ComunicAzione N°3

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MARKETING⁄COPYWRITING⁄GRAFICA⁄3D⁄WEB⁄ILLUSTRAZIONE⁄DESIGN⁄RICERCA

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la tua reputazione online è appesa a un filo

web: gestisci la tua reputazione online - web: sbarazzati di facebook - web: i colori dell'ecommerce - web: c.v. su linkedin



sommario

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gestisci la tua reputazione online

sbarazzati di facebook

ComunicAzione è un progetto editoriale di Tangherlini srl.

Direttore Editoriale Mirco Tangherlini Direttore Responsabile Riccardo Silvi

Iscrizione nel registro dei giornali e periodici N°14/12 del 2 Luglio 2012

focus il caso CocaCola

ecommerce: facciamone di tutti i colori Redazione Via Caduti del Lavoro, 2 60131 Ancona 071.2802604

visita il sito di ComunicAzione a questo indirizzo

www.comunicazionemagazine.com

altro che c.v, io ho Linkedin


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editoriale

Il mondo virtuale creato dall'avvento della rete ormai è diventato più importante della realtà stessa. In un momento in cui può sembrare vantaggioso orientare i propri investimenti nella comunicazione online, abbiamo provato ad analizzare i risvolti critici che alcune scelte - a volte derivate da consigli opportunistici di web agency, altre volte prese direttamente dalle aziende solo perché “è la moda"potrebbero avere. La copertina di questo numero è dedicata ad un argomento sottostimato dalla maggiorparte delle persone e delle aziende: la reputazione online. ComunicAzione vi spiega come analizzare, tutelarsi e difendersi. L'articolo non vuole essere terroristico ma prova a farci prendere coscienza dei pericoli reali e ci informa sul comportamento appropriato per una vita senza imprevisti sul web e sui social network. Come al solito resto a disposizione per suggerimenti e commenti a questo indirizzo: mirco@tangherlini.it

”lei ha buon gusto!“ ”...sono un pubblicitario!“ ComunicAzione è un progetto di Tangherlini srl

di Mirco Tangherlini

numerozero/012011

web explicit

marketing⁄copywriting⁄grafica⁄3d⁄web⁄illustrazione⁄design⁄ricerca

Web/bello o utile? Marketing/è già 3.0 Illustrazione/un gioco di specchi che uccide la creatività 3D/rendering una nuova conquista in comunicazione

JON HAMM “Donald Drape


web grafica

gestisci la tua reputazione online

Internet sa molto su di te, forse anche troppo di Mirco Tangherlini

Esiste un modo per "pulire" la reputazione on-line? È possibile riottenere il controllo sulla propria immagine in modo che rispecchi chi si è realmente? Uno studio condotto da CrossTab nel 2010 nell'ambito di una ricerca di personale, indica che il 70% dei reclutatori dichiara di aver bocciato alcuni candidati a causa dei risultati che sono emersi dai motori ricerca digitando il loro nome. È chiaro, quindi, che la reputazione dell'identità online è di vitale importanza. Ma come fare per nascondere o eliminare queste informazioni dalla rete? Queste sono le cose fondamentali da fare:

1/Eliminare i messaggi discu-

tibili su tutti i social network: Twitter, Linkedin e, naturalmente, Facebook.

2/Bloccare

le impostazioni sulla privacy su Facebook: per accedere alle impostazioni, fai clic sulla freccia che attiva il menù a discesa nell’angolo in alto a destra della pagina principale di Facebook, quindi seleziona "Impostazioni sulla privacy". Assicurati che i messaggi siano condivisi solo con gli amici. Quindi scorri tutte le impostazioni e verifica che ciò che gli altri possono vedere, leggere e ascoltare non sia consultabile pubblicamente.

3/Se sei stato taggato su qualche immagine compro-

mettente, UNTAG: per fare questo clicca sull’immagine da cui vuoi dissociarti, scegli le opzioni e fai clic su “Voglio UNTAG me stesso.”

4/Nascondi le cose negative: per ora hai la possibilità di controllare la tua privacy, ma se esistono informazioni sparse su Internet che non è possibile rimuovere (sei stato fermato dalla polizia per aver realizzato dei graffiti ai tempi del liceo e questa notizia è stata stampata sui giornali della tua città? o peggio, qualcuno ha parlato male di te e questa cosa diventa visibile quando il tuo nome viene inserito su un motore di ricerca?), potresti pensare di scrivere una email in cui chiedere a qualcuno di rimuovere quei messaggi, ma


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sarebbe inutile. Fortunatamente il 97% di chi cerca qualcosa sui motori di ricerca non va oltre le prime 3 pagine dei risultati. Se riesci a spostare i risultati negativi con la pubblicazione di informazioni positive o neutre più aggiornate e quindi più appetibili per i motori di ricerca, potrai vincere la tua battaglia.

5/ Digita il tuo nome:

per creare contenuti da far trovare ai motori di ricerca, il primo passo è inserire il tuo nome su siti ad alto traffico:

Google colloca i suoi siti più in alto rispetto ad altri, diventa quindi necessario: a/ creare, prima di tutto, un account Google Plus, b/ utilizzare la Dashboard di


web Google per gestire il tuo profilo, c/ creare un canale su Youtube con il tuo vero nome.

