Cittadini & Salute Luglio 2012

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Editoriale

Ottimismo!

di Angelo Nardi

Allegria! Pare proprio che

camperemo più a lungo. Più

poveri, forse. Meno liberi,

sicuramente. Quando si depongono poteri e prerogative economiche a ordini più

grandi si sa quel che si perde

ma non si sa quel che si guadagna.

Ma bando alle amarezze. Se un male non ci inco-

glie, abbiamo una prospettiva di vita più lunga.

Al primo congresso nazionale della Società Ita-

liana di Cardiologia Geriatrica (SICGe), i cardio-

logi rilevano che l’insorgenza di molte malattie di

cuore sono ritardate e avvengono come primo cenno in manifestazioni meno forti.

La spiegazione che si danno va in gloria a loro

stessi. Ci sarebbe migliore prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari.

Dagli anni ‘80 ad oggi, inoltre, si sono registrate

ogni anno circa 42 mila morti in meno per malat-

tie cardiovascolari e siamo quindi riusciti a ritar-

dare l’età di insorgenza di varie patologie.

Di questo passo, affermano i cardiologi, potremo

gradualmente raggiungere il limite biologico oggi ipotizzato di 120 anni, potendo scommettere su

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Estate, è tempo di perder peso Hit parade dei lavori più o meno faticosi Da dicembre la ricetta è elettronica Un test contro la morte cardiaca improvvisa IHG/ I cinque colori del benessere Gli italiani si abbuffano davanti alla tivvù Troppi soldi in fumo e troppi morti Lo Stato combatte il fumo La Cina si avvicina alla nostra Sanità Sensi di colpa portano alla depressione La malattia in letteratura La Sanità pubblica scopre le donne

circa 40 anni di vita in più oltre gli 80.

E probabilmente, è la previsione degli esperti, sa-

ranno sufficienti 10 o 20 anni per raggiungere que-

sto obiettivo.

Avvertite Elsa Fornero prontamente. Bisogna

fare una riforma delle pensioni per arrivarci a ot-

tanta anni, anche novanta. Oh è! Si scherza eh!

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Cittadini & Salute Mensile di informazione Socio-Sanitaria Editore e Direttore Generale Mario Dionisi Direttore Responsabile Angelo Nardi Art Director Antonella Cimaglia Redazione Via Carlo Del Prete, 6 Tel. 0774 081389 E-mail: redazione@cittadiniesalute.it - grafica@cittadiniesalute.it Stampa Fotolito Moggio strada Galli, 5 Villa Adriana (Rm). Registrazione n. 31 del 29/06/2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collaborazioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti con l’editore. Tutto il materiale cartaceo e fotografico consegnato alla redazione, non verrà restituito. Chiuso il 04/07/2012

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DIETA E SPORT

Estate, è tempo di perder peso

Chi non si è messo in forma corporea può utilizzare l’estate per recuperare peso e forma. Ma non per fare bella mostra di sé, molto più importante scongiurare patologie pronte ad essere favorite dal sovrappeso. Nel mondo, ad ogni latitudine ciascuno sta combattendo la sua battaglia

Il giro vita per misurare la salute

Il metro per misurare la prossimità di malattie potrebbe essere quello propriamente detto, almeno in Giappone

Il Giappone, un paese i cui abitanti non sono generalmente considerati degli obesi, sta promuovendo una delle più ambiziose campagne mai intraprese da una nazione per convincere i suoi cittadini a dimagrire. Secondo una legge dello Stato entrata in vigore due mesi fa, tra gli esami da fare per il checkup annuale, le aziende e i governi locali devono misurare anche il giro-vita dei cittadini giapponesi tra i 40 e i 74 anni. Il che significa misurare più di 56 milioni di giro-vita: il 44% dell’intera popolazione. A chi supera i limiti indicati dal governo (85,09 centimetri per gli uomini e 90 per le donne) e il cui aumento di peso è collegato all’alimentazione verranno

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forniti alcuni consigli dietetici. Qualora dopo tre mesi non abbiano ancora perso peso, se necessario, dopo altri sei mesi, quelle stesse persone verranno sottoposte ad ulteriori controlli. Per raggiungere l’obiettivo di far scendere la popolazione sovrappeso del 10% entro i prossimi quattro anni e del 25% entro i prossimi sette, il governo ha previsto anche delle multe da comminare a quelle aziende e amministrazioni locali che non riusciranno a raggiungere gli obiettivi prefissati. Il ministro della Sanità ritiene che questa campagna contribuirà a contenere il diffondersi di malattie come il diabete e l’infarto.

