Backstage press dicembre 2014

Page 1

anno II n. 12 - Dicembre 2014 - Poste italiane s.p.a. sped in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 - DCB - Caserta



p re ss

mila e due

quatt

ordic

i

a le i r o t i ed

dicem

br

Arrivederci 2014 Questo ultimo numero del duemilaquattordici ci porta sul palco di due grandi artisti della musica italiana: Biagio Antonacci con il suo L’amore comporta tour 2014 e Claudio Baglioni con il Con Voi Retour 2014. Due tour che hanno accompagnato tutto l’anno e che hanno girato l’Italia da nord a sud coinvolgendo migliaia di persone. Incontriamo poi, l’amico Francesco Ruoppolo che ci presenta in anteprima il suo nuovo lavoro discografico Gli occhi, le mani, il sorriso. Undici storie d’amore raccontate

attraverso la dolcezza dei suoi testi e della sua musica. Continuando a sfogliare le pagine di questo numer, incontriamo la musica e le storie di Manuel Rinaldi, i Santa Margaret, Marco Selvaggio e Daniele Ronda. Nella rubrica dei live e degli appuntamenti segnaliamo i concerti della notte di capodanno che vedranno a Salerno la bravissima Emma e Rocco Hunt, il trio rivelazione dell’anno Fabi-Silvestri-Gazzè si esibirà a Rimini, Gigi D’Alessio riscalderà i cuori dei napoletani nella magica cornice di Piazza del

Plebiscito, la straordinaria voce di Mario Biondi sarà alle Cascine di Firenze, il popolo romano saluterà il nuovo anno sulle note dei Subsonica mentre a Piazza Duomo a Milano ci saranno le note di Roy Paci. Non ci resta che darvi appuntamento nel prossimo anno, con alcune novità ma sempre in compagnia di tanta buona musica e storie da vivere e da portare con noi.

www.backstagepress.it



BIAGIO ANTONACCI

p re ss

7 d

re d icemb

CLAUDIO BAGLIONI uemil

aqua

tto

a so m m

rdici

rio

12 MANUEL RINALDI

16 CONCERTO DI NATALE TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI Backstage Press è edito dall’associazione culturale “Il Sogno è Sempre Onlus”. Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, disegni e fotografie non si restituiscono anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’editore. Gli autori e l’editore non potranno in alcun caso essere responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute. REDAZIONE Alfonso Morgillo, Wanda D’Amico, Alfonso Papa, Marica Crisci, Domenico Ruggiero, HANNO COLLABORATO: Michela Drago, Alessandro Tocco, Ubaldo Di Leva, Loredana Desiato. REGISTRAZIONE n. 815 del 03.07.2013 presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE). Comunicazione Editore: Il Sogno è Sempre Onlus Sede Legale: Via Botteghino, 92 – 81027 San Felice a Cancello (CE) Sede Operativa: Via Giacomo Matteotti, 20 – 81027 San Felice a Cancello (CE) – Fax. 0823.806289 – info@backstagepress. it – www.backstagepress.it Distribuzione: Gratuita Stampa: Pieffe Industria Grafica

19 FRANCESCO RUOPPOLO

21 SANTA MARGARET

24 ARTE

27 EMERGIAMO

28 DANIELE RONDA

30 TEATRO

34



PH Stylaz

Biagio Antonacci

l’amore comporta tour… tx Alfonso Papa

7


D

opo il grande successo dei due concerti evento di Palco Antonacci, uno all’Arena della Vittoria di Bari e l’altro allo Stadio San Siro di Milano, ad inizio novembre Biagio Antonacci ritorna nei palazzetti con L’Amore Comporta Tour 2014, un tour che pone le sue fondamenta sull’ultimo lavoro del cantautore. E’ stato un successo continuo, tappa dopo tappa, si sono susseguiti continui sold out che in più di un’occasione hanno fatto registrare aggiunta di date alle già numerosissime previste.

Un concerto curato nei minimi particolari, divertente e coinvolgente con Antonacci che non perde occasione per far partecipe dello show i suoi fans. Poco meno di tre ore di musica ripercorrono i grandi successi della carriera di Biagio Antonacci e i nuovi brani tratti dal suo ultimo album “L’Amore comporta”. Questa la scaletta completa del tour:

Cado Se fosse per sempre Insieme finire Tu sei bella Mi fai stare bene L’amore comporta Hai bisogno di me Il cielo ha una porta sola Ti dedico tutto Non so a chi credere Angela Non ci facciamo compagnia Sappi amore mio Se è vero che ci sei Non è mai stato subito Quanto tempo e ancora Convivendo Buongiorno bell’anima Se io se lei Ti penso raramente Dolore e forza Pazzo di lei Iris Ho la musica nel cuore Sognami Non vivo più senza te Liberatemi PH Stylaz

Il palco e la scenografia catapultano gli spettatori tra costellazioni e pianeti, da un lato una enorme luna e pianeti sovrastano il palco mentre dall’altro piccole pedane tra il pubblico ricostruiscono la forma di una costellazione.