Creare un profilo Linkedin è uno degli strumenti più potenti che hai per determinare la tua reputazione in ambiente professionale. Linkedin, oggi, rappresenta il curriculum online dei professionisti.

re di beneficenza, organizza seminari frequentati, ecc. Se la tua università o comunque la tua scuola superiore ha delle informazioni digitali su di te queste saranno utilizzate dai motori di ricerca. Scrivi una lettera ai direttori di magazine online, genera la genealogia della tua famiglia, partecipa alle riunioni in cui i nomi dei presenti sono pubblicati online. Tutti questi siti ottengono le attenzioni dei motori di ricerca.

Yourrealname.com

Link Link Link

Acquista un dominio con il tuo vero nome, quindi avvia un blog utilizzando uno strumento semplice come WordPress o Blogger. Potrai costruire il tuo blog utilizzando questi semplici software o costruirti un sito indipendente.

Quando uno qualsiasi degli elenchi di cui abbiamo parlato precedentemente e che utilizza il tuo nome viene messo online, linkalo dal tuo blog o dal tuo sito web. L’interconnessione ti aiuterà a scalare velocemente i motori di ricerca.

Linkedin

Utilizza i social network Vai sul sito namechk.com, inserisci il tuo vero nome e iscriviti ad ogni social possibile, questo aumenterà la frequenza del tuo nome nei siti di ricerca.

Usa le immagini a tuo vantaggio Iscriviti al sito di condivisione foto Flickr e scrivi il tuo nome su tutte le immagini che pubblichi. Fai lo stesso con Instagram, Tumblr e Photobucket.

Non dimenticare il mondo reale Ogni cosa che fai viene archiviata online. Occupati di volontariato, fai ope-

Rimuovere o nascondere i risultati della ricerca Il modo più veloce per ottenere dalla rete informazioni di ogni tipo che circolano su una persona, su Facebook o no, è quello di utilizzare un qualsiasi motore di ricerca. Per ciò che riguarda i contenuti imbarazzanti mostrati da Google, non è facile cancellarli ma si possono nascondere.

Cerca di far rimuovere il contenuto sgradito Quando si desidera che un contenuto imbarazzante venga cancellato da un motore di ricerca, è indispensabile risalire alla fonte.

Contattare il sito web in cui risiede il contenuto e, semplicemente, chiedere di rimuoverlo. Una volta cancellato dal sito, con il tempo, il contenuto compromettente verrà cancellato anche dai motori di ricerca. Se vuoi essere sicuro che il contenuto non venga più visualizzato puoi inviare una richiesta al motore di ricerca e chiedere che venga rimosso. La maggior parte dei motori di ricerca offre questo servizio. Alcuni di quelli più piccoli, tipo Duck Duck Go, hanno un modulo di contatto (https:// duckduckgo.com/feedback) per tutte le questioni, ma in situazioni estreme è possibile presentare ricorso direttamente a Google che, di solito, tende a rispondere a queste vertenze giuridiche con la rimozione rapida, senza neanche indagare. Questa può essere una buona cosa per voi, ma può rappresentare un disagio per la persona la cui pagina viene rimossa, dato che il processo di appello che seguirà per fare riaccreditare il sito sul motore di ricerca può richiedere molto tempo. Consigliamo di non intraprendere questa strada, a meno che qualcuno non utilizzi il tuo nome impropriamente e senza il tuo consenso, o ti diffami, o violi potenzialmente la legge in un altro modo.

Nascondi i contenuti indesiderati in modo che nessuno li possa trovare Quando si tratta di nascondere qualcosa che non vuoi che gli altri trovino su internet, il “rumo-

re” può essere il tuo migliore amico. Una foto imbarazzante è molto facile da trovare quando è l’unica presente, ma quando si trova vicino a tonnellate di altre foto si perde molto rapidamente. Se non risulta possibile liberarsi di qualcosa su un motore di ricerca, la cosa migliore è di creare dei contenuti più interessanti e legittimi che la spingano verso la parte bassa dei motori di ricerca. Ricorda comunque che l’operazione di pulizia online potrebbe richiedere molto tempo. Fonte: "Online reputation in a connected world", 2010, CrossTab.


08/09

reputation cleaning: un piano d’azione in 7 mosse 1

Individuare i soggetti interessati

Quali sono gli individui, le comunità e le organizzazioni che hanno un interesse al tuo progetto? Cerca in primo luogo tra i dipendenti, poi vengono i clienti, i giornalisti online, gli opinion leader del settore, le comunità online che parlano di te, gli eventuali detrattori, gli stakeholder.

2

Cerca di capire qual è la tua reputazione attuale

Per rispondere alle domande derivanti da questa analisi valuta fonti sia online che offline. Una volta capita la tua posizione potrai confrontarla con quella dei tuoi competitors.

3

Analizza i feedback positivi e le criticità della tua reputazione

Prendi in considerazione i tuoi punti di forza e di debolezza. Valuta la tua azienda, i singoli contenuti online o una serie di informazioni che circolano in rete oltre ad altri fattori che possono influenzare la tua reputazione.

4

Scrivi i tuoi obiettivi

A questo punto puoi decidere come vuoi che sia la tua reputazione online. Questo passaggio è simile al posizionamento sui motori di ricerca. Una volta che sai dove vuoi andare, la strada sarà più chiara.

5

Organizza una strategia per raggiungere i tuoi obiettivi

Il divario tra ciò che hai scoperto online e ciò per cui vorresti essere giudicato rappresentano il punto di partenza della tua strategia. Per essere sicuro di coinvolgere le parti interessate dovrai utilizzare contenuti di qualità per raggiungere il tuo obiettivo.