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New York. Misure anti obesità Il cuore degli Stati Uniti inizia la nuova crociata contro il sovrappeso Il salutista sindaco di New York Michael Bloomberg vuole vietare le bibite extralarge. Nella grande mela non si potranno vendere bevande gassate, caffè, succhi di frutta in contenitori al di sopra del mezzo litro (0,476 litri per la precisione) il tutto per combattere l’obesità dilagante. Chi sgarrerà pagherà una multa di 200 dollari. Bloomberg ha già vietato il fumo nei luoghi pubblici o l’uso di grassi insaturi nei ristoranti. Ma nell’America libera

è già polemica. Tutti sanno che il Junk food - cibo spazzatura - fa male. Per quale motivo dovrebbero essere tartassati tanto da diventare inaccessibili come prodotti? Chiunque ha diritto anche di farsi del male con l’alimentazione se cosciente dei controeffetti che questa può dare, dicono i primi sondaggi tra la popolazione. specialmente quella più povera. Ma il problema è che l’obesità negli USA è sempre più un problema economico.

Chili di troppo, il primo nemico

Negli Stati Uniti, dopo le sigarette è iniziata la crociata senza quartiere Oggi le malattie relative all’obesità rappresentano il 9% del totale della bolletta sanitaria. Entro il 2030 gli americani obesi saranno il 42% della popolazione: un totale di circa 110 milioni di cittadini con una massa corporea così pesante da aumentare i rischi di gravi malattie, dal diabete alle cardiopatie, ai tumori. Se la tendenza non dovesse conoscere un'in-

Alimentarsi meglio!

Sul quotidiano La Stampa pubblicato il breviario della corretta alimentazione www.cittad inies alut e.it

versione sempre nel 2030 non solo il sovrappeso generalizzato del continente a stelle a strisce salirà, ma i già grassi diventeranno ancora più grassi: i cittadini colpiti da quella che gli esperti chiamano “obesità grave” raddoppieranno di numero. Ben 11 milioni di americani a quel punto saranno tra i 45 ed i 50 kg sopra il loro peso forma.

Tutti sanno che la dieta alimentare è uno dei cardini della salute. A ribadirlo con indicazione su come perseguire questo fine il convegno del 25 maggio “Il benessere della mente a cena” a Castello di Casiglio a Erba (Co). La tesi è quella di fare piccoli pasti multipli durante la giornata. Decisivo quel che si mangia in questi brevi pasti. La dieta mediterranea ha i migliori effetti sull’umore. Ma il cervello trova i più grandi benefici con l’assunzione di Omega 3. I grassi contenuti nei pesci, bolliti o cotti al vapore, stimolano la nascita di nuove cellule nel cervello. Fonte: La Stampa

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PROFESSIONI USURANTI

Hit parade dei lavori più o meno faticosi Gruppo Persone Lavoro. L’ha stilata Huffington Post, un quotidiano statunitense

Ci sono i lavori che tutelano la salute. Sono chiaramente quelli che vivono nello sport. Sono i maestri di educazione fisica, come i personal trainer, i maestri di yoga, ma anche i danzatori e coreografi. Ma il motivo non è da addursi al fatto che conservano un buon dinamismo fisico quanto che il loro lavoro li costringe ad essere creativi, flessibili nei tempi di lavoro. Ma spuntano, tra le professioni meno usuranti, gli assicuratori. Devono esprimere ottimismo, quindi sono indotti ad essere anche ottimisti. Guadagnano mediamente bene, non devono prodursi in stancanti promozioni per difendere i loro servizi che hanno uno standard di qualità riscontrabile e chiaro. Ma anche i programmatori, quelli che si occupano di software, facendo una vita tranquilla davanti al computer non patiscono le pene di chi lavora pesantemente. Tra i mestieri, come gli assicuratori, che inducono ottimi-

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smo ci sono anche i fiorai. Ma c’è anche il rovescio della classifica. I mestieri più usuranti, quelli che ti spediscono più facilmente in ipertensione o altre patologie da stress. Sono i pompieri, poliziotti, i militari (bisogna ricordare che la classifica è stata fatta negli States non in Italia) e i lavoratori dell’edilizia. La classifica però è seria. Mette insieme, infatti, altre graduatorie dello stesso tipo sui lavori stressanti e quelli liberatori. A dare una caratterizzazione simile a quella italiana c’è anche la presenza dei lavori in pubblica amministrazione come quelli che consentono di avere buona salute e maggiore dedizione al lavoro (questo aspetto torna ad essere statunitense, però). Gli impiegati pubblici americani fanno poche assenze sul lavoro nonostante corrano il rischio di perdere spesso il controllo per le inefficienze che affliggono il sistema. Chi è votato ad evitare lo stress - sempre secondo

la classifica di Huffington Post - deve fare il dentista, oppure l’igienista dentale, altrimenti il dietologo o il tecnico di laboratorio medico. Discorso tutto diverso per infermieri o medici. Sia che professino l’attività in ospedale o proprio in pronto soccorso le continue sollecitazioni ai nervi incidono nel loro benessere fisico minandolo alla base. La classifica vede come stato di grazia il lavorare in attività proprie, meglio se destituite da responsabilità di personale. Evitare gli scatti di carriera, cancellare i benefit. Un negozio, una piccola attività è l’ideale (capiamo nuovamente che stiamo parlando degli Stati Uniti d’America). Ma, sempre negli States, anche i ricchi piangono: sono gli avvocati. Guadagnano bene ma sono stressati fino all’inverosimile quindi sono soggetti alla depressione. Non se la passano meglio gli autisti che per di più guadagnano poco e si cibano mediamente di panini. Fonte: The Huffington Post

