armi magazine aprile 2011

Page 1

001 Nital (1)@001 1

02-MAR-11 21:11:48

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


002 Sommario Aprile3 2@001 1

02-MAR-11 21:11:51

SOMMARIO

Aprile

2011 n° 4

Direttore editoriale Roberto Canali

In copertina

Direttore responsabile Filippo Camperio

Beretta SV10 Prevail I cal. 12,

Consulente editoriale Vittorio Balzi

fotografia di Gianluigi Guiotto

Editoriale Giro d’Italia

008

Rubriche Colpi vaganti la Svizzera dice “no” al referendum anti-armi; di Carlo Stagnaro

010 012 035 220

Lettere i nostri esperti rispondono ai lettori

Coordinatore redazionale Massimiliano Duca redazione@armimagazine.it

058

Fabarm XLR Composite Special Slug Accuracy, molte le qualità di un interessante prodotto della famiglia dei semiautomatici XLR, destinato alla caccia al cinghiale

064

Grand Power K100 cal. 9x21 IMI, la pistola slovacca, frutto del genio di Jaroslav Kuracina, giovane tecnico progettista con alle spalle una carriera militare, è affidabile, ergonomica e pronta per le gare Production

Novità ed eventi dal mondo delle armi

Segreteria di redazione redazionecaccia@caffeditrice.com Law Enforcement Nicola Bandini lem01@caffeditrice.it Servizi Speciali Fabio Ferrari ferstudio@libero.it Ex ordinanze Cristiano Sivieri Reportage e armi militari Paolo Valpolini, Matteo Brogi Forze speciali Jean-Pierre Husson

Il mercatino: cedo / compro / cambio

Addestramento e tiro operativo Gianfranco Peletti

Novità in vetrina News prodotti e accessori, le novità dalle armerie

Armi corte Vittorio Balzi, Roberto Brogli, Tommaso Rumici, Giulio Tonini

042 Prove

In redazione Viviana Bertocchi Gianluigi Guiotto armimagazine@caffeditrice.it

070 076

Savage 12 FT/R cal. 308 Winchester, una carabina “made in Usa” nata per il tiro a lunga distanza in cui si distingue per la precisione Infinity IMMO Steel Challenge e 1911 Target, due pistole del celebre marchio Usa: una F1 per il tiro dinamico e un’interpretazione del mito centenario

Carabine e ottiche da caccia Danilo Liboi Fucili a canna liscia Gian Filippo Adamati, Simone Bertini, Umberto Bertozzi Ricarica Fabio Occhipinti, Massimo Mortola, Giuliano Cristofani Fucili fini Marco S. Scipioni Armi storiche Attilio Selvini Tiro a segno Fabrizio Nicoletta Tiro a volo Umberto Bertozzi

044

Smith & Wesson M&P15-22 cal. .22 LR, completa la gamma di fucili sviluppati sulla piattaforma AR15 di S&W; un calibro .22 per divertirsi senza problemi e a basso costo

Tiro di precisione Silvio Biagini Tiro Dinamico Sportivo Bruno La Bruna, Ivo Nastasi Softair Fabrizio Bucciarelli

080

Bernardelli Mira Exclusive cal. 12, le moderne tecnologie consentono di realizzare un fucile con caratteristiche meccaniche avanzate, ma con un minore impiego di manodopera e dal prezzo più contenuto

050

Ruger GP-100 cal. .357 Magnum, robusto, sicuro, e affidabile, è anche un revolver molto preciso e particolarmente piacevole da usare. Vi proponiamo l’allestimento con canna da 6” classificato come arma sportiva

086

Magnum Research Desert Eagle Mark XIX, la pistola oversize per eccellenza ha compiuto lo scorso un quarto di secolo di vita; ne approfondiamo le caratteristiche

Colpi vaganti Carlo Stagnaro Coltelli Francesco Pachì, Tommaso Rumici Corrispondente dagli USA Charlie Cutshaw, John Ryan Fotografi: archivio Shutterstock In collaborazione con le testate:

ARMI MAGAZINE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


003 franchi@001 1

02-MAR-11 21:11:52

FALCONET ONE | CAL. 12

FALCONET | CAL. 12

ALCIONE | CAL. 12

www.franchi.com 1029 Urbino (PU), Italy - Via della Stazione, 50 T: +39 0722 307 1 - F: +39 0722 307 370 info@franchi.com

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


004 Sommario Aprile3 3@001 1

SOMMARIO

02-MAR-11 20:47:30

A p r i l e 2 0 1 1 n° 4

092

Effebi Master Slim EA cal. 28 e .410, due doppiettine nei calibri 28 e 410 dotate di una meccanica ampiamente collaudata, con ottime caratteristiche balistiche

Curiosità Com’è fatto un cannocchiale, un breve compendio su come è costruita quest’ottica, in vista di un futuro acquisto

142

Ex ordinanze

168

Johann Fanzoj North Hunt cal. .375 H&H Magnum, dalla disamina di una splendida doppietta express nasce lo spunto per una riflessione sugli sviluppi stilistici dell’arma da cacciaeuropea di alta classe

Tiro a volo Beretta SV10 Prevail I cal. 12, con la meccanica supercollaudata del fratello maggiore (il III), si propone con un costo più contenuto; è pensato per il Percorso di caccia o il Compak

148

SAFN49, fucile belga progettato negli anni Trenta, rappresenta una pietra miliare nell’evoluzione delle armi leggere da spalla, ma ebbe la sfortuna di arrivare troppo tardi

098 106

Rassegna di fucili da tiro a volo, un’ampia panoramica su quanto offre il mercato armiero per chi vuole dedicarsi a questa divertente attività sportiva Law Enforcement

154

AKM modello SAR-1, l’AK interpretato dai romeni nacque a metà del secolo scorso; vi presentiamo un modello destinato al mercato civile degli appassionati

Munizioni

116

Service pistols (seconda parte), dopo l’analisi delle caratteristiche e dei calibri più diffusi tra le pistole per uso militare e di polizia, un’incredibile carrellata sui modelli più utilizzati

124 128 132

Harley-Davidson, le moto delle forze di polizia statunitensi hanno portato spesso il marchio H-D; vi proponiamo alcuni modelli storici Corsi Delta Dire arms Academy, quattro giorni per il Combat Pistol BasicIntermediate Afghanistan, attualità e futuro del contingente italiano

160

Cartucce Brenneke, ideate nel 1898, sono tra le diffuse e conosciute; vi proponiamo quelle tradizionali per la caccia al cinghiale col fucile a canna liscia Legale

166

Lettere legali, i nostri esperti rispondono ai quesiti più interessanti

ARMI MAGAZINE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


005 PRIMA ARMI NORICA@001 1

02-MAR-11 20:47:34

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


006 Sommario Aprile3@001 1

SOMMARIO

02-MAR-11 20:47:30

A p r i l e 2 0 1 1 n° 4

Direzione, redazione, amministrazione, pubblicità

197

Tiratore dell’anno, due atleti di arma corta sono ai vertici della speciale classifica stilata dai giornalisti specializzati

Fiere

C.A.F.F. s.r.l. via Sabatelli, 1 - 20154 Milano tel. 02 34537504 - fax 02 34537513 segreteria@caffeditrice.it Gestione e controllo Silvia Cei marketing@caffeditrice.it Grafici Maurizio Cacciola, Jessica Licata, Luca Morselli, Giusy Norscia, Stefano Oriani Pubblicità CAFF agente Paolo Maggiorelli tel. 051 455764, cell. 349 4336933 vendite1@caffeditrice.it

174

Hunting Show a Vicenza, 27mila presenze testimoniano la crescita costante della fiera veneta; una rassegna delle novità viste tra gli stand Long range Le regine della mouche, confronto al vertice tra tre carabine di raffinata fattura create da BCM, GAC e Kelbly

180

198

Uits, le regole e le tipologie di gare olimpiche

L’armeria del mese Militaria Collection, la passione per le uniformi

200

Circuito del Nord Est Si parte, al via il trofeo Circuito Nord-Est 2011

agente Luca Gallina cell. 347 2686288 vendite3@caffeditrice.it agente O.P.S.A. Flavio Fanti Via Ravegnana 104 - 47100 Forlì tel. 0543 25791, cell. 3455839900 opsa.fanti@virgilio.it Stampa Tiber s.p.a. via della Volta 179 25124 Brescia Distributore

202

m-dis Distribuzione Media S.p.A. (Gruppo De Agostini/Rizzoli/ Rusconi) via Cazzaniga, 2 20132 Milano Registrazione del Tribunale di Milano N° 435 del 6-7-96 Copyright by C.A.F.F. srl Proprietà letteraria e artistica riservata

Spazio BR Italia Tiratori e cacciatori a Colle di Val d’Elsa

186

Docter Sport 18-25x50, la tedesca Docter Analytik Jena propone cannocchiali per il tiro a segno; abbiamo provato il modello maggiore che arriva a 25 ingrandimenti Musei

190

Museo della Guerra ad Atene, la visita della struttura si trasforma in un salto nel passato della nostra storia contemporanea Tiro a segno Campionati a Monaco, giovani italiani in grande evidenza

194

204

Tiro dinamico Intervista a Gavino Mura, presidente FITDS: “Sempre più grandi!”

206 Softair

210

AOS M4A1 Ras Deluxe Version, 100 soli esemplari per altrettanti fortunati softgunner

ARMI MAGAZINE è in edicola il 20 di ogni mese. Il prossimo numero vi aspetta in edicola il 20 aprile

ATTENZIONE: i dati e le dosi per la ricarica delle cartucce presenti su questa rivista sono pubblicati a puro titolo informativo e di studio. Il loro utilizzo pratico, pur rispettando tutte le indicazioni fornite, può produrre risultati differenti - con particolare riferimento a un possibile aumento delle pressioni di funzionamento delle cartucce ricaricate - rispetto a quelli ottenuti dagli Autori. Pertanto l’Editore, il Direttore e gli Autori non si assumono alcuna responsabilità per i danni, di qualsiasi natura, eventualmente imputabili all’utilizzo di dati e dosi per la ricarica delle cartucce pubblicati su questa rivista. I giudizi espressi negli articoli, nonché l’indicazione delle prestazioni ottenute, si riferiscono agli esemplari di armi e di munizioni provati dagli Autori. Questi giudizi possono non essere validi per altri esemplari prodotti; allo stesso modo, il raggiungimento di determinate prestazioni con gli esemplari provati di armi e munizioni (velocità dei proiettili, precisione di tiro eccetera) non implica che le stesse siano conseguibili anche con altri esemplari uguali di armi o munizioni.

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

PER ABBONAMENTI

Italia 12 numeri € 55,00 Estero 12 numeri € 150,00

PER ARRETRATI Il doppio del prezzo di copertina. Sono disponibili solo i 12 numeri precedenti.

INVIARE A

A MEZZO VAGLIA POSTALE

STAFF gestione abbonamenti riviste C.A.F.F. Editrice ARMI MAGAZINE Via Bodoni, 24 - 20090 Buccinasco (Mi) tel 02 45702415 - fax 02 45702434 abbonamenti@staffonline.biz da lunedì a venerdì dalle 9,00/12,00 - 14,30/17,30

CARTA DI CREDITO

Conto corrente postale N. 48351886 intestato a: STAFF gestione abbonamenti riviste C.A.F.F. Editrice

Abbonamento versione DIGITAL

Abbonamento Rivista + DIGITAL

Abbonamento 12 numeri DIGITALE € 20,00 per informazioni: segreteria@caffeditrice.com www.caffdigital.it

Abbonamento 12 numeri RIVISTA + Abbonamento 12 numeri DIGITALE (inviare indirizzo e-mail) € 65,00 Conto corrente postale N. 40445207 intestato a C.A.F.F. Srl causale abb. ARMI MAGAZINE + Digital Inviare copia bollettino a: C.A.F.F. Srl - Via Sabatelli, 1 - 20154 Milano, fax 02/34537513 indicando indirizzo di e-mail

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


007 pagina finta2@001 1

02-MAR-11 20:47:15

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


EDITORIALE EDITORIALE

008-edi Aprile1@001 1

02-MAR-11 20:47:31

Giro d’Italia

D

a grande appassionato di ciclismo, ho sempre rimpianto di non aver potuto assistere ai tempi storici, quasi eroici ed epici, di questo sport. Corridori che andavano alle corse in treno, dormendo abbracciati alle loro amate biciclette; personaggi come Luigi Malabrocca, diventato celebre per la sua abilità nell’arrivare ultimo al Giro d’Italia e conquistare l’ambita - anche economicamente - maglia nera; rivalità come quelle tra Fausto Coppi e Gino Bartali, capaci di dividere (non solo sportivamente) il nostro Paese. Un piccolo Giro d’Italia - da Perugia a Firenze, da Milano a Vicenza - è stato realizzato anche dal sociologo Enrico Finzi, direttore di Astra Ricerche, al quale era stata commissionata da Face Italia (alla quale aderiscono le associazioni venatorie Anuu Migratoristi, Enalcaccia, Federcaccia, Libera Caccia) e dal Cncn (Comitato nazionale caccia e natura) la ricerca “Gli italiani e la caccia”. Sulla serietà, la competenza e l’imparzialità del sociologo non possono sussistere i benché minimi dubbi, basti pensare che in passato ha svolto ricerche anche per il WWF (“Gli italiani e l’ambiente”). Abituati - in particolare quando si parla di caccia o armi - a indagini svolte il sabato sera, fuori da un centro sociale anarchico, dopo una bella sbronza collettiva oppure a sondaggi nei quali risulta che 130 milioni di italiani (il 200% dei partecipanti da 0 a 110 anni) sono contrari, ho assistito con una certa curiosità a uno di questi appuntamenti. Partiamo da qualche dato. L’indagine di Finzi è stata realizzata tramite 2.112 interviste (in parte on-line e in parte telefoniche) somministrate a una campione rappresentativo degli italiani 18-80enni, pari a circa 46,9 milioni di adulti. La prima area esplorata è quella del rapporto personale degli italiani con la caccia. Il risultato è incredibile: ben il 48% dei nostri connazionali è in qualche modo vicino alla caccia, o perché la pratica, o perché accompagna altri nelle loro attività venatorie, oppure perché ha familiari o amici cacciatori o, infine, perché è stato o è cacciatore. La seconda area analizzata è quella del

favore per la caccia, e segnala la sostanziale equipollenza dei critici (41%) e dei sostenitori o addirittura fan (40%), col restante 19% che non esprime giudizi oppure indica valutazioni ambivalenti (in parte positive e in parte negative). Un’altra area analizzata riguarda la conoscenza delle norme che regolano la caccia in Italia. Il consenso collettivo ai vincoli alla caccia (proposti nell’indagine) è quasi totale per il 55% e significativo per un altro 18%. Nell’insieme il Paese si spacca quasi esattamente a metà tra favorevoli e contrari alla caccia: se il 47% degli italiani è anti-caccia, il 10% si dichiara a favore della caccia senza freni e senza limitazioni, mentre il 43% è pro-caccia ma solo se normata, limitata, responsabile e sostenibile. Di rilievo un dato: soltanto il 32% degli italiani è (ben) consapevole che nel nostro Paese le attività venatorie siano permesse con limitazioni assai rigide. Si evince, quindi, che se l’opinione pubblica fosse informata del fatto che in Italia non sia assolutamente consentita la caccia selvaggia, il favore per l’attuale attività venatoria (quindi responsabile) crescerebbe in misura consistente. Se la “partita” pro e contro la caccia viene giocata tra i fondamentalismi anticaccia e filo-caccia, è e sarà sempre vinta dai primi; se il mondo venatorio (dalla politica alle riviste, dalle organizzazioni al comportamento del singolo cacciatore) saprà conquistare consensi all’idea e alla pratica di una caccia sostenibile, legale, responsabile, sicura, anti-bracconaggio, con esclusione delle ‘mele marce’, potrà godere di un consenso maggioritario e sempre più esteso all’interno della popolazione. Abbiamo scoperto, grazie al lavoro di Finzi, cosa ne pensano realmente e senza pregiudizi - gli italiani sulla caccia. A quando una bella indagine sul rapporto tra gli italiani e le armi? Massimiliano Duca

I listini sono in fase di aggiornamento: torneranno, completi, al più presto

ARMI MAGAZINE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


009 vega holseter@001 1

02-MAR-11 20:47:24

www.vegaholster.com

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


010@001 1

010

02-MAR-11 20:47:24

COLPI VAGANTI

Sentimento nazionale di Carlo Stagnaro carlo.stagnaro@brunoleoni.it

I

l fucile d’assalto a casa? Gli svizzeri, ancora una volta, hanno scelto di proteggere la loro libertà più antica e più preziosa, quello che percepiscono come una polizza di assicurazione contro le invasioni straniere e contro l’insorgere di un governo tirannico in patria. A metà febbraio, un referendum ha chiesto di pronunciarsi sulla prassi di tenere con sé le armi del servizio militare (che, nel Paese elvetico, dura virtualmente tutta la vita). La risposta è netta e inequivocabile: il “no” alla riforma si è affermato in venti cantoni su 26, e ha raccolto il 57 per cento dei consensi. Le ragioni degli anti-armi hanno persuaso solo gli svizzeri francofoni, con città come Basilea e Ginevra schierate per obbligare alla custodia dei fucili presso armerie gestite dall’esercito. Ma il grosso dei cantoni, specialmente quelli germanofoni e italofoni, si sono opposti. Il risultato è importante non solo perché segna una linea di resistenza che continua a differenziare la Confederazione alpina dal resto d’Europa, ma anche perché il voto risentiva della scia emozionale delle sparatorie degli ultimi anni. Alcuni tra i promotori hanno cercato consolazione in

una sconfitta che, forse, si aspettavano più clamorosa, ma i numeri, nella loro freddezza, sono impietosi.

Uno su sei Del resto, sono altri i numeri che testimoniano del successo – e forse anche dell’assoluta peculiarità – dell’esperienza svizzera. Nel Paese, abitato da meno di 8 milioni di persone, esistono, secondo le stime, tra 1,2 e 4,5 milioni di armi: come dire che almeno uno svizzero su sei, e forse addirittura uno su due, posseggono un’arma. Questa diffusione è solo in parte spiegabile coi fucili d’assalto legati che i soldati di leva si portano a casa dal campo. Infatti, non è un mistero che la rimozione delle armi d’assalto sia interpretata, dai suoi fautori, come il grimaldello necessario per rompere una tradizione plurisecolare di“popolo armato”. Gli svizzeri, infatti, sono in Europa quelli con la massima consuetudine con le armi. Secondo stime conservative, il 27 per cento delle famiglie svizzere possiede armi: più di loro, nel vecchio continente ci sono soltanto i norvegesi (32 per cento), mentre gli italiani se la cavano con un comunque rispettabile 16 per cento. Se fosse vero che la più ampia diffusione delle armi è correlata alla violenza, dovremmo quindi osservare, in Svizzera e Norvegia, tassi di crimine violento superiori al resto d’Europa. Il tasso di omicidi a mano armata è simile o inferiore: in Svizzera e Norvegia è, rispettivamente, pari a 1,1 e 0,8 per 100.000 abitanti, mentre, per esempio, in Italia è 1,7, in Francia e Germania 1,1 (ma il tasso di famiglie armate è, rispettivamente, 22,6 e 8,9 per cento), e in Olanda, dove solo l’1,9 per cento delle famiglie sono armate, è pari a 1,2. In sostanza, non sembra esserci una relazione forte, e – nella

misura in cui c’è – appare favorevole alla diffusione delle armi.

Un posto tranquillo Il voto svizzero è una reazione molto chiara anche alle pressioni esercitate da altri Paesi europei. Lo svizzero“Der Spiegel” ha accolto il referendum al grido“Guglielmo Tell nel mirino”, facendo riferimento all’eroe nazionale svizzero. Quello che però molti non hanno capito è che il rapporto tra gli svizzeri e le armi non è solo una tradizione anacronistica: è l’essenza stessa del“sentimento nazionale” in un Paese che si regge sulla fiducia reciproca e sull’eredità di un passato ritenuto glorioso, e in assenza di vera unità etnica o perfino linguistica. Un popolo di pochi milioni di persone con quattro diverse lingue ufficiali non può costruire la propria identità attorno a ricostruzioni storiche più o meno fantasiose: la costruisce sul buon governo e sul persistere di istituzioni robuste e credibili. In una parola: sulla performance del sistema-Paese. Ora, la diffusione delle armi non ha manifestato, in Svizzera, alcuna delle colpe che le vengono attribuite. Come testimoniano i dati appena riportati, la Confederazione è un posto tranquillo, non un crogiuolo di tagliagole appostati a ogni angolo di strada. Al tempo stesso, è opinione degli svizzeri che il possesso domestico delle armi sia la chiave di volta della loro tranquillità: sanno di avere, grazie alle armi, l’opportunità di difendersi dall’aggressione, e vogliono custodirla. Su un livello ancora più profondo, come hanno dimostrato le ricerche (tra gli altri) di Stephen Halbrook (La Svizzera nel mirino, Pedrazzini-Alberti, 30 euro), gli svizzeri sanno che è solo grazie all’immagine minacciosa di popolo che aveva le armi ed era pronto a usarle, se si sono salvati dal terrore nazista. Nel momento più buio della storia europea, la Svizzera era l’unico Paese non sotto il tacco di Adolf Hitler – e che Hitler temeva. Gli svizzeri sono liberi grazie alle armi. In qualche modo si può dire che gli svizzeri sono svizzeri grazie alle armi. Accettare il referendum contro le armi sarebbe stato come votare contro se stessi. JL

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


011 Paganini leupold@001 1

02-MAR-11 20:47:36

LA SCELTA DEI MIGLIORI DEL MONDO

LEUPOLD

®

COMPETITION

VX -3

Regolazioni a scatti stile Target da 1/8 MOA con massima precisione, resistenza al rinculo e stabilità del punto di mira.

Imbevuto dell‘emozione del tiro di precisione, il nuovo VX-3 costituisce un drastico avanzamento nelle prestazioni ottiche, nelle funzionalità meccaniche e nella durata nel tempo.

Competition 40x45

VX-3 6,5-20x50 LR Target

8,5-25x50 LR/T M1 ®

VX-II 6-18x40 AO

MARK 4

®

VX -II Qualità Leupold comprovata e collaudata, con numerose caratteristiche d’eccellenza.

L'ottica diurna primaria dell'esercito USA. Regolazioni 1/4 MOA. Le ghiere di regolazione possono essere resettate una volta impostate.

CATALOGO LEUPOLD 2010 IN ITALIANO – contattate il distributore per l‘Italia: Paganini sas - Fax: 011 835418 - mail@paganini.it, www.paganini.it * Per motivi di concorrenza alcuni paesi europei limitano la garanzia a 30 anni. Dopo quel periodo, si può fare affidamento sull‘esteso servizio clienti di Leupold – nessun se e nessun ma!

www.leupold.com www.paganini.it/Leupold

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


012@001 1

012

02-MAR-11 20:47:39

LETTERE

Remington 700 Police: attacchi e ottica Spettabile redazione, vi scrivo poiché sono prossimo all’acquisto di un Remington 700 Police in .308 Win, e vorrei sapere, poiché sono nuovo nel campo tiro a lunga distanza, quale potrebbe essere un buon compromesso tra attacchi e ottica. La mia idea sarebbe ricaduta sui seguenti pezzi: - slitta Weaver 1-Piece Extended Multi-Slot Tactical Picatinny-Style 20 MOA; - anelli Millett da 30 mm; - ottica Optisan Viper 6-24x56. I dubbi che però mi attanagliano sono: gli anelli di che altezza vanno? Medi o alti? L’ottica è eccessiva (considerando che non è escluso qualche tiro di sfizio a 500 metri)? I prodotti sono validi oppure avete qualche altra cosa da consigliarmi? Vi ringrazio moltissimo per la disponibilità, e vi porgo i complimenti per l’ottima rivista che curate. Alberto – e-mail

Caro lettore, premesso che quanto individuato da lei può andare bene su di un Police .308 Win (ovviamente la base Weaver deve essere quella per il Short Action o SA), proprio in relazione alla destinazione di uso che intende farne suggerirei materiali in acciaio e non in alluminio. Oltre al maggior peso (mai superfluo su di un’arma da tiro) l’acciaio consente di esercitare pressioni di serraggio superiori a quelle indicate per l’alluminio sia per fissare la base sulla culatta, sia per bloccare gli anelli sulla base. Quindi tutto il sistema si presenta più rigido e meno sensibile alle sollecitazioni, e conseguenti allentamenti, provocate dai colpi sparati. Non si deve dimenticare che in una sessione media di tiro al poligono il numero dei colpi esplosi è quasi sempre superiore al totale dei colpi sparati in una intera stagione di caccia a palla (almeno in Italia). Per avere un’idea dei modelli e dei costi è sufficiente andare nel sito della Midway Italia. Qui possiamo trovare basi inclinate di 20 MOA (idonee per il tiro a lunga distanza) simili alla Weaver che lei ha scelto ma in acciaio anziché in alluminio. Marche come la Warne, la Valdada IOR-1, la TPS-1, la Leatherwood Hi-Lux 1, tanto per citarne qualcuna più economica di quelle militari. Stesso discorso vale per gli anelli in acciaio. I TPS, per esempio, unitamente alla relativa base portano il tutto a circa il doppio, in termini di costo, degli equivalenti materiali in alluminio. A prescindere dalla marca, un altro criterio di scelta mi porterebbe ad optare, nel limite del possibile, per anelli e base prodotti dalla stessa Casa per lo stesso specifico uso secondo gli stessi criteri e con gli stessi mate-

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F PROPOSTE VALIDE SINO AD ESAURIMENTO SCORTE

Promozione realizzata in collaborazione con

Nella ricorrenza del 260° anno di fondazione Sauer propone, in un numero limitato di esemplari, la 202 in una versione Elegance, raffinata, affascinante e compatta: calcio in noce scelto grado 5, canna con trattamento “Ilaflon“ nera opaca da 56 cm (60 cm per i Magnum + eventuale freno di bocca) ... ... a partire da € 3.680 (prezzo base riferito a carabine con calibro Standard come da illustrazione) Non è tutto: per chi decidesse di montare un cannocchiale Zeiss, l’attacco originale Sauer ISI MOUNT (del valore di € 470) è gratis; e gratis sono anche montaggio e taratura originale Bignami.

SAUER 202 Elegance

La carabina più affidabile e sicura, e - forse - la più bella ed elegante del panorama europeo, proposta in abbinamento con il successo ZEISS dell’anno e con attacco ERA ... anch’esso rigorosamente Made in Germany: Sauer 202 Classic + Zeiss Duralyt 3-12x50 + attacco fisso ERA con montaggio e prova Bignami ... ... a partire da € 3.280, anzichè € 3.730 (prezzo base riferito a carabine con calibro Standard come da illustrazione) Disponibile anche in calibri Magnum, con o senza freno di bocca. Una proposta ed una opportunità imperdibile: informati dal tuo armiere di fiducia.

SAUER 202 Classic

Qualità ed affidabilità al TOP. Made in Germany.

SAUER 202 CLASSIC e ELEGANCE 013 BIGNAMI Sauer@001 1 02-MAR-11 20:48:08


014@001 1

014

02-MAR-11 20:47:37

LETTERE

riali. Ovvero ricavati dal pieno da una barra di acciaio dello stesso tipo, lavorati a dimensioni Mil-STD 1913 e trattati superficialmente sempre secondo gli standard militari. Le altezze degli anelli non sono identiche per tutte le Case produttrici così come non vengono misurate sempre nella stessa maniera. Generalmente sono misurati dalla metà dell’anello fino alla parte che appoggia sulla base, Picatinny o Weaver che sia. Oppure dalla parte interna inferiore dell’anello fino alla parte che appoggia sulla base. In quest’ultimo caso, di solito, la Casa produttrice indica che è stata seguita questa procedura vicino al valore dell’altezza. A questo punto, scelta la marca ed il tipo, si individuano e annotano le diverse altezze. All’utilizzatore interessa conoscere quanto è alto l’anello dalla metà alla base. Pertanto, nel caso di anelli con valori misurati con il secondo metodo basta aggiungere la metà del diametro del tubo dell’ottica (15 mm per un tubo da 30 mm o 12,7 mm per un tubo da 1”) per ottenere l’altezza dell’anello e vedere se questa è sufficiente o meno al necessario. Per scegliere la corretta altezza degli anelli da acquisire entrano in gioco altri dati, quali il diametro esterno della campana dell’ottica e l’altezza della base rispetto all’asse della canna. Nel suo caso il diametro esterno della campana da 56 mm (priva di ogni sporgenza) dovrebbe essere di circa 62 mm. La base, inclinata di 20 MOA, dovrebbe avere un’altezza di circa 26 mm nella parte posteriore e 24 mm nella parte anteriore. Noti questi valori si procede al calcolo dell’altezza corretta. Ai 31 mm (metà del diametro della campana) vanno aggiunti almeno 10 mm di distanza tra il punto inferiore della campana e la superficie della canna, per evitare “interferenze” di natura varia. A questi vanno aggiunti altri 15-14 mm circa (metà del diametro della canna misurato sotto la parte anteriore della campana). Il totale sale a circa 56 mm che è una distanza asse ottica - asse canna abbastanza neutrale per ciò che attiene l’assetto del tiratore e la balistica esterna dell’arma. Se a questi 56 mm sottraiamo l’altezza “base – asse canna” della parte anteriore, pari a 24 mm, otteniamo 32 mm. Questa è l’altezza minima che dovrebbe avere l’anello, misurata dal suo centro al punto di contatto con la base. Nel caso dei Millet il Medium ha una altezza parte inferiore interno anello – base pari a 15,7 mm che, uniti ai 15 mm (metà diametro tubo), portano ad un’altezza totale di 30,7 mm, di poco inferiore all’altezza minima calcolata e pertanto accettabile. L’High, invece, ha un’altezza pari a 27,6 mm che aggiunti ai 15 mm portano il tutto a 42,6 mm. A questo punto la scelta dell’uno o dell’altro tipo è indifferente sotto il punto di vista della “non interferenza campana – canna”, sono entrambi alti a sufficienza. Comporta invece delle differenze in termini di assetto del tiratore. Nel caso di scelta dell’anello Medium, l’altezza dell’asse ottica – asse canna vicino all’oculare diventa di circa 56,7 mm (30,7 mm dell’anello sommati ai 26 mm della base-asse canna) ed è ancora accettabile per una calciatura come quella del Police, sprovvista di poggiaguancia con regolazione in altezza. Mentre la scelta dell’anello High comporterebbe un’altezza dell’asse ottica – asse canna pari a 68,6 mm, che potrebbero risultare scomodi per

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


015 Paganini remington@001 1

02-MAR-11 21:12:10

Fusione di arte e tecnologia

cal. .223 Rem. (1 : 9”) - .308 Win. (1 : 12”) Canna flottante in acciaio al carbonio brunita cm 51 - Diametro volata mm 20,83 (0,820”) Calciatura sintetica Hogue® gommata con bedding “Dual Point Pillar” - Gruppo scatto da gara X-Mark Pro™

cal. .223 Rem. (1 : 9”) - .308 Win. (1 : 12”) Canna in acciaio al carbonio brunita cm 56 a profilo triangolare dotata di freno di bocca Diametro volata mm 20,83 (0,820”) - Serbatoio apribile a cerniera Gruppo scatto da gara X-Mark Pro™

Calciatura sintetica Digital Desert Camo

cal. .223 Rem. (1 : 9”) - .308 Win. (1 : 12”) - .300 Win. Mag. (1 : 10”) Canna flottante in acciaio al carbonio brunita cm 66 con scanalature longitudinali Diametro volata mm 20,83 (0,820”) - Trattamento antiruggine TriNyte© su canna e azione Calciatura sagomata Bell & Carlson in sintetico con bedding in alluminio Serbatoio apribile a cerniera - Scatto serie “40” regolabile esternamente da 680 a 1.580 gr

(Per la gamma completa dei modelli e per le relative specifiche tecniche visitate il nostro sito web.)

Distributore:

– TORINO – mail@paganini.it – www.paganini.it

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B

Per i migliori risultati si consigliano le ottiche

cal. .204 Ruger (1 : 12”) - .223 Rem. (1 : 12”) - .22-250 Rem. (1 : 14”) - .243 Win. (1 : 9” 1/8) .308 Win. (1 : 12”) - Canna in acciaio al carbonio brunita cm 66 - Volata mm 20,83 (0,820”) Serbatoio apribile a cerniera - Gruppo scatto da gara X-Mark Pro™ Disponibile anche nella versione per tiratore mancino


016@001 1

016

02-MAR-11 20:47:41

LETTERE

appoggiare correttamente lo zigomo sul dorso della calciatura. Per contro, un’altezza tra i due assi superiore ai classici 50 mm consente (per una semplice questione di geometria) un migliore utilizzo dell’ottica alle lunghe distanze, in particolare con le basi inclinate. Tra i due Millet, tenuto conto che lei intende effettuare saltuariamente tiri a lunga distanza, suggerirei il Medium con la riserva di controllare la “luce” effettivamente esistente tra bordo inferiore della campana e superficie della canna. Infine, un cenno alle ottiche. L’ottica che lei ha scelto è destinata al tiro a segno e non al tiro operativo, quindi il numero degli ingrandimenti non è “eccessivo”. Con un variabile di buona - molto buona qualità si può giostrare sugli ingrandimenti, riducendoli, per ottenere una maggiore luminosità in situazioni critiche. Tuttavia, anche in questo caso, le consiglio di valutare attentamente il modello da montare confrontandolo con altri con caratteristiche pressoché simili ma di Case diverse. Proprio in termini di luminosità, per esempio, vedere quale ottica (a parità di numero di ingrandimenti) rende meglio. Il metodo che utilizzo consiste nel puntare l’ottica con il massimo degli ingrandimenti verso una superficie chiara, dopo di che inizio a scendere con il numero degli ingrandimenti e mi fermo appena comincio a percepire una maggiore luminosità. Confrontando i valori inferiori scelgo l’ottica che, durante la prova, ha fornito quello più alto. Altri criteri di scelta possono essere il valore in frazioni di pollice o millimetri di correzione di alzo e direzione, più è piccolo più è precisa la correzione. L’escursione totale in MOA dell’alzo che può differire sostanzialmente tra Casa e Casa anche se si tratta di ottiche con lo stesso numero di ingrandimenti, che è fondamentale per il tiro a lunga distanza. Inoltre che tipo di meccanismo è stato adottato nelle torrette per imporre le correzioni e quali materiali sono stati utilizzati, che è importante per evitare che i click imposti si “muovano” per effetto del rinculo provocato dallo sparo o che le piccole correzioni non vengano “sentite”. E ancora qual è il trattamento delle lenti, che influisce sulla luminosità, sulla riduzione dell’effetto pioggia ed altro ancora. Questi sono tutti particolari che devono essere presi in considerazione nella scelta. Ovviamente più questi particolari sono raffinati, più è elevato il prezzo dell’ottica. Anche in questo caso il prodotto da lei scelto per fare del tiro a segno può andare bene. Tuttavia, mi sento di consigliarle, prima di acquistarlo, di dare ancora un occhiata al sito di Midway Italia dove sono raccolte diverse marche e tipi di ottiche. Qui può trovare tutta una serie di indicazioni di qualità, di resa e di costi che le possono consentire di fare un confronto, almeno teorico, con il prodotto da lei scelto e quelli offerti da altre Case. Con questi dati può poi visionare diversi prodotti presenti nelle armerie e fare le sue valutazioni. Cordialmente. (Silvio Biagini)

Scriveteci a…

I lettori interessati a sottoporci dei quesiti possono inviare le loro lettere in redazione (C.A.F.F. Editrice - Armi Magazine, via Sabatelli 1, 20154 Milano), mandare una e-mail a redazione@armimagazine.it oppure spedire un fax al numero 02 34537513. È opportuno che i quesiti siano brevi e di interesse generale; le risposte dei nostri esperti saranno pubblicate esclusivamente sulle pagine della rivista. Vista l’impossibilità di dare risposte certe e attendibili, chiediamo ai lettori di non inviarci quesiti riguardanti il valore commerciale delle armi in loro possesso. Ricordiamo che, oltre al nostro sito (www.armimagazine.com) siamo presenti anche su facebook con il gruppo di Armi Magazine al quale siete tutti invitati ad iscrivervi.

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


017 Browning MAXUS PREMIUM@001 1

02-MAR-11 20:48:12

LA CONCEZIONE CONCE CONCEZIONE, ION , LA FABBRICAZIONE IC ON E PIÙ LE PRESTAZIONI O Ù AFFIDABILI

MAXUS PREMIUM Grade 3

Nuovo sistema a sottrazione di gas Power Drive Drive: il fucile più versatile e dalle più alte prestazioni disponibile sul mercato, funziona con cariche da 24 a 64 g. Combinazione del calciolo Inflex con le nuove canne Vector Pro Pro: riduce l’impennata della canna del 44% rispetto alla concorrenza. Nuovo sistema Speed Lock per il fissaggio dell’astina: montaggio e smontaggio più facili e rapidi che mai. Sistema esclusivo Speed Loading Plus Plus: caricamento e scaricamento più rapidi al mondo.

MAXUS Mossy Oak Duck Blind

MAXUS Hunter H G Grade 2

Per trovare il vostro Browning Dealer Partner più vicino o per verificare la disponibilità dei nostri prodotti nei punti vendita e scaricare il catalogo 2011 consultate il nostro sito internet www.browning.eu

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


018-021 lettere 4@001 1

02-MAR-11 20:47:46

.300 Win Mag vs .338 Win Mag Spettabile redazione, da qualche anno sono abbonato alla vostra rivista e vorrei un parere/consiglio da parte dei vostri esperti sul calibro più adatto“all round”tra il .300 Win Mag e il .338 Win Mag. Mi spiego meglio: sono in possesso di un fucile calibro 7 mm Rem Mag e, da qualche anno, oltre alle varie cacce alpine, pratico la caccia ai grossi cervi al bramito (Ungheria) e mi sono reso conto che questo calibro è un po’“tirato”. A breve vorrei cacciare l’orso e l’alce e mi sono deciso ad aumentare il calibro orientandomi, dopo essermi documentato su varie riviste (tra cui anche lo speciale“Il colpo giusto”), sul calibro .338 Win Mag. Mi sono quindi recato presso alcune armerie della zona (qauttro) e tutte, salvo una che ha dato risposte neutrali, mi hanno sconsigliato quel calibro (a parer loro troppo potente ed obsoleto e e con poca reperibilità di munizionamento) e si sono invece pronunciati a favore del .300 Win Mag o dell’8x68, quest’ultimo da me a priori escluso. Mi è sorto il dubbio che tali signori, come si suol dire, volessero“tirare l’acqua al proprio mulino”; pertanto vi sarei davvero grato se mi dareste un risposta su questi quesiti: - secondo voi, per tiri non oltre i 350 metri, quale dei due calibri è preferibile? - è vero che per il .338 è difficile reperire le munizioni? In attesa di una vostra cortese ed esauriente risposta, vi ringrazio anticipatamente e porgo i miei più cordiali saluti, quale vostro affezionato lettore. Otello – e-mail

Caro lettore, penso che si debba “interpretare” il punto di vista dei titolari di quelle armerie, che quasi sempre fa riferimento alla“legge della domanda e dell’offerta”. Personalmente non condivido il concetto di“difficoltà di reperimento del munizionamento per obsolescenza”. Questo tipo di affermazione la lascerei per calibri quali quelli delle ex-ordinanze corte e

lunghe che hanno fatto parte, nel bello o nel brutto, della storia. Il 7,62 Nagant, il 9 Steyr, l’8x56 Mannlicher-Schoenauer ed altri similari si possono considerare obsoleti di non facile reperimento tra i caricamenti di fabbrica e soprattutto tra il surplus militare. Non appartiene a questa categoria il .338 Winchester Magnum, se si pensa che lo stesso compare regolarmente nei listini delle varie Case statunitensi. Inoltre queste Case continuano ad aggiornare il caricamento di questa munizione. Come la Hornady, per esempio, che recentemente ha messo in commercio due nuove cariche, con palla da 200 e da 225 grani, nella linea Superperfomance - SST che si aggiungono alla altre tre presenti in catalogo. Oppure la Federal dove è presente con sei caricamenti tutti dedicati alla caccia“medio pesante” e“pesante”, e di uno questi è con la nuova palla Fusion da 225 grani. La munizione, inoltre, compare con quattro allestimenti rispettivamente nei cataloghi della Remington e della Winchester. Anche quest’ultima ne offre uno con la palla Supreme da 200 grani, recentemente introdotta, idoneo anche per la caccia africana a leoni e leopardi. Anche Case minori come la Cor-Bon producono questa munizione. Inoltre, ci sono fabbriche del Vecchio Continente, come la Norma e la Sako, che producono il .338 Win Mag in diversi

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


018-021 lettere 4@002 1

caricamenti. Accantoniamo, quindi, il concetto di obsolescenza come principale motivo di esclusione di questo calibro. Al limite si devono ricercare altrove più validi motivi che indirizzino, nell’immaginario collettivo della comunità legata al mondo delle armi, la scelta verso il .300 W in Mag che altri non è che il figlio, nato nel 1963, del .338 Win Mag“classe” 1958. Motivi come, per esempio, l’ampia tipologia di pallottole ed i relativi pesi e quindi le diverse rese in termini di balistica esterna e terminale che rendono idoneo il più“piccolo” e veloce .300 per esigenze che vanno dal tiro a segno alla caccia pesante. Per poter effettuare un corretto (soprattutto oggettivo) confronto tra i due calibri è necessaria una paziente ed accurata ricerca, seguita da una analisi e da un confronto dei dati forniti dalle Case produttrici. Dati che

02-MAR-11 20:47:46

ritengo veritieri in quanto verificabili con un qualsiasi programma di balistica. Facendo riferimento a una classica Casa americana, la Federal, e restando nell’ambito delle distanze di impiego alle quali lei intende utilizzarlo a caccia, possiamo osservare che sono pressoché inesistenti le differenze balistiche esterne e terminali tra un .300 Win Mag caricato con palla Trophy Bonded Bear Claw da 200 grani (suggerita dalla Casa come idonea per selvatici medio-pesanti e pesanti) e un .338 Win Mag caricato con stesso tipo di palla ma con peso di 225 grani. Così come, facendo sempre confronti, ci si accorge che le palle “pesanti” riducono lo spazio della camera a polvere del .300 Win Mag e di conseguenza ne riducono le caratteristiche di radenza di traiettoria a causa della minore velocità ini-

DOPPELKERN PER UN EFFETTO IMMEDIATO Bordo netto per un‘immediata rilevazione del foro di uscita

Parte interna anteriore più morbida per una deformazione controllata ed efficace

Parte interna posteriore più dura per un‘ottima penetrazione

Camiciatura in tombacco Mantello interno in tombacco Inserto posteriore per garantire un buon peso residuo ed una fuoriuscita sicura Geometria allungata per la massima precisione

www.rws-ammunition.com Distributore ufficiale per l‘Italia: BIGNAMI Spa Via Lahn, 1 - 39040 Ora (BZ) - www.bignami.it

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


018-021 lettere 4@003 1

020

02-MAR-11 20:47:59

LETTERE

ziale. Si osserva anche che il .338 Win Mag con caricamenti “leggeri” fornisce velocità non sostanzialmente inferiori a quelle del .300 Win Mag e conserva una maggiore (non eccessiva) energia cinetica viva residua. Il .338 Win Mag odierno utilizza pallottole progettate e costruite con canoni diversi da quelli utilizzati nel passato. Con palle da 200 - 225 grani è oggi in grado di offrire prestazioni migliori rispetto a quelle che dava circa 50 anni fa con palle più pesanti (fino a 300 grani). Oggi i caricamenti offerti

nei pesi più leggeri ne fanno una ottima munizione per la caccia all’alce e all’orso. I fucili in questo calibro sono i preferiti dai cacciatori e da coloro che svolgono altre attività sportive nel Nord America e in Canada, come pescatori e guide, che lo utilizzano per difesa contro gli orsi. Tutte le fabbriche di fucili nordamericane offrono armi in questo calibro così come i più illustri nomi europei (Blaser, Mauser, Sauer, Sako, Tikka e Browning). Accennando alle armi può emergere un altro punto a “sfavore” del .338 Win Mag, ov-

vero un rinculo potenzialmente più punitivo rispetto a quello del .300 Win Mag. Abituato al .338 Lapua Magnum, considero questo argomento ininfluente e comunque facilmente sormontabile grazie alla moderna tecnologia utilizzata nella costruzione dei calci, dei calcioli e dei freni di bocca. Anche se questi ultimi, per contro, incrementano il rumore generato dallo sparo (altro particolare che considero irrilevante per“il colpo” che deve essere sparato a caccia). Quindi… a mio modesto parere, può an-

dare tranquillamente a scegliersi un’arma europea o d’Oltreoceano in .338 Win Mag e munizioni caricate con palle come le citate Trophy Bonded Bear Claw da 225 gr e le Supreme da 200 grani oltre che le“solide” Barnes sempre da 225 grani o le Nosler Partition da 210 grani. Tutte munizioni in grado di fornire una penetrazione profonda mantenendo anche il 95% del peso iniziale (le Barnes sono incredibili!). Le suggerisco solamente di crearsi una piccola scorta di .338 Win Mag… non si sa mai! Cordialmente.

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


018-021 lettere 4@004 1

02-MAR-11 20:48:21

021

Reticoli distanziometrici Buonasera, potete cortesemente dirmi dove trovare le indicazioni per il corretto uso del reticolo“Rangefinder”? Grazie e complimenti per la rivista. Marcello - e-mail

La dimensione apparente di un dato oggetto è proporzionale alla distanza tra l’oggetto e l’osservatore. Uno dei sistemi utilizzati sul campo per stimare le distanze è quello di “cercare” un qualche oggetto di dimensioni più o meno note e confrontarle con quelle apparenti. Si tratta di un processo piuttosto approssimativo, che per dare risultati apprezzabili richiede allenamento ed esperienza. Ma è proprio su questo stesso principio che funzionano i reticoli“rangefinder”, che in italiano si chiamano reticoli distanziometrici. La prima cosa da sapere è che, anche se applicati su ottiche variabili, funzionano soltanto con un singolo ingrandimento. Per le ottiche militari a ingrandimento variabile, in genere, lavorano con ingrandimento 10X, ma per le ottiche destinate al mercato civile possono esserci altri ingrandimenti di riferimento. E si badi bene che il reticolo distanziometrico fornisce indicazioni accettabili solo se stiamo“lavorando” col giusto ingrandimento. Sulle ottiche“rangefinder” il reticolo ha dei riferimenti, in genere sotto forma di tratti, frecce o barre, che aiutano l’occhio a stimare facilmente le misure di un oggetto che deve essere facilmente riscontrabile sul campo e sempre, più o meno, della stessa misura. Ad esempio, diverse ottiche da caccia utilizzano come riferimento le misure medie del torace di un cervo, un daino o un capriolo e le distanze si stimano in base a quanti toraci di animale vediamo tra i riferimenti, oppure quanti riferimenti sono coperti dal torace che vediamo attraverso l’ottica. Tanto per fare un esempio, se i riferimenti sono barre spaziate tra loro e se il torace occupa 1 barra e ¼ a 400 metri, occuperà 2 barre e ½ a 200 metri. Nel campo dei reticoli distanziometrici militari, spesso, i riferimenti sono tarati in base all’altezza di un uomo, ovvero m 1,80: avrò così una serie di riferimenti che corrispondono a diverse distanze e in questo caso la stima della distanza dipenderà dallo spazio occupato da un uomo in piedi, ovvero da quanto“alto” vedrò quell’uomo attraverso l’ottica di mira. Il reticolo distanziometrico non è una novità, ma è stato utilizzato per decenni, soprattutto dagli Stati del

Fusione di arte e tecnologia

597

(*) Iva inclusa

Mod.

Synthetic semiauto

Calciatura sintetica. Canna brunita cm 51 cal. .22 LR - .22 WMR - Caricatore estraibile a 10 colpi

cal. .22 LR - Canna brunita cm 51 - Serbatoio estraibile a 10 colpi Calciatura Blaze Camo - Mire a fibra ottica

cal. .22 LR - Canna pesante in acciaio inox cm 51 - Diametro volata mm 21 Serbatoio estraibile a 10 colpi - Calciatura “Thumbhole” ambidestra in laminato grigio - Slitta Weaver per montaggio ottica inclusa

(*) Prezzo suggerito per la vendita al pubblico soggetto a variazioni legate alla dinamica del cambio Euro/Dollaro; aggiornamento quotidiano: www.paganini.it/listino

Distributore:

cal. .22 LR - Canna pesante flott. cm 41 - Diam. volata mm 21 Serbatoio estraibile a 5 colpi - Calciatura “Pardus” telescopica Slitta Weaver per montaggio ottica inclusa

cal. .22 WMR - Canna pesante brunita cm 51 - Diametro volata mm 21 Serbatoio estraibile a 10 colpi - Calciatura in laminato

• Le carabine mod. 597 cal. .22 LR e .22 WMR sono qualificate per uso sportivo.

- TORINO – mail@paganini.it – www.paganini.it armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


022 Sp Difesa 220x285@001 1

I

G

R A N D I

02-MAR-11 20:48:29

S

P E C I A L I

D I

A

R M I

Tecniche di Difesa personale e abitativa

DIFESA PERSONALE Armi e sicurezza Il porto d’armi Cosa dice la legge I titoli di acquisto Pistola o revolver? Le munizioni da difesa Arma nuova o usata? Il potere di arresto

DIFESA ABITATIVA

L’analisi del rischio La difesa domestica Fucile o pistola? Come scegliere un allarme Le serrature più efficaci I consigli degli esperti Porte e serramenti

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


023-025 lettere 3@001 1

02-MAR-11 20:50:06

LETTERE

023

Patto di Varsavia (in Europa e in USA all’epoca si preferivano i telemetri stereoscopici, ma non sono mancati esempi di reticoli distanziometrici su mezzi corazzati occidentali), quando si voleva avere un’approssimativa stima delle distanze per le armi pesanti. I reticoli distanziometrici per armi individuali hanno nell’ottica PSO-1 del Dragunov uno dei primi e più conosciuti esempi. La PSO-1 è entrata in linea insieme al Dragunov e quindi più o meno intorno al 1964; ha quattro ingrandimenti e, oltre a servire da metascopio (rilevatore di emissioni infrarosse), presenta il reticolo illuminabile che permette di stimare le distanze e di mirare tenendo conto del calo di traiettoria del proiettile nonché della sua derivazione laterale (ad esempio per il vento e/o per la forza di Coriolis). Nella foto che accompagna queste note vediamo un reticolo del PSO-1 e la stima delle distanze si ottiene ponendo la figura di un uomo in piedi sulla linea a sinistra dell’asta centrale e vedendo dove arriva la testa dell’uomo lungo la linea tratteggiata curva contrassegnata con i numeri da 2 a 10. Se la figura in piedi sta tra la retta orizzontale e la curva nel punto in cui la stessa è marcata col numero 4, la distanza è di 400 metri. (Vittorio Balzi)

Sette o otto? Desidero farvi prima di tutto i complimenti per la rivista che leggo assiduamente. Poi vorrei porvi una domanda in merito a un articolo apparso sul numero di marzo 2011, sulla recensione della Remington 1911 R1. In quell’articolo affermate che, per una scelta intelligente dell’importatore, l’arma è catalogata da 8 colpi e quindi può montare i suddetti caricatori. Quindi anche la mia Colt Government serie 80 catalogata per 7 (che utilizzo solo al poligono in maniera amatoriale), può montare caricatori da 8? Vi ringrazio anticipatamente, cordiali saluti. Alessandro – e-mail

Premesso che non tutte le Colt Serie 80 sono catalogate con caricatore da 7 colpi (ci sono anche catalogazioni con 8 colpi nel caricatore), se lei è certo del fatto che la sua è una di quelle catalogata con caricatore da 7 colpi devo confermarle che non può utilizzarla con caricatori da 8. Mi rendo conto che si tratta di una limitazione a dir poco discutibile e alla quale in tanti non fanno neppure caso, ma se l’arma è prevista per un numero massimo di colpi non possiamo utilizzarla con caricatori più capienti, neppure se di tratta di un solo colpo: qualche“bello spirito” potrebbe contestarle l’alterazione dell’arma, visto che col caricatore da 8 lei aumenterebbe la potenzialità offensiva della stessa e anche un solo colpo basta per far scattare la tagliola. Abbiamo una normativa che spesso può prestare il fianco a critiche e, per dirla tutta, mi sembrerebbe che tutto il discorso della catalogazione abbia ormai fatto il suo tempo. Ma è così e non ci possiamo fare nulla. (Vittorio Balzi)

(*)

Anche nel 2011 CZ 550 e Meopta,

per un insuperabile rapporto

qualità/prezzo

made in Europe

Mod.CZ 550 Lux - 22-250 Rem; .243 Win; .270 Win; .308 Win; 7x64; 6,5x55; 30-06 Spr.; 9,3x62 Mod.CZ 550 Magnum Lux - 7mm Rem.Mag; .300 Win Mag.

