100% Fitness Mag - Agosto/Settembre 2015

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AGOSTO SETTEMBRE 2015 Di che intelligenza sei? di Mariarosaria d'Esposito

Il buon bio... sulla nostra pelle! di Michele Del Vecchio

Denti e menopausa di Vittorio Milanese LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE Anno IX • NUMERO 8 • COPIA GRATUITA

direzione artistica DIANA GARGIULO




LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE Anno IX • NUMERO 08 ★ In copertina

Claudia Attianese e Perla Colonna, allieve di Danzarte Via M.B. Gargiulo, Sant'Agnello Tel. 338.495.2165 ★ fotografate da

Andrea Guida Periodico di attualità a diffusione gratuita

SOMMARIO

Dep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010 ★ Direttore responsabile

Giuseppe Damiano ★ Editore

Giuseppe Manzi ★ Redazione Via Camaldoli, 18 Vico Equense (Na) ★ Progetto Grafico

Maurizio Manzi Bingwa Art Factory maurizio@bingwa.it ★ Stampa

Grafica Cirillo Scafati (Sa) Contatti

Tel. 081.5341117 Cell. 331.5063051 redazione@centopercentofitness.it

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di Barbara Martino

Appunti Gli esperti del mese

QUALITY PARTNERS

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Cuore e ritorno al lavoro di Vittorio Fabbrocini

Strappo muscolare

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Denti e menopausa di Vittorio Milanese

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Di che intelligenza sei?

Farmaci, da settembre il foglietto illustrativo diventa digitale

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di Michele Del Vecchio

di Carlo Alfaro

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di Mariarosaria D'Esposito

Il buon bio… sulla nostra pelle!

di Giuseppe De Simone

In aumento i disturbi psichici nell’infanzia e adolescenza

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di Tea Maione

di Daniela Caiafa

Salute e udito nel mondo

L'estate sta finendo


L'aforisma del mese:

I giorni di settembre sono qui, con dell’estate il meglio del tempo, e dell’autunno il meglio dell’allegria. Helen Hunt Jackson

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Cosa favorisce l’allattamento al seno, subito dopo il parto? di Angela Maria Flinio

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Dichiarazione falsa di smarrimento della patente di Valerio Massimo Aiello

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Un uomo con il seno di Nello Iaccarino

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La candela spenta di Salvatore Spinelli

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TA-Acqua relax Sorrento La rivoluzione del relax

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Fai di te stesso un brand di Antonella Raffone

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Il Central si rinnova... con il cuore di Ernesto Lupacchio

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Pressione alta da rientro Curala a tavola!!! di Francesca Maresca

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Pavlova, l' ètoile delle torte! di Anna Maione

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La pavlova Sorrentina di Imma Gargiulo




APP UNTI

SCEGLI L'ORIGANO

Se siete tra quelli che amano salare il proprio cibo, abbiamo buone notizie per voi. Alcuni ricercatori brasiliani hanno scoperto che insaporire le pietanze con l'origano soddisfa la voglia di sale meglio del sale stesso, quindi aggiungete un pizzico di questa pianta aromatica ai vostri piatti. Questo soddisferà la vostra voglia!

Stati Uniti: via libera al «viagra» per donne La Food and Drug Administration americana ha approvato ufficialmente il primo farmaco che tratta i problemi di libido delle donne. Già ribattezzato Viagra femminile, o Viagra rosa, la flibanserina riguarda disordini che si stima colpiscano una donna su dieci, una mancanza di desiderio in un periodo più o meno lungo che può provocare stress, problemi interpersonali e in alcuni casi depressione. Anche se è soprannominato Viagra femminile, sono diverse le differenze rispetto al più famoso farmaco per trattare i problemi erettili maschili. Innanzitutto, la pillola di flibanserina andrebbe assunta ogni sera e non prima dell’atto sessuale (come il Viagra), preferibilmente poco prima di andare a dormire. Un’indicazione, questa, che mira a ridurre gli eventuali problemi di pressione bassa e sonnolenza/sedazione che può causare. Inoltre, il Viagra è un farmaco usato per trattare la

disfunzione erettile mentre la flibanserina, non lavora sui genitali, ma sui recettori del cervello e mira proprio ad aumentare il desiderio sessuale. La pillola è stata infatti originariamente usata per trattare la depressione e, inizialmente, gli scienziati temevano che avrebbe diminuito, e non promosso, il desiderio sessuale. La sostanza promuove il rilascio di dopamina, legata ai meccanismi di piacere e appagamento. Inoltre, la flibanserina promuove anche il rilascio di noradrenalina, che entra in gioco quando si presenta uno stimolo esterno. Non mancano, naturalmente, gli effetti collaterali, che hanno alimentato il dibattito sulla flibanserina nei mesi scorsi. Il farmaco può causare ipotensione e perdita di coscienza, rischio che aumenta sensibilmente quando c’è interazione con alcool, la cui assunzione durante il trattamento è perciò controindicata. Fonte: Wired.it


ALLENATEVI IN COMPAGNIA

5 ragioni per cui avere un compagno di allenamento potrebbe essere la soluzione ideale per allenarti. Allenamento più duro. Quando si cerca un compagno di allenamento, l'obiettivo è migliorare i propri risultati scegliendo qualcuno che è più in forma di noi. Uno studio della Michigan State University ha scoperto che il compagno ideale ha una preparazione atletica di circa il 40% maggiore della nostra poiché è stato dimostrato che ciò motiva ad allenarsi più a lungo e 2 volte più duramente. Motivazione. È brutto deludere chi conta su di noi - è per questo che avere un compagno aiuta chi è poco motivato. Uno studio del Department of Kinesiology ha condotto un sondaggio su alcune coppie sposate che si erano iscritte in palestra insieme. Si è scoperto che, nel 43% dei casi, chi decideva di allenarsi da solo smetteva di frequentare la palestra, mentre chi si allenava in coppia abbandonava l'allenamento nel 6,3% dei casi. Un assistente di fiducia. C'è chi, allenandosi da solo, usa carichi più leggeri perchè ha troppa paura di chiedere a qualcuno di assisterlo o teme che la persona scelta non svolga il lavoro in modo adeguato. È per questo che avere un compagno di allenamento che sa il fatto suo (e ha a cuore che rimaniate in vita) è l'ideale. Sostegno. Secondo una ricerca della Sanford University una cosa semplice come ricevere (anche a intervalli di poche settimane), una telefonata per sapere come procede l'allenamento è stata sufficiente ad aumentare in media del 78% l'attività fisica svolta dai soggetti. Forma di esecuzione più corretta. Anche avere un compagno con una conoscenza moderata dell'allenamento vi aiuterà a curare la forma, oltre a evitare che usiate gli attrezzi in modo errato e vi infortuniate

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Urrà per l'hummus Deliziosa e nutriente, questa salsa a base di ceci offre molti benefici. Una ricerca recente pubblicata sul Journal of Nutrition & Food Sciences ha rivelato che il punto vita dei fan dell'hummus era di 5 cm più stretto di quello di chi, invece, detestava questo piatto. Bonus aggiuntivo: secondo gli autori dello studio, se questa salsa mediorientale stuzzica le vostre papille gustative, è probabile che assumiate più fibre e meno zuccheri.

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I VANTAGGI DELLA BREVITÀ

Gli allenamenti "lampo" possono migliorare la glicemia. Un nuovo studio pubblicato su Diabetologia indica che eseguire allenamenti brevi offre molti benefici. Il segreto è l'alta intensità e ogni mini sessione di 6 minuti dev'essere ulteriormente suddivisa in intervalli di un minuto da eseguire consecutivamente. Mirate a raggiungere il 90% della frequenza cardiaca massima e potreste riuscire a ridurre i livelli ematici di glucosio!


Gli ESPERTI di questo mese #AUDIOPROTESISTA Dott.ssa Tea Maione

Laureata in Tecniche Audioprotesiche Martedì dalle 9.00 alle 11.00

338.9648341

#CHIROPRATICA

Dott.ssa Barbara Martino

Laureata in chiropratica all’AngloEuropean College of Chiropractic in Bournemouth (Ingh.), membro dell’A.I.C. Tutti i giorni dalle 12.00 alle 16.00

349.1381175

#FARMACISTA

Dott. Giuseppe De Simone Laureato in Farmacia e Specializzato in Scienza e tecniche delle piante officinali presso l’Università Federico II di Napoli.

335.5302988

#LOGOPEDISTA

Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito Laureata in Logopedia presso l’Università Federico II di Napoli

Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00

338.3191494

#NUTRIZIONISTA

Dott.ssa Francesca Maresca Laureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II.

Martedì - Giovedì dalle 15.00 alle 16.30

334.2258132

#OSTETRICA

Dott.ssa Angela Maria Flinio Laureata in Ostetricia presso l'Università di Napoli Federico II. Libero Professionista

339.1937664

angelaflinio@hotmail.it

#CARDIOLOGO

Prof. Dott. Vittorio Fabbrocini Cardiologo e Internista, è stato Libero Docente presso l’Università di Napoli, Primario ospedaliero e poi Cardiologo ambulatoriale a Napoli. Giornalista pubblicista, già Redattore scientifico de "IL MATTINO" di Napoli

338.4086506

v.fabbrocini@alice.it

#DERMATOLOGO_TRICOLOGO

Dott. Michele Del Vecchio Specialista in Dermatologia, Tricologia e Malattie Veneree, vanta numerose pubblicazioni scientifiche sia in area diagnostica che terapeutica. Attualmente collabora con HEALTH PARK - Andrea Grimaldi Group.

800 974000

info@healthpark.it

#NEUROPSICOMOTRICISTA

Dott.ssa Daniela Caiafa Laureata in Neuropsicomotricità dell’età evolutiva, presso l’Università Federico II

Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00

347.5477785

#ODONTOIATRA

Dott. Vittorio Milanese Laureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio A.N.D.I.

Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00

338.4698121



#CARDIOLOGO

Professor Dottor Vittorio Fabbrocini

http://bit.ly/1gCxr2Z

338.4086506

Siamo riusciti veramente a praticare in questi giorni di ferie l'auspicato riposo per il corpo e lo spirito? Dai dati statistici non tutti hanno realizzato il tanto agognato riposo durante le ferie già godute o ancora in via di godimento. Dalle lunghe e faticose maratone in auto o in treno per raggiungere col caldo afoso e sotto il sole l'agognato posto di mare o di montagna e dal recarsi quotidianamente alla ricerca di un poco di spiaggia e mare pulito, ai pranzi e cene con abbondanti cibi "innaffiati" da vini e alcolici vari; il tutto sino alle ore piccole della notte.

Tirando le somme

Cuore e ritorno al lavoro Dopo il periodo feriale occorre mettere in ordine tutti gli organi

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Naturalmente il tutto a scapito del riposo, necessario per l'organismo umano dopo un anno certamente non facile per gli impegni lavorativi e in un momento non felice per la nostra Nazione. I vari organi del corpo umano, specialmente cuore, cervello, fegato, reni nel corso dell'anno vengono impegnati enormemente per la vita che oggi si attua ovunque, specie nel lavoro, e perciò le "auspicate ferie" ed il riposo dovrebbero ritemprare la persona. Tutto ciò viene previsto in ogni Paese civile per tutti coloro che lavorano. È un discorso che ogni anno viene fatto nel tirare le somme a fine Agosto e a Settembre. Coloro che hanno potuto approfittare di questo periodo estivo, anche se particolarmente caldo, per attuare una vita tranquilla, tra mare, lago o montagna, intervallata da lunghe passeggiate o altre attività sportive (atletica, bicicletta, nuoto) certamente ne avranno un grosso beneficio per il futuro.