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INNOVAZIONI

Da dicembre la ricetta è elettronica Medici Certificati Computer. Niente più foglietti rosa. Il medico scrive sul computer e trasmette direttamente alla Regione e in tutte le farmacie Si chiama ePrescription, prescrizione elettronica. Il Ministero della salute ed il Ministero delle finanze con il decreto 2 novembre 2011 hanno adottato la decisione di trasformare quei foglietti rosa delle ricette mediche in prescrizioni che viaggiano su internet. Il paziente a cui verrà prescritta una medicina non avrà più il foglietto rosa da esibire al farmacista. La ricetta viaggierà su internet, trasmessa automaticamente a una centralina della Regione Lazio e così a tutte le farmacie italiane. Quando il paziente si rivolgerà a una farmacia col suo nome e cognome e tessera sanitaria potrà verificare direttamente la prescrizione del medico.

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In questo modo sarà rilevanta più facilmente l’appropriatezza della prescrizione e il rapporto tra queste e le effettive acquisizioni di farmaci in relazione a dette prescrizioni. Il metodo diventerà operativo a dicembre. Dal ministero della salute: “La trasformazione da ricette cartacee a prescrizioni elettroniche diventerà un passaggio obbligato nell’automazione dei processi di comunicazione sia all’interno delle stesse strutture di ricovero e cura, sia tra i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta e gli erogatori di servizi. L’adozione di formati digitali rende così possibile l’interscambio di infor-

mazioni ed automatizzerà i processi di gestione delle ricette mediche”. Il vantaggio dal punto di vista del paziente è che si potranno individuare più facilmente interferenze farmacologiche, eventuali contraddittorietà tra diverse linee guida mediche nel quadro clinico complessivo del singolo ammalato. In questo ambito, la prescrizione elettronica concorrerà a rendere disponibili informazioni su cui si basano sistemi clinici di supporto alle decisioni che migliorano la qualità e riducono notevolmente i rischi per il paziente in fase di erogazione. Il vantaggio per l’amministrazione pubblica consisterà nel consentire un più facile controllo della spesa. Un’obbiezione: sussistono i livelli di garanzia per la tutela del diritto alla privacy? Fonte: Ministero salute

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CUORE

Un test contro la morte cardiaca improvvisa Il Dna microchip consente di vedere se sussistono alterazioni genetiche Morti improvvise da patologie cardiache del tutto trascurate. È stato un argomento di attualità, aldilà della ricerca scientifica, per i fatti successi nei campi di gioco nei recenti mesi. Il grande fatto sensazione, quindi, obbliga a un’attenzione speciale sui sistemi di prevenzione. E forse ad un primo approccio è arrivato uno studio effettuato a Lisbona. Con un prelievo di sangue verrà rilevato se ci sono geni collegati

alle patologie responsabili della morte cardiaca improvvisa. Primo indiziato della ricerca: la cardiomiopatia ipertrofica. La mappatura su quattrocento pazienti ha rilevato le 32 anomalie genetiche collegate a questa patologia. In questo modo è stato possibile creare un test basato su un dispositivo chiamato “Dna microchip”, grande qualche millimetro, e avere il risultato entro 4 settimane. Fonte: Ansa

Bypass, innesto biodegradabile Secondo una ricerca darebbe un contributo importante a chi ha una protesi coronarica

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A Pittsburgh (Usa) sono convinti che la loro ricerca con la quale gli impianti coronarici sintetici non avranno mai più problemi. Non solo. Le arterie si rigenerano senza bisogno dell’intervento della metodologia staminale con il vantaggio che in novanta giorni si dissolvono. Oggi si ricostruiscono i vasi sanguinei. Con questo metodo la rigenerazione avviene in modo naturale, senza bisogno di un donatore. Attraverso un polimero elastico biodegradabile, molto po-

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roso, il passaggio delle cellule si effettua in modo ancora più fluido. Questo perché i pori di questo materiale consentono alle cellule dell’arteria di ricostruisi da sé. La parte artificiale diventa un impianto di base, una culla dove potere far ricrescere la struttura arteriosa. La patina di eparina di rivestimento riduce i raggrumi del sangue e si lega agli ormoni della crescita. Fonte: Nature Materials w w w.cittadinies alut e.it


Italian Hospital Group

CENTRALINO 0774 38.61 FAX 0774 38.61.04 188, Via Tiburtina 00012 Guidonia (RM) www.italianhospitalgroup.it

I cinque colori del benessere Dr.ssa Alessandra Gervasi, Dietista Italian Hospital Group