6

Crea un piano di attuazione

Chi gestirà il piano di miglioramento della tua reputazione online? Ci sono molte aziende che offrono servizi di gestione della reputazione, ma voi e i vostri collaboratori dovrete comunque contribuire: monitorando, ascoltando, scrivendo.

7

Realizza il tuo piano

Ripulire una reputazione è molto più difficile che gestirla. Crea un valido sistema di monitoraggio su tutti i contenuti online che parlano di te e della tua azienda, in questo modo potrai prevenire gli attacchi dei tuoi detrattori.


web


10/11

vuoi vendere di più?

SBARAZZATI DI FACEBOOK! di Riccardo Silvi

Questa volta non è una provocazione, non si tratta di un'eresia o di una superficiale valutazione, bensì di una constatazione chiara, sostenuta da ricerche e case history di respiro internazionale: Facebook non è lo strumento che ti aiuta a vendere più prodotti. Immaginate di entrare in un locale per un caffè. Affianco a voi c'è un gruppo di persone che parlano

ad alta voce. C'è chi scherza con gli amici, chi cerca di “rimorchiare”, chi si diverte con qualche gioco da tavola e chi discute dell'ultima partita di pallone. In mezzo c'è un uomo in giacca e cravatta con una valigia che sta tentando di vendere un suo prodotto ma nessuno lo ascolta, nessuno acquista un suo prodotto, nessuno gli presta minimamente attenzione.


web Il gruppo di persone è Facebook. L'uomo in giacca e cravatta è colui che crede di aumentare il proprio fatturato semplicemente proponendo il proprio prodotto all'interno di questa comunità.

SBAGLIATO!!! In un periodo come questo, sostenere una tesi così “controcorrente” può essere pericoloso. La “corsa pazza ai social network” che caratterizza da mesi la piccola e media impresa italiana (e non solo) sta progressivamente alimentando la convinzione che Facebook sia il nuovo strumento di promozione e vendita del terzo millennio. Ciò è dovuto anche alla facilità di utilizzo del mezzo, alla sua “apparente” gratuità e infine a quell'aurea di “moda” che Facebook si porta dietro da diversi anni. Piccoli artigiani o grandi aziende stanno, giorno dopo giorno, riversando sul popolare social network buona parte dei propri investimenti in comunicazione, cercando nel “libro delle facce” la risposta ad un mercato paralizzato.

1

miliardo

gli utenti iscritti a facebook

Ma non è così Facebook non fa vendere di più. Il problema di fondo nasce dagli obiettivi che un'azienda si pone davanti al popolare social network. È evidente come Facebook rappresenti per il mondo della comunicazione uno strumento straordinario, una piattaforma di interazione mai vista prima con delle potenzialità di contatto uniche. Un miliardo di utenti iscritti, 219 miliardi di foto condivise e 3 miliardi di “Like". Numeri spaventosi per un solo strumento di comunicazione, dati che nessun esperto di comunicazione, azienda o ente può ignorare. Facebook rappresenta senza ombra di dubbio la più grande novità comunicativa del terzo millennio.

Ma la questione non cambia. Con una pagina Fan o una strategia Facebook non si vende di più. Parliamo di dati. La società di ricerca Incyte Group insieme alla community di Social Marketing Get Satisfaction ha pubblicato nei mesi scorsi una ricerca proprio su questo argomento dal titolo “Customers Still Prefer Company Websites To Facebook Pages”. I dati emersi dallo studio sono chiari: solo il 12% degli utenti che si connettono a Facebook lo fa per interagire con un brand, in

fase di acquisto di un prodotto quasi il 90% delle persone sceglie la pagina web dell'azienda piuttosto che la Fan Page di Facebook. Ma non solo. Chi cerca informazioni su un prodotto sceglie il sito web aziendale (81%). Incyte Group nella conclusione della propria ricerca lascia poco spazio ad eventuali dubbi, sottolineando che gli utenti Facebook non contemplano la relazione con un brand all'interno della loro “social experience”.

219

miliardi

di foto condivise

Dati sicuramente interessanti per chi sta effettuando o effettuerà un investimento comunicativo su Facebook. Già nel 2011 comunque erano emersi dati simili, questa volta firmati CUOA (Centro Universitario di Organizzazione Aziendale). La ricerca ha coinvolto 849 persone e rappresenta uno dei più approfonditi studi sull'efficacia delle pagine aziendali dal punto di vista dell'utente. Il 72% degli utenti Facebook si connette periodicamente al social network solo per “hobby e interesse” e soltanto il 5% per interagire con un'azienda. Il vero bisogno che spinge le persone su

Facebook è la ricerca del contatto e la socialità. In controtendenza è comunque il dato relativo alle Pagine fan dove il 68% degli utenti dichiara di essere Fan di pagine aziendali, in questo caso è importante soffermarsi sulla “qualità” del fan. Non stiamo dunque dicendo di non utilizzare Facebook come strumento di marketing, sia chiaro, semplicemente vogliamo accendere un riflettore sugli obiettivi con cui si utilizza tale strumento. Nella pianificazione di una strategia sui social network è fondamentale, prima di fare qualsiasi passo, individuare gli obiettivi e gli strumenti per “misurare il successo” della campagna. Ciò significa che stabilire obiettivi sbagliati (come vendere di più grazie a Facebook) genererà inevitabilmente una strategia errata e quindi difficilmente si otterranno dei successi.

3

miliardi

di “like”

Dunque a cosa serve Facebook? Quali sono i giusti obiettivi?