(*)

La configurazione rappresentata è l’opportunità promozionale del 2011: CZ 550 Luxus con attacco originale, cannocchiale Meopta mod. R1 3-12x56 ret. Z-Plex, montata e tarata in originale da Bignami a partire da €

1.395,00

Chiedi al tuo armiere di fiducia. Promozione valida fino al 30 Aprile 2011 salvo esaurimento delle disponibilità

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


023-025 lettere 3@002 1

024

02-MAR-11 20:50:03

LETTERE

A quale distanza? Gentile redazione, sono un lettore della vostra rivista e mi complimento innanzitutto per la qualità del vostro lavoro. Desidererei un vostro consiglio tecnico e balistico: possiedo una carabina a leva Marlin con calibro 30.30 Winchester e vorrei sapere se con cartucce marca Federal calibro 30.30, con palla da 170 grani, è possibile sparare a un cinghiale di media taglia e che probabilità ho di abbatterlo. A quale distanza è consigliabile tirare? (Maurizio - e-mail)

Gentile Maurizio, la Marlin a leva (penso si tratti del modello 336 in .30-30 WCF) è una delle armi migliori del suo genere per la caccia, compatta e molto robusta. Per la battuta potrà usare le mire metalliche di serie; in alternativa, e per tiri più lunghi, magari dall’altana, esistono in commercio slitte weaver molto economiche da avvitare sul castello (già predisposto), sulle quali potrà posizionare un ausilio di mira a punto rosso. Considerato il tipo di caccia che vorrebbe intraprendere il cannocchiale mi sembra eccessivo, anche se sui miei Marlin 336 l’ho sperimentato con successo per tiri fino a 100/150 metri. Dal canto loro le Federal sono tra le migliori munizioni commerciali di questo epico calibro, ancora validissimo per insidiare molte prede di medie e grandi dimensioni; ho provato le Federal Power Shock in versione 150 grani e sono eccellenti e davvero toste. A 100 yard viaggiano ancora a 2.000 fps con energia intorno a 1.350 ft-lbs . Considerato che difficilmente si troverà a sparare oltre tale distanza direi che se il colpo

è piazzato in modo decente l’effetto risulterà analogo a quello che altri cacciatori ottengono con un .308 W o con un .270 W, con buone probabilità di fermare il verro. A distanza minore di 50 metri, il .30-30 con ogiva da 170 grani potrà dimostrarsi ancor più micidiale, grazie all’espansione completa delle palle che adotta e ai minori rischi di sovrapenetrazione che talvolta si verificano con i calibri più veloci. Quale alternativa alle Federal potrebbe considerare le Hornady LEVERevolution, specifiche per i fucili a leva. Nel caso dovesse ricaricare le munizioni tenga presente che una delle ogive più performanti in assoluto rimane la Nosler Partition Round Nose da 170 grani, disegnata proprio per questo calibro, con la quale sono stati abbattuti grandi cervi e orsi bruni. Grazie per i compliementi, saluti e safe shooting . (Fabio Ferrari)

Omniaplast Tools S.r.l.

ACCESSORI PER ARMI - made in Italy -

COMPLETO DI PULIZIA COMPOSTO DA SALVAPERCUSSORI, SCOVOLO IN CRINE, OTTONE E LANA, DISPONIBILE NEI CALIBRI 22 SHORT, 22 Lr, 45ACP, 40SW, 9PB, 9X21, 9CORTO; IL TUTTO IN UNA PRATICA CONFEZIONE RIUTILIZZABILE

FUCILI CANNA LISCIA Cal. 10, 12, 20, 16, 410

CARABINE Cal. .270W., .3006 Spring, .308W., .243W., .223 Rem, .44-40, .45-70, .22 short/long/lr, 7,62x39K

PISTOLE Cal. 22 short/long/lr, 32Acp, 380Acp, 9Pb, 40SW, 45Acp, 9x21, 10SA

REVOLVER Cal. 38Sp/ 357M/38SW, 44M, 45LC

KIT PER COLT 1911 E SIMILARI disponibile nei calibri 45Acp, 40Sw, 10SA

DA OGGI DISPONIBILE NELLE MIGLIORI ARMERIE IL NUOVISSIMO CAL. 22LR IN CONFEZIONE RICHIUDIBILE E RIUTILIZZABILE

Omniaplast Tools S.r.l. Via Don Arrigoni, 11/13 - 24020-Rovetta, fraz. S. Lorenzo (BG) tel: +39034676011- Fax: +39034676856 e-mail: omniaplast.tools@gmail.com

www.omniaplast-tools.com

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F

CERCASI RAPPRESENTANTE PER ZONE LIBERE


023-025 lettere 3@003 1

02-MAR-11 20:50:43

025

Dichiarazione di scarico cartucce al TSN Gentilissima redazione, scrivo per avere delle risposte riguardo alla dichiarazione di scarico cartucce che si compila al TSN quando si usano munizioni ricaricate o acquistate in armeria. Da qualche anno frequento un paio di TSN (per sparare utilizzo una carabina in .308 Win) dove, i primi tempi, mi veniva rilasciata una copia della dichiarazione; da un po’ di tempo, però, questo non succede più e alla richiesta di averla mi è stato risposto che in caso di controllo da parte dei Carabinieri, o chi di dovere, è sufficiente mandare gli stessi al poligono per controllare. È corretto ciò che mi è stato detto? È vero che i colpi, come in tutti i poligoni, vengono annotati negli appositi registri. Ma ci possono essere problemi in caso di controllo non avendo nulla da esibire? Vi ringrazio e complimenti per l’ottima rivista che leggo con molta passione e interesse, essendo anche da qualche anno un vostro abbonato.

invece, supero il totale rispetto a quanto denunciato, o se ho acquistato e poi detengo munizioni di un calibro che prima non avevo, devo fare denuncia all’Autorità di Polizia. Ciò premesso, la sezione del TSN dove lei consuma le cartucce acquistate o caricate non ha obbligo di rilasciarle nessuna specifica attestazione al riguardo e se l’Autorità di Polizia fosse incuriosita dal numero di cartucce da lei acquistato non avrebbe altro da fare che andare nei poligoni da lei frequentati e consultare i registri. (Vittorio Balzi)

Marco - e-mail

Per rispondere alla sua lettera è prima di tutto necessario puntualizzare che per detenzione s’intende un possesso prolungato nel tempo, ergo, se acquisto le munizioni o le ricarico e subito dopo le sparo, non sussiste la detenzione. Se invece non sparo tutte le munizioni di cui sono entrato in possesso devo“fare i conti” con la denuncia delle stesse ex art. 38 TULPS. Se ho denunciato cartucce dello stesso calibro già acquistate e con quelle successivamente acquistate, non supero il totale denunciato non devo fare nulla. Se,

Revolution 2–7x33

Accu-Range è ideale per una rapida acquisizione del bersaglio a distanza ravvicinata o della selvaggina in movimento. Accu-Range è inoltre ideale per eseguire tiri in modo pulito a distanze maggiori.

Reticolo 4-Plex

Revolution 3–9x40, 4–12x40

Revolution 3–9x50 Prezzi suggeriti per la vendita al pubblico aggiornati in tempo reale: www.paganini.it

A Brand of Leupold & Stevens, Inc. · www.redfield.com CATALOGO REDFIELD 2010 IN ITALIANO – contattate il distributore per l‘Italia: P sas - Fax: 011 835418 - mail@paganini.it, . .

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


026 GALLERIA TIRO@001 1

02-MAR-11 20:50:25

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


027-028 lettere 2@001 1

02-MAR-11 20:50:47

LETTERE

027

Una strana protezione Sono un vostro appassionato lettore e amante della storia, in particolare della Prima e Seconda guerra mondiale. Un po’ di tempo fa ho visto, su un libro, delle foto riguardanti il momento dell’uscita dalle trincee di una squadra canadese nel fronte francese. Ho notato che i fanti erano dotati del fucile Lee Enfield SMLE e che questo aveva una strana protezione di tela su scatola e otturatore. Con molta probabilità la protezione era usata per proteggere da polvere e fango il gruppo di otturazione, dato che nei teatri dove si combatteva la presenza di questi due elementi di certo non difettava. Desidererei sapere se tale accorgimento sia stato studiato dalle cosiddette alte sfere o se fosse un rimedio di fortuna utilizzato dai fanti, per evitare che il fucile non funzionasse nel momento topico della battaglia. Contando su una vostra risposta, porgo i miei più cordiali saluti. Claudio - e-mail

Come sempre accade, in questi casi, fu la sagacia del soldato a generare in primis la protezione dell’azione

dei fucili dal fango delle trincee, similmente a quanto facevano i nostri, i quali infilavano fazzoletti e stracci vari nella feritoia di scarico della scatola Mannlicher dei ‘91. Come sempre, infatti, chi al fronte non ci andava, ma si limitava a combattere le guerre a tavolino, non arrivava a capire l’importanza di salvaguardare le armi dagli agenti atmosferici quali fango, polvere, eccetera. Altrettanto chiaramente, una volta visto cosa facevano i fanti e perché, a qualcuno venne la brillante idea di “fare” le protezioni standard per i fucili, più o meno su tutti i versanti del fronte, non ultimi i canadesi. Ecco, pertanto, che furono progettate e adottate tutta una serie di sacche e sacchette, di fogge e materiali diversi tra loro, con lo scopo di sostituire quelle di fortuna fabbricate dai soldati. Coperture del genere si trovano un po’ in tutti gli eserciti coinvolti sia nella Prima che nella Seconda guerra mondiale e fanno parte delle buffetterie standard di ordinanza, di molte armi lunghe che in queste guerre hanno combattuto. (Cristiano Sivieri)

18 x

Ampio campo visivo, per una ideale visione d‘insieme.

45x

Dettagli fantasticamente percepibili grazie al massimo degli ingrandimenti.

”Selezionare” in modo rapido, affidabile ed... impermeabile! È l‘accompagnatore ideale per il controllo e la selezione della selvaggina, in alta montagna come in collina: il nuovo Dialyt Spektiv 18 - 45 x 65 è leggero, grazie al corpo in alluminio e sempre pronto all’uso. Equipaggiato con un sistema ottico Carl Zeiss come sempre di altissimo livello, offre immagini chiare e brillanti anche a grande distanza. Focalizzazione e tacche di riferimento sull‘obiettivo rendono ancora più immediata l‘osservazione. Il suo telaio robusto, nel classico design Dialyt, protegge l‘ottica giorno dopo giorno, anno dopo anno, nell’impegnativo uso sul campo!

Perfettamente impermeabile, grazie al corpo ”sigillato”, con riempimento di azoto: mai più condensa sulle lenti e polvere all’interno!

Dialyt ”Jägerspektiv” Distributore ufficiale unico per l´Italia: Bignami SpA - ORA - (BZ) Tel. 0471 803000 www.bignami.it - info@bignami.it

Zeiss, 160 anni di superiorità. Zeiss, naturalmente nelle migliori armerie.

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


027-028 lettere 2@002 1

028

02-MAR-11 20:50:38

LETTERE

Così piccola… Gentile redazione, ho da poco acquistato una Bernardelli cal. 6.35 nuova, un bell’oggetto d’acciaio, molto costoso, che mi piace un sacco. È così piccola eppure non s’inceppa mai… Sapreste spiegarmi il suo meccanismo? E ancora, in caso di ultimissima risorsa di difesa, come bisogna comportarsi: ricaricare conviene? Damiano - e-mail

Gent.mo Damiano, la pistola che possiede e di cui ci ha inviato le fotografie è un’arma presentata dalla Bernardelli nel 1968, con la denominazione Modello 68. L’arma è stata progettata come pistola da tasca di piccole dimensioni e di peso ridotto, per questi motivi esiste solamente in calibro .22 e 6,35. L’arma viene venduta con due caricatori, uno da sei colpi (lungo esattamente come l’impugnatura) e uno da 8 colpi con una prolunga in plastica che rende più agevole l’impugnatura della mini arma. È costruita interamente in acciaio, con il meccanismo di sparo a singola azione e percussore a molla del tipo lanciato. Per sintetizzare una risposta alle sue domande: per difesa va bene come arma di scorta (backup), poiché la cartuccia cal. 6,35 ha una ridotta velocità e un modesto potere di arresto. Per quanto riguarda la ricarica, soprattutto quando si parla di difesa, la sconsiglio: primo, perché dovrebbe acquistare prodotti di difficile reperibilità e, nel caso di utilizzo della stessa per difesa con munizioni ricaricate, potrebbe avere un sacco di problemi di tipo legale. Comperi delle buone cartucce nuove di fabbrica e si goda il suo prodotto “made in Italy” esercitandosi in un poligono di tiro alle brevi distanze, che sono quelle per cui l’arma è stata creata. Un cordiale saluto. (Gianfranco Peletti)

L’INVENTORE DELLA LENTE CHE RISOLVE IL PROBLEMA DELL’OCCHIO DOMINANTE SU TUTTI I MODELLI DELLA LINEA PRETOLANI SI POSSONO APPLICARE LE CLIP-ON

2011 NOVITA’ Occhiale in Titanio ompetition C o ll e d o M

Ponte regolabile in altezza Il primo occhiale da TIRO con lenti da vista intercambiabili

OFFERTA LANCIO o 170,00 eur

Centro specializzato per occhiali da caccia tiro e bersaglio via Roma, 7/9 47014 Meldola (Fc) tel./fax 0543 493628 www.otticapretolani.com info@otticapretolani.com

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


029 ADINOLFI@001 1

02-MAR-11 20:51:26

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


030 riedizione annuario@001 1

02-MAR-11 20:51:58

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


031-032 lettere 2@001 1

02-MAR-11 20:51:26

LETTERE

031

Pistola misteriosa Gentile redazione, mia zia ha ereditato dalla madre centenaria una pistola ritrovata tra diverse cianfrusaglie e denunciata con le regole in uso in queste circostanze. Essendo io munito di porto d’armi, vorrebbe cedermela per darle una più logica collocazione. La pistola, probabilmente centenaria, risulta cromata (a parte che le guancette che sono in plastica nera), a tamburo a cinque colpi, lunga in totale 14,5 cm, canna cilindrica di due pollici (5,12 cm) con inciso sopra“Hopkins e Allen Arms Co.Norwich-C.T.U.S.A.Pat.Dec.6.98”, priva dell’indicazione del calibro. Con un misuratore l’interno della canna varia da 7,2 mm (interno rigato) a 7,7 mm. Sul web ho notato diverse pagine dedicate alla Casa, in cui sono presenti pistole in calibro 31 o 32 S&W. Ma nessuna di queste coincide con quella in oggetto (né per lunghezza della canna, né per cilindricità). Sapreste dirmi qualcosa di più in merito, prima che m’intesti l’arma? Grato della vostra gentilezza porgo distinti saluti. Guido - e-mail

Egregio Sig. Guido, ecco le notizie in nostro possesso. Questa ditta iniziò a occuparsi di armi nel 1867, fabbricando revolver a percussione. Nei primi tre anni produceva anche pistole e carabine in calibri rimfire. Fino al 1896, le armi venivano marcate“Hopkins & Allen Manufg. Co. Norwich Conn.”. In seguito, la scritta divenne quella semplificata HOPKINS & ALLEN ARMS COMPANY.Venivano altresì usati altri marchi di fabbrica, quali“Merwin, Hulbert & Company”. La produzione continuò con vari modelli di armi corte e lunghe, fino al 1914, anno in cui la ditta chiuse i battenti. La produzione di revolver fu influenzata dall’acquisto della“Forehand Arms Co”, che dà il nome a diversi modelli della H&A con telaio aperto superiormente (tipo Smith & Wesson prima maniera, per intenderci). Altri modelli avevano il telaio chiuso. Lei non ha specificato le caratteristiche costruttive, ma comunque sarebbe obbiettivamente difficile individuare il modello esatto, dato che i modelli delle due famiglie (telaio aperto o chiuso) differivano tra loro per pochi particolari e avevano quasi tutti in comune diverse lunghezze di canna e calibri. I revolver, come del resto quasi tutta la restante produzione della ditta, ad eccezione di quelli prodotti come“Merwin, Hulbert & Co.”, non pare avessero particolari pregi costruttivi, tanto che nel loro mercato d’origine i valori a livello collezionistico sono estremamente modesti. La finitura nichelata era standard, tanto è vero che - cosa curiosa e contrariamente al solito - per avere il revolver brunito nero bisognava pagare, all’epoca, un sovrapprezzo di mezzo dollaro! Le guancette non sono di plastica, ma di gomma dura. Circa il calibro, verosimilmente è il 32 Merwin, Hulbert & Co., versione leggermente modificata del 32 S&W., oppure proprio quest’ultimo. Di entrambi i calibri esiste la versione con bossolo corto o lungo. Attenzione, perché il suo revolver, quasi certamente, è stato costruito per sparare solo cartucce a polvere nera. (Marco Scipioni)

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_B


031-032 lettere 2@002 1

02-MAR-11 20:51:42

LETTERE

Quale palla per la Glock? Sono un assiduo e soddisfatto lettore della vostra rivista in edizione digital. Gradirei sapere quale diametro di palla sia meglio utilizzare per una Glock mod. 34SC calibro 9x21 IMI: il 355 o il 356? Grazie per la risposta. Lettera firmata

Gent.mo lettore, la sua domanda è poco completa per poterle dare una risposta univoca; non sapendo a quale uso destina l’arma, il munizionamento e nemmeno il peso delle palle, dobbiamo generalizzare. Innanzitutto vi sono tre tipologie di palle: blindate, ramate, in lega e a seconda della tipologia e del peso, varia il diametro ottimale della palla da utilizzare. Diciamo che per le palle in lega (impropriamente chiamate“in piombo”), con peso fino a 123 grani, risultano più precise quelle con diametro 356, mentre per quelle con peso superiore rendono di più quelle da 355. Se poi, come suppongo, lei si occupa di ricarica sa benissimo che le variabili sono molte, a partire dal tipo di polvere utilizzata, dal quantitativo della stessa, dall’innesco, dalla lunghezza della cartuccia finita, eccetra. La cosa certa è che possiede un’ottima pistola che le consente di ottenere ottimi risultati e, se c’è il manico, di vincere le gare. Un cordiale saluto e buon divertimento. (Gianfranco Peletti)

E’ la Gemini? Gentile redazione, desidero avere informazioni su una doppietta vista in armeria. Questi gli elementi di cui sono in possesso: Breda Roma cal. 12 con batterie H&H, bascula nichelata liscia senza incisioni (soltanto un leggero ricciolo a contornare il tutto). Numero di matricola 121, anno 1949, canne 71 demibloc. Si tratta forse della Gemini? Peso dell’arma 3200 grammi… era un’arma fine? Mi piacerebbe conoscere la storia della S.i.e. Breda Roma (questa la scritta sul fianco di bascula e sull’astina c’era un piccolo scudetto tondo in oro con scritta Breda). Grazie sin d’ora per tutto quello che potrete dirmi. Mi dicono che ne siano state costruite solo 200: è vero? Francesco - e-mail

Egregio sig. Francesco, la doppietta è proprio la Gemini, costruita dalla Breda Roma nel dopoguerra fino alla chiusura dello stabilimento nel 1962, a seguito della ristrutturazione del gruppo Breda dopo l’acquisizione dello stesso da parte della holding di partecipazioni statali EFIM. La Gemini era stata concepita come arma di lusso, per il tiro al piccione, anche con la consulenza del famoso armiere romano Casciano, allora rappresentante e importatore per tutto il centro-sud Italia di celebri Case, quali la Holland & Holland e la Lebeau Courally. Aveva delle caratteristiche eccellenti, come ad esempio gli acciarini tipo Holland assai ben concepiti e rifiniti, alle quali ne facevano da contraltare di meno buone, come ad esempio la qualità delle canne e il metodo di accoppiamento delle stesse, che provocava la formazione di ruggine sotto le bindelle. Anche la linea della bascula risultava un po’ massiccia e non del tutto convincente. Veniva normalmente allestita con tre gradi di incisione, una liscia come quella da lei vista (la mia preferita), una con leggera incisione e una con incisione più ricca. Negli anni‘50 il prezzo di vendita era molto alto, superiore alle doppiette serie“Imperiale” della Franchi. Dato lo scarso successo, ne sono state costruite poche centinaia in calibro 12 (è sempre difficile, e io diffido sempre, in mancanza di documentazione certa, indicare un numero esatto), e una dozzina in calibro 20. Nonostante la sua rarità, anche i collezionisti l’hanno sempre snobbata e per questo se ne possono trovare in giro a prezzi non alti. Resta comunque un testimone di uno dei primi tentativi effettuati dall’industria italiana di offrire un prodotto di alta gamma nel settore dei fucili a canna liscia, che sfocerà poi nel trionfale successo conseguito negli ultimi tre decenni del secolo appena trascorso, che perdura tuttora. Circa lo stabilimento di Roma della Breda, esso era dedito alla costruzione di armi militari: ad esempio, nel periodo nel quale costruiva la Gemini, ha sfornato decine di migliaia di Garand per l’esercito italiano. Cordiali saluti. (Marco Scipioni)

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet1_W1_F


033 REDOLFI@001 1

02-MAR-11 20:53:07

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


034 DIGICAST@001 1

02-MAR-11 20:53:19

UN ABBONATO CACCIA E PESCA È SEMPRE PREDA DELLA PASSIONE Abbonati subito su www.cacciaepesca.tv

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


035-037 news 3@001 1

02-MAR-11 20:53:16

NOVITÀ ED EVENTI

035

Beretta fornirà 34.500 carabine all’India Beretta Mx4 Funzionamento: semiauto-full auto Calibro: 9mm NATO Caricatore: 30 colpi Velocità alla volata: 430 m/s Lunghezza canna/totale: 312/647 mm Peso: 2.825 g (con caricatore pieno)

Beretta Fabbrica d’Armi, durante l’Idex 2011, il salone internazionale delle armi svoltosi di recente ad Abu Dabi, ha annunciato di aver sottoscritto un accordo per la fornitura, entro l’anno, di 34.500 carabine MX4 9 mm al ministero degli Affari interni indiano, una commessa del valore di oltre 25 milioni di euro.“Questo è un pezzo del made in Italy di successo nei mercati internazionali”, ha dichiarato Franco Gussalli Beretta, amministratore delegato dell’azienda di Gardone Valtrompia,“siamo orgogliosi che il Governo indiano abbia scelto le nostre carabine per operazioni strategiche di ordine pubblico e per applicazioni in cui la tecnologia e l’affidabilità di un prodotto sinonimo dell’alta qualità italiana fanno premio rispetto alle produzioni di altre aziende internazionali”.

Capetav dal 20 al 22 maggio Unica nel suo genere nella regione Umbria, Capetav accoglierà a Bastia Umbra (Pg) appassionati del settore, operatori, esperti in materia, cultori dell’arte venatoria, così come della pesca e del tiro sportivo, garantendo, allo stesso tempo, uno spettacolo continuo e avvincente anche per gli accompagnatori grandi e piccini che visiteranno l’expo. In circa 10.000 metri quadrati, Capetav offrirà l’opportunità di visitare oltre 120 stand tra abbigliamento, editoria, attrezzature, turismo, gourmet, associazioni di categoria, ma il programma prevede anche mostre documentarie, corsi di cucina, convegni curati da esperti e docenti universitari su temi di attualità (quali cambiamenti climatici e balistica), tornei di softair e manifestazioni sportive. La fiera si svolgerà dal 20 al 22 maggio (dal venerdì alla domenica) nella più classica e comoda delle location umbre per questo genere di eventi, Umbria Fiere, con la copresenza di alcune location satellite per lo svolgimento di competizioni, gare e altre manifestazioni.

Per informazioni: Beretta Spa, www.beretta.it

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B

Per informazioni: http://capetav.com


035-037 news 3@002 1

036

02-MAR-11 20:53:19

NOVITÀ ED EVENTI

Circa 10mila visitatori per la Borsa armi, caccia e pesca di Bellinzona La settima edizione della Borsa armi, caccia e pesca si è svolta anche quest’anno a febbraio a Bellinzona, capoluogo del Cantone Ticino. In solo tre giorni circa 10mila appassionati hanno visitato gli stand degli espositori e gli spazi della fiera. Erano presenti le principali armerie del Cantone come pure alcuni espositori provenienti dalla Svizzera tedesca e romanda. Il ventaglio di prodotti e settori proposti variava dalle armi moderne ed antiche, all’ottica, alla coltelleria, all’abbigliamento e ad altri articoli diversi per la caccia e la pesca. Erano presenti anche le Federazioni ticinesi della caccia e della pesca e la Federazione delle società di tiro, il corpo delle Guardie di Confine e il reparto tiratori scelti Polizia Cantonale Ticinese. Ospite d’onore con dimostrazioni pratiche sul posto Club Pescatori a Mosca con dimostrazioni pratiche della pesca a “mosca” con lancio Fly Fisching. L’appuntamento si rinnoverà nel 2012, sempre a febbraio, per l’ottava edizione.

Per informazioni: www.armicacciapesca.ch

Corso DFA di Combat Pistol ad aprile Sarà basico-intermedio il livello del corso della Delta Firearms Academy in programma nei weekend dall’8 al 10 e dal 15 al 17 aprile (iscrizioni entro il 31 marzo). In tale corso, basato sulle ultimissime tecniche di tactical shooting-tiro tattico, saranno illustrate le procedure e le tattiche dell’utilizzo della pistola semiautomatica. Oltre ai fondamentali, indispensabili per un maneggio in assoluta sicurezza (corretta posizione del corpo, grip dell’arma, allineamento mire e controllo scatti), saranno illustrate le tecniche intermedie quali tiro in movimento, da terra, cambi caricatori rapidi e tattici nonché utilizzo di torce tattiche e tiro in low e no-light condition e shooting house con combat paper e sagome reattive. Il corso è aperto a tutti i tiratori anche principianti purché in possesso di porto armi (sportivo, caccia, difesa) o agli appartenenti delle istituzioni e forze armate dello Stato. L’iscrizione a questo corso sarà indispensabile per accedere al nuovo corso DFA Combat Pistol Advanced previsto per fine giugno con la partecipazione dell’operatore statunitense J.R.L.

Per informazioni: DFA, cell. 393 121.21.21, 320 307.30.75, 348 225.55.00

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


035-037 news 3@003 1

02-MAR-11 20:53:20

FormArPoL, polizia locale a scuola di armi

CONCEPITE PER LE MIGLIORI PRESTAZIONI

cal. 4,5 E0 mm – < 7,5 J

< 7,5 J

< 7,5 J

E0 mm – cal. 4,5

(V0 J E 0 < 7,5 ), cal. 5,5 mm mm – al. 4,5 300 m /s ssic c ,5 mm (V0 ~ F 34 Cla al. 4 ssic c 34 Cla

F 280

E0 mm – cal. 4,5 lassic F 240 C

r F 21 Panthe

~ 225 m /s)

La Scuola Superiore della Sicurezza dell’Advanced Security Academy, e le Sezioni del T.S.N. di Galliate e Novi Ligure con il patrocinio di Armi Magazine, organizzano, il 19 aprile 2011 al Relais Villa Pomela di Novi Ligure (AL), la giornata di studio “FormArPoL”, Formazione sulle Armi per la Polizia Locale. Il tema della giornata è l’importanza di una corretta formazione per gli operatori della Polizia Locale, categoria che pur rivestendo le qualifiche degli operatori delle Forze di Polizia, non dispone di una scuola di formazione come queste ultime. L’incontro sarà di tipo aperto e interattivo, con l’intervento di personalità appartenenti al mondo dell’università, della cultura e del mondo professionale di chi porta le armi per lavoro. Moderatore dell’incontro sarà Gianfranco Peletti, ufficiale a riposo della Polizia locale di Milano che da oltre 30 anni si occupa di questo problema e, nel 1997, con la F.I.T.D.S. ha creato la figura del maestro istruttore di tiro della Polizia municipale. Alla luce di quest’esperienza, nel 1999, con la Regione Lombardia, l’I.Re.F. e le due Sezioni del T.S.N. che organizzano questa giornata, ha qualificato 62 istruttori di tiro della Polizia municipale. Con Peletti ci sarà Susanna Loriga, psicologa criminologa, collaboratrice del ministero della Giustizia e presidente del C.E.S.A.D., nonché esperta in armi da fuoco e difesa personale. La partecipazione è gratuita ed è riservata agli appartenenti alle Polizie locali. Al termine del convegno sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Nel pomeriggio, infine, è prevista una parte dimostrativa al T.S.N. di Novi, con l’utilizzo del S.I.A.T. (Sistema Interattivo Addestramento al Tiro), durante la quale saranno illustrate le tecniche e le metodologie più idonee per evitare abusi e incidenti durante il servizio.

Per rinformazioni: T.S.N. di Novi Ligure, tel. 0143 329.510, tsnnovi@libero.it

Il corso Kelbly’s Long range in dvd È disponibile, in un cofanetto di 4 dvd (8 ore), il video del corso tenuto qualche settimana fa dal tecnico di Kelbly’s (ne abbiamo trattato nel numero di febbraio) all’Accademia italiana tiro di precisione (AITP) a Forlì. Lo si può acquistare sul sito dell’armeria Cicognani, a 100 euro (50 per i soci dell’AITP).

Per informazioni: Armeria Cicognani, www.varidecicognani.com

Stan Greg Walley, tecnico di Kelbly’s, spiega la corretta postura nel tiro

LP8 Magnum cal. 4,5 mm – E 0 < 7,5 J Punto rosso e attacchi non inclusi

www.diana-airguns.de Distributori: www.paganini.it • www.diamant-sas.it Per la gamma completa dei modelli visionare il sito web del fabbricante e dei distributori.

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


038 EX ORDINANZA@001 1

02-MAR-11 20:54:14

Vi aspetta in edicola

Speciale Ex Ordinanze 2011 armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


039@001 1

02-MAR-11 20:53:39

NOVITÀ ED EVENTI

Giornate di allenamento al tiro a lunga distanza La Federazione italiana tiro a lunga distanza (FITLD) ha già svolto con successo le prime giornate di allenamento al tiro a lunga distanza. L’evidente soddisfazione dei partecipanti ha spronato lo staff a impegnarsi per offrire immediatamente altre date. Le giornate di tiro, riservate ai tesserati della Federazione, si svolgono in una struttura su bersagli a distanze variabili fra i 600 e i 1.100 metri, nella zona di Salso Maggiore Terme (Parma), all’azienda agri-faunistica “La Pastoria” in provincia di Parma, convenzionata con la FITLD. La prossima data è il 25 marzo.4 e il 25 marzo. In questo primo trimestre tutte le giornate sono di venerdì in modo da non sovrapporsi con le giornate di caccia, ma nel prossimo trimestre saranno scelti giorni festivi.

Per informazioni: FITLD, www.fitld.it, info@fitld.it

Siamo presenti all’Exa 2011 stand C09

039

Prima gara per il Campionato siciliano 2011 A metà febbraio, allo Sniper Club di Pedalino (RG), si è svolta la prima gara del Campionato siciliano, giunto alla sua seconda edizione e sponsorizzato da Armi Magazine. Molte le novità rispetto all’anno precedente. Innazi tutto, la prima prova si è svolta in notturna. Tra i partecipanti, molti protagonisti dell’anno passato ma anche nuovi tiratori. Le categorie di gara erano tre: A,“Ex-Ordinanza Mire Metalliche”; B,“Ex-Ordinanza Sniper”; C,“Sport”. Nelle prime due la competizione prevede l’uso di armi ex ordinanza, ovvero di armi lunghe a canna rigata che sono state in dotazione a qualsivoglia esercito o corpo di polizia nel mondo e adesso dismesse, senza personalizzazioni e con accessori originali dell’epoca. Nella Cat. A con il solo utilizzo delle mire metalliche, nella Cat. B con l’uso di ottica originale. Nella Cat. C si gareggia con qualsiasi arma lunga a canna rigata moderna, liberamente personalizzabile e senza limitazioni sull’uso di ottiche. Unico limite, il calibro, che deve rientrare tra quelli ammessi nell’attività venatoria. La gara si è svolta sulla distanza di 200 metri e in notturna. Sono state introdotte due prove speciali: la prova di rosata e la prova di solidarietà. La prima può essere svolta, a scelta, dal tiratore che abbia eseguito la prima sessione di tiro, al posto di un normale rientro; consiste nello sparare cinque colpi in 10 minuti in un bersaglio e ad una distanza uguali a quelli della categoria in cui si partecipa. La prova di solidarietà, o prova I.O.M., si chiama così perché l’intero incasso ottenuto da questa prova è devoluto all’Istituto Oncologico del Mediterraneo (IOM) di Viagrande (CT) e consiste nel colpire con un solo colpo un bersaglio particolare che viene reso noto solo al momento della prova stessa: chi supera la prova conquista 5 punti in classifica. Nella Categoria Mire metalliche, il primo posto è stato conquistato da uno dei protagonisti principali dello scorso campionato: Giuseppe“Fifì” Carbone di Catania che ha realizzato il punteggio di 88 con uno Schmidt Rubin K31. Nella Categoria Sniper, protagonista Ettore Arrigo e il suo Dragunov SVD. Ma la prova che ha visto più partecipanti è stata quella della categoria Sport con 17 tiratori. Alla fine ha prevalso Santo Dibennardo con un Savage 10 Predator.

Per informazioni: Federazione siciliana tiro sportivo, www.fsts.it JL

Armadio blindato FIRENZE in noce

Armadio Blindato Mod. CRISTALLO in noce Dim. Esterne cm. 193x103x53 Dim. Interne cm. 170x90x45 Peso kg. 370 ca. N° Fucili: 16 ILLUMINAZIONE INTERNA DI SERIE

CERTIFICAZIONE EUROPEA VDMA 24992 ISO 9001

Stupenda vetrinetta foderata in morbido velluto rosso con specchiature laterali, rivestita in noce nazionale selezionato e lucidato a mano. Interno dotato di tesoretto sul fondo. Il vetro è antisfondamento da 20 mm ca. e la serratura tridirezionale con duplice mandata. La struttura interna in acciaio spessore 3 mm con battente porta da 6 mm.

G400K Lux 9 Fucili Dim. cm. 150x40x35 Colore: antracite Peso kg. 95 ca. G500K Lux 11 Fucili Dim. cm. 150x50x35 Colore: antracite Peso kg. 120 ca. G700K Lux 13/14 Fucili Dim. cm. 150x70x35 Colore: antracite Peso kg. 145 ca.

Cassaforte G400K- G500K - G700K Completamente rivestita in moquette rosso porpora. Corpo in lamiera d’acciaio 3 mm. Porta in lamiera d’acciaio 6 mm. Perimetro del battente 3 mm. Sistema di chiusura sulla porta principale: 4 cilindri d’acciaio rotanti antitaglio cromati, diametro 25 mm, azionati da speciale maniglione in acciaio. Serratura tedesca di elevatissima sicurezza, omologata VDS1, antiscasso a doppia mappa. Lo spessore della porta sul gruppo serratura è di 12 mm. Cardini interni d’acciaio (lo speciale incastro a chiusura della porta non consente lo scardinamento della stessa anche dopo averli tagliati). Tesoretto blindato interno, classe VDS1, corpo 3 mm, porta 4 mm, perimetro del battente 6 mm e serratura con 2 cilindri d’acciaio cromato, diametro 20 mm, azionati da serratura classe VDS1 antiscasso tedesca. A richiesta combinatore meccanico La Gard.

Armadi blindati TE5 - TE8 - TE8/33 Struttura del corpo in lamiera d’acciaio spessore 2 mm, porta in lamiera d’acciaio spessore 2 mm rinforzata da speciale nervatura sul lato battente più pannellatura interna da 1 mm. Sistema di chiusura sulla porta principale: 4 cilindri d’acciaio rotanti antitaglio azionati da serratura di sicurezza a doppia mandata con chiave bicifrata. Tesoretto interno: porta tagliata al laser spessore 2 mm con serratura a cilindro. Accessori: tappetino sul fondo e 4 viti di ancoraggio a parete.

TE5 5 Fucili Dim. cm. 150x34x26 Colore: antracite Peso kg. 50 ca. TE8 8 Fucili Dim. cm. 150x47x26 Colore: antracite Peso kg. 56 ca. TE8/33 8 Fucili anche con ottica Dim. cm. 150x47x33 Colore: antracite Peso kg. 64 ca.

Firenze TE8 Dim. Esterne cm. 163x59x39 Dim. Intenre cm. 150x47x35 Peso kg. 85 ca. N. Fucili: 8

Firenze TE12 Dim. Esterne cm. 163x84x39 Dim. Intenre cm. 150x70x35 Peso kg. 110 ca. N. Fucili: 12

Semplici e lineari, ma nello stesso tempo sicuri ed eleganti, gli armadi a vetro antisfondamento mod. TE8 e TE12 con corpo da 2 mm e porta da 2+2 con vetro da 13 mm sono rivestite all’interno di un morbido velluto rosso. Rastrelliera in legno ospitante anche carabine con ottica e tesoretto interno. Chiusura centralizzata tridirezionale a cilindro.

VERNICIATURA ESTERNA METALLIZZATA ESEGUITA A FORNO POSSIBILITÀ SCELTA DEL COLORE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


040@001 1

040

02-MAR-11 20:53:32

SOTTO LA LENTE

Rest ADJ-5 Kit1 CHE COS’È? È un rest dotato di cuscino posteriore e sottocuscino. CON QUALI MATERIALI È COSTRUITO? È realizzato in alluminio, acciaio inox, ottone e cordura. COME FUNZIONA? La serie 5 si distingue dalle

precedenti per una modifica apportata alle sponde mobili di serraggio, ora ancora più precise e robuste; inoltre, sono stati ridotti ulteriormente i giochi. È realizzato in tre pezzi per poter evitare l’incollaggio del cuscino e renderlo ispezionabile. COS’HA DI PARTICOLARE

RISPETTO AI PRODOTTI ESISTENTI? La base a tre piedi è corredata, di serie, di piedi anteriori con puntalini in acciaio temperato per essere più stabile sul banco da bench-rest. Anche il pomello dedicato al brandeggio della testa è realizzato in acciaio temprato, per evitare l’usura. Le mano-

pole di bloccaggio sono più sporgenti per rendere più agevole la manipolazione. Per informazioni Armeria Cicognani via Trentola 80 Loc. Poggio, Forlì www.varidecicognani.com (il resto è acquistabile anche on line) cell. 348 900.15.87

euro

Prenota Ora il tuo Norinco M4

www.palmetto.it

Brescia - via Oberdan 70 tel. +39 0303700800 - info@palmetto.it

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B

JL


041 BRIXIA@001 1

02-MAR-11 20:53:59

30 a Mostra Internazionale Armi Sportive, Security e Outdoor

9-12 APRILE Dal 1980 diamo spazio alle vostre passioni INFORMAZIONI GENERALI DATE E ORARI

sabato 9 aprile 9.00 / 19.00 domenica 10 aprile 9.00 / 19.00 lunedì 11 aprile 9.00 / 18.00 martedì 12 aprile 9.00 / 16.00

www.exa.it

PREVENDITA ON LINE

acquista all’indirizzo web il biglietto d’ingresso.

SEDE

Brixia Expo - Fiera di Brescia SPA

infoline 030 3463483/485 - info@exa.it Organizzatore: BRIXIA EXPO - FIERA DI BRESCIA S.p.A. Tel. +39 030 3463 485/483 Fax +39 030 3463 480 - info@exa.it

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


042-043Vetrina Armi Aprile2@001 1

02-MAR-11 20:53:39

News Prodotti & Accessori

Maglia e pantaloni Energizer per lo sport

F-Xperience, visore notturno binoculare Questo dispositivo impiega la tecnologia del bombardamento di elettroni: converte la luce in elettroni e riproduce l’immagine su uno schermo al fosforo che s’illumina riproducendo l’immagine notturna. Funziona amplificando la luce naturale disponibile, mentre in completa oscurità può visualizzare immagini solo accendendo l’illuminatore a infrarossi. Il raggio a infrarossi è a tutti gli effetti una sorgente di luce, anche se invisibile all’occhio umano. La messa a fuoco è fissa con distanza minima di 2 metri. Prezzo: 475 euro. Per informazioni: Armeria Frinchillucci, tel. 06 488.49.57, www.frinchillucci.it

L’intimo X-Bionic Energizer utilizza il sudore per regolare la temperatura corporea. Il passaggio di aria fresca attraverso l’Air Conditioning Channel garantisce una climatizzazione costante. Il Sistema 3D-Bionic Sphere utilizza un sottilissimo strato di sudore, non percettibile dalla pelle, per produrre raffreddamento tramite l’evaporazione. Nella fase di riposo, quando non si suda, l’aria trattenuta nelle cavità del tessuto e riscaldata dal corpo viene utilizzata come isolante termico. L’elasticità del filato consente infine un movimento privo di resistenza. Il materiale high-tech con le diverse lavorazioni del tessuto supportano i muscoli grazie a una leggera compressione. Prezzi: 95 euro (maglia) e 75 euro (pantaloni). Per informazioni: Domino Srl, tel. 02 335.120.40, www.dominoguns.it

Il rompifiamma di Cicognani L’armeria di Forlì, specializzata nel tiro a lunga distanza, propone nuove versioni di F.A.T., disponibili in cinque colorazioni (nero, argento, blu, rosso e titanio). Il prezzo (210 euro) comprende la calibratura boccola, previa notifica del diametro con precisione centesimale. Per informazioni: Armeria Cicognani, tel. 0543 476.445, www.varidecicognani.com

Umarex propone Walther Sono moderni, ben accessoriati e di costo contenuto i coltelli tattici proposti dalla tedesca Umarex con lo storico marchio Walther. Tra questi, il Silvertac è un chiudibile liner-lock con apertura assistita e lama di tipo drop point modificata. Per informazioni: Bignami, tel. 0471 803.000, www.bignami.it; Diamant, tel. 0543 725.100, www.diamant-sas.it

In ricordo di D’Annunzio Da MEC Military un nuovo modello legato alla Beffa di Buccari e al MAS 96 di Gabriele D’Annunzio da cui prende il nome. È un modello con cassa e bracciale in acciaio, impermeabile 10 atmosfere, cassa e corona a vite, proposto con due quadranti (nero e grigio militare), con meccanismo elettronico svizzero. Prezzo: 158 euro. Per informazioni: MEC Military, tel. 051 407.56.73, www.mecmilitary.it

LA VETRINA DI ARMI MAGAZINE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


042-043Vetrina Armi Aprile2@002 1

02-MAR-11 20:53:52

043

ArieteRam,occhiale amascherabalistico L’esperienza maturata e perfezionata nell’Optics Technology da Ariete nel settore moto è stata messa al servizio del settore Defence con la realizzazione della maschera Ram, dotata di lenti balistiche, e spugne autoestinguenti. La Ram è al 100% prodotta in Italia ed è certificata ANSI/SEA Z87.1 (USA), MIL-DTL-43511D (USA), e STANAG 2920 V50 (V50 = 223 m/s) (NATO). Per informazioni: Tactical&Tecnology, tel. 0331 731.209, www.tacticaltechnology.it

Per temperature molto calde Gli Orizo Varnish sono dedicati a cacciatori ed escursionisti amanti del deserto, della savana e dell’Africa: tutte persone che vogliono una scarpa comoda, fresca, estiva e funzionale con alte prestazioni su ogni superficie. La membrana e Vent. offre leggerezza, impermeabilità e traspirabilità. La tomaia è in pelle scamosciata idrorepellente e Cordura idrorepellente. Prezzo: 104 euro. Per informazioni: Consult Line s.r.l., tel. 0423 301.608, www.orizo.it

Magliette tactical style Con l’arrivo della bella stagione Defcon propone due T-shirt. La prima della linea Shiroi in vari colori anticati è ispirata al mondo dei tatuaggi, tipici di marinai e legionari; la seconda maglietta si rifà al BOPE, il celebre reparto speciale della polizia brasiliana, obbligatoriamente in nero, colore che dall’uniforme alle auto caratterizza il reparto. Sono acquistabili anche per corrispondenza. Per informazioni: Defcon, tel. 0422 541.823, defcon.italia@gmail.com

Per pesate molto precise La bilancia elettronica ES Type 50 (80 euro), con pesata fino a 50 grammi, impiega diverse unità di misura (grammi, once, carati, grani e pennyweight). La precisione è al milligrammo e al centesimo di grano. Per informazioni: Kentron a line by Bull Oil, tel. 0583 29268, www.kentronsport.com

Metal Detector Discovery 2200 È stato progettato per risultare leggero (pesa circa

1,2 kg) ed ergonomico, e sarà apprezzato anche dall’appassionato cercatore evoluto. Ha display con funzione touch pad con comandi digitali e indicatore di facile lettura per la profondità dell’oggetto. Ha quattro toni di segnalazione per un’identificazione accurata dell’oggetto sepolto e impiega una sonda impermeabile da 8 pollici. Offre la possibilità di usare le cuffie (non incluse). Per informazioni: Adinolfi, tel. 039 230.07.45, www.adinolfi.com

Valigetta Negrini per pistola Molto elegante questa valigetta dove riporre la propria pistola con il caricatore; è realizzata in ABS lusso con finiture in pelle e velluto all’interno. Per informazioni: Negrini Srl, tel. 0376 625.008, www.negrinisrl.com

CM

NEWS

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


044-049-SW AR1522 (6)@001 1

02-MAR-11 20:54:10

Il clone divertente SMITH & WESSON M&P15-22 CAL. .22 LR

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


044-049-SW AR1522 (6)@002 1

02-MAR-11 20:54:14

A completare la sua gamma di fucili sviluppati sulla piattaforma AR15, la cui distribuzione è iniziata nel 2006, Smith & Wesson ha lanciato una versione in calibro .22 Long Rifle. Realizzata ricorrendo in gran parte ai polimeri, è un’arma molto divertente che esteticamente non differisce dalla versione maggiore e conserva la compatibilità con molti accessori

testo di Matteo Brogi, foto di Gianluigi Guiotto

D

a sempre attivo nel settore delle forniture militari e per forze di polizia, il marchio Smith & Wesson ha lanciato da pochi anni una linea di modelli espressamente pensati per l’impiego operativo. La gamma, emblematicamente denominata M&P (ovvero Military & Police), è stata sviluppata inizialmente con l’introduzione di pistole e revolver – tradizionalmente legate al core business del produttore – per essere poi estesa anche al settore delle armi lunghe. Un segmento che Smith & Wesson ha calcato a più riprese nel corso della sua lunga storia ma che è sempre stato marginale all’interno della sua offerta. Dopo l’introduzione nel 2005 della pistola semiautomatica M&P, successivamente declinata in numerose varianti, nel 2006 è arrivato il momento dell’arma lunga. Come dichiarò a quel tempo il product manager Steve Skrubis,“l’obiettivo di Smith & Wesson è quello di diventare un fornitore completo di armi pensate per il law enforcement e la difesa personale”. Invece di studiare un sistema d’arma completamente nuovo, con tutte le incognite che questo percorso avrebbe comportato, il produttore americano decise di sviluppare la propria interpretazione di quello che è tutt’oggi, a molti anni dalla sua introduzione, il sistema d’arma più completo, appetibile e diffuso nel mondo occidentale. Quello dell’AR15. Non potendo sfruttare il nome originale (AR15 è l’acronimo di ArmaLite model 15 ed è proprietà di Colt), decise di nominarlo M&P15 e di sintetizzare in una nuova arma il meglio che l’impiego operativo e lo sviluppo tecnologico hanno suggerito nel tempo. Come dichiarò lo stesso Skrubis al momento del lancio del nuovo prodotto, Smith & Wesson “non sta cercando di reinventare la ruota. Il nostro intento è quello di produrre il più affidabile AR15 out of ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


044-049-SW AR1522 (6)@003 1

02-MAR-11 20:54:00

046

the box (di produzione industriale), fornito delle migliori caratteristiche e dei migliori accessori disponibili”. Per farlo, i tecnici di Springfield avevano esaminato tutti gli AR15 e i componenti in circolazione arrivando a elaborare una sintesi che si rifaceva al progetto originario così come alle varianti succedutesi nel tempo. Nel 2006 venivano così lanciate allo Shot Show le prime due interpretazioni S&W nel settore, rispettivamente contrassegnate dalle sigle M&P15 (la versione standard) e M&P 15T (versione con mire abbattibili e 4 slitte Picatinny). Queste prime armi erano prodotte da Stag Arms, gioLa diottra, applicata alla slitta Picatinny, ha comandi vane azienda faper la regolazione dell’alzo e della deriva. Può essere mosa per il suo facilmente rimossa per fare spazio a un sistema di colAR15 per operalimazione alternativo. Grazie all’adozione dello stantori mancini, ma dard MIL-STD-1913 possono essere impiegati anche in breve la stessa sistemi d’acquisizione pensati per l’arma maggiore Smith & Wesson ne iniziò la produzione in proprio, producendo internamente il lower receiver e montando canne prodotte da Thompson Center, azienda del gruppo. Le varianti si sono nel tempo moltiplicate fino a comprendere le 22 versioni 5,45x39 mm introdotta nel 1974 per armaattualmente disponibili sul catalogo (tra re il fucile d’assalto sovietico AK74), cui cui quella camerata per la cartuccia vanno ad aggiungersi le 2 allestite dal Performance Center. Nel 2009, ad integrare la Il calcio retrattile CAR a 6 posizioni consente piattaforma AR15, Smith & Wesson ha anun’escursione di circa 8 centimetri, di modo nunciato e presentato anche una versione che l’ingombro totale dell’arma può passare dell’arma in .22 Long Rifle. da 769 a 850 mm. Il calcio presenta un comando che ne consente l’escursione lungo l’asta; tutto è realizzato in polimero consentendo un risparmio ponderale di circa 500 grammi rispetto all’arma in calibro .223 (5,56 NATO nella versione militare). Al calcio è applicata la maglietta per l’ancoraggio della cinghia

Progettata per il .22 Anche se per qualcuno accostare il piccolo calibro a percussione anulare al fucile d’assalto americano può apparire blasfemo, si deve osservare come questo non sia un accostamento peregrino. Al fine di ridurre il costo d’esercizio in allenamento e facilitare

Sul lato destro dell’arma sono visibili la finestra d’espulsione e la predisposizione per l’inversione del comando della sicura, che di fabbrica è collocato a sinistra

l’addestramento delle truppe, conversioni in .22 sono da tempo disponibili sul mercato interno americano. La vera novità, semmai, è il lancio di un’arma espressamente pensata per il piccolo calibro, un’arma che di questa specificità si è avvantaggiata divenendo un fenomeno nel suo genere ed ispirando numerosi cloni, che ad un solo anno dalla sua introduzione già affollano il mercato. Lo Smith & Wesson M&P15-22 nasce quindi sulla piattaforma AR15, di cui conserva tutte le caratteristiche meccaniche (ad eccezione del sistema di chiusura a recupero di gas) e funzionali, che invece le conversioni non sono in grado di mante-

Anche il mirino, sile A2, può essere facilmente rimosso dal suo supporto

SMITH & WESSON M&P15-22 CAL. .22 LR

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


044-049-SW AR1522 (6)@004 1

02-MAR-11 20:54:09

047 Smith & Wesson, le armi lunghe e quelle militari

Il caricatore in polimero del M&P 15-22 è catalogato in Italia per 5 colpi; un riduttore ne limita la capacità dai 25 della versione americana

nere. L’aver di fatto ripensato l’arma di Stoner per il .22 ha consentito di apportare alcune variazioni significative; si pensi, infatti, alle prestazioni balistiche dei due calibri: là dove il 5,56 NATO con una palla da 62 grani sviluppa velocità superiori ai 900 m/s e potenze superiori ai 1.700 Joule, il 5,6 mm a percussione anulare con palla da 30 grani può superare di poco i 500 m/s e spuntare potenze comunque inferiori ai 300 Joule. Questo ha permesso di abbandonare il più complesso sistema a recupero di gas a favore di una chiusura labile e di lavorare sulle masse dell’arma; il M&P15-22 adotta infatti un sistema di upper e lower receiver in polimero che vanno a sostituire

Non è la prima volta che Smith & Wesson frequenta il settore delle armi lunghe militari. Durante i primi anni del secondo conflitto mondiale produsse per il governo britannico lotti del Model 1940, una carabina a canna corta disegnata per l’impiego della cartuccia 9 para. La prima versione, Mk1, fu rifiutata dal committente per l’impossibilità d’impiego di cartucce ad alta pressione; il programma successivamente fallì nonostante la messa in linea della versione rinforzata (Mk2) e molte delle armi prodotte rimasero in arsenale. In anni più recenti, precisamente nel 1967, avviò la produzione di una pistola mitragliatrice (Model 76), ancora in calibro 9 mm, in diretta concorrenza con la IMI Uzi e l’HK MP5 per sostituire la svedese Carl Gustav M45 che lo Stato nord-europeo non forniva più alle forze speciali americane perché in disaccordo con la guerra in Vietnam; l’arma non ebbe grande successo e fu prodotta fino al 1974 in piccoli lotti che furono in parte acquistati da forze di polizia e in parte da privati cittadini. In anni successivi, l’azienda di Springfield lanciò un fucile d’assalto a canna liscia in calibro 12, il Model AS (Assault Shotgun), che ebbe però vita breve. La produzione di fucili a canna liscia è stata ripresa in più momenti tanto che anche ora il catalogo S&W annovera la serie Elite, tre doppiette e un sovrapposto per l’impiego venatorio. Anche se la storia del marchio include la produzione di alcuni modelli a canna liscia, la missione di Smith & Wesson è sempre stata legata al revolver. La sua prima semiauto SW fu lanciata nel 1913 (Model 1913, poi Model 35) e prodotta in poco più di 8.000 esemplari; ma è solo negli anni 50 del Novecento che si avventurerà con convinzione nel settore delle pistole semiautomatiche, nel quale entrerà in seguito ad un concorso lanciato dall’esercito americano per sostituire la 1911; ne venne fuori il Model 39, la prima semiauto a doppia azione americana: comparve sul mercato nel 1955.

quelli in alluminio dell’arma originale (lega d’alluminio aeronautica 7075 T6) e consente di ridurne la massa totale di circa il 16% (mezzo chilo). La canna montata è quella classica d’impostazione tattica da 16” con un passo di rigatura di 1:15” (un’intera rotazione in 378 mm). L’arma è dotata di 4 slitte Picatinny, sempre realizzate in polimero, che permettono l’adozione di una gamma vastissima di accessori, per quanto riguarda le mire ma non solo. Gli organi di mira forniti a corredo prevedono una tacca a diottra regolabile in alzo e deriva dotata di due differenti aperture, fa-

cilmente selezionabili, che consentono una mira più istintiva contro bersagli ravvicinati (quella con l’apertura più larga) o una mira più ponderata a distanze anche elevate (apertura stretta). Le prove effettuate a 50 metri in appoggio hanno dimostrato che l’arma è in grado di sparare con una precisione notevole anche a distanze medio lunghe grazie alla validità del disegno della piattaforma e alla buona realizzazione del prodotto da parte del costruttore, ma anche per merito delle caratteristiche Sul lato destro, in prossimità del caricatore, sono visibili nome del produttore, modello dell’arma e il pulsante di sgancio del caricatore. Dietro alla finestra d’espulsione è visibile il deflettore che facilita l’espulsione corretta del bossolo. Nel M&P15-22 manca il dust cover per proteggere la finestra d’espulsione

Sul lato sinistro dell’arma sono collocati la sicura e il comando dello hold open, che consente di bloccare anche manualmente l’otturatore in apertura. Da notare l’indicazione del calibro per cui è camerata l’arma

ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


044-049-SW AR1522 (6)@005 1

02-MAR-11 20:54:09

048

Viste laterali dello S&W M&P15 cal. .22LR

del calibro, che a 50 metri (come dimostrano i tiratori delle specialità accademiche) e a 100 metri (come dimostrano le gare di bench rest informali) permette di ottenere risultati notevoli. Il mirino fornito di serie, così come la tacca, appartiene all’allestimento AR15/M16 denominato A2 (variante del 1982) e può essere facilmente smontato per non intralciare la linea di mira quando si decida di usare un dispositivo di puntamento più evoluto. L’adozione dello standard Picatinny (MILSTD-1913) così come l’assoluta compatibilità del sistema agli standard Mil Spec dell’AR15 consentono di dotare l’arma di S&W di tutti i dispositivi e gli accessori dei vari produttori previsti per l’originale. Il sistema di otturazione, fatta salva l’adozione del sistema a massa battente e l’assenza del dust cover, ricalca quello dell’arma d’assalto dell’esercito americano così come l’architettura, che per lo smontaggio richiede esattamente la stessa sequenza di operazioni dell’AR15.Anche in questo caso, la chiave del sistema è la spina passante posta in prossimità del calcio che permette di svincolare il receiver superiore facendolo ruotare sul perno anteriore; da questa posizione, è facile provvedere alla rimozione dell’otturatore e accedere alla canna per le comuni operazioni di pulizia. La parte“calda”dell’arma è composta dal classico sistema di scatto ad azione singola che può essere inabilitato agendo sulla classica sicura a due posizioni posta sul lato sinistro dell’arma.