Quando le ondate di calore, come quelle di questi giorni, attaccano il nostro benessere è opportuno, aiutarci seguendo alcune semplici, ma importanti indicazioni, come bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno e tener conto dei 5 colori del benessere. GIALLO - ARANCIO: A dare il colore antitristezza per eccellenza sono leutina e zeaxantina, due sostanze antiossidanti che rinforzano la vista. Gli alimenti giallo-arancio (limoni, pompelmi, arance, peperoni, melone, ananas, prugna gialla, banana, oli vegetali, mais, zucca, albicocca e pesca) sono più ricchi di vitamina C che rafforza le difese del sistema immunitario e ha un effetto depurativo su tutto l’organismo. Contengono, inoltre, carotene che protegge le cellule dall’invecchiamento. Secondo la cromoterapia, il giallo favorisce la concentrazione, la creatività e la digestione. ROSSO: è il colore della forza: antidepressivo, stimolante e usato contro molti disturbi dell’apparato respiratorio. Pomodoro, fragola, prugna, ciliegia, peperone rosso, cocomero, mela rossa, arance rosse, anguria, barbabietola, ribes, peperoncino, ravanelli: la frutta e la verdura rossa sono ricche di Licopene e di antocianine che prevengono le malattie cardiovascolari, limitano lo sviluppo di tumori, stimolano le difese immunitarie ed i processi di guarigione della pelle. Il colore rosso stimola il metabolismo, riattiva tutte le funzioni dell’ultimo tratto intestinale, facilitando l’eliminazione delle scorie e dando energia alle ghiandole surrenali e al sistema nervoso autonomo. Consiglio: meglio non abusare dei pomodori, alimenti acidi.Alternarli ad altri ortaggi rossi, soprattutto nelle insalate estive. La caprese, ad esempio, è un abbinamento di alimenti acidi poco indicato per il buon equilibrio intestinale! VERDE: Il colore verde degli ortaggi è dato dalla clorofilla. Gli alimenti verdi sono ricchi di magnesio, utile per il metabolismo dei grassi e degli zuccheri. Il verde è il colore dell’equilibrio energetico, calmante disintossicante e persino antinfluenzale. Piselli, fave, kiwi, www.cittad inies alut e.it

spinaci, broccoli, asparagi, cetrioli, basilico, carciofi, prezzemolo, insalata verde, zucchine ecc. sono alimenti ricchi di clorofilla, magnesio, selenio, carotenoidi, luteina, polifenoli e vitamina C. Favoriscono il buon funzionamento del sistema vascolare e la conduzione degli impulsi nervosi. BLU - VIOLA: I cibi blu-viola, melanzane, broccoli, cavoletti, frutti di bosco, uva nera, radicchio, fichi e prugne contengono le antocianine che contribuiscono a migliorare e proteggere la vista, la struttura dei piccoli vasi sanguigni (capillari); prevengono il deposito di colesterolo sui vasi (arteriosclerosi) e migliorano la funzionalità renale. In particolare il ribes e il radicchio sono ottimi antiossidanti perché ricchi di vitamina C e protagonisti nella formazione della carnitina e del collagene. Il radicchio inoltre, come fichi, ribes, more e prugne, contiene il potassio che protegge il tessuto osseo e diminuisce il rischio di patologie cardiovascolari ed ipertensione. Di magnesio sono ricche le melanzane. I frutti di bosco, invece, curano la fragilità dei capillari e prevengono le infezioni del tratto urinario; sono amici di un intestino sano, grazie alla loro fibra solubile, che regola l’assorbimento degli altri nutrienti e alimenta la flora microbica intestinale. Ancora: nel blu-viola ci sono alimenti ricchi di fibra e di carotenoidi, attivi contro tumori, patologie cardiovascolari, cataratta, invecchiamento cellulare e cutaneo. In assenza di particolari patologie, anche due dita di buon vino rosso di sera aiutano a star meglio! BIANCO: Mela, sedano, pere, finocchi, porri, cipolle, funghi, cavolfiore sono dominati dal bianco dato dalla quercetina, sono ricchi di potassio, vitamina C, polifenoli, composti solforati e flavonoidi. Sono ricchi di fibre e sali minerali, rinforzano il sistema scheletrico, le ossa e l’apparato cardiocircolatorio rendendo più fluido il sangue. Porri, cipolle e aglio contengono un potentissimo antiossidante, l’allucina. Tutti contribuiscono a ridurre naturalmente i livelli di colesterolo nel sangue, svolgono una benefica azione sul sistema nervoso, sul cervello e sulle facoltà intellettive superiori.

