in mezzo allo stesso mare. E secondo te, che dobbiamo
che non lo tiene più nessuno. Così, tanto per capirci.”
fare, ci dobbiamo lasciare affogare? Immagina se la pen-
“Mi dispiace di questa cosa tua, non ne sapevo niente. E
sassero tutti come te dove andremmo a finire..”
mo’ che farai?”
“E che devo fare secondo te? Avanti, sentiamo l’economista
“E che farò, Caterì. A dire il vero non ne ho idea, ma stai
nostra cosa propone. Che poi, diciamocelo, per te è tutto
sicura che io sono fatta di un’altra pasta e non mi arrendo.
più facile. Tieni il posto fisso nella scuola e lo stipendio
Ed è questo che ti voglio dire. Se vendi questa casa, ti
tuo ogni mese non te lo toglie nessuno.”
arrendi per sempre. Baratterai questo vecchio frantoio a
L’amica mia mi sconvolge ad ogni cosa che dice, perché
cui Gianni ha ridato la luce, con quella che sembra essere
mi rendo conto che sembra vivere fuori dalla realtà, chiusa
la soluzione più semplice ma è solo la peggiore.”
da un anno nella sua bolla di lutto e di dolore. “Annalì, tu
Caterina mi guarda. Ha un’espressione indecifrabile sul
parli così perché la televisione è da tanto forse che non la
viso, e non lo so, forse mi sbaglio. Forse è soltanto un
vedi, i giornali non li leggi e la riforma della scuola non
bagliore di sole che le ha illuminato un attimo gli occhi.
sai manco cos’è. Io, te lo voglio dire, da precaria che sono,
Eppure mi sembra già di vederla reagire.
a settembre il posto mio non lo ritrovo più. E devo darmi
“Va bene. Allora dammi un’idea. Non dico una soluzione,
da fare adesso per pensare a come andare avanti. E comun-
ma almeno un’idea di quello che potrei fare.”
que il miraggio del posto fisso ormai saranno vent’anni
“Caterì, parti da quello che hai. Questa casa troppo grande,