Con il cantautore sul palco ci sono 7 musicisti: Massimo Varini, Emiliano Fantuzzi, Mattia Bigi, Gabriele Fersini, Leonardo Di Angilla, Alessandro Magri, Mika Ronos. Quest’ultimo, batterista ventiduenne della repubblica ceca, è stato scoperto su You Tube dallo stesso Biagio Antonacci, che ha deciso di portarlo con sé nel viaggio de L’Amore Comporta Tour 2014.

8


9

PH Stylaz


Il concerto si conclude con il brano Liberatemi, in una apoteosi di emozioni.

PH Stylaz

Durante il concerto c’è anche spazio per un tema sociale molto a cuore al cantautore, una causa che abbraccia e sostiene da sempre, parliamo della tematica della violenza sulle donne. “Dovete denunciare, perché denunciare vuol dire crescere“, sono le parole con cui Biagio Antonacci invita le donne a denunciare il proprio aguzzino, definendolo uomo di merda. A sostegno di tutto ciò c’è l’associazione D.i.Re (Donne in Rete contro la Violenza) che è stata ospite ed ha accompagnato l’intero tour.

10

Che si sia trattato di un grande successo, ne è la prova che non si è fatto in tempo a concludere questa tornata invernale lo scorso 20 dicembre a Padova, che Biagio Antonacci ha già annunciato una nuova serie di appuntamenti per il 2015 con L’Amore Comporta Tour 2015. La prossima primavera, il cantautore milanese, sarà impegnato in altri undici concerti che partiranno il 10 Aprile dal Palasele di Eboli per concludersi il 9 Maggio al Pala Alpitour di Tornio, sempre che non si ripeta il successo di questa prima parte di tour e quindi ci si ritrovi difronte all’aggiunta di altre date. Ad oggi il calendario completo del tour è il seguente:

10 aprile – Eboli – Pala Sele 11 aprile – Caserta – Pala Maggiò 13 aprile – Barletta – Paladisfida 14 aprile – Taranto – Pala Mazzola 16 aprile – Acireale – Palasport 19 aprile – Catanzaro – Pala Gallo 22 aprile – Pescara – Pala Giovanni Paolo II 27 aprile – Milano – Mediolanum Forum 28 aprile – Milano – Mediolanum Forum 6 maggio – Firenze – Nelson Mandela Forum 9 maggio – Torino – Pala Alpitour © Riproduzione riservata



Claudio Baglioni Il futuro? Una città che si

progetta e si costruisce insieme

tx Alfonso Papa

L

a ricostruzione -spiega Claudio Baglioni- non è un fatto individuale, ma un processo collettivo. Tutti sono chiamati a fare la propria parte, a mettere in gioco idee, valori, volontà, in una parola: se stessi, perché il futuro è una città che si disegna e si costruisce insieme. Ognuno di noi operaio di questa opera”.

PH Alessandro Dobici

“Tutta un’altra musica” si legge, a mo’ di graffito, su una delle pareti in costruzione del “cantiere”: l’originale spazio scenico - un multiforme mondo in continua, sorprendente evoluzione - nel quale Baglioni ha voluto ambientare lo spettacolo, per sot-

12

tolineare l’idea portante del suo spettacolo, concerto, recital, mushow: l’arte della ricostruzione. sical, happening e racconto, in cui Uno spettacolo di suoni, luci e Baglioni emoziona con un eccescene, esaltante e coinvolgente, zionale repertorio che racchiude affidato alla bellezza delle melo- tutti i più grandi successi e gli inedie immortali che non smetto- diti dell’album “Con Voi”. no di appassionare generazioni di fan, all’intensità dei testi, alla forza di nuovi, trascinanti arrangiamenti che rivelano un’anima decisamente rock, alla sensibilità verso ogni genere musicale e sound ricco, solido e sapiente di una band che non si concede e non concede un solo attimo di tregua alla fabbrica delle emozioni. Un cantiere non -stop di energie e meraviglie.

La prima parte del progetto live di Claudio Baglioni ha preso il via all’inizio del 2014 e dopo una breve pausa, il cantiere è ripartito con il CONVOI ReTour lo scorso ottobre da Bruxelles. Il 17 dicembre a Milano c’è stato il gran finale, una grande festa per il cantiere simbolo della ricostruzione ideale; migliaia di chilometri percorsi, attraversando tutta l’Italia con oltre 60 date ed entusiasmando più Una rappresentazione che è di 300 mila persone con oltre 150


13

PH Alessandro Dobici


ore di musica. Ad accompagnare Baglioni, in questo viaggio, un super-gruppo di tredici polistrumentisti ed è proprio ad un elemento “speciale” del gruppo, Paolo Gianolio storico chitarrista e compagno di viaggio da sempre di Baglioni, che chiediamo di descrivere con una definizione ogni elemento della band. Claudio Baglioni compreso. “La band in un Tour da Re. Claudio Baglioni: cantante, pianoforte e chitarra che da quando è andato sulla luna con Gagarin è radioattivo.Quando suona vedi le note anche di notte. Elio Rivagli: uno dei due tamburi del gruppo, Moldavo trapiantato a Torino che quando suona bene suono bene anch’io. Per comunicare usa BettyApp della Fosforotutticosì.