Danni e Rimedi

Dopo quanto è stato detto ora occorre precisare i danni e trovare i rimedi per la ripresa della normale attività. Può interessare anche le persone che ancora stanno usufruendo del periodo feriale. Gli organi più interessati per la ripresa certamente sono il cuore con l'apparato circolatorio, il cervello e l'apparato gastroenterico. Per coloro che hanno abusato nel mangiare, mettendo a dura prova stomaco e fegato, occorre un periodo di attenzione alimentare riducendo cibi grassi, indigesti e bevande alcoliche, attenendosi a cibi semplici e poco sofisticati. Consigliata frutta e verdura in buona quantità. Per una migliore ripresa dell'attività cerebrale è da attuare un periodo di vita più tranquilla attenendosi alle necessarie ore di sonno, riducendo gli stress e la tensione nervosa.

Ipotensione e disturbi vari In questo periodo occorre anche esaminare quanto di negativo è stato causato sia dal caldo che dall'afa e porvi rimedio. Il caldo estivo favorisce la vasodilatazione (cioè un rilasciamento improvviso dei toni di vene e arterie) e più il caldo è forte e più occorre conoscere i riflessi che ciò comporta sull'apparato cardiovascolare. Innanzitutto si può avere un calo pressorio forte, per cui i valori della Pressione arteriosa sono molto bassi. Se a questo aggiungiamo la forte sudorazione, con notevole perdita di Sodio e Potassio (il primo mantiene nel sangue inalterata

Nella vena normale le valvole impediscono il ritorno indietro del sangue mentre nella vena dilatata ciò non si verifica con tutte le gravi ripercussioni: varici, flebiti, tromboembolismi

la pressione) ed ancora anche dei Farmaci per il trattamento dell'Ipertensione, si ha un notevole abbassamento pressorio che può determinare anche astenia, capogiri, perdita di equilibrio nel camminare e persino collasso cardiocircolatorio. Da ciò l'importanza di un controllo periodico - ogni paio di giorni - della pressione arteriosa (facendo la media di almeno tre misurazioni al mattino a digiuno, a distanza di 3-4 minuti, meglio nella propria casa con un normale apparecchio elettronico). Se la Pressione arteriosa scende a valori di 100 - 110 di Massima (cosiddetta Sistolica), che è quella più importane per una persona normale, è opportuno comunicarlo al Medico curante per la valutazione di ridurre per alcuni giorni il farmaco per la cura dell'Ipertensione.

Vene varicose

Il caldo ed il sole favoriscono la dilatazione delle vene per cui in particolar modo nelle donne si possono formare delle vere e proprie tortuosità e dilatazioni sacculari (varici) lungo il percorso delle vene superficiali delle gambe, le Safene. Questo quadro può determinare fastidiose complicanze, con infiammazioni delle vene (flebiti) e

susseguenti formazioni di grumi sanguigni (flebotrombosi) e possibilità di ulteriori peggioramenti con formazioni di emboli che vanno ad occludere organi vitali dell'organismo (tromboembolismo), come polmoni e cervello. Da ciò l'utilità di curare per tempo le dilatazioni venose con rimedi medico-chirurgici e farmaci adeguati. L'intervento chirurgico, con asportazione o occlusione del tratto di vena dilatata, ha un effetto curativo immediato e viene attuato nei casi più avanzati. La terapia medica per le vene non ha un'azione rapida ma ne determina certamente un miglioramento futuro. L'applicazione di adeguate calze elastiche riduce lo stato varicoso nel tempo e le complicanze. Ma quello che certamente migliora lo stato della circolazione venosa ed i gonfiori ai piedi è anche il movimento degli arti, la ginnastica a casa o in palestra, le lunghe passeggiate e il riposo con i piedi sollevati su una sedia nel corso della giornata, evitando nel modo più assoluto l'esposizione delle gambe al sole. Occorre inoltre noni rimanere per lungo tempo fermi in piedi. La prevenzione in questi casi, specie negli anziani, è migliore della cura. ★

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#LOGOPEDISTA http://bit.ly/1c9PCsk

Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00

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intelligenza sei? Di che

Sarà per una predisposizione genetica o forse solo per poca attitudine personale, ma non sono mai stata un asso nelle materie scientifiche. Il vecchio eserciziario delle elementari ed in seguito i teoremi, le tecniche di calcolo e le equazioni sono sempre state delle pillole amare da mandar giù. Amavo invece l’italiano e le materie letterarie: mi piaceva scrivere, 16

inventare storie ed ero affascinata dalla grammatica e dalla lingua. Simona era il mio perfetto contrario. Riusciva immediatamente ad imbroccare la strada per risolvere un problema aritmetico, ma prima di mettere la penna sul foglio per un componimento letterario, c’era il terrore nel suo sguardo, che rimaneva per minuti perso nel foglio bianco.

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Sarha era, ed è rimasta negli anni, capace e portata per il disegno. Un’artista! Riusciva a rappresentare alla perfezioni non solo oggetti statici, ma anche figure in movimento, dotandole di un’espressività, realistica o caricaturale, sempre e comunque straordinaria. Ho sempre provato una grande invidia per questa sua dote. Siamo abituati a credere che la misura dell’intelligenza sia strettamente correlata al rendimento accademico, alla capacità di risolvere i problemi ed al ragionamento. I primi test per la valutazione del Q.I. (quoziente intellettivo), messi appunto nei primi anni del ‘900, rimandano ad un’idea, ancora oggi fortemente radicata, dell’intelligenza come un’entità unica che influenza e determina il rendimento scolastico. Il primo a parlare di intelligenze multiple fu lo psicologo statunitense Howard Gardner nel 1985. Gardner rivoluzionò le vecchie teorie proponendo un modello innovativo ed avanguardista, m basato sull’esistenza di ben 9 diversi tipi di intelligenza, indipendenti l’uno dall’altro e localizzati in parti diverse del cervello.



#LOGOPEDISTA

Ecco di seguito le 9 specializzazioni intellettive: ★ Intelligenza linguistica: è tipica dei soggetti che sviluppano in epoca precoce il linguaggio verbale, ampliano con facilità ed in tempi brevi il loro vocabolario ed hanno un’evidente propensione per le regole grammaticali. Tendono a riflettere molto sulle parole, sul loro significato ed etimologia. Usano un lessico appropriato, vario e con registri adatti alle diverse situazioni sociali. È l’intelligenza dei poeti e degli oratori. ★ Intelligenza logico-matematica: si tratta di individui che sin da piccoli manifestano propensione per i numeri, l’astrazione ed hanno un innato interesse per l’uso della tecnologia e del computer. Nelle tradizionali prove del Q.I. le abilità logico- matematiche influenzavano fortemente il risultato finale, in quanto uniche competenze sulle quali era basato l’originale test di misurazione. Comunemente molto apprezzata, spesso si fa coincidere ancora oggi con un’idea assoluta di intelligenza. È tipica degli scienziati, dei commercialisti o di chi si occupa di invenzioni e tecnologia. ★ Intelligenza spaziale: è la capacità di un soggetto di rappresentare nella propria mente le forme presenti nel mondo esterno e di operare delle traformazioni su queste. Chi possiede questo tipo di intelligenza manifesta sin da piccolo interesse per costruzioni e puzzle, riesce ad intravedere relazioni tra gli oggetti presenti nello spazio, a ruotarli o interconnetterli mentalmente in maniera diversa. Si tratta di soggetti dotati di grande memoria visiva e forte predisposizione per la geometria. 18

★ Intelligenza corporea: qui il ruolo da leone lo fa il cervelletto. La spiccata capacità di coordinazione motoria, la grazia e insieme la forza fanno si che tutto il corpo venga usato come strumento di comunicazione ed espressività. La grande padronanza dei movimenti e flessibilità, che caratterizza questo tipo di intelligenza, indirizzano verso scelte lavorative che implicano l’uso del corpo: spesso sportivi e ginnasti. ★ Intelligenza musicale: nel bambino si manifesta come predilezione per la musica, per gli strumenti o l’ascolto di canzoni ed è caratterizzata da una forte sensibilità al mondo delle note. Le capacità percettive e discriminative di strutture ritmiche e timbriche e l’attenzione al suono rappresentano le caratteristiche peculiari di questo tipo di abilità. Mozart, come tanti altri grandi compositori, costituisce un esempio lampante di intelligenza musicale. ★ Intelligenza interpersonale: riguarda la capacità di conoscere e comprendere le persone, di entrare con loro in empatia, intuirne le paure ed i sentimenti. È tipica dei leader, dei politici e trascinatori di masse. ★ Intelligenza intrapersonale: è la capacità di conoscere sé stessi, fino alle più intime ed arcane emozioni. Consente di autovalutarsi in rapporto ai propri

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limiti e punti di forza, ed aiuta nel perseguimento delle proprie ambizioni personali Rappresenta un ottimo punto di partenza per la realizzazione dei propri desideri. Accompagna spesso individui con una forte spiritualità. ★ Intelligenza naturalistica: tipica degli antropologi e dei medici, consite nella capacità di comprendere e classificare tutto ciò che appartiene alla natura. ★ Intelligenza esistenziale: è l’attitudine all’astrazione e alla riflessione sui grandi temi dell’esistenza. Propria di psicologi e filosofi. Con la rivoluzionaria definizione delle intelligenze Gardner propone un nuovo sistema di apprendimento, che abolisce i vecchi e statici libri di testo ed interrogazioni alla cattedra. Il sistema scolastico attuale fornisce, secondo la nuova teoria, una conoscenza superficiale, “alta un pollice e larga un miglio”: una volta terminato il percorso di studi tutto viene dimenticato. Gardner mette il ragazzo, con la sua particolare intelligenza ed i suoi specifici interessi, al centro di un percorso di apprendimento, che lo coinvolge attivamente. Riconosce e valorizza canali preferenziali soggettivi, indispensabili per bypassare deficit scolastici e disturbi dell’apprendimento. ★



#DERMATOLOGO

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Il buon bio…

sulla nostra pelle!