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MAL’ALIMENTAZIONE In dieci anni la salute del cuore degli italiani non è migliorata, anzi: siamo molto più grassi e abbiamo colesterolo e glicemia molto alte, ma fumiamo meno, abbiamo imparato a essere meno sedentari e a tenere sotto controllo la pressione. Nel complesso il rischio cardiovascolare globale è rimasto invariato e si concentra ancora nei ceti sociali svantaggiati e meno istruiti, risultando fino al 25 per cento più alto in chi ha la licenza elementare o media. Nonostante le campagne informative e la maggiore consapevolezza dei rischi, la salute del cuore degli italiani resta precaria e a stare peggio sono le categorie sociali meno istruite. questo è quanto emerge dal confronto fra i dati raccolti dieci anni fa e un’analoga indagine dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare ISS-ANMCO Health Examination Survey appena conclusa e presentata oggi a Roma a poche ore dall’inizio del Congresso Nazionale ANMCO che è tenuto a Firenze dal 30 maggio al 2 giugno. Il 66 per cento degli italiani in sovrappeso Lo studio è il primo aggiornamento di un’analoga indagine condotta fra il 1998 e il 2002 su persone fra i 35 e i 79 anni. Sono stati coinvolti 23 centri che hanno esaminato circa 8.500 persone, rappresentative della popolazione generale. Quasi tutti gli indicatori di rischio sono rimasti su valori preoccupanti, a cominciare dal peso corporeo, in eccesso per il 66% degli italiani. Obesità Dai 35 ai 79 anni (35 milioni) le persone in sovrappeso sono il 40% (14 milioni), in lieve calo rispetto al 42% del 1998-2002. Il livello di istruzione protegge dai chili di

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Gli italiani si abbuffano

Comportamenti abitudinari, sedentari, errori alimentari costituiscono ancora la maggioranza troppo: l’obesità è meno frequente fra i diplomati e i laureati (13% contro il 20% circa di chi ha licenza elementare o media inferiore), con un effetto protettivo che è più evidente nelle donne, dove una cultura più elevata dimezza l’obesità dal 31% al 18%. Colesterolo e ipertensione Oltre 240 mg/dl. Sono molto diffusi valori alti. L’ipertensione arteriosa rimane stabile, pur riguardando ancora oggi il 54 per cento degli uomini e il 40 per cento delle donne (contro rispettivamente il 56 e il 48 di dieci anni fa): la prevalenza quindi è in leggero calo con una diminuzione più evidente nelle donne. Diabete Aumenta significativamente. Il 14 per cento degli uomini e il 9 per cento delle donne ha la glicemia alta, un valore molto più elevato rispetto al 12 e 7% trovato in precedenza, e di questi uno su quattro non sa di averlo. Vita sedentaria È come se fosse una malattia. Il 31 per cento degli uomini e il 42 per cento delle donne non pratica alcuna attività fisica nel tempo libero, valori in discesa rispetto al 34 e 48% del 2002. Come per l’obesità la vita sedentaria è praticata specialmente dalle classi meno colte. Sapore di sale Fa parte della pratica di stili di vita non salutari. Gli italiani in tutte le regioni introducono molto di più sale dei 5 grammi al

giorno consigliati dall’Organizzazione mondiale della sanità: in media 11 grammi gli uomini e 8 grammi le donne. Sigarette Cala la prevalenza dei fumatori fra gli uomini (23 contro il 31% del 1998-2002), sostanzialmente stabili invece le donne fumatrici (20% contro il 21% di dieci anni fa); in entrambi i sessi i fumatori calano all’aumentare del grado di istruzione (fuma il 30% degli uomini meno istruiti contro il 21% dei diplomati e laureati). Rischio cardiovascolare “Negli ultimi dieci anni per effetto del minor tasso di fumatori e del miglior controllo dell’ipertensione il rischio globale cardiovascolare è leggermente diminuito dal 7 al 5 per cento. Se si scompone il dato per livello socio-economico, l’azione più importante per proteggere il cuore sembra essere l’istruzione - dice Diego Vanuzzo, Co-direttore per ANMCO Fondazione per il Tuo Cuore dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare Health Examination Survey - Tutti gli indicatori di rischio risultano infatti più bassi in chi ha un titolo di studio superiore o universitario, al punto che il rischio cardiovascolare globale, calcolato cioè tenendo conto di tutti i singoli elementi, risulta tra gli uomini pari a 7,9 in chi ha la licenza elementare o media (era w w w.cittadinies alut e.it


davanti alla tivvù

nel corretto uso del proprio corpo. Lo dice l’Istituto Superiore di Sanità ugualmente 7,9 dieci anni fa), mentre nei più istruiti scende a 6,8 (era 6,1 nella prima edizione). Per le donne poco istruite il rischio globale risulta invece 2,7 e scende a 2,2 per le altre, valori sostanzialmente uguali a quelli del 2002”. Nord-Sud Il confronto tra aree geografiche Le differenze regionali e delle macro-aree italiane non sono irrisorie: se ad esempio si guarda alla mappa sulla prevalenza dell’obesità, uno fra i principali fattori di rischio cardiovascolare, si vede come il Sud risulti, sia per gli uomini che per le donne, l’area con più problemi: in tutte le regioni meridionali si supera il 31% di donne obese, mentre tra gli uomini un valore leggermente inferiore si ha solo per la Calabria. Il Nord sta solo un po’ meglio, con valori compresi quasi ovunque tra il 23 e il 30%.

