Il Coltivatore Cuneese

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■ Coldiretti impegnata nella gestione e nella modifica delle norme

La burocrazia soffoca le imprese agricole

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ei rapporti tra i soci e la Coldiretti, organizzazione sindacale di categoria, la cosa più importante è capirsi. Gli articoli pubblicati sullo scorso numero del nostro organo ufficiale, Il Coltivatore Cuneese, hanno generato, giustamente, un dibattito tra dirigenti e soci sulla insopportabilità del carico burocratico. Coldiretti, pur dovendo informare, tiene a precisare che sta attuando una battaglia contro la burocrazia a tutti i livelli, prova ne è anche l’ultimo risultato raggiunto nel settore vitivinicolo. Le leggi, i decreti, le varie circolari applicative sono il frutto dell’attività parlamentare e del Governo e ogni componente politica deve assumersene la responsabilità. A Coldiretti spetta il ruolo di contrastare le forme eccessive, inutili, costose e lontane dalla realtà, ma sempre più spesso la politica lascia ai meri burocrati dei vari enti che, forti dell’impunità di cui godono i dipendenti pubblici, spesso si arroccano su posizioni incomprensibili,lontane dalla realtà e dalle necessità reali delle persone, delle imprese e dell’economia. Sempre, quando Coldiretti è consultata, i rappresentanti dell’Organizzazione si battono per evitare l’aumento del carico burocratico perché la burocrazia è nemica delle imprese sia in termini di costi che di impegno lavorativo. L’esempio più recente è quello di aver ottenuto dal Ministero dell’Agricoltura una diminuzione del carico burocratico per la commercializzazione dei vini in bottiglia. La burocrazia oltre che costare, ci sta soffocando. Va evidenziato che per una corretta informazione ai soci, sia Il Coltivatore Cuneese che i vari impiegati agli sportelli degli uffici di zona e recapito, non possono però non informare le imprese sulle incombenze imposte nei vari settori. Coldiretti non condivide i balzelli, tanto per essere pratici, che

stanno intorno alla normativa sulla sicurezza nel lavoro agricolo, i troppi obblighi formativi per i datori di lavoro, il patentino per l’uso delle macchine operatrici agricole, le verifiche periodiche sulle attrezzature di lavoro, le nuove regole per le cisterne del gasolio agricolo e le nuove norme sull’uso dei fitofarmaci. L’elenco potrebbe continuare, ma ci fermiamo qui. Il fatto di illustrare nei vari momenti di confronto e di informazione, la normativa attuale non significa che Coldiretti condivida tutti questi balzelli e non li stia combattendo in tutte le forme possibili. Anzi spesso si ottengono modifiche per lcune normative e per quelle non vengono cambiate è necessario però, per senso di responsabilità, darne informazione alle imprese. In buona sostanza Coldiretti è da una parte impegnata per combattere la troppa burocrazia mentre non può esimersi dall’informare le imprese associate sulle scadenze o sulla necessità di effettuare determinati percorsi che le leggi e i regolamenti prevedono. Coldiretti non può portare i propri associati al mancato rispetto delle norme. Occorre lavorare per cambiare quando queste non vanno; nello stesso tempo occorre cercare di operare nella legalità anche se questa costa e spesso è ragionevolmente non condivisa. È chiaro che il momento attuale non è dei migliori. Basta aprire la tv per vedere dibattiti dove si è tutti contro tutto

NITRATI: troppi registri e troppe incombenze.

La norma va modificata coinvolgendo tutti i settori responsabili dell’inquinamento.

PIANO NAZIONALE FITOFARMACI: troppi

cavilli. I risultati dei residui sulla frutta dimostrano che le imprese ortofrutticole italiane usano razionalmente i fitofarmaci.

PATENTINO TRATTORI: chiediamo di rivedere la norma. Gli agricoltori di comprovata esperienza non debbono frequentare nessun corso fino al 2017.

MANODOPERA: con la riforma occorre non

demolire i voucher. È necessario ridurre i costi della stessa.

REVISIONE DELLE MACCHINE AGRICOLE:

Coldiretti chiede di esonerare quelle usate in ambito aziendale. Attenzione a non rilanciare il settore dei costruttori con balzelli i cui costi ricadono sul mondo agricolo.

e dove non si è più capaci a trarre conclusioni costruttive per la società. Questo genera nelle persone forme di sospetto che certamente non aiutano a percorsi di snellimento e di trasparenza, anzi spesso favoriscono chi nella burocrazia ci sguazza e ci lucra. Occorre recuperare quella serenità d’animo che in questi momenti difficili e complessi Coldiretti affronta con determinazione e concretezza. n

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