A volte dimentichiamo che la pelle è un organo proprio come tutti gli altri, anzi, è il più esteso di tutti gli organi e in quanto tale assorbe e si nutre di tutto ciò che vi applichiamo: come per l’alimentazione siamo sempre più attenti a cosa ingeriamo allo stesso modo dovremmo curarci di cosa ci nutriamo attraverso la nostra pelle! Ormai siamo talmente abituati a vedere e comprare i prodotti delle più note case cosmetiche che raramente poniamo attenzione ai loro ingredienti e a come vengono realizzati. Hai mai letto le etichette dei cosmetici che hai a casa e che trovi in tutti i negozi? Purtroppo la maggior parte dei prodotti in commercio contengono sostanze inquinanti, occlusive dei pori della pelle e spesso irritanti o anche cancerogene come parabeni, metalli pesanti, derivati del petrolio, siliconi, coloranti sintetici o profumi allergenici che equivalgono a mettersi una patina di plastica su viso e corpo. Oggi però esistono aziende che sono molto attente a tutto questo, come la Neve Cosmetics o la Sante, che pochi conoscono perché non fanno pubblicità e quindi risultano poco visibili: proprio per questo 20

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riescono ad avere prezzi accessibili ed investire in sana ricerca. Recentemente a Sorrento ha aperto Health Store, un intero negozio dedicato proprio a questa tipologia di prodotti, con personale sensibile a queste tematiche e continuamente aggiornato. Sono ancora in molti a credere che il make up biologico sia sinonimo di insipido, triste ed anonimo ma non è così perché in natura è possibile trovare qualunque profumazione e colore, l’importante è saperlo trasformare! Da parte nostra, come acquirenti, dobbiamo soltanto porre attenzione agli ingredienti segnalati sulle etichette che devono essere pochi ma buoni, come per i cosmetici minerali. Nel caso di prodotti naturali infatti è difficile che si trovino etichette lunghissime con nomi di sostanze complicatissimi da leggere come avviene per i cosmetici chimici: le polveri minerali presentano proprio il nome delle pietre minerali che tutti conosciamo e se non sono presenti siliconi, parabeni e petrolati questo viene indicato in modo comprensibile. Per fare un esempio concreto vi indico cosa è presente in un ombretto naturale e biologico come quelli della Neve Cosmetics in vendita ad Health Store, Sorrento: ossido di ferro, diossido di titanio e manganese per dare colore ma soprattutto sono segnalati sulle etichette i punti di nostro interesse • senza conservanti, siliconi, parabeni nè petrolati; • formulato per ridurre i rischi di allergia e senza profumo; • non comedogeno; • rigorosamente Made in Italy; • cruelty free: testato sui makeup artists, non sugli animali; • Vegetarian & Vegan: non contiene ingredienti animali nè di origine animale. Questi ultimi due punti ovviamente non sono direttamente utili alla nostra pelle ma confermano una coerenza etica che si adatta a qualunque stile di vita. Pertanto, in quanto dermatologo, il mio consiglio è di divenire acquirenti consapevoli prima di acquistare prodotti da utilizzare quotidianamente su viso e corpo; del resto oggi proprio l’informazione non manca: oltre ai negozi specializzati anche internet è un ottimo strumento di conoscenza. ★



#AUDIOPROTESISTA http://bit.ly/1gXjdO7

Dott.ssa Tea Maione Martedì dalle 9.00 alle 11.00

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Salute e udito nel mondo Soprattutto in estate o solo pensando all’estate, inevitabilmente, siamo portati a pensare a nuovi luoghi da visitare, città e culture da scoprire, mari da solcare: sicuramente tutti siamo alla ricerca di riposo e svago, ma a volte arriviamo a sperimentare un vero e proprio "viaggio nella testa", volando anche solo con la mente alla ricerca del nuovo. La conoscenza e il confronto con persone intorno al mondo sono processi spesso interessanti, che provocano riflessioni, che arrivano ad arricchire la vita di emozioni e sensazioni. Spesso sentiamo infatti commenti o leggiamo appunti di viaggio che si riferiscono all'esperienza come ad un accrescimento interiore. Ecco quindi che con quest’articolo parte un'incredibile possibilità di viaggio anche dalle nostre postazioni di lavoro: un piccolo giro intorno al mondo su audiologia, su organizzazioni sanitarie, regole e protocolli in paesi diversi dal nostro, ma sempre per portare il beneficio dell'udito. In alcuni articoli troverete la cronaca di vere e proprie esperienze che potranno fornire qualche spunto per una nuova comprensione della complessità del nostro mondo. Personalmente adoro viaggiare e voi? Insieme esploreremo come la salute uditiva viene gestita nei vari paesi del mondo, tra questi Puerto Rico, Brasile, Regno Unito e Australia. Molte nozioni le ho acquisite da vari studi di settore sono stati affidati a Phil Lyons, Vice Presidente Senior Starkey per le Operazioni Internazionali. In Gran Bretagna 10 milioni di persone soffrono di ipoacusia (una su sei). Il numero è destinato a crescere e, entro il 2031 dovrebbe raggiungere i 14,5 milioni. In Brasile solo il 5% delle persone ipoacusiche utilizza gli apparecchi acustici. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nei paesi caraibici le persone over 65 che soffrono d’ipoacusia sono tra il 35 ed il 40%. Stando ai dati dell’Organizzazione Mondiale per la Salute, nell'Asia meridionale, inclusa l'india, quasi la metà della popolazione over 65 soffre di una perdita uditiva. 1 australiano su 6 soffre di danni uditivi di varia 22

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natura. Questa cifra è destinata a crescere entro il 2050 sarà 1 persona su 4. L’Australia ha un territorio che misura praticamente come tutti e 48 gli Stati Uniti, ma la popolazione, in questo vasto continente è di gran lunga inferiore. Gli abitanti sono meno del 10% rispetto agli USA. In tutta l’Australia i centri abitati sono isolati e separati da grandi distanze, per cui molto spesso per sostarsi di città in città è necessario utilizzare l’aereo. Il fattore distanza e la scarsa densità di popolazione costituiscono sfide significative per un’assistenza sanitaria efficace. Il governo australiano opera su tre livelli: federale, statale e locale, ciascuno con responsabilità diverse nell'erogazione dei servizi sanitari. Naturalmente, nonostante tutta la buona volontà nel suddividere la responsabilità di fornitura di questi servizi, il quadro si complica, sia da parte delle agenzie governative che dei fornitori. La struttura che regola la qualificazione e l'accesso ai servizi sanitari, in Australia, è in effetti abbastanza articolata, nessuna singola entità, in pratica, ha la totale, piena responsabilità. Pertanto, dal punto di vista dell'assistenza sanitaria audiologica, viene spontaneo chiedersi: chi è responsabile dei servizi clinici in Australia? Se siete nati in Australia, avete sicuramente ricevuto uno screening uditivo già nei primissimi giorni di



#AUDIOPROTESISTA

vita, prima ancora di lasciare l'ospedale (questo avviene nella maggior parte degli Stati, in quasi tutti gli ospedali) Se, invece, siete nati in una comunità rurale remota, è molto probabile che non abbiate avuto la stessa opportunità. Chi esegue il test e chi paga? Ogni stato governativo ha un suo programma di screening, messo in atto su tutto il suo territorio. Alcuni Stati amministrano l'intero programma di assistenza sanitaria in modo autonomo, mentre altri affidano in outsourcing alcuni servizi, stabilendo partnership con fornitori privati, in modo da consentire una maggiore copertura. I genitori in Australia hanno comunque ottime opportunità di riuscire a sottoporre i bambini appena nati a screening uditivo. Il governo si assume la responsabilità di fornire i servizi audiologici: dallo screening fino alla diagnosi e relativo programma riabilitativo, con il costo interamente a carico dello stato. Esistono anche fornitori privati che possono erogare queste prestazioni, per quei clienti che preferiscono optare per l’assistenza privata. In tal caso, la prescrizione da parte del medico potrà dare diritto ad un rimborso o all’intero sovvenzionamento dell’assistenza audiologica, che verrà pagata dal governo federale o dal Commonwealth. Se ad un bambino viene diagnosticata una perdita uditivo permanente, la gestione dell'ipoacusia diventa responsabilità del governo del Commonwealth, fino al compimento del 26esimo anno di età. Se ad un bambino viene diagnosticata una perdita uditiva permanente, la gestione dell'ipoacusia diventa responsabilità del governo del Commonwealth, fin compimento del 26esimo anno di età. A ttualmente la fornitura di questo tipo servizio è preposta alla Australian Hearing, un'agenzia governativa del Commonwelth gestione clinica vera e propria dell'ipoacusia è comunque differente, in quanto riceve finanziamenti pubblici essendo sovvenzionato sia dal governo federale che dalle compagnie di assicurazione sanitaria private. Ma cosa accade agli adulti dopo i 26 anni o a coloro i quali, una volta oltrepassata quest'età, è stata diagnosticata una perdita uditiva? I pensionati (ovvero quelli che ricevono sussidi da parte del governo federale) possono accedere ad assistenza audiologica completa, che prevede anche l'applicazione degli apparecchi acustici e dei dispositivi per l'ascolto assistito, con spese a carico dello Stato. Gli adulti non pensionati, però, devono provvedere autonomamente e far affidamento, per i loro apparecchi acustici e per la riabilitazione audiologica, sulle piccole assicurazioni sanitarie private, valutando e confrontando condizioni economiche, servizi e tecnologia. 24

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L'assistenza audiologica, in questi casi, viene erogata da specialisti ed audioprotesisti privati. L'accesso agli impianti cocleari ed alle protesi acustiche con ancoraggio osseo è altrettanto complessa. Se un paziente è ritenuto idoneo e può accedere al programma di assistenza del governo federale, le protesi acustiche impiantabili vengono finanziate dal sistema sanitario statale. Questo si decide in base ai requisiti necessari per avvalersi della copertura costi, come qualsiasi altro intervento medico/chirurgico. Anche in questo caso, è possibile accedere a tali servizi privatamente, essendo sovvenzionati sia dal governo federale che dalle compagnie di assicurazione sanitaria private. A differenza degli apparecchi acustici, in Australia per i dispositivi acustici impiantabili sono erogati ottimi sconti dalle assicurazioni sanitarie private, in quanto l'impianto viene fornito e applicato come parte di un intervento chirurgico svolto in ambito ospedaliero. In sintesi: • Se hai meno di 26 anni, soffri di una perdita uditiva permanente e vivi in un'area metropolitana dell'Australia, puoi beneficiare delle condizioni migliori possibili. • Se sei pensionato con ipoacusia permanente e vivi in aree metropolitane, godi altrettanto di ottime condizioni. • Se soffri invece di perdita uditiva che richiede intervento a livello clinico e non disponi di mezzi pe cure private, sarà necessario attendere con pazienza di poter accedere al servizio richiesto, le liste di atte per questa tipologia di servizi possono essere infatti anche molto lunghe. • Se hai più di 26 anni e una perdita uditiva permanente che richiede riabilitazione e non percepisci alcun sussidio da parte dell'assistenza sociale, non avrai al accesso ai servizi sanitari. In pratica, le cure riabilitative saranno totalmente a carico. • Nel caso in cui la perdita uditiva possa essere trattata con un impianto cocleare, potrai accedere al programma governativo messo a disposizione dallo stato. • Infine, se vivi in una regione o in territorio australiano rurale sarà difficilissimo accedere al servizio dovuto a causa della distanza. Aspetti particolarmente positivi? Probabilmente nessuno in particolare tranne l'impegno dedicato dai professionisti, che fanno del loro meglio per aiutare i pazienti a trovare la strada più adatta nel complesso, ma benefico, sistema di gestione sanitaria australiana in campo audiologico. ★



#CHIROPRATICA

Dott.ssa Barbara Martino

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349.1381175

Strappo muscolare Lo strappo muscolare è la rottura di una parte o di tutte le fibre muscolari e può essere parziale oppure completa. Questo è molto frequente in ambito sportivo, con un’incidenza che varia tra il 10% e il 35%, mentre è raro nei bambini e negli anziani. Le lesioni muscolari possono essere classificate e suddivise in ordine di gravità: Contratture Lesione di grado 0

Stiramento Lesione di grado 1

Le fibre muscolari sono contratte

Distensione delle fibre muscolari, ma non c’è rottura

Distrazione Lesione di grado 2

Strappo muscolare

I° stadio: rottura di poche fibre II° stadio: rottura di più fibre III° stadio: rottura parziale

La rottura delle fibre interessa tutto il muscolo

Una lacerazione delle fibre muscolari, nella maggior parte dei casi, genera edema e gonfiore. Inoltre, essa può provocare una fuoriuscita di sangue che nei casi meno gravi resta circoscritta all’interno del muscolo, mentre nei casi più importanti crea un ematoma nell’area circostante. Gli strappi muscolari, spesso, si formano agli estremi del muscolo e raramente si trovano al centro del ventre muscolare.