Il telaio, come detto, è realizzato in polimero ad alta resistenza così come il calciolo retrattile a 6 posizioni tipo CAR; tra i due estremi nel posizionamento ci corrono 8 centimetri abbondanti, un’escursione tale da favorire diversi stili di tiro e l’imbracciata da parte di operatori dalle caratteristiche fisiche molto differenti. Il caricatore, anch’esso costruito in polimero, concorre alla riduzione sostanziale

del peso dell’arma. Purtroppo, come prevedibile, la versione italiana dell’arma è stata catalogata per ospitare solo 5 colpi, mentre il caricatore originale ne potrebbe contenere addirittura 25. L’arma che esce da questa rivisitazione dell’AR15 non è esattamente quella che si può definire una riduzione di scala; il mantenimento dell’impostazione meccanica e delle dimensioni originali fa sì che l’aspetto

L’arma smontata nelle due sue componenti principali. Il field stripping è facilmente eseguibile a mano, eventualmente aiutandosi con il fondello di una cartuccia

SMITH & WESSON M&P15-22 CAL. .22 LR

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


044-049-SW AR1522 (6)@006 1

02-MAR-11 20:54:05

049

Smith & Wesson M&P15-22

La rosata è stata ottenuta sparando a 50 metri, in appoggio, 5 colpi di munizionamento commerciale Federal Gold Medal con palla da 40 grani

La volata dell’arma è incassata perché eventuali urti non rovinino la rigatura causando una riduzione della precisione dell’arma

Costruttore: Smith & Wesson, USA tel.+1-413-7818300,www.smith-wesson.com Importatore: Bignami tel. 0471 803.000, www.bignami.it Modello: M&P15-22 Tipo: carabina semiautomatica a chiusura labile Calibro: .22 Long Rifle Catalogazione: 18216 Alimentazione: caricatore da 5 colpi Congegno di scatto: scatto ad azione singola Organi di mira: tacca registrabile in alzo e deriva Sicurezze: sicura manuale Calcio: a 6 posizioni, in polimero Lunghezza canna: 406 mm Lunghezza totale: 769 mm Peso: 2.500 g Materiali: upper e lower receiver in polimero, carrello d’acciaio Finitura: brunitura opaca Prezzo: 545 euro

La rosata è stata ottenuta sparando a 50 metri, in appoggio, 5 colpi di munizionamento commerciale RWS R50 con palla da 40 grani

dell’arma rimanga invariato ad eccezione di un leggero contenimento della lunghezza complessiva (circa 4 centimetri), comunque non apprezzabile a prima vista. Quel che cambiano sono calibro e chiusura,

Lacarabinasismontaesattamentecomel’AR15, svincolandol’upperreceiver.Ilvincolotraledue partidell’armaègarantitodaduespinepassanti

passo di rigatura della canna, peso complessivo dell’arma (2.500 contro 2.950 grammi) e materiali impiegati. Alla linea di tiro Al tiro il M&P15-22 La faccia posteriore fornisce delle sensadell’otturatore. Una zioni inaspettate. Se volta rimossa la spina il rinculo è inesiche blocca i due receistente – e questo ver è facilmente aspornon ci sorprende – tabile per le comuni una piacevole soroperazioni di pulizia presa è la precisione e la facilità di ottenere rosate significative senza grandi sforzi. Smith & Wesson, inaugurando un sistema di comunicazione che sarebbe bello vedere

applicato anche ad altre armi, nel libretto di istruzioni presenta una lista di caricamenti più adatti all’impiego con questa carabina ed una seconda con l’elenco di quelli da evitare; tra questi ultimi spiccano ovviamente tutti quelli subsonici, che tendono a far inceppare l’arma a causa della scarsa pressione che sviluppano. Tra i caricamenti consigliati figurano: CCI (Standard Velocity, Mini-Mag, Stinger), Aguila (Super Extra High Velocity, Super Extra Standard Velocity), Winchester (Super-X High Velocity) e Federal (American Eagle, GameShock). Ciò non significa che altri caricamenti non siano idonei all’impiego; noi infatti l’abbiamo testata utilizzando cartucce RWS R50 e Federal Gold Medal senza riscontrare nessun inceppamento ed ottenendo ottimi risultati in termini di rosata. N G

ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


050-057Ruger8@001 1

050

02-MAR-11 20:54:09

Forte come l’acciaio

Il mirino a rampa ha con la tacca un indovinato rapporto prospettico ed è ben definito. È intercambiabile e sulle versioni con canna da 6” sarebbe auspicabile un mirino tipo patdridge, ancora più adatto per il tiro di precisione

Robusto, durevole, sicuro, affidabile, il Ruger GP 100 è anche un revolver molto preciso e particolarmente piacevole da usare. Vi proponiamo l’allestimento con canna da 6”, classificato come arma sportiva

di Vittorio Balzi

A

nche se non sono mai mancati i competitor, si può ben dire che per circa un secolo il settore dei revolver è stato dominato da Colt e Smith & Wesson, ma questo sostanziale duopolio venne bruscamente messo in discussione nel 1971 quando il vulcanico Bill Ruger mise sul mercato il suo primo revolver a doppia azione: il Security Six, capostipite della “Six Series” che nelle sue tre varianti base (oltre al Security Six, gli Speed Six e Service Six) ha totalizzato la bellezza di oltre 1.500.000 esemplari prodotti. Fortemente innovativi, per non dire rivoluzionari, i revolver della serie “Six” erano caratterizzati anche dal largo uso di parti

microfuse allo scopo di contenere i costi. Innovazione, robustezza, affidabilità, durata e prezzo non elevato sono stati alla base del successo dei revolver appartenenti alla famiglia nata col Security Six. Dopo il Security Six fu la volta del Redhawk, massiccio “revolverone” in 44 Magnum che oltre a dar vita ad una famiglia di armi fece intravedere ai tecnici della Ruger la possibilità di perfezionare ulteriormente il revolver “medio”. Fu infatti partendo dal disegno del Security e da quello del Redhawk che venne messo a punto il GP100, revolver 357 Magnum commercializzato dal 1985 e destinato a soppiantare la “Six Series”. Questa infatti “sopravvisse” fino al 1988 ma da quell’anno scomparve dal listino Ruger nel quale venne soppiantata da una famiglia di armi che fa capo al GP100. Tra la fine degli anni 70 e l’inizio della decade successiva prese avvio un “nuovo modo” di utilizzare i Il grilletto del GP revolver .357 Magnum: 100 ricalca le forpoche .38 Special e me di quelli degli molte cartucce .357 altri revolver RuMagnum a piena cariger e si può conca, meno singola aziosiderare come ne e più doppia azione. uno degli stilemi Tradizionalmente i di quel fabbrirevolver 357 venivano cante. Cosa ben per lo più utilizzati con più importante è le ben più tranquille particolarmente .38 Special, ma era un confortevole e fapo’ come avere una cilita molto il congran turismo e controllo dell’arma in vertirla a metano e per doppia azione molti, soprattutto nel settore del law enforce-

ment e della difesa personale, la cosa prese ad avere poco senso. In quegli anni si cominciò a sparare soprattutto 357 magnum, munizione per la quale crebbero le tipologie dei caricamenti, con molte delle new entries ancora più aggressive sull’arma, vuoi per lo sviluppo pressorio, vuoi per l’innesco di fenomeni erosivi a carico soprattutto del cono di forzamento. Fra tutti i calibri per i quali esistono dei consistenti database realizzati sulla base di eventi reali, il .357 magnum è quello che può vantare il migliore stopping power, soprattutto quando caricato con le 125 grani JHP spinte a forte velocità. E cartucce come le Federal e le Remington 357 da 125 grani JHP (all’epoca tra le più esasperate) erano assai diffuse e apprezzate anche in Italia prima che il DM 306/92 modificasse la 110 inserendo tra quelli vietati i “proiettili ad espansione” (in pratica solo gli hollow point, nati per espandere violentemente nell’attraversamento di tessuto biologico). Questo divieto si applica solo alle munizioni da difesa, visto che subito dopo il

RUGER GP-100 CAL. 357 MAG

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


050-057Ruger8@002 1

02-MAR-11 20:54:52

“Anche se non sono mai mancati i competitor, per circa un secolo il settore dei revolver è stato dominato da Colt e Smith & Wesson, ma questo duopolio venne bruscamente messo in discussione nel 1971 quando il vulcanico Bill Ruger mise sul mercato il Security Six...”

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


050-057Ruger8@003 1

02-MAR-11 20:54:15

052 La tacca di mira regolabile è incassata nel generoso topstrap e abbastanza riparata in caso di urto o caduta. La regolazione delle mire non muta con l’uso e la lama della tacca è ben definita. Sarebbe stato preferibile avere una lama tutta nera senza il contorno bianco che da tempo va tanto di moda

Il tamburo è massiccio e consente di ospitare anche cartucce più lunghe di quelle col proiettile “standard” da 158 grani. Nella foto si possono notare anche il robusto topstrap (chiave di volta per avere un telaio robusto) e il pulsante di svincolo del tamburo, da premere verso l’interno e non da spingere in avanti o tirare indietro

DM venne emanata una circolare, a firma dell’allora capo della Polizia, Arturo Parisi, che chiarì come il divieto del munizionamento a espansione non riguardasse caccia e tiro. Sparare tante cartucce a piena carica è aggressivo su un revolver, e forse ancora di più lo è lo sparare molto in doppia azione invece che in singola: il timing ne soffre e ne soffrono anche il chiavistello di blocco del tamburo e le relative sedi sulla circonferenza dello stesso. Alla “sfida” posta del nuovo modo di usare i revolver rispose per prima Smith & Wesson con i suoi castelli L (1980) e l’uscita sul mercato di quella famiglia di revolver del produttore di Springfield fu con ogni probabilità il

fattore che spinse Ruger a realizzare il GP 100, revolver concepito per essere il più robusto e duraturo di tutti i 357. Arriva il GP100: il cacciavite non serve Già a una prima occhiata distratta è evidente come Security Six e GP 100 abbiano radici comuni. Su tutti e due i revolver manca la cartella laterale, perché per lo smontaggio si procede asportando

la guardia paragrilletto. Sui due revolver mancano in effetti viti in vista ed entrambi sono scomponibili, impugnatura a parte, senza necessità di utilizzare un cacciavite. Sono “segni distintivi” della progettazione Ruger, così come lo sono la foggia del topstrap (parte superiore del telaio del tamburo), la molla cinetica a spirale con biella del cane non imperniata sullo stesso, la presenza di una transfer bar (elemento che, a grilletto arretrato, s’interpone tra cane e percussore trasmettendo a quest’ultimo l’impulso del primo), i “seni” del telaio sviluppati e con il pulsante di svincolo tamburo da premere verso l’interno e non da spingere in avanti (S&W) o da tirare indietro (Colt). Le similitudini non finiscono qui, ma sbaglierebbe chi ritenesse il GP100 come mera versione maggiorata del Security Six perché in realtà ci sono non poche novità e anche sui tratti caratteristici comuni si trovano differenze di non poco conto. Vediamo un po’ insieme come stanno le cose. Il Security Six utilizzava una chiusura concettualmente identica a quella S&W, con un perno posteriore che, passando per l’estrattore, andava a impegnare una sede nella faccia del telaio e un perno posteriore, caricato elasticamente e collocato sotto alla canna, che impegnava la parte distale dell’alberino dell’estrattore. Col Redhawk, Ruger mise a punto una chiusura del tutto nuova che, pur mantenendo il perno posteriore, sostituisce al perno anteriore una leva, collocata sul giogo, che, col tamburo in chiusura, impegna una sede nel telaio del revolver. Questa sistemazione è molto robusta, impedisce alla base qualsiasi problema connesso con la possibilità che l’alberino dell’estrattore si allenti, fa in modo che il giogo del tamburo sia sempre ben aderente al telaio, con benefici sulla precisione e sulla durata dell’arma perché facilità la coassialità tra camera del tamburo e asse della canna. La chiusura del Redhawk è stata ripresa per il GP 100 e del pari si è ripreso dal grosso revolver nato in 44 magnum (e poi camerato anche per cartucce monstre come la 454 Casull) anche il gruppo di scatto imperniato sul telaio della guardia paragrilletto.

“Fortemente innovativi, per non dire rivoluzionari, i revolver della serie “Six” erano caratterizzati anche dal largo uso di parti microfuse per contenere i costi. Innovazione, robustezza, affidabilità, durata e prezzo non elevato le sue principali qualità”

RUGER GP-100 CAL. 357 MAG

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


050-057Ruger8@004 1

02-MAR-11 20:54:35

053 Dettaglio della leva sul giogo del tamburo che costituisce la chiusura anteriore del GP 100; questa chiusura, unita a quella posteriore, garantisce una tenuta senza pari e fa in modo che il giogo sia sempre accostato al massimo al telaio, così facilitando la coassialità cameracanna allo sparo

Diversi revolver creano problemi nel caricamento con speed-loader, ciò non avviene col GP 100 e il caricamento rapido non presenta incertezze o “intoppi”. Anche da un dettaglio come questo è evidente che il revolver è stato pensato per essere utilizzato anche nelle condizioni più dure, quali sono quelle connesse con l’uso di polizia

Il cono di forzamento è una parte delicata e importante dei revolver. Sul GP 100 è robusto e ben eseguito, non si altera sensibilmente con l’uso e oltre a contribuire alla precisione contribuisce anche fare in modo che allo sparo il revolver non “sputi” fastidiose particelle. Il gap tra cono di forzamento e faccia del tamburo è contenuto entro i valori standard, cosa che contribuisce alla durata del cono di forzamento e alla riduzione entro i normali limiti fisiologici del gas cutting

Impugnatura particolare Se si eccettua lo sfortunato Dan Wesson, prima del GP 100 tutti i revolver avevano l’impugnatura costituita da guancette avvitate su un telaio metallico che fa parte integrale della carcassa e che costituisce la sagoma dell’impugnatura. Nel GP 100

il tradizionale telaio dell’impugnatura è stato sostituito da un più piccolo telaio prismatico che non condiziona la foggia dell’impugnatura e che è “affogato” nelle guancette. Queste, per oltre 20 anni, erano costituite da due valve in gomma con al centro inserti in legno e sono state recenIn questa foto, oltre alle spesse pareti del tamburo, possiamo apprezzare la configurazione e la pulizia esecutiva della dentiera a stella che, impegnata dal braccetto collegato al grilletto, provoca la rotazione del tamburo

temente sostituite da un blocco unico (prodotto dalla Hogue) con memory grooves (sedi per le dita). Le guancette attuali vanno benissimo per mani di varia taglia ma, per chi non ama le memory grooves o vuole impugnature ancora più grandi o più piccole, sono disponibili diverse alternative aftermarket oppure si può ricorrerre ad un bravo artigiano che realizzi l’impugnatura preferita. Questa non sarà condizionata dal telaio dell’impugnatura e, anche se rimaniamo fedeli alle guancette di serie, è da ricordare che l’assenza di un tradizionale telaio dell’impugnatura elimina il metallo a contatto della mano e ha reso possibile la presenza di uno spesso “tampone” ammortizzante nella parte alta dell’impugnatura: quella che sotto rinculo va a battere contro l’eminenza tenar. Il GP 100 è costruito per durare e per sparare bene, ma è anche stato concepito per non costare una fortuna, cosa che ha ARMI CORTE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


050-057Ruger8@005 1

02-MAR-11 20:54:58

Il GP 100 è un vero “cavallo da tiro” ma quanto a precisione si comporta come un purosangue. La variante con canna da 6” (brunita o inox) è classificata sportiva, quelle da 4” e da 3” sono solo armi comuni da sparo

Il telaio dell’impugnatura è ridotto ai minimi termini e consente la massima latitudine nella forma e nelle dimensioni delle guancette. Il GP 100 è ora equipaggiato di serie con Hogue in gomma dotate di memory grooves

significato l’impiego esteso della microfusione e tolleranze non strettissime su alcune parti. Tiratura superficiale e scritte non sono al livello di quello che possiamo osservare su concorrenti di maggior costo ma restano comunque più che dignitosi. Dettagli di pregio Ci sono però “dettagli” qualificanti sui quali Ruger presta molta attenzione, ad esempio il gap (soluzione di continuo) tra canna e tamburo che, per le sei camere dei due esemplari esaminati (uno brunito con canna da 4” ed uno stainless con canna da 6”), sono stati misurati come compresi nell’intervallo tra mm 0,15 e

Lo smontaggio dell’arma inizia togliendo le guancette e separando la biella (con la relativa molla cinetics) dal cane. Per fare questo basta armare il cane e inserire un filo di adeguato diametro (ad esempio un pezzo di molletta per fogli) nel foro che si scopre alla base della biella quando il cane è armato. A questo punto abbasseremo il cane e la potremo semplicemente estrarre biella e molla dal fusto

0,25, ovvero entro i valori ottimali considerati standard per il tipo di revolver. E anche il gioco longitudianale del tamburo è stato misurato entro l’intervallo tra mm 0,05 e mm 0,10: quello che serve per evitare che durante la rotazione e/o col riscaldamento conseguente agli spari il tamburo sfreghi contro il cono di forzamento (gioco troppo ridotto), oppure si creino altri problemi (gioco eccessivo) quali imprecisione nel timing, bloccaggio del tamburo, percussioni mancate o molto deboli. Le misure del gap e quella del gioco longitudinale (cylinder endshake) si prendono con un semplice spessimetro

mentre occorrono anche dei bossoli vuoti e nuovi per misurare la correttezza dello headspace. Inserito un bossolo entro una camera e portato in chiusura il tamburo, fate corrispondere il bossolo con l’asse della canna e, tenendo il tamburo leggermente spinto all’indietro, misurate lo spazio tra faccia dello scudo del telaio e fondello del bossolo: se questo spazio è compresso tra 0,2 e 0,3 millimetri siete a cavallo. Piccoli scostamenti non sono significativi ma se lo headspace risultasse eccessivo ve ne accorgerete da soli sparando perché avrete fondelli che tendono ad essere spianati

RUGER GP-100 CAL. 357 MAG

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


050-057Ruger8@006 1

02-MAR-11 20:54:45

Nato come revolver per usi generali, il GP 100 viene utilizzato a caccia, per difesa, polizia e per tiro. In Italia il revolver sente pesantemente la concorrenza della pistola semiautomatica quale arma da difesa o come dotazione per corpi armati, ma per gli appassionati del revolver un GP 100 è una splendida arma da difesa

“Dopo il Security Six fu la volta del Redhawk, massiccio ‘revolverone’ in 44 Magnum che oltre a dar vita ad una famiglia di armi fece intravedere ai tecnici della Ruger la possibilità di perfezionare il revolver ‘medio’” (come se le pressioni fossero eccessive) o mancate percussioni; per contro, se lo headspace fosse troppo contenuto, il fondello del bossolo potrà strusciare sulla faccia dello scudo disturbando la rotazione del

tamburo. Inutile dire che sui due Ruger misurati lo headspace era entro i limiti e che sull’esemplare con canna da 6” (l’unico col quale abbiamo sparato) non è stato rilevato il minimo inconveniente.

Il GP 100 scomposto nelle sue componenti essenziali. Lo smontaggio da campo è rapido e facile come quello di una pistola semiautomatica ed è una delle caratteristiche uniche dei revolver Ruger a doppia azione

Fatto per durare Nessun inconveniente è stato rilevato pure su altri tre GP 100 con i quali chi scrive ha avuto a che fare nel corso degli anni (uno era un GP 100 personale, gli altri due erano di amici) e, se non è un dato statisticamente rilevante, si tratta comunque di un particolare fortemente indicativo. E qui consentitemi un inciso. Il GP 100 gode di una meritata fama di solidità e durata e nel corso degli anni ho sentito, anzi letto, soltanto le lamentele di un unico lettore. Sì, ci sono state in rete delle segnalazioni di problemi, ma si tratta di questioni del passato, che non sembrano riguardare l’Italia, dove ho conosciuto, a parte quel lettore, solo utenti soddisfatti. D’altro canto è giusto dire che è sempre possibile vengano riscontrati problemi su un singolo lotto o anche più lotti di prodotti di serie, siano questi armi o che altro. Non esistono né il progetto né le procedure a prova di errore: si dovrebbe sempre ragionare in termini statistici, non in termini assoluti e l’abilità di un produttore consiste nel fare in modo che le criticità e le negatività siano ridotte: col GP 100, Ruger ci è riuscito e questo spiega la meritata fama di qualità del revolver. Ora il timing. La prima cosa da verificare è che, armando il cane, il dente di arresto (quello che protrude dal telaio) lasci i suoi intagli di presa prima che ARMI CORTE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


050-057Ruger8@007 1

02-MAR-11 20:54:28

056 il braccetto abbia iniziato a far ruotare il tamburo. Ripetiamo il test premendo il grilletto in doppia azione: anche in questo caso il dente di arresto deve liberare il tamburo prima che lo stesso inizi a ruotare. Se c’è un ritardo nel disimpegno della sede nel tamburo da parte del dente di arresto lo avvertiamo come un impuntamento mentre armiamo manualmente il cane oppure quando siamo all’inizio della corsa in doppia azione. L’altro controllo riguarda l’impegno delle sedi nel tamburo prima che il cane sia completamente armato: sia armando manualmente sia premendo il grilletto in doppia azione il dente di arresto deve sollevarsi e strofinare sul tamburo qualche millimetro prima di giungere in corrispondenza della sede di arresto. La verifica deve essere fatta armando il cane lentamente oppure, in doppia azione, premendo lentamente il grilletto. Se il dente di arresto si solleva troppo presto (e struscia a lungo contro la superficie del tamburo) lascerà col tempo antiestetici segni sul tamburo e soprattutto avvertiremo il problema tirando in doppia azione. Se il dente di arresto impegna troppo tardi le sue sedi (la verifica deve essere fatta per tutte e 6 le camere del tamburo) c’è il rischio che col tempo possa partire un colpo quando il tamburo non è bloccato. Di regola il dente di arresto del GP 100 tende a impegnare le sedi nel tamburo con un leggero anticipo. Se il timing è corretto lo si avverte anche dalle caratteristiche dello scatto, secondo a nessuno per sicurezza, durata e affidabilità ma inferiore a quello dei diretti concorrenti L Frame S&W per fluidità e pesi. L’esemplare provato ha fatto

I bossoli sparati non presentano deformazioni anelastiche significative (possono anche essere reintrodotti in camera) né tracce in negativa lasciate delle camere del tamburo. La percussione è decisa e centrata ma non eccessiva. L’alberino dell’estrattore ha lunghezza adeguata per estrarre completamente i lunghi bossoli di 357

“La prova del revolver è stata del tutto senza storia per quanto riguarda l’affidabilità: il GP 100 macina di tutto senza fare una piega e, anche con caricamenti più tosti, l’arma è veramente confortevole” registrare uno peso di scatto in SA pari a 2.500 grammi (media di 5 pesate), mentre il carico in DA si aggira intorno ai 6 chilogrammi. Non si tratta di valori spregevoli in assoluto e tanto la SA come la DA sono adeguatamente prevedibili, ma la congegnazione del gruppo di scatto e l’esecuzione che punta soprattutto alla sostanza hanno un costo in termini di attenzione al dettaglio. Col tempo, dopo tanto sparare, la situazione migliora nettamente, ma se volete scatti più leggeri e fluidi dovrete ricorrere alle cure di un bravo armaiolo

Ruger GP 100 6” 357 Magnum – Velocità (in piedi al secondo) ed energie – serie di 5 colpi Fiocchi 357 110 JTC (nuovo tipo) Colpo più lento: 1435 Colpo più veloce: 1490 Velocità media: 1450 Tra colpo più lento e colpo più veloce: 55 Deviazione standard: 29 Ec calcolata sulla velocità media: Kgm 70,7 (J 693) Fiocchi 357 158 JSP Colpo più lento: 1180 Colpo più veloce: 1210 Tra colpo più lento e colpo

più veloce: 30 Velocità media: 1195 Deviazione standard: 14 Ec calcolata sulla velocità media: Kgm 69 (J 676)

che potrà accuratizzarvi il gruppo di scatto con risultati semplicemente notevoli. Parlando di scatti, va sottolineata la confortevolezza del disegno del grilletto nel tiro in doppia azione, col dito che si posiziona naturalmente e “nel punto giusto” per sfruttare al meglio il leveraggio. La prova a fuoco La prova del revolver è stata del tutto senza storia per quanto riguarda l’affidabilità, il GP 100 macina di tutto senza fare una piega e anche con in caricamenti più tosti

Per la prova sono state utilizzate esclusivamente cartucce Fiocchi 357 Magnum e 38 Special, con le prime largamente prevalenti sulle seconde, per le quali un GP 100 è “sprecato”. Sparare tante 357 a piena carica e spararle in doppia azione è “aggressivo” sul revolver, ma col GP 100 lo si può fare in assoluta tranquillità, sicuri della durata e dell’affidabilità del revolver

Fiocchi 38 Special 158 TCCP Colpo più lento: 870 Colpo più veloce: 910 Velocità media: 890 Tra colpo più lento e colpo più veloce: 40 Deviazione standard: 19 Ec calcolata sulla velocità media: Kgm 38,2 (J 375)

RUGER GP-100 CAL. 357 MAG

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


050-057Ruger8@008 1

02-MAR-11 20:54:36

057 Ruger GP 100 6” (KGP 161)

¤

PREZZO 755 euro (685 euro per la versione brunita)

5 colpi a 20 metri con le Fiocchi JSP 357 da 156 grani. Il revolver può dare di più ma il tiratore (sia pure

con appoggio) ha i suoi limiti e la “messa a fuoco” del mirino non è più quella di una volta. Il cerchio esterno ha il diametro (cm 8) del 9 del bersaglio di PS, il pallino blu di riferimento ha diametro di cm 3. L’arma era azzerata per sparare al centro del bersaglio comprendo il pallino blu di riferimento Produttore: Sturm, Ruger & Co., Newport, Usa, www.ruger.com Importatore: Bignami, tel. 0471 803.000, www.bignami.it Canna: 152 mm; rigatura destrorsa a 6 principi

Tipo: revolver a singola e doppia azione con tamburo basculante Calibro: 357 Magnum Tamburo: 6 colpi Sicure: transfer bar, azione bloccata a tamburo basculato

Mire: mirino a rampa intercambiabile; tacca di mira registrabile Materiali: acciaio inossidabile, disponibile anche in acciaio non inossidabile con finitura brunita (GP161)

È stato col Security Six ed i suoi derivati (Service Six e Speed Six) che Ruger ha rotto il dupolio Colt-Smith & Wesson che da decenni imperava nel settore dei revolver. Il GP 100 è figlio del Security Six ma è ancora più robusto, durevole e comoda da usare

l’arma è veramente confortevole. Anche il vostro gazzettiere appartiene alla schiera di quelli che se hanno un revolver 357 Magnum sparano quasi esclusivamente delle 357, ricorrendo alle 38 solo… quando non c’è di meglio a disposizione. La prova è stata condotta per lo più sparando 357 Magnum Fiocchi 158 JSP e 110 FMJFN (per un totale di 250 colpi) e solo per dovere di ufficio sono state sparate una scatola di Fiocchi 38 Special TCCP da 158

grani ed una di Fiocchi 38 Special FMJFN da 110 grani, munizioni che nel GP 100 danno l’impressione di tirare con una 22 LR. La buona esecuzione del cono di forzamento, il timing corretto, la coassialità tra camere e anima, tutto concorre alla precisione del tiro e in effetti il GP 100 è un revolver che può dare grosse soddisfazioni. Chi scrive è più uno sparacchiatore che un vero tiratore ma, sparando in appoggio, ha messo, a 20 metri, 4 colpi su 5 entro il 10 del bersaglio di PS, con

Scatti: SA peso g 2.500 (media su 5 pesate), DA g 6.000 Peso: g 1.300 con tamburo vuoto Numero d’iscrizione al Catalogo nazionale: 5035, lo stesso per allestimento stainless o blue, classifica di arma sportiva

il quinto che, per colpa del manico, è finito nel 9. Le cartucce erano Fiocchi 357 Magnum JSP da 158 grani e l’arma può senza dubbio, con un tiratore migliore, fare di più, ma anche così è possibile affermare, senza paura di smentite, che quel revolver spara decisamente bene. Il GP 100 nasce come un revolver per uso generale, robusto, duraturo, affidabile e preciso. In Italia, per uso generale il revolver sente sempre di più la concorrenza della pistola semiautomatica e le versioni più vendute sono quelle “sportive”. E come arma sportiva (e tale è de jure, non solo de facto), il GP 100 con canna da 6” ha molte frecce al suo arco, in primis la precisione e la confortevolezza d’uso. M C

Si ringrazia per la collaborazione l’armeria BM di Viareggio (www.bmarmi.it)

ARMI CORTE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


058-063-Fabarm (6)@001 1

058

02-MAR-11 20:54:35

Nemica del cinghiale di Simone Bertini

Scopriamo le caratteristiche tecniche (e le qualità nella prova a fuoco) di un interessante prodotto della famiglia dei semiautomatici XLR della Fabarm, destinato alla caccia al verro selvatico

L

a dinamica azienda italiana Fabarm propone ogni anno nuove armi, caratterizzate dall’ottimo rapporto qualità-prezzo e capaci di attrarre una vasta clientela; non va infine dimenticato – ma sottolineato – che una delle prerogative è quel “made in Italy” riportato sui fianchi della carcassa. Forte di questa politica aggressiva (e pagante), Fabarm propone un fucile specifico per la caccia al cinghiale, pratica che riscuo-

te un numero crescente di appassionati su tutta la penisola: l’XLR Composite Special Slug Accuracy in calibro 12. Molti lettori si interrogano su quale sia l’arma più idonea per insidiare il verro selvatico; c’è chi preferisce il fucile a canna liscia (semiautomatico o basculante), chi la carabina semiautomatica rigata, chi le carabine bolt action. Senza scendere nei dettagli, il mercato propone soluzioni per ogni gusto e fascia di

Il Fabarm XLR Slug, dedicato alla caccia agli ungulati in battuta

prezzo, mantenendo un elevato standard qualitativo. Chi opta per la scelta di una fucile a canna liscia, su cui utilizzare il gran numero di munizioni disponibili in commercio, dispone di un’ampia gamma di fucili dedicati, concepiti espressamente per questo utilizzo e perciò soggetti ad una precisione intrinseca. Per questo motivo un fucile dotato di canna slug e concepito espressamente per la caccia con l’utilizzo di munizioni a palla, rappresenta una soluzione valida che è prescelta da un gran numero di cacciatori.

FABARM XLR COMPOSITE SPECIAL SLUG ACCURACY

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


058-063-Fabarm (6)@002 1

02-MAR-11 20:55:23

059

Specifiche tecniche La serie XLR altro non è che la versione sintetica del conosciuto modello XLR5. È caratterizzata da una carcassa con una particolare incisione sul dorso inferiore ed è ricoperta da un’ossidazione anodica nera ad alta protezione. Il lato sinistro dell’arma presenta la rassicurante scritta “made in Italy”, quella identificativa dell’azienda, oltre al pulsante di rilascio dell’otturatore; quello destro, invece, riporta la sigla dell’arma (dorata). Su entrambi i lati della carcassa compare una striscia (che si assottiglia verso l’impugnatura), che continua idealmente la zigrinatura dell’astina. Piacevole. Sempre sul lato sinistro, davanti al ponticello, si trova la levetta del cut off. Il pacchetto di scatto è trattenuto in situ dalle classiche due spine di ritegno, ed è realizzato in tecnopolimero. Ampio e di gradevole forma è il ponticello, che consente agevolmente l’ingresso del dito deputato allo sparo. La sicura si trova in posizione classica, dietro il grilletto. Le calciature sono realizzate in tecMolto gradevonopolimero (di colore le il rivestimennero) resistente a temto soft touch perature estreme (alte sulle superfici e basse). Tutta l’arma risulta aggressiva ed idonea ad un impiego anche in condi-

La calciatura sintetica dell’XLR Slug; si osservi il calciolo in gel, l’appoggia guancia morbido e la nuova zigrinatura

zioni ambientali difficili, ma non fornisce l’idea di un fucile “povero”. A contribuire all’aggressività formale, anche il corpo dell’otturatore e la rispettiva manetta di armamento, anch’esse di colore scuro. Molto bello il cappellotto di serraggio, di forma rastremata e dotato di una godronatura grippante. Il rivestimento soft touch di calcio ed

astina fa sì che il cacciatore percepisca una superficie vellutata al tatto che, oltre a favorire il grip, determina una sensazione calda e gradevole. Molto buona l’ergonomia del calcio (che riprende le proporzioni dei calci in legno; devo altresì precisare che sulle versioni XLR5 è possibile montare la calciatura sintetica, utilizzando un apposito kit); sul dorso del calcio stesso è presente un inserto

Lato sinistro della carcassa: si nota il pulsante di rilascio dell’otturatore e, poco davanti al ponticello, il pulsante del cut off

ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


058-063-Fabarm (6)@003 1

02-MAR-11 20:55:17

060

in gomma morbida, che favorisce l’appoggio della guancia e contribuisce al comfort durante lo sparo. Piacevole lo zigrino sull’impugnatura e La tacca di mira descritta sull’astina; non ho nel testo, con i due inseravuto la possibilità ti in fibra ottica di colore di testarlo in converde, regolazione in dizioni di utilizzo elevazione e derivazioall’aperto (ad esemne. Per il cacciatore ripio con l’umido ed sulta piuttosto istintivo il bagnato), ma sono far centrare il mirino sicuro che non traanteriore in mezzo ai due dirà le aspettative. Il inserti verdi, facilitando calciolo è in gel, ad non poco il puntamento alto assorbimento sul bersaglio, anche in di rinculo, e nella condizioni di luce debole prova di sparo ben si è comportato. La parte superiore del castello presenta le sedi weaver (ricavate sul dorso) per l’applicazione di ottiche, punti rossi e quanto necessita al cacciatore di ungulati; molto utile anche l’inserto in fibra ottica (di colore verde) che aiuta non poco nell’allineamento con gli altri organi di mira (vedremo in seguito). La carcassa presenta sottili incisioni geometriche, che evidenziano ancor più la linea filante e aggressiva dell’arma. Sistema di funzionamento Da questo punto di vista, nessuna sorpresa; il funzionamento è affidato al collaudatissimo ed affidabile sistema a presa di gas brevettato da Fabarm, che si avvale del “pulse piston”. In questo sistema non ci sono valvole, e l’azione autoregolante è affidata a un elastomero (di colore nero) che si comprime (in funzione e proporzionalmente alla carica della cartuccia), garantendo un funLa parte superiore del zionamento impeccastello dell’XLR Slug cabile anche con presenta un inserto in munizioni diverse fibra ottica di colore fra di loro. Anche verde (molto utile per il rinculo viene l’acquisizione istintiva smorzato efficacedella linea di mira) e mente, in quanto le fresature per l’inle forze in eccesso, serimento di basi per non necessarie ottiche o punti rossi al cinematismo dell’XLR, vengono ammortizzate dall’elastomero con conseguente autopulizia del cilindro di presa gas. A miglior garanzia di un

Il pacchetto di scatto è facilmente estraibile dalla carcassa, mediante rimozione delle due classiche spine di ritegno. Filante la forma del ponticello. La sicura è posizionata dietro il grilletto

FABARM XLR COMPOSITE SPECIAL SLUG ACCURACY

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


058-063-Fabarm (6)@004 1

02-MAR-11 20:54:54

061

La parte apicale della canna; si apprezza il mirino anteriore in fibra ottica di colore rosso e la presenza dei numerosi fori (nei pressi della volata) che hanno lo scopo di ridurre gli effetti della vampa di bocca sulla palla in uscita

funzionamento senza pecche nel corso degli anni, il cilindro di presa gas ed il pistone sono protetti con uno strato di zirconio, applicato con moderne nanotecnologie per una superiore resistenza alla corrosione. Canna ed organi di mira La canna adottata dalla Fabarm per questa versione dell’XLR è una canna slug da 61 cm di lunghezza, camerata magnum (76 mm), cilindrica e specialistica per tiri a palla asciutta. Anche in questo caso, appare superfluo sottolineare che la canna beneficia delle soluzioni tecniche Tribore, che tanto hanno contribuito alla fama (meritata) dei fucili Fabarm. Anche questa canna, espressamente dedicata alla caccia al cinghiale, viene sottoposta alla impegnativa prova di over pressure a 1630 bar, in aggiunta a quella “steel shot”. La prova, che viene espressamente richiesta da Fabarm, testimonia l’impegno dell’azienda nel trasmettere all’utente un messaggio di solidità e sicurezza, ben oltre quelle che sono le condizioni d’uso prevedibili del fucile nelle mani di un cacciatore. Direi che tutti gli sforzi

Sulla canna sono stampigliate le caratteristiche: camera magnum, la Casa costruttrice, la foratura Tribore®, la prova steel shot e la prova di over pressure a 1630 bar (pallini in piombo)

compiuti in tal senso risultano meritevoli e degni di nota. Sul prolungamento di canna si può apprezzare il recesso destinato alla chiusura geometrica dell’otturatore, in aggiunta all’espulsore. Come accennato in precedenza, sulla canna è presente una tacca di mira composta da due punti luminosi in Particolare della tacca di mira

fibra ottica (di colore verde), regolabile in elevazione e derivazione; la mira anteriore è costituita da una base con un mirino anch’esso in fibra ottica (di colore rosso), regolabile in elevazione. Questo sistema di mira risulta piuttosto intuitivo e facile da allineare sul bersaglio, come dimostrato dalle prove di sparo eseguite a mano libera su bersaglio a 35 metri, sparando in rapida successione. Altra caratteristica tecnica rilevante è la presenza – nelle immediate vicinanze della volata – di molteplici fori, che hanno lo scopo di ridurre gli effetti negativi della vampa di bocca sulla palla in uscita. I fori rendono l’arma più stabile, per via di un minore rilevamento della canna; naturalmente questo aspetto risulta ancora più apprezzato, quanto più è richiesto (o praticato) un tiro rapido, in successione, come può essere quello su un cinghiale in corsa (vero e su bersaglio) e nel tiro dinamico (altra specializzazione dell’XLR Slug). ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


058-063-Fabarm (6)@005 1

02-MAR-11 20:54:37

062

“Cucita” su misura Come per gli altri prodotti della serie XLR, è possibile personalizzare in alcune caratteristiche l’arma; ad esempio si può variare sia la piega sia la deviazione del calcio, tramite La Fabarm tiene molto l’interposizione di al luogo di produzione apposite piastrine (l’XLR è costruito al 100 intercambiabili % in Italia) e alla prova di che rendono possovra pressione a 1630 sibile un perfetto bar (a testimonianza adattamento del dell’impegno della Casa calcio alle misure nei confronti della sicufisiche del tiratorerezza per l’operatore) cacciatore. Inoltre, è possibile aumentare la capacità di fuoco dell’XLR Composite Special Slug Accuracy (normalmente ridotta a tre colpi totali per legge), rimuovendo l’apposito riduttore o applicando una prolunga dedicata, che porta a otto colpi in totale le cartucce alloggiabili nel fucile (naturalmente laddove la legge lo permette o per un tiro dinamico sportivo). Test di tiro La prova a fuoco si è svolta nel tunnel interno della Fabarm, sparando numerose cartucce sia in appoggio sia a mano libera (con tiro mirato ed in rapida successione) a 35 metri, impiegando Il “cuore” del sistema: il “pulcartucce commerse piston”, vanto della Fabarm ciali Baschieri & che equipaggia tutta la gamma Pellagri Big Game dei fucili semiautomatici delcon borra Gualanla Casa italiana. Ben evidente di da 32 grammi. l’elastomero (di colore nero) che Dopo i primi colpi autoregola il funzionamento del esplosi in appogsistema a presa di gas gio, verificando la taratura ottimale dell’arma, mi sono divertito a sparare diversi colpi in successione; ho potuto FABARM XLR COMPOSITE SPECIAL SLUG ACCURACY

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


058-063-Fabarm (6)@006 1

02-MAR-11 20:54:57

063 Vista intera del Fabarm XLR Composite Slug Accuracy: un’arma compatta e ben proporzionata all’uso specifico

L’autore al tiro in appoggio, per un tiro mirato…

così verificare l’esattezza di quanto affermato dalla Fabarm. L’XLR risulta estremamente piacevole allo sparo, con una maneggevolezza a tutta prova. Anche se non ho potuto più di tanto provare il brandeggio, ho imbracciato rapidamente il fucile per sparare i tre colpi concessi con notevole rapidità, andando a concentrare i fori nel bersaglio in modo tale da non lasciare molto scampo a un eventuale cinghiale posizionato alla suddetta distanza. Veramente apprezzabile il sistema di mira; il complesso derivante dall’inserto sulla carcassa, la tacca di mira ed il mirino, permette un’acquisizione rapida e senza incertezze del bersaglio, anche in condizioni di luce difficili (quale può essere il sottobosco). Nonostante le ripetute prove, i risultati di tiro si sono sempre dimostrati ampiamente soddisfacenti e costanti, a testimonianza dell’ottimo progetto complessivo. Ritengo che tale stabilità sia veramente frutto di soluzioni meccaniche indovinate (per esempio, la molla di recupero sul tubo serbatoio anziché nel calcio, così da assicurare un funzionamento “coassiale”); l’ottima ergonomia complessiva e il comfort di tiro dell’XLR sono ascrivibili anche alla presenza dell’ammortizzatore (di generose dimensioni) situato all’interno della carcassa. Contribuendo alla

XLR Composite Special Slug Accuracy Produttore: Fabarm spa tel. 030 686.36.29, fax 030 686.36.84 www.fabarm.com, info@fabarm.com Modello: XLR Composite Special Slug Accuracy Calibro: 12 Camera di cartuccia: 76 mm (3”) Tipologia d’arma: semiautomatico Sistema di chiusura: geometrica con puntone superiore sul prolungamento di canna Carcassa: scatola di culatta in lega leggera, dotata di un inserto in fibra ottica di colore verde e di sedi weaver per l’applicazioni di ottiche o punti rossi Finitura/incisione: scatola di culatta anodizzata nera ed incisa con motivi geometrici Canna: in acciaio trilegato Tribore® Una rosata ottenuta facilmente sparando in appoggio…

diminuzione del rinculo, permette un tiro più rapido con il ritorno dell’arma in linea di tiro senza perdite di tempo nella ricerca del bersaglio. Il prezzo di 1.240 euro pone il fucile (fornito con una valigetta di tipo integrale) in una fascia tutto sommato economica per le

con fori nei pressi della volata. Prova di pressione forzata a 1630 bar, in aggiunta alla Steel shot Lunghezza canna: 61 cm Strozzatori: la canna è cilindrica per il tiro a palla asciutta Estrazione: automatica Bindella: assente; presente una tacca di mira con inserti in fibra ottica di colore verde regolabile in elevazione e derivazione Grilletto: di colore scuro ad alta protezione Mirino: in fibra ottica rossa, regolabile in derivazione Sicura: a pulsante sul ponticello Calciatura: sintetica, con trattamento soft touch Peso (appross.): 3 kg circa

¤

PREZZO 1.240 euro

caratteristiche tecniche dell’arma. In buona sostanza, l’XLR Composite Special Slug Accuracy è un’interessante soluzione per il cacciatore di cinghiali (specialmente per chi pratica la caccia in battuta entro i 30-50 metri) e per lo sportivo che pratica il tiro dinamico. ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F

GN


064-069 K100 - 6@001 1

064

02-MAR-11 20:55:27

Una piacevole sorpresa

GRAND POWER K100 CAL. 9X21 IMI

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


064-069 K100 - 6@002 1

02-MAR-11 20:55:06

065 065

Frutto del genio di Jaroslav Kuracina, un giovane tecnico progettista slovacco dalle idee molto chiare e con alle spalle una carriera militare, la slovacca K100 è un’arma affidabile, ergonomica e pronta per le gare Production

di Giulio Tonini

S

iamo sempre a lamentarci che nel settore delle armi corte non ci sono novità, poi, però, ci accorgiamo che in effetti non è vero, ma siamo proprio noi, ovvero il pubblico, a essere talvolta poco ricettivi (se non addirittura a snobbare) anche soluzioni valide e geniali se non provengono da nomi conosciuti o se non hanno alle spalle una storia conosciuta e apprezzata. Queste considerazioni ci sono sorte spontanee quando abbiamo avuto per le mani la Gran Power K100, un’innovativa semiautomatica proveniente dalla Slovacchia e disponibile in armeria ormai da alcuni anni. La progettazione di questa semiauto risale a circa 15 anni fa, a cura di un ingegnere giovanissimo e motivato: il disegno era già ottimo, ma mancavano i fondi per la produzione, motivo per il quale la commercializzazione è iniziata solo nel 2003. La catalogazione in Italia è avvenuta nell’agosto del 2006: in questi cinque anni siamo sicuri che le vendite non abbiano riguardato grandi numeri, eppure quest’arma ha molte frecce al proprio arco, come dimostrato dal notevole successo che ha avuto in Europa e, soprattutto, negli Stati Uniti.