12/13 Quindi il “libro delle facce” non serve per vendere di più, cerchiamo ora di capire come poterlo utilizzare. Il primo passo è cercare di capire come Facebook può aiutare la nostra azienda.

solo il

12%

degli utenti si connettono a Facebook per interagire con un brand Una presenza efficace su Facebook può senz'altro essere utile alla nostra attività per aumentare la visibilità del brand, l'empatia con lo stile della nostra azienda, la conoscenza dei nostri valori. In secondo luogo all'interno dei confini di Facebook è importante stabilire delle relazioni forti ed intense con il nostro target, cercando di conoscere al meglio esigenze ed aspirazioni dei clienti e dei possibili nuovi clienti. Uno degli obiettivi potrebbe essere quello di ottenere dei feedback sul nostro lavoro e sui nostri servizi. Altro aspetto importante da curare attraverso Facebook è la “fidelizzazione” del cliente. Sebbene l'aspetto decisionale verso l'acquisto di un nostro prodotto o servizio passi attraverso altri canali, Facebook dà sicuramente la possibilità di motivare e gratificare i propri “fan” e quindi legarli, anche a livello emozionale, al nostro brand. In una parola fidelizzarli.

Infine la promozione. Quest'aspetto è conosciuto e spesso abusato, ma è una caratteristica del mezzo che va tenuta in considerazione. Facebook mette a disposizione diversi strumenti legati alla promozione di un proprio prodotto o servizio, come le inserzioni a pagamento, le offerte o specifiche App interne per la vendita diretta attraverso il social. Il rischio in questo caso è passare dalla promozione di un'offerta all'effetto spam che si potrebbe generare. Per evitare di incappare in quest'errore è necessario interpretare l'uso di Facebook non come un mero canale di vendita bensì come uno strumento di dialogo e confronto con il target.

te collegati. Essere seguiti in questo percorso da dei professionisti diventa fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell'azienda e quindi arrivare a vendere i propri prodotti o servizi.

72%

gli utenti facebook che si connettono solo per hobby e interesse

90%

delle persone sceglie una pagina web e non facebook per fare acquisti In conclusione, l'utilizzo dei social media non può essere una semplice riproposizione delle tradizionali tecniche commerciali di vendita del prodotto. Non si possono applicare le regole della matematica ad un tema in lingua. Facebook non ti aiuta a vendere di più, non direttamente. È importante capire che il social network inventato da Zuckerberg serve per altri scopi, correlati alla vendita ma non direttamen-

Intervista ad un campione di 500 professionisti del marketing B2C e B2B

B2C

B2B 41%

34,2%

57,4%

24,8% trovare un'attività nella propria città

visibilità mercati locali 55%

3%

53%

1%


focus

il caso

E se la piĂš importante multinazionale del mondo non credesse in Facebook come strumento di vendita? Ăˆ quello che sta accandendo dentro Coca Cola Company.


14/15

fan, l'effetto positivo sulle vendite è stato dello 0,01%. Praticamente nullo. “We didn't see any statistically significant relationship between our buzz and our short-term sales”.

A marzo 2012 il Senior Manager&Marketing Strategy della multinazionale ha commentato i dati relativi al rapporto fra le vendite e il buzz creato online con una frase che non lascia spazio a fraintendimenti:

Il numero uno del marketing di Coca Cola ha infatti sottolineato come il fatto di essere il più importante brand su Facebook (con oltre 61.5 milioni di fan) non abbia portato nel breve termine alla vendita di una lattina in più di prodotto. Secondo i dati in mano alla multinazionale americana, nonostante un “confidence level” del 95% con i propri

Questo sta a significare che le funzionalità dei Social media non possono essere misurate in “quantità di prodotti venduti” ma attraverso altri parametri. L'azienda ha contestualizzato tali dati legandoli alle misurazioni fatte, sottolineando che l'azienda sta cercando di perfezionare le misurazioni del buzz con l'obiettivo di migliorare la “qualità” delle discussioni intorno al proprio brand. Coca Cola sta provando a capire infatti se tali discussioni siano positive o negative

e se le “chiacchiere” su Coca Cola aiutino o meno a fidelizzare i clienti. L'esigenza di commisurare il Roi degli investimenti sui social media rimane una delle priorità dell'azienda americana anche se tale “confusione” nei dati per il momento non intacca il budget messo a disposizione per strategie comunicative online, per quanto il 90% dei soldi verrà investito sull'Adv display, considerato efficace quanto la pubblicità in televisione.