Cause

I motivi che portano a una lesione muscolare possono essere sia interni al muscolo sia esterni. Le cause interne più frequenti sono: • Squilibri muscolari • Postura non adeguata durante l’attività sportiva • Riscaldamento inadeguato • Basso livello di allenamento • Deficit di elasticità • Precedenti lesioni muscolari • Mancanza di Sali minerali 26

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• Scarsa coordinazione • Fatica causata dall’allenamento eccessivo seguito da un recupero troppo breve. Le cause esterne più comuni dipendono dalle situazioni climatiche ambientali, come elevata umidità e bassa temperatura esterna, ma anche terreni di gioco che non consentono un’adeguata aderenza al suolo provocando l’esecuzione di movimenti non corretti.

Sintomi

Il soggetto colpito da uno strappo muscolare avverte un dolore acuto nella zona lesionata, tanto più intenso quanto maggiore è il numero di fibre coinvolte. Nelle lesioni di primo grado il dolore è minimo, compare dopo la fine dell’allenamento e peggiora con l’esercizio e lo stretching del muscolo. Mentre il movimento e la forza rimangono quasi normali. Nelle lesioni di secondo grado il dolore è più intenso e insorge subito, appena inizia l’allenamento. Tuttavia, gli atleti potrebbero riuscire a terminare l’allenamento o la gara senza particolari fastidi, rischiando però di peggiorare il quadro clinico. Nelle lesioni di terzo grado si ha la rottura del muscolo o della maggior parte delle fibre. Il soggetto avverte un dolore molto intenso e si trova nell’impossibilità di muovere la parte interessata. Alla palpazione il muscolo appare rigido e contratto e nell’area lesa compare un ematoma di vaste dimensioni.


Primo intervento

La prima cosa da fare è sospendere immediatamente l’attività sportiva e immobilizzare la zona colpita, anche se il dolore avvertito è di lieve entità per non aumentare il danno al muscolo. Dopo essersi fermati, bisogna evitare di caricare l’arto e metterlo in una posizione di riposo (posizione rialzata). Applicare immediatamente un impacco freddo (borsa del ghiaccio, spray ecc.) sulla zona interessata in modo da ridurre il flusso di sangue ai vasi lesionati (vasocostrizione), quindi rivolgersi a un medico specializzato e sottoporsi a esami strumentali per valutare la reale entità del danno.

Diagnosi

Per individuare una lesione muscolare e l’entità del danno generalmente si esegue l’ecografia muscolo-tendinea. Raramente si esegue una risonanza magnetica.

Trattamento

Le lesioni di primo grado si risolvono nel giro di 1-2 settimane. Fondamentali per il recupero sono il riposo e il trattamento a base di antinfiammatori.

Le lesioni di secondo grado prevedono, invece, tempi di guarigione più lunghi (15-30 giorni). Per una migliore ed efficace guarigione è importante abbinare ai trattamenti di riabilitazione anche trattamenti chiropratici al fine di riequilibrare l’assetto del corpo e della colonna vertebrale poiché il dolore spesso porta ad assumere atteggiamenti posturali sbagliati che possono essere la causa di complicazioni secondarie. Nei casi più gravi (lesioni di III grado) può essere necessario l’intervento chirurgico.

Prevenzione

Un buon riscaldamento gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione delle lesioni muscolari. Naturalmente è importante praticare attività sportiva solo quando si è nelle giuste condizioni per affrontare lo sforzo fisico. Inoltre, scegliere un abbigliamento idoneo e se la giornata è fredda, utilizzare creme riscaldanti. In più, non bisogna sottovalutare sintomi dolorosi di una certa importanza ed eseguire lo stretching sempre prima e dopo un’attività sportiva. ★


#ODONTOIATRA http://bit.ly/1kh4FtU

Dott. Vittorio Milanese Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00

338.4698121

Denti e Menopausa

Con l’arrivo della menopausa molti sono i cambiamenti fisiologici che subisce il corpo delle donne. Alcuni cambiamenti non trascurabili di questo periodo interessano proprio la bocca: possono rivelarsi con dolori diffusi, gengive infiammate, sensazione di bruciore, bocca asciutta, alterata percezione del gusto e anche problemi a livello mascellare. Si tratta di fenomeni causati da carenze vitaminiche, di calcio, interferenze di tipo farmacologico, ma in particolar modo dovuti ad un forte calo del livello degli estrogeni (ormoni che nella donna servono a regolare l’assunzione di calcio nelle ossa). Il deterioramento osseo dovuto all’osteoporosi riguarda anche la zona mascellare. I denti sono fissati con le loro radici nell’osso, 28

che con l’età dunque va a perrdere di densità: ne consegue l’instabilità dell’ancoraggio degli elementi dentali, che possono iniziare ad evidenziare una certa mobilità. Tale situazione clinica fa si che si è maggiormente esposti anche a infiltrazioni nella zona del periodonto: queste strutture diventano quindi più soggette all’attacco dei batteri, che sono la causa di infiammazioni e infezioni gengivali. Studi clinici hanno evidenziato come donne colpite da osteoporosi delle anche presentano con maggiore facilità problemi a denti e gengive e, addirittura, il rischio di perdita dei denti è raddoppiato rispetto alle donne senza problemi di deterioramento delle ossa. Si può intervenire in maniera

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efficace contro i danni dell’osteoporosi con la terapia ormonale sostitutiva, che oltre a migliorare lo stato generale delle donne (evita disturbi molto fastidiosi come vampate, sudorazioni, mal di testa, disturbi psicologici come irritabilità, ansia, depressione, stanchezza, ecc.) va anche a ridurre le infiammazioni alle gengive e anche i danni che minacciano la stabilità dei denti. È importante considerare che, se la caduta dei denti è strettamente connessa al processo degenerativo dell’osteoporosi, è anche vero che con un accurato esame dello stato dei denti, sarà possibile riconoscere i primi accenni del manifestarsi della malattia. La prevenzione non va mai trascurata: sono essenziali esami dentali molto accurati e igiene orale corretta, soprattutto se si notano anche minime alterazioni all’interno della bocca (sanguinamento, alito cattivo, fastidi nella chiusura della bocca). Molto importante informare il proprio dentista di trattamenti farmacologici in corso, e delle condizioni di osteoporosi, se già rilevate. La terapia ormonale sostitutiva può essere un valido aiuto nella prevenzione di patologie orali, ma va sempre studiata con attenzione per individuare eventuali controindicazioni del tutto soggettive. ★



#FARMACISTA

Dott. Giuseppe De Simone

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335.5302988

Farmaci, da settembre il foglietto illustrativo diventa digitale

Da settembre il foglietto illustrativo dei farmaci diventa digitale: il paziente potrà consultarli via email o cun un’applicazione scaricabile sul suo smartphone. Con la diffusione di utilizzo dei farmaci si rendono frequentemente necessari aggiornamenti dei foglietti illustrativi che devono riportare le nuove indicazioni, i nuovi effetti indesiderati, la precauzioni d'uso e le nuove avvertenze. Quindi i nuovi lotti di produzione dei farmaci dispensati in farma30

cia devono contenere nuovi foglietti illustrativi aggiornati. Le nuove modalità di gestione dei lotti di farmaci interessati da modifiche del foglietto illustrativo hanno rappresentato un passo avanti indiscutibile, essendo possibile aggiungere il foglietto illustrativo aggiornato e non ritirare la confezione dal commercio con le conseguenti improvvise indisponibilità che si riflettono nelle farmacie. Già dal 2 giugno 2014 il farmacista stampa al paziente il fo-

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glietto illustrativo aggiornato e glielo consegna quando sono intervenute modifiche in esso. Dal mese di settembre prossimo addirittura sarà disponibile una piattaforma informatica attraverso la quale il paziente potrà accedere al nuovo foglietto illustrativo in modo rapido e senza gli inconvenienti dovuti alla conservazione di un documento di svariate pagine. Questa iniziativa rappresenta non solo una risposta all'altezza dei tempi a un problema oggettivo, ma anche un ulteriore momento di crescita del rapporto tra pazienti e farmacisti. Infatti al di là dell’applicazione attuale, la piattaforma creerà un canale che veicolerà altre informazioni sanitarie di interesse generale rivolte al paziente. Un altro tassello della opera di sempre maggiore integrazione dei farmacisti nel processo di cura e assistenza sul territorio. ★





#PEDIATRA

Dott. Carlo Alfaro

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Pediatra

In aumento i disturbi psichici nell’infanzia e adolescenza: colpa dello stress.

Bambini già “esauriti” fin dalla più tenera età? Sembra proprio di sì, secondo il rapporto della Società italiana di neuropsichiatria infantile: negli ultimi 10 anni, il numero dei pazienti seguiti dai servizi di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza è quasi raddoppiato, e arrivano oggi a circa 3,6 milioni in Italia i bambini e ragazzi che presentano disturbi neuropsichici. Non un problema italiano, tuttavia, ma mondiale: secondo l’OMS, il 20% dei bambini e degli adolescenti di tutto il mondo ha disturbi mentali, e il 30 e il 70% dei disturbi mentali degli adulti iniziano già in età evolutiva. Un modello di comportamento disfunzionale acquisito nell’infanzia di fronte alle difficoltà sarà infatti continuato nella vita adul34

ta, con conseguenze deleterie sulla salute psichica. I bambini e ragazzi con disagio psichico sono un esercito silenzioso, spesso vengono etichettati come strani, diversi, fuori dalle regole, asociali, introversi, nervosi, ma nessuno raccoglie il loro SOS nonostante i campanelli d’allarme, restano “invisibili” fino a quando ormai la loro crisi esplode in modo acuto, e arrivano magari in un pronto soccorso, ma ancora una volta condotti per un presunto disturbo organico, una tachicardia o una fame d’aria o un dolore addominale sospetto di appendicite. L’aumento esponenziale dei disturbi psico-emotivi nella popolazione ha sicuramente una causa ambientale, risiedendo nei cambiamenti sociali e familiari che possono creare un ambiente