Oltreoceano si è assistito a un notevole incremento di tiratori che si sono avvicinati alle Production Division sia USPSA sia IDPA: anche se diverse, le regole richiedono armi di stretta serie che però abbiano alcuni requisiti per poter affermarsi e primeggiare. La STI, famosa per le sue armi da tiro basate tutte su meccanica System Colt, ha fiutato il business ed ha semplicemente deciso di “arruolare” nella sua scuderia proprio la nostra Grand Power, commercializzandola sotto il proprio marchio con la sigla GP6, e in particolare allestendo la versione “C”, con mire registrabili, mirino in fibra ottica e sgancio caricatore maggiorato: i fatti hanno dato ragione all’azienda texana e la GP6-C si è dimostrata altamente affidabile e molto precisa, aggiungendo lustro al famoso marchio

Viste laterali della Grand Power K100 in cal. 9x21 IMI

statunitense. Ora è nota la tendenza americana a trovare difetti e a snobbare armi non prodotte in loco, ma le doti dell’arma slovacca hanno messo a tacere qualsiasi pregiudizio: di certo non è poco. Origini mitteleuropee Ma da dove viene questa pistola? La K100 è frutto delle idee e del lavoro di Jaroslav Kuracina, un giovane tecnico progettista slovacco dalle idee molto chiare e con alle spalle una carriera militare; inutile ricordare come la Cecoslovacchia sia sempre stata una fucina di geni armieri e come le armi disegnate nel Paese mitteleuropeo abbiano sempre travalicato i confini e si siano fatte apprezzare in tutto il mondo, basti nominare Bren e CZ 75. Fino al 1968 la Cecoslovacchia era uno Stato socialista centralizzato, ma dopo la Primavera di Praga divenne una repubblica socialista federale in cui coesistevano due realtà distinte: la Repubblica Ceca e quella Slovacca. Nel 1990, poco dopo la caduta del Muro, si trasformò in una federazione democratica ma nel 1922 ARMI CORTE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


064-069 K100 - 6@003 1

066

02-MAR-11 20:55:12

Il grilletto a riposo è abbastanza lontano dal fusto, ma lo sforzo richiesto per arretrarlo e far partire il colpo è veramente ridotto

Molto “professionale” la parte anteriore della K100: in evidenza gli assottigliamenti per facilitare il reinserimento in fondina, il generoso spessore della canna e le rotaie della slitta proprietaria ricavata sul dust cover

Ben progettata anche la tacca, realizzata correttamente in acciaio e dal profilo anti impigliamentomachelasciailtraguardoben netto e visibile in tutte le condizioni di luce

Anche il mirino è spinato al carrello e permette quindi di essere sostituito: sull’esemplare in esame, comunque, le mire sono risultate perfettamente tarate

In evidenza la linea di mira e lo spessore dell’arma

fu deciso pacificamente di scindere le due realtà, creando due Stati indipendenti entrati poi a far parte dell’Unione Europea. Il clima di entusiasmo per la nuova libertà, insieme a numerosi altri fattori, ha visto un notevole impulso in tutti i campi industriali e la Grand Power, l’azienda di Duracina che costruisce la K100, è proprio frutto di questo clima. Un aiuto iniziale al giovane imprenditore è venuto sicuramente dall’adozione dell’arma da parte dell’esercito nazionale slovacco ma come detto il vero successo mondiale è arrivato grazie alle gare sportive e all’adozione senza remore da parte della STI. La K100 al microscopio Ma vediamo in dettaglio le caratteristiche della pistola, disponibile in Italia sia sotto il nome di STI GP6 (catalogo 17958) sia sotto quello originale di Grand Power K100 (15626) cui appartiene l’esemplare provato. Partiamo dalla sua realizzazione. Il fusto è ottenuto da un materiale polimerico rinforzato con alta percentuale di fibra di vetro mentre le parti “termiche”, canna e carrello, sono in acciaio al carbonio, così come la culla che le ospita e le componenti dello scatto. Sul sito dell’azienda sono orgogliosamente indicate le specifiche dei materiali utilizzati, l’esploso dell’arma e la descrizione dei vari modelli che si sono recentemente aggiunti al catalogo della Casa: un’operazione di trasparenza che vorremmo trovare presso tutti i produttori. La K100 è una pistola a

GRAND POWER K100 CAL. 9X21 IMI

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


064-069 K100 - 6@004 1

02-MAR-11 20:55:10

067

Scritte numerose ma ben curate. La finestra di espulsione si è dimostrata ben dimensionata. Al di sotto si nota la leva destra del comando dell’hold open, realizzata in un unico pezzo con quella sul lato opposto, evitando così quei fastidiosi problemi di accoppiamento comuni su altri progetti

La leva a sinistra è del tutto identica

chiusura geometrica, basata sul principio della canna rotante, un sistema che permette alta robustezza e che è tornato di moda nell’ultimo decennio dopo anni di oblio. Se le altre armi che lo adottano ripropongono più o meno i sistemi originali nati all’inizio del Novecento, modificati solo nella geometria e nella modalità di realizzazione, la K100 impiega un sistema inedito che risulta economico da realizzare, altamente affidabile e permette per di più di mantenere l’asse della canna molto basso sulla mano. Il “trucco” risiede nella particolare conformazione dei piani deputati a far ruotare la canna: quest’ultima non ha una vera e propria pista né tenoni sporgenti, ma solo un ampio scasso ad andamento elicoidale che opera direttamente su un grosso perno trasversale, o meglio un rullo in quanto è lasciato libero di ruota-

La leva della sicura manuale compie un arco abbastanza accentuato e scopre un vistoso inserto blu quando l’arma è bloccata. Normalmente siamo abituati a vedere un segnale di colore rosso nel caso contrario: speriamo che utenti poco esperti non facciano confusione

re, montato sul castello. La canna, come detto, ruota, ma il bello è che ruota in senso orario, mentre altre realizzazioni “girano” al contrario; la rigatura è destrorsa e qui ricordiamo le discussioni teoriche relativamente al fatto se apertura e rigatura debbano essere nello stesso senso o meno: la pratica, ci pare, dia ragione a entrambe le posizioni. Semplificata ed efficace anche la chiusura vera e propria, demandata ad un grosso anello interrotto ricavato sulla canna stessa: quando la canna ruota per chiudere, la parte sporgente va ad incastrarsi nell’apposita mortisa realizzata sul cielo del carrello e quando quest’ultimo arretra è proprio la zona interrotta dell’anello, che va a costituire un piano che prosegue anche sull’ingrossamento cilindrico che circonda la camera di scoppio, a guidare perfettamente la canna e a impedirle di ruotare ulteriormente: con poche operazioni di macchina si ottengono le funzioni che, per esempio sulla Steyr 1908, una delle prime armi a chiusura geometrica rotante, richiedevano complesse lavorazioni di precisione. Qui, la parola geniale ci pare una delle più appropriate. Il meccanismo di scatto vede una azione mista, con la doppia sul primo colpo e la singola per i successivi: la doppia è veramente morbida, richiedendo uno sforzo di circa tre chili e risultando fluida e ben gestibile, un aspetto molto apprezzabile

per il tiro operativo, e pensare che il cane adotta una molla molto corta, un sistema che ricorda un po’ quello della Sig P250. La singola azione, di circa 1,5 kg, è netta e decisa, e praticamente il reset è immediato. Aggiungiamo la presenza di una sicura manuale facoltativa messa “nel posto giusto”, laddove si trova quella della 1911, che permette anche il porto dell’arma in condition one, la più amata dagli statunitensi, e si può ben capire il motivo del successo americano di questa pistola, che si comporta quasi come una System Colt. I vari comandi, poi, sono completamente ambidestri e molto poco sporgenti, di nuovo un bonus notevole, ed è inutile dire che è presente un robusto blocco al percussore che rende l’arma oltremodo sicura in caso di caduta: tutti indizi di un’accurata progettazione. Sulla K100 troviamo poi anche soluzioni del tutto originali, come quella utilizzata per l’estrattore: un gancio che non risulta visibile all’esterno, reso elastico da una robusta e corta molla elicoidale e incastrato sul carrello mediante un particolare supporto. Lo smontaggio da campo ricorda quello delle Walther PP, una soluzione inedita per un’arma a chiusura stabile: abbassando il ponticello si può ulteriormente arretrare il carrello di qualche millimetro, sollevarlo e sfilarlo in avanti. Molto meno semplice, però, lo smontagARMI CORTE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


064-069 K100 - 6@005 1

02-MAR-11 20:55:35

068

Il ponticello è squadrato e presenta l’appoggio per la mano debole: oggi è una caratteristica ritenuta inutile, ma sulla K100 si deve tener presente che il ponticello serve ad un altro scopo….

gio completo: la meccanica interna della K100 è, infatti, montata su un robusto telaio metallico spinato all’impugnatura sintetica mediante due perni, facilmente sfilabili, ma poi non è molto intuitivo come procedere oltre.

… lo smontaggio della pistola inizia infatti abbassandolo ….

Le lavorazioni delle parti che lavorano è buona, mentre altre zone sono lasciate così come escono dalle macchine a controllo numerico o dallo stampo della microfusione, ma ricordiamo che il progetto prevede un’arma affidabile e funzionale, non un

pezzo di alta meccanica, e come funzionalità la K100 se la cava molto bene. La leva della sicura, come detto, è ambidestra ed è posizionata quasi come su una 1911; risulta comoda da inserire, un po’meno per l’operazione opposta, e, privilegiando il porto,

… il che permette di arretrare il carrello e di sollevarlo: un procedimento derivato da quello di numerose pistole a chiusura labile

GRAND POWER K100 CAL. 9X21 IMI

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


064-069 K100 - 6@006 1

02-MAR-11 20:55:32

069 Grand Power K100

La canna è lavorata con estrema precisione. Tutto il funzionamento della K100 si basa sul grosso “scasso” elicoidale deputato a strusciare contro il rullo trasversale montato sul castello: la canna sarà costretta a ruotare e disimpegnerà il proprio tenone dal cielo del carrello, interrompendo la chiusura geometrica

Momenti della prova: al fuoco Simone Spèziga, titolare dell’omonima armeria

non è molto sporgente ma consente comunque di tenervi appoggiato sopra il pollice. Notevole, poi, l’ergonomia complessiva delle forme: l’impugnatura è sottile e funzionale, anche se qualcuno potrebbe trovarla poco grippante, e pure il carrello è comodo da manovrare, offrendo ampie superfici di manovra ed essendo privo di spigoli; in definitiva, la pistola è globalmente sottile, prestandosi egregiamente anche al porto occulto. Unico – e poco rilevante appunto, a parere di chi scrive – una forma non molto elegante: un minimo di gusto italiano potrebbe renderla perfetta. La prova a fuoco Abbiamo avuto la possibilità di provare e far provare estesamente un esemplare di K100, ricavandone impressioni mol-

to positive. La pistola si è dimostrata affidabile, con un’espulsione regolare e senza alcun inceppamento. Come tutte le automatiche richiede un corretto intervallo di potenza, ma la chiusura utilizzata permette di imbrigliare anche munizioni molto veloci ed energetiche; tuttavia, la molla di recupero è molto debole e manda il carrello in chiusura con una certa lentezza. Come accennato il reset è quasi inesistente ed è possibile doppiare i colpi in tempi brevissimi e, soprattutto, non uscire dal bersaglio: sparando sembra quasi che l’arma non si muova. La precisione, misurata a spanne sparando senza appoggio a bersagli cartacei, è risultata molto buona. Negli Stati Uniti è voce comune che la GP6-C sia “race

Costruttore: Grand Power s.r.o. Repubblica Slovacca, www.grandpower.eu Esemplare importato da: Diamant Sas, tel. 0543 725.100 www.diamant-sas.it Modello: K100 Tipo: pistola semiautomatica Calibro: 9x21 IMI Funzionamento: chiusura geometrica, canna rotante Canna: 4.25” - 108 mm Sistema di percussione: indiretto su percussore inerziale, cane esterno Alimentazione: caricatore bifilare da 15 colpi Congegno di scatto: azione mista, doppia e singola Peso dello scatto: 25-34 N Estrattore: interno a gancio su molla elicoidale Espulsore: meccanico, solidale al fusto Mire: mirino a rampa, tacca anti impigliamento; entrambi fissati a coda di rondine e dotati di ampolle al trizio Congegni di sicurezza: sicura manuale a due posizioni; blocco automatico del percussore Impugnatura: monopezzo in materiale sintetico Peso: 740 g (con caricatore vuoto) Dimensioni: lunghezza 203 mm, altezza 133,5 mm, spessore alle leve 39,5 mm Materiali: acciaio per carrello, canna, culla e minuterie varie Finitura: tenifer Numero catalogo: 16.976 (armacomune) Nota: fornita con due caricatori; disponibili numerosi allestimenti (attualmente non importati in Italia)

¤

PREZZO 898 euro

ready”, ovvero pronta per le gare, così come arriva dalla fabbrica: a parte le mire, la nostra K100 è la stessa arma ed è altrettanto fruibile. Forse un problema potrebbe essere quello della scarsità di accessori dedicati, anche se pare che si possano utilizzare senza problemi le fondine destinate alla Glock 21 e alla S&W M&P. Si ringrazia l’Armeria Spèziga (Carrara) ARMI CORTE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F

SO


070-075Savagete6@001 1

02-MAR-11 20:55:39

Quando il bersaglio è lontano

La nascita di una nuova disciplina crea inevitabilmente un mercato specialistico: è successo con il tiro western e ora è il turno di quello a lunga distanza, disciplina per cui è nata questa carabina “made in Usa”, la Savage 12 FT/R di Giulio Tonini

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


070-075Savagete6@002 1

02-MAR-11 20:55:37

071

N

egli Stati Uniti il tiro a lunga distanza è praticato da lungo tempo e muove larghe schiere di tiratori, nonché interessi non indifferenti: da noi è appena iniziato, ma già notiamo un incremento del numero di proposte di carabine adatte a questa specialità. Il mercato risponde alle richieste della clientela ed evidentemente la sola idea di poter sparare e competere a 500 o 1000 metri ha indotto numerosi appassionati a ricercare armi in grado di affrontare la lunga distanza senza In evidenza il “tappo” che troppi limiti, anche se, in questi tempi va a occludere la rotaia di di crisi, proprio la disponibilità finanscorrimento dell’otturaziaria per le proprie passioni può porre tore, fornendo un valido un limite non indifferente. schermo contro eventuali Ovviamente, per iniziare, si può partesfuggite di gas cipare anche con la propria carabina da caccia o da tiro, ma già dopo le prime volte si desidereranno attrezzi più specifici, magari non i costosi ed eliLa volata dell’arma. La stella fortari prodotti custom ma almata dai gas testimonia la perfetta meno qualcosa che permetta lavorazione di questo punto critico di non sfigurare più di tanto. Uno dei primi problemi è quello relativo al calibro, e qui è necessario aprire una grossa parentesi, chiarendo un po’ gli aspetti principali della questione. Cosa serve per bucare con la massima precisione un foglio di carta posto a grande distanza? Quali sono gli aspetti da In questa versione il già ottimo Accu Trigger privilegiare e quali, invece, risulta ancora alleggerito. La vistosa lamina possono essere quantomeno arancione funge da sicurezza contro spari acsecondari in quest’ottica? cidentali: se non premuta intercetta il dente di È sentire comune che i cascatto, impedendogli di sganciare il percussore libri per le grandi distanze siano solo i super magnum e qualcuno arriva a ritenere quasi insufla precisione intrinseca della cartuccia, e geometria ci dice che un cono con il verficiente anche il 338 Lapua, preferendogli già questo restringe la rosa dei candidati; tice sulla volata della carabina che abbia “mostri” come il 408 Cheytac, ma questi viene poi, sullo stesso piano, la resa della un diametro di base di un centimetro a cartuccioni sono proprio indispensabili? nostra arma con le munizioni specifiche. cento metri, a mille ne avrà uno da dieci, Ovviamente, dato il gioco in oggetto, la Il binomio arma munizione è fondamenma i nostri proiettili non seguono traietrisposta è un secco no: ai tiratori civili tale e la precisione di base dell’accoppiata torie rettilinee e sono soggetti a numerobasta qualcosa che arrivi con la massima la potremo verificare innanzitutto alle se forze perturbatrici che ne modificano precisione al bersaglio, mentre i superbrevi distanze, quelle disponibili tutti i (molto) sensibilmente il percorso. magnum possono avere una valenza giorni in un qualsiasi poligono, ovvero i Dove le competizioni sulle 1000 yard soin campo tattico, essendo in grado di 100 o, meglio, i 200 metri: se già qui otteno in auge da tempo molti calibri hanno colpire e danneggiare a lunga distanza niamo rosate troppo larghe è inutile proavuto l’onore di essere utilizzati creando qualcosa di molto più resistente di un vare a distanze maggiori ma è necessario spesso vere e proprie “mode” tra i tiratofoglio di carta, come materiali strategici individuare una ricetta più gradita alla ri, ma alla fine è chiaro che, a parte alcuo “biologici”. Compreso questo aspetto nostra arma e, nel caso peggiore, pensare ni fuoriclasse, chi intenda dotarsi di armi fondamentale, non resta che capire quali alla sostituzione proprio di quest’ultima. per le lunghe distanze può accontentarsi siano i fattori che permettano rosate Ma avere una rosata da un centimetro a di calibri “comuni” purché intrinsecacontenute anche alle lunghe distanze. 100 metri non dice tutta la storia e a 1000 mente precisi: il vecchio ed economico Uno dei principali è sicuramente proprio yard potremmo avere brutte sorprese: la .308 Winchester, pur molto lento ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


070-075Savagete6@003 1

rispetto ai Magnum, può non sfigurare affatto sulle linee di tiro, e, a parte quelle gare tipo Palma Match, in cui è l’unico ammesso per regolamento, ci pare sia attualmente una cartuccia molto diffusa tra i tiratori “long distance” del nostro Paese. Ovviamente le prestazioni del .308 Winchester a 900 metri sono un po’ al limite e saranno influenzate da fattori oggettivi e soggettivi. Tra i primi il fatto che le palle, a quelle distanze estreme, arrivano con velocità spesso inferiori a quelle del suono e inevitabilmente al di sotto della soglia transonica (per convenzione 1300 fps, ovvero circa 400 m/s), situazione che influisce non poco sulla parte finale della traiettoria, mentre tra quelle soggettive metteremmo la precisione della nostra arma e l’uniformità della munizione: scarti di 50 metri al secondo sono ininfluenti a 300 metri, ma a 900 e passa comportano, per un .308, uno spostamento in verticale di numerosi MOA. Ecco allora che avere un’arma con una canna più lunga del “normale” può aiutare sia ad aumentare le velocità delle palle sia a uniformarne maggiormente le velocità, entrambi aspetti che abbiamo potuto osservare in varia misura sulla canna estremamente lunga, ben 760 mm, del Savage FT/R, un allestimento specifico per la lunga distanza della Casa americana, oggetto della presente prova.

02-MAR-11 20:55:32

La presenza di questa lunga rotaia consente il montaggio di vari accessori, principalmente un bipiede

L’astina presenta tre feritoie per lato allo scopo di permettere la circolazione dell’aria e ventilare la canna

L’FT/R di Savage Tutto, nell’FT/R è progettato in funzione del tiro e della precisione: il castello, di acciaio inossidabile come la canna, è rigidissimo non presentando la fresatura SAVAGE 12 FT/R CAL. .308 WINCHESTER

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


070-075Savagete6@004 1

02-MAR-11 20:56:35

Vista laterale destra della Savage 12 FT/R cal. .308 Winchester

inferiore per il serbatoio o il caricatore e avendo una finestra di espulsione dalle dimensioni ridotte: l’aspetto è massiccio, con le superfici a vista molto estese e decisamente ben finite; la canna, fissata con il solito “dado” tipico delle armi Savage, ha un diametro praticamente costante, dai 28 millimetri iniziali ai 25 in volata: un tubo massiccio e pesante che solo la lunghezza di 760 millimetri rende esteticamente abbastanza filante; la rigatura è quella tipica del calibro di 1:12”. Dalla descrizione del castello è evidente che l’arma è strettamente monocolpo: la superficie interna ininterrotta consente un agevole inseriL’impugnatura a pistola è lasciata liscia: la forma risulta comoda per varie dimensioni della mano

mento in canna della cartuccia e l’estrazione è ben regolata, con il bossolo che vola senza incertezze attraverso la stretta finestra sul lato destro dell’azione. Del tutto particolare, poi, il collegamento di quest’ultima alla calciatura, ottenuto mediante tre bulloni: il primo, quello più distante dal tiratore, è nella classica posizione sotto i tenoni di chiusura, mentre gli altri due sono posti rispettivamente uno appena davanti alla guardia del grilletto e uno nel mezzo del castello, laddove nelle carabine normali si trova il caricatore. Questa disposizione consente un perfetto ancoraggio della meccanica al calcio ma richiede un certo numero di

tentativi per trovare i valori ottimali di tensione tra le tre viti per evitare di creare stress nocivi per la precisione. La calciatura è realizzata in legno stratificato con toni chiari e scuri: al di sotto dell’astina è montata una rotaia di alluminio, utile per agganciare un bipede, mentre sui fianchi tre finestre oblunghe permettono il circolo dell’aria per meglio raffreddare la spessa canna; la pala del calcio presenta sul bordo superiore tre fori filettati, deputati al montaggio di un guanciale che aiuta ad alzare la posizione del viso del tiratore per permettere un agevole utilizzo dell’ottica e due di queste “estensioni”, di diversa altezza, sono fornite di serie con la carabina. Il modello FT/R, al pari degli altri allestimenti da tiro, monta di serie il miglior scatto delle armi commerciali senza stecher, un AccuTrigger ancor più alleggerito del solito: come noto l’AccuTrigger deve la sua sicurezza alla vistosa lamina posta al centro del grilletto che, se non premuta a fondo, intercetta il dente di scatto impedendogli di sganciare il percussore. In questo modo il grilletto vero e proprio può essere regolato su valori minimi senza alcun rischio, ma la stessa Savage avverte di ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


070-075Savagete6@005 1

02-MAR-11 20:56:26

074 La sicura, posta sul codolo dell’azione, può assumere tre posizioni

Rosate a 200 metri Con tutte le ricariche si è verificato il fenomeno dei 3+2: i primi tre colpi praticamente in un buco solo e gli altri due appena spostati

Palla 175 grs polvere PEFL 18, 42.8 grs

Palla 168 grs -43.0 grs di polvere N.140 Carica

Minimo

Massimo

Media

DS

3000

3030

3010

12

2625

2640

2635

5

175 HPBT Sierra PEFL 18 * 42,8 grs

2620

2675

2645

20

175 HPBT Sierra N.550 * 46,0 grs

2710

2720

2715

5

155 HPBT Sierra Palma Match PEFL 18 * 47,5 grs 168 HPBT Sierra N.140 * 43,0 grs

Gli spessori del castello sono veramente notevoli

Alcune delle cariche utilizzate: interessanti, nell’ottica di un impiego a lunga distanza, le combinazioni 155 grs a 3000 fps e 175 grs a 2700 fps

Palla 155 grs polvere PEFL 18, 47.5 grs

Palla 175 grs polvere N.550 18, 46.0 grs

chiudere l’azione delle versioni da tiro con attenzione, puntando l’arma in una direzione sicura. Per quanto riguarda l’otturatore, siamo in presenza del classico sistema Savage, uno dei più sicuri dal punto di vista dell’intercettazione di eventuali fughe di gas grazie alla coppia di false alette che occludono le rotaie di scorrimento dell’otturatore ad arma chiusa. La chiusura vera e propria è affidata a due robusti tenoni ricavati su una testina rotante, fissata al corpo dell’otturatore da un grosso perno e lasciata con un certo gioco, in modo da appoggiare perfettamente nelle sue sedi anche a fronte di piccoli disassamenti; l’estrattore è quello a ghigliottina tipico del sistema e l’espulsione è affidata a un La regolazione ai valori minimi del sistema di scatto ha portato la Savage ad apporre questa vistosa scritta: “dopo aver puntato l’arma in una direzione sicura, chiudere con cautela l’otturatore”

SAVAGE 12 FT/R CAL. .308 WINCHESTER

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


070-075Savagete6@006 1

02-MAR-11 20:56:28

075 Savage 12 FT/R cal. .308 Winchester Costruttore: Savage Arms, Westfield (USA), www.savagearms.com Esemplare importato da: Prima Armi , tel. 0121 321422, www.primarmi.biz Modello: 12 FT/R Tipo: carabina a ripetizione ordinaria Calibro: .308 Winchester Funzionamento: bolt action Canna: 76 cm (30”) – diametro 26 mm Rigatura: passo 1:12” Sistema di percussione: diretto Alimentazione: colpo singolo Congegno di scatto: Accu Trigger alleggerito Peso dello scatto: 500 g, regolabile Estrattore: a ghigliottina, sul tenone destro Espulsore: a pulsante molleggiato sulla testa dell’otturatore Mire: assenti. Fori filettati per il montaggio dell’ottica Congegni di sicurezza: AccuTrigger, Pulsante a scorrimento sulla coda del castello a tre posizioni Calciatura: legno stratificato Peso: 5.800 g Dimensioni: lunghezza totale 1.330 mm Materiali: acciaio inossidabile Finitura: inox opaco Numero catalogo: 17708 - arma comune da caccia

¤

PREZZO

L’interno del castello è lavorato con cura; l’inserimento della cartuccia risulta comodissimo e senza impuntamenti Un momento della prova

2106 €

pistoncino molleggiato. Per la nostra prova abbiamo provveduto a montare sull’FT/R un’ottica Sightron 8-32x56, rivelatasi veramente valida, mentre come attacchi ci siamo limitati a normali anelli e basette in acciaio. Tiri precisi La prova ha visto numerose sessioni di tiro, impiegando diversi tipi e pesi di palla e vari propellenti, da quelli veloci, come N.135 e PEFL 18, a quelli decisamente lenti, come la N.550. Interessante il fatto che la canna da 30” abbia in media permesso di guadagnare circa 100 fps rispetto a quelle da 26” con tutte le combinazioni, ampliando così il raggio operativo della cartuccia, mentre la regolarità delle cariche, evi-

denziata dalla deviazione standard delle velocità, è aumentata con le polveri più lente, mentre è rimasta praticamente immutata con quelle più veloci. Per quanto riguarda i risultati di precisione abbiamo notato un fenomeno che ha riguardato praticamente tutte le cariche: i primi tre colpi formano quasi un buco solo (a 200 metri) e i successivi due si spostano di un paio di centimetri, generalmente in alto, formando un secondo agglomerato; più che problemi di riscaldamento penseremmo a uno di bedding o meglio di regolazione

del tiraggio delle tre viti di fissaggio alla calciatura. Siamo sicuri che con un po’ di sperimentazione questa carabina sia in grado di esprimere tutta la precisione necessaria per fare buona figura su campi di tiro a lunga distanza; unico neo il prezzo non proprio per tutte le tasche, ma d’altra parte il Savage FT/R è una proposta del tutto particolare e quasi unica nel panorama italiano. CM Si ringrazia l’armeria Spèziga di Carrara per la cortese collaborazione

ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


076-079-Infinity (4)@001 1

076

02-MAR-11 20:56:28

Evoluzione Infinity di Fabio Ferrari

ferstudio@libero.it

All’armeria Fracassi di Pavia abbiamo visto due novità firmate Infinity: la IMMO Steel Challenge e la 1911 Target, due “chicche” che delizieranno i palati degli appassionati

Q

uando si raggiungono livelli di eccellenza non è facile mantenere elevati standard e nel contempo proseguire l’aggiornamento continuo dei modelli. La Infinity, costruttore americano di armi corte custom, prosegue la strada verso il continuo miglioramento di un prodotto che già si pone ai massimi livelli per prestazioni, costruzione e innovazione, pur mantenendo lo schema di funzionamento della intramontabile Colt 1911. L’armeria

Fracassi di Pavia, distributore esclusivo per l’Italia, e il suo titolare Gavino Mura (presidente della FITDS), ci hanno illustrato le ultime novità di questo marchio. Accanto ai modelli già conosciuti, come le IMMO (Infinity Modified Masterpiece Open) – dedicate essenzialmente al tiratore agonista di alto livello – da quest’anno troviamo una pistola concepita come una sua evoluzione, per competere in una disciplina che sta conoscendo un crescente successo.

Dedicata allo Steel Challenge La IMMO Steel Challenge è un’arma particolare, caratterizzata da un fusto leggerissimo in ergal (anche la minigonna è realizzata nel medesimo materiale), recante la sagomatura antiscivolo a filo dell’impugnatura di tipo Signature e un nuovo fusto allungato. La Infinity ha brevettato un sistema che consiste nell’applicare quattro inserti in acciaio sulle guide su cui scorre il carrello, che assicura il contatto tra metalli del medesimo tipo e dello stesso grado di durezza, per scongiurare ogni inconveniente dovuto all’usura e alla potenziale insorgenza di giochi fuori tolleranza. In caso contrario l’attrito di scorrimento fra

La bella linea della 1911 Target non viene appesantita o alterata dal fusto allungato e dalla canna da 6”

INFINITY IMMO STEEL CHALLENGE E 1911 TARGET

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


076-079-Infinity (4)@002 1

02-MAR-11 20:57:34

L’Infinity 1911 Target; oltre che in acciaio Inox, è disponibile anche in versione brunita; entrambe montano eleganti guancette in legno incise al laser. Prezzi da 3.009 euro

ARMI CORTE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


076-079-Infinity (4)@003 1

02-MAR-11 20:57:30

078

Anche le incisioni dei marchi sono eseguite con grande cura; il grilletto da tiro lavora sul sistema di scatto Infinity Triglide

la guide del carrello (in acciaio inox) e quelle del fusto (in ergal) avrebbe precocemente usurato quest’ultimo componente, fatto di per sé inaccettabile su una pistola costruita per sopportare una vita media operativa di decine di migliaia di colpi. In tal modo abbiamo ottenuto una pistola leggera, con grande capacità di brandeggio, senza detrimento alcuno sulla durata dei componenti. Per la Steel Challenge è stato studiato un compensatore in titanio, per non appesantire la pistola e per non avere un’arma troppo appruata mentre si va in punteria. Questo perché lo Steel Challenge è essenzialmente una disciplina di pura velocità e precisione per il tiratore, con esercizi che non richiedono tanti colpi da sparare come vediamo nel tiro dinamico sportivo. Inoltre, sono stati praticati due soli fori Hybrid di compensazione, per avere la massima velocità possibile sulla ripetizione del colpo; con tali accorgimenti abbiamo di fronte un’arma al vertice delle prestazioni, disponibile nei due calibri .38 Super auto e 9x21 IMI, entrambe classificate sportive. Tutte queste novità non potevano non avere influenza sul costo finale dell’arma, che ammonta a 5.328 euro; una somma senza dubbio importante, ma adeguata alla classe del prodotto e alla esclusività delle soluzioni tecniche e dei materiali impiegati. Anche su queste armi da competizione sono forniti numerosi optional, quali gli zigrini Excelerator sul fusto e un nuovo pulsante Di alto livello le finiture del carrello e degli altri componenti quali il cane, l’elsa allungata e la leva della sicura; eccellente la tacca di mira regolabile

Il leggero fusto in ergal con impugnatura antisdrucciolo e la canna compensata con due fori Hybrid caratterizzano il modello Steel Challenge

Per le Infinity da tiro come la Super Sport Evolution, è disponibile la conversione dal calibro 9x21 IMI al calibro .38 super auto, e viceversa

INFINITY IMMO STEEL CHALLENGE E 1911 TARGET

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


076-079-Infinity (4)@004 1

02-MAR-11 20:57:30

079

Il mirino è regolabile in deriva e con zigrino anti riflesso

Ben conosciuta e utilizzata da tanti tiratori, la Infinity IMMO (con ottica C-More installata) rimane un attrezzo da tiro di alto livello, una vera Formula 1 per il tiro dinamico sportivo. Prezzo a partire da 5.328 euro

maggiorato in acciaio di sgancio del caricatore, fresature, attacchi e anelli per tanti tipi di ottica (C-More, Aimpoint, Fire – point ). Sono altresì disponibili le canne di ricambio nei vari calibri catalogati (Hybricomp, Ultimatch, AET Coated) in diverse versioni. Per il tiro di precisione torna la 1911 Target Il modello 1911 Target è invece una semiautomatica totalmente diversa, dedicata al tiro mirato, già catalogata in Italia ma di fatto assente dalle armerie in quanto il costruttore non riusciva a far fronte alle richieste di produzione; rappresenta quindi un piacevole ritorno sul nostro mercato e finalmente è disponibile in due versioni (inox e brunita) e in diversi calibri (9x21, .38 Superauto, .40 S&W e .45 Auto), catalogate come armi sportive. Per tutte fusto lungo, canna ultimatch da sei pollici, caricatore monofilare e guancette in legno recanti il logo e la scritta“Infinity” riportata con un’accurata incisione al laser. La parte più tecnica comprende lo scatto Tri-Glide

montato su sfere per diminuire ogni attrito, con ottime caratteristiche di prontezza e dolcezza e una molla a tre leve al titanio e la sicura ambidestra. Occorre poi menzionare l’esclusivo sistema – anch’esso brevettato – denominato Trilock Bushing, che è presente sui modelli che non adottano la canna di tipo bull barrel ove la centratura è assicurata dalla conicità dell’ultimo tratto. Le pistole Infinity 1911 Target con il Trilock hanno tre nervature sulla boccola (bushing) spaziate di 120°: questo fa sì che il bushing rimanga sempre accoppiato in modo perfetto con il carrello. Inoltre grazie a queste nervature, quando la canna va in chiusura è centrata con grande precisione, fatto che dovrebbe garantire una concentrazione ottimale, colpo dopo colpo, sul bersaglio. Le mire sono regolabili, studiate per il tiro mirato, e la tacca è particolarmente bassa sul carrello grazie ad apposite fresature che la accolgono; il mirino è innestato su un’altra fresatura a coda di rondine che ne permette lo spostamento in deriva. Gavino Mura ci riferisce che per rendersi conto delle differenze con armi siTutti i comandi di queste pistole sono conformati per essere a portata di mano (e di dito) del tiratore

Sulla guida è ben visibile uno dei quattro riporti in acciaio su cui scorre il carrello della Steel Challenge

mili occorre provarle al poligono, e che all’estero questi modelli hanno avuto un enorme successo e rimangono tra le più apprezzate dai tiratori. Se modelli come la IMMO o la Steel Challenge devono essere considerati attrezzi sportivi molto sofisticati, realizzati con il fine ultimo di vincere le gare, la Target o la 1911 IDPA (una versione da cinque pollici anch’essa dotata di Trilock bushing, canne ultimatch e sistema Tri-Glide) si prestano altrettanto bene sia a un utilizzo sportivo sia al tiro informale in poligono. Queste armi rappresentano l’ingresso nell’esclusivo mondo delle Infinity sportive, con prezzi che vanno da 3.009,00 euro della IDPA a 3.269,00 della Target. Come per gli altri modelli della Casa di Grand Prairie sono disponibili alcuni optional che possono incidere sul prezzo finale, quali le finiture Inox e Duotone (costano, rispettivamente, 196 euro e 327 euro in più) e le canne AET Schuemann con trattamento Coated. N G

Per informazioni Armeria Fracassi via Vigentina 170, Pavia tel. 0382 22364, fax 0382 29622 info@fracassiarmeria.it www.fracassiarmeria.it

ARMI CORTE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_B


080-085Bernardelli6@001 1

02-MAR-11 20:57:38

Arriva la terza generazione di Umberto Bertozzi

La storia della nuova linea di doppiette Mira risale alla Roma e quindi alla Hemingway. Le moderne tecnologie hanno permesso di realizzare un fucile con caratteristiche meccaniche avanzate, ma con un minore impiego di manodopera e, quindi, con un costo pi첫 contenuto

La doppietta Mira Exclusive con le cartucce Fiocchi usate per la prova

BERNARDELLI MIRA EXCLUSIVE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet2_W1_F


080-085Bernardelli6@002 1

02-MAR-11 20:57:32

081

I

Sul petto vengono incisi festoni floreali e il nome del modello. Da notare come la sede del rampone anteriore del manicotto sia completamente passante

l fiore all’occhiello della ditta una volta valtriumplina, e adesso bresciana, sono sempre state le doppiette: ne produce una lunghissima serie che vanno da quella più semplice, la Lira, alla prestigiosissima H. & H., fino all’Italia Extra, un piccolo gioiello a cani esterni. A queste si sono aggiunti i semiautomatici a presa di gas, presentati in vari modelli, e un modello di fucile a pompa. Come si vede la gamma va a poco a poco ampliandosi e la possibilità di costruire in casa i propri prodotti incentiva la ditta a proporsi in maniera sempre migliore sul mercato italiano e internazionale. Uno dei mercati migliori, come ci ha detto Giorgio Entrata, amministratore delegato di Bernardelli, è quello russo, che sembra molto attento ai prodotti made in Italy e fa ordini interessanti. Ricordiamo che Bernardelli costruiva una gamma molto diversificata e completa di armi sportive che comprendevano anche pistole e revolver e che, per importanza, era in campo italiano tra le aziende leader. Dopo le note vicende societarie, è stata acquistata da una ditta turca che, invece di costruire in Turchia i prodotti facendoli “naturalizzare” in Italia, ha preferito riprendere le vecchie tradizioni gardonesi, proprie della storia del marchio e avvalersi di maestranze bresciane e valtriumpline per la costruzione dei propri prodotti, provvedendo nel frattempo a dotarsi di macchinari all’avanguardia per arrivare a fabbricare in proprio le armi della sua linea. Questo avveniva nel 1999. L’antenata (ma tuttora valida) della doppietta Mira Executive è la Roma: una classica doppietta che ha reso celebre il nome Bernardelli e che ha dato origine a molte altre doppiette della stessa ditta. È un fucile molto bello, con una chiusura a triplice Greener, incisioni di pregio e legni di alta qualità. Alla Roma è seguita la Hemingway una doppietta che ne condivide la meccanica, ma la bascula e le canne hanno ingombri inferiori, facendola assomigliare più a un calibro 20 che a un 12. Questo le permette di essere molto leggera e facilmente brandeggiabile. Il suo nome deriva dal fatto che sembra venisse usata da Hemingway nelle sue battute di caccia. La serie Mira È l’ultima nata in casa Bernardelli e si propone con una meccanica diversa dalla Roma e derivati. Anzitutto non ha una chiusura a triplice Greener, ma è del tipo Purdey con doppio giro di compasso. FUCILI DA CACCIA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


080-085Bernardelli6@003 1

02-MAR-11 20:57:31

La linea della doppietta in prova, impreziosita dal bel calcio all’inglese in ottimo noce

Questo significa che il suo prezzo è un poco più abbordabile, senza però cedere nulla in fatto di meccanica. Le cartelle sono del tipo classico della Bernardelli e vengono finemente incise con un disegno a festoni floreali, che si ripete sul petto della bascula e sul guardamano che si allunga sulla calciatura all’inglese. Le incisioni sono molto belle e prevedono festoni floreali su tutta la bascula. Vengono riprese completamente a mano dalla Bottega di Giovannelli. La Mira è proposta nel modello Exclusive e Adams. La prima presenta finte cartelle laterali che, come nel costume della Bernardelli, presentano viti e spine proprie del modello H. & H. Viene proposta nei calibri 12, 20 e 28 e i costi variano da 3.713 euro per il modello Mira Exclusive e 3.089 per l’Adams. Si tratta di prezzi che pongono la doppietta nella fascia medio alta di questo tipo di fucili e che sono bene equilibrati con le caratteristiche della doppietta, che anzi potrebbe tranquillamente sopportare un costo superiore. Canne ad alta tecnologia Sono giustapposte, e vengono realizzate partendo da barre di acciaio legato

In pillole

Estetica: linea estremamente aggraziata e filante, da vera doppietta di rango. Meccanica: ottima e ben costruita in ogni particolare. Brandeggio: molto buono in tutte le occasioni di tiro. Finiture: incisioni eseguite a laser e riprese a mano dalla Bottega di Giovannelli. Si tratta di festoni floreali sui fianchi della bascula e sulle chiocciole e la chiave di apertura. Sul petto vi sono ancora festoni floreali con il nome del modello. Prezzo: 3.713 euro per il modello Exclusive e 3.089 per quello Adams (valigetta inclusa). È un costo che pone la Mira Exclusive fra la classe medio alta delle doppiette con un ottimo rapporto qualità prezzo.

¤

(42CrMo4) bonificato. Il tubo, ottenuto per foratura, presenta un diametro interno finale di 18,4 mm per le canne cal. 12., 16,0 mm per il 20, e 14,0 mm per il 28. Le canne della Bernardelli non prevedono l’impiego del monoblocco. Ne deriva un risultato estetico migliore e una superiore sicurezza rispetto alla soluzione con tubi innestati. Le canne vengono realizzate in varie lunghezze: 610, 650, 680, 710, e 740 mm. La bindella superiore è tipo S. Etienne concava e liscia. Fasi finali di lappatura interna ed esterna, pulitura, cromatura interna e brunitura esterna completano il ciclo di lavorazione. Il mirino è in ottone. Le strozzature possono essere fisse o dotate

di strozzatori intercambiabili a richiesta. Nel caso di canne con strozzatori intercambiabili la dotazione prevede i 5 tipi di strozzatori. A nostro giudizio in una doppietta di classe le canne dovrebbero avere sempre strozzature fisse a tutto vantaggio dell’estetica, ma le Case d’armi devono comunque assecondare le richieste del mercato. Per garantire l’efficacia della chiusura deve essere garantita la qualità e la costanza delle lavorazioni dei particolari che concorrono a determinare la chiusura stessa. Fondamentale al riguardo la lavorazione del rampone della canna, la cui geometria deve accoppiarsi perfettamente alla geometria dalla bascula. A tale proposito, Bernardelli,

La Mira Exclusive aperta mostra la ramponatura che s’inserisce nelle sedi della bascula

BERNARDELLI MIRA EXCLUSIVE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


080-085Bernardelli6@004 1

02-MAR-11 20:58:40

083 unica azienda nel settore, per realizzare il profilo del rampone è ricorsa all’impiego dell’elettroerosione a filo. È una moderna tecnologia che permette l’esecuzione del profilo garantendo tolleranze di lavorazione prossime al centesimo di millimetro e un grado di finitura delle superfici lavorate simile alla rettifica. Il grado di precisione raggiunto nelle lavorazioni meccaniche consente di affermare che, anche adottando la duplice Purdey, viene garantita la perfetta tenuta e chiusura del fucile. Il peso della canna calibro 12 con lunghezza di 680 mm è di 1.150 g. Sui fianchi di bascula vengono incisi festoni floreali. Da notare come le cartelle vengano dotate di viti e spine proprie di quelle che contengono le batterie H&H

Bascula in acciaio La serie Mira nasce sulla base del modello Hemingway dalla quale ne eredita le dimensioni e la meccanica. Quindi si tratta di una doppietta leggera (pur se con bascula in acciaio) che viene realizzata adottando moderne tecniche di lavorazione. La ba-

I due grossi ramponi che si insedieranno nelle sedi di bascula a formare una chiusura a duplice giro di compasso

Sulla piastra dei ramponi vengono incisi i punzoni del Banco di prova, quelli della ditta costruttrice e il numero di matricola del fucile

scula è realizzata partendo da un acciaio forgiato in acciaio da cementazione 18NiCrMo5. A conclusione delle lavorazioni meccaniche la bascula subisce un trattamento di cementazione ed un successivo indurimento superficiale (tenifer) che determina anche un gradevole aspetto estetico della superficie. Al centro si trovano le sedi dei ramponi del manicotto e sulla faccia anteriore vi sono le spine che comandano il caricamento delle molle che servono i cani a loro volta azionate dai denti della croce. Fino ad oggi le doppiette Bernardelli adottavano la triplice chiusura Purdey. Questo era dovuto alla modalità di lavorazione delle varie parti (canna, bascula, tassello), che concorrono a determinare la chiusura del fucile. Le tolleranze che si potevano ottenere nella lavorazione meccanica non garantivano un perfetto accoppiamento fra le parti e pertanto l’intervento dell’opera-

tore, che nella fase di montaggio eseguiva i necessari aggiustaggi, era determinante. La possibilità di avere tre punti di chiusura conferiva una maggior sicurezza di funzionamento e durata dell’arma. Oggi le moderne tecniche di lavorazione impiegate per la realizzazione della bascula e della canna hanno permesso di adottare una chiusura doppia Purdey mantenendo inalterate le precedenti caratteristiche. Per garantire l’efficacia della chiusura deve essere garantita la qualità e la costanza delle lavorazioni dei particolari che concorrono a determinare la chiusura stessa. Fondamentale al riguardo la lavorazione del rampone della canna, la cui geometria deve accoppiarsi perfettamente alla geometria dalla bascula. La tecnica dell’elettroerosione, di cui abbiamo precedentemente parlato, permette l’esecuzione del profilo garantendo tolleranze di lavorazione prossime al centesimo di millimetro e un graFUCILI DA CACCIA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


080-085Bernardelli6@005 1

02-MAR-11 20:58:40

084 I ramponi prima e dopo la lavorazione per filoerosione

Le chiocciole e la chiave di apertura vengono incise con festoni floreali

no a caricare le molle che servono i cani. Il calcio è disponibile nella due versioni: pistola e inglese. Le sue misure sono: lunghezza: 365 mm al grilletto. Pieghe: 35 mm al naso, 60 mm al tallone, deviazione: 3 mm superiore, 6 mm inferiore. I pesi sono: calcio a pistola g 560, calcio all’inglese g 510. do di finitura delle superfici lavorate simile alla rettifica. Il grado di precisione raggiunto nelle lavorazioni meccaniche consente di affermare che, anche adottando la duplice Purdey, viene garantita la perfetta tenuta e chiusura dell’arma. La batteria è interna, del tipo Anson & Deelay; l’architettura del movimento e l’utilizzo delle molle a V garantiscono un funzionamento di livello superiore rispetto a batterie che impiegano molle a spirale. Nel caso dei fucili dotati di monogrillo selettivo, il sistema di selezione, tipico della Bernardelli, è esteticamente molto bello ma soprattutto estremamente pratico ed efficace e viene posizionato

immediatamente davanti al grilletto. È disponibile anche la versione Bigrillo. L’estrazione è, a scelta, mediante estrattori manuali o automatici. Calcio a pistola o all’inglese I legni sono di grado 4. L’asta è disponibile nelle 3 versioni: asta lunga con bocchino, asta corta, asta castoro. I pesi sono: asta lunga: g 80, asta corta g 60 e asta castoro g 90. Al suo interno si trova la croce che si avvale di un meccanismo di montaggio-smontaggio a pompa. Alla sua base si trovano le sedi che ospiteranno le spine delle slitte che provvedo-

La prova a fuoco Il fucile pesa, nel calibro 12, 2.850 g, in quello 20, 2.750 g, e nel calibro 28, 2.650 g. Abbiamo testato il calibro 12 che si può considerare una vera piuma per essere un fucile costruito in acciaio e non un superleggero. Come di consueto, abbiamo usato il cerchio di 750 mm di diametro che ne contiene uno interno e concentrico di 350 mm. Abbiamo usato cartucce Fiocchi 37 HP, caricate con 37 g di piombo del calibro 5 per un totale di 263 pallini. La canna era di 710 mm, le strozzature erano ***/* e la distanza 40 metri. Si trattava di una distanza importante, ma con-

Il guardamano, nella migliore tradizione dei fucili fini, si allunga sulla calciatura

BERNARDELLI MIRA EXCLUSIVE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


080-085Bernardelli6@006 1

02-MAR-11 20:58:40

085 Bernardelli Mira Exclusive

Costruttore: Vincenzo Bernardelli, tel. 030 215.10.94, fax 030 215.09.63, www.bernardelli.com, bernardelli@bernardelli.com Modello: Mira Exclusive Destinazione d’uso: caccia Canne: giustapposte, assemblate a demiblocco

¤

PREZZO

Calibro: 12 Camera: 70 Lunghezza: 710 mm o a richiesta Strozzature: ***/* Bindella: tipo S. Etienne Mirino: puntiforme in ottone Estrattori: automatici Chiusura: duplice Purdey a due giri di compasso

3.713 euro (valigetta inclusa)

Bascula: in acciaio speciale Batteria: interne con molle a lamina Grilletto: bigrillo a richiesta monogrillo selettivo meccanico Sicura: manuale standard Asta: in noce sceltissimo tipo 4, all’inglese Peso: 2.850 g

Calcio: in noce sceltissimo tipo 4 all’inglese Finiture: incisioni di festoni floreali sui fianchi di bascula e sul petto dove compare il nome del modello. Vengono eseguite a laser e riprese a mano dalla bottega di Giovannelli

In poligono Cartucce usate: Fiocchi 37 HP caricate con 37 g di piombo cal. 5

Totale pallini per cartuccia: 263 Distanza di tiro: 40 metri Strozzature: 1a canna ***, 2a canna * Cerchio esterno di rosata: 750 mm Cerchio interno di rosata: 350 mm Percentuale totale di pallini nel cerchio da 750 mm: 1a canna: 87% = 229 pallini 2a canna: 90% = 236 pallini

Percentuale di pallini nel cerchio esterno: 1a canna: 39% = 103 pallini 2a canna: 43% = 114 pallini

Percentuale di pallini nel cerchio interno: 1a canna: 48% = 126 pallini 2a canna: 47% = 122 pallini

Canna ***

Canna *

Distribuzione: ottima in tutti i settori. Bernardelli Mira Exclusive: Fiocchi 37 HP caricate con 37 g di piombo cal. 5

La volata delle canne con in evidenza il mirino puntiforme in ottone

siderato la grammatura e il calibro del piombo ci è sembrata congrua. Le percentuali sono state di tutto rilievo e sono variate dall’87% per la prima canna al 90% per la seconda, fornendo indicazioni molto buone per la distribuzione e la concentrazione del piombo. Il fucile ha

dato dimostrazione di grande stabilità e questa sensazione è stata avvalorata con l’esplosione dei due colpi consecutivi che si sono sufficientemente sovrapposti. Questa è una dote importantissima per un’arma da caccia, perché permette di recuperare con una certa facilità di “seconda” senza dover affrontare un’eccessiva impennata delle canne e, quindi, una perdita della linea di mira. Va comunque detto che le doppiette risentono più dei sovrapposti dell’esplosione del primo colpo in quanto, in questi ultimi, è la canna inferiore che viene usata per prima e quindi il peso di quella superiore tende a stabilizzarli meglio. Dopo la prova in placca è stata eseguita quella pratica di tiro. Per questa abbiamo scelto un campo di tiro a volo di Sporting. Il fucile si è comportato

molto bene sia dopo l’esplosione del primo colpo, sia dopo il secondo. La sensazione di stabilità è stata avvalorata usando cartucce con 37 g di piombo del 5, calibro decisamente sovradimensionato per il tiro al piattello, ma piuttosto usate a caccia, che hanno reso possibili recuperi addirittura con i bersagli in caduta (il che significa ad almeno 50 metri di distanza) senza che il fucile perdesse la linea di mira che, al contrario, sembrava mantenere quasi di sua spontanea volontà, aiutando anziché penalizzando un eventuale errore del tiratore. In definitiva, Mira Exclusive di Bernardelli si è dimostrata oltre che bella, anche decisamente valida sia nella resa balistica sia nel brandeggio, e che si propone come una fidata compagna per ogni tipo di caccia. M C

FUCILI DA CACCIA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


086-091Desert Eagle6@001 1

086

02-MAR-11 20:58:36

La leggenda Desert Eagle La Desert Egle possiede un sistema di chiusura a gas con otturatore a tre alette. La canna, legata al fusto tramite la spina della leva di smontaggio, non arretra allo sparo. La pistola, single action, è fornita nei calibri .357 M., .44 M. e .50 A.E.