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Eccezioni “virtuose” si hanno per i piemontesi (21%) e le lombarde (16%) al nord, mentre il Centro mostra prevalenze più basse ma valori di inattività fisica preoccupanti. La mappa della sedentarietà, quasi sovrapponibile a quella di obesità e sovrappeso, racconta di un’Italia sempre “ferma”: al Sud e nelle Isole le donne che non praticano alcuna attività fisica arrivano addirittura al 57%, gli uomini al 37%. Esplode in queste regioni anche il diabete: la prevalenza fra gli uomini arriva al 17%, fra le donne al 13%, mentre al Nord si ferma rispettivamente al 12 e al 7 per cento. È al Centro invece che si concentrano i fumatori più accaniti, con il 24 % delle fumatrici (e un picco che arriva al 27% fra le laziali) e il 21% dei fumatori (che arrivano al 28% in Molise). In tutta Italia si sfora purtroppo il consumo di sale raccomandato, pari a 5 grammi al giorno, con Calabria, Sicilia e Basilicata che si

dimostrano essere le Regioni “maglia nera” per uomini e donne: i calabresi superano addirittura i 12 grammi al giorno, le donne della Basilicata arrivano quasi a 10 grammi. La ricerca e il metodo L’indagine aggiorna i dati raccolti con un’analoga ricerca fra il 1998 e il 2002 su persone fra i 35 e i 79 anni. Sono stati coinvolti 23 centri che hanno esaminato circa 8.500 persone, tra cui il 5% di migranti. Prevenzione “Uno dei pochi parametri che non si sono modificati in negativo nell’arco di questi dieci anni è la prevalenza di ipertensione, sostanzialmente invariata; aumenta anche la proporzione di ipertesi in trattamento - interviene Diego Vanuzzo dell’ANMCO Fondazione per il Tuo Cuore -. Il 12%degli uomini e il 10%delle donne hanno o hanno avuto una malattia cardiovascolare (infarto miocardico, angina pectoris, ictus, attacco ischemico cerebrale transitorio, interventi di rivascolarizzazione coronarica, claudicatio intermittens, fibrillazione atriale e ipertrofia ventricolare sinistra all’ECG)”. Fonte: Istituto Superiore di Sanità

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SIGARETTE

Troppi soldi in fumo e troppi morti

A causa delle sigarette ogni anno ciascun sistema sanitario fa un bilancio di decessi molto peggiore della peggiore calamità naturale che può capitare in un paese Se le sigarette aumentassero di un euro per ogni pacchetto avremmo una diminuzione del 4,3% dei fumatori e l’incremento di tre miliardi nelle casse dello Stato. Per questo bisogna convincere il governo ad abbracciare questa decisione forte sulla quale ci sono vantaggi per tutti, tranne che per le case produttrici. E il problema per cui non si fa è tutto qui. Una richiesta precisa per il governo tecnico con la quale si è concluso il convegno organizzato dal Ministero della Salute il 31 maggio nel quale è stata presentata l’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità.

A illustrare i dati Roberta Pacifici direttore dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) per l’Istituto Superiore di Sanità. Le conseguenze sulla salute determinate dall’abitudine di fumare restano un’emergenza per il nostro sistema sanitario. Sono infatti circa 70 mila i morti ogni anno per causa del fumo di sigarette. E sebbene il consumo sia diminuito fino a toccare il minimo storico, il tabacco rimane come l’ultima delle rinunce. Per questo è stato provato che uno dei più grandi deterrenti consiste nell’aumento di prezzo delle sigarette. Ancor più di ogni campagna di moral suasion.

Tabagismo in Italia

Si fumano ogni giorno 140 milioni di sigarette, ovvero 51 miliardi all’anno

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Numeri impressionanti anche se, a conti fatti, gli italiani che mantengono il vizio del fumo sono solo 2 su 10, e fanno registrare la tendenza più bassa dal 1957 a oggi, e anche il numero di baby fumatori - ovvero quelli che iniziano a fumare prima dei 15 anni - è in diminuzione. I dati, raccolti da un’indagine Doxa, sono stati illustrati da Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) dell’Istituto Superiore di Sanità, nel corso del

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convegno sul tabagismo e servizio sanitario nazionale indetto presso il ministero della Salute in occasione della Giornata Mondiale senza tabacco 2012. Dai dati emerge anche anche che l’abitudine al fumo è, in un certo senso, contagiosa: “Il 77,3% di chi fuma ha oltre la metà di amici che fumano e il miglior amico di un fumatore lo è a sua volta, per il 67,2% degli uomini e il 51,6% delle donne”, spiega, la stessa Pacifici. w w w.cittadinies alut e.it