di Riccardo Silvi


web

di Roberta Picchietti


18/19

tutti i colori (caratteri) dell’e-commerce Con la diffusione di Internet è possibile vendere e acquistare un bene o un servizio, sia materiale (abbigliamento, casalinghi...) che ” immateriale” (e-book, software, videocorsi ...) servendosi di un computer. In italia, dopo un inizio scettico, le transazioni via internet sono cresciute in maniera esponenziale. L’e-commerce rappresenta un “fenomeno” sempre più in crescita, soprattutto per coloro che in rete ci vanno anche da smartphone e tablet. Cos’è un sito web e-commerce? È quella forma di commercio che si avvale di un sito web per effettuare una transazione economica (acquisto-vendita), diventando a tutti gli effetti un negozio in cui il visitatore può visualizzare i prodotti e prezzi e interagire con il negozio stesso. Non solo, il negoziante stesso può modificare i prodotti e la vetrina e gestire i clienti, gli ordini, le spedizioni e naturalmente i ricavi. La forma più utilizzata di e-commerce si avvale di un sito che mette a disposizione un catalogo di prodotti e ne consente l’acquisto online; il pagamento del bene o servizio acquistato avviene comunicando via Internet il proprio numero della carta di credito o attraverso servizi di pagamento online. A chi è utile un sito web e-commerce? Un sito web e-commerce è solitamente utile per aziende, privati e professionisti che hanno bisogno di vendere beni o servizi a un pubblico territoriale o mondiale. Potenzialmente a tutti. Il vantaggio di un sito e-commerce consiste nel fatto di non dover possedere una reale struttura in cui vendere fisicamente i prodotti portando quindi ad una riduzione del personale per la gestione del negozio e dei costi fissi di struttura. Il cliente non deve fisicamente recarsi in un luogo per ottenere il prodotto, ma può aspettare comodamente seduto a casa il corriere che lo recapiti. In questo modo con un’attività on-line si abbattono i costi di gestione di un negozio reale e questo generalmente comporta anche una dimunizone dei costi dei prodotti per il cliente che non ha ricarichi dovuti alla filiera. Com’è strutturato un sito web? Il progetto di un sito internet è un complicato e difficile connubio tra creatività e tecnologia. Dal punto di vista dell'organizzazione dei contenuti, un sito web è strutturato in una home page, che rappresenta la pagina principale

di presentazione dei contenuti del sito e nelle pagine web secondarie, raggiungibili dai menù e widget presenti nell'home page tramite link interni al sito stesso. Ma veniamo ora al Web Designer ovvero colui che ingloba la capacità di progettazione, sintesi, gusto estetico e creatività, usabilità e accessibilità per consentire un accesso uniforme al sito, nonché visibilità e diffusione tramite canali internet quali social network, circuiti pubblicitari, motori di ricerca, e così via. La qualità visiva del sito web ha un ruolo primario nella fruizione dei suoi contenuti e quindi nell'efficacia della comunicazione marketing. Esistono alcune semplici regole da seguire per rendere valida e realmente attiva la percezione globale di testi, immagini ed elementi grafici. La cosa interessante è che, ogni volta, ciò che rende ai nostri occhi (e al nostro cervello) gradevole, piacevole e quindi attraente una pagina web, è l'equilibrio che si viene a creare tra i vari elementi. Nella creazione di un sito bisogna tener a mente il “Blink” ovvero battito di ciglia, il lasso di tempo che abbiamo per trasmettere al visitatore che entra nel nostro sito per la prima volta tutto quello che vogliamo fargli sapere. Altro aspetto da tenere in considerazione è creare un “ambiente” accogliente dove risalta in primo piano il messaggio forte e chiaro, la prima cosa che si vuole comunicare. Ricordiamo che ciò che interessa al nostro occhio sono le forme e i colori prima ancora dei testi. Un'immagine risulta efficace in quanto può fornire molteplici informazioni che, tradotte in forma testuale, richiederebbero molto più tempo e sforzo all'utente. Passiamo ora alle forme geometriche: utilizzare forme quadrate, circolari o triangolari non deve essere una scelta casuale. Istintivamente, la forma che più utilizziamo è quella quadrata o rettangolare, in quanto ci sono delle forme presenti intorno a noi ogni giorno che ci infondono sicurezza e benessere, quindi il quadrato ci da fiducia. Questa forma è in genere utilizzata non tanto per racchiudere informazioni, ma per indirizzare l'attenzione verso una zona specifica del sito web. Se vogliamo dar rilievo ad alcuni elementi si possono introdurre dei cerchi, i quali attraggono su di loro l'attenzione e la trattengono dentro i propri confini. E poi c’è Il colore, il quale ha la capacità di arrivare al cervello prima della decodifica delle forme.


web

Se si fa un sito per bambini si avranno dei colori allegri (oppure pastello, se è dedicato alla prima infanzia) mentre in un sito che vende magliette punk sceglieremo colori trasgressivi, scuri. I colori del sito di una banca saranno "seri" ma non "seriosi", quello di abbigliamento giovane sarà trendy, quello di un ristorante sarà goloso, e quello delle diete sarà "magro e sano", eccetera. Ogni colore ha il suo significato:

ROSSO

è considerato il colore della passione, quello che più potentemente richiama l’attenzione e spinge efficacemente all’azione.

MARRONE

(e tutte le tonalità comprese tra questo ed il rosso) conferisce maggiore stabilità e credibilità, meno acceso del rosso, ma anche molto meno visibile e quindi meno efficace nel provocare una reazione.

ROSA

richiama aspetti romantici, femminili e non violenti.

ARANCIONE

è il più stabile e rassicurante tra i colori caldi (in quanto combinazione del rosso, che richiama l’azione, con il giallo, che richiama allegria), spesso associato ad offerte speciali, considerato come il colore universalmente più gradito, soprattutto dagli uomini.

BLU

evoca calma, professionalità, af-

fidabilità e saggezza. È sicuramente tra i colori meno rischiosi da utilizzare, a meno che non si commercializzino alimenti, è particolarmente indicato per la navigazione principale di ogni interfaccia.