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di crescita “tossico” per la psiche già da bambini, per l’esposizione ad elevati livelli di stress sin dalla nascita. La parola “stress” nasce in ambito metallurgico: si riferisce alla capacità del metallo di reagire a fonti di usura, andando incontro ad eccessiva tensione, prima della rottura. Nel caso dell’essere umano, lo stress si esplica sia attraverso fattori fisici (inquinanti domestici, inquinamento acustico ed elettromagnetico, vita in ambienti chiusi e mancanza di aria e natura, sedentarietà) sia emotivo. Riguardo a quest’ultimo, i bambini dovrebbero avere solo una fisiologica esposizione a situazioni stressanti, quelle formative per la crescita, come il fronteggiare i bisogni primari (fame, sete, evacuazioni, sonno), il camminare, cadere, rialzarsi, raggiungere un obiettivo, ecc, mentre i genitori di oggi li investono di un’ansia senza fine, che è la propria. Le esperienze che producono ansie, traumi, vissuti emotivi svalutanti o d’inadeguatezza, se non affrontate in maniera appropriata, sono foriere di disagio emotivo e disturbi psicologici, nell’immediato e in futuro. Dietro i disturbi psico-emotivi dei bambini, dunque, si cela innanzitutto un’insicurezza sociale. Una realtà stressogena e sfavorevole con cui il medico oggi deve fare i conti, nell’ottica di un approccio


ATTIVITĂ

Ginnastica: - Posturale - Riabilitativa post-traumatica - Riabilitativa post-operatoria - Dolce Pilates Allenamenti funzionali di gruppo Personal Trainer

CONSULENZA IN SEDE: Osteopata Dott.ssa Imperatrice Anna Ortopedico Dott.ssa Russo Mariateresa Logopedista Dott.ssa Cuomo Pialaura Biologa Nutrizionista Dott.ssa Paturzo Flora Massoterapista Dott.ssa Russo Fortunata

Studio Imperatrice: Via S.Lucia, 15 - Sorrento Cell. Studio: 366 373 36 08 - 339.7928292 E-Mail: annaimperatrice@hotmail.it


#PEDIATRA

olistico al bambino, nel quale la dimensione organico-corporea va necessariamente inquadrata assieme alla sua dimensione affettivo-relazionale. Lo stress funge da vero veleno del corpo e della mente per individui più sensibili, predisposti o con meno risorse di difesa. Lo stress cronico uccide, perché la sofferenza psichica si traduce poi nelle patologie più diffuse nei Paesi industrializzati, quali patologie cardiovascolari, tumori, broncopneumopatie croniche ostruttive, cirrosi epatica, malattie intestinali croniche, diabete e obesità, abuso di alcol e droga, disturbi del comportamento alimentare, responsabili di oltre il 70% delle cause di morte. Lo stress, secondo le statistiche, aumenta il rischio di mortalità in modo paragonabile al fumo. La conseguenza diretta dello stress è l’ansia, la malattia del nostro tempo, frettoloso ed iper-tecnologico, poco “a misura d’uomo”. Nasce come reazione istintiva al pericolo, necessaria a fronteggiarlo, ma subdolamente si può trasformare in uno stato d'animo persistente che toglie gioia alla vita, dà sintomi psichici e fisici, limita le relazioni. Tra le condizioni predisponenti sembra ci sia un’infanzia infelice, con un “attaccamento non si36

curo” nei confronti dei genitori, la sicurezza del cui amore quando siamo piccoli ci rende invece “resilienti” alle difficoltà della vita. Se un bambino immagazzina sin dai primi mesi di vita un “modello interno” di una persona che si prende cura di lui in maniera sensibile e affettuosa, sviluppa il concetto di essere meritevole di amore e attenzione, indipendentemente poi dalle vicissitudini della vita. Di qui la nostra grande responsabilità verso i minori. La vita di oggi, particolarmente stressante, rende i genitori meno capaci di offrire un “porto sicuro” di affetto e sostegno ai propri figli, i quali a loro volta si trovano ad affrontare, via via che affrontano la realtà complessa della vita societaria oggi, situazioni esistenziali sempre più complesse e ansiogene. L’ingigantimento dei problemi di salute e sicurezza attraverso il tam tam dei media, la poca disponibilità di tempo che rende i genitori sempre più ansiosi e insicuri, la perdita della memoria storica di ciò che è normale nell’infanzia con l’affermarsi della famiglia “nucleare”- solo i genitori e i figli- fanno sì che il padre e la madre siano concentrati oggi solo sul benessere materiale e fisico dei propri fi-

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gli, perdendo l’occasione di entrare in contatto intimo e reale col loro universo emotivo, col rischio di crescere un individuo poco incline ad auto-esaminarsi ed iper-concentrato sugli aspetti fisici ed organici, fragile ed ansioso. La più tipica e grave manifestazione dell’ansia è l'attacco di panico, che ha come possibili conseguenze l’agorafobia e l'evitamento di situazioni pubbliche (fobia sociale). Secondo gli studi, bambini geneticamente predisposti esposti durante l’infanzia ad esperienze di distacco dai genitori come separazione e divorzio, o di abuso o di violenza assistita o anche di ipercura, hanno più probabilità di ammalarsi da adulti di ansia e attacchi di panico. Intercettare precocemente il disagio emotivo del bambino significa quindi prevenire i disturbi mentali dell’adulto, anch’essi in grande espansione, come la depressione, la nuova “malattia del secolo”. Sono oltre quattro milioni gli Italiani in cura farmacologica per depressione, circa 60 milioni in Europa, e 154 milioni nel mondo, e, di questi, più della metà in forma grave ed invalidante. In Italia, un adulto su quattro nel corso della vita è interessato da un episodio di depressione maggiore, una persona depressa su 3 lo è ancora dopo un anno, una su 10 dopo 5 dal primo episodio, oltre la metà avrà una ricaduta nell’arco della sua esistenza. La grande preoccupazione non è soltanto l’aumento dei casi di disturbi pschici nella popolazione, ma le scarse risposte mediche e sociali al problema, per cui chi vive un disagio sperimenta anche un grosso vuoto di interventi e isolamento sociale. ★



#NEUROPSICOMOTRICISTA http://bit.ly/1bjyYJp

Dott.ssa Daniela Caiafa

Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00

347.5477785

L'estate sta finendo Come ogni anno è arrivato settembre e ricomincia la scuola, un periodo che i bambini vivono molto intensamente, caricandoli di aspettative e con l'inevitabile malinconia per la fine del periodo estivo. Ancora una volta i bambini tornano a scuola mentre i genitori sono alle prese con tutto ciò che questo comporta: ansia, stress, stanchezza, mancanza di sonno, caos e nervosismo. Peccato perché si potrebbe vivere questo periodo anche con gioia e ottimismo, entusiasmo, speranza e perché no, molta più energia. Per aiutare i nostri figli e noi stessi ad avere un’esperienza meno stressante e più positiva nel ritorno a scuola, è utile mettere in atto dei piccoli accorgimenti. Prima regola: dormire bene. È importante regolare i ritmi del sonno. I bambini che non dormono abbastanza iniziano già affaticati la loro giornata e la qualità delle loro ore passate a scuola sarà di conseguenza più scarsa. Anche la capacità di stare attenti e di mantenere la concentrazione risulterà più problematica. Allo stesso modo, un genitore che ha dormito sufficientemente e si sveglia riposato, gestirà il comportamento dei propri figli in modo più efficace, avendo a disposizione più energia e più pazienza. Allo stesso tempo sarà anche in grado di rispondere meglio alle reazioni emotive dei propri figli, che aiuterà il bambino a sentirsi più compreso e riconosciuto nei suoi sentimenti. È utile scegliere un orario di messa a letto dei vostri bambini, così come uno per la sveglia, da mantenere nell’arco di tutto l’anno scolastico. Naturalmente ci potranno essere delle eccezioni, come per esempio le festività o il week-end. L’importante è che queste eccezioni non diventino la regola, perché una sana regolarità di orari giova sicuramente al benessere di tutta la famiglia. Seconda regola: rimettere in moto il cervello. Durante le vacanze i bambini tendono a prediligere attività meno strutturate, più spontanee come il gioco libero e lo svago, mentre l’apprendimento scolastico richiede altre qualità come costanza, disciplina, concentrazione e attenzione. Per aiutarli nel rientro a scuola, è importante riabituarli ad uno spazio didattico già durante il periodo pre-scolastico, magari proponendo brevi ma frequenti momenti di apprendimento ogni giorno, appropriati naturalmen38

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te alla loro età. I bambini infatti, durante il periodo estivo possono aver perso un po’ di ciò che hanno appreso nel corso dell’anno precedente e hanno quindi bisogno di riattivare quei processi mentali che favoriscono un buon apprendimento. Terza regola: mantenere l’attenzione. Sempre più bambini hanno difficoltà a mantenere l'attenzione e la concentrazione a scuola. Questo può essere il risultato di forti aspettative da parte dei genitori su quanto devono realizzare a scuola. Un ulteriore aspetto è anche quello che la mente umana vaga naturalmente da una cosa all’altra. La capacità di mantenere attenzione e di essere in grado di spostare selettivamente la propria attenzione su ciò che è necessario in quel momento è qualcosa che si acquisisce nel tempo. Per aiutare il vostro bambino a sviluppare e mantenere una buona qualità dell’attenzione nella pratica quotidiana, potete invitarlo a concentrarsi, dapprima, su piccoli compiti per pochi minuti e via via aumentare i tempi e le difficoltà. Per alcuni bambini è difficile rimanere concentrati e fermi su una attività per più di qualche minuto. Quando la continua distrazione non permette di portare a termine anche solo piccole attività è importante prendersi cura di questa difficoltà e di non sottovalutarla. Quarta regola: coinvolgere i bambini nei preparativi. Il modo migliore per coinvolgere i bambini e aiutarli a rientrare nel clima “da rientro” è quello di acquistare con loro libri, quaderni, accessori, vestiario e che magari possano scegliere un piccolo regalo. Un solo regalo è più che sufficiente, ad esempio il diario, a cui i bambini tengono molto. Queste piccole cose sono molto importanti. Organizzarsi per tempo aiuta molto a entrare nel clima scolastico. Etichette per riconoscere le proprie cose, copertine salva libri, segnalibri. Il consiglio è di evitare i cambiamenti bruschi che possono generare ansia e creare un’idea negativa del rientro a scuola. Anche i genitori dovrebbero prestare attenzione alle parole utilizzate al rientro dalle ferie: connotare negativamente il ritorno, potrebbe passare l’idea che impegnarsi nel lavoro e, quindi nello studio, sia faticoso e poco interessante. Per quanto possibile, bisognerebbe infondere loro energia e voglia di fare. ★



#OSTETRICA

Dott.ssa Angela Maria Flinio angelaflinio@hotmail.it

339.1937664

Cosa favorisce l’allattamento al seno, subito dopo il parto?