Lo scorso anno (1985-2010) l’aquila del deserto è diventata con orgoglio venticinquenne. Sebbene la pistola “Magnum” riempia di fatto solo una piccola nicchia nell’ambito delle moderne armi da fuoco, essa appartiene al novero delle più note armi degli ultimi decenni. Ancor oggi viene offerta nei calibri .357 Magnum, .44 Magnum e .50 Action Express di Hamza Malalla (DWJ Magazine), traduzione di Attilio Selvini

V

eramente le armi da fuoco valgono come oggetti di uso pratico, ma come ogni altro oggetto misurano il loro successo non sul loro impiego pratico bensì nell’ambito del fattore divertimento. In questo settore cade anche la “Desert Eagle”; certo, con le pesanti pistole di grosso calibro si può anche cacciare (laddove è concessa la caccia con le armi corte!) però tale compito viene assolto con costi minori ed anche meglio, con revolver o con pistole monocolpo. L’aquila del deserto sarebbe utilizzabile come arma da difesa, ma in realtà a tale scopo è passabilmente più adatta ogni altra pistola avente normali dimensioni. Come arma sportiva, la Desert Eagle sarebbe ideale quan-

do concorresse contro una diretta rivale nella forma di pistola automatica di grosso calibro, così per esempio come in alcune discipline del BDS – Bund Deutscher Sportsch tzen (Unione dei tiratori sportivi tedeschi, n.d.t.). La grande ora dell’aquila del deserto suona per prova semplicemente piacere per le alte prestazioni dell’arma, per chi contemporaneamente riesce a dominare il rinculo di calibri robusti come il .50 Action Express, calibro che per molti tiratori rappresenta un livello limite. Nello stesso tempo la Desert Eagle ha potuto conservare a lungo la sua posizione sul mercato quale pistola “magnum”, a differenza di altre diverse realizzazioni AutoMag, come la Grizzly di L.A.R. e la Wildey.

L’aquila d’acciaio La massiccia pistola è fondamentalmente basata sul brevetto dell’americano Bernard White della Magnum Research: l’azienda americana non ha mai però prodotto la pistola, anche se talvolta sull’arma si trova solo tale nome. La produzione spetta alla IMI (Israel Military Industries) che la costruì per molti anni; i primi esemplari erano già finiti in realtà nel 1984, ma la pistola arrivò sul mercato solo un anno dopo, in quantità apprezzabili. Dal 1996 la produzione venne assunta dalla ditta “Saco Defence”, nello Stato federale del Maine, dove però la lavorazione sarebbe durata solo quattro anni. Nel contempo la Saco Defence apparteneva al complesso di armamenti “General Dynamics”, dove però le capacità produttive non venivano occupate con una curiosità come una pistola Magnum; quindi, la produzione tornò ancora in Israele alla IMI, dove continua ancor oggi, anche se dal 2005 alla IMI si è sostituita la IWI (Israel Weapon Industries).

O L T R E U N Q U A R T O D I S E C O L O… A L L A G R A N D E

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


086-091Desert Eagle6@002 1

02-MAR-11 20:58:44

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


086-091Desert Eagle6@003 1

02-MAR-11 20:58:41

La pistola Desert Eagle qui illustrata, rifinita in nero opaco, è nel tiene otto cartucce; nel calibro .357 M ne contiene una in più, nel sono sempre le stesse. La canna poligonale è lunga 152 mm, la

La Desert Eagle appartiene a quella piccola fetta di pistole che utilizzano, per la loro chiusura, il sistema a recupero di gas. Una parte dei gas di propulsione viene intercettata nella camera di scoppio, fluisce in avanti sotto la canna

attraverso un foro apposito, venendo guidata contro un pistone sotto la volata dell’arma. Il pistone a sua volta preme all’indietro il carrello, contro la resistenza della molla di recupero. La testa rotante dell’otturatore, con tre alette, è

solidale col prolungamento della canna. Questa struttura ricorda la testa dell’otturatore del fucile d’assalto M16.

Smontaggio facile Ruotando la leva di smontaggio si asporta la canna, successivamente si ruota la pistola sino a che il vano del cariLa rifinitura standard della Desert Eagle è la brunitura opaca. Dietro maggiorazione di prezzo, la Magnum catore guarda verso l’alto ed allora Research offre la possente pistola single action anche con superficie diversamente rifinita, sino alla doratura. si estrae tutta la parte superiore. Clienti che vogliano qualcosa di meglio, possono avare la Desert Eagle con brunitura lucida Ciò basta per una semplice pulizia. La testa dell’otturatore può essere smontata solo con l’uso di un attrezzo, che però fa parte della fornitura. Diversi calibri Originariamente la pistola venne offerta nel solo calibro .357 Magnum, dapprima con struttura totalmente in acciaio, brunita opaca e con canna da 6”. Più avanti l’offerta comprese i calibri .41 e .44 Magnum, mentre le canne si potevano avere sino alla lunghezza di 14”. IMI cercò anche di produrre telai in alluminio ed acciaio inossidabile, ma le due varianti scomparvero rapidamente, insieme al calibro .41 Magnum. Per chi non si accontentava della semplice finitura di base, la Magnum Research O L T R E U N Q U A R T O D I S E C O L O… A L L A G R A N D E

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


086-091Desert Eagle6@004 1

02-MAR-11 20:58:44

calibro .44 M. In questa variante di calibro, il caricatore con.50 A.E. una in meno. Quale che sia il calibro, le dimensioni linea di mira vale 215 mm e il peso dell’arma è di circa 2 kg

offrì ben presto modelli speciali. Oggi l’offerta comprende, fra l’altro, la brunitura speciale lucida, la cromatura e la nichelatura, uno strato protettivo di Titanio, incluse la versione tigrata e quella dorata a 24 carati. Già negli anni Ottanta la pistola venne migliorata nei dettagli. Così vennero maggiorate le superfici di contatto col pollice della leva di sicura e della leva di smontaggio del carrello, e venne spostato il grilletto. La Magnum Research contraddistinse la serie migliorata come“Mark VII”, mentre per le precedenti si parlò di“Mark I”, anche se nessuna di queste venne così indicata. Con l’introduzione del calibro .50 Action Express, nato esclusivamente per la Desert Eagle, arrivò nel 1991 l’ora della“Mark XIX”. Ogni Desert Eagle in questo calibro è automaticamente e tecnicamente una“Mark XIX”, anche se i primi modelli non ne portano la scritta. La Mark XIX ha la stessa impugnatura dei modelli precedenti, però col carrello maggiorato. Tutti i modelli Mark XIX usano le stesse molle di recupero: dato che i calibri .44 Magnum e .50 A.E. sono identici nella misura del fondello, una variazione di calibro richiede solamente il cambio della canna e del caricatore. Per la variante .357 Magnum occorre invece anche un nuovo otturatore. Talvolta Magnum Research offre anche pistole nel calibro .440 CorBon, che è una palla calibro .50 A.E. inserita nel bossolo calibro .44 (.429”).

“È purtroppo notorio che, nel caso delle armi da fuoco, la guerra aumenta il grado della loro diffusione e conoscenza. Tutt’altro è accaduto per la Desert Eagle: qui è stata Hollywood a farne una “star”. Primo fra tutti Arnold Schwarzenegger, che nei film d’azione, appariva con esse” Principi costruttivi È purtroppo notorio che, nel caso delle armi da fuoco, la guerra aumenta il grado della loro diffusione e conoscenza. Tutt’altro è accaduto per la Desert Eagle: qui è stata Hollywood a farne una “star”. Primo fra tutti Arnold Schwarzenegger, che ai tempi d’oro dei film d’azione, appariva ben raramente sullo schermo senza aver stretta in pugno una Desert Eagle per stupire gli spettatori, come per esempio in “Commando” quando la pistola Magnum era ancor nuova di zecca. Oggi la Desert Eagle a Hollywood è ancora ritenuta in qualche modo valida, sebbene nelle mani degli attori vengano viste anche altre armi assai più maneggevoli. Anche i nuovi “media” hanno rapidamente riconosciuto le qualità spettacolari dell’aquila del deserto. Gli ultimi tempi hanno infatti visto la pistola non tanto nei film nei quali la Desert Eagle di “Matrix” aveva tenuto sino ad allora la scena, conquistando i “Blockbuster”, bensì sulle “consolle” e sui video dei computer. Qui la sua fortuna

è ininterrotta. Talvolta ciò appare chiaro, allorché ci si imbatte nell’arma in ogni gioco d’azione, fin tanto che non si tratti di uno scenario bellico più o meno realistico. Sia che si tratti di Tomb raider, di Fallout o di Resident Evil, una Desert Eagle la si trova rapidamente nell’inventario dei figuranti, anche se non in ogni parte della serie dei giochi. Talvolta la Desert Eagle si trova anche in ottima forma ma sotto falso nome in questi giochi, ad esempio come “Falcon .357” in Far Cry oppure in diversi giochi della serie Grand Teft Auto (GTA) sotto il nome di “Combat pistol”. In “Left4Dead2” compare semplicemente sotto l’indicazione “Magnum”. L’apparizione sotto falso nome delle “vere” armi nei giochi può avere diverse motivazioni. Chi li ha sviluppati potrebbe non avere la corrispondente autorizzazione da parte del titolare del marchio, oppure ha tentato di ottenerlo ma senza successo – magari perché il gioco è troppo violento – o perché manca l’accordo finanziario, od anche in rari casi perché l’arma utilizARMI CORTE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


086-091Desert Eagle6@005 1

02-MAR-11 20:59:40

L’aquila del deserto si lascia smontare completamente e senza attrezzi in pochi secondi. La canna si separa dal resto della pistola, agendo sulla leva di smontaggio

zata nel gioco, secondo il costruttore della pistola, non è sufficientemente duro rispetto a quella di un altro concorrente partecipante al gioco stesso. Accessori e messa a punto Per molti tiratori il punto più delicato è il sistema di mira, per il quale conviene apportare qualche modifica. In realtà tacca e mirino di fabbrica offrono una mira ricca di contrasto, ma non si possono spostare, se si prescinde dalla possibilità di traslarli lateralmente, battendoli nelle fresature a coda di rondine. Per fortuna sia la ditta americana Millet sia l’italiana LPA offrono tacche micrometriche regolabili. Anche Trijcon ha nel programma una tacca mobile per la pistola, in questo caso con dispositivi luminescenti al tritio. Peraltro è possibile, e relativamente senza problemi, montare sulla canna della Mark XIX che ha due fresature nel formato Weaver, sia visori luminosi sia anelli per cannocchiali di mira. Se ci fossero

“Per molti tiratori il punto più delicato è il sistema di mira, per il quale conviene apportare qualche modifica. In realtà tacca e mirino di fabbrica offrono una mira ricca di contrasto, ma non si possono spostare, se si prescinde dalla possibilità di traslarli lateralmente, battendoli nelle fresature a coda di rondine” difficoltà, nel caso di specifiche ottiche di mira e rispetto alle predette fresature, sarebbe sempre possibile montare sulle canne guide Weaver come adatta base per tali ottiche. Per i modelli precedenti le cose non vanno così lisce; per una Mark VII o una Mark I servono in ogni caso le guide Weaver. Circa le guancette dell’arma, lisce e di plastica in un sol pezzo, si può semplicemente dire che non possono offrire afferrabilità più del dovuto. Ci sono guancette sostituibili in legno o gomma, ottenibili via Magnum Research. A parte il grilletto, in una Desert Eagle non c’è molto da migliorare. Ma già per la messa a punto del grilletto, non ci si

possono attendere miracoli; durante lo sparo la meccanica è sottoposta a grande sforzo ed i dentelli del grilletto necessitano di un poco di riserva di sicurezza, tanto più che le sue parti devono arrestarsi per frazioni temporali. Se necessita, è possibile ridurre il forte rinculo con un compensatore che viene offerto sempre dalla Magnum Research, ma la pistola anche senza compensatore, spara già in modo relativamente sopportabile a causa del suo notevole peso. Discreti foderi in nylon od in pelle sono offerti da molte case; anni fa vi era un eccellente fodero da competizione di Ernie Hill Speedleather. Ottimi carica-

O L T R E U N Q U A R T O D I S E C O L O… A L L A G R A N D E

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


086-091Desert Eagle6@006 1

02-MAR-11 20:59:38

091

Il pistone, nella variante di canna da 6”, giace sotto la sua bocca

Magnum Research Costruttore: Magnum Research , www.magnumresearch.com Importatore: Diamant Sas, tel. 0543 725.100, www.diamant-sas.it Modello: Desert Eagle Mark XIX Calibro: .357 Magnum, .44 Magnum, .50 AE Caricatore: 9 cartucce (.357 Magnum), 8 cartucce (.44 Magnum), 7 cartucce (.50AE) Lunghezza canna: 6” oppure 10” Prezzo: su richiesta

tori di riserva sono forniti da Promag, quelli originali sono però qualitativamente migliori. Principali caratteristiche di funzionamento Né la precisione intrinseca né le prestazioni di tiro a mano libera offrono difficoltà per i “fan” della Desert Eagle. Altro invece è il funzionamento. Fondamentalmente non è certo raro veder funzionare l’arma senza inceppamenti: altrimenti non l’avrebbe spuntata, nei confronti delle sue concorrenti, quale unica pistola “magnum”.

L’otturatore girevole a tre alette, con l’espulsore a molla

Però, non si deve ciecamente credere che l’arma, senza una regolare manutenzione, possa digerire senza problemi munizioni di fabbriche appena passabili, per non parlare di sperimentazioni inconsuete nell’ambito di cartucce ricaricate. Fondamentalmente non è una cattiva idea, quella di ricaricare con proiettili mantellati originali a fondo chiuso. A dispetto delle rappresentazioni leggendarie, la Desert Eagle non sempre funziona al meglio con cariche “extra-forti”. A seconda dell’arma, vi è talvolta il caso contrario e per raffronto con le buone e sane elaborazioni Magnum essa funziona egregiamente. In via di principio è raccomandabile sottoporre le pistole “single action” a regolari e complete pulizie, senza dimenticare l’oliatura. In questo caso il tiratore non dovrebbe dimenticare di pulire la molla di recupero insieme all’intera testa dell’otturatore e al perno che vi sta a lato. Questo, se pulito, fa miracoli nell’evitare inceppamenti, anche nel caso in cui, dopo lo sparo, venga infilata una nuova cartuccia senza che

La Mark XIX viene offetta con canna da 6” e da 10”. Alla canna può essere fissata una guida di montaggio, oppure gli anelli per un cannocchiale di mira, direttamente nelle due fresature laterali. La tacca è spostabile solo lateralmente, ma sia Millet che LPA e Trijcon producono tacche micrometriche per la Desert Eagle

l’otturatore ruoti sino alla sua posizione di perfetta chiusura, e il carrello rimanga quindi aperto per un paio di millimetri. Al contrario vale quanto segue: se una Desert Eagle, non importa in quale calibro, e nonostante la pulizia di base, non funziona più con un certo tipo di cartuccia, pur in precedenza ben accettata, può essere utile cambiare una o più molle. Queste sono da considerare come parti di consumo e Magnum Research le offre come set completo di ricambio. Nella pratica con pesanti automatiche, vanno adottati alcuni comportamenti. Con calibri da forte rinculo, il tiratore dovrebbe star bene attento alla posizione del suo pollice; se il carrello di una Desert Eagle .50 A.E. resta aperto dopo lo sparo, nonostante che nel caricatore vi siano altre cartucce, ciò può essere dovuto ad un determinato tipo d’inceppamento; ma esiste anche la possibilità che, per effetto del potente rinculo, il pollice del tiratore finisca inavvertitamente sotto la leva di smontaggio del carrello, spingendola verso l’alto. A proposito del pollice: nel maneggiare una Desert Eagle aperta, questo non deve in alcun modo trovarsi sulla traiettoria del carrello aperto. Ciò perché se per uno stupido caso la leva di ritegno si svincolasse dal suo arresto, il carrello, sotto l’enorme spinta della doppia molla di recupero, volerebbe letteralmente in avanti. Ciò sarebbe una dolorosa e mortificante esperienza, visto che l’arma è ben difficile da aprire con una sola mano per via della resistenza della molla: la pistola finirebbe per pendere appesa alla mano del tiratore, così come farebbe un cane Terrier con un cinghiale! M C

ARMI CORTE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


092-097 Effebi 6@001 1

02-MAR-11 20:59:38

Italiche cacciatrici testo e foto di Umberto Bertozzi

Due splendide doppiettine nei calibri 28 e 410 sono state presentate dalla Effebi di Concesio (Bs). Dotate di una meccanica ampiamente collaudata, forniscono caratteristiche balistiche di tutto rispetto e un’estetica che solo le doppiette in piccolo calibro possono vantare

EFFEBI MASTER SLIM EA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


092-097 Effebi 6@002 1

È

un fatto ormai assodato che la più raffinata produzione armiera mondiale viene quasi esclusivamente eseguita nel Bresciano ed è altrettanto vero che i costi di produzione hanno spinto i “grandi nomi” a fare eseguire fuori dalle proprie mura le componenti dei fucili, per poi finirli e assemblarli in casa, però è stata una sorpresa anche per noi venire a conoscenza che era proprio in piccole fabbriche disseminate nell’hinterland bresciano che si producevano i “pezzi pregiati”. La Effebi ha investito parecchio in macchine ad alta tecnologia, legandosi con accordi com-

02-MAR-11 20:59:40

093 merciali a un certo numero di artigiani altamente qualificati che le utilizzano, curandone la qualità e, soprattutto, commercializzando i prodotti. La Effebi fu fondata da Franco Beretta, che aveva occupato il posto di direttore commerciale della Breda, nel 1978. Inizialmente si occupò esclusivamente di marketing, affidandosi per la produzione a ditte esterne e rivolgendo in particolare la sua attenzione al mercato estero. Fu un periodo di spedizioni di grandi quantitativi di armi, come ama ricordare Franco Beretta, cui seguì una certa contrazione del mercato e la decisione dell’azienda di selezionare

i propri clienti e offrire loro prodotti qualitativamente sempre migliori. Vista la continua crescita degli ordini, la Effebi spostò la propria sede a Concesio (BS), in via Rossa (siamo nel 1988), ampliandone i locali e infine, in tempi recentissimi, in via Borsellino, sempre a Concesio, in una grande struttura che consente la produzione e lo stoccaggio dei prodotti. Quasi contestualmente a questo nuovo trasferimento, la Effebi si è trasformata in srl. Fra la grande produzione della Effebi vi è un fiore all’occhiello di valore assoluto: si tratta della doppietta Gemini, a suo tempo costruita dalla Breda

I due fucili provati con in primo piano quello con bascula liscia

ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


092-097 Effebi 6@003 1

02-MAR-11 20:59:40

094 La bellissima linea del cal. 410

e le cui serie sono state rilevate dalla Effebi che la produce in pochi esemplari “tirati” con maniacale pignoleria e incisi dalle migliori firme del mondo bresciano. È un oggetto bellissimo e, ovviamente, altrettanto costoso, che solo in pochi possono permettersi. La doppietta che presentiamo viene proposta nei calibri 28 e 410, con bascula dedicata cal. 28. Si tratta di due bellissime doppiette che possono presentarsi con la bascula liscia con un piccolo bordino inciso, oppure con un’incisione molto bella che rappresenta gli “occhi” della coda del pavone contornata da festoni floreali. L’incisione viene eseguita a laser ed è particolarmente apprezzabile per la bicromia che alterna il nero al colore acciaio. I legni sono in noce accuratamente selezionato all’inglese e contribuiscono a rendere ancora più leggera l’intera silhouette del fucile, vuoi per il piccolo calibro, vuoi perché si tratta di una doppietta. A richiesta si possono ottenere anche calci a pistola, ma non ci sentiamo di consigliarli: Le incisioni a “occhi” di pavone ricoprono anche il petto le doppiette con configuraziodi bascula dove viene riportata una beccaccia. Da notare ne all’inglese sono quanto di come la sede anteriore della ramponatura del manicotmeglio si possa desiderare. to sia completamente passante Il suo costo è di 3.530 euro per entrambi i calibri o di 3.180 se vengono richiesti gli estrattori manuali e il sistema di sgancio bigrillo. Canne ed estrattori Si tratta di un prezzo che pone le dopLe canne sono giustapposte, assemblate piette nella fascia medio alta di questo a monoblocco con ramponi in acciaio tipo di fucili, ma che non è da consideUM8, ricavati insieme al manicotto. La bindella è concava a sviluppo conico con rarsi eccessivo considerato che, come vepartenza da 8 mm e arrivo a 5. Il mirino dremo, praticamente tutte le specifiche è il classico puntiforme in ottone da del fucile vengono eseguite a richiesta.

Aperto, il fucile mostra la ramponatura del monoblocco che si inserisce nelle sedi di bascula

caccia. La cameratura per il calibro 28 può essere di 70 o 76 mm, mentre per il 410 è, naturalmente, di 76. I due calibri condividono la bascula (e quindi il monoblocco) del calibro 28. La lunghezza è di 700 mm (e in questo caso pesano 1.250 g) con foratura da 10,6. Possono comunque venire fornite con lunghezze a richiesta. Le strozzature sono ***/* o a richiesta e non sono previsti (giustamente a nostro giudizio) strozzatori intercambiabili. Gli estrattori possono essere automatici o manuali, a richiesta, così come a

La linea molto bella del fucile con in evidenza la bascula e il grilletto

EFFEBI MASTER SLIM EA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


092-097 Effebi 6@004 1

02-MAR-11 21:00:39

095 In pillole

Sulla parte anteriore della bascula si nota, in centro, il tassello che andrà a insediarsi al centro della croce e sui lati i nottolini che comandano le spine che caricano le molle che servono i cani

La chiave di apertura, con davanti le chiocciole perfettamente arrotondate e dietro la slitta che comanda la sicura

richiesta possono essere effettuate praticamente tutte le specifiche del fucile. Al di sotto del manicotto si trovano i due ramponi che andranno a insediarsi nelle sedi di bascula e sulla sommità dei quali si trovano le sedi dei due tasselli di chiusura. Il rampone anteriore contiene anche la sede del perno di basculaggio. Sul petto del manicotto vengono riportate le punzonatura del Banco di prova e della Casa costruttrice nonché il numero di matricola del fucile e il suo calibro con la relativa cameratura. La bascula Viene ricavata da un blocco unico di acciaio forgiato e successivamente temprata e cementata. Al suo centro si trovano le sedi che ospiteranno

Estetica: le doppiette Master Slim EA si propongono come fucili dalla linea classica, bella e molto leggera come solo le doppiette sanno essere, specie se in piccolo calibro. Meccanica: molto buona, curata e ampiamente collaudata, difficilmente va incontro a malfunzionamenti. Brandeggio: ottimo in ogni circostanza, consente all’appassionato una grande agilità di movimenti. Finiture: incisioni con “occhi” della coda del pavone su tutte le superfici in acciaio con un effetto bicromatico bianco/nero molto bello. Prezzo: 3.430 euro valigetta inclusa per entrambi i modelli e 3.180 per quelli con estrazione manuale e bigrillo. Si tratta di un ottimo rapporto qualità/prezzo anche se i fucili devono essere posti in una categoria medio alta.

¤

Sui fianchi di bascula vengono incisi degli “occhi” della coda di pavone con un bell’effetto in bianco/nero

i ramponi del monoblocco e i tasselli che si insedieranno sui ramponi stessi dando vita a una chiusura a doppio giro di compasso con duplice tassello su ramponi. I tasselli e i ramponi daranno vita anche, rispettivamente, alla tenuta verticale e orizzontale del fucile. Sulla sede anteriore che è completamente passante, nel suo margine anteriore, si trova il perno di basculaggio e più avanti un tassello che si inserirà al centro della croce. Sulla faccia anteriore della bascula, ai lati, si trovano le spine che comandano le molle che servono i cani e che si inseriranno nelle apposite sedi della croce, che a sua volta ne comanderà il funzionamento. La batteria è interna di tipo Anson, servita da molle a lamina montate su stanghette. Il sistema di sgancio è fornito da un monogrillo meccanico non selettivo o, a richiesta, da un bigrillo. Sul piano di bascula vengono di nuovo riportate le punzonature del Banco di prova e della Casa costruttrice e il numero di matricola. Il peso della bascula con calciatura montata è di 1.200 g.

Il monoblocco con nella parte inferiore i due grossi ramponi di chiusura e con tenuta sulla cima le sedi dei tasselli di bascula. Sul rampone anteriore si trova anche la sede del perno di basculaggio

Calcio all’inglese I legni sono in ottimo noce, all’inglese. L’asta contiene la croce e si avvale di un meccanismo a pompa per il montaggio e lo smontaggio. Al centro della base della croce si trova la sede del tassello di bascula e ai lati quelle delle spine della bascula che presidiano al caricamento delle molle che servono i cani. L’asta pesa 150 g. Il calcio, come abbiamo detto, è all’inglese ma, a richiesta, può essere fornito a pistola. Come in tutti i fucili di rango termina con un calciolo dello stesso legno della calciatura. Il calcio con la bascula pesano 1.200 g. Brandeggio I fucili pesavano 2.600 g il calibro 410 e 2.700 il 28 e sollevandoli per la prima volta fra le braccia oltre che a non avvertire quasi per nulla il peso, ci si rende conto di una sua ottima distribuzione. Come sempre abbiamo testato le due doppiette in placca, utilizzando il canonico cerchio di 750 mm di diametro che ne contiene uno concentrico di 350 mm. Le cartucce scelte sono state per il calibro 28 le Fiocchi GFL 28, caricate con ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


092-097 Effebi 6@005 1

02-MAR-11 21:00:36

096 In poligono Calibro 28 Cartucce usate: Fiocchi GFL 28 caricate con 17 g di pallini calibro 12 Totale pallini per cartuccia: 770 Distanza di tiro: 25 metri Strozzature: 1a canna ***, 2a canna * Cerchio esterno di rosata: 750 mm Cerchio interno di rosata: 350 mm Percentuale totale di pallini nel cerchio da 750 mm: 1a canna: 89% (685 pallini), 2a canna: 93% (716 pallini) Percentuale di pallini nel cerchio esterno: 1a canna 46% (354 pallini), 2a canna 45% (346 pallini) Percentuale di pallini nel cerchio interno: 1a canna: 43% (331 pallini), 2a canna: 48% (370 pallini) Distribuzione: molto buona in tutti i settori

Calibro 410 Cartucce usate: Fiocchi Magnum caricate con 19,5 g di piombo del 9 Totale pallini per cartuccia: 364 Distanza di tiro: 25 metri Strozzature: 1a canna ***, 2a canna * Cerchio esterno di rosata: 750 mm Cerchio interno di rosata: 350 mm Percentuale totale di pallini nel cerchio da 750 mm: 1a canna: 88% = 320 pallini 2a canna: 92% = 334 pallini Percentuale di pallini nel cerchio esterno: 1a canna: 46% = 167 pallini 2a canna: 45% = 163 pallini Percentuale di pallini nel cerchio interno: 1a canna: 42% = 153 pallini 2a canna: 47% = 171 pallini Distribuzione: ottima in tutti i settori

Canna ****

Canna **

Canna ***

Canna *

Effebi Master Slim EA cal. 28 e 410 Costruttore: Effebi s.r.l., tel. 030 2751955, www.effebisrl.eu Modello: Master Slim EA Calibro: 28 e 410 Camera: 70 o 76 Destinazione d’uso: caccia Canne: giustapposte, assemblate a monoblocco in acciaio Um8 Bindella: concava, conica, con

partenza da 8 mm e arrivo a 5 mm Mirino: puntiforme in ottone Lunghezza: 700 mm o a richiesta Strozzature: ***/* o a richiesta Estrattori: automatici, a richiesta manuali Bascula: in acciaio trilegato, finita colore argento

Chiusura: doppio giro di compasso con doppio tassello basso su ramponi Batteria: interna tipo Anson & Deeley con molle a lamina Grilletto: monogrillo meccanico, a richiesta bigrillo Sicura: manuale standard Asta: in ottimo, all’inglese Calcio: in ottimo noce all’inglese, a richiesta a pistola

allungata Finiture: incisioni con “occhi” della coda di pavone o liscia con bordino Peso totale: 2.600 g per il cal. 410 e 2.700 per il 28 con canne da 700 mm Prezzo: 3.530 euro per entrambi o 3.180 se si richiedono estrattori manuali e bigrillo

¤

EFFEBI MASTER SLIM EA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


092-097 Effebi 6@006 1

02-MAR-11 21:00:39

097

Sul petto del monoblocco vengono riportate le punzonature del Banco di prova e della ditta costruttrice, inoltre si trovano anche il numero di serie e il calibro del fucile con la sua cameratura

17 g di pallini calibro 12 per un totale di 770 pallini (nelle foto compaiono cartucce con piombo cal. 11, ma non sono state quelle impiegate per le prove). Per il calibro 410 invece abbiamo scelto le Fiocchi Magnum caricate con 19,5 g di piombo 9 per un totale di 364 pallini. Le canne erano per entrambi lunghe 700 mm con strozzature ***/*. Per entrambi i fucili è stata scelta una distanza di tiro di 25 metri. Le sensazioni ricavate alla risposta dei colpi sono state del tutto lusinghiere per entrambi i calibri. I fucili non si sono impennati troppo, cosa di per sé già difficile soprattutto in doppiette di piccolo calibro e sono rimasti ben stabili dopo l’esplosione del primo colpo. Va detto che il piombo cal. 12 è molto piccolo e quindi i pallini sono numerosissimi nonostante la bassa grammatura, ciò che però spesso accade in questi casi è che si possano formare degli agglomerati di piombo (fusioni) che possono a volte bucare la carta La bellissima del centro quasi come linea dell’astina all’inglese

se fossero un proiettile. Questo non è avvenuto con il fucile in prova e i pallini erano tutti staccati gli uni dagli altri. Si tratta di un risultato molto buono che depone favorevolmente sia per la qualità delle cartucce, sia per quella delle canne. Come quasi sempre avviene nei piccoli e piccolissimi calibri, le rosate del calibro 410 si sono rivelate piuttosto concentrate e pochi pallini sono andati dispersi (parliamo naturalmente dei tiri effettuati in placca), così di prima canna abbiamo ottenuto nel cerchio di 750 mm una concentrazione dell’88%, pari a 320 pallini, mentre di seconda siamo arrivati al 92, pari a 334. Ovviamente, come dobbiamo sempre ricordare, nei tiri a fermo vi è una maggiore concentrazione di piombo nel cerchio di rosata, cosa che non succede nei tiri a volo quando, tirando con le canne in movimento, si produce un cono di rosata e una parte di pallini maggiore di quella che si verifica nei tiri a fermo si disperde, soprattutto nella coda. I piccolissimi calibri in genere hanno reazioni più vivaci rispetto ai calibri maggiori (naturalmente in proporzione) sotto l’esplosione dei colpi, in quanto le pressioni cui sono sottoposte le camere di scoppio e quindi le canne sono più elevate, così l’impennaggio di queste

L’elegante linea del monogrillo meccanico

La volata delle canne con il classico mirino puntiforme in ottone da caccia

ultime è spesso più marcato. La bontà del fucile consiste nella determinazione di “quanto” più elevato sia questo impennaggio e nel caso di entrambe le doppiette si è dimostrato molto ben contenuto. La prova di tiro a volo, eseguita in un campo di Sporting con alcuni accorgimenti, come per esempio quella di avvicinarsi più del consueto alle partenza dei bersagli, ha dimostrato quanto di buono si era visto nelle fucilate a fermo, ed entrambi i fucili si sono dimostrati docili e pronti a partire all’inseguimento dei piattelli.

Tiriamo le somme I fucili in prova trovano la loro destinazione d’uso principale nella caccia al capanno, dove si propongono come attrezzi ideale per tiri a fermo o anche al volo a distanze brevi, tuttavia, visti i risultati ottenuti, ci sentiamo di affermare che possono essere utilizzati con profitto anche in cacce più impegnative, sempre che la distanza dal bersaglio non diventi esagerata. In conclusione possiamo dire che il fortunato posLa linea filante sessore di queste doppiette della calciatura potrà avvalersi di fucili dalle all’inglese che eccellenti caratteristiche termina con un meccaniche, balistiche e di calciolo dello brandeggio e che saranno stesso noce del fedeli compagne in molte calcio occasioni di caccia. JL ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


A VOLO TIRO TIRO A VOLO

098-105Beretta Tiro a volo8@001 1

02-MAR-11 21:00:46

Lo Sporting secondo Beretta di Umberto Bertozzi

La Beretta è pronta a presentare il nuovo modello dell’SV10 Prevail. Si tratta del modello I che, mantenendo la meccanica supercollaudata del fratello maggiore, si propone con un costo più contenuto. L’attrezzo è pensato per il Percorso di caccia o il Compak, disciplina sempre più praticata dagli appassionati di tiro italiani

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


098-105Beretta Tiro a volo8@002 1

02-MAR-11 21:00:40

FUCILI DA TIRO

"La storia di questo nuovissimo modello Beretta parte da molto lontano, per la precisione dagli anni ’50 con la nascita dell’S55, un fucile concepito per la caccia che ebbe anche il merito di essere il primo costruito in catena di montaggio"

Il fucile in prova con le cartucce usate

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F

099


098-105Beretta Tiro a volo8@003 1

02-MAR-11 21:00:44

BERETTA SV10 PREVAIL I CAL. 12

100

La bella linea del Beretta SV10 Prevail I Sporting

Sui fianchi di bascula, rinforzati da una cartella, vengono incisi dei tralci floreali contornati da piccoli rosoni

L

a storia di questo nuovissimo modello Beretta parte da molto lontano, per la precisione dagli anni ’50 con la nascita dell’S55, un fucile concepito per la caccia che ebbe anche il merito di essere il primo costruito in catena di montaggio, il che significò avere tutte le componenti dell’arma completamente finite e praticamente intercambiabili. Da qui una drastica diminuzione della manodopera prima necessaria per le varie fase di assemblaggio. Il suo discendente diretto fu l’S58, concepito espressamente per il tiro di pedana e poi, nel 1978, l’S680 e infine l’S682: entrambi Sul petto tralci floreali che i modelli venivano proposti per il tiro di contornano il logo della Bepedana. L’ultimo nato di questa fortunaretta e il nome del modello ta serie è il 686 che, con varie modifiche, continua a essere il modello di punta nella fascia media dei fucili da tiro della Beretta e che viene proposto per tutte le discipline tiroavolistiche. Discendente del 686, ma con una meccanica profondamente rivisitata, è stato l’SV10 Prevail III (dove SV sta per “sovrapposto” e 10 è il massimo dei voti), che si presenta come il top di questa linea, con una batteria estraibile di nuova concezione. Il fucile che presentiamo è quello che si potrebbe definire il modello di partenza e, a nostro giudizio, la Beretta ha fatto bene a proporlo dopo l’uscita del top di gamma (almeno fino ad oggi). Questo le ha permesso di testare la risposta del mercato e, una volta giudicatala buona, ha messo in pista il comunque che prima o poi si aggiungemodello di prima fascia. ranno modelli anche per le altre discipline Per il momento questi modelli vengono tiroavolistiche. A dimostrazione di quanto proposti solo per la specialità Sporting, detto nella serie di strozzatori intercama dimostrazione di quanto la Beretta sia biabili che accompagnano il fucile, se ne attenta alla sempre crescente popolarità trova uno dedicato allo Skeet. di questa disciplina sportiva. Riteniamo La linea è stata particolarmente studiata per

proporre un fucile snello ed elegante, pur rimanendo un sovrapposto da tiro e cioè un fucile che per le sue caratteristiche intrinseche non può vantare doti di leggiadria particolari. Resta il fatto però che per essere un fucile da tiro dimostra la giusta grinta e una linea molto accattivante.

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


098-105Beretta Tiro a volo8@004 1

02-MAR-11 21:01:46

FUCILI DA TIRO

Aperto il fucile evidenzia il tassello del fianco di bascula che si inserirà fra quelli del monoblocco sul primo dei quali sono visibili le sedi dei perni di chiusura

L’elegante sagoma del grilletto

La bascula è molto ben costruita e viene dotata di cartelle che ne rinforzano l’insieme. Viene finita nichelata con sistema ad alto fosforo e incisa con tralci floreali contornati da piccolissimi rosoni che le conferiscono un aspetto particolarmente

"La linea è stata particolarmente studiata per proporre un fucile snello ed elegante, pur rimanendo un sovrapposto da tiro e cioè un fucile che per le sue caratteristiche intrinseche non può vantare doti di leggiadria particolari" gradevole. Sulla parte alta compare il nome della Casa costruttrice. Sul petto compaiono le stesse incisioni della bascula che contornano il logo della Beretta e, più in basso, il nome del modello. Le chiocciole sono estremamente semplici e compatte, di nuovo disegno e quasi sfuggenti lungo il corpo della bascula e vengono incise con gli stessi motivi della bascula. Anche la chiave di apertura è

stata modificata e presenta una superficie maggiore per la spinta del pollice. Queste caratteristiche, naturalmente, sono proprie anche del modello III, e sono quelle che differenziano gli SV10 Prevail dai modelli 686. I legni sono in noce particolarmente selezionato con zigrini piuttosto grossolani eseguiti a laser, che offrono un grip molto buono alla mano. L’asta ha un nuovo disegno e la leva dell’auget è stata maggiorata. Il costo del fucile è di 2.359 euro vali-

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F

101


098-105Beretta Tiro a volo8@005 1

02-MAR-11 21:01:48

BERETTA SV10 PREVAIL I CAL. 12

102 getta, serie di 5 strozzatori, magliette, calciolo in plastica e olio Beretta. Il costo sale a 2.549 euro se si richiede il calcio Kick-Off ad alto assorbimento del rinculo. Si tratta di un costo che pone l’SV10 Prevail III nella fascia media degli attrezzi da tiro, ma le sue caratteristiche meccaniche, balistiche e di brandeggio (come vedremo) lo classificherebbero in posizioni superiori.

Il nuovo design delle conchiglie e della slitta che comanda la sicura sulla cui trasversale agisce il sistema di selezione dei cani

Estrazione… a scelta Le canne sono sovrapposte e vengono assemblate a monoblocco e cromate internamente. Come tutte le canne Beretta, vengono ottenute per martellatura a freddo e camerate a 76 mm e hanno bindellini di giunzione ventilati che partono quasi a metà delle canne. La bindella è ventilata e a decorso conico con partenza da 10 mm e arrivo a 8. Il mirino è bianco a grandi dimensioni e, a richiesta, è possibile avere un mirino di collimazione intermedio. Le canne hanno lunghezza di 760 mm (quelle del fucile in prova) o di 710. Vengono forate internamente a 18,6 mm, hanno i tubi Mobilchokes per un ottimale assorbimento Il monoblocco, trattato a bastoncino, evidenzia come la canna inferiore si adatti al fondo di bascula. Sulla parte anteriore si trovano i ramponi che contengono le sedi dei perni cerniera. Sulla mezzeria delle canne trovano posto gli estrattori automatici e immediatamente sopra i due tasselli fra i quali si insedierà quello dei fianchi di bascula. Nei tasselli posteriori si trovano le sedi dei perni conici della bascula

La volata delle canne, con in evidenza il mirino a cilindretto bianco e il set di strozzatori intercambiabili

del rinculo. Le strozzature sono assicurate da una serie di 5 strozzatori intercambiabili Optima-Choke High Performance. Il petto del monoblocco è tondeggiante e viene in pratica formato dalla camera di scoppio della canna inferiore. Nella parte anteriore si trovano due ramponi che contengono le sedi dei perni cerniera. Immediatamente sopra gli estrattori, si trovano due rinforzi fra i quali si inserirà quello posto sui fianchi della bascula. Quello posteriore contiene le sedi dei perni

posti sulla parte superiore della culatta. Sulla mezzeria delle canne trovano posto gli estrattori automatici con le molle che li servono nascoste dal loro corpo. L’azione di estrazione si sviluppa per circa tre millimetri in modo meccanico, sollevando il bossolo, per poi espellerlo sotto l’azione delle molle. Questo permette di potere estrarre manualmente senza troppe difficoltà eventuali bossoli difettosi che rimangono incastrati, e favorire l’utilizzo di un cacciavite o della lama di un estrat-

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


098-105Beretta Tiro a volo8@006 1

02-MAR-11 21:01:47

FUCILI DA TIRO Sul petto del monoblocco, e in parte sulla parte inferiore della canna, si notano i punzoni del Banco di prova e quelli della ditta costruttrice

Sulla coccia della pistola del calcio è inciso il logo Beretta

tore. Una delle novità assolute della serie SV10 Prevail è la possibilità di scegliere fra un’estrazione automatica e una manuale semplicemente agendo su una vite posta immediatamente sotto il corpo dell’estrattore, nella sua parte anteriore. Questo permette, se il fucile viene utilizzato a caccia, cosa possibilissima, di recuperare i bossoli e intascarli, ma permette anche di fare la stessa cosa se ci si trova in piazzole di tiro provvisorie di un Percorso di caccia e prive quindi di cestelli per i bossoli.

Bascula e batteria La bascula è la classica della serie derivante dl 682 e precedenti, e viene ricavata da un blocco unico di acciaio speciale forgiato e successivamente temprata e cementata. Il suo fondo è tondeggiante e i suoi fianchi presentano un tassello che si insedierà fra i due del monoblocco, creando così il primo punto di tenuta orizzontale. Ai lati della culatta, nella sua parte superiore, vi sono due robusti perni conici che si insedieranno nelle sedi ricavate nei rinforzi del monoblocco, fornendo la chiusura del fucile e il punto di tenuta verticale. I perni recuperano automaticamente il loro gioco, penetrando sempre più profondamente nelle loro sedi e contrastando così l’usura del fucile. Questo consente sempre una perfetta chiusura anche dopo un lungo impiego. Sui fianchi interni, nella parte anteriore, si trovano i perni cerniera (sostituibili), che troveranno La base della croce mostra i due denti laterali che provvederanno a comandare le slitte del fondo di bascula, che servono le molle dei cani

posto nei tasselli anteriori del monoblocco e forniranno, a fucile chiuso, il secondo punto di tenuta orizzontale. In basso, ai lati del fondo, parzialmente incluse nell’acciaio della bascula, scorrono due slitte cilindriche che, azionate da denti posizionati sulla base della croce, provvederanno al caricamento delle molle che servono i cani. La batteria è la maggiore novità della serie SV10 Prevail: si tratta infatti di una batteria che può essere estratta per la prima volta presenta in questa linea di fucili e viene comandata da due lunghe e robuste molle elicoidali montate su guidamolla e posizionate immediatamente dietro ai cani. Per il momento viene montata solo sul Prevail III. Il sistema di sgancio è fornito da un monogrillo inerziale selettivo. La sicura è del tipo manuale standard e la slitta che la comanda, di nuovo disegno, è posta immediatamente dietro la chiave di apertura e, trasversalmente a essa, agisce il comando del selettore dei cani. Calcio a pistola “stretta” Sono in eccellente noce scelto e finiti a olio. L’asta è a mezza coda di castoro con zigrino eseguito a laser. Al suo interno trova posto la croce e anche questa costituisce una novità. È costruita in lega leggera e finita con un nuovo procedimento in nano ceramica, la stessa tecnologia americane degli Shuttle. Al suo interno si trova un grosso mollone che permette di mantenere costante il tiraggio con il tenone delle canne agendo su una vite. Alla base, sulle estremità, sono posti e denti che spingono le slitte poste sul fondo della bascula e permettono così il caricamento delle molle che servono i cani. Il calcio è a pistola “stretta”, come si conviene a un attrezzo da tiro, con il legno selezionato in modo da assorbire al meglio il rinculo e privo di “nodi” che ne possono pregiudicare la durata. Viene fornito di un calciolo in gomma piena e molto morbida, particolarmente adatto ad assorbire il rinculo. A richiesta può essere fornito con il sistema Kick-Off che assorbe l’energia del rinculo con due ammortizzatori idraulici integrati nel calcio. Le pieghe standard naso/tallone sono 35/55. A richiesta può essere dotato di un calcio regolabile Memory System che permette, una volta decise le pieghe ottimali, di ritrovarle anche dopo avere smontato il guanciale regolabile.

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B

103


098-105Beretta Tiro a volo8@007 1

104

02-MAR-11 21:01:47

BERETTA SV10 PREVAIL I CAL. 12

Il fondo della bascula è tondeggiante e ospita la canna inferiore. Sui lati della culatta, quasi a livello del percussore superiore, si trovano i due perni conici di chiusura che si inseriranno nelle sedi ricavate nel rampone posteriore del monoblocco. Sui fianchi si nota il tassello che si andrà a sua volta a insediare fra i tasselli del monoblocco. Sui fianchi interni, nella parte anteriore, si notano i perni cerniera che si insedieranno sui ramponi della parte anteriore del monoblocco. Sul fronte della bascula, sui lati, trovano posto le due slitte che comandano le molle che servono i cani

Il nostro test Sollevando per la prima volta il fucile fra le braccia si ha l’impressione di una estrema leggerezza unita a un eccellente equilibrio. Il peso del fucile in prova era di 3.500 g e tutta l’ergonomia del fucile è stata studiata per la specialità cui si rivolge, così ci è sembrato che l’attrezzo fosse estremamente maneggevole e facile da usarsi. Come sempre i primi colpi sono stati esplosi a fermo, in placca, per testarne le rosate. La prova è stata effettuata presso gli impianti del Tav Fagnano Valle Olona (Va). Le cartucce scelte sono state le Fiocchi Armi Magazine, caricate con 28 g di piombo 7,5 per un totale di 378 pallini. La distanza scelta è stata di 30 metri e il bersaglio era il classico cerchio di rosata di 750 mm di diametro, che ne contiene uno concentrico di 350 mm. Le canne erano da 760 mm e le strozzature ***/*. I risultati sono stati a dir poco eccellenti e con la prima canna abbiamo piazzato ben l’89% di pallini nel cerchio di 750 mm, mentre con la seconda abbiamo raggiunto il 92%.

Il calcio è a pistola “stretta”, con il legno selezionato in modo da assorbire al meglio il rinculo e privo di “nodi” che ne possono pregiudicare la durata

La batteria è comandata da molle elicoidali, montate su guidamolle e poste a 90° dietro i cani

"Sollevando per la prima volta il fucile si ha l’impressione di una estrema leggerezza unita a un eccellente equilibrio. Il peso del fucile in prova era di 3.500 g e tutta l’ergonomia del fucile è stata studiata per la specialità cui si rivolge" A queste cifre è necessario porre una piccola tara, come non ci stancheremo mai di ripetere. Quando si tira a fermo “tutto” lo sciame di pallini si concentra sul bersaglio e sono quindi pochi quelli che si disperdono al di fuori di esso, nel tiro a volo le cose stanno diversamente. Esiste uno sciame di pallini che si allunga in forma conica, perché le canne del fucile sono in movimento (guai se non fosse così) e di conseguenza il centro della rosata è molto più sguarnito, con un’altrettanto conseguente diminuzione di pallini. Le cartucce da tiro moderne, dovendosi accontentare di 28 g

di piombo, hanno cercato di ridurre al minimo questo problema, con il risultato che la “coda” di rosata, una volta estremamente utile per chi non riusciva a dare il giusto anticipo al bersaglio, non esiste quasi più e non è di nessun vantaggio al tiratore. In ogni caso le performance dell’SV10 Prevail I sono state del tutto positive anche nella prova di tiro a volo. Le sue caratteristiche di maneggevolezza si sono esaltate anche sui lanci più ostici dove il fucile ha accompagnato senza alcun problema il movimento del corpo, assecondandolo anche dopo l’esplosione del primo colpo e con-

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


098-105Beretta Tiro a volo8@008 1

02-MAR-11 21:01:46

FUCILI DA TIRO

¤

Beretta SV10 Prevail I cal. 12

Costruttore: Fabbrica d’armi Pietro Beretta spa., tel. 030 83411, www.beretta.it Modello: SV10 Prevail I Sporting Destinazione d’uso: tiro al Percorso di Caccia Calibro: 12 Camera: 76 Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco

105

PREZZO 2.359 euro (2.549 con calcio Kick-Off), incluse valigetta, serie di 5 strozzatori, magliette, calciolo in plastica, olio Beretta

Lunghezza: 710, 760, mm Strozzature: strozzatori intercambiabili Optima-Choke High Performance Bindella: piana, ventilata, conica da 10 a 8 mm Mirino: Bradley. Possibilità del mirino intermedio Estrattori: automatici o manuali Bascula: in acciaio trilegato,

cementata, temprata, finita nichelata Chiusura: spinotti tronco conici in testa di bascula Batteria: interna con molle elicoidali Grilletto: monogrillo inerziale selettivo Asta: in noce scelto a mezza coda di castoro zigrini eseguiti a laser

Sicura: manuale standard Calcio: in noce scelto a pistola da tiro. A richiesta calcio regolabile. Pieghe naso/ tallone 35/55 mm Peso: 3.500 g Finiture: incisioni con tralci floreali contornati da piccolissimi rosoni, sul petto logo della Beretta e nome del modello

IN POLIGONO Cartucce impiegate: Fiocchi Armi Magazine caricate con 28 g di piombo del 7,5

Totale pallini per cartuccia: 378 Distanza di tiro: 30 Strozzature: 1a canna ***, 2a canna * Cerchio esterno di rosata: 750 mm Cerchio interno di rosata: 350 mm Percentuale totale di pallini nel cerchio da 750 mm: 1a canna 92% = 347 pallini 2a canna 89% = 336 pallini

Percentuale di pallini nel cerchio esterno: 1a canna 47% = 177 pallini 2a canna: 42% = 159 pallini

Percentuale di pallini nel cerchio interno: 1a canna 45% = 170 pallini 2a canna: 47% = 177 pallini

Distribuzione: eccellente in tutti i settori

Canna ****

Canna *

Beretta SV10 Prevail I cal. 12- Cartucce usate: Fiocchi Armi Magazine caricate con 28 g di piombo del 7,5

sentendo così buoni recuperi di seconda. Considerando il peso abbastanza leggero del fucile, le sue prestazioni sui bersagli doppi sono state particolarmente buone, soprattutto quando si è trattato di fare manovre molto ampie e raggiungere bersagli

che andavano in opposte direzioni. Questi non sono bersagli generalmente usati nello Sporting, ma, volendo, si possono ottenere da campi di tiro compiacenti. L’asta è a mezza coda di castoro

Concludendo La risposta del fucile è stata quindi molto buona in tutte le occasioni di tiro, in effetti non rompe i piattelli da solo, ma certamente aiuta chi tira senza penalizzarne eventuali errori, ma anzi perdonandoglieli. Non si può chiedere di più e possiamo concludere dicendo che l’SV10 Prevail I è un attrezzo da tiro altamente affidabile, molto adatto a chi si avvicina per la prima volta alle pedane, ma anche a chi delle pedane è completamente padrone.