Lo Stato combatte il fumo Esistono infatti 380 centri antifumo in Italia

Il 53,3% stanno a Nord, il 21,8% a Sud. Ma il dato avvilente davanti a tanta iniziativa dell’organizzazione sanitaria è che questi centri sono poco frequentati dai fumatori: la media di appena sessantanove persone ogni centro. Nella disincentivazione diventa un fattore decisivo l’aspetto economico. I costi per uscire dal tabagismo, in termini di farmaci o terapie di certificata attendibilità, debbono poter essere rimborsabili in modo completo. Lo stesso è previsto dal nostro sistema sanitario per altre grandi cause di morte, quali l’ipertensione, il cancro e il diabete. Non si vede perché il fumo di sigarette che rappresenta un fattore determinante ancora più grande

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debba esser lasciato nelle mani di coloro che hanno contratto questa patologia. La risposta è semplice. Il fumatore è una persona che sceglie di ammalarsi a differenza delle malattie citate. Ma questo è vero se il fumo viene considerato ancora come una cattiva abitudine, in effetti, invece deve essere annoverato come una vera e propria patologia. Le caratteristiche genetiche di coloro che sono soggetti a cadere vittima di questo male emergono ogni giorno di più in diverse ricerche. Bisogna allora investire qualcosa per combattere questa malattia prima che il concetto stesso di cura della salute abdichi alla missione per cui è nata la sanità pubblica.

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REGIONE LAZIO

La Cina si avvicina alla nostra Sanità Il presidente Renata Polverini vuole intensificare relazioni per migliorare e integrare i due sistemi

C’è chi apprezza le strutture sanitarie nel Lazio. Si tratta del viceministro cinese Li Xi. Secondo fonti della Regione Lazio, pare, abbia apprezzato il livello delle strutture sanitarie visitate. A fare gli onori di casa il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, a cui ha esteso l’invito a recarsi quanto prima in Cina. L’incontro è avvenuto il 19 giugno scorso nella sede della Regione. Nel corso del colloquio sono state scambiate una serie di valutazioni

sui rispettivi sistemi sanitari e sulle prospettive di una loro intensificata cooperazione. La presidente Renata Polverini ha illustrato al viceministro le linee di indirizzo seguite in materia sanitaria dalla Regione Lazio e da parte cinese è stato espresso l’interesse ad approfondire alcune esperienze e pratiche gestionali attualmente utilizzate presso il sistema sanitario italiano, nella prospettiva di un loro possibile utilizzo nell’ambito del sistema cinese.

Lo Spallanzani come riferimento contro l’Aids Polverini: “accompagnare le donne in un percorso culturale, non solo medico”

Aprire una riflessione sulla possibile e concreta realizzazione di ridurre la mortalità materna e creare una generazione libera dall’Hiv. Il 22 giugno Renata Polverini è intervenuta alla Conferenza internazionale del programma “Dream” della Comunità di S. Egidio. Il tema dedicato espressamente alla Sanità diretta alle madri e ai bambini ha visto il presidente della Regione Lazio affrontare il tema della mortalità materna e far crescere bambini senza Aids. Polverini ricorda l’attività dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” come Centro di Riferimento Regionale per l’Aids: “Lì tutti i cittadini possono fare il test gratuito rapido con la saliva per l’Hiv e si effettuano visite per le donne per evitare la trasmissione delle malattie infettive in gravidanza - ha concluso Dobbiamo accompagnare le donne in un percorso culturale, non solo medico”. Tra i presenti il segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, il ministro per la Cooperazione Internazionale, Andrea Riccardi e delegazioni di oltre 20 Paesi africani. www.cittad inies alut e.it

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CRISI DI NERVI

Sensi di colpa portano alla depressione La neuropsichiatria attuale rivaluta il vecchio Sigmund Freud La risonanza magnetica cerebrale è un strumento di verità. Negli ultimi anni ha dato più elementi di conoscenza oggett i va q u e s t o s i s t e m a d i d i a g n o stica per immagini che ogni altra spe r imentazi one sul campo. Q u e s t o p e r c h é c o n s e n t e d i ve dere - in vitro - il funzionam e n t o d e l c e r ve l l o i n c e r t e condizioni ed evita così di postulare elementi di idealistica derivazi one come la mente. Le persone depresse, anche in f ase di benessere, hann o un cerve l l o c h e f u n z i o n a i n m o d o d i verso da chi non so ffre di questi disturbi.

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C’è un vero e proprio meccanismo di rimozione dei traumi nei soggetti depressi. In chi sviluppa una forma di avversione a sé stesso si eviden ziano de i segni p er cui due are e d e l c e r ve l l o s i a t t i va n o a u t o n o mament e. Escono fuori da un accordo generale con il resto delle funzionali tà. Viene coinvolto il circuito lim bico e la corteccia cerebrale anteriore destra. Pe r c i r c u i t o l i m b i c o s i i n t e n d o n o u n a s e r i e d i s t ru t t u r e n e rvo s e d o ve s o n o e l a b o r a t e l e emozioni.

Pe r c o r t e c c i a t e m p o r a l e a n t e r i o r e d i d e s t r a s i i n t e n d e l ’a r e a dei ricordi e delle analisi su sit uazioni sociali vissute. Queste due parti smettono di essere in contatto. Sempre queste due parti sono alla base della freudiana rimozi one dei traumi. Nella letteratura del grande maestro austriaco, la corteccia t emporale ra ccog li e le fe r i t e p s icologiche che il depresso contin ua a tenere lontane dai c ir c u i t i delle e mozioni. Avviene questo fenomeno perché il soggetto portatore di patologie fece lo stesso in tempi passati per non soccombere all’angoscia. Fonte: Archives of General Psychiatry

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PREMIO SIBILLA

La malattia in letteratura

Perché il Premio Sibilla. Da sempre ha accompagnato le narrazioni. L’espediente di qualsiasi scrittore, sconosciuto o grande, a un certo punto confida nella malattia del protagonista o di un suo diretto alter-ego

Ne “I Promessi Sposi” la peste diffonde morte ma si presenta come una grande livella che riequilibra le sproporzioni nei rapporti di forza tra nobili, chierici e popolo. La stessa malattia di Don Rodrigo funge da estinzione del problema da cui nasce la narrazione: l’impossibilità per Renzo e Lucia di sposarsi per il divieto. Qui e altrove la malattia come metafora di un vero e proprio malessere esistenziale. Ne la “Coscienza di Zeno” di Italo Svevo il modo di rappresentare il massimo del distacco dal mondo da parte del protagonista si risolve proprio nella malattia. Ma in Thomas Mann la malattia è una grande occasione per il protagonista sofferente di tubercolosi, un regalo di una provvidenza laica, per riflettere sul senso della propria esistenza, in “La Montagna Incantata”. Anche ne “La Ricerca del Tempo Perduto”, Marcel Proust descrive molti suoi personaggi, ispirati a realtà, come persone malate.

Malati, ma come raffigurazione letteraria di sfacelo, sono la voce narrante che come Proust stesso, soffrono d’asma. Costantemente ammalata è la zia Lèonie. Devastante malattia della nonna, la malattia (e la morte annunciata) di Swann. C’è anche la malattia e morte dello scrittore Bergotte. Tematizzata malattia e morte della grande attrice Berma. C’è la malattia e la conseguente cecità di Brichot … I casi in letteratura contemporanea potrebbero moltiplicarsi. In sostanza la malattia non è nuova nella letteratura. Anzi, aiuta l’invenzione narrativa dello scrittore. Diverso, invece, parlare della malattia nel senso della cura e della prevenzione. Un modo, non di negarla, come si fa con “La Peste in Morte a Venezia”, ma di affrontarla e risolvera positivamente. Per questo si è aperto un genere letterario del tutto nuovo. E non è detto che debba ridursi solo a divulgazione scientifica. Angelo Nardi

La Medicina, un genere letterario!

Roma, 3 luglio. Seconda edizione del Premio Sibilla: il riconoscimento ai libri e agli autori che trattano la cura della salute

Ha vinto il percorso della fede. Non solo della guarigione, anche della rinascita dello spirito nell’occasione della malattia. Mario Melazzini ha vinto la seconda edizione del Premio Sibilla con il libro “Io sono qui”, editore San Paolo. Il Premio Sibilla quest’anno ha avuto luogo a Roma alla Terrazza Caffarelli in Campidoglio. Il Premio è nato per riconoscere a questo filone letterario una sua specificità. Gli autori che hanno trattato il problema della cura del proprio corpo, sono stati messi a confronto e valutati da una commissione formata da specialisti nel mondo della Sanità e di quello della comunicazione. www.cittad inies alut e.it

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Mario

Dionisi La Sanità pubblica scopre le donne “Aumentano i camici rosa!”

tra personale medico, paramedico e diret-

Le note di agenzia trasmesse da fonti uf- tivo-amministrativo. I dati arrivano solo ora.

ficiali degli enti regione danno questo

Normale: tempestività con la quale lo

medico, sempre più donne a dirigere le

Il sistema sanitario nazionale ha 646.083

dato sensazionalistico. Sempre più donne- Stato dà notizie, anche buone, di sé. strutture sanitarie.

Come al solito la Sanità pubblica si trova

ad inseguire una realtà che il mondo che lavora ha già fatto suo da almeno dieci anni.

Sono le donne che mandano avanti, a

persone che ci lavorano.

E il sesso femminile prevale.

Le donne sono 407.651. Quasi il doppio

degli uomini.

Adesso non vorrei che addossino le

volte con discreto ruolo defilato, molte colpe di decenni di cattiva gestione

imprese italiane. Io stesso, come impren- alla presenza di personale dirigistico ditore, senza il personale di donne ad- femminile.

dette a ruoli dirigenziali e non chiuderei

domani. Non a caso i dati si riferiscono a qualche anno fa.

Semmai dovremmo dire il contrario.

Ad una densità tanto evidente, i diri-

genti donna restano una stretta mino-

È infatti dal 2009 che la sanità nazionale ranza. Un motivo deve pur esserci!

si attesta con maggior numero di donne

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Mario Dionisi w w w.cittadiniesalu te.it




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