I vantaggi del latte materno sono ormai universalmente riconosciuti e conosciuti, ma nonostante questo ancora troppi neonati sono alimentati con latte artificiale senza che ve ne sia una reale necessità, spesso alla base di questa scelta da parte della madre c’è la mancanza di sostegno ed informazione. Partiamo col dire che la prima arma vincente per la “riuscita” dell’allattamento al seno è sicuramente l’informazione prenatale. La madre ed il padre ma anche le persone vicine alla coppia, già durante la gravidanza, andrebbero informate nei corsi di preparazione al parto ad esempio, sulle caratteristiche e sui benefici del latte materno, sulla fisiologia della lattazione, sulle modalità di funzionamento della ghiandola 40

mammaria e sui meccanismi che regolano il ritmo sonno – veglia – pappa del neonato subito dopo la nascita. La discussione e l’istruzione pratica sulle tecniche di allattamento e sulle problematiche più comuni ed eventuali semplici risoluzioni, fa acquisire consapevolezza e sicurezza alla coppia ed evita inutili rinunce. Questo programma d’informazione va esteso al padre e alle persone vicine affinchè apprendano come aiutare la puerpera, essi sono determinanti per la serenità della neomamma “nel ritorno a casa” e spesso non sanno come poterla aiutare praticamente, esserle di sostegno e non conoscono i delicati equilibri che regolano il postparto. Altro fattore determinante nella riuscita dell’allattamento al seno

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è il rooming-in ed il contatto precoce tra mamma e neonato. Per rooming-in si intende la permanenza del bambino nella stessa stanza della madre per tutto il periodo di degenza e per più tempo possibile. Questo tipo di assistenza presenta innumerevoli vantaggi; la madre impara da subito a conoscere il proprio bambino rispondendo direttamente alle sue richieste ed affrontando in prima persona le difficoltà che si presentano (pianto, cambio pannolino, ritmo sonno-veglia non regolare). Solo vivendo a stretto contatto con il proprio bambino, la madre può nutrirlo adeguatamente, in quanto il neonato nei primi giorni di vita ha bisogno di essere allattato a richiesta e potrebbe desiderare di essere attaccato al seno anche molto spesso, per cui le poppate ad orari, previste nel nido, non sono sufficienti a soddisfare le sue richieste nutrizionali e di natura psicologica. Il rooming-in consente anche ai genitori di occuparsi precocemente del proprio bambino, di imparare da subito a conoscerlo e trovare un “equilibrio”, rafforza quello che è un legame profondo e naturale iniziato in gravidanza e sbocciato con la nascita. Grazie all’assistenza dei genitori, alle loro coccole ed attenzioni il bambino non si sente allontana-


to dal calore familiare che lo ha accompagnato per 9 mesi e non vive il distacco, per cui dorme e mangia meglio, piange meno, si adatta meglio alla vita extrauterina. La madre ha bisogno in questi primi giorni di degenza e nel ritorno a casa del supporto e dei consigli di persone esperte (ostetrica, infermiera pediatrica e pediatra) che la sostengano e la incoraggino ad allattare efficacemente e controllino che tutto proceda secondo natura. L’attacco precoce al seno aiuta l’arrivo della montata lattea, riduce il rischio di ittero e di calo ponderale eccessivo, anticipa il recupero del peso ed aumenta la durata nel tempo dell’allattamento al seno. Altro fattore determinante è si-

curamente l’alimentazione e lo stile di vita materno. Non ci sono evidenze scientifiche che supportino la necessità di privazioni alimentari. La madre deve avere un’alimentazione sana, completa e bilanciata, fare pasti piccoli, poco calorici e frequenti senza rinunciare alla colazione per poter essere supportata dal punto di vista calorico nelle numerose poppate e bere almeno 2 litri di acqua al giorno. Dovrebbe consumare alimenti freschi , frutta e verdura di stagione a volontà e quotidianamente, deve però limitare i condimenti, le spezie, il sale, l’assunzione di zuccheri complessi, di grassi e bevande dolci, alcoliche e che contengono sostanze nervine. Nei giorni successivi al parto, la

madre deve inoltre avere la possibilità di riposare seguendo i tempi del bambino e dovrebbe evitare fonti di stress eccessivo, fisico e psicologico. L’allattamento al seno è un dono prezioso per un bambino e rappresenta un alimento essenziale ed insostituibile e un elemento di unione molto forte con la propria mamma, è un processo del tutto naturale ed estremamente semplice ed utile se si percorrono i passi giusti, per cui consiglio a tutte le mamme di credere nelle proprie potenzialità innate , di iniziare a proporre il seno al bambino il prima possibile, ascoltando senza troppi limiti le sue richieste con pazienza e serenità ed “il resto poi verrà da sé”. ★


#DIRITTO

Valerio Massimo Aiello

339.4095882

Avvocato praticante abilitato al patrocinio Consiglio Ordine Avvocati di Torre Annunziata

Dichiarazione falsa di smarrimento della patente Attenzione scatta il reato

Può rischiare guai seri colui il quale dichiari falsamente di aver smarrito la patente al solo fine di ottenere un duplicato della stessa. Dichiarare falsamente di aver smarrito il proprio documento di guida fa scattare difatti la denuncia per il reato di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico disciplinato dall’art.483 del codice penale che punisce con la reclusione fino a due anni chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale , in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità. A chiarirlo è stato il Tribunale di Trento che con sentenza 42

n.1037/2014 ha condannato un giovane neopatentato per aver falsamente denunciato alle autorità competenti lo smarrimento della propria patente di guida in realtà mai ritirata presso l’autoscuola di guida. In particolare l’astuto ragazzo aveva ben pensato di denunciare lo smarrimento della propria patente al solo fine di non pagare, all’autoscuola, le lezioni di guida da questa organizzate. Una volta superato l’esame, infatti, il giovane aveva lasciato la patente nuova di zecca presso gli uffici della scuola guida, a garanzia del pagamento, promettendo di saldare il debito al ritiro della stessa.

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Nel contempo si era invece recato dai Carabinieri per denunciare lo smarrimento dell’originale della patente così da ottenerne una seconda in modo del tutto gratuito ed evitando il pagamento di quanto dovuto all’autoscuola. Il futile espediente è però costato al ragazzo una condanna a quattro mesi di reclusione oltre al pagamento sia del risarcimento del danno sia delle spese legali, quantificate rispettivamente dal Giudice in euro 700 e 2000. Questo perché la denuncia di smarrimento della patente attesta, sino a querela di falso, che essa è stata ricevuta dall’ufficiale di P.G. che la redige e attesta altresì la non disponibilità del documento da parte del dichiarante. Pertanto, se la stessa risulti poi falsa, il riversamento del suo contenuto dichiarativo in un atto pubblico integrerà sempre gli estremi del reato di cui all’art. 483 co.1 CP. Attenzione quindi a non dichiarare falsamente lo smarrimento del proprio documento di guida escogitando futili espedienti, poiché ciò potrebbe essere causa di spiacevoli conseguenze in ambito penale. Nell’ipotesi suesposta si consiglia di contattare prontamente un avvocato penalista di fiducia. ★



#FITNESS

LSM - PT Nello Iaccarino

Nello IACCARINO

infonelloiaccarino@email.it

329.6220310

Un uomo con il seno il suo medico di base, il quale si orienta sulla somministrazione di farmaci anti-estrogeni o, come estrema ratio, sull'intervento chirurgico.

Capita spesso, in spiaggia o in palestra o in altri luoghi dove ci si scopre, di osservare uomini che presentano un evidente rigonfiamento della ghiandola mammaria. In questi ultimi anni si assiste ad un numero sempre maggiore di uomini, soprattutto in sovrappeso od obesi, con tale alterazione. Trattasi di ginecomastia; quest'ultima non è altro che un'anomalo accumulo di tessuto adiposo nella regione dei muscoli pettorali spesso accompagnato dal loro cedimento. Ci sono varie classificazioni della ginecomastia, tra esse osserviamo la: 1. Ginecomastia Puberale: processo fisiologico e reversibile osservabile in età puberale dovuto alla tempesta ormonale di tale periodo; 2. Ginecomastia Falsa: (tipicamente degli adulti soprattutto over "anta") caratterizzata da un accumulo di tessuto adiposo nella zona mammaria; Le cause della ginecomastia possono essere: 1. Ormonali: conversione del testosterone in estradiolo con la complicità dell'enzima 44

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aromatasi; squilibrato rapporto testosterone/estrogeno, aumento della prolattina che è un ormone regolato dall'ipofisi posteriore, aumento del cortisolo dovuto allo stress, ipotiroidismo; Da assunzione di farmaci: soprattutto steroidi anabolizzanti; Da errata alimentazione: da alimentazione ricca di cibi simil-estrogenici o che innescano produzione di estrogeni o che alterano il rapporto testosterone/estrogeno; Da scarsa o eccessiva attività fisica: soprattutto l'eccesso aerobico che deprime sul medio-lungo periodo la produzione endogena di testosterone; Da grasso viscerale: grande produttore di estrogeno e sostanze pro-cancerogene quali le citochine.

Con l'ausilio di un'ecografia del petto è possibile discriminare una ginecomastia vera da una falsa. Il trattamento d una ginecomastia varia a seconda del tipo e della gravità; nel caso di una ginecomastia vera, il soggetto consulta

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La ginecomastia falsa può essere affrontata su più fronti: 1. Evitare o ridurre i cibi simil-estrogenici quali la soia,le parti grasse e frattaglie di animali trattati con antibiotici e steroidi anabolizzanti; 2. Evitare che il soggetto, quasi sempre sovrappeso od obeso, ingrassi ulteriormente innescando il meccanismo di conversione testosterone- estrogeno; 3. Ridurre per quanto possibile lo stress; 4. Fare attività fisica senza cadere nell'eccesso e senza far prevalere quella aerobica su quella anaerobica. In Palestra spesso vedo qualche soggetto con ginecomastia falsa allenare i pettorali con serie composte da ripetizioni medio-lunghe o fare molta attività aerobica sui simulatori (tapis roulant, gllide, ecc). Personalmente non sono d'accordo nè convinto su tale procedura, perchè come già scritto, alla lunga non agisce favorevolmente sul testosterone, nè sul rapporto testosterone-estrogeno. Io consiglio a tali soggetti di affidarsi ad un Trainer esperto in tali problematiche che lavori in sinergia con Medico e Dietologo. ★



#POETA

Salvatore Spinelli

http://bit.ly/1fk7XnN

Poeta

La candela spenta A un cenno dell’angelo molti bambini, coperti da angelici vestitini, davanti a quel padre, piano piano, sfilarono con un lume in mano. “Chi sono?” –chiese l’uomo con tono profondo-. “Sono bambini che han lasciato il mondo, ogni giorno fanno questa passeggiata” -rispose l’angelo con voce pacata-. “C’è anche il mio?” –chiese l’uomo ansimante-, “Si e potrai vederlo fra un istante” -gli rispose l’angelo- e poco dopo l’ansioso padre raggiunse il suo scopo. Lo vide e si meravigliò nel guardarlo, il figlio subito corse ad abbracciarlo, l’uomo certamente fu molto contento ma... il lume del figlio era spento. E come se nel cuore avesse un peso, disse: “Figlio, il tuo lume non è acceso, quelli degli altri brillano di luce, il tuo no, forse stare qui non ti piace?”.

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Un uomo ormai senza il suo bambino, ogni giorno piangeva sul suo lettino, non poteva dormire, si disperava, anche di notte finché albeggiava.

Il bambino rispose: “Amato padre mio, stai tranquillo, qui sto bene con Dio, sono le lacrime che tu versi laggiù che spengono la mia candela quassù”.

Di fronte a quell’atroce tormento un angelo disse: <Vai col tuo intervento>, gli andò in sogno e: “Non piangere più perché il tuo bambino è con Dio lassù”.

“Non piangere per quell’essere amato che giocoforza il mondo ha lasciato, nella pace eterna lascialo riposare perché da te non potrà più tornare”.

L’uomo rispose: “No, lasciami stare, senza di lui non posso continuare”. L’angelo: “Calmati perché non è così, vorresti rivederlo”? L’uomo annuì.

“Certamente soffri e con te concordo, ma puoi sempre amarlo nel ricordo, lo so, ciò è difficile accettare ma devi proprio, lascialo andare”.

Allora l’angelo lo prese per mano e lo portò in cielo piano piano, gli disse: “Devi solo pazientare perché fra non molto lo vedrai passare”.

Allora l’uomo disse: “Da oggi in poi, fermo restando il legame tra di noi, allorquando ricorderò il tuo viso, le lacrime trasformerò in sorriso”.

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#WELLNESS

TA-ACQUA RELAX SORRENTO

La rivoluzione del relax

Il contesto che fa da cornice ad una vasca per il relax può essere di aiuto per ottenere dall’effetto finale un fascino incomparabile e, “lì dove il mare luccica… “, come chiosa la famosa canzone, lastrici e terrazzi possono essere un buon luogo dove piazzare una TA-ACQUARELAX della Tecnoambiente srl. I tipici terrazzi con la veduta diretta sul mare, sulle isole e con

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il vesuvio stagliato sullo sfondo offrono una posizione unica dove il relax diventa protagonista. Lo spazio può avere conformazioni variegate e la struttura leggera spesso agevola i calcoli strutturali ove la vasca viene poggiata su un solaio rialzato. Il nuovo concept del relax sublimato dalle varie composizioni ormai presenti in costiera e in altri luoghi della TA-ACQUARELAX ha portato

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una rivoluzione nel modo di fare benessere che la Tecnoambiente ormai propone in varianti sempre più sofisticate che idealizzano la cultura delle zone nostrane producendola in loco o esportandola per diffondere il gusto e la naturale bellezza dei luoghi di origine. In questo caso, nel pieno centro della penisola Sorrentina, un terrazzo a servizio di un famoso hotel è stato adibito a solarium di una TA-ACQUARELAX con sfioro diretto sul mare dove seduti comodamente sul lungo sedile idromassaggio ci si può far cullare sul dolce ma energico moto dell’acqua vivacizzata dall’azione delle bocchette idromassaggio. Inoltre, la stessa seduta dispone del massaggio plantare ad ozono, e la profondità dell’acqua unita alla lunghezza permette anche il lusso di una nuotata. ★



#WEB

Antonella Raffone

antoraf83@gmail.com

Digital Strategist

Fai di te stesso un brand L'espressione personal branding indica la capacità di promuovere se stessi, al fine di essere graditi agli occhi di una comunità di persone con cui si vogliono mettere in atto relazioni commerciali e/o lavorative. Il personal branding è un processo attraverso cui una persona definisce i propri punti di forza per creare un proprio marchio personale e li comunica poi nel modo che reputa più adeguato. La strategia più efficace, da qualche anno a questa parte, prevede l’affiancamento al marketing tradizionale (biglietti da visita, pubblicità, brochure etc.) dello sviluppo di una solida strategia web. Chi applica il personal branding al web ha lo scopo di creare una rete di seguaci attraverso siti web personali e social media con l'obiettivo di aumentare la propria reputazione online e raggiungere un numero di persone sempre più vasto fornendo informazioni reperibili sulla rete 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Lo sviluppo del proprio personal branding e la gestione di un sito e dei social collegati prevedono tempo e impegno. Ci sono dav-

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vero tante cose che bisogna sapere, capire e approfondire per fare in modo che si ottengano risultati concreti sul web. Ecco i 6 punti chiave per sviluppare il proprio brand su internet:

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Scegliere un professionista del web che ci segua attraverso la sua consulenza e ci dia i consigli giusti per strutturare una strategia vincente; Creare contenuti di qualità che facciano parlare di noi creando interesse verso la nostra figura ed i nostri prodotti/servizi; Avere un sito efficiente che presenti tutti gli strumenti di cui abbiamo bisogno per lavorare al meglio sul web; Fare la giusta scelta dei social network su cui essere presenti, valutando i più adatti alla nostra figura ed al nostro target; Raccogliere più contatti possibili attraverso il sito e i social network al fine di proporre loro la nostra offerta; Essere determinati e costanti, aspettando con pazienza i primi risultati senza mollare.

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Ovviamente queste linee guida vanno analizzate e perseguite tenendo conto del nostro target e gli obiettivi che vogliamo raggiungere; individuare una strategia comunicativa adeguata è il modo più adatto per coinvolgere il nostro pubblico e ottenere risultati. Ormai viviamo in un mondo in cui la reputazione digitale e la cura del proprio personal branding diventeranno un elemento fondamentale per la nostra crescita professionale e personale. Attraverso la nostra presenza online riusciamo a vendere prodotti e servizi, il valore e l’immagine che diamo sono una garanzia ricercata e affidabile. Il mio consiglio è di dare sempre una personalità alla propria presenza digitale. Esprimere la nostra personalità è un modo per farci percepire e ricordare. Nel digitale, come di persona, il tipo di personalità aiuta a stabilire rapporti e a mantenerli nel tempo. ★



#WELLNESS http://bit.ly/1couZMz

Ernesto Lupacchio Central Fitness Club 1, 2, 3

Il Central si rinnova... con il cuore Le persone che progrediscono nella vita sono coloro che si danno da fare per trovare le circostanze che vogliono e, se non le trovano, le creano. George Bernard Shaw

Anch’io le voglio creare!

L'atteggiamento è un aspetto importante della personalità di ciascuno di noi ed è quello, piuttosto che il carattere, a fare la differenza. Nonostante i miei cinquant'anni e la mia lunga e consolidata esperienza lavorativa, ho deciso di non fermarmi ai traguardi raggiunti, ma al contrario di progredire, crescere, migliorare. Dopo tanti anni di lavoro come Club Manager e Personal Trainer prima della palestra “Cocumella Farm” e poi del Central Fitness Club di Sorrento e Vico Equense, credo di essere diventato un riferimento importante per il benessere delle persone in penisola sorrentina. E alle voci di questo periodo che sostengono che al Central non ci sarò più, rispondo che mi troverete ancora, e oltre ad essere al Central di Sorrento e Vico, mi troverete anche, per non farmi mancare nulla, il martedì e giovedì, allo MSC SPORTING CLUB di Sant’Agnello, la ma-

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gnifica struttura della MSC con Piscina, Palestra, Tennis, Calcetto e un meraviglioso parco immerso nel verde per le attività all’aperto. Il mio atteggiamento, il mio entusiasmo, la mia professionalità, il piacere nel fare il mio lavoro contribuisce al benessere di tanta gente ... E' questo a spingermi a non fermarmi e a fare e dare sempre di più. È molto bello e gratificante per me vedere persone che mi ringraziano perché frequentando i miei centri o facendo lezione con me come Personal Trainer, stanno meglio, sentono di essere più felici, più serene e soprattutto più sicure di se e quindi più apprezzate. C’è chi vede migliorare il proprio aspetto fisico, chi riesce a risolvere le proprie problematiche dovute ad eventuali acciacchi o, peggio ancora, a patologie vere e proprie e chi ancora, venendo in palestra, si è aperto alla vita, divertendosi, conoscendo nuova gente, partecipando alle iniziative varie di cui sono promotore, riscoprendo emozioni nuove e migliorando il proprio atteggiamento verso la vita. Se guardassi solo all’aspetto economico, non sempre le cose andrebbero come dovrebbero. Ripeto continuamente ai miei collaboratori che di fronte ad una persona interessata ad iscriversi e frequentare le nostre strutture non dobbiamo porci nell'atteggiamento di chi guarda quella persona come un ipotetico cliente che deve solo darci dei soldi; è ovvio l’obiettivo è anche quello, ma non è il principale. L’obiettivo fondamentale è pensare e sapere in che modo poter aiutare quella persona…in che modo farla emozionare, spingerla a raggiungere i suoi traguardi, i suoi sogni, come migliorare la qualità della sua vita…come farla sentire a suo agio in un ambiente nuovo per soddisfare tutte le sue esigenze, superando le proprie aspettative; se riusciremo in tutto questo il guadagnare economicamente viene da solo. Se riuscissimo a pensare in questa direzione e non subito ai “money”, se riuscissimo a pensare come prima cosa: “come posso essergli amico”, tutto si semplificherebbe e sarebbe più facile.



#WELLNESS

La mia politica e di tutto il Team del Central è, e sarà sempre questa…”Noi regaliamo emozioni”, non a caso il mio logo è “WELLNY is a lifestyle… un cuore rosso che corre, sorride e che con la mano fa il gesto OK”. Avere un cuore allenato e che sorride, significa essere felici, star bene, essere innamorati di sé stessi e degli altri, significa assaporare la vita. Il Central non è solo Fitness…Il Central è amicizia, condivisione, socializzazione, è fare festa, viaggiare insieme, giocare insieme, divertirsi insieme, competere insieme. Il Central è una grande famiglia. Quest’anno per aumentare la nostra professionalità e rispondere alle esigenze dei nostri soci/amici, abbiamo pensato ad un grosso cambiamento a livello organizzativo. Infatti oltre ad aver rinnovato i locali delle due strutture, la nostra nuova organizzazione permetterà di seguire in modo più efficiente i nostri amici nel percorso per migliorare la qualità della loro vita, scegliendo le tante nuove attività con costi ancora più vantaggiosi. Provare per credere! Fiore all’occhiello tra le numerose novità con la possibilità di poter usufruire meglio di tutti i nostri nuovi e ultimi servizi, sia a Vico che a Sorrento, la sala dedicata allo svolgimento delle 54

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lezioni di “Small Group”, per 2/3/4 persone alla volta, con classi di “Functional Training”, “Tabata Workout”, “CrossFit”, “Allenamento Calistenico”, tutte lezioni a corpo libero e con piccoli attrezzi (grande novità anche per bambini), seguiti personalmente da un Trainer. In questo modo tutti avranno la possibilità di avere un Personal Trainer a propria disposizione a meno della metà del prezzo consueto. Che ne dici? è proprio una bella proposta, vero? È giunto il momento di pensare un po’ di più a te stesso e di volersi bene. ★

Non dire al mondo quello che sai fare, fallo e basta. Riccardo Oda



#NUTRIZIONISTA http://bit.ly/19ubheb

Dott.ssa Francesca Maresca Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle 16.30

334.2258132

PRESSIONE ALTA DA RIENTRO

CURALA A TAVOLA!!! Stress, ansia e alimentazione sbagliata possono provocarla. Livelli elevati di pressione sanguigna sono alla base di una serie di problematiche cliniche come aneurisma, infarti, ictus, altre malattie cardiovascolari e insufficienza renale. E oggi, purtroppo, l’ipertensione è uno dei disturbi più comuni: solo in Italia colpisce circa 15 milioni di persone. Tuttavia, solo una minima parte ne è consapevole, in quanto l’ipertensione non ha sintomi visibili, almeno fino a quando non raggiunge livelli particolarmente elevati. Un’alimentazione ricca di grassi e di sodio, così come lo stress e 56

l’ansia possono esserne la base. Un disturbo che colpisce soprattutto gli uomini (33%), anche se le donne non sono da meno (31%). È necessario riequilibrarla e prevenire ictus e infarto, ma anche sovrappeso e ritenzione.

Come si manifesta

Agli esordi l’ipertensione è normalmente del tutto asintomatica: non provoca cioè nessun disturbo alla persona che ne soffre. Solo in alcune situazioni, la pressione alta da dei segnali.

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È il caso per esempio, della crisi ipertensiva, un innalzamento brusco ed eccessivo della pressione arteriosa i cui sintomi sono mal di testa improvviso (pulsante e interessante il capo globalmente), sensazione di testa pesante, ronzii alle orecchie, vertigini e sudorazione fredda.

Le cause

Il sovrappeso e la ridotta attività fisica sono probabilmente i più importanti fattori di rischio. In molti casi però, lo stress psichico influisce a tal punto sulla comparsa dell’ipertensione da essere considerato il principale fattore causale. Tra le condizioni più a rischio vi sono: collera trattenuta, arrabbia-



#NUTRIZIONISTA

ture, emozioni intense, responsabilità lavorative o eccessivo impegno nello studio e/o nel lavoro. Ecco perché, dopo un periodo di vacanza e di riposo, al rientro si possono presentare crisi ipertensive. Tra i fattori genetici, l’eredità o familiarità della patologia influisce per circa 30% sulla possibilità d’insorgenza del disturbo. L’ipertensione secondaria, ovvero quella forma che insorge come conseguenza di altre malattie, ha cause di origine collegate a determinate malattie o all’assunzione di farmaci.

Una persona è ipertesa (o ha la pressione alta), quando la pressione arteriosa minima (ipertensione diastolica) supera “costantemente” il valore di 90mm/ Hg e la pressione massima (ipertensione sistolica) supera “costantemente” il valore di 140mm/Hg.

Poco sodio si, ma non basta.

Chi soffre di pressione alta lo sa: bisogna diminuire il consumo di sale e di cibi salati. Però non basta: una dieta che riduca veramente la pressione deve prevedere pochi grassi e carboidrati (preferibilmente da cereali integrali), tanta frutta e verdura. I consigli arrivano da due ricerche uscite sugli Archives of Internal Medicine: entrambe hanno coinvolto circa 150 persone in sovrappeso od obese e tutte e due sono andate a vedere gli effetti di due diete sulla pressione ma anche su altri fattori di rischio cardiovascolare tra cui la glice58

mia, i grassi nel sangue e lo stato di salute delle arterie. Una delle due diete sperimentate si è rivelata particolarmente utile nel ridurre i livelli di pressione sanguigna. I punti cardine di questa dieta sono diversi e comprendono il consumo di pasti ricchi di frutta e verdura, poveri di grassi (soprattutto animali), di alcolici, sodio e zuccheri. Un simile approccio alimentare, oltre a tenere sotto controllo la pressione, favorisce anche la riduzione dell’adipe e consente di sorvegliare meglio i livelli di zucchero nel sangue.

In pratica…

• È stato dimostrato che, in generale, ogni kg di peso corporeo perso riduce di 1mm /Hg la pressione sia massima che minima. • Una riduzione di 1,7 g al giorno di sodio può portare a una diminuzione della pressione dai 3,7 ai 5,5 mm H/g. Meglio poi sostituire il comune sale da cucina con sale marino integrale, sale rosa dell’Himalaya, erbe aromatiche e spezie.

CONSIGLI UTILI A TAVOLA

Pane, cracker e grissini, integrali poveri di sale, riso e pasta integrali, latte yogurt e formaggi magri (pochi); vitello, pollo, tacchino e pesci cucinati senza sale e con pochi grassi; verdure fresche o surgelate senza sale; frutta,soprattutto agrumi

• Una regolare attività fisica aerobica, come camminare sostenuto per almeno 30 minuti al giorno tre volte alla settimana, permette di ridurre la pressione di 4-9 mm H/g.

Cracker salati; latte intero e tutti i formaggi grassi e/o fermentati ricchi di sale; carne salata, conservata salsicce, salumi, insaccati; baccalà, salmone affumicato, tonno o altro pesce in scatola, caviale; margarina; maionese fritti; fast- food

• Lo zucchero causa ipertensione: in caso di pressione alta si raccomanda sempre l’uso di poco sale, perché è deleterio per chi soffre di ipertensione o ha problemi cardiovascolari, mentre lo zucchero passa inosservato (tranne nei casi di diabete). Ebbene, bisogna fare molta attenzione perché, secondo una ricerca pub-

blicata sulla rivista dell’American Society Nephrology, le persone che consumano nella loro dieta troppi zuccheri aggiunti, come il saccarosio ma anche il fruttosio, sono più suscettibili a rialzi della pressione sanguigna. ★

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#FOODCROSSING

Anna Maione

http://bit.ly/QWy93W

Esperta in comunicazione multimediale dell’enogastronomia

PAVLOVA,

L' ÈTOILE DELLE TORTE!

Ideata in onore della celebre e bellissima ballerina russa Anna Pavlova è il dolce simbolo di Australia e Nuova Zelanda che tutt’ora se ne contendono la paternità. Secondo l'ipotesi più accreditata, questo dolce sarebbe stato creato nel 1926 dallo chef di un hotel a Wellington, in Nuova Zelanda, e così chiamato in onore della ballerina Anna Pavlova. L'attribuzione dell'invenzione tuttavia non è certa, e alcune ricerche suggeriscono che possa essere nata in Australia nello stesso periodo, ferma restando la dedica al nome della ballerina, che allora era in tour nei due paesi. Anna Pavlova, ballerina russa, morì prematuramente per una 60

pleurite, durante una tournée dove fece invaghire il pasticcere dell'hotel presso cui era ospite. Ogni sera il pasticcere preparava dolci meravigliosi, per stupirla attraverso l'unica cosa che poteva e sapeva fare. Era questo il suo modo per dichiararle q uell'amore che rimase però sempre segreto. Quando seppe della sua morte, distrutto dal dolore, il pasticcere decise di preparare un dolce tutto bianco, duro come dovevano essere le punte delle scarpine da ballo che tanto avevano colpito l'immaginario di tutti, ma morbido e leggero come le sue movenze, bianco come le piume del cigno morente e pannoso come la sua eterea lucentezza, con una macchia di colore rosso come la ma-

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lattia che l'aveva stroncata Dalla consistenza leggera e soffice, quasi ariosa, conferitale dai suoi ingredienti e dovuta, probabilmente, alle sensazioni che trasmetteva la ballerina quando si esibiva (di lei si diceva, infatti, che, anziché danzare, sembrava librarsi nell'aria come se avesse le ali), la torta Pavlova è quindi costituita da un base di meringa morbida dentro e croccante fuori, un ripieno di panna e frutta. E' un dolce molto appariscente, consigliato soprattutto per le grandi occasioni. In Australia e in Nuova Zelanda è infatti diventata la torta delle ricorrenze più importanti. Sono poche le famiglie in cui, il giorno di Natale, non viene servita in tavola per la gioia di grandi e piccini. La frutta impiegata per decorarne la superficie può variare in base alle disponibilità del momento, ma nella ricetta tradizionale generalmente non mancano


Imma Gargiulo

© FOTO DI ANNA MAIONE

Chef Patron del Ristorante Femmena Conduttrice di "Conserve di Casa" su Alice TV

fragole e kiwi, anche se sono ottime anche le varianti con fragoline, frutti di bosco o frutto della passione. Il procedimento per la sua preparazione non è estremamente complicato, ma ciò che rende complessa la realizzazione di una buona Pavlova è la necessità di riuscire ad ottenere una meringa dorata che risulti molto croccante esternamente e soffice all'interno. Curiosità: A fine anni '90 in Nuova Zelanda, il museo nazionale di Wellington ha festeggiato un suo anniversario proponendo la Pavlova più grande del mondo e dando inizio ad una specie di gara alla Pavlova più esagerata, con un record stabilito nel 2010 dallo chef Aaron Campbell che ha stupito tutti con una pavlova di 50 metri quadri! Nel 2010 l' Oxford British Dictionary dopo studi approfonditi ha confermato la paternità neozelandese della Pavlova. Abbinamenti: Perchè no una birra artigianale? Ho chiesto consiglio a Giuseppe Schisano, mastro birraio del Birrificio Sorrento. Ecco la sua proposta: “alla torta Pavlova è possibile abbinare una Flemish red ale delle fiandre Occidentali belga che ben saprà, con la sua morbida acidità lattica, resettare il palato per predisporlo alla "goduria" successiva. Si consiglia una Caractère Rouge della Rodenbach birra prodotta con l'aggiunta di ciliege, frutti di bosco e mirtilli (dopo la macerazione in botti di legno, le birra viene rifermentata in bottiglia)” Passiamo ora alla ricetta di Imma Gargiulo, che ha particolarmente a cuore la Pavlova e il suo paese d'origine.

LA PAVLOVA SORRENTINA ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★

150 ml di albumi (4 uova) 220 gr zucchero semolato 16 gr amidi di mais 10 ml di aceto di mele 1 cucchiaino di estratto di vaniglia 350 ml di panna da montare 35 gr di zucchero semolato Frutta fresca (kiwi, pesche, mirtilli, prugne) Foglioline di menta piperita Miele millefiori qb

PROCEDIMENTO

Separare i tuorli dagli albumi e lasciarli all’aria per qualche ora. Intanto che si lavora è importante preriscaldare il forno a 150°, disegnare sul retro di un foglio di carta da forno un cerchio da 18cm di diametro e fissarlo con del burro su di una placca. E’ meglio attaccarlo con la parte scritta in basso. Per eliminare ogni dubbio sull’assenza di grasso nella terrina dove monterete gli albumi strofinare mezzo spicchio di limone lungo tutte le pareti e volendo anche sui fili della frusta. Iniziare a montare gli albumi con le fruste a velocità sostenuta e quando cominciano a gonfiarsi aggiungere circa 100g di zucchero in più riprese. Una volta assorbito aggiungere lo zucchero rimanente, sempre un cucchiaio alla volta. Continuare a montare fino ad ottenere una meringa stabile e lucida. Aggiungere a questo punto l’amido di mais e l’aceto di mele. Montare ancora la meringa e far incorporare i nuovi ingredienti

per qualche secondo. Sollevare la frusta, se si formerà il classico becco d’aquila allora la meringa sarà pronta. Sistemare la meringa sul foglio di carta forno disegnato stando quanto più possibile nel cerchio. Si può utilizzare un cucchiaio o una sac a poche. La pavlova originale non deve avere dei bordi ben definiti ma alquanto irregolari. Tocco importante è quello di creare un incavo nel centro con l’aiuto del dorso di un cucchiaio. Abbassare la temperatura del forno ventilato a 120° e lasciare cuocere la meringa per 1 ora e 20 minuti con lo sportello socchiuso. Trascorso il tempo stabilito lasciare che la meringa si raffreddi e si secchi nel forno socchiuso. La caratterista della pavlova è quella di essere croccante fuori ma morbidissima all’interno. Per completare il dolce basterà inserire al centro la panna montata e la frutta tagliata a pezzi. ★

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