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F

CM


106-114-TAV Attrezzi da tiro (9)@001 1

02-MAR-11 21:01:39

CA R AT T E R I S T I C H E E S P E C I A L I TÀ D E G L I AT T R E Z Z I DA T I R O

106

Le Formula Uno della canna liscia D

iciamo subito che i fucili da tiro non sono armi e tutto sommato nemmeno veri e propri fucili: sono attrezzi, così come sono attrezzi quelli che si usano nella scherma, o i giavellotti, o ancora gli sci. Detto questo, vediamo quali sono le caratteristiche di un attrezzo da tiro, avvertendo i lettori che qualche volta, per evitare ripetizioni e bisticci di parole, saremo costretti a chiamarli anche fucili. Prenderemo in considerazione le caratteristiche generali, per poi vedere quelle proprie di ogni disciplina tiroavolistica. Ciò che tutti devono avere La pratica del tiro a volo, se eseguita con una certa regolarità, prevede di esplodere un gran numero di cartucce, più o meno da un minimo di 10.000 a oltre 35.000 all’anno: stando così le cose, l’attrezzo da tiro deve possedere una grande robustezza e un'altrettanto grande affidabilità. Prima di tutto dunque la meccanica. Anche la più semplice, quella che prevede una chiusura a tassello basso su ramponi e cioè quella che noi definiamo comunemente “gardonese”, deve avere una robustezza a tutta prova. Naturalmente più la meccanica è complessa, più deve corrispondere a questa caratteristica. Per intenderci: una chiusura tipo Boss deve dare garanzie assolute di tenuta e robustezza. Alla pari con la meccanica possiamo mettere in ordine di

Trap

G

Quale che sia il costo e la meccanica di un fucile da tiro, questo resterà sempre un esemplare al top tra i fucili di pari categoria ma adibiti ad altri fini. Grande affidabilità, durata nel tempo, ottima resa balistica, perfetto equilibrio e altro ancora sono le caratteristiche fondamentali per un attrezzo da tiro importanza la buona costruzione delle sue componenti: è infatti del tutto inutile avere una perfetta chiusura tipo Boss se poi i percussori vanno incontro a rotture, o dopo un certo numero di fucilate la bindella tende a scollarsi, o ancora il grilletto non mantiene costante il suo peso di sgancio. Altra caratteristica fondamentale di un buon attrezzo da tiro è la distribuzione dei pesi. Questa deve essere uniformemente dislocata su tutta la lunghezza del fucile e trovare il suo baricentro nel punto di basculaggio. Spetterà poi al tiratore scegliere se alleggerire o appesantire questa o quella parte: il fucile deve comunque nascere perfettamente equilibrato. Per ultima, ma non in ordine di importanza, poniamo la resa balistica: un fucile che non è in grado di esprimere buone rosate non sarà mai un attrezzo da tiro valido. Con l’attuale grammatura del piombo utilizzabile (24 g per le discipline olimpiche e 28 per le altre), diventa fondamentale che la rosata sia stretta e mantenga la sua com-

li attrezzi da Trap sono in genere piuttosto massicci, con un peso che varia da 1.600 a 1.750 g. Le canne sono generalmente lunghe 176 mm, ma possono essere anche di 810 e fornite di strozzature fisse in genere **/*. È molto raro che vengano dotate di

testo e foto di Umberto Bertozzi

pattezza il più a lungo possibile. Ormai dobbiamo scordarci della “coda di rosata”, quella che ci permetteva di rompere un bersaglio anche se lo avevamo anticipato troppo: i pallini dispersi in una rosa di 24 o 28 g non formeranno mai una coda, ma rimarranno semplicemente dispersi. Come ultima cosa ci sarebbero le canne e i calci, ma preferiamo rinviare la loro valutazione a quando parleremo delle varie discipline del tiro. Ricordiamo inoltre che le Case d’armi, che propongono attrezzi da tiro, in genere hanno a listino modelli per ogni disciplina tiroavolistica su una meccanica comune a tutti. I prezzi per il 2011 di molte Case sono ancora in via di definizione, quindi abbiamo preferito non pubblicarli. Discipline olimpiche Sono il Trap o Piattello Fossa Olimpica, il Double Trap e lo Skeet. Nelle prime due la partenza avviene con il fucile imbracciato, mentre nello Skeet si parte con il fucile all’anca.

strozzatori intercambiabili, ma a volte ci sono tiratori che li preferiscono. La bindella in genere è piana e ventilata, così come sono ventilati i bindellini di giunzione delle canne. Oggi cominciano sempre più ad affermarsi le bindelle “alte”, che si sollevano an-

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


106-114-TAV Attrezzi da tiro (9)@002 1

02-MAR-11 21:01:45

ATTREZZI DA TIRO

che a più di 50 mm sulle canne. Il motivo di queste scelte sta nel fatto (come affermano gli appassionati che le utilizzano) che l’imbracciata è più semplice e la testa viene meno penalizzata, non dovendosi più abbassare sul calcio. Altra grande novità sono le bindelle e i calci regolabili. Questi ultimi non sono affatto una novità ma, se utilizzati con le bindelle regolabili, possono fare in modo che le rosate si alzino anche di 300 mm rispetto al punto mirato. Non sappiamo quanto questa possibilità sia effettivamente utile. Possiamo concordare con la bindella alta, ma lo spostare il punto di impatto della rosata ci sembra piuttosto rischioso: non sapremmo mai infatti quanto “sotto” stare al bersaglio per colpirlo. Molto meglio regolarsi come sempre e “tirargli addosso”, con il giusto anticipo, naturalmente. Altra cosa importantissima è la bilanciatura. Come accade invariabilmente, le discussioni al riguardo sono quasi infinite, tuttavia si possono condensare in tre linee di pensiero: il fucile deve essere più leggero in punta, deve essere più pesante in punta, deve essere perfettamente bilanciato. Le ragioni a favore e torto delle varie tesi sono: quando il fucile è più leg-

Costruttore: Fabbrica d’Armi Pietro Beretta s.p.A., tel. 030 83411, www.beretta.it Modello: DT10 Trident Destinazione d’uso: tiro al piattello Fossa Calibro: 12 Camera: 70 Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco Lunghezza: cm 76 o, a richiesta, 71, 81 Strozzature: **/* Bindella: piana, ventilata, conica, con partenza da 10 mm e arrivo a 8 Mirino: a barretta bianco Estrattori: automatici Bascula: in acciaio trilegato, cementata, temprata, brunita lucida o grigia sabbiata Chiusura: tassello superiore passante su due tenoni del monoblocco e

gero in punta i movimenti di brandeggio sono facilitati, considerando che il bersaglio tende invariabilmente a “montare”, questo però porta anche a “strappare” più facilmente che con un attrezzo equilibrato diversamente. Quando il fucile è leggermente più pesante in punta evita al tiratore di strappare e tende a seguire meglio le traiettorie, questo fa fare un poco di fatica in più al momento della partenza. Noi siamo favorevoli a questa teoria perché ci sembra che avvantaggi il tiratore impedendogli di strappare e la fatica alla partenza non è poi eccessiva e, in definitiva, il tiratore dovrebbe essere un atleta. In caso di una perfetta bilanciatura non vi sono ragioni da portare a favore o a torto: la perfezione rende inutile qualsiasi commento. Oggi cominciano a venire proposti attrezzi dotati di particolari kit che possono modificare la bilanciatura rendendola idonea alle esigenze del tiratore. Si tratta di ottime soluzioni che però hanno le stesse pecche dei calci regolabili, e cioè quella di spingere il tiratore a modificare i pesi non appena ha realizzato una serie deficitaria. Dobbiamo infatti ricordare che per un tiratore la colpa dei propri “zeri” è quasi sempre del

spalline di chiusura monoblocco/ fianchi di bascula Batteria: estraibile, intercambiabile, dotata di molle a V Grilletto: monogrillo inerziale non selettivo, anatomico per destrimani o mancini, regolabile longitudinalmente Sicura: manuale standard Asta: in noce scelto e selezionato di tipo C, a mezza coda di castoro Calcio: in noce scelto e selezionato di tipo C, a pistola. Pieghe a richiesta. A richiesta calcio regolabile Peso: kg 3,750 Finiture: riporti in oro del nome della ditta sui fianchi di bascula. Riporti in oro sul petto di bascula del logo della ditta e del nome modello

fucile o delle cartucce… e quasi mai sua. Infine parleremo della batteria estraibile. Si tratta di un accessorio importantissimo di cui tutti gli attrezzi da tiro di fascia alta vengono dotati. In genere le batterie di questi fucili vengono dotate di molle a lamina: se una molla a lamina si rompe il fucile non esplode più i colpi perché i cani non possono più battere sui percussori. Considerando che quando si è impegnati in una serie in pedana non si hanno più di tre minuti per ovviare a un inconveniente tecnico, scaduti i quali si potrà sostituire il fucile, è evidente che, utilizzando molle a lamina senza avere una batteria estraibile, sarà necessario presentarsi in pedana con due attrezzi gemelli. Se invece la batteria disporrà di molle elicoidali montate su guidamolle, il problema della rottura è molto meno sentito, infatti anche in caso di rottura di una molla l’attrezzo è comunque in grado di esplodere regolarmente i colpi. È forse per questo motivo che le molle elicoidali stanno nuovamente guadagnando terreno sulle più sofisticate sorelle. Terminiamo dicendo che le cartucce utilizzate per il Trap usano una grammatura di 24 o 28 g di piombo del 7,5 o 8.

Beretta DT10 Trident È l’attrezzo di punta della Beretta nel tiro a volo. Tutto in questa linea di fucili da tiro viene curato fino nei minimi particolari per fornire al tiratore il migliore attrezzo possibile. Pesi, bilanciatura e legni sono ottimizzati per ottenere il massimo rendimento, così come le canne sono studiate e dedicate a ogni specialità della pedana. La meccanica e la lavorazione di tutte le componenti del fucile sono tipici di quelli di lusso e ne fanno un pezzo unico dedicato esclusivamente a chi lo userà

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B

107


106-114-TAV Attrezzi da tiro (9)@003 1

108

02-MAR-11 21:01:45

CA R AT T E R I S T I C H E E S P E C I A L I TĂ€ D E G L I AT T R E Z Z I DA T I R O

Fabarm Elos Trap Questo nuovo modello della Fabarm presenta una eccellente bilanciatura e una altrettanto buona resa balistica. A queste caratteristiche si aggiungono una meccanica perfetta e una estetica accuratamente studiata, che lo rendono un attrezzo molto piacevole e accattivante

Costruttore: Silma srl, tel. 030 8900505 www.silma.net Modello: Cobra M2 Trap Destinazione d’uso: tiro a volo Calibro: 12 Camera: 70 Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco con bindellini laterali ventilati, cromate internamente Lunghezza: 750 mm Strozzature: **/* o a richiesta Bindella: 10 mm con zigrino antiriflesso, ventilata Mirino: rosso fluorescente Estrattori: automatici Bascula: in acciaio al Ni.Cr.Mo., cementata, temperata e brunita

Costruttore: Fabarm s.p.a. tel. 030 6863632, www.fabarm.com Modello: Elos Trap Calibro: 12 Camera: 70 o 76 Canne: sovrapposte in acciaio speciale 42CrMo4 Lunghezza: 760 o 810 mm Bindella: piana ventilata da 10 mm Mirino: in fibra ottica, rosso o intercambiabile Strozzature: ***/* o serie di 5 strozzatori intercambiabili esterni/interni Estrattori: automatici Bascula: in acciaio speciale finita con sabbiatura e ossidazione nera Batteria: interna con molle elicoidali

Chiusura: tassello trasversale basso su ramponi Batteria: interna con molle a spirale con guidamolla Grilletto: monogrillo (a richiesta regolabile longitudinalmente) Sicura: manuale direttamente sul grilletto Asta: in noce pregiato a mezza coda di castoro Calcio: in noce pregiato, a pistola Distanza dal grilletto: 375 mm o a richiesta Piega naso-tallone: 40 - 42 o a richiesta Peso: kg 3,600 Finiture: bascula brunita con filetti in oro che ne contornano i fianchi e il petto. Nome della ditta in oro sui fianchi e la canna superiore, cobra stilizzato in oro sul petto

montate su guidamolle Grilletto: monogrillo inerziale regolabile, selettivo nel modello Sporting Chiusura: tassello basso su ramponi Sicura: manuale standard con slitta di comando immediatamente dietro la chiave di apertura. Impossibile azionare il grilletto se non a fucile perfettamente chiuso Asta: in noce scelto finita a olio Croce: in acciaio con meccanismo di aggiustamento della tenuta Calcio: in noce scelto finito a olio. PossibilitĂ di calcio regolabile Finiture: incisioni art deco con festoni floreali e inserti in oro 24 carati Peso: 3.600 g

Silma Cobra M2 Trap Estremamente affidabile, molto ben bilanciato e dotato di una eccellente resa balistica: queste le tre caratteristiche principali con cui si presenta questo modello da tiro della Silma che ha lungamente calcato le pedane e continua a farlo con immutato successo

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


106-114-TAV Attrezzi da tiro (9)@004 1

02-MAR-11 21:01:44

ATTREZZI DA TIRO

Costruttore: Armi Perazzi spa tel. 030 2696101, www.perazzi.it Modello: MX 2500 Calibro: 12 Camera: 70 Destinazione d’uso: tiro al piattello Fossa e Double Trap Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco, cromate internamente con bindellini di giunzione ventilati Lunghezza: 750, 780 o 800 mm Strozzat: serie di 5 strozzatori intercambiabili a scomparsa per la canna inferiore, 10/10 per quella superiore, o a richiesta Bindella: piana, ventilata, da 11 mm, alta 250 mm e regolabile

Mirino: a cilindretto, rosso fluorescente Estrattori: automatici Bascula: in acciaio speciale finita colore argento o brunita Chiusura: tipo Boss Batteria: estraibile, dotata di molle elicoidali (a richiesta a lamina) Grilletto: monogrillo inerziale dorato Asta: in noce scelto a mezza coda di castoro Calcio: in noce scelto con pistola da tiro, guanciale regolabile Peso: 3.850 g Finiture: festoni floreali sui fianchi di bascula con al centro un motivo art deco che contorna il nome della ditta e del modello. Motivo art deco sul petto

Yildiz Mx Trap Una meccanica solida e ben costruita, ottime doti di brandeggio e altrettanto buona disposizione dei pesi unite a una resa balistica di tutto rispetto sono le doti salienti di questo nuovissimo fucile da pedana della Yildiz, che si presenta così per la prima volta nel mercato del tiro a volo

Costruttore: Renato Gamba s.r.l. tel. 030 8910265, www.renatogamba.it Modello: Daytona K2 GB Trap Calibro: 12 Camera: 70 Canne: in acciaio trilegato, sovrapposte, assemblate a monoblocco, cromate internamente, con bindellini di giunzione ventilati Lunghezza: 710, 760 o 810 mm Strozzature: **/* o a richiesta Bindella: piana mm 11, zigrinata antiriflesso, ventilata Mirino: bianco a cilindretto Estrattori: automatici

Perazzi MX 2005 Utilizzando l’ormai perfetta meccanica dell’MX 8, la Perazzi con questo attrezzo ha voluto fornire al tiratore uno strumento altamente perfezionato in ciò che riguarda la linea di mira. È possibile infatti spostare la rosata in alto fino a circa 32 centimetri, agendo sulla bindella e il calcio regolabili

Costruttore: Yildiz Silah Sanayi www.yildizshotgun.com Importatore: Paganini s.a.s. fax 011 835418, www.paganini.it Modello: Mx Trap Calibro: 12 Camera: 71 o 76 Destinaz. d'uso: tiro al piattello Fossa Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco e cromate internamente Bindella: piana, ventilata da 10 mm Mirino: a barretta rosso, fluorescente Lunghezza: 710, 760 mm Strozzature: serie di cinque strozzatori intercambiabili a scomparsa Estrattori: automatici

Bascula: in acciaio al NiCrMo, forgiata e temprata Chiusura: tipo Boss Batteria: estraibile e intercambiabile dotata di molle elicoidali Grilletto: monogrillo inerziale. A richiesta monogrillo selettivo e grilletto regolabile Asta: in noce scelto, a coda di castoro, zigrinata a mano Calcio: in noce scelto, a pistola anatomica, zigrinato a mano. Pieghe su richiesta Peso: 3.750 g Finiture: bascula brunita in nero brillante, con filetti, marchio e nomi in oro 24 carati

109

Bascula: in acciaio trilegato finita colore acciaio satinato Chiusura: tassello basso su ramponi Batteria: interna con molle elicoidali su guidamolle Grilletto: monogrillo inerziale selettivo Sicura: manuale standard Asta: noce scelto a becco d’oca Calcio: noce scelto, a pistola stretta con guanciale regolabile. Calciolo a doppia ventilazione Finiture:basculacoloreacciaiosatinato.Sui fianchivieneincisounpiattelloeilnome delladittaedelmodello.Sulpettoviene riportatoilnomedelladittacostruttrice Peso totale: 3.750 g

Renato Gamba Daytona K2 GB Bilanciatura eccellente, facile brandeggio, meccanica tipo Boss curata in ogni particolare e dotata di batteria estraibile e materiali accuratamente selezionati, sono le caratteristiche principali di questo fucile da tiro, che ha riscosso un grandissimo successo specialmente all’estero e che si ripropone con un look del tutto nuovo

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


106-114-TAV Attrezzi da tiro (9)@005 1

02-MAR-11 21:01:46

CA R AT T E R I S T I C H E E S P E C I A L I TÀ D E G L I AT T R E Z Z I DA T I R O

110

Double Trap I

n teoria i fucili da Double Trap potrebbero benissimo assimilarsi a quelli per il Trap: in effetti in entrambe le discipline si parte con il fucile imbracciato, però nel Double Trap si tira sempre al doppietto con piattelli molto poco angolati (5° a destra o sinistra) e abbastanza lenti, nel Double Trap inoltre da qualche anno è in uso un timer che provvede a far partire il bersa-

glio con un ritardo da zero a un secondo dalla chiamata. Stando così le cose si potrebbe pensare che l’unica modifica da fare dovrebbe essere quella delle forature delle canne, adottando per esempio un ***/**, ma le cose non stanno affatto così. Praticamente tutti i tiratori di Double Trap (pensiamo che ce ne siano circa mille nel mondo a volere essere generosi) adottano bindelle molto alte, anche di 200 mm e calci regolabili, adottano inoltre praticamente sempre strozzatori intercambiabili. Le ragioni delle bindelle alte le abbiamo viste in precedenza e quelle dei calci regolabili sono abbastanza note, quello che ci risulta abbastanza incomprensibile è l’uso di strozzatori

intercambiabili. I bersagli hanno angoli e velocità fisse e questo avviene in tutti i campi, ne consegue che le rosate utili sono sempre le stesse e allora perché utilizzare strozzatori intercambiabili che poi non vengono praticamente mai cambiati? È una specie di mistero che ci piacerebbe riuscire a risolvere. Quelle che invece cambiano sono le munizioni, e infatti è abbastanza comune vedere tiratori che utilizzano piombo calibro nove di prima canna e otto di seconda. In effetti la prima canna viene utilizzata con tiri quasi a fermo a non più di 25 metri di distanza, mentre la seconda deve rompere un bersaglio più lontano. Le munizioni per il Double Trap vengono caricate con 24 o 28 g di piombo dell’8, 8,5, 9 e 9,5.

Due tipi di bindella usati nel Double Trap: Daniele Di Spigno predilige una bindella piana e regolabile, alta circa 50 mm con calcio regolabile. Francesco D’Aniello utilizza una bindella molto alta che inizia quasi sulla mezzeria delle canne e calcio regolabile

Skeet È

la seconda disciplina olimpica per quanto riguarda l’anzianità, ma abbiamo voluto metterla al terzo posto perché gli attrezzi del Trap e del Double Trap sono molto simili, mentre per lo Skeet le cose cambiano. Innanzi tutto le bilanciature e i pesi. La disciplina prevede la partenza con il fucile all’anca in una posizione molto precisa e codificata da una striscia di tessuto posta sul giubbino del tiratore: il calcio del fucile deve toccare questa striscia. Il risultato è che l’attrezzo da Skeet deve esse-

re più leggero in punta e avere il calcio un poco più corto rispetto a quelli destinati al tiro imbracciato. Anche il peso generale del fucile è più contenuto rispetto a quelli del tiro impostato, questo per permettere al tiratore un'imbracciata rapida e sicura. Le canne sono abbastanza corte, mai più di 750 mm, ma si vedono fucili da Skeet anche con canne da 710 e sono come minimo cilindriche. Le distanze di tiro proposte dai lanci sono infatti decisamente brevi e spesso i fucili vengono dotati di canne a “tromboncino”, cioè con una volata ancora più larga di quella cilindrica. L’attrezzo da Skeet quindi differisce da quelli adatti al tiro impostato per il peso generale, la lunghezza del calcio, e le strozzature. Le cartucce che vengono utilizzate in questa disciplina sono caricate con 24 o 28 g di piombo 8, 8,5, 9 e 9,5.

Ennio Falco pronto al tiro: da notare il testimone fornito dalla Issf contro il quale deve poggiare il fucile

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


106-114-TAV Attrezzi da tiro (9)@006 1

02-MAR-11 21:01:45

ATTREZZI DA TIRO

111

S

ono tutte le specialità tiroavolistiche che non vengono ospitate alle Olimpiadi e rispetto a quelle olimpiche sono molto più numerose. Prendiamole in considerazione in base alla posizione del fucile nel momento in cui viene chiamata l’uscita del bersaglio. Tiro impostato: Fossa Universale, Fintello, Elica. Tiro con fucile all’anca: Compak, Sporting, Percorso di Caccia Itinerante.

Discipline amatoriali

Elica sono generalmente più leggeri. Ricordiamo che il tiro al piattello Elica (Electrocible) ha sostituito in quasi tutto il mondo il tiro al piccione che viene attualmente praticato in Spagna, in Portogallo e nei Paesi di lingua spagnola o portoghese. Gli appassionati di questa disciplina sono generalmente persone con buone

Tiro impostato P

er le tre specialità, gli attrezzi possono essere assimilati a quelli del Trap, con la differenza che quelli per

o ottime disponibilità finanziarie perché il Betting, e cioè le scommesse sui tiratori impegnati in pedana, è di casa nelle gare di Elica e circolano parecchi soldi. Così non è difficile vedere sulle rastrelliere fucili di grande pregio, orgogliosamente ostentati dai fortunati che se li possono permettere. Questi fortunati in genere sono tiratori piuttosto scarsi, ma almeno possono vantare fucili di rango.

Famars Excalibur Sporting Bello come solo i fucili fini sanno essere, curato in ogni sua parte in maniera quasi maniacale, dotato di una meccanica eccellente e di una altrettanto eccellente resa balistica, questo gioiellino della Famars si propone come un eccellente attrezzo da pedana per i fortunati che potranno permetterselo

Zoli Z Extra Sport Meccanicamente perfetto e balisticamente validissimo, questo fucile pensato e costruito per il tiro di pedana si propone come un eccellente compagno per lo Sporting il Compak e il Percorso di Caccia itinerante, fornendo prestazioni di altissimo livello in ogni situazione di tiro. A questo va aggiunto il sistema di customizzazione del pesi BHB che viene utilizzato direttamente dal tiratore

Costruttore: Zoli Antonio srl tel. 030 8912161/2, www.zoli.it Modello: Z Extra Sport Calibro: 12 Camera: 76 Destinazione d’uso: tiro al piattello Sporting Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco con bindellini ventilati Strozzature: **/* Bindella: piana, ventilata da 11 mm Mirino: rosso a cilindretto Estrattori: automatici Bascula: in acciaio speciale colore grigio ferro

Chiusura: tassello alto su ramponi Batteria: estraibile con molle a lamina Grilletto: monogrillo selettivo inerziale regolabile Sicura: manuale standard Asta: in noce scelto, a mezza coda di castoro Calcio: in noce scelto, a pistola stretta, da tiro Peso: 3.600 g con canne da 750 Finiture: Z riportata in oro sui fianchi di bascula, nome della specialità cui è dedicato e logo della ditta costruttrice sul petto, il tutto contornato da festoni floreali

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


106-114-TAV Attrezzi da tiro (9)@007 1

112

02-MAR-11 21:02:46

CA R AT T E R I S T I C H E E S P E C I A L I TÀ D E G L I AT T R E Z Z I DA T I R O

Rizzini BR440 SE2 Sporting Costruito con la nuova meccanica Rizzini e inciso da Lionello Sabatti, questo nuovo attrezzo del reparto Custom della Casa di Marcheno si propone come un ottimo fucile da Sporting, abbinando a una meccanica eccellente e una resa balistica di tutto rispetto, una estetica raramente riscontrabile in sovrapposti da tiro. Tutte le specifiche del fucile vengono eseguite su ordinazione

Produttore: Rizzini srl tel. 0308 61163, www.rizzini.it Modello: BR 440 SE2 Destinazione d’uso: tiro al piattello Sporting Calibro: 12 Camera: 76 Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco, cromate internamente, brunitura antiriflesso Lunghezza: 710 mm, a richiesta 740,760, 810 Strozzature: strozzatori intercambiabili o strozzature a richiesta Bindella: 10 mm, ventilata, zigrino antiriflesso Mirino: bianco a barretta Estrattori: automatici Bascula: tipo Anson, monolitica, cementata e

Salvinelli L1 Sporting Meccanica molto robusta tipo Boss, eccellente resa balistica e ottima bilanciatura sono le caratteristiche salienti di questo nuovo fucile della divisione Salvinelli della Investarm. Se a questo si aggiunge un costo molto interessante, avremo la carta di identità di questo attrezzo dalle eccellenti doti

Costruttore: Piotti F.lli s.n.c. tel. 030 8912578, www.piotti.com Modello: Sovrapposto Calibro: 12 Camera: 76 o a richiesta Destinazione d'uso: battuta di caccia Canne: sovrapposte, assemblate a semiblocco Lunghezza: 760 mm o a richiesta Strozzature: secondo richiesta, volendo anche strozzatori intercambiabili Bindella: piana Mirino: puntiforme in oro 750 Estrattori: automatici

temprata, finita colore argento Chiusura: tipo Boss con tasselli bassi Batteria: estraibile con molle elicoidali affondate nell’acciaio Grilletto: monogrillo inerziale fisso. A richiesta regolabile e selettivo Astina: in noce scelto, a mezza coda di castoro con zigrino eseguito a mano Calcio: a pistola da tiro, in noce scelto, con zigrino fatto a mano. Pieghe a richiesta dell'acquirente Finiture: Incisioni eseguite a mano sul fianchi di bascula riportanti piccoli festoni floreali che ne circondano uno maggiore e il nome Rizzini. Sul petto incisioni art deco con il nome del modello Peso complessivo: 3.550 g

Costruttore: Investarm spa tel. 030/8960105, www.investarm.com Modello: Salvinelli L1 Destinazione d’uso: Sporting Calibro: 12 Camera: 70 (a richiesta 76) Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco Lunghezza: 760 mm Bindella: piana, ventilata, conica con partenza da 11 mm e arrivo a 8 Mirino: rosso fluorescente, a cilindretto Strozzature: serie di 5 strozzatori intercambiabili

Bascula: in acciaio boëler, cementata e temprata Chiusura: tipo Boss Sicura: manuale standard Batterie: tipo H & H Grilletto: monogrillo Asta: in noce turco sceltissimo, all’inglese con zigrino eseguito a mano con passo fine Calcio: in noce turco sceltissimo con zigrino eseguito a mano con passo fine. Pieghe a richiesta Finiture: incisioni all’inglesina che rivestono rosoni floreali e scene di caccia. A richiesta incisioni di ogni tipo

Estrattori: automatici Bascula: in acciaio trilegato, forgiata, temprata e cementata Chiusura: tipo Boss Batteria: fissa con molle a spirale su guidamolle Grilletto: monogrillo dorato inerziale e selettivo Sicura: manuale standard Asta: in noce selezionato tipo C, a becco d’oca Calcio: in noce selezionato tipo C a pistola Peso: 3.540 g Finiture: incisione in oro del nome Salvinelli nel fianco sinistro della bascula. A richiesta incisioni di vai gradi

Fratelli Piotti: Il Sovrapposto Un bellissimo sovrapposto con batterie tipo Holland & Holland e chiusura tipo Boss è la risposta dei fratelli Piotti a chi li accusava di fare solo doppiette. Ogni specifica del fucile è fatta a richiesta del cliente e la meccanica è curata in maniera quasi maniacale

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


106-114-TAV Attrezzi da tiro (9)@008 1

02-MAR-11 21:02:46

ATTREZZI DA TIRO

Tiro con fucile all’anca L

a differenza fra queste tre specialità sta essenzialmente in una caratteristica: Il Compak viene gestito dalla Fitav (Federazione Italiana Tiro a Volo) e prevede una partenza a scelta del

tiratore, sia con fucile imbracciato, sia all’anca. Le seconde due specialità di competenza della Fidasc (Federazione Italiana Disciplina Armi Sportive da Caccia) e prevedono una partenza con

113

fucile rigorosamente all’anca, anche se in posizione più alta rispetto allo Skeet. Altra diversità fra le due discipline è che nel Compak non è permesso apportare modifiche all’attrezzo durante una serie (non si potranno quindi cambiare gli strozzatori intercambiabili), mentre nello Sporting questo è consentito durante il passaggio da una postazione all’altra. Per entrambe le discipline le cartucce potranno avere un massimo di 28 g di piombo non inferiore al 7.

Bettinsoli Nexus LX Il nuovissimo Nexus LX della Bettinsoli si presenta con una bascula completamente ridisegnata, una meccanica perfetta e una resa balistica altrettanto buona. Viene dotato di un ampio corredo di strozzatori e si propone come un fucile molto versatile da caccia, senza dimenticare il Percorso per il quale viene proposto un modello dedicato

Costruttore: Caesar Guerini s.r.l. tel. 030 89.66.144, www.caesarguerini.it Modello: Maxum Sporting Calibro: 12 Camera: 70 Destinazione d’uso: tiro al Percorso di Caccia Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco, cromate internamente Lunghezza: 760 mm (o 710, 810, o 860) Strozzature: **/* Bindella: piana, ventilata da 10 mm Mirino: sferico, bianco Estrattori: automatici

Costruttore: CD Europe s.r.l. tel. 030 801014, www.marocchiguns.com Modello: Modello 03 Destinazione d’uso: tiro di pedana Calibro: 12 Camera: 70 Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco Lunghezza: cm 71 o 76 Strozzature: strozzatori intercambiabili interni/esterni Bindella: piana, ventilata, da 11 mm Mirino: a barretta rosso Estrattori: automatici

Bascula: in acciaio speciale, finita colore argento antico Chiusura: a tassello basso su ramponi Batteria: interna, dotata di molle elicoidali Grilletto: monogrillo selettivo inerziale Asta: in noce scelto a becco d’oca Calcio: in noce scelto, a pistola da tiro Peso: 3.500 g Finiture: festoni floreali su entrambi i fianchi e il petto di bascula con il nome della casa costruttrice sui fianchi e del modello sul petto. Le incisioni vengono impostate a laser e finite a mano con la firma dalla Bottega C. Giovannelli

Bascula: in acciaio trilegato, temprata, cementata e brunita Chiusura: tassello basso su ramponi Batteria:interna,conmolleelicoidalisuguidamolle Grilletto: monogrillo inerziale selettivo, regolabile longitudinalmente Sicura: manuale standard Asta: in noce scelto e selezionato a becco d’oca Calcio: in noce scelto e selezionato, a pistola, regolabile Peso: 3.700 g Finiture:nomedelmod.inorosuifianchidi bascula.Nomedelmod.elogoMarocchisuifianchi

Caesar Guerini Maxum Sporting Fucile bello, grintoso, dotato di una meccanica esente da pecche e destinata a durare nel tempo e di una resa balistica di tutto rispetto. A queste caratteristiche si aggiungono ottime doti estetiche dovute alle cartelle laterali, alle incisioni e ai legni. Va inoltre detto che il modello monocanna da Trap con bindella alta ha vinto nel 2007 il premio Editors Choice da parte della rivista americana Outdoor Life

CD Europe Marocchi 03 stile Sporting Derivato dal modello Conquista, è stato completamente rivisto sia nel disegno della bascula, sia nella foratura delle canne, sia nella meccanica della batteria. Condivide invece con il vecchio modello una meccanica ampiamente collaudata e una struttura robusta e destinata a durare nel tempo. Si propone come un attrezzo da pedana per neofiti e tiratori già esperti

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


106-114-TAV Attrezzi da tiro (9)@009 1

114

02-MAR-11 21:02:46

CA R AT T E R I S T I C H E E S P E C I A L I TÀ D E G L I AT T R E Z Z I DA T I R O Costruttore: Fair, tel. 030 861162, www.fair.it Distributore: Prima Armi tel. 0121 321422, www.primarmi.it Modello: Leisure Sporting Destinazione d’uso: Sporting Calibro: 12 Camera: 76 Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco con bindellini di giunzione ventilati, cromate intern. Lunghezza: 71 cm Bindella: piana da 11 mm, ventilata Mirino: rosso fluorescente Strozz.:trestrozzatoriintercamb.interniesterni

Estrattori: automatici Bascula: in acciaio speciale, forgiata, temprata e finita colore argento antico Chiusura: tassello basso su ramponi Batteria: fissaconmolleaspiralesuguidamolle Grilletto: monogrillo selettivo inerziale Sicura: manuale standard Asta: in noce scelto, a becco d’oca Calcio: in noce scelto, a pistola allungata Peso: 3,500 kg Finiture:incisioniottenuteperfotoincisionecon scenedicacciasuifianchidibasculaeconmotivi ornamentalieilnomedelladittaedelmod.sulpetto

Fair Leisure Sporting Linea accattivante, meccanica curata, buona resa balistica e prezzo contenuto sono le caratteristiche principali di questo nuovo modello della Fair commercializzato dalla Prima Armi di Pinerolo (To). Interessanti ed esteticamente validi i legni trattati con il sistema Fx Wood

SabattiFulgorCTS Il nuovissimo attrezzo della Sabatti (vedi Armi Magazine marzo 2011) è stato pensato per supportare egregiamente le discipline venatorie e quelle tiroavolistiche, l’acronimo CTS sta infatti per Caccia Trap Sporting. Le sue qualità balistiche sono tali da soddisfare l’appassionato più esigente e la meccanica è quella supercollaudata dell’Olimpo, mentre il suo costo gli consente di proporsicomeprimaarmaperilneofitadellepedane.Ilfucileche presentiamoèancoraunprototipo,seppurecompletamentefinito Costruttore: Fausti Stefano tel. 030 861475, www.faustistefanoarms.com Modello: Compact Sporting Destinazione d’uso: tiro al Percorso di Caccia Calibro: 12 Camera: 70 Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco con bindellini solo alla base e in volata Lunghezza: 680, 710, 750, 780 cm Bindella: piana, ventilata, da 10 mm Mirino: rosso, fluorescente Strozzature: serie di cinque strozzatori intercambiabili interni e due interni/esterni

Browning Ultra XS Prestige 20 M Sporting Con la meccanica garantita dallo stesso John Moses Browning, questo nuovo modello della Casa di Herstal (Belgio) si propone in veste di attrezzo da pedana. Particolarmente buone si sono rivelate le doti balistiche e la bilanciatura, per non parlare della meccanica che costituisce il suo punto di forza. L’Ultra XS viene proposto in tutte le versioni per il tiro di pedana e rimane un cavallo di battaglia della Browning

Estrattori: automatici Bascula:inacciaiotrilegato,forgiata,temprataebrunita Chiusura: brevetto “Four Locks” con tassello basso su ramponi Batteria: fissaconmolleaspiralesuguidamolle Grilletto: monogrillo selettivo regolabile Sicura: manuale standard Asta: in noce scelto, a becco d’oca con zigrino eseguito a mano Calcio: in noce scelto, a pistola da tiro. Pieghe a richiesta Peso: 3,500 kg Finiture: nome del modello sui fianchi di bascula

Fausti Compact Sporting Costruito in modelli adatti a tutte le specialità del tiro, la linea Compact della Fausti vanta una eccellente bilanciatura, una meccanica super collaudata in cui spicca la chiusura brevettata Four Locks e una resa balistica di tutto rispetto

Costruttore: Browning International S.A., www.browning.com Distributore in Italia: B.W.M.I. bwmi@bwmi.it, fax 030 8960236 Modello: Ultra XS Prestige 20 M Destinazione d’uso: tiro al percorso di caccia Calibro: 20 Camera: 76 Canne: sovrapposte, assemblate a monoblocco, cromate internamente con bindellini di giunzione ventilati Lunghezza: 710 mm, o 760 Bindella: piana da 12 mm, ventilata con scanalatura centrale e mirino di collimazione Mirino: bianco, da tiro

Strozzature: strozzatori intercambiabili Midas della Briley trattati in titanio Estrattori: automatici Bascula: ricavata da un blocco unico di acciaio forgiato e dedicata al calibro Chiusura: tassello basso su ramponi Batteria: fissa con molle a spirale su guidamolle Grilletto: monogrillo inerziale selettivo regolabile. Serie di tre grilletti intercambiabili Sicura: manuale standard Asta: in noce scelto, a becco d’oca Calcio: in noce scelto, a pistola Peso: 3.200 g Finit.:incis.moderneconinsertiinorosuifianchie sulpettodibascula.Logodelladittasulguardamano GN

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


115 RIZZINI@001 1

02-MAR-11 21:02:46

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


LAWENFORCEMENT

116-123Law pistole8@001 1

02-MAR-11 21:02:55

116

Nella prima parte del dossier abbiamo analizzato le caratteristiche tecniche e i calibri più utilizzati delle pistole per uso militare e di polizia: ora vi proporremo un’incredibile carrellata sui modelli più in voga di Elena Bernardini e Jean-Pierre Husson, con la collaborazione di Gianfranco Peletti

nche se non è stato realizzato per concorrere al “defunto” programma JCP/ CP, un modello non privo d’interesse per il suo ottimo rapporto qualità/costo è la semiautomatica croata HS 2000 della IM Metal, che viene proposto in vari calibri nella versione XD Tactical: 9 mm NATO, .40 Smith & Wesson, .357 SIG e, appunto, .45 ACP. Arma con fusto in polimero, si tratta di una classica “full size” (203 mm di lunghezza totale per un peso, scarica, di 890 g), dotata di canna di 127 mm e caricatore a grande capacità (16 colpi in 9 mm NATO e 13 in .45 ACP), che viene proposto anche in versione a canna accorciata (102 mm), detta XD 4 (la HS 2000 viene prodotta anche in versione compatta nei calibri 9 mm NATO e .40 S&W). Tornando brevemente al tema calibro/munizionamento sarà interessante vedere appunto come, nei prossimi anni, evolveranno invece le armi

corte camerate per i nuovi calibri da PWD (Personal Defense Weapons), i quali offrono interessanti prospettive sia in ambito militare sia del Law Enforcement. Le prestazioni balistiche fornite da queste munizioni sono infatti decisamente superiori a quelle dei comuni calibri par armi corte, questo in termini di portata utile d’impiego e di potere di neutralizzazione, soprattutto per quanto concerne il potere di perforazione contro personale equipaggiato di sistemi individuali di protezione balistica.

Le Special Purpose Pistols La Fabrique Nationale (FN) di Herstal è stata la prima grande azienda ad intuire le potenzialità di utilizzo di questi calibri, affiancando infatti alla sua PDW P90 calibro 5,7 x 28 mm una pistola semiautomatica progettata e realizzata per sparare lo stesso tipo munizionamento, ovvero la Five-

Ex pistola d’ordinanza delle forze armate statunitense la leggendaria Colt Government è ancora in grado di offrire non pochi “tactical advantages” in determinate situazioni

seveN che, grazie all’impiego di materiali in polimero, offre un peso complessivo particolarmente contenuto (750 g circa) e una dotazione di ben 20 colpi nel caricatore in grado di soddisfare qualsiasi requisito in termine di volume di fuoco immediatamente disponibile. Anche la Heckler und Koch si è interessata allo sviluppo di una semiautomatica analoga, camerata per munizionamento da PDW. Si tratta della pistola UCP (Ultimate Combat Pistol), nota anche come HK P46, camerata per la 4,6 x 30 mm utilizzata dalla propria PDW MP-7. Alimentata mediante caricatore da 20 colpi l’UCP presenta una somiglianza estetica riferibile alla recente P2000, sempre caratterizzata dal fusto in polimero, con dati di massima dell’ordine di 200 x 30 x 135 mm per un peso, scarica, di 700 g cir-

LE PISTOLE PER USO MILITARE E DI POLIZIA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


116-123Law pistole8@002 1

02-MAR-11 21:03:00

117

La Zigana in 9 mm Parabellum, con caricatore da 17 colpi, è la proposta della turca Tisas in materia di Service Pistols

aperto con potenzialità sino a 450.000 semiautomatiche Beretta M9/92FS (pari a 200 milioni di dollari) per i “clienti” dell’US Army da designare (un primo lotto di 20.000 pistole, ad esempio, è stato già consegnato all’esercito iracheno). Si tratta di un chiaro segno che la famosa pistola in 9 mm Nato della Casa di Gardone Val Trompia rappresenta ancora lo standard per gli utilizzatori professionali, tra i militari e le forze di polizia. Nel frattempo, nel 2008, l’USMC aveva firmato con Beretta un contratto per l’acquisto di 8 mila M9A1, versione rivisitata della M9, dotata di guida per il montaggio di accessorio di puntamento, mini torcia o puntatore laser, i modelli maggiormente utilizzati dai Marines essendo il modulo AN/PEQ-6 o l’AN/PEQ-14 ILWLP (Integrated Laser White Light Pointer) della Insight Technologies (precisiamo che si tratta di un contratto dell’USMC per equipaggiare i reparti posti direttamente sotto il comando del Corpo, non del MARSOC i cui operatori dipendono invece, per l’impiego, dall’USSOCOM).

Dal Brasile…

La CZ999, detta Scorpion, disponibile in 9 mm Parabellum e in .40S&W è l’ultima delle “full size” realizzata dalla serba Zastava

ca. Queste semiautomatiche non vengono comunque catalogate come Service Pistols, ma rientrano invece in una categoria a parte, chiamate genericamente Special Purpose Pistols, che vedremo più dettagliatamente in un prossimo servizio.

Lo standard per i professionisti Tornando all’attuale panorama delle tradizionali “full size” per impiego militare

e/o di polizia, è difficile parlare di vere e proprie novità in quanto la spinta creativa generata dall’oramai defunto programma JCP/CP sembra essersi un tantino esaurita (ad eccezione di quello per l’USSOCOM). E questo soprattutto dopo il comunicato ufficiale della Beretta USA il 15 gennaio di due anni fa, in occasione dello Shot Show 2009, che ha annunciato il più grosso contratto di pistole per l’US Army dalla fine della Seconda guerra mondiale: un ordine

Detto ciò molte aziende, piccole e grandi, sono rimaste attente a questo segmento del mercato ed ai suoi indirizzi. Tra queste la già citata Taurus che ha realizzato la nuova 2045, semiautomatica maturata dalle esperienze dei precedenti modelli serie 24/7 e 800: scatto misto con percussore interno, fusto in polimero, canna da 4,2 pollici e caricatore da 12 colpi in .45 ACP. Sempre in ambito polimerico l’azienda brasiliana ha allargato ulteriormente la gamma 24/7 con la nuova versione PLS: alta capacità di fuoco grazie ad un caricatore bifilare da 18 colpi in 9 mm NATO, ospitato nell’impugnatura opportunamente prolungata, e canna da 5 pollici. Analoga operazione anche per la serie PT 1911 con la versione 1911-12 che adotta un’impugnatura ridisegnata per accogliere un caricatore bifilare a grande capacità, portando così l’autonomia di fuoco a ben 12 colpi in .45 ACP. Sempre prolifica, l’azienda brasiliana ha realizzato anche una nuova semiautomatica in calibro 9 mm NATO, detta 2009, una polimerica a chiusura geometrica e canna oscillante, dotata di scatto misto con percusDOSSIER

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


116-123Law pistole8@003 1

02-MAR-11 21:02:50

La Beretta 92/M9, semiautomatica diventata pistola di ordinanza per antonomasia in quanto adottata da numerose forze armate e di polizia un po’ dovunque nel mondo

sore lanciato, canna da 106,6 mm e caricatore bifilare a grande capacità (17 colpi). Sempre in tema di novità da segnalare la 24/7 G2 (Generation Two), fusione tra la precedente 24/7 e la 800, con scatta SA/DA e percussore lanciato, ma dotata di dorsalini intercambiali, proposta in 9 x 19 mm, .40 S&W e .45 ACP.

… e dalla Turchia Al pari dell’azienda brasiliana, anche quelle turche continuano la loro aggressiva espansione sul mercato delle cosiddette Service Pistols. Se è vero che all’inizio si trattava essenzialmente di rivisitazioni su base Beretta 92 e CZ 75, adesso la produzione delle aziende della Turchia è ben più vasta ed articolata, mentre la qualità di fabbricazione è oggi di tutto rispetto. Tipici esempi sono la Combat Master e la MC-23.45. Ultima nata delle semiautomatiche realizzate dalla Sarsilmaz la prima è una classica “full size” (187 x 140 x 33 mm per un peso di 800 g) in calibro 9 mm Nato con fusto in polimero, meccanismo a chiusura geometrica a corto rinculo di canna, scatto a doppia azione e caricatore da 15 colpi; mentre la seconda, progettata dalla Girsan, camerata come lo indica la denominazione, per la .45 ACP,

possiede uno schema meccanico anch’esso piuttosto tradizionale ma collaudato, ovvero canna oscillante, scatto misto e cane esterno. Di costruzione metallica per un peso di circa 900 g scarica, la Girsan MC23.45 è alimentata tramite caricatore da 9 colpi e monta una canna da 106,5 mm di lunghezza (la canna della Girsan – e sono pochi i fabbricanti ha dichiararlo – ha una vita garantita di almeno 30.000

colpi). Anche il colosso dell’armamento MKE (Makina ve Kimya Endustrisi Kurumu) è presente sul mercato delle Service Pistols tramite una sua filiale, la Tisas, che produce varie “full size”, tutte a chiusura geometrica e corto rinculo di canna, con meccanismo di scatto a doppia azione. Tra queste figurano la serie Kanuni calibro 9 mm Parabellum e la gamma Zigana, disponibile quest’ultima anche in

La nuova semiautomatica ceca CZ 75 P-07, con fusto in polimero, presenta tutte le caratteristiche di una moderna Service Pistol

LE PISTOLE PER USO MILITARE E DI POLIZIA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


116-123Law pistole8@004 1

02-MAR-11 21:03:00

119 .45 ACP (Zigana C45). Semiautomatica a grande potenza di fuoco (17 colpi in 9 mm Parabellum e 10 colpi in .45 ACP), la Zigana è realizzata in varie versioni: standard con canna da 117 mm (Zigana F e Zigana C45), compatta con canna da 102 mm (Zigana K) e speciale con canna allungata da 126 mm (Zigana M16). I due modelli che si prestano maggiormente ad un impiego militare e/o di polizia sono la Zigana F e la Zigana C45, entrambe provviste di guida per il montaggio di accessori di puntamento.

azienda degli Emirati Arabi Uniti con uffici e linea di produzione situati ad Abu Dhabi, che propone un I nuovi mercati Tanto per rimanere in tema di pistole “eso- interessante modello che ha dato origitiche” va segnalato il recente ingresso sul ne a varie versioni (Caracal F standard, mercato della Caracal International LLC, compatta Caracal C e ultra compatta Caracal SC), disponibili in più calibri. La versione che rientra nella categoria delle Service Pistols, la Caracal F (178 x 167 x 93 mm per un peso, scarica, di 750 g) Militare australiano con è una semiautomatica a la FN BDA, denominata doppia azione e percussoL9A1 nella nomenclatura re lanciato, che funziona a militare australiana corto rinculo della canna con sistema di chiusura geometrica. Dotata di fusto in polimero, l’arma monta delle mire metalliche fisse con riferimento al trizio (possibilità di installare un collimatore Docter tramite apposita slitta) ed è alimentata mediante caricatore bifilare di 18 colpi calibro 9 x 19 mm e 14 di 16 colpi rispettivamente in .40 Smith & Wesson e .357 SIG. Sempre per quanto riguarda il Medio Oriente è opportuno citare anche la Viper giordana, realazzata dalla KADDB (the Jordan King Abdullah Design and Development Bureau) in collaborazione con l’American Wildey Guns Company (il progettista è infatti Wildey Moore, al quale si deve appunta la pistola Wildey in .44 Auto Mag). Nota anche come JAWS (Jordan Arms & Weapon System), la Viper Operatore del MARSOC è una classica “full size” a son la MEU (SOC) .45 ACP corto rinculo della canna portata, sulla foto, in una con sistema di chiusura fondina Safariland 6004

geometrica, dotata di meccanismo a doppia azione, cane esterno e comandi ambidestri (sicura e pulsante di svinLa Fort 17 in 9 x 18 colo caricatore), mm Makarov è una che viene realizzata delle Service Pistols in tre diversi calirealizzate dalla RPC bri: 9 mm Parabeldi Vinnytsia, azienda lum, .40 S&W e .45 ucraina di recente ACP. Dal sapore costituzione ancora più orientale sono le cinesi NP34 e QSZ-92. La prima è una semiautomatica in 9 mm Parabellum a grande potenza di fuoco (15 colpi), dotata di scatto SA/DA, comandi ambidestri, cane esterno, guida integrata per il montaggio di un accessorio di puntamento e per la quale è previsto addirittura anche un caricatore a grande capacità (20 colpi). In quanto alla seconda, che ha già fatto il suo ingresso in seno alla PLA (People’s Liberation Army), le forze armate di Pechino, si tratta di una “full size” (190 mm di lunghezza per 760 g scarica), sempre a corto rinculo della canna, meccanismo a doppia azione, comandi ambidestri, cane esterno e caricatore bifilare da 15 colpi, dotata di fusto in polimero e attacchi per il montaggio di un accessorio di puntamento, che presenta la particolarità di essere prodotta in due diversi calibri: 9 mm Parabellum per il mercato all’esportazione e 5,8 mm cinese (QSZ-72-5.8), nuovo munizionamento di calibro nominale identico a quello del fucile d’assalto “bull pup” QBZ-95 adottato della PLA.