BIANCO

è considerato il colore della pulizia e ordine, molto indicato per “dare respiro” allo sguardo degli utenti in siti molto affollati di elementi. Gli spazi vuoti di una interfaccia sono fondamentali tanto quanto gli elementi che vi sono inseriti, proprio perché sono in grado di farli risaltare maggiormente, conferendo alla grafica un’impressione generale di ordine e organizzazione dei contenuti. Normalmente le impostazioni grafiche più gradite agli utenti sono quelle che non prevedono l’uso di più di tre o quattro colori principali e relative sfumature (uno sfondo e due, massimo tre colori per il testo e il resto degli elementi grafici che compongono l’interfaccia). I colori del testo e degli elementi grafici (icone, punti elenco, box tematici, pulsanti, ecc.) devono essere utilizzati in maniera uniforme (stesso servizio/ funzione=stesso colore) e costante, in modo da attirare e dirigere l’attenzione dell’utente sui concetti più importanti o sulle azioni obiettivo di nostro principale interesse (iscrizione alla newsletter, offerte, richiesta informazioni, acquisto, ecc.). I colori contrastanti vanno scelti

dove si ha la necessità di dare risalto ad un certo elemento, i colori complementari vanno invece preferiti quando si vuole stressare di meno l’occhio del navigatore o per gli elementi della navigazione standard del sito. A meno di casi particolari (siti per utenti anziani o con disabilità visive) è meglio quindi evitare colori ad alto contrasto (bianco/nero o quasi) e colori chiari su sfondo bianco o scuri su sfondo nero: è molto difficile infatti costruire un'interfaccia realmente gradevole utilizzando uno di questi schemi cromatici. L’uso di colori brillanti porta l'utente a sentirsi più energico, il che è particolarmente efficace quando si sta cercando di pubblicizzare un prodotto o invocare una risposta emotiva. Le tonalità più scure rilassano l'utente, permettendogli di concentrarsi su altre cose. Passiamo ora alla scelta dei font. La scrittura su web è differente dalla scrittura su carta: gli studi dimostrano infatti che la lettura su schermo è più faticosa e lenta rispetto alla lettura su stampa cartacea. Il compito dei web designer è quello di alleggerire il più possibile i fastidi che possono indurre l’utente ad abbandonare la lettura, tenendo conto, oltre alle cose precedentemente dette, di font che si integrino in modo gradevole e armonico all’interno delle pagine. Per far questo dobbiamo tenere in considerazione tre fattori:

la leggibilità, le dimensioni, il “fascino”. Per quanto riguarda la leggibilità, sul web i font più leggibili sono

Arial Courier Verdana Il meno leggibile è il

Comic Sans (font comunque sconsigliato per qualsiasi progetto grafico perché troppo abusato. Oltretutto è l’unico font per cui è stata creata una petizione che si propone di bandirlo e questo già dice tutto). Mentre per quanto riguarda il “fascino” i font più attraenti del web sembrano essere

Georgia Times New Roman È consigliato comunque utilizzare solo font standard, in modo che le nostre pagine possano essere lette senza problemi da tutti gli utenti. Ad ogni modo però, non ci sono font giusti o font sbagliati, l’importante è che ci sia un equilibrio


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nell’insieme. Passando dalla teoria alla pratica c’è un abisso, in quanto non sempre rispettare alla perfezione tutte queste regole e consigli ci assicura il buon rendimento di un sito e-commerce. Per un buon funzionamento bisogna tener conto di altri fattori, come essere visibili online attraverso la comunicazione nei social network valutare attraverso strumenti di Google quanto traffico registra il vostro sito Web identificare il giusto target e posizionamento. Si possono inoltre, prima di mettere online il sito, fare dei test con

dei potenziali acquirenti, apportando delle modifiche migliorative al sito (ad esempio non si trova il pulsante “compra”: rendetelo più grande, cambiate posizone o perfino colore). Certificate il sito per rassicurare gli utenti, non fornite mai informazioni contraddittorie. Bisogna inoltre cercare di capire con le metriche (l’unità fondamentale che fornisce risposte alle vostre domande, è il metro di paragone che applicherete agli utenti per capirne il comportamento. Un esempio semplice: il numero delle visite totali sul sito è una metrica, il tempo di permanenza medio, il numero di visitatori nuovi rispetto ad un determinato lasso temporale e tante altre ancora sono tutte metriche) perchè gli utenti visitano il sito e non comprano: a secon-

da della causa bisogna cercare di migliorare il design/layout/sicurezza nei pagamenti/servizi offerti e così via; si può inoltre aggiungere un motore di ricerca interno, in modo che cercare il prodotto risultata molto più immediato. Altra cosa da non sottovalutare è quella di far sentire speciali i clienti, ad esempio promuovendo un programma fedeltà, promuovendo delle offerte dedicate a chi vi segue sui vari social, incentivando a comprare tramite coupon, differenziando l’offerta rispetto a quello che vendete in negozio. I siti web sono la prima interfaccia tra il cliente e il venditore, il vostro biglietto da visita, l’immagine che il cliente percepisce della vostra azienda. Il vostro sito web deve avere un

buon design ed essere progettato in modo da essere facilmente utilizzato dai clienti senza problemi o confusione.

Se si vuole selezionare uno schema colori efficace ci sono tre modi che possono aiutare: prendere una ruota colori, disegnare un triangolo equilatero e scegliere i tre colori che si trovano alle estremità del triangolo; altro modo è la combinazione di colori Compound che si basa sul fornire una gamma di colori complementari: due colori sono scelti da estremità opposte dello spettro dei colori, in questo modo al progettista è consentita una maggiore libertà nel design beneficiando al contempo dell'impatto visivo dei colori complementari. L’ultimo schema è quello di avvalersi di una combinazione di colori selezionati nella stessa zona dello spettro.


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web

di Riccardo Silvi


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come un social network rivoluziona la ricerca del lavoro e non solo


web La ricerca del lavoro dei tuoi sogni? Prova ad usare Linkedin. Provocazione, sfida o esperienza, ma soprattutto una vera e propria opportunità di far emergere le proprie qualità online, di trovare in un ambiente Social lo spunto per una nuova avventura lavorativa, per un corso di specializzazione o per l'applicazione delle proprie competenze ad un settore nuovo. Un'opportunità anche per le aziende che non vanno più alla “cieca” nella selezione del personale, nello screening delle competenze e nella valutazione del candidato, ma possono avvalersi di una vera e propria “arma” legata al personal branding dei candidati. La rete, la voglia di innovarsi e le esigenze di visibilità oggi si incontrano su Linkedin. Wikipedia definisce Linkedin come “servizio web di rete sociale, impiegato principalmente per lo sviluppo di contatti professionali” ma in realtà è molto di più. Il social network per professionisti sta progressivamente diventando un vero punto di riferimento capace di mettere in contatto professionalità, domanda e offerta di lavoro. Ma in particolar modo è un luogo di confronto mirato su tematiche specifiche. Particolamente centrata è la definizione che Luca Conti dà del social network sul proprio libro “Lavoro e Carriera con Linkedin”. Conti scrive che “linkedin è un social network nato per favorire lo sviluppo di una reta di relazioni in ambito professionale, con

strumenti pensati per presentarsi e farsi conoscere, interagire con altri utenti e gestire le comunicazioni all'interno della rete”. Rispetto alle diverse esperienze di social network, la più importante caratteristica di Linkedin è senza dubbio la capacità di eliminare il rumore di fondo tipico di reti sociali generaliste come Facebook e di concentrarsi su un argomento molto specifico e caratterizzante. Gli strumenti che Linkedin mette in campo puntano diretti verso quest'obiettivo: creare conversazioni (e quindi dibattiti) di qualità e non dispersivi. Bastano pochi numeri per i d e n t i f i c a re l'ascesa di Linkedin. Presente in ben 200 paesi, solo in Italia conta già 4 milioni di iscritti, di cui 1 milione solo nell'ultimo anno. 9 utenti su 10 si dicono soddisfatti dell'esperienza online, il 40% degli iscritti lo utilizza per tenersi in contatto con colleghi, clienti e competitor, il 15% lo utilizza per cercare lavoro. Ben il 35% degli iscritti lo utilizza tutti i giorni e oltre il 60% si connette mensilmente. Un altro dato di sicuro interesse è come Linkedin sia il social network più “maturo”, con un'età media superiore ai 35 anni. Solo in Italia Linkedin conta ben oltre 3000 gruppi di discussione dove si affrontano argomenti relativi al mondo profes-

sionale e lavorativo. In particolar modo i settori italiani più attivi sono Ingegneria, Pharma e Informatica. Ma come funziona Linkedin? Innanzitutto il corretto utilizzo del social network prevede inevitabilmente una predisposizione a mettersi in gioco. In Linkedin, più di altre reti sociali, non è sufficiente fermarsi alla compilazione dei campi base per l'iscrizione o limitarsi ad una “trasposizione” online del proprio curriculum; serve presenza e partecipazione, serve interazione e dialogo. In poche parole bisogna essere presenti. Le reti e i collegamenti che si sviluppano sono il vero valore aggiunto dell'esperinza su Linkedin, dove far emergere le proprie qualità significa farle notare a possibili clienti, datori di lavoro o competitor. Gli strumenti di LinkedIn Senza ombra di dubbio il primo strumento con cui fare i conti su Linkedin è il Profilo. La gestione ed ottimizzazione di questo spazio è la base per poter vivere la propria esperienza su questo particolare ambiente social. A partire dalla foto di profilo, professionale e non scherzosa, passando per le posizioni lavorative ricoperte, il percorso di studi e logicamente i contatti. Di questo primo strumento sono tre i componenti di particolare

interesse, da curare con molta attenzione. In primo luogo “il Riepilogo” poche righe sul proprio profilo che possono fare la differenza per un potenziale cliente o azienda. In secondo luogo “le Raccomandazioni” nel senso buono del termine. Sono delle brevi referenze scritte da collaboratori, colleghi, titolari o compagni di studi che aggiungono notevole valore ad un'esperienza di lavoro o ad una particolare formazione accademica. Infine “le Competenze e esperienze” che possono essere interpretate come delle “medaglie al valore” che la propria rete di contatti assegna per ogni singola professionalità e che aggiungono al profilo un carattere di oggettività (sono bravo perché lo certificano gli altri). Un altro strumento importante è il Collegamento. Come abbiamo visto la rete di contatti è il vero valore aggiunto di Linkedin, ma deve essere ben chiaro che non è la quantità a fare la differenza bensì la qualità dei contatti. Al contrario di Facebook, Linkedin premia il contenuto di valore, l'aggiornamento ponderato e contestualizzato. Il premio è la visibilità, lo sviluppo di contatti concreti e quindi l'incrementazione della propria rete sociale.


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i numeri di linkedin 200 milioni

gli utenti in tutto il Mondo

4 milioni

gli utenti in Italia

2,6 milioni

le aziende presenti

4 miliardi

le ricerche effettuate

93 %

i selezionatori che usano linkedin per effettuare ricerche sui candidati

90 %

gli utenti che si dicono soddisfatti dell'esperienza su linkedin

70 %

gli utenti che usano linkedin per ragioni professionali

Un grave errore da evitare è quindi quello di cercare di aumentare la propria rete professionale senza un criterio qualitativo bensì solo con un intento numerico. Tale errore genera poi una cattiva gestione dei contatti con il rischio di essere visti come spam o commerciali allo sbaraglio. Infine, un ultimo strumento da utilizzare al meglio il Gruppo. Questo spazio aperto di discussione è la vera e propria arena dove farsi notare e far emergere le proprie competenze e conoscenze. È in quest'ambiente digitale che scatta il confronto su tematiche lavorative e professionali, in cui se si ha qualcosa di intelligente da dire si diventa leader in pochi mesi e si incrementa il proprio personal branding. In un gruppo si incontrano professionisti, intergiscono competenze, si confrontano i leader di mercato, fino ad arrivare alla possibilità trovare vere e proprie offerte di lavoro relative ai temi del gruppo. La filosofia che dunque muove il successo di Linkedin è sicuramente la Reputation Online. Il proprio Personal Branding, in un mercato competititvo, agguerrito e potenzialmente infinito è diventato a dir poco fondamentale. Internet ha spalancato le porte del “potenziale” e dell' “infinto” e la nostra reputazione è diventata di dominio pubblico. Gli utenti della rete sono quindi inevitabilmente diventati affammati di strumenti che permettano una maggiore visibilità

nel web, che diano la possibilità di emergere dalla massa e farsi vedere. Tale concetto apportato alla sfera lavorativa diventa strategico e LinkedIn rappresenta oggi la chiave per poter controllare questa evoluzione. Ignorare l'evoluzione di questa rete sociale e quindi dimenticarsi della filosofia legata al presonal branding è sicuramente un errore. La rete ha modificato ed evoluto ogni singolo aspetto del mondo del lavoro, dal contatto al contratto, ma il principio di Reputazione rimane sempre il medesimo.


social media tips

Questo numero è il frutto di un continuo lavoro di squadra, tutto il nostro team contribuisce attivamente alla sua realizzazione

In questo numero, in seguito a richieste pressanti dei lettori, abbiamo pensato di “regalarvi" alcuni consigli per gestire al meglio i vostri profili sui social network, un piccolo “Bignami" che vi permette di verificare se quello che state facendo sui vostri social preferiti vi sta dando risultati.

Elisa Maria Carletti

responsabile marketing marketing@tangherlini.it

Graziano Giacani

art director jr grafica@tangherlini.it

Mirco Tangherlini

founder / art director mirco@tangherlini.it

Andrea Silvi

3d artist rendering@tangherlini.it

Truong Vinh Thanh

3d artist formazione@tangherlini.it

Errori più diffusi da evitare FACEBOOK - Creare profili anziché una pagina, postare comunicazioni più fredde. TWITTER - Realizzare dei post simili a quelli di Facebook, condividere solo link. YOUTUBE - Non inserire dei “call to action", inserire banner pubblicitari, non avere dei link utili nella descrizione. LINKEDIN - Abusare dei messaggi, iscriversi per realizzare il B2C.

Comunicazione FACEBOOK - Divertimento, svago, immagini, video, pubblicizzare eventi. TWITTER - Eventi in corso, deve essere utilizzato da professionisti e aziende. YOUTUBE - Realizzare tutorial, recensire eventi e prodotti, creare autorità. LINKEDIN - Strumento professionale, utile per trovare collaboratori.

Luca Grattafiori

web designer web@tangherlini.it

Valerio Scatassa

graphic designer grafica@tangherlini.it

Stefano Gagliardini

3d artist - web developer web2@tangherlini.it

Riccardo Silvi

account executive account@tangherlini.it

Giacomo Tamburini

graphic designer grafica2@tangherlini.it

Cinzia Mancinelli

amministrazione amministrazione@tangherlini.it

Roberta Picchietti

designer

Promozione NEWS/EMAIL - Call to action, link. ADV- Inserzioni su Facebook, Twitter, Linkedin. OFFLINE - Volantini, cataloghi, brochure. SITO/BLOG - Call to action, link.

Dare valore CONTENUTI -Creare contenuti per i fan. MOTIVO - Perché le persone dovrebbero iscriversi al tuo profilo? Cosa offri più degli altri? Ti iscriveresti al tuo profilo? TARGET - Qual è il tuo target? Qual è il target dei social media?

Costanza PERIODICITÀ - Quante volte riesci a pubblicare nuovi post? Che frequenza vuole il target? DIFFICOLTÀ - Se utilizzi più social sii costante almeno su uno di essi.

Viralità CONTENUTI - Creare contenuti facilmente condivisibili. PROMOZIONE - Fare riferimento a sito e azienda.



Progettiamo una comunicazione efficace per i tuoi obiettivi. E rispettiamo il tuo budget. L'Agenzia Tangherlini è un insieme di competenze professionali che interagisce per un unico scopo: la strategia di comunicazione personalizzata per il cliente. Ottimizzare l'investimento senza rinunciare a un buon progetto di comunicazione: ecco il nostro obiettivo. Cerchiamo di comprendere le esigenze dei nostri clienti partendo da un proposta: raccontaci il tuo prossimo progetto e dacci un budget, lo realizzeremo insieme!

Tangherlini srl - via Caduti del Lavoro, 2 - 60131 Ancona - www.tangherlini.it - 071 2802604 - 0712832374 - tangherlinisrl@tangherlini.it


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