PH Alessandro Dobici

Stefano Pisetta: l’altro tam-

14

buro che percuote con la sua bacchetta tutto ciò che è suonabile. E’ restio all’infinito. Paolo Gianolio, io, : chitarra? si credo… ma in castigo senza ampli. Pio Spiriti: poliambulatorio che suona da dio, poi suona tutto quello che suona Pagani con in più il violino. Roberto Pagani: piano e tastiere con la ventola… non chiedetemi perché… clarini, claroni, sax, percussioni, mani, cappelli, giraffe, cammelli, turisti pelati ma odia i pomodori. Mario Guarini: suona il basso sognando di andare a cavallo… mangia come un bue e ride come un semaforo. Aidan Zammit: Piano e tastiere, capace di fotografare tutte le tonalità. Marco Rinalduzzi: chitarra con ampli e che non chiude mai la porta del camerino.

Frankie Lo Vecchio: voce e grafia in coro, anche lui viene dalla luna ma non è radioattivo perciò ogni tanto si spegne. Serena Bagozzi: voce radioattiva e grafia in coro, canta con equealizzatore incorporato e lucida la voce con la patina d’oro. Serena Caporale: voce e grafia in coro, che quando dice noi no s’illumina d’immenso. Rossella Ruini: voce e grafia in coro, ama i gattini che miagolano ed è dolce come loro. Claudia Arvati: voce e grafia in coro, radioattiva, atomica, nucleare, se cerchi di evitarla ti fulmina con il raggio laser incorporato. Beh… che dire… una super band di professionisti che hanno tutti una cosa in comune: sanno guidare e rispettano il limite di velocità”. © Riproduzione riservata



Manuel Rinaldi

Si racconta in Dieci Minuti

I

l tuo ultimo lavoro è stato anticipato dal singolo “cioccolata”. Un misto di provocazione ed ironia?

PH Maurizio Montani

la cioccolata molto probabilmente potrà servire ad addolcire questo momento di introspezione e renderlo un po’ più leggero. Diciamo Cioccolata è un brano che nasce che cioccolata è nata proin un momento un po’ particola- prio da questo momento e re, in quelle situazioni in cui devi da queste sensazioni. ritrovare la giusta strada. Nel senso che hai bisogno di certez- Come arriva la scelta del tize e provi a ricercarle dentro di tolo dell’album “Dieci mite, per cui ti appelli a quelle che nuti” e se in qualche modo sono le tue credenze ed i punti ci si rifà a quei dieci minuti saldi della tua vita. E’ un deca- in più che magari tutti sologo di credenze affrontate però gnano di avere? in modo provocatorio ed ironico fino a sfociare nel ritornello ove

16

tx Alfonso Papa

L’album prende il nome dalla canzone numero sei che si chiama proprio “Dieci minuti” ed è un album, mi piace definirlo così perché sembra noto in dieci minuti ma in realtà non lo è; nel senso che è un album nato, diciamo di pancia, che esterna delle emozioni, delle situazioni vissute ed allo stesso tempo delle riflessioni. Un album fortemente voluto e fatto uscire. Dieci minuti è anche una presa di tempo, quel tempo per rivolgermi a qualcuno


e spiegare un po’ il perché di tutto questo. Mi rivolgo un po’ a chi è il responsabile di tutto il casino che è chiamato vita. Dammi dieci minuti e spiegami tutto ciò. L’album è molto immediato, arriva subito sia come musica che come testi, forse perché racconta storie di vita quotidiana. C’è un filo conduttore tra le storie in esso raccontate? L’album è scritto in maniera molto diretta, mi piace affrontare le tematiche in maniera diretta senza girarci troppo intorno. Questo modo di scrivere, tra l’altro frutto di una collaborazione autoriale tra me e Stefano Leonardi è un modo per dire

giorni sembra il paese dove tutto è possibile ma in realtà non lo è. L’Inghilterra è un paese dalle regole molto rigide. Il tutto è possibile è riferito all’aspetto artistico, nel senso che parti da una condizione senza pregiudizio e con libertà di espressione; libertà di espressione che te la porti dietro quotidianamente a prescindere dalla tua provenienza. Può tranquillamente capitare di entrare in un locale e ritrovarsi a sentire suonare un gruppo completamente sconosciuto con tanta gente che è lì ad ascoltarlo. Chi fa canzoni sue e le mette a disposizione degli altri viene ascoltato, in Italia da questo punto di vista abbiamo dei clichè che, a mio avviso, rallentano molto le cose allo stesso tempo in tutte quelle che sono le nuove modo semplice ma ironico. proposte e tutto quanto potrebIl filo conduttore è proprio be venire fuori di buono. questo, arrivare all’ascoltatore con tematiche di vita quoti- Da un punto di vista musicadiana con un pizzico di pro- le, legato all’album, ha sicuvocazione ed ironia. Diciamo ramente influito nella ricerca le cose come sono, senza fare del sound. Io provengo da una formazione prevalentemente della finta retorica. rock, il mio papà che è un colDurante il tuo percorso ar- lezionista di vinile quando ero tistico, hai trascorso anche piccolo mi metteva i grandi un periodo in Inghilterra. della musica degli anni settanta Come ha influito sulla tua Pink Floid, Led Zepellin, Gecarriera, quali le differen- nesis e potremmo continuare ze con l’Italia e cosa c’è di delle ore. quell’esperienza in quest’al© Riproduzione riservata bum? Il momento inglese è arrivato a pennello, in un momento in cui dovevo trovare la mia strada artistica. Ho trovato un paese, dove nei primissimi

17



Concerto di Natale tx Alfonso Papa

L

a ventiduesima edizione del CONCERTO DI NATALE, che si è svolta sabato 13 dicembre all’Auditorium Conciliazione di Roma, andrà in onda la sera della Vigilia di Natale in prima serata su RAI 2, condotta quest’anno da MAX GIUSTI. Sul palco del tradizionale appuntamento natalizio si alternano grandi nomi della musica italiana e internazionale (in ordine alfabetico) accompagnati dall’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana

diretta dal Maestro Orchestratore e Direttore d’Orchestra Renato Serio e dal Maestro collaboratore Diego Basso: ALESSANDRA AMOROSO, RENZO ARBORE, CHIARA, DOLCENERA, STEVE EDWARDS, IMANY, ALICE MONDÌA, MARIELLA NAVA, CE CE ROGERS, DANIELE RONDA, BOB SINCLAR, PATTI SMITH con la figlia Jesse, SUGARPIE & THE CANDYMEN, SUOR

CRISTINA e per i più piccini, dal mondo dei cartoni animati LE WINX. Ad impreziosire la serata anche alcuni duetti e ensemble inediti: Patti Smith, Alessandra Amoroso, Chiara e Dolcenera si esibiranno in Silent Night – Astro del ciel, Chiara & Steve Edwards in Have Yourself a Merry Little Christmas, Bob Sinclar & Steve Edwards faranno un medley con Love Generation e World

19


Hold On, Bob Sinclar & CeCe Rogers in I Want You, Alessandra Amoroso & CeCe Rogers canterannoWhite Christmas – Bianco Natale, Renzo Arbore e gli Sugarpie & The Candymen in On the Sunnyside of the Street, CeCe Rogers & Steve Edwards in Let it Snow.

smissione televisiva del Concerto di Natale lancia un appello alla solidarietàdestinando i fondi ricavati alla Fondazione Don Bosco Nel Mondo. Il progetto di quest’anno, denominato“NIÑOS DE PLOMO” (Bambini di piombo) ha come obiettivo la decontaminazione e la tutela ambientale, nonché il sostegno nell’apprendimento e nello sviluppo educativo, a bambini e adolescenti della baraccopoli peruviana di Puerto Nuevo, a Callao, il porto di Lima, fortemente inquinati dalla presenza di piombo nel sangue.

Lo spirito natalizio è reso ancora più magico grazie alla presenza dell’Every Praise Gospel Choir di David Bratton (USA), dell’Art Voice Academy di Castelfranco Veneto (Treviso) e del Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma diretto Da lunedì 22 al 28 dicemdal M° Sciutto. bre 2014, i telespettatori Come ogni anno, la tra- che vogliono collabora-

20

re alla realizzazione del progetto possono donare 2 euro inviando un sms da cellulare oppure 2 o 5 euro chiamando da rete fissa il numero 45508. Possono anche fare donazioni sul conto corrente postale 36885028 intestato alla Fondazione DON BOSCO NEL MONDO. Informazioni su ulteriori modalità di donazione sul sito www. donbosconelmondo.org. Il Concerto di Natale, ideato da Stefania Scorpio e promosso dalla Fondazione Don Bosco nel Mondo, è da ventidue anni prodotto e organizzato da Prime Time Promotions. © Riproduzione riservata


Francesco Ruoppolo

Gli occhi, le mani, il sorriso

tx Alfonso Papa

E

’ da poco in distribuzione il tuo nuovo album “Gli occhi, le mani, il sorriso”. Ci racconti come nasce e come è stato realizzarlo?

tava le vite; due amici che si confrontano su speranze e fiducia nel futuro… mentre si raccontava sorrideva, gli occhi luminosi e le mani si muovevano come a plasmare il suo domani… avevo scritto due canzoni da poco: IL TUO SORRISO e I TUOI OCCHI, mi venne l’idea del titolo del disco, anche se mi mancava LE TUE MANI, scritta poi verso la fine della lavorazione dello stesso, aspettavo che “arrivasse”, perché credo fermamente nell’ispirazione.

PH Stefano Memola

Il disco nasce dalla necessità vera e propria, dopo anni di scrittura e lavoro, di voler condividere quanto era nato, perché quando si sente di aver creato qualcosa che senti bello, vuoi che tale bellezza arrivi ad altre persone, perché la bellezza va condivisa. Il titolo è nato per puro caso: ero con una mia amica, Grazia, eravamo davanti Realizzare questo disco è ad un caffè e ci si raccon- stata una continua scom-

messa, specie perché ci sono stati una caterva di impedimenti, contrattempi, problemi tecnici e soprattutto problemi vocali, dato che mi sono trovato in un periodo di affaticamento, dovuto in particolare alla mia attività didattica coi bambini. Ma ho insistito, continuando la scommessa, rifacendo anche quattro-cinque volte brani che non mi convincevano come interpretazione, suono, mettendo di continuo mano agli arrangiamenti, fino alla fine, perché tutto quadrasse come sognavo ed immaginavo. Mi sono preso la grande responsa-

21


22 PH Stefano Memola


bilità, come produttore di me stesso, di tutte le scelte artistiche, della realizzazione di quasi tutti gli arrangiamenti, suonando quanti più strumenti possibili… una bella fatica, ma bella davvero e divertente. Ah, oggi Grazia è sposata e ha due bimbi bellissimi! Undici tracce, undici storie d’amore. C’ è un filo conduttore che lega i vari brani? Beh… un vero e proprio filo conduttore non c’è, se vogliamo parlare di questo disco come un eventuale concept album. Anche se, anche per questo quel titolo, ho voluto utilizzare questi elementi comunicativi come passaggio delle mie e altrui emozioni. Ci sono varie storie d’amore in queste canzoni, anche se forse potrebbero confluire in una sola: la ricerca stessa dell’amore. Infatti il brano di Modugno che chiude il disco potrebbe essere letto come la sublimazione del tutto. Comunque hanno trovato spazio anche l’amicizia (la cosa bella è che i brani con nome di donna sono dedicati ad amiche) e una visione di me stesso, in PIEDI PER TERRA, infatti, racconto in un certo senso il mio essere artista, la sento molto mia. Lo sguardo, il sorriso, gesti semplici e quotidiani di cui forse la “fretta” della società moderna ci ha fatto dimenticare. C’è un

rimedio, secondo te, ver- canzone italiana, togliendone polvere e naftalina. Il mio so questa distrazione? amico Peppe De Rosa mi Il rimedio è semplice quan- sottopose, circa tre anni fa, to complicato oggi: fermar- questa canzone, commissiosi. Fermarsi ad osservare, nandomi un arrangiamento ascoltare, annusare, sentire per una ragazza che dovesulla pelle, gustare… i cin- va partecipare alle selezioni que sensi funzionano me- per un concorso. Successiglio da fermi vamente ripresi quanto già realizzato, completando il Oltre a nove pezzi inediti, lavoro rispetto al mio sentinell’album troviamo una re, appunto perché“sentivo” versione salsa di “Lascia che questo brano era giusto che sia un canto” ed un per il progetto discografico omaggio a Domenico Mo- che stavo preparando, anche dugno con il brano “Dio pensando al ventennale per come ti amo”. Ci parli del la morte del grande artista. perché di questa scelta? Cosa significa per te fare Nella mia formazione ar- musica? tistica hanno pesato molto artisti che, come Baglioni, Dopo aver parlato tanto, qui Daniele ed altri, dal vivo sarò brevissimo, perché la tendono spesso a travol- risposta è semplice e vera: gere le versioni originali per me fare musica è felicità. delle proprie canzoni; mi è sembrato quindi naturale Il tuo sogno nel cassetto? riprendere cose già prodotte e giocare a vederle con Che una mia canzone resti altri vestiti; LASCIA CHE nella storia della musica itaSIA UN CANTO non è la liana, che arrivi al cuore di sola, ma è stata la canzone tantissima gente. che ho poi scelto di porta- © Riproduzione riservata re avanti, curioso com’ero di ascoltarla con un altro linguaggio, con un bellissimo arrangiamento realizzato da musicisti che di salsa ne… masticano parecchia. Quanto a DIO COME TI AMO… negli anni mi sono divertito a riarrangiare canzoni altrui, come esercizio di stile, ma anche per farle mie. Modugno spesso ha incrociato il mio cammino artistico, l’ho studiato, l’ho ammirato, nel suo stravolgere la 23


Santa Margaret

La vendetta del suono analogico

tx Alfonso Papa

I

l vostro album di esordio va decisamente controcorrente, registrato interamente in analogico e disponibile su supporto vinile. Come mai questa scelta ed è stato difficile realizzarlo?

to bello registrarlo su un nastro. Grandissima preproduzione, visto che per tale tipo di registrazione l’atteggiamento doveva essere, buona la prima. A questo punto il vinile ci sembrava la soluzione più ovvia per il prodotto fina(Angelica) Controcorrente, le. secondo noi, relativamente perché il vinile sta tornando Un’altra curiosità del vocosì come sta tornando la vo- stro progetto è un lato B glia di cose vere, di cose reali. con un unico brano, comPer cui il fatto di registrare in pletamente strumentale. analogico ci ha portato poi a Ancora un ritorno al pasvolere il vinile. Ma partendo sato? dall’origine i brani scritti da me e Stefano avevano biso- (Stefano) Si è deciso con gno di un certo sound e da la nostra casa discografica li la band, una volta suonati di realizzare un EP di cinci siamo resi conto che quel que brani, siccome come tipo di sound sarebbe sta- si diceva poc’anzi volevamo fortemente stampare un vinile, nasceva un po’ l’esigenza di riempire un lato B. Abbiamo, perciò, deciso di ritornare in studio e fare una sessione live, come se fossimo dal vivo. In realtà abbiamo ripreso due brani presenti nel lato A e suonati con tutta l’in24

troduzione strumentale. La scelta di fare un unico brano di diciotto minuti sta proprio nello stesso significato dell’ascolto della musica su vinile. Senza necessariamente creare un concept album, uno può appoggiare la puntina all’inizio dell’album ed ascoltarsi tutto il lato per intero. Non vi siete fatti mancare nulla, neanche riguardo alla grafica. La copertina è disegnata da uno dei migliori illustratori italiani (Shout). L’immagine nasconde più di un significato, avete voluto lanciare un messaggio? (Angelica) La copertina l’ha ideata appunto Shout, interpretando un po’ il timbro del disco ed ascoltando la nostra musica. Ci siamo affidati a lui perché è bello quando si incrociano e fondono diversi tipi di arte. Ci piaceva tantissimo il suo stile e gli abbiamo lasciato carta bianca.


Ha ideato questa cosa, un lato A che è una rotella di liquirizia o potrebbe anche simboleggiare un disco piuttosto che un nastro, ma proprio perché non bisogna mai fermarsi all’apparenza c’è la possibilità di girarlo e scoprire nel lato B che quella liquirizia altro non è che un serpente che rappresenta la vendetta, quindi il suono analogico cova la sua vendetta.

(Angelica) E’ nata casualmente, siamo molto onorati e felici di questa cosa perché loro hanno ascoltato dei brani che avessero certe caratteristiche ed hanno scelto noi. Il solo fatto di essere stati scelti, per noi è un onore perché Aldo, Giovanni e Giacomo oltre a far parte del cinema di serie A hanno sempre mostrato una certa attenzione per le colonne sonore.

volume? (Stefano) In realtà la sessione in studio per registrare questi cinque brani ha visto la realizzazione di altri cinque brani perché all’epoca non sapevamo cosa si sarebbe fatto. Per cui o ci potrebbe essere un secondo EP con cinque brani più una cover o un inedito o potremmo pensare di fare un LP.

Sicuramente nei primi L’incontro con Aldo, Giovanni e Giacomo. Come Nel titolo dell’album è mesi del 2015 uscirà qualavete vissuto questa colla- indicato Vol.1. State già cosa. pensando ad un secondo © Riproduzione riservata borazione?

25


ndo CHIMICA corsi collettivi e individuali di:

per studenti:

- Chimica generale - Chimica organica - Stechiometria

- scuole superiori - universitari

P.zza Caduti di Nassiriya (ex P.zza Mercato) - Airola

info: 328. 6763077


tx Marica Crisci

I

n Italia il patrimonio artistico-culturale è da considerarsi come uno dei più ricchi e invidiati da ogni Paese del mondo. Ad ogni periodo storico vissuto si legano personalità che si contraddistinguono per il loro operato e per le loro vicende umane che hanno fatto la storia. Ci sono stati periodi di fervore e periodi di distacco emotivo nei confronti dell’arte e i momenti più difficili sono stati senza alcun dubbio quelli seguenti alle due guerre mondiali. Mentre nel primo dopoguerra c’ è una ricerca affannosa nel ritorno all’ordine, nel secondo dopoguerra invece, si abbandona l’idea di rappresentare la realtà così com’ è e di progettare le opere su canoni ben precisi. L’ esigenza di cambiare, di andare avanti, spinge gli artisti ad uscire fuori dai canoni tradizionali per esprimersi e dare qualcosa di

più. Gli artisti che più si sono distinti in questo periodo, sono sicuramente Alberto Burri e Lucio Fontana, appartenenti entrambi a quel movimento chiamato “Arte Informale”. Caratteristica principale di questo movimento è il rifiuto per ogni tipo di forma riconoscibile o astratta e tutto ciò che può essere definito razionale. Forte importanza è data alla “materia”, la quale diventa protagonista dell’ opera stessa. Accostamenti di ogni genere, liberi da ogni canone e da ogni regola: l’acciaio si accosta alla tela, la gomma, il vetro, i sacchi di juta. Tra le opere più straordinari di Alberto Burri possiamo ricordare “Sacco” (1952), un misto di colle e di juta. Mentre, l’operato di Lucio Fontana vede l’innovazione dell’arte sotto un altro punto di vista: andare oltre la tela, oltre lo spazio. Famosi sono i suoi “tagli”

p re ss

La materia come opera d’arte

dicem

b

emil re du

aqua

ttor d

ici

arte

su tele monocromatiche, oppure i “buchi e graffi” su tele ovali come nell’opera “Concetto Spaziale. Fine di Dio” (1963). Un periodo artistico ricco di cambiamenti, dove i nuovi concetti dell’ arte si incontrano con il passato, ma al tempo stesso aprono la strada ad un nuovo futuro. © Riproduzione riservata

Concetto Spaziale. Fine di Dio. (1963)

27


p re ss

Marco Selvaggio dicem

b

tx Wanda D’Amico emil re du

aqua

ttor d

mo PH Fabio Florio

ia e m e rg

ici

28


L

a prima domanda è d’obbligo, suoni uno strumento molto particolare la’Hang. Come lo hai scoperto e come ti sei avvicinato ad esso? Ero in vacanza e sentivo questo suono provenire dalla strada pensando che si trattasse di un suono riconducibile ad un cd di qualche musicista locale, avvicinandomi al suono ho visto invece questo suonatore di Hang sul marciapiede e li ho capito che era uno strumento che suonava dal vivo. Successivamente ho capito che si trattava di uno strumento rarissimo, probabilmente lo strumento più

raro al mondo.

fine ognuno di noi è artefice del proprio destino. Un soSono rimasto impressiona- gnatore, ma con i piedi per to, perché ha un suono in- terra. credibile e sentendolo dal vivo non penseresti mai The eternal dreamer è un che un pezzo di metallo album che parla anche di possa produrre un suono amore, molte canzoni pardel genere. lano d’amore che può essere dolce, forte, travolgente. E’ da poco uscito il tuo nuovo album “The eternal Inoltre i testi contenuti dreamer”: sogno, vita ed nell’album sono ricchi di amore ne sono i temi por- metafore per cui è facile per tanti. Ce ne parli? l’ascoltatore darne interpretazioni diverse. Sogno, vita ed amore sono i temi portanti dell’album, Il video del singolo, ti vede le mie canzoni affrontano in una stanza circondato il tema della vita, dei sogni da fili ( i sogni appunto). e dell’amore visti da pro- Ci sono poi altri elemenspettive diverse. Per esem- ti: uno specchio e dei libri. pio il brano che da il titolo Ci spieghi il significato e all’album parla di un eter- come nasce l’idea? no sognatore che poi alla Il video è stato girato da Giacomo Triglia, nel video appaiono degli elementi che anche possono essere assimilati a delle metafore: i fili possono essere i sogni, i libri associati al passato e lo specchio al futuro. Nel video appaiono, poi, due attori ma non si incontrano mai. Lui che cerca di raggiungere lei attraverso questa trama fittissima di sogni, alla fine arrivano vicino ma resta tutto un po’ sospeso. Il video ti guida un po’ nella dimensione dell’album che è un genere pop-sognante. © Riproduzione riservata

29


Daniele Ronda

tx Alfonso Papa

I

l tuo ultimo album “Rivoluzione”. Qual è la rivoluzione di cui parla Daniele Ronda?

PH Alessio Pizzicannella

minati compromessi, rimettere in piedi una scala di valori che si erano un po’ deteriorati e persi. Far cultura, essere curiosi, riCredo che sia l’unica vera cercare. Capire che la felirivoluzione attuabile, so- cità può essere più vicina di prattutto l’unica vera rivo- quanto la si possa immagiluzione utile che è quella nare. di partire da noi stessi, non con uno spirito di lamen- Gli occhi di mia nonna. to continuo ma renderci Uno sguardo al passato, conto che nella colpa di ma allo stesso tempo al determinate cose spesso c’è futuro se si considerano i anche un po’ di nostra re- consigli e l’esperienza che un nonno o un genitore ci sponsabilità. trasmette. Ci parli un po’ Una rivoluzione che ci dice del brano e dell’idea del di non scendere a deter-

30

video? Non è un caso che sia uscito come singolo Gli occhi di mia nonna anche perché il messaggio è un po’ parte di tutto quel processo che porta alla rivoluzione. Non è una scelta commerciale ma una scelta di coerenza del messaggio di questo disco. Il brano racconta di tutte quelle cose che ci accadono ed in qualche modo influenzeranno le nostre decisioni e il tipo di persone che saremo. Perché difronte ad un bivio dinan-


PH Alessio Pizzicannella

zi al quale si mettono in discussione i nostri valori, prima di scendere ad un determinato compromesso noi sapremo dire si o no anche in considerazione di queste esperienze. C’è poi un altro aspetto della figura dei nonni, credo che sia una delle poche cose che mette d’accordo tutti; è difficile che uno chiede un parere su un proprio nonno e che se ne parli in maniera negativa. Tutti abbiamo un rapporto meraviglioso con i nostri nonni, di grande affetto e calore. Al tempo stesso c’è, però, una sorta di tabù, non se ne parla tanto e ne ho sentito un po’ il dovere di parlarne. I miei nonni mi hanno insegnato tante cose nonostante non avessero fatto grandi studi,

ciò mi ha fatto capire che per le cose di base della nostra vita c’è bisogno di molta semplicità e naturalezza. Quest’anno per te tantissimi concerti. Com’è il tuo rapporto con il palco e quello con il pubblico? E’ un rapporto viscerale, di necessità. Per me salire sul palco è un momento fondamentale, tutto quello che è l’evoluzione del mio lavoro. Nel live, tutto il lavoro che c’è dietro un disco prende forma e si rinnova. In questo mese di dicembre per te due appuntamenti particolari, il concerto di Natale ed il concerto all’Alcatraz di Milano.

La possibilità di salire su un palco, mi riferisco al Conerto di Natale, magico vuoi come location vuoi per chi salirà sullo stesso palco, ancora si suonerà con un’orchestra di tanti ed ottimi elementi. Insomma saranno presenti una serie di elementi che la renderanno sicuramente una serata da ricordare. L’appuntamento dell’Alcatraz invece ha visto salire su quel palco i più grandi nomi del folk italiano. E’ un messaggio che porto avanti da un po’, di diversità che vanno ad unirsi, differenze culturali che si avvicinano.

© Riproduzione riservata

31


p re ss

emil re du

aqua

ttor d

ici

rt e c n o c

dicem

b

i


33


La Bella Addormentata

p re ss

Teatro Bellini - Napoli - dal 26 al 28 Dicembre 2014

dicem

L

bre d

uemil

a

or d quatt

ici

tx Alfonso Papa

t eat ro

dell’Italia. La Principessa Aurora, nella edizione di Fredy Franzutti, è una fresca ragazza mediterranea a cui una vecchia maga predice un atroce destino. Sarà la magia della zingarella Lilla e il bacio d’amore di un principe-antropoloLa fiaba di Perrault, da noi go sulle orme della leggentutti conosciuta, è divenu- da a destare la fanciulla dal ta balletto per il genio di suo sonno centenario. Per Cajkovskij e l’arte di Petipa, la leggibilità della dramdella cui versione si conser- maturgia, per l’efficacia vano i celebri passi a due e dell’ambientazione e per la a Bella Addormentata Balletto in un prologo e tre atti, coreografie di Fredy Franzutti, musiche di Piotr Il’ic Caikovskij, scene di Francesco Palma, luci di Piero Calò.

l’adagio della rosa. Prima ancora di Perrault, già Basile narra di una principessa addormentata per un incantesimo nel meridione

viva caratterizzazione dei personaggi, lo spettacolo ha raccolto sin dalle prime rappresentazioni la piena adesione di pubblico, ed è

stato ampiamente lodato dalla critica. I precisi assieme dei danzatori nella brillante realizzazione delle scene più festose e l’accurata esecuzione dei protagonisti hanno contribuito al successo dello spettacolo. “La Bella Addormentata” è la favola che preferivo durante la mia infanzia, e che tuttora considero “la fiaba”. Nel realizzarne una mia versione ho voluto avvicinarmi allo spirito leggero della storia, e insieme ho fatto sì che la favola stessa si avvicinasse a me e al mio mondo – nel modo più diretto e concreto: cronologicamente e geograficamente. Esprimo qui il particolare piacere di sapere che la produzione, viaggiando, rappresenta il tono mitico che, tra gli altri, in uno dei suoi scritti anche Marguerite Yourcenar vedeva nella mia terra, l’Oriente dell’Italia. Racconto, con la storia di Aurora, il tempo dei miei nonni, il tempo di mia madre, il mio tempo. Fredy Franzutti

© Riproduzione riservata




Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.