L’Europa orientale Tornando sul Vecchio Continente, più precisamente in Repubblica Ceca, la C.Z. ˘ (Ceská Zbrojovka) di Uhersky Brod DOSSIER

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


116-123Law pistole8@005 1

02-MAR-11 21:03:01

120

La SIG-Sauer P226 Elite Dark in 9 mm Parabellum, qui corredata di modulo Streamlight TRL-1s

ha messo recentemente sul mercato una semiautomatica che presenta tutte le caratteristiche di una moderna Service Pistol: la CZ-75P-07 con fusto in polimero, disponibile in 9 mm Parabellum e .40 Smith & Wesson. Classica “full size” (185 x 130 x 37 mm per 770 g arma scarica), l’arma funziona secondo il principio del corto rinculo della canna, con meccanismo di scatto misto SA/DA, comandi ambidestri ed organi di mira regolabili con riferimen-

La FNP-45 Tactical, ultima evoluzione del modello FNP-45 della famosa azienda di Herstal

ti per l’acquisizione rapida del bersaglio, i quali possono essere completati da un accessorio di puntamento grazie alla presenza di una guida tipo Mil-Std 1913 posizionata sotto la canna. Nella vicina Slovacchia la Service Pistol di riferimento è invece la K100 Mk-6, anch’essa a fusto in polimero, scatto misto, caricatore a grande capacità (17 colpi in 9 mm Parabellum), comandi ambidestri e guida tipo Picatinny. Nel 2005 è stata realizzata anche una

versione di questa “full size” (203 mm di lunghezza totale per 740 g scarica) dotata di sistema di scatto QA (Quick Action) con precarica al percussore. Altri Paesi dell’Europa orientale producono modelli originali catalogabili come Service Pistols. Tra questi la Polonia dove l’Istituto militare di tecnologia WITU (Wojskowy Instytut Techniczny Uzbrojenia) ha sviluppato la WIST-94, semiautomatica in 9 mm Parabellum, con carcassa in polimero, meccanismo tipo Browning, scatto DAO, cane esterno e caricatore da 16 colpi. Di questa “full size” (190 mm di lunghezza per 730 g scarica) esiste anche una versione nota come WIST-94L che integra modulo LAM (Laser Aiming Module) con pulsante di attivazione posto sull’impugnatura, all’altezza del grilletto. La bulgara Arcus Co di Lyaskovets invece ha in catalogo un modello più tradizionale in 9 mm Parabellum, sviluppato per le proprie forze armate e di polizia, noto come Arcus 98, dotato di meccanismo a doppia azione, cane esterno e caricatore da 15 colpi; mentre la serba Zastava di Kragujevac propone un’evoluzione della CZ99 a fusto in lega di alluminio, denominata appunto CZ999 o Scorpion che viene proposta nei calibri 9 mm Parabellum e .40 S&W. Basata sulla meccanica della SIG Sauer P-226, la CZ-999 presenta infatti una serie di miglioramenti originali: levetta per la conversione dello scatto (da misto a DAO), avvisatore di colpi residui nel caricatore (3 colpi) e leva di “hold open” e di “decocking” unificata. Detto

La Glock 17 Gen4 è stata provvista dall’azienda austriaca di dorsalini di tre diverse dimensioni

LE PISTOLE PER USO MILITARE E DI POLIZIA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


116-123Law pistole8@006 1

02-MAR-11 21:03:52

121 Le alternative russe Se il modello russo, o più precisamente di riferimento ex sovietico, in materia di Service Pistols è stato per anni la semiautomatica Makarov PM (Pistolet Makarova) in 9 x 18 mm, che ha sostituito a partire dal 1953 la Tokarev TT33 in seno all’Armata Rossa, oggi l’industria nazionale propone vari modelli per uso militare e/o di polizia, alcuni dei quali adottati localmente dalle forze armate e di sicurezza. Tra questi la Yarygin Pya MP-443 della Izevsk Mecanical Plant o IzhMech/ Baikal, semiautomatica a corto rinculo, progettata da Vladimir Yarygin camerata per la cartuccia 9 x 19 mm ad alto potere di penetrazione 7N21 e dotata di meccanismo di scatto DA, sicura manuale ambidestra e caricatore da 17 colpi. Adottata dalle forze armate russe nel 2003 e da varie agenzie governative, la MP-443 ha dato origine poi alla MP-446, nota anche come Viking, derivazione aggiornata della precedente, sempre in 9 x 19 mm, che conserva le stesse caratteristiche meccaniche ma che ricorre ad un fusto in polimero (830 g scarica invece di 950 per la MP-443). Un altro modello adottato come Service Pistols dalle forze

Girsan in 9 mm Parabellum, uno dei tanti modelli proposti dall’azienda turca per uso militare e/o di polizia

speciali russe e gli agenti dello FSB (Federalnaïa Sloujba Bezopasnosti), il servizio federale di sicurezza erede del KGB, è la SPS (Samozaryadnyj Pistolet Serdyukova) Gyurza, detta anche SR-21 Vector, prodotta dalla ben nota TSNIITOchMash (Central Research Institute for Precision Machine Building) di Klimovsk e progettata da Piotr Serdyukov. Semiautomatica a corto rinculo e scatto DA, camerata per la munizione russa da 9 x 21 mm SP-10 ad alto potere perforante, la SR-21 è alimentata mediante caricatore da 18 colpi. Anche la GSh-18 della KBP di Tula è una pistola a grande capacità di fuoco (18 colpi), ma con meccanismo di scatto DAO e camerata per la 9 mm Parabellum (l’arma può sparare la già citata TN21 come pure la munizione ad alto potere perforante della KBP, nota come 9 mm PBP, con palla da 65 gr e velocità iniziale di 600 metri/sec). Progettata dagli ingegneri Gryazev e Shipunow, questa semiautomatica con fusto in polimero (580 g scarica) e cane interno è stata adottata da alcuni reparti delle forze speciali di Mosca e da vari servizi governativi. Altri modelli che rientrano nella

La IzhMech/Baikal MP-446, detta anche Viking, è una derivazione aggiornata della Yarygin Pya adottata dalle forze armate russe nel 2003 categoria delle “full size” per uso militare e di polizia sono le OTs-23, OTs-27, entrambi proposti dalla TSKIB di Tula. Il primo, progettato da Igor Stechkin, è una pistola da doppia azione e tiro selettivo (raffica di tre colpi), camerata per la 5,45 x 18 mm MPTs altro munizionamento ad alto potere perforante, e alimentata mediante caricatore da 24 colpi. Il secondo invece, noto anche come PSA (Pistolet Stechkina-Avraamova) è un’arma semiautomatica più tradizionale, con meccanismo DA e caricatore da 18 colpi,

che viene proposta in 9 mm Makarov e 9 mm Parabellum. Da notare che dalla OTs-23 è stata estrapolata la pistola automatica OTs.33 in 9 x 18 mm, che spara alla cadenza vertiginosa di 900 colpi/minuto (disponibile caricatori da 18 o 27 colpi), di dimensioni e peso più importanti rispetto alla “sorellina” (220 mm di lunghezza totale per 1.150 g scarica contro 195 mm per 850 g). A quanto pare la OTs-33 è utilizzata dall’OMOS (Otryad Militsii Osobogo Naznacheniy), i reparti per compiti speciali del ministero russo dell’Interno.

ciò, questa “full size” (198 x 140 x 34 mm per un peso di 828 g scarica), garantita dal costruttore per 20.000 colpi, è dotata di comando ambidestro e caricatore da 15 colpi (l’ultima versione, nota come CZ05, è dotata di una guida tipo Picatinny per il montaggio di un puntatore laser o altro congegno di puntamento). Oltre alla Russia, che produce già da anni vari modelli per uso militare e/o di polizia (vedi box), anche l’Ucraina è presente sul mercato delle Service Pistols tramite la Fort RPC di Vinnytsia, azienda di nuova costituzione che propone alcune semiautomatiche “full size” in calibro 9 x 18 mm Makarov DOSSIER

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


116-123Law pistole8@007 1

02-MAR-11 21:03:46

122 Vista frontale della FN P-45, modello con il quale la belga FN di Herstal ha partecipato al programma JCP/CP

Le ultime tendenze

(Fort 12, 14 e 17) e 9 mm Parabellum (Fort 15). Per motivi di spazio non ci dilungheremo su molti altri modelli catalogabili tra le Service Pistols. Prima di concludere limitiamoci quindi a segnalare le più recenti, a cominciare dalla nuova Smith & Wesson SD-9 in 9 mm Parabellum a scatto DA (viene proposta anche in .40 S&W, detta SD-40 appunto), semiautomatica caratterizzata dal design rivisitato del fusto e carrello rispetto ai precedenti modelli Sigma e M&P, priva di sicure esterne e dotata di dorsalini intercambiabili e caricatore da 16 colpi (14 in .40 S&W); e dall’israeliana IWI Jericho-B a fusto in polimero, “restyling” pure lei della Barak in 9 x 19 mm, ma dotata di nuovo pulsante di “decooking” stile Walther P99 e di canna a rigatura poligonale. La P-229 è stata la prima semiautomatica della SIG-Sauer prodotta dalla filiale statunitense di Exeter (New Hampshire)

Tra le pistole europee di nuova realizzazione vanno segnalate invece, oltre alla già citata CZ-75P-07, la Walther P99Q, le FN FNPS e FNP9-17, la SIG-Sauer Full Size e le Glock Gen4. La prima è una variante della P99 con carrello e fusto modificati, molto simile alla Walther-Luznik P99 RAD polacca, dotata di sistema di scatto QA ma con possibilità, in caso di mancata percussione, di ribattere immediatamente il colpo come in una normale doppia azione. Espressamente realizzata per le forze di polizia tedesche, la P99Q non compare infatti nei normali listini commerciali dell’azienda tedesca (30 mila in totale sono state vedute a varie forze di polizia nazionale, che vengono ad aggiungersi alle 40 mila con scatto DAO). La FN Herstal ha completato invece la propria gamma in polimero FNP con l’aggiunta della FNS, che adotta un sistema di percussione con precarica o semi DAO, offerta in 9 x 19 mm (sono previste anche versioni in .40 S&W, .357 SIG e .45 ACP): la FNP9-17

Totalmente ambidestre, le nuove Glock Gen4 si caratterizzano rispetto ai precedenti modelli della gamma per il fusto polimerico RFT (Rough Texture Frame)

ha acquistato due colpi in più di capacità (17 colpi), nuovo disegno del fusto e la sicura polimerica ambidestra, avvicinandosi così esteticamente alla FNP-45 in .45 ACP. La Full Size della SIG-Sauer, con canna da 4,7 pollici e caricatore da17 colpi in calibro 9 mm NATO (l’arma è disponibile anche in versione compatta ed in .40 S&W, .357 SIG e .45 ACP), conserva invece la meccanica ed il modulo di scatto DAO intercambiabile ed estraibile manualmente della P-250, che permette di spostarlo su diverse tipologie di fusto,“small”,“medium” o “large”, una soluzione che nasce dalle necessità proprie di molte forze armate e di polizia di avere in dotazione un’unica arma corta, ma con differenti opzioni (Full Size per le operazioni convenzionali, Compact per quelle speciali e/o in borghese, eccetera), con vantaggi evidenti in termine di addestramento e di riduzione dei costi (da notare che la SIGSauer ha presentato recentemente anche une versione Combat-Camo della P-250 in 9 mm NATO con schema digitale “All Terrain” e canna filettata per il montaggio di un moderatore di suono). Stessa soluzione per quanto concerne le Glock 17 Gen4 e Glock 22 Gen4, rispettivamente in 9 mm Parabellum e .40 S&W, che il costruttore austriaco ha dotato di dorsalini intercambiabili di tre diverse dimensioni. Totalmente ambidestre, queste nuove semiautomatiche si caratterizzano rispetto ai precedenti modelli della gamma Glock per il fusto polimerico RFT (Rough Texture Frame) destinato a garantire una presa migliore, il pulsante di svincolo caricatore reversibile ed il sistema di ricupero con doppia molla, che permette non solo di ridurre sensibilmente l’effetto di

LE PISTOLE PER USO MILITARE E DI POLIZIA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


116-123Law pistole8@008 1

02-MAR-11 21:03:47

123

Modelli della SIG-Sauer sono in dotazione alle forze armate statunitensi (Army, Navy, Air Force et Coast Guard) ed a numerose agenzie federali, quali FBI, DEA e Secret Service

Militari dell’US Navy impegnati durante un addestramento al tiro con la Beretta 92/M9 a bordo di una portaerei in navigazione nel Pacifico

rinculo, ma anche di incrementare notevolmente la longevità dell’arma in caso di uso intensivo. A questi due nuovi modelli, che conservano il sistema di scatto “Safe Action” con sicure automatiche presente sulla totalità dei modelli della Casa austriaca, dovrebbe venire ad aggiungersi la Glock 19 Gen4, versione “up-to-date” del modello compatto

Glock 19, sempre in 9 mm Parabellum (otre al sistema di funzionamento a corto rinculo, il peso e le dimensioni delle nuove semiautomatiche serie Gen4 sono sensibilmente identici a quelli dei corrispettivi precedenti modelli Glock di precedente generazione).

Concludendo Se, come abbiamo visto, in ambito prettamente militare i modelli d’ordinanza

si contano sostanzialmente sulle dite di una mano, con i marchi Beretta, Heckler und Koch, Glock e SIG Sauer a fare la parte del leone, il discorso è un po’ diverso – e diversificato – quando si parla invece delle cosiddette Special Purpose Pistols. Ed è proprio per questo motivo che ci è parso opportuno dedicare un servizio a se stante a questa tipologia di semiautomatiche per impieghi speciali; servizio che pubblicheremo prossimamente in queste stesse colonne. (fine)

D.F.A. DELTA FIREARMS ACADEMY Wilson Combat Official Academy

LA DFA ORGANIZZA IN DATA 15-16-17 APRILE UN ESCLUSIVO CORSO DFA COMBAT PISTOL DI LIVELLO BASICO-INTERMEDIO IN TALE CORSO, BASATO SULLE ULTIMISSIME TECNICHE DI TACTICAL SHOOTING-TIRO TATTICO, SARANNO ILLUSTRATE LE PROCEDURE E LE TATTICHE DELL’UTILIZZO DELLA PISTOLA SEMIAUTOMATICA. IL CORSO E’ APERTO A TUTTI I TIRATORI ANCHE PRINCIPIANTI PURCHE’ IN POSSESSO PORTO ARMI (SPORTIVO, CACCIA, DIFESA) O AGLI APPARTENENTI DELLE ISTITUZIONI E FORZE ARMATE DELLO STATO.

CORSO DFA COMBAT PISTOL ADVANCED 24-25-26-27 GIUGNO CON LA PARTECIPAZIONE DELL’OPERATORE STATUNITENSE (IN ESCLUSIVA PER L’EUROPA) J.L.R. IN TALE CORSO DI LIVELLO AVANZATO DELLA DURATA DI GIORNI 4, LA PREPARAZIONE SARA’ ULTERIORMENTE COMPLETATA CON ESERCIZI SOTTO STRESS INDOTTO, TIRO IN TEAM DA DUE UNITA’, SHOOTING HOUSE NOTTURNA CON UTILIZZO TORCIA TATTICA, E FONDAMENTALI ESERCIZI TATTICI CON ESAME FINALE S.W.A.T. CON LA PARTECIPAZIONE DI J.L.R., ISTRUTTORE S.W.A.T. STATUNITENSE.

CORSI DFA MARZO 26-27 DELTA DEFENSIVE PISTOL I - ROMA APRILE 2-3 DELTA DEFENSIVE PISTOL III- DOMODOSSOLA 9-10 DELTA DEFENSIVE PISTOL I - DOMODOSSOLA 16-17 DELTA TACTICAL CARBINE & PISTOL - DOMODOSSOLA 23-24 DELTA DEFENSIVE PISTOL II - DOMODOSSOLA

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: 3931212121 oppure 3482255500 www.deltafirearmsacademy.com - info@deltafirearmsacademy.com

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F

CM


124-127 LAW-harley e polizia 4@001 1

02-MAR-11 21:03:41

124

mezzi di pattuglia con i contrassegni costituiscono una presenza visibile delle forze dell’ordine sulle strade e servono per favorire lo scorrimento del traffico ed evitare gli ingorghi. In particolare, i motociclisti, quando girano nelle zone pedonali sovraffollate di turisti, attirano sempre la simpatia della gente. Ogni mezzo di locomozione è adattato al meglio in funzione degli obiettivi che s’intendono raggiungere. In materia di prevenzione degli incidenti sulla strada, e per la repressione della delinquenza stradale, le agenzie di polizia americane optano frequentemente per unità motorizzate, che utilizzano le HarleyDavidson. La storia della marca di Milwaukee, fondata nel 1903 nel Wisconsin, è intimamente legata a quella delle forze dell’ordine americane. Fu nel lontano 1908 che HarleyDavidson fornì le prime moto di polizia alla città di Detroit, nel Michigan. Rapidamente le polizie hanno riconosciuto le innegabili qualità di manovra associate a un comfort molto apprezzato dagli utilizzatori, e da qui è nato il motto “HarleyDavidson, il motociclo della polizia”: la moto di polizia divenne rapidamente indissociabile da questo marchio. Da allora Harley-Davidson si è costruita una solida reputazione mai dimenticata, tanto che ai nostri giorni la maggior parte delle forze di polizia in più di 3.400 agenzie sparse nei quattro angoli degli Stati Uniti le utilizzano per i servizi di pattuglia.

Tra Harley-Davidson e la polizia americana, la collaborazione dura da un secolo: il marchio di Milwaukee è diventato un mito e il simbolo dell’America dei vecchi tempi grazie a film come Easy Rider ma anche alle serie televisive di polizieschi, nei quali spesso la motocicletta la faceva da protagonista di Sebastien Fremont (Pro Securité), traduzione di Gianfranco Peletti

Ogni anno la Casa di Milwaukee produce una brochure dedicata alla sua gamma di modelli speciali commercializzati per le forze di polizia

Oggi questa egemonia è apertamente contrastata dalla marca tedesca BMW, che, bisogna riconoscere, dispone anch’essa di una moto molto apprezzata dalle polizie oltre Atlantico, grazie al modello R1150 RT-P (P per polizia). Alcune agenzie molto importanti e riconosciute, quali la polizia autostradale della California, la California Higway Patrol, hanno scelto, ormai da più di vent’anni, di dotare il corpo motorizzato dei motociclisti con mezzi fabbricati a Monaco di Baviera.

Ciò nonostante, per gli europei, il modello classico della polizia americana resta associato a un’Harley-Davidson con le abbaglianti cromature, gli scappamenti che emettono il caratteristico suono, riconoscibile sempre e comunque anche in mezzo al traffico assordante.

Il modello “Electra Glide Police”

Nel catalogo 2010, Harley-Davidson propone per la sua gamma di polizia quattro modelli: la FLHTP Electra Glide (il modello che è più facile incrociare sulle grandi autostrade degli Stati), la FLHP Road King, l’Ulysses XB12XP (è una Buell, azienda che ha chiuso i battenti nel 2009 e apparteneva al gruppo H-D) e la 883 Sportster. L’Harley-Davidson Elettra Glide, nella sua versione polizia, è provvista di un motore bicilindrico V-Twin di 1690 cm centimetri cubici di cilindrata, Un'agente donna della polizia con il cambio a sei velocità e la di New York sulla sua Harleytrasmissione a catena. Il sistema di Davidson modello FLH nella frenaggio è a disco su tutte due le seconda metà degli anni 1970 ruote con un sistema anti bloccag(© New York City Police Degio come scelta. La capacità della partment) riserva del carburante è portata a

HARLEY-DAVIDSON E POLIZIA USA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


124-127 LAW-harley e polizia 4@002 1

02-MAR-11 21:03:52

125

Il reparto della Polizia stradale di New York

Harley-Davidson ricorda la sua collaborazione da oltre un secolo, con le forze di polizia americane, con un distintivo simile alla placca di servizio che le forze di polizia hanno apposta sull’uniforme

La città di New York ha percorsi che coprono oltre 330 km tra strade e autostrade. Per monitorare il grande traffico che scorre ogni giorno su questo nastro d’asfalto, il Dipartimento di Polizia di New York ha un reparto composto da 440 agenti di polizia stradale specializzati nei lavori riguardanti la sicurezza di queste strade. A coordinare questo gruppo è il tenente Tommy White, supervisore di tutte le pattuglie dei motociclisti che utilizzano Harley-Davidson Road King. “In una città con le dimensioni di New York è essenziale che il traffico sulle strade rimanga sempre fluido nonostante le prevedibili problematiche, al fine di facilitare e favorire i tragitti dei residenti e delle persone che le utilizzano per motivi di lavoro”, precisa il tenente White, “il nostro lavoro consiste nell’intervenire in tutti gli incidenti che accadono sulle strade della nostra giurisdizione, stendere un rapporto di polizia con lo scopo di determinare le cause dell’incidente così come le eventuali responsabilità delle persone dei veicoli coinvolti, rintracciare eventuali colpevoli di omissioni di soccorso, reprimere severamente comportamenti pericolosi, mettere in sicurezza le aree pericolose per la dispersione di carico di numerosi veicoli, dare assistenza ai veicoli fermi e, perfino, aiutare e salvare animali feriti mentre tentano di attraversare queste strade”. La Polizia stradale di New York dispone anche di potenti autovetture di pattuglia costituite da Dodge Charger, condotte da 85 agenti motociclisti anziani e di grande esperienza. Dopo i tragici attentati dell’11 settembre 2001, la marca di Milwaukee ha generosamente offerto 37 Harley-Davidson modello polizia alle forze dell’ordine locali, tra cui il prestigioso N.Y.P.D. (New York City Police Department).

La polizia di New York possiede un reparto specializzato nella sorveglianza delle autostrade e superstrade e il controllo del traffico stradale. La New York City Police Highway Patrol di N.Y.P.D. dispone di una flotta costituita da più dozzine di moto HarleyDavidson Electra Glide

sei galloni (23 litri), per un peso totale in ordine di marcia che sfiora i 380 chili. Confortevolmente seduto sulla grande sella individuale, l’agente di polizia in pattuglia alla guida di un’Harley-Davidson incarna forza e tranquillità. Certo che non è possibile aspettarsi da questo genere di motociclette delle prestazioni sportive e nemmeno un comportamento aggressivo. Con una velocità di punta che sfiora i 165 km/h, l’Harley-Davidson Electra Glide è classificata nella catego-

ria delle moto granturismo, più capace di mantenere velocità medie e di percorrere molti chilometri che spunti veloci e prestazionali. Quello che si prova guidando un’Harley-Davidson negli Stati Uniti è esattamente quello che un americano L’Harley-Davidson si aspetta per il suo è al servizio delle modo di guidare, polizie americane molto più rilassato dal 1903. Nella foto e disteso di quello di l’agente Lawrece noi europei. Padgett posa fieDi là dalle sue caratramente sulla sua teristiche puramenmoto modello JD te tecniche, la ver1923 sione polizia della

Harley-Davidson Electra Glide è dotata di molti equipaggiamenti specifici per permettere al suo utilizzatore di lavorare tranquillamente affrontando molte situazioni differenti. Una pistola radar per misurare la velocità è collocata all’interno delle borse laterali, permettendo al conducente di misurare istantaneamente la velocità dei veicoli verso i quali è puntato l’apparecchio. L’equipaggiamento di polizia comprende anche una sirena elettronica per i servizi di emergenza che diffonde un suono potente grazie a un altoparlante installato davanti sul lato destro della moto, due lampeggianti luminosi disposti davanti, e di un lampeggiante con due luci a led posto dieATTUALITÀ

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


124-127 LAW-harley e polizia 4@003 1

02-MAR-11 21:03:47

126 L’Harley-Davidson Road King della polizia di Indianapolis nello Stato dell’Indiana. Notare sul lato delle borse la targhetta con il nome dell’agente di polizia a cui la moto è personalmente affidata “ Officer B. Hanna”

La ricostruzione della scena dell’incidente è una delle principali attività svolte dagli agenti della polizia del reparto motorizzato. Nella foto un motociclista della polizia di Las Vegas misura le tracce di frenata con l’aiuto di un podio ammettendo che fa parte delle dotazioni di bordo contenute all’interno delle borse della sua HarleyDavidson Electra Glide

rilievo dell’incidente. I motociclisti della polizia contribuiscono a svolgere la principale missione di controllo del traffico stradale che obbedisce alla regola delle tre “E”: Enforcement (controlli stradali e repressione delle contravvenzioni), Engineering (guida di veicoli e rispetto del codice della strada), ed Education (prevenzione degli incidenti e formazione dei conducenti). Su questa

Come tutti gli altri servizi pubblici, le agenzie delle polizie americane hanno conosciuto severe restrizioni di budget a seguito della crisi economica che ormai da più di due anni sta conoscendo anche l’America. La polizia stradale dello Stato del Nevada come le altre ne ha fatto le spese. Costituito nel 2008, il reparto motorizzato dotato di superbe Harley-Davidson modello Electra Glide è stato sciolto l’anno successivo

tro, sui lati delle borse, e sulla forcella anteriore. Tutte le moto sono munite di un equipaggiamento radio trasmittente e, all’interno delle borse, una torcia luminosa, il materiale per rilevare gli incidenti e tutto il necessario per fare il servizio di pattuglia.

Vari tipi d’intervento Nei servizi svolti dalla polizia americana, le Harley-Davidson molto di sovente sono utilizzate per effettuare il controllo del traffico sulle strade e i loro servizi principali consistono nella sorveglianza del comportamento degli utenti della strada, nell’effettuare operazioni di prevenzione, controllo dei conducenti per l’abuso di sostanze alcoliche o di sostanze stupefacenti, controlli della velocità, rapidi interventi su tutti tipi d’incidente legati alla circolazione stradale, per coordinare le operazioni di soccorso ed effettuare il

Gli agenti di polizia delle unità motorizzate sono particolarmente intransigenti con i limiti di velocità nelle zone segnalate in prossimità delle scuole. La velocità in questi posti è fatto oggetto di un controllo molto restrittivo e i contravventori ricevono una convocazione in tribunale e delle ammende molto forti che hanno ripercussione sui premi assicurativi. L’Harley-Davidson Electra Glide nella versione polizia è equipaggiata di una pistola radar alloggiata su una apposita staffa laterale fissata al supporto metallico delle borse posteriori della moto

HARLEY-DAVIDSON E POLIZIA USA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


124-127 LAW-harley e polizia 4@004 1

02-MAR-11 21:03:52

127

regola delle tre E è basato il triangolo della sicurezza stradale. Va precisato che, nonostante lo stile di guida meno aggressivo di quello europeo, gli Stati Uniti hanno avuto nell’anno 2008 più di 5,8 milioni d’incidenti stradali, che hanno causato più di 37.200 morti. Inoltre, queste cifre sono in netta riduzione quando sono comparate a quelle degli anni precedenti: ciò costituisce un notevole incoraggiamento pur restando la principale preoccupazione di tutte le brigate motorizzate della nazione. Oltre alle tradizionali missioni legate al traffico stradale, le Harley-Davidson della polizia partecipano attivamente a tutti i compiti di rappresentatività delle forze dell’ordine e sono impiegate generalmente per scortare personalità, cortei e manifestazioni in tutti i mesi dell’anno. I motociclisti sono speciaL’arma storica della Polizia stradale americana Nel 1954, per soddisfare le numerosissime richieste di dipartimenti di Polizia, Smith & Wesson presentò il modello “Highway Patrolman”, uguale a quello della 27, ma con un grado di finitura diverso e prodotto a livello industriale. Questo modello, che nel 1957 fu denominato mod. 28 (ma rimase anche il nome precedente), ha avuto una larghissima diffusione e un grande successo, dovuti alla sua proverbiale robustezza e affidabilità, tanto che è rimasto in produzione fino al 1986 e ancora oggi è molto richiesto dagli appassionati, sul mercato dell’usato. In Italia ha avuto una buona diffusione tra gli appassionati per il suo prezzo abbordabile e sul mercato dell’usato se ne trovano in circolazione diversi esemplari in vario stato di conservazione. L’arma era commercializzata nella classica scatola di cartone blu della Smith & Wesson, avvolta all’interno del foglio di carta speciale marrone, leggermente oleata all’interno per la conservazione dell’arma in tutti i tipi di ambiente. Adesso la Baker e Poncharello e in Smith & Wesson 28 Highway Patrolman è stata sostituita da bella vista il calcio della moderne pistole S&W mod. 28 Highway semiautomatiche Patrolman a doppia azione, che a un costo nettamente inferiore offre un volume di fuoco più che doppio. L’immagine più conosciuta è quella della serie televisiva CHiPS (California Highway Patrol), dove gli agenti Baker e Poncharello, a bordo delle loro potenti motociclette, Una bella vivono grandi avventure nelle “free immagine della way” di Los Angeles. Nelle loro Smith & Wesson fondine la fedelissima S&W 28 mod. 28 Highway Patrolman Highway Patrolman.

Una 'sfilata' di Har-

lizzati particolarley-Davidson mente nelle scorte di sicurezza di personalità e dignitari. L’esempio più classico è quello costituito dal reparto US Park Police, che costituisce la scorta motorizzata ufficiale del presidente degli Stati Uniti d’America, a cui HarleyDavidson fornisce le moto dal 1918. Il distaccamento che si occupa di scortare le personalità politiche è composto da agenti effettivi della polizia di Washington DC, e da agenti dei servizi segreti incaricati della protezione ravvicinata del presidente. Nel 2009, in occasione della parata inaugurale organizzata per l’investitura del nuovo presidente americano, Barak Obama, il reparto è stato dotato di un veicolo sperimentale: un’Harley-Davidson Tri-Glide che, contrariamente a un sidecar, monta tre ruote disposte simmetricamente; conosciuto anche con il nome di Trike, ha la ruota anteriore direzionale e due ruote posteriori affiancate, che conferiscono così all’insieme una grande stabilità. Questo tipo di veicolo è ancora a livello di prototipo, ma è possibile che in futuro sia avviata anche una produzione di serie, se darà risultati positivi. L J

ATTUALITÀ

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_B


128-131-Corso DFA (4)@001 1

02-MAR-11 21:03:39

128

Ancora una volta siamo stati invitati da Delta Firearms Academy, prestigiosa accademia di tiro, per osservare lo svolgimento di un corso estremamente interessante: il basic-intermediate di quattro giorni a cura della redazione

bbiamo assistito all’intensivo DFA Combat Pistol Basic&Intermediate della durata di ben 4 giorni, svoltosi nel mese di febbraio all’accademia DFA: il corso si prefiggeva, in quattro giornate, di preparare al meglio gli allievi nelle tecniche e procedure tattiche di utilizzo dell’arma corta in assoluta sicurezza seguendo protocolli operativi C.Q.B. utilizzati dalle unità di elite S.W.A.T. In tali protocolli è previsto l’utilizzo tattico e non sportivo dell’arma mentre nella maggior parte dei corsi tenuti in Italia s’insegna a gestire un’arma a fini sportivi e ludici; la differenza nella DFA sta

che, dopo aver appreso quanto illustrato in questo corso, gli operatori verranno a conoscenza della differenza che intercorre fra utilizzare un’arma per divertimento o a fini sportivi mettendosi alla prova solo con il cronometro, e nell’utilizzarla con la corretta mentalità tattica, per difesa, la precisione di tiro, la velocità, ma soprattutto con un’attenzione quasi maniacale alla sicurezza, allo scenario operativo e ai compagni di corso con i quali l’operatore deve continuamente comunicare. Il programma prevedeva un consumo di oltre La numerosa classe in ingaggio di precisione

Esercizio d’ingaggio in varie posizioni: notare la presenza sempre costante dietro ogni allievo degli istruttori DFA

1.500 munizioni, e oltre otto ore al giorno sul campo di tiro. Elevato il numero di istruttori impegnati sul campo, punto di forza della DFA, oltre alla comprovata esperienza e professionalità. Con J.L.R. il valore aggiunto è stata la presenza, ancora una volta, di uno degli istruttori S.W.A.T. professionisti statunitensi più apprezzati, grande amico e collaboratore in esclusiva per l’Europa della DFA. J.L.R. ormai con frequenza semestrale affianca il team DFA in corsi sempre più professionali.

Primo giorno L’accogliente club house della DFA, riscaldata (eravamo a meno 5 gradi) e fornita di caffè bollente, ha ospitato con un briefing in cui Franco Antonioli, dopo aver COMBAT PISTOL 4 DAYS BASIC-INTERMEDIATE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet3_W1_F


128-131-Corso DFA (4)@002 1

02-MAR-11 21:04:40

129

dato il benvenuto ai numerosissimi allievi presenti e dopo le dovute presentazioni, illustrava le finalità del corso e passava immediatamente a introdurre i fondamentali che gli allievi dovevano stampare a “fuoco” nelle loro menti. Lasciata quindi la parola a J.L.R. in traduzione simultanea, si è parlato di grip dell’arma, corretta posizione del corpo braccia e busto, visione tattica, utilizzo delle mire e relativo allineamento, controllo dello scatto, dello scenario sul bersaglio e intorno a esso, e la sua relativa lettura in situazioni di emergenza, nonché del controllo degli scatti, respirazione e follow through: tutti step assolutamente indispensabili La posizione High ready per garantire un ingaggio perfetto. Quindi lo staff DFA ha condotto gli allievi sulle linee di tiro pronte con i bersagli ufficiali DFA posizionati secondo uno schema ben preciso. A ogni sessione di tiro gli allievi hanno imparato, con sempre maggiore facilità e naturalezza, a gestire il comportamento dell’arma riducendo via via le rosate e, di conseguenza, aumentando la velocità di estrazione pur mantenendo l’accuratezza e la precisione: gli istruttori davano l’ordine d’ingaggiare a varie distanze (da 4 a 20 metri) cerchietti da 4” concentrando al massimo la rosata e aumentando la precisione e velocità a ogni sessione di tiro. Curioso notare J.L.R. illustra che venivano utilizzati anche dei parla posizione ticolarissimi bersagli, esclusivi DFA, di sicurezza sui quali erano stampati 30 cerchietti High port da 3” numerati singolarmente che dovevano essere ingaggiati sul numero chiamato di volta in volta dagli istruttori partendo da varie posizioni, con arma in high port, high ready, low ready. Dopo ogni ingaggio, a minaccia terminata, gli allievi dovevano tornare nella posizioneprincipe di sicurezza, la high port, con l’arma con la volata verso l’alto, parallela alla testa, assolutamente sicura in campo aperto (indubbiamente più di qualsiasi SUL e low ready) perché in grado di consentire il libero movimento dell’operatore, nonché una scansione completa ruotando il busto in assoluta sicurezza. Nel pomeriggio, il corso prevedeva una spiegazione sui cambi di caricatore, rapidi e tattici, Gli allievi impefacendoli ripetere fino alla perfezione gnati nell’ingagdagli allievi. In seguito, sono state illugio in ginocchio strate alcune tecniche: tiro da fianco e spalle ai bersagli, tiro in ginocchio, varie posizioni, risoluzione degli inceppaDIDATTICA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


128-131-Corso DFA (4)@003 1

02-MAR-11 21:04:41

130

menti e malfunzionamenti nel minor tempo possibile. Siamo rimasti colpiti, a fine giornata, dalla faciliTiro in roll over tà con cui gli allievi assimilavano d a co p e r t u ra e mettevano in pratica (in modo bassa orizzontale del tutto naturale) gli esercizi illustrati, dalla notevole precisione di tiro, addirittura l’ingaggio su cerchietti da un pollice (2,5 cm) dai 3 agli 8 metri partendo dalle varie posizioni di guardia, nonché dalle estrazioni rapide che via via si facevano sempre più fulminee.

Secondo giorno J.L.R. si è soffermato sull’assoluta necessità di non cedere alle “brutte abitudini – bad habits” nel maneggio dell’arma e nel seguire le regole fondamentali. Sul campo, lo staff DFA ha impegnato gli allievi per tutta la mattinata No light condition, nell’ingaggio dalle coperture su ingaggio su combat sagome metalliche reattive con paper ostaggiate cambi tattici di caricatore e comunicazione. Importantissima la spiegazione del corretto utilizzo delle coperture e l’esposizione delle sostanziali differenze, in uno scenario tattico reale e non fittizio o sportivo, tra coperture e nascondigli, le une impenetrabili ai colpi d’arma da fuoco, e quindi sicure e tatticamente valide, gli altri efficaci solo per dissimulare la propria presenza nello scenario ma assolutamente rischiosi e da evitare se non in caso di assoluta emergenza. Nel pomeriggio è stata introdotta un’altra tecnica fondamentale: il tiro in movimento con spostamento tattico, in avanzamento e arretramento nonché tiro laterale con comunicazione in team e cambi caricatori rapidi e tattici.

Terzo giorno

Esecizio del 4 giorno: ingaggio da copertura verticale, finestra, con cambio tattico di caricatore

Nel briefing del terzo giorno, il cuore del corso, lo staff DFA prometteva agli allievi, pronti ed impazienti, “lacrime, sudore e sangue”. Dopo l’indispensabile riscaldamento con ingaggi di precisione dai 4 ai 20 metri, stimolando ancora una volta gli allievi all’assoluto controllo dello scatto, veniva approntato su più linee uno spettacolare percorso tattico con coperture verticali e orizzontali, bersagli metallici reattivi nonché le famose combat paper. Tale esercizio impegnativo e complesso (box exercise) doveva essere affrontato in squadre da

COMBAT PISTOL 4 DAYS BASIC-INTERMEDIATE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


128-131-Corso DFA (4)@004 1

02-MAR-11 21:04:41

131

due unità, importantissimo lo spostamento, la comunicazione. Nel tardo pomeriggio, l’istruttore Franco Antonioli spiegava in modo esaustivo l’utilizzo delle torce tattiche, le varie posizioni, l’fbi load, la neck index, la cross, la posizione a siringa, illustrandone i pregi e i difetti e consigliando la più adatta a seconda degli scenari operativi da affrontare. Matteo Anchieri poi spiegava le varie tipologie delle mire Franco Antonioli e Matteo Anchieri dell’arma, da quelle classiseguono una squadra nell’ingaggio che nere, a quelle con i rida copertura orizzontale: interessante ferimenti bianchi, alle più notare come correttamente gli allievi tatticamente valide, agli inabbiano “adattato” la posizione in giserti al trizio mentre Paolo nocchio per ottenere il massimo della Grandis illustrava l’effetto protezione dalla copertura orizzontale che le scarse condizioni di luce producevano nella visione dell’operatore, soffermandosi sulla Quarto giorno importantissima lettura dello scenario in Dopo il consueto riscaldamento in relow light condition. Infine, J.L.R. ha illustrato l’ingaggio in no light condition. Ter- view dei fondamentali, veniva approntato su ben tre linee un percorso ancora minata la spiegazione la classe veniva impiù impegnativo nel quale le squadre pegnata in una serie di esercizi in assenza dovevano ingaggiare sagome multiple totale di luce. Utilizzando le torce tattiche ostaggiate (importantissima l’assoluta ci si poteva rendere conto di quanto imprecisione di tiro), combat paper (fonportante possa essere questo strumento, damentale la corretta identificazione del indispensabile nell’equipaggiamento di bersaglio da ingaggiare), piattini metalun operatore professionista. lici da 8” e 4” a ben 15 metri in estrazione sotto stress dopo aver effettuato spostamento di Lettura delle porte, corsa da una linea all’altra, apertura ed entrata ingaggi in ginocchio in varie posizioni (a seconda della distanza dal bersaglio), ingaggio di pepper popper di diverso colore per insegnare in modo efficace la priorità di ingaggio a seconda del colore chiamato, coperture verticali e orizzontali, tiro da terra in prone position, roll over e supini, il tutto farcito da numerosi ed indispensabili cambi di caricatore, comunicazione degli operatori e spostamento fra varie tipologie di coperture. Al termine degli esercizi, agli allievi stremati veniva comunicato il risultato innanzitutto per quanto riguarda la ac-

curatezza del tiro, e non ultimo, il tempo impiegato. Come chicca finale, è stata approntata un’attrezzata shooting house, con corridoi, stanze, angoli avversi, finestre e vere porte su cardini, nella quale venivano posti innumerevoli tipologie di bersagli. Fondamentale la spiegazione di J.L.R. sul modo corretto di “leggere” le porte, gli angoli di apertura, come avvicinarsi ad esse e, coadiuvato dallo staff DFA, dimostrava in quale modo entrare in squadra, durante un’azione C.Q.B. L’appuntamento con J.L.R. è per la fine maggio quando tornerà in Italia, alla DFA, per il corso di secondo livello, un Combat Pistol Advanced di quattro giorni: saranno trattate importanti tecniche di entry team in shooting house, discesa da veicoli, recupero ed evacuazione ostaggi e molto altro. N G

Per informazioni Delta Firearms Academy cell. 348 225.55.00, 393 121.21.21 348 781.15.65, 338 278.72.81 www.deltafirearmsacademy.com info@deltafirearmsacademy.com

DIDATTICA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


132-140Afganistan law9@001 1

02-MAR-11 21:04:50

132

Una postazione difensiva della COP Snow, nella valle del Gulistan. In primo piano un fucile di precisione Barrett M82A1 in calibro 12,7 mm

Se la situazione politica e di sicurezza nell’Afghanistan di Karzai rimane pur sempre problematica, il fatto che del nostro contingente si parli solo in occasioni tragiche fa sì che molti pensino a quest’operazione unicamente in termini pessimistici; qualche spiraglio, però, si sta aprendo a cura di Paolo Valpolini

ispetto al reportage sull’Afghanistan pubblicato da Armi Magazine nel dicembre 2009, molte cose sono cambiate in quel teatro operativo, sia in termini generali sia per quanto riguarda più in particolare l’area di responsabilità (AoR) del Regional Command West (RC-W) a guida italiana, e nella quale il nostro Paese ha concentrato tutti i suoi assetti militari dopo che nel novembre 2009 l’ultimo battlegroup (BG) italiano

ha lasciato Kabul. Si trattava del BG incentrato sul 186° rgt. Paracadutisti di Siena, che il 14 febbraio scorso è ritornato in Afghanistan e ha acquisito la responsabilità della sona sud-orientale dell’AoR italiana. Al momento attuale il contingente italiano è incentrato sulla Brigata Alpina “Julia”, comandata dal gen. B. Marcello Bellacicco, che ha dato il cambio nell’ottobre 2010 alla Brigata Alpina “Taurinense” e che verrà avvi-

© RC-West

Il gen.B. Marcello Bellacicco, a sinistra, riceve la bandiera della NATO dal gen. Rodriguez, comandante dell’ISAF Joint Command, in occasione dell’assunzione del comando di RC-West il 18 ottobre 2010

LA SITUAZIONE IN AFGHANISTAN

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


132-140Afganistan law9@002 1

cendata a inizio primavera dalla Brigata Paracadutisti “Folgore”.

In generale Definire con una sola parola la situazione afgana è impossibile, dato che il livello di sicurezza che le forze di ISAF sono riuscite a portare, in collaborazione con le forze di sicurezza afgane dell’Afghan National Police (ANP), dell’Afghan National Army (ANA) e dei servizi intelligence nazionali ossia l’NDS (National Directorate of Security). Per quanto riguarda la zona di RC-W rispetto al 2009 il numero delle Task Force (TF) italiane impegnate sul terreno è passato da due a quattro; la TF North, incentrata sull’8° rgt. Alpini, la TF Center, sul 5° rgt. Alpini, la TF-South sul rgt. Lagunari “Serenissima”, e la TF South-East citata in apertura, che fino ai primi di febbraio era incentrata sul

02-MAR-11 21:04:53

7° rgt. Alpini. A queste forze si aggiungono quelle spagnole (TF Badghis) e statunitensi (TF Raider che si suddivide in TF Ghost e TF Arrow), oltre alle componenti di supporto aereo, in particolare la Joint Air Task Force (JATF) che riunisce gli assetti dell’Aeronautica e della Marina italiana, la TF Fenice (o Aviation Battalion) con la forza elicotteristica dell’Esercito Italiano, il Task Group HELISAF spagnolo, e la Task Force “Comanche” sotto il cui cappello operano gli elicotteri statunitensi. Ognuna delle Task Force italiane ha ricevuto in rinforzo una compagnia del genio, tratta dal 2° rgt. Genio di Trento della “Julia” per i reparti alpini che appartengono alla medesima brigata, e dal 3° rgt. Genio di Udine per i Lagunari, e una compagnia trasmissioni. Il ruolo del genio è di vitale importanza per la bonifica degli itinerari dagli ordigni esplosivi improvvisati,

i famigerati IED che sono costati la vita a numerosissimi militari della coalizione, diversi dei quali italiani. A questi assetti se ne aggiungono altri, ad esempio forniti dalla Brigata RISTA-EW in termini di microUAV per la sorveglianza dall’alto, radar di sorveglianza del campo di battaglia e assetti di guerra elettronica.

Operazione “Mercato libero” Partendo da nord, l’8° Alpini, di stanza in Italia a Cividale del Friuli e Venzone, vede le proprie forze impegnate nella bolla di sicurezza di Bala Morghab, cittadina nella quale gli italiani hanno impiantato una base avanzata o FOB (Forward Operatine Base) fin da metà 2008. Si tratta di un luogo importante non solo perché è attraversato dalla Highway 1, nota anche come Ring Road, la strada principale IN ESCLUSIVA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


132-140Afganistan law9@003 1

02-MAR-11 21:04:52

134

Militari italiani lasciano un villaggio al termine di una MEDCAP durante la quale hanno portato assistenza sanitaria alla popolazione

© RC-West

che collega le città afgane, ma anche perché si trova nei pressi del confine con il Turkmenistan con i conseguenti traffici illeciti. Per espandere la bolla sono stati creati dei Combat Out Post (COP) attorno alla cittadina, piccoli fortini costruiti con Hesco-Bastion, i gabbioni riempiti di terra divenuti ormai un classico nelle operazioni militari, nei quali operano distaccamenti di consistenza limitata. Complessivamente i COP sono 16, alcuni gestiti dagli italiani, altri dagli statunitensi, altri ancora misti con italiani e afgani oppure statunitensi e afgani, mentre nella FOB coesistono militari delle tre nazionalità. Questo lascia poche forze a disposizione per organizzare operazioni dinamiche nonostante i circa 1.000 militari presenti, metà circa dei quali italiani; in occasione di alcune operazioni, come la Bazar Arad (mercato libero) sono state quindi fatte affluire forze dalle altre TF. Uno dei principali problemi della zona è l’alimentazione logistica dato che la via principale, la Highway 1, proveniente da Herat, corre fra montagne scoscese a nord di Darreh-ye Bum done i militari spagnoli della TF “Badghis” e quelli statunitensi della TF “Arrow” stanno man mano incrementando il controllo del territorio con operazioni di rastrellamento e la creazione di COP, ma la sicurezza non è ancora sufficiente per far transitare un convoglo. Viene quindi impiegata una strada più a ovest, di fatto una pista nel deserto, nota come “Lithium”, sulla quale il traffico è però stato interrotto alcuni mesi a seguito di un grave attentato con IED condotto contro la “Taurinense” e che ha visto la morte di alcuni genieri del 32° rgt. Da quel momento la FOB “Columbus” di Bala Morghab è stata alimentata con aviolanci da parte del personale della 46^ Brigata Aerea i cui C-130 hanno recapitato i bundle approntati dal distaccamento della compagnia aviorifornimenti della Brigata “Folgore”, presente a Herat. In previsione dell’inverno, il comando di RC-W ha però deciso di riaprire la Lithium e, dalla fine di ottobre, quattro sono state le operazioni che hanno permesso di far giungere i convogli di rifornimenti alla TF North, con tempi di percorrenza decrescenti; il primo ha infatti impiegato sette giorni ad andare e cinque a tornare, mentre il quarto solo quattro e tre rispettivamente. Per aumentare la sicurezza degli ultimi chilometri di questo importantissimo asse di comunicazione è stato creato a fine anno un primo COP a nord della Lithium, noto come COP “Croma”.

LA SITUAZIONE IN AFGHANISTAN

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


02-MAR-11 21:04:55

© RC-West

132-140Afganistan law9@004 1

135

Una postazione difensiva dell’avamposto di Buiji, nell’area della TF SouthEast; è qui, nella cosiddetta COP Snow, che ha perso la vita il 31 dicembre il CM Matteo Miotto, del 7° Alpini

© TF-South

© RC-West

Genieri in azione nel corso di una missione. Il costante rischio di IED ha portato ad aggregare a ogni unità di manovra una compagnia genio dotata di veicoli Cougar e Buffalo

© P. Valpolini

Un mitragliere dei Lagunari in postazione nella ralla del suo Lince armato di Browning 12,7 mm; in primo piano il sistema Pilar per la localizzazione dei tiri avversari

Personale sanitario della TF South impegnato nella medicazione di un bambino afgano nei pressi di Bala Baluk, nel dicembre 2010

Nuova interruzione a inizio 2011 causa fango, in attesa di una riapertura non appena le condizioni meteo lo consentiranno. Intanto la difficile normalizzazione della cittadina più settentrionale della zona di RC-W va avanti; da tempo gli abitanti chiedono l’apertura di uno sportello bancario, e sembra che prossimamente l’Afghan National Bank possa soddisfare questa esigenza, che giunge dopo che il bazar locale ha ripreso a funzionare a pieno ritmo.

Lungo la Highway La Task Force Center, su base 5° rgt. Alpini di Vipiteno rinforzato da una compagnia dell’82° rgt. fanteria della Brigata “Pinerolo” dotato di veicoli blindati medi Freccia e dalla consueta compagnia genio, trae origine dalla Election Support Force schierata

nell’estate del 2009 a supporto delle elezioni presidenziali afgane; la decisione di concentrare sulla regione centro tutte le forze italiane portava alla creazione di una terza TF, appunto la Center. Questa TF concentra i propri sforzi nelle aree con maggior densità di popolazione, che sono a cavallo delle rotabili principali, una in direzione nord-sud, la Highway 1, e una in direzione ovest-est, la Highway 2. Il risultato assomiglia a una croce, con al centro Herat, mentre la FOB della TF Center è a sud del capoluogo di regione e precisamente a Shindand. Da qui il 5° Alpini controlla due delle zone più critiche, in particolare la Zeerkho Valley dalla quale transita la strada 517 che porta a Farah e lungo la quale il reggimento assicura la presenza continua, e le province di Adraskhan e Guzara nelle quali il rischio è valutato

ancora “significativo”. Lo stesso vale per la provincia di Koshk, il braccio settentrionale della croce; questa zona è destinata a diventare ancor più importante nel prossimo futuro, dato che la rotabile che la attraversa e che porta da Toraghundi a Herat. Passando all’asse orizzontale della croce, a ovest troviamo il passo di Islam Qala, che controlla il confine con l’Iran e dal quale passa anche il gasdotto che collega Afghanistan, Pakistan e India; qui a fine gennaio un plotone dell’82° assicurava il suo turno di guardia, e per dare un’idea dell’importanza del passo, in occasione di un blocco dell’accesso oltre confine si è formata una coda di 1.500 autobotti e autocarri, mentre la benzina è schizzata da 1,1 a 1,5 dollari il litro. All’altra estremità del braccio orizzontale della croce controllata dalla TF Center troviamo IN ESCLUSIVA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


132-140Afganistan law9@005 1

02-MAR-11 21:04:52

136

Una colonna di Lince attraversa l’abitato di Bala Morghab. Questa cittadina è un punto chiave della zona affidata alla TF North

© TF-South

© P. Valpolini

© RC-West

Una vista dall’alto della COP Snow aiuta a rendersi conto delle ridotte dimensioni di questo avamposto, circondato in buona parte dalle montagne

La shura, ossia la riunione con i capi anziani della zona, tenutasi il 9 gennaio 2011 a Shewan, nell’AOR della TF South

Un blindato Freccia e un Lince dell’82° rgt. Fanteria aprono una colonna di rifornimenti lungo la Highway 1

© RC-West

© P. Valpolini

Un “rallista” del 5° Alpini ripreso su un Lince di pattuglia; qui l’arma in ralla è la vecchia e affidabile MG 42/59

invece Chest e-Sharif, nella cui zona sta sorgendo la diga di Salma, che come tutte le grosse iniziative dev’essere fatta accettare alla popolazione locale e attorno alla quale dev’essere garantita la sicurezza dato che per gli insorgenti qualsiasi segnale di normalizzazione è un rischio da eliminare. Ritornando per un attimo a Shindand, sede della TF South, questa località è anche quella scelta quale sede della Scuola dell’Aeronautica afgana, e questo ne vede aumentare ulteriormente l’importanza.

Verso sud Spostandosi verso meridione si trova la Task Force South, basata sul rgt. Lagunari “Serenissima”; questo reparto non fa chiaramente parte della Brigata Alpina “Julia” ma è stato ricevuto in concorso dalla “Pozzuolo LA SITUAZIONE IN AFGHANISTAN

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


132-140Afganistan law9@006 1

del Friuli”, dato che nessuna brigata italiana dispone di quattro pedine operative con le quali dare vita alle quattro Task Force. La TF, che opera dalla FOB “El Alamein” ribattezzata per motivi storici Base “Lepanto” come tutte le basi operative del reggimento, è articolata sul comando di reggimento, su una compagnia lagunari, sulla 32^ Compagnia Genio Guastatori del 3° rgt., che fa parte al pari del reggimento della Forza Nazionale di Proiezione dal Mare e che quindi opera abitualmente insieme ai lagunari. A questi si aggiunge la 2^ Compagnia Bersaglieri del 1° rgt. di Cosenza, facente parte della Brigata “Garibaldi”, il cui ruolo principale è fornire il supporto pesante con i cingolati da combattimento Dardo, anche se quando la situazione non richiede i mezzi pesanti i fanti piumati operano con i ruotati Lince.

02-MAR-11 21:05:00

La 2a Compagnia del 232° rgt. Trasmissioni completa il quadro della TF South. La situazione nella zona è relativamente stabilizzata, nonostante da Farah parta la Strada 515 che collega la città a Bakwa e poi a Delaram, nel sud dell’Afghanistan, città prossima al settore britannico della valle di Helmand. Oltre alle attività di sicurezza, condotte sempre con ANA e ANP, i lagunari hanno iniziato a fine gennaio a condurre pattuglie motorizzate di due giorni con l’ANP, spingendosi anche in zone remote, mentre i Carabinieri stavano iniziando a schierare alcuni addestratori per migliorare l’efficienza della polizia afgana della zona. I Lagunari mantengono una FOB anche a Bala Buluk, la FOB “Tobruk”, dov’è schierata la 1^ Compagnia “Marghera” unitamente a reparti statunitensi, dell’ANA e dell’ANP. La

zona della Tobruk è assai critica per svariati motivi, uno dei quali è che si trova alla congiunzione fra la Highway 1 e la Strada 517, che collega l’arteria principale a Farah. A inizio dicembre, nel corso di un’operazione condotta con una Compagnia in rinforzo e personale dell’ANA e dell’ANP, sono stati catturati sei insorgenti, due dei quali sicuramente capi talebani, mentre altri quattro erano pesantemente sospettati di esserlo; in un’altra operazione a metà gennaio, condotta per 48 ore su due villaggi identificati dall’intelligence, sono stati catturati un capo talebano e tre insorgenti. Si tratta delle tipiche operazioni denominate IBO (Intelligence Based Operations), condotte laddove ormai è stato raggiunto un certo grado di sicurezza, ossia essenzialmente nelle aree delle TF Center e South, in IN ESCLUSIVA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


132-140Afganistan law9@007 1

02-MAR-11 21:04:57

© RC-West

Un Buffalo del genio ripreso durante una “route clearance”; è stato a causa degli IED che la Lithium, la via di approvvigionamento della TF North, è rimasta chiusa per alcuni mesi

cui vengono presi di mira i villaggi nei quali l’NDS ha identificato la presenza di insorgenti, e sui quali dopo l’operazione di concentra un’attività di supporto e assistenza alla popolazione per vincere quella battaglia dei “cuori e menti” che è alla base di ogni possibile successo in un’operazione di contro-insorgenza (COIN) come quella in atto in Afghanistan. La base è sovente fatta segno a colpi di mortaio da 82 mm e al lancio di razzi da 107 mm, ed è previsto lo schieramento di un pallone aerostatico denominato Persistent Survaillance System che consenta di mantenere perennemente sotto controllo la zona circostante, e in particolar modo alcune aree individuate quali basi di fuoco degli insorgenti. Un tale sistema è peraltro già schierato dagli statunitensi nella base di Farah. Da notare come gli statunitensi operino con la loro TF “Ghost” nelle montagne a ovest di Farah, nella zona di Posht-e Rud, in coordinamento con i Lagunari ma sotto il controllo operativo di RC-West.

avendo assunto la responsabilità del settore il 1° settembre ed avendo raggiunto la piena capacità operativa il 18 dello stesso mese. Questo settore, noto in passato come “Opbox Tripoli”, era di esclusiva competenza delle forze statunitensi di “Enduring Freedom”, l’operazione a guida esclusivamente statunitense, mirante a cacciare i talebani, e condotta in parallelo con la missione ISAF. Diversi i problemi iniziali incontrati, sia dal punto di vista operativo che logistico; da un lato l’assenza di reparti dell’ANA e la pre-

senza limitata di forze dell’ANP, dall’altra la necessità di ricostruire di fatto le due FOB nelle quali si sarebbero attestati gli alpini del 7°, ossia la FOB “Lavaredo” di Bakwa e la FOB “Ice” nel Gulestan. In ognuna di queste operavano una Compagnia alpini e una del genio oltre ai supporti, con il comando di reggimento schierato a Bakwa e quello di battaglione nel Gulistan. A queste basi si aggiungeva la COP “Snow” di Buiji, a sud-ovest della “Ice”, posizione chiave all’incrocio di tre vie di comunicazione ma Un militare del Reggimento Lagunari “Serenissima”, armato di mitragliatrice leggera Minimi, impegnato in azione

Il settore più “nuovo” per gli italiani è senza alcun dubbio quello affidato alla TF South-East; il primo reparto che vi si è schierato è stato il 7° rgt. Alpini di Belluno, della “Julia”, che ha però iniziato il suo schieramento in Afghanistan alle dipendenze della Brigata Alpina “Taurinense”,

© TF-South

Aumenta la sicurezza

LA SITUAZIONE IN AFGHANISTAN

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


132-140Afganistan law9@008 1

02-MAR-11 21:05:49

© P. Valpolini

139

© P. Valpolini

Un dettaglio della torretta di un Freccia; si può notare la “palla” del visore indipendente Janus che consente di osservare sui 360° di giorno e di notte senza far ruotare la torretta

© P. Valpolini

Numerosi fucili degli alpini del 5° rgt. erano dotati di sistema di puntamento laser

Una blindo Freccia si appresta a lasciare la FOB Tobruck, a Bala Baluk, dopo aver scortato un convoglio di rifornimenti

tatticamente molto critica perché posta in fondovalle e circondata da montagne. Come sempre l’ampliamento della sicurezza va a contrastare con gli “interessi” degli insorgenti, specie dopo che gli statunitensi avevano ceduto il controllo della zona alle

La Brigata Alpina "Julia" La “Julia”, che fornisce l’ossatura portante dell’attuale comando del Regional Command West e buona parte delle pedine operative schierate sul terreno, è una delle due brigate alpine superstiti nell’attuale organigramma dell’Esercito Italiano, nel 1975 erano cinque, e il suo comando ha sede in Udine. Le sue origini risalgono al 3° Raggruppamento Alpino, formato nel 1923, e nel 1934 assumeva l’attuale denominazione. Rischiarata in Albania nel corso del 1939, all’atto della dichiarazione di guerra del giugno 1940 rimaneva in zona e partecipava alle operazioni offensive sul fronte greco. Rientrata in patria, veniva quindi inviata nel 1942 sul fronte russo, dal quale rientrava nel 1943 con i reparti decimati. Sciolta all’atto dell’armistizio, veniva ricostituita nel 1949. Insignita di Medaglia d’Oro al Valor Civile per gli interventi di soccorso in occasione del terremoto del Friuli del 1976, i reparti della brigata partecipavano anche ai soccorsi in Irpinia nel 1980 e in occasione di numerose altre calamità naturali. I reparti della “Julia” hanno partecipato a diverse operazioni di sicurezza sul territorio nazionale. Nel 1993 la “Julia” ha assunto il

truppe georgiane, insufficienti numericamente, e non a caso il 9 ottobre il 7° Alpini perdeva quattro uomini in un attentato con IED a un convoglio logistico, mentre l’ultimo giorno del 2010 un altro alpino del reggimento veniva ucciso dal colpo di un cecchino presso la COP Snow. Lo schieramento di due plotoni dell’ANA, uno presso ogni FOB, e di una squadra presso la COP “Snow”, e la decisione di rinforzare la FOB “Ice” con una seconda compagnia del reggimento, giunta successivamente in teatro, hanno permesso di lanciare diverse operazioni dinamiche, sia di pattugliamento che di pattugliamento puro e semplice, sia di pattugliamento accompagnato da attività CIMIC e MEDCAP, ossia di cooperazione civile-militare e di assistenza sanitaria alle popolazioni locali. La stesura di un manto di ghiaia sulla via del bazar nel principale villaggio del Gulistan, adiacente alla FOB “Ice”, unitamente a interventi di ripristino della stazione di polizia, di

comando dell’operazione “Albatros” in Mozambico, mentre i suoi reparti hanno operato a rotazione nei Balcani, mentre la Brigata ha assicurato il comando del settore italiano nel 2004 e nel 2006 in Kosovo. Dopo che alcuni suoi reggimenti hanno operato in Afghanistan sotto altri comandi, nell’autunno 2008 la “Julia” si schiera per la prima volta con il proprio comando a Herat, dove è ritornata nell’ottobre 2010. I suoi reparti sono oggi interamente alimentati con personale volontario in ferma prefissata o in servizio permanente. La “Julia” costituisce anche la struttura framework della Multinational Land Force (MLF) cui contribuiscono anche Slovenia e Ungheria. Formata da reggimenti alimentati con volontari in ferma ed in servizio permanente; attualmente dalla “Julia” dipendono il 5° rgt. Alpini (Vipiteno), il 7° rgt. Alpini (Belluno), l’8° rgt. Alpini (Cividale e Tenzone), il 3° rgt. Artiglieria da montagna (Venzone), il 2° rgt. Genio guastatori alpino (Trento), il Reparto comando e supporti tattici “Julia” (Udine) e la Fanfara della Brigata (Udine). La “Julia” è anche la struttura portante di una Grande Unità Multinazionale, composta anche da reparti sloveni ed ungheresi.

pozzi d’acqua e altro, hanno portato a una migliore accettazione delle forze ISAF in zona, e l’incremento di sicurezza e il maggiore appoggio da parte italiana hanno fatto sì che, ad esempio, le forze dell’ANP iniziassero a pattugliare anche di notte, incrementando ulteriormente la sicurezza in una spirale positiva. Lo stesso vale anche per Bakwa; qui i talebani hanno spinto a un esodo della popolazione alla metà degli anni 2000, ed è stato quindi difficile per gli alpini identificare degli interlocutori. Grazie alla collaborazione dell’NDS, la TF SouthEast ha potuto organizzare una shura, la prima da tempo immemorabile nella zona, cui hanno partecipato ben 80 anziani a dimostrazione di una maggiore fiducia nelle forze ISAF. La riunione è servita a mettere a punto un piano di rientro per 500-600 famiglie, che verranno ricollocate nei loro villaggi d’origine. Qui gli statunitensi organizzeranno delle unità di “Local Police”, una sorta di polizia del villaggio, che IN ESCLUSIVA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


132-140Afganistan law9@009 1

02-MAR-11 21:05:52

© P. Valpolini

Un alpino del 5° armato di fucile Beretta SC 70/90 con lanciagranate GLX-160 e mirino Trijicon ACOG; si può notare come il nuovo elmetto si perfettamente compatibile con la cuffia della radio PRR

© P. Valpolini

Il 5° Alpini ha equipaggiato i propri Lince con grate di protezione per i finestrini laterali; in effetti ancora a fine gennaio il lancio di sassi era cosa assai comune nei villaggi

collabora con l’ANP e le altre forze afgane e della coalizione estendendo così la sicurezza. Un ulteriore importante passo avanti dovrebbe avvenire verso marzoaprile, quando finalmente verrà rischiarato in zona un kandak, ovvero un battaglione dell’ANA, che incrementerà considerevolmente le forze a disposizione. Intanto, come accennato in apertura, dal 14 febbraio la responsabilità della TF South-East è passata nelle mani del 186° rgt. Paracadutisti.

Ne riparleremo Molte altre cose si sono evolute nell’ambito di RC-West, a partire dalla presenza dei caccia AMX sulla base di Herat, nel 2009 i Tornado erano rischierati a Mazar-e Sharif, nella zona settentrionale, per problemi essenzialmente logistici (leggi pista), sono giunti in teatro per la prima volta gli EH101 della Marina Militare, è stato rinforzato il dispositivo dell’Aviation Battalion. Ma soprattutto è stata creata una struttura di

intelligence che agisce da interfaccia fra gli assetti statunitensi e il comando di RC-W, aumentando quindi le capacità informative sia sotto il puro aspetto di intelligence, ossia delle informazioni riguardanti l’avversario, sia sotto l’aspetto “info”, ossia mirato alla popolazione e alla situazione locale. A ciò si aggiunga la nomina di diversi governatori provinciali con formazione accademica occidentale, che assicurano un ottimo ponte fra le due culture, le maggiori capacità economiche dei Provincial Reconstruction Teams non a guida statunitense (quello USA è a Farah mentre gli altri tre sono rispettivamente a guida italiana, Herat, spagnola, Qal’eh ye Now, e lituana, Chagcharan) che possono accedere ora ai fondi CERP (Commanders Emergency Response Program) di origine statunitense, e una presenza più capillare anche del ministero degli Affari Esteri italiano, e si può vedere come si possa riscontrare più di qualche segno di

© P. Valpolini

© P. Valpolini

I quattro AMX dell’Aeronautica Militare schierati sull’aeroporto di Herat; i velivoli dei “Black Cats” assicurano la missione di ricognizione fotografica grazie al pod Reccelite

Il pilota di un AMX della JATFa italiana di Herat si appresta a chiudere il cockpit prima di un volo di ricognizione

positività in una situazione che rimane nel suo complesso sempre difficile. Per una descrizione di maggiore dettaglio di alcuni degli argomenti qui affrontati in termini generali, rimandiamo il lettore ai prossimi numeri di Armi Magazine. M

LA SITUAZIONE IN AFGHANISTAN

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F

C


141 radar@001 1

02-MAR-11 21:05:45

FONDINA DA CINTURA A CONCEALME CONCEALMENT EALMENT

“6089 STRIP FAST”

DESIGN COMPATTO ED ESTRAZIONE RAPIDA

DESIGN SOTTILE

cod. d 6089

grazie al Sistema di Portabilità FYB SHAPE

RADAR 1957 PRESENTA LA FONDINA CONCEALMENT “6089” REALIZZATA IN POLYFORM COMPATTA, RESISTENTE, LEGGERA E FUNZIONALE.

DISPONIBILE ANCHE CON 2° LIVELLO DI SICUREZZA cod. 6093 STRIP CONTOUR

Radar 1957, nel suo Laboratorio di Ricerca e Innovazione Radar3Cube, ha progettato e realizzato la fondina 6089 per soddisfare tutte le esigenze del porto borghese dell’arma con tiro sportivo. La fondina 6089 infatti ha tutte le caratteristiche per poter indossare la pistola in completa sicurezza e comodità. La Soluzione Costruttiva adottata da Radar per realizzare la fondina è “Polyform” (Techno polimero termoformato) e “Rubber-Tech” che garantisce stabilità resistenza grazie a due asole all’interno del corpo principale della fondina. La sicurezza di 6089 è dovuta anche dal Dispositivo “STR (Screw Tuned Retention)” che regola la ritenzione della pistola con vite, andando ad agire sulla guardia del grilletto che si adatta nella particolare forma a “goccia” ricavata dalla forma del corpo fondina stesso. Il Sistema di Portabilità FYB SHAPE caratterizza la fondina con una parte posteriore piatta, modellata secondo il profilo del corpo evitando che la sagoma della pistola dia fastidio a chi la indossa.

VIA DEI ROSAI, 7/9/11 • 50054 FUCECCHIO (FI) TEL. 0571 22047 (4 LINEE R.A.) • FAX 0571 21617

INSPIRED BY EXTREME

radar@radar1957.it • www.radar1957.it

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


142-147 ottiche (6)@001 1

142

02-MAR-11 21:05:42

Un cannocchiale… al microscopio V

i siete mai chiesti cosa c’è dentro il vostro cannocchiale? Ne avete mai smontato (e distrutto) uno per soddisfare questa curiosità? Noi sì, e vogliamo condividere quello che abbiamo imparato da questa esperienza. Un cannocchiale è formato da tre parti ottiche principali: la lente frontale, o obiettivo, quella finale, verso l’occhio di chi guarda, detta oculare, e, tra le due, un complesso in grado di raddrizzare e, nel caso, ingrandire l’immagine stessa. La lente frontale serve a catturare la luce proveniente dal soggetto inquadrato e a farla convergere in un punto detto piano focale, posto a una distanza che dipende dalla curvatura della lente stessa; superato questo punto, i raggi iniziano di nuovo a divergere, ma l’immagine che formano è ora rovesciata. Se questo può non essere un problema per le osservazioni astronomiche lo è invece, e grosso, se si sta inquadrando un bersaglio o una preda: serve quindi un complesso di lenti, in genere due, che provveda a raddrizzare, ovvero a invertire nuovamente, la nostra immagine. Tale elemento è detto “erettore”, e può svolgere anche un’altra funzione, dato che variando la distanza tra le lenti al suo interno si modifica il fattore d’ingrandimento. I raggi che escono dal complesso erettore convergono nuovamente in un punto, un secondo piano focale, ed infine l’obiettivo provvede a ingrandire definitivamente l’immagine e a mostrarla all’occhio del tiratore. Fin qui sembra tutto semplice e facile, ma i problemi sono in agguato, iniziando da quelli tipici dell’intera famiglia degli strumenti ottici per finire con quelli strettamente meccanici. Di entrambi intendiamo esaminare almeno i più critici. La componente ottica La lente frontale, l’obiettivo, cattura la luce proveniente dall’oggetto osservato ma potremmo anche pensare che sia la luce emessa dall’oggetto ad entrare nella nostra

È opinione comune che l’ottica della nostra carabina debba costare almeno quanto la carabina stessa, e già questo sta a indicare l’importanza che assume lo strumento di mira. Ma com’è costruito un cannocchiale? di Giuliano Cristofani

La struttura interna di un moderno cannocchiale: in colore giallo l’erettore interno (foto Nightforce)

ottica. Nel momento in cui che il nostro ipotetico raggio di luce incontra la superficie della lente una parte del raggio stesso non riesce ad entrare e “rimbalza”, ovvero si riflette e viene persa: è un fenomeno che riguarda qualsiasi tipo di lente, e un banale esempio è dato dai riflessi che si possono notare sulle superfici degli occhiali o dei vetri. Visto che intendiamo ingrandire l’immagine non possiamo accettare una perdita importante di “materia prima” e si può intervenire depositando, sulla superficie delle lenti, strati sottilissimi di materiali che non permettano ad alcune frequenze luminose di rimbalzare. Ovviamente non è possibile

eliminare del tutto il fenomeno ma solo ridurlo, magari scegliendo quale parte dello spettro luminoso privilegiare e quale sacrificare: tutto non si può avere se non con prezzi elevatissimi perché, come spesso accade, oltre un certo limite per migliorare anche di poco la resa i costi sono sempre maggiori. La presenza di un qualsiasi strato anti riflesso su una lente è immediatamente evidenziata dal fatto che la sua superficie sembrerà colorata: i colori che si vedono variano a seconda delle frequenze che il

Le superfici esterne di qualsiasi ottica presentano trattamenti antiriflesso, spesso molto più sofisticati sulla lente dell’obiettivo che su quella dell’oculare

COM’È FATTO UN CANNOCCHIALE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


142-147 ottiche (6)@002 1

02-MAR-11 21:05:42

143

trattamento non ha assorbito, per cui, a seconda delle scelte fatte dal costruttore, potremo vedere riflessi vermigli, blu o verdastri. Sono proprio questi trattamenti a più strati, generalmente indicati con il termine multicoated, a far lievitare il costo di un’ottica ed alcuni produttori cercano di risparmiare applicandoli solo alle superfici che danno all’esterno dello strumento: la scritta fully multicoated dovrebbe garantire la loro presenza anche su tutte le lenti interne, con un certo guadagno in termini di resa ottica.

Il problema della riflessione non è l’unico, ma abbiamo a che fare con un altro antipatico effetto: la rifrazione. Le varie frequenze che compongono il raggio luminoso subiscono, nell’attraversamento di un mezzo diverso da quello da cui provengono, deviazioni diverse e il raggio stesso si scompone nei vari colori che lo formano dando vita a una specie di piccolo arcobaleno, simpatico ed educativo nei laboratori scolastici ma che, in uno strumento da impiegare per altri scopi, non è accettabile. La soluzione, in questo caso, è quella di accoppiare lenti con differenti indici di rifra-

zione e differenti curvature, cercando di far sì che all’uscita del complesso le traiettorie dei colori si ricompongano. Di nuovo, la perfezione non è raggiungibile e quindi ogni ottica commerciale presenta in misura più o meno evidente questo antipatico fenomeno, conosciuto come “aberrazione cromatica”, che può essere impercettibile solo negli strumenti di elevata qualità: se s’inquadrano immagini ad altro contrasto, per esempio il centro nero sul bianco del bersaglio, questo difetto si paleserà sotto forma di aloni arancioni o viola sui bordi. Vi sono poi altre “aberrazioni” che al OTTICHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


142-147 ottiche (6)@003 1

144

02-MAR-11 21:05:39

Differenti trattamenti antiriflesso sulle lenti frontali di varie ottiche: su due strumenti sembra che le superfici siano quasi opache, ma è indice di un trattamento più efficace che evita al massimo il riflesso. Inutile dire che questi due cannocchiali sono anche i più costosi del gruppo

giorno d’oggi sono abbastanza rare salvo che nei prodotti di basso livello, ma che è comunque interessante conoscere per poter valutare, almeno approssimativamente, la qualità di un cannocchiale che si intenda acquistare: una delle più frequenti è la distorsione, anomalia che fa apparire un bersaglio piano con il centro sporgente e convesso, o al contrario incassato e concavo, ma si possono incontrare anche difetti come l’aberrazione sferica, la coma e l’astigmatismo, per i quali rimandiamo alle pubblicazioni specializzate o all’onnipresente internet.

La componente meccanica Ma se anche avessimo la parte ottica priva di qualsiasi difetto, dobbiamo ricordarci che ci stiamo interessando di strumenti che verranno sottoposti a un uso rude e che devono essere senza pecche anche nella loro parte meccanica. Con essa intendiamo la struttura dei meccanismi interni che permettono di variare il fattore di ingrandimento, nonché di quelli che consentano la ripetitività e l’uniformità delle regolazioni dall’esterno tramite le torrette, senza dimenticare la possibilità di resistere anche al più severo rinculo e l’assoluta impermeabilità che non consenta la formazione di nebbie all’interno. Ma in definitiva come è costruito un cannocchiale da carabina? Cosa si trova dentro il tubo? Come è possibile che il reticolo rimanga sempre centrato anche se si sposta il punto di mira? Alcuni decenni fa le ottiche avevano un ingrandimento fisso, generalmente basso, e tutti i gruppi di lenti erano bloccati stabilmente al loro interno, mentre il reticolo era riportato su un proprio supporto libero di muoversi sotto la spinta delle torrette di regolazione: strumenti resistenti agli strapazzi ma in cui era praticamente impossibile avere il reticolo

Le componenti principali di un’ottica. Si sconsiglia di intervenire su uno strumento delicato come un cannocchiale di mira: difficile smontarlo e impossibile rimetterlo perfettamente a posto

al centro dell’immagine, se non correggendo con molta cura gli attacchi esterni del cannocchiale. Sono poi arrivate le ottiche a ingrandimento variabile e “autocentranti”, in cui le lenti dell’erettore possono essere spostate mediante una ghiera esterna e sono montate su un secondo tubo interno libero di ruotare a un’estremità: in questo modo si può varia-

Il complesso erettore di un’ottica (ormai irrecuperabile…). Le piste elicoidali fanno variare la posizione relativa delle due lenti corrispondenti, variando il fattore di ingrandimento. Apprezzabile la realizzazione in ottone e non in alluminio della parte distale, dove toccano le torrette. Su questo modello il giunto posteriore è sostituito da una boccola in materiale gommoso. In basso, la tipica molla a lamina che provvede a spingere in alto l’intero complesso

re l’ingrandimento e, soprattutto, è l’immagine a spostarsi mentre il reticolo rimane fermo al centro. Inutile dire che oggi tutti gli strumenti di mira (esclusi alcuni modelli militari della IOR e pochi altri) utilizzano questo sistema, che però necessita di molta cura nella progettazione proprio a causa della presenza del tubo interno che può risentire degli stress dello

Un altro cannocchiale sacrificato: qui l’erettore ha un giunto sferico realizzato in materiale sintetico e registrato da una boccola a vite (non fotografata)

COM’È FATTO UN CANNOCCHIALE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


142-147 ottiche (6)@004 1

02-MAR-11 21:06:40

145 Piccolo dizionario delle ottiche: principali caratteristiche VOCE

SIGNIFICATO

Coated

Un solo strato di materiale antiriflettente sulle superfici delle lenti che danno all’esterno, oculare e obiettivo

Fully Coated

Un solo strato di materiale antiriflettente su tutte le superfici delle lenti, interne ed esterne

Multicoated

Trattamento di più strati (quanti dipende dal trattamento stesso) sulle superfici delle lenti che danno all’esterno, oculare e obiettivo

Fully Multicoated

Trattamento di più strati (quanti dipende dal trattamento stesso) su tutte le superfici delle lenti, interne ed esterne. Circa le sigle relative ai trattamenti antiriflesso, da notare che niente dicono sulla qualità dei trattamenti, soprattutto di quelli a più strati: potrebbe succedere che un’ottica Fully Coated, con un unico strato su tutte le lenti sia globalmente migliore di una Multicoated, con solo le superfici esterne trattate

Ripetibilità

Si intende la capacità dello strumento di tornare esattamente allo stesso punto dopo un movimento delle torrette: se si è alzato il tiro di 30 scatti si suppone che abbassandolo di altrettanti si torni al punto di partenza. Troppo spesso non è così

Definizione

Indica la capacità di discriminare i dettagli. Si può valutare empiricamente inquadrando a distanza, con diverse ottiche, un semplice foglio di giornale per vedere fino a che dimensione si riescono a vedere le scritte senza sbavature. In Internet dovrebbero essere reperibili appositi immagini per un test più accurato

Luminosità

Indica la capacità dello strumento di restituire all’occhio del tiratore la luce entrata nell’obiettivo. Questo indice è funzione di tante cose, dalla purezza del vetro delle lenti ai trattamenti antiriflesso, ma anche, a parità di questi parametri, dal diametro dell’obiettivo e dal numero degli ingrandimenti

Robustezza

Il termine si riferisce sia al tubo esterno, che deve essere realizzato con materiali sì leggeri ma resistenti, sia al sistema di montaggio delle torrette, avvitate su un ingrossamento del tubo centrale, ottenuto di pezzo con il tubo stesso o semplicemente appoggiato e incollato. La robustezza esterna può essere facilmente valutata, mentre bisogna fidarsi del produttore per quella interna, intendendo con ciò la perfetta impermeabilità, l’assenza di giochi sulle filettature, il corretto accoppiamento dei materiali delle torrette e dell’erettore

Escursione

Con l’interesse per il tiro a lunga distanza si ricercano strumenti con cui sia possibile tirare sia a 100 che a 1000 metri senza ricorrere ad attacchi inclinati: per un 308 Win l’ottica dovrebbe permettere uno spostamento del reticolo di oltre 40 MOA. Su alcuni prodotti ciò è possibile, ma viene ottenuto in genere aumentando il diametro del tubo esterno o riducendo quello dell’erettore interno, con possibile perdita di luminosità

Eye Relief

Indica la distanza cui deve essere messo l’occhio dell’osservatore per poter vedere a tutto campo l’immagine fornita dall’oculare. Dato che si avrà sempre a che fare con il fenomeno del rinculo, è bene che questa distanza sia almeno di sei-sette centimetri

sparo e delle continue regolazioni. Questo tubo interno deve poter essere brandeggiabile in tutte le direzioni, muovendosi sotto la spinta delle torrette di regolazione e della contrastante molla di ritorno, e quindi deve ruotare sull’estremità opposta, in genere verso l’occhio del tiratore, su un giunto, le cui tolleranze sono

All’interno dell’erettore troviamo due complessi di lenti, inevitabilmente dal diametro molto ridotto

fondamentali. Troppo gioco non permette una regolazione precisa e costante, troppo poco ed il tubo può non spostarsi quando, svitando le torrette, l’unica forza a spingerlo è data dalla molla di ritorno, generalmente ben poco potente. Sono esigenze contrapposte che possono essere soddi-

sfatte solo a patto di un’estrema precisione di lavorazione, ma purtroppo molte ottiche economiche risparmiano proprio non adottando un giunto efficiente o ricorrendo a una semplice boccola in Il complesso anteriore dell’obiettivo vede in genere varie lenti con diverse caratteristiche fisiche incollate tra loro, in modo da minimizzare le aberrazioni cromatiche. Qui, due lenti obiettivo di prodotti di fascia economica e media, con rispettivamente due e tre strati

OTTICHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


142-147 ottiche (6)@005 1

02-MAR-11 21:06:41

146 Differenti trattamenti sulle lenti esterne ed interne dell’oculare di un prodotto economico: all’esterno il trattamento c’è… ma all’interno non è stato applicato

Tipico esempio di aberrazione cromatica: le due luci fotografate di notte danno aloni gialli da una parte e violetti dall’altra

Per al regolazione della parallasse si ricorre spesso ad una terza torretta che muove le lenti all’interno dell’erettore. Su prodotti economici, non certo su questo Sightron, può rappresentare un altro punto critico

elastomero. È possibile che al momento dello sparo il tubo interno che contiene l’erettore compia per inerzia un movimento, ancorché minimo, e a questo punto il suo preciso ritorno sarebbe lasciato alla debole molla di contrasto che dovrebbe vincere gli attriti del giunto. Sono movimenti quasi impercettibili, che però fanno la differenza sul bersaglio: si tenga presente che nelle ottiche con regolazioni da 1/8 di MOA ogni click sposta il tubo di quantità che si misurano in centesimi di millimetro e solo prodotti di alta qualità possono garantire che dopo l’eventuale movimento dovuto al rinculo tutto torni perfettamente al suo posto. Altro problema, quello della ripetitività delle regolazioni. In genere, la testa della torretta va ad agire su una superficie curva ed anche se ha un profilo piatto, quando si sposta il tubo interno in una direzione o nell’altra il contatto diventa puntiforme: una successiva

regolazione dell’altra torretta, ortogonale alla prima, comporta che il punto di contatto si sposti su di una superficie curva e permetta movimenti indesiderati al complesso dell’erettore. Se poi le superfici hanno durezza Le ottiche si stanno diversa il rischio arricchendo di gaddi consumi o get come l’illuminaammaccature zione del reticolo, della parte meno caratteristica utile in alcuni tipi di tiro ma inutile in poligono

I reticoli disponibili sono molteplici

COM’È FATTO UN CANNOCCHIALE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


142-147 ottiche (6)@006 1

02-MAR-11 21:06:38

147 I principali “difetti” ottici: oltre questi ve ne sono molti altri, meno importanti nel nostro settore Aberrazione cromatica

I diversi colori della luce subiscono differenti deviazioni all’interno delle lenti, e l’immagine fornita non è più cromaticamente accurata. Oggetti con forte contrasto presentano aloni ai bordi: violetti da una parte e rossastri dall’altra

Aberrazione sferica

L’immagine viene distorta a causa della geometria sferica della superficie delle lenti: i raggi vicine e quelli lontani dal centro vengono focalizzati su piani diversi. Per eliminare questa distorsione si possono utilizzare lenti asferiche, molto più costose

Coma

Immagini luminose puntiformi, ad esempio un lampione lontano, inquadrate ai bordi del cannocchiale presentano una “coda” luminosa, come una cometa

Vignettatura

I bordi dell’immagine sono più scuri e meno definiti

Distorsione

Le linee verticali non vengono visualizzate diritte ma curve, rendendo convessa o concava un’immagine piana Il complesso dell’obiettivo e dello zoom è talvolta eccessivamente ingombrante e costringe a montare il cannocchiale molto arretrato I reticoli moderni possono essere utilizzati anche per determinare la distanza del bersaglio, ma richiedono un certo impegno per imparare ad utilizzarli correttamente

resistente è reale ed in questo caso il punto di impatto varia in modo grossolano e casuale anche a fronte di pochi click. Infine, parliamo della parallasse, fenomeno che si manifesta quando il bersaglio ed il reticolo non sono perfettamente sullo stesso piano e, spostando anche di poco la posizione dell’occhio che mira, si nota un loro movimento reciproco. Questo antipatico fenomeno è evidente soprattutto con alti valori di ingrandimento e oggi

quasi tutte le ottiche che offrono più di un 10x sono dotate di un sistema meccanico di correzione della parallasse, che consiste nella possibilità o di spostare la lente frontale agendo sulla campana anteriore dello strumento o di muovere i complessi ottici interni mediante una terza “torretta”: quando l’immagine è perfettamente a fuoco si dovrebbe avere anche il minimo errore di parallasse. Usiamo il condizionale perché non è raro trovare strumenti in cui

a parallasse zero non corrisponde un’immagine a fuoco o viceversa… Altre caratteristiche che si devono controllare su di un’ottica possono riguardare il reticolo, che oggi viene sempre più spesso realizzato per incisione, evitando rischi di rottura e permettendo un disegno molto più complesso di una semplice croce. Negli ultimi anni l’arrivo dei prodotti cinesi ha rivoluzionato il settore delle ottiche, un po’ come avvenne anni orsono con quelli giapponesi, visti all’inizio con molta diffidenza ed oggi considerati tra i migliori: stupefacente il balzo di qualità degli strumenti orientali, al punto che oggi è difficile trovare lenti di bassa qualità anche nelle fasce inferiori di prezzo, mentre è ancora possibile imbattersi in realizzazioni meccaniche che non possono reggere a lungo i patiti dello zapping delle torrette. M L

OTTICHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


148-153Saf n ex ord.8@001 1

148

02-MAR-11 21:06:42

Un padre sfortunato di Cristiano Sivieri foto di Antonio Preziosi

G

Il fucile belga SAFN, progettato da Dieudonné J. Saive negli anni Trenta, rappresenta di fatto una consistente pietra miliare nell’evoluzione delle armi leggere da spalla. Questo progetto, il cui unico vero difetto è quello di aver visto la luce troppo tardi, venne preso in seria considerazione dagli inglesi solo alla fine del Secondo conflitto mondiale. Costruito dalla FN di Herstal nel primissimo Dopoguerra, ha il pregio di essere il progenitore di un altro grande fucile, il FAL

eneralmente un buon maestro usa circondarsi di buoni allievi: a questa costante non si sottrasse neppure il grande John Moses Browning, quando decise di farsi affiancare, tra gli altri, da un giovane promettente, Dieudonné J. Saive, durante il periodo in cui lavorò presso la FN. Il giovane progettista non deluse minimamente le aspettative del suo maestro e, verso la metà degli anni Trenta, portò a termine i progetti di un’arma semiautomatica a recupero di gas che per i tempi sarebbe stata rivoluzionaria. Saive concepì questo fucile come il sostituto dei Mauser a otturatore girevolescorrevole che la fabbrica di Liegi stava costruendo da tempo e che era anche ordinanza dell’esercito belga; fu però proprio il fucile che egli avrebbe voluto mandare in pensione, che nelle mani dei soldati tedeschi, nel maggio del 1940, lo fece fuggire frettolosamente in Gran Bretagna portandosi dietro i suoi disegni che offrì ai vertici

inglesi. Questi, però, li giudicarono con sufficienza e arricciando il naso li misero da parte. I progetti vennero ripescati solo verso la fine della guerra quando, a seguito dell’insistenza di Saive che nel frattempo si era fatto degli amici influenti ai vertici del Royal Army; l’esercito di Sua Maestà gli permise finalmente, anche se a denti stretti, di perfezionare il progetto del suo fucile semiautomatico e Saive lo fece, usando la munizione 7.92x57 del Mauser tedesco, che gli inglesi producevano per le loro mitragliatrici BESA e che gli permetteva di poter contare su una piattaforma già disponibile in grandi quantità, che non fosse la “solita” .303 British, la cartuccia di ordinanza britannica di tipo rimmed, che andava sicuramente benissimo per i fucili Lee Enfield, ma creava grossi problemi di alimentazione in armi semiautomatiche (nonostante fosse impiegata con successo, anche nel fucile mitragliatore

In questo primo piano si può vedere molto bene l’alloggiamento previsto per il fondello e nei due sensi opposti, per il resto del bossolo

leggero Bren). Il calibro era comunque provvisorio e fissando l’eventuale inizio della produzione per i primi mesi del 1947 già si guardava con cupidigia alla potenza e alla portata “importanti” del 7.62x63, ovvero il 30.06 americano. Alla RSAF (Royal Small Arms Factory) furono così ordinati

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


148-153Saf n ex ord.8@002 1

02-MAR-11 21:06:50

149 questo contesto, considerando anche come erano stati assemblati, si verificarono problemi al regolatore di gas; problemi che avrebbero potuto essere facilmente risolti da Saive ma che invece servirono come pretesto per abbandonare subito il progetto anche perché l’Alto Comando dell’esercito inglese, nello stesso periodo stava tentando (senza molta fortuna, peraltro) di sviluppare l’EM2, nuovo fucile d’assalto, di totale progettazione britannica. L’ordine dei 2.000 pezzi fu immediatamente cancellato, e i prototipi nei loro vari stadi di avanzamento distrutti.

Un momento della prova

Vista superiore dell’arma; la foglia dell’alzo della diottra è tarata da 100 metri fino a 1000, con step di cento metri l’uno. Sulla sinistra è anche visibile la guida per l’inserimento delle clip di alimentazione

50 pezzi prototipali di quello che fu chiamato EXP-1 o SLEM N°1 (Self-Loading Experimental Model No. 1) ma dei quali era stata richiesta una commessa di almeno 2.000 pezzi per le prove di valutazione. I primi esemplari

della commessa furono costruiti a mano, pezzo per pezzo; ogni componente veniva aggiustato singolarmente, con molto dispendio di tempo ed energia ed appena furono completati un paio di esemplari, questi furono immediatamente sottoposti alle prove pratiche ma in

La nascita del SAFN 49 Questi fucili che avrebbero potuto abbreviare il corso della guerra, non vennero dunque prodotti per ragioni commerciali e politiche. Saive dovette pertanto attendere il termine del conflitto per tornare in patria, alla sua FN dove completò gli studi e le prove di questo splendido fucile che solo nel 1949 (anno dal quale prende il nome il SAFN) riuscì finalmente a vedere la luce, perfezionato in maniera definitiva. Purtroppo per lui, Saive riuscì troppo tardi a completarlo e anche se la FN lo inserì immediatamente nei suoi listini in tutti i calibri possibili e immaginabili, non ebbe il successo che avrebbe potuto avere se fosse nato solo con pochi anni di anticipo, anche perché, gli Stati Uniti stavano praticamente ormai regalando, a titolo di propaganda politica, i loro Garand a chiunque ne facesse richiesta. Nonostante ciò, l’ottimo fucile fu adottato, in calibri differenti, dal Belgio, dall’allora Congo Belga, dalle Indie Orientali Olandesi, da Colombia, Brasile, Egitto e Lussemburgo; il Venezuela e l’Argentina. L’Egitto li acquistò in calibro 7.92 Mauser dato che quella era la sua cartuccia di ordinanza. Sembra inoltre che cinque SAFN siano stati prodotti in calibro 6.5x55 per le valutazioni in Svezia; uno dovrebbe essere stato prodotto in calibro 7.5x54 per le valutazioni in Francia e un altro in calibro 30.06 per gli Usa. Del SAFN 49 sono state costruite anche un paio di versioni particolari delle quali: 1) versione per sniper (che vedremo presto

Lato destro del SAFN 49

EX ORDINANZE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


148-153Saf n ex ord.8@003 1

02-MAR-11 21:06:45

Il SAFN 49 completamente smontato in tutte le sue parti principali

in una continuazione di questo articolo) sulla quale veniva montata una slitta sulla sinistra dell’azione che consente l’inserimento di un’ottica specificatamente disegnata. I fucili per uso sniper, non venivano selezionati per quest’uso; 2) fucile automatico (denominato AFN-49) in calibro 30.06 nato con un sacco di problemi, tra i quali un percussore troppo fragile che tendeva a rompersi e il selettore della raffica che per essere azionato richiedeva la pressione impossibile di 20 kg; inoltre con le sue raffiche in 30.06 frantumava la spalla del tiratore per il rinculo ed era assolutamente ingestibile. Il SAFN 49 venne comunque adottato solo da Paesi non allineati ai due blocchi, in una realtà ormai formata gia da due potenze principali con i loro Stati satelliti; gli Stati Uniti con i loro Garand all’interno del Patto Atlantico, contrapposti all’avanzare, sull’altro versante del mondo (Patto di Varsavia), da un attrezzo bruttissimo ma dalla funzionalità a tutta prova, facile da produrre, dal costo

Tra l’alzo e la guida di caricamento, è presente un pulsante a leva con la funzione di bloccaggio dell’otturatore; una volta caricate le munizioni tramite la piastrina, basta premerlo per richiudere l’otturatore stesso

di fabbricazione esiguo, e che e non si guastava mai: si chiamava AK47 ed i sovietici lo avevano progettato facendo tesoro della lezione impartita al mondo dai tedeschi con il loro Sturmgewehr. Il sistema di funzionamento del SAFN era comunque buono, talmente buono, che su di esso, ricostruendolo attorno alla nuova munizione intermedia 7,62 x 51 statunitense, scelta (obbligatoriamente) da tutto il Patto Atlantico (NATO), prese corpo il famosissimo Fusil Automatique

Legere (FAL) che è stato di fatto l’unico valido antagonista del Kalashnikov. Utilizzato durante la guerra di Corea dall’esercito belga e in molte altre guerre minori sparse per il mondo, il SAFN 49 dette sempre prova di alta qualità e affidabilità, servendo bene i suoi Paesi d’adozione, salvo essere presto relegato in seconda linea per far posto, in larga maggioranza, al Kalashnikov, o a suoi derivati autoctoni,

Lato sinistro del SAFN 49

SAFN 49

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


148-153Saf n ex ord.8@004 1

02-MAR-11 21:06:45

151 La baionetta La baionetta del SAFN riveste anch’essa un ruolo particolare nella storia del fucile, infatti, la scelta della FN non fu univoca ma ben due tipi di lama furono adottati contemporaneamente per servirlo. Il primo tipo ha la lama lunga 230 mm mentre il secondo tipo ha la lama lunga ben 385 mm; la nomenclatura corretta per i due diversi tipi è la seguente: “Baionetta corta da esportazione modello 1949, per il tipo con lama da 9”, e “Baionetta lunga da esportazione modello 1924/46 per il tipo con lama da 15”. In effetti, il modello 1924/49 era originariamente quello progettato per il fucile bolt action Mauser/FN modello 1924, fabbricato ad Herstal prima della Seconda guerra mondiale e fu verosimilmente ordinato solamente dall’Argentina per equipaggiare i loro fucili, benché in seLa baionetta con guito su questi stesla sua custodia si sia stata montata in acciaio anche la baionetta con lama corta.

La regolazione dell’alzo avviene tramite i due pulsanti presenti ai due lati della foglia i quali permettono al corpo del cursore di liberarsi e scorrere liberamente. La vite visibile dietro ad essi, serve invece per la regolazione in deriva

o ancora ai Colt AR15 e ai suoi derivati, secondo le tendenze politiche e le nuove alleanze del Paese in oggetto. Il funzionamento del SAFN 49 Chi ha dimestichezza con i fucili semiauto credo che abbia già chiaro, sebbene a grandi linee, il funzionamento del SAFN; per tutti gli altri,

due note sull’organizzazione meccanica di questo capolavoro non guastano certo: i gas prelevati al momento dello sparo da un foro posto oltre la metà della canna, attraverso un tubo, azionano l’asta d’armamento che, spinta violentemente indietro, va a colpire il portaotturatore trascinandolo assieme a lei nel suo movimento. Esso, nella sua corsa retrograda inizia, agendo come una camma, a sbloccare l’otturatore

Dalla vista frontale è possibile apprezzare le due robuste “orecchie” a protezione del mirino. In primo piano la valvola di chiusura della presa gas, utile per il lancio delle granate

tramite i suoi piani inclinati, sollevandolo posteriormente. Questo movimento fa sì che esso si disimpegni dal traversino di chiusura presente all’interno del castello, il quale lo teneva bloccato, e venga trascinato indietro insieme allo stesso portaotturatore, determinando al contempo l’espulsione del bossolo spento; il riarmo del cane e la compressione delle molle di recupero. Terminata l’energia di spinta e la corsa retrograda, le molle di recupero spingono nuovamente avanti tutto il complessivo otturatore-portaotturatore, attuando in questa fase il prelievo di una nuova cartuccia dal serbatoio e tutta la sequenza inversa, fino a che l’otturatore non è di nuovo in chiusura con le sue propaggini ben allocate negli appositi

EX ORDINANZE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


148-153Saf n ex ord.8@005 1

02-MAR-11 21:07:41

Gli argentini modificarono i loro SAFN trasformandoli in 7,62 NATO e modificarono anche il sistema di alimentazione, rendendo i caricatori pienamente amovibili a differenza dell’originale che era semifisso

recessi. Sembra che questo sistema derivi dallo stesso che Browning inventò per il suo fucile semiautomatico da caccia ma sono moltissimi, oggi, i fucili militari che ne adottano le varianti, facilmente identificabili, per i due ganci di arresto posti all’estremità della cresta del cane dei quali l’anteriore è afferrato direttamente dal grilletto e viene liberato al momento dello sparo; il posteriore, invece, viene afferrato dal dente disconnettore nel momento in cui il cane viene armato dal moto retrogrado dell’otturatore. Il dente fa in modo che il cane non si abbatta di nuovo sul percussore, interrompendo il ciclo, fintanto che il grilletto non venga rilasciato e nuovamente premuto. Quest’arma dispone di un doppio sistema di sicurezza, quello manuale costituito da una levetta la quale, una volta azionata va ad interferire con il movimento del grilletto, bloccandolo di fatto ed entrando con la sua presenza nel raggio di azione del dito che tenta di raggiungere il grilletto stesso, avvisando così che è inserita; l’altra, che impedisce lo

tere all’otturatore la chiusura completa. Interferendo a sua volta con il movimento del cane, gli impedisce di raggiungere il percussore. Una valvola presente al di sopra della presa gas, permette la regolazione della quantità di gas da prelevare a seconda del grado di sporcizia dell’arma. Tirando completamente indietro la manetta di armamento, è possibile bloccare l’otturatore in posizione aperta in modo da permettere il caricamento del fucile inserendo in sequenza due piastrine da cinque colpi come un qualsiasi fucile Mauser; terminata l’operazione, è sufficiente tirare ancora leggermente indietro la manetta per far sì che questa si svincoli dal blocco e lasciandola andare, essa porterà l’otturatore in chiusura, prelevando al tempo stesso la prima cartuccia dal caricatore e camerandola. A questo punto l’arma sarà pronta a fare fuoco e una volta premuto il grilletto essa sparerà, attuando automaticamente un nuovo ciclo di ricarica. Ad ogni pressione del grilletto corrisponderà un ciclo fuoco/ricarica, fino a che tutti i colpi non verranno sparati. Espulso l’ultimo bossolo spento, l’otturatore rimarrà aperto,

Ancora la valvola di chiusura gas, per dire che essa serve quando si vuole sparare la granata da fucile. Da un lato, è stampigliata la lettera “A” ed in questo caso l’arma funziona normalmente

sparo se l’otturatore non è perfettamente in chiusura, è costituita dalla conformazione particolare dello stesso portaotturatore, che deve raggiungere la massima posizione di avanzamento per permetSAFN 49

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


148-153Saf n ex ord.8@006 1

02-MAR-11 21:07:40

153 SAFN 49 Denominazione ufficiale: SAFN (Semi Automatique FN) 49 Fabbricante: Fabrique Nationale di Herstal-Lez-Liege (Belgio) Sistema operativo: semiautomatico tramite recupero di gas, chiusura ad otturatore oscillante Calibro: fu offerto in un numero svariato di calibri; tra gli altri: 30/06, 7x57, 7,65x53, 7,92x57 Alimentazione: serbatoio/caricatore bifilare della capacità di 10 colpi, caricabile tramite 2 lastrine Mauser o separandolo dall’arma, con cartucce sciolte Lunghezza: 1.110 mm Lunghezza canna: 589 mm Peso: 4.300 g (scarico) Mirino anteriore: posizionato sopra la presa gas e protetto da due alette Alzo: a tangente con diottra

bloccato da un apposito dente sollevato dalla suola dell’elevatore, e sarà sufficiente reinserire le piastrine o, più semplicemente sostituire il caricatore vuoto con un altro pieno, per poter riprendere l’azione. Conosciuto anche come ABL e FN 49 (negli USA), il SAFN si presenta come un manufatto di altri tempