Le principesse di Emma

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La bella Rosaspina addormentata ✴ Gli alti e bassi di Biancaneve ✴ Anastasia, Genoveffa e Cenerentola


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Il principe dal volto coperto si avvicina al castello circondato da rovi e sterpaglie. Parla tra sé, ansima, non sa come fare per superare quel labirinto di spine. Dopo sei giorni di cammino, cerca la bella principessa di nome Rosaspina. «Sarà quello il suo castello?» bofonchia. Poi si ferma, si stringe la cintura dei pantaloni, «Sò dimagrita?» sussurra, ma poi con una mano sulla bocca, risussurra: «Sò dimagrito?» si dà un colpetto in testa: «Che bestia che sono, qua non mi sente mica nessuno!» si rimette in cammino, il principe dal volto coperto, ridacchiando e saltellando… In fondo è allegro. C’è chi dice che è un vecchio castello abitato dagli spiriti; c’è chi dice che dentro ci vive un orco. L’orco cattura i bambini e se li mangia bolliti con le patate. C’è chi dice che in quel castello dorme da cento anni la bella Rosaspina che aspetta di essere svegliata dal figlio di un re al quale è destinata in sposa! «Dal figlio di un re», voglio sottolineare! principe

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Un sacco di principi hanno provato ad attraversare questo bosco ma nessuno ce l’ha mai fatta. Pare che questi principi cadessero continuamente perché le radici degli alberi gli facevano lo sgambetto. Cadevano e morivano! Tutti quanti! Ma io starò attenta! Non ho paura, io! Anche se è buio non mi lascerò impressionare, attraverserò lo spazio e la luce per vedere la bella Rosaspina. Ahia! Chi è stato? Chi mi ha toccato? Mi sono rotta la testa? No, per fortuna. Sono intatta! Spostatevi alberi d’alto fusto e pruneti e roveti e lasciatemi passare. Sono io il principe che romperà l’incantesimo della bella Rosaspina addormentata. C’è un silenzio che mette paura qui! Dappertutto l’immagine della morte. Ma…

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Dal grande portale del castello appare una sonnambula, imbottita di strati di camicie da notte. La ragazza alta, magrissima, cammina nella notte… Sembra un angelo tanto è bella. Il sonno non ha rovinato la tinta rosa del suo colorito: le gote sono di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina ha soltanto gli occhi chiusi ma si sente respirare dolcemente; non è morta. Il principe dal volto coperto le dedica alcuni versi del Cantico dei Cantici. principe è questa la meraviglia! Qualcosa di luminoso e divino appare. Come sei bella amica mia, come sei bella. Fra le tue trecce i tuoi occhi sono colombe. L’inverno è passato d’un colpo, la pioggia è cessata, i fiori spuntano sulla terra, l’aria rinfresca. Manda odore la tua pelle, distilla dolcezza il tuo sguardo, come melagrane spaccate sono le tue guance, scarlatte le tue labbra, desiderabile è la tua bocca, e i capelli… I tuoi capelli di miele e latte… La tua testa è oro puro! Muoio d’amore per te! Tutta bella sei, non c’è difetto in te… Mi stravolgi la mente, mi stravolgi la mente… Il tuo essere è gioia senza fine, lo cerco e non lo trovo, lo chiamo e non mi risponde. Mi senti, tra le donne la più bella? Ascolta la mia voce, fammi la tua sentire. Svegliati, amore mio!

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Rosaspina si spoglia, liberandosi del suo sonno. il principe la prende tra le braccia e la bacia. La ragazza alta e magrissima si sveglia. Come in una nascita, le manca l’aria, tossisce, poi piange. Ho trovato la pace! rosaspina Siete voi il mio principe? Vi siete fatto aspettare! principe Cosa sono cento anni in confronto all’eternità? rosaspina Ma… Come siete strano! Perché avete il volto coperto? principe Te lo dirò più tardi! Baciami! principe


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Rosaspina lo bacia attraverso la calza che gli copre il viso. Poi gli sfiora una mano con le labbra. Che belle mani affusolate! Piccole! E che portamento! Che strano abito avete! Voi siete diverso! principe è passato un secolo da quando ti sei addormentata, e ne sono successe di cose nel frattempo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni Settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… rosaspina Cosa? principe Facebook! rosaspina Perché non sento gli oboe e i violini? Dove sono mamma e papà? E la mia dama di compagnia? E dove sono le mie amiche damigelle? E il mio furetto Gigio? Dov’è il mio abito rosa con i merletti blu? Corriamo dentro il palazzo, venite! rosaspina


Nel cortile ci sono cavalli e cani accucciati a terra; sul tetto le colombe accovacciate con le testine sotto l’ala, le mosche dormono sulla parete e il cuoco, in cucina, tende ancora la mano per afferrare lo sguattero, mentre la serva è seduta davanti al pollo che doveva spennare. Sul trono, nel gran salone dormono mio padre e mia madre. C’è silenzio ovunque. Ora ricordo: tutto dorme da più di cent’anni. A causa di un sortilegio. Volete sentire la storia? principe Dimmi, amore mio! rosaspina


C’era una volta un re e una regina che non riuscivano ad avere figli. Una mattina la regina si sveglia con forti capogiri e sensi di nausea…

rosaspina

In una grande stanza con un letto a baldacchino a forma di luna, la regina parla da sola mentre rimette a posto camicie da notte sparse ovunque. Il palazzo sembra deserto per quanto è silenzioso. La regina grassa é vestita di rosa. Si capisce che è il suo colore preferito perché tutto nella stanza è rosa. Persino le maniglie delle porte sono rosa e la cornice dello specchio, e il pavimento di marmo. La regina si muove indaffarata nell’enorme stanza rosa. «Ah, se putissi aviri un bello picciriddo! M’accontentassi pure di ‘na femminuccia. ‘Un saccio cchiù che a fari? regina

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L’altro giorno mentre mi facìa ‘u bagno, mi succidìu ‘na cosa vero strana: a un certo punto un gambero saltò fuori dall’acqua e mi disse: “Il tuo desiderio sarà esaudito, regina: darai alla luce una bambina”. Era la voce del gambero! Poi stu gambero sparìu e ‘un si nni seppe cchiù niente. ‘U cercavu dappertutto: dintra ‘a vasca, ‘nu scarico, nell’accappatoio, niente, sparito! Cose di pazzi! Comunque è da due giorni che ci ho sempre capogiri e nausea… mi sento ‘a panza in subbuglio… e ‘a testa ca mi firrìa… com’haiu a fari? Forse fu dda frittatina di patate ca mi fici Giovannella, giovedì. Quante vote ciù dissi a Giovannella: non ce la devi mettere la cipolla scalogna nella frittatina perché non mi fa digerire! Mi fa acido! Ti pare che m’ascuta? Di ccà ci trasi e di ccà ci nesci… niente! Non ci sente! A mia mi piace ‘a cipodda scalogna e quando Giovannella ce la mette, io me la mangio… non è che ci penso due volte! Aaah! Chi duluri ‘i stomaco. Gandolfo! Dove sei? Mi sento gonfia! Gandolfo?

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SofonĂŹsba mi cercavi? Ero nel boschetto armato di balestra a caccia di pernici e martore. Ma niente, non ho preso niente! SofonĂŹsba? Mi cercavi? re

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Dalla finestra appare una fata che con un colpo di bacchetta immobilizza re e regina. La profezia del gambero si è avverata! Non è la frittatina di patate la causa del mal di pancia. La regina è incinta di una bimba così bella che nel castello nessuno starà nella pelle quando nascerà! Sono fata Brillantina, la madrina della bambina.

fata brillantina

Fata Brillantina scioglie l’incantesimo e scompare.

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Non appena la regina scorge il suo profilo riflesso nello specchio, salta in aria dalla gioia. Gandolfo? Sì, Sofonìsba? regina Guarda la mia pancia. re La conosco, Sofonìsba, è grossa! regina Ma è più grossa del solito, Gandolfo! re Non mi pare, Sofonìsba. regina Certo che sì, idiota. Sono incinta! re Incinta? regina Sìììì! re E come è possibile? regina Neanch’io me lo spiego! Ma che importa? Gioiamo di questo lieto evento, Gandolfo! re Gioiamo, Sofonìsba! regina Secondo me è femmina! re La chiameremo Pina. regina La chiameremo Maria. re Pina. regina Maria. re Pina. regina Maria. re Pina. regina Maria. regina re

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Segue un lungo silenzio in cui i due si guardano in cagnesco. Organizzeremo un grande battesimo di gala. Ma non inviteremo soltanto parenti e amici, sarà soprattutto una festa in onore delle fate, tutte le fate del regno perché siano benevole e propizie alla neonata. Quante fate ci sono nel regno, Sofonìsba? regina Undici! Ma non è che putemu invitare a tutte? Avemu sulu dieci piatti d’oro e dieci posate d’argento, e manco il servizio completo picchì ‘ni mancano i cucchiaini. re Dobbiamo rinunciare a invitarne una, perciò? regina ‘Ncachì! re

Si crea un silenzio che pare infinito. I due coniugi si fissano ma il loro sguardo è diretto altrove, in un luogo che supera i confini della stanza rosa. La regina ha dei piccoli spasmi ma non si muove dal posto… Aspetta che passino… Il re sembra non accorgersi di niente. Continuano a fissarsi… Re e regina nella stanza rosa attendono il momento fatidico della nascita. Restano così per un’ora, due ore, tre ore… Sempre in piedi, tesi, con gli occhi l’uno sull’altra. Si fissano ma non vedono che contorni sfumati di rosa.

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Ahia! Che c’è? regina Ho una fitta! re Dove? regina Come dove, Gandolfo? Nel ventre! re Ahhhh! Che facciamo, Sofonìsba? regina Mi si sono rotte le acque! re Dove? regina Come dove Gandolfo? Ccà sutta! Nelle pudenda! re Chiamiamo la levatrice! Respira, Sofonìsba… Uno due… Uno due… Uno due… regina Ahhhhhhhhh! Sgravo, sgravo, sgravo… Me lo sento! regina re

Maria Pina nasce in quattro e quattr’otto. La regina, che non si è mossa dal posto, se la vede scivolare sul pavimento di marmo rosa. Allora, tutta priata, se la prende in braccio e così com’è, ancora col cordone ombelicato attaccato, se l’annaca. Fa strani versi alla neonata. Sembra scimunita.

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regina Puppupù, ciuf ciuf!!! Mammapapa mammapapa… caccaccacca, puppupù… prepipipì… ciocco ciacco… puppupù… ciuf ciuf!!! Mammapapa mammapapa… Maria Piiina! Per te ci sarà una grande festa, cuore di mamma! Papà ha invitato tutte le fate del regno e ognuna ti porterà un dono. Diventerai la principessa più bella e più ricca del regnooo. Puppupù, ciuf ciuf!!! Mammapapa mammapapa… caccaccacca, puppupù… ciocco ciacco… ciuf ciuf!!!

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Il re, nel frattempo, è corso a chiamare la levatrice, la servitù, amici, parenti e fate. Comincia la processione di migliaia di persone tra principi, duchesse, marchesi e damerini… Ognuno fa a gara per sbaciucchiarsi la bambina. Le fate avanzano a una a una e si presentano con doni simbolici e assai rari. fata rossina Io fata Rossina porto in dono a questa bambina… l’allegria! fata pistacchina Io fata Pistacchina regalo… l’ebbrezza! fata bordona Io fata Bordona porto in dono a questa bambinona… il ritmo!

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fata violetta Mi chiamo fata Violetta e porto in dono a questa bambinetta… la bellezza! fata arancina Io sono fata Arancina e regalo a questa bambina… l’equilibrio! fata canarina Io fata Canarina porto in dono a questa bambina… la fede!

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Io fata Bianchina regalo a questa bambina… la purezza! fata turchina Eccomi. Sono fata Turchina. Porto in dono a questa bambina… la grazia! fata bluett Io fata Bluett a questa bambinett le porto… l’eleganza! fata bianchina

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Io non sono stata invitata alla festa, ma lo stesso ho un dono per questa bambina: compiuti quindici anni si pungerà con la spina di una rosa e si spegnerà per sempre! Io fata Oscura porto in dono a questa bambina… la morte! Ah ah ah ah!!!!

fata oscura

Fata Brillantina prende in braccio la neonata e si nasconde dietro la culla. Io fata Brillantina ti porto in dono l’antidoto: compiuti quindici anni ti pungerai con la spina di una rosa ma non morirai, ti addormenterai finché il bacio di un principe ti sveglierà. Lo amerai e vivrete felici e contenti. Io fata Brillantina ti battezzo con il nome di Rosaspina. fata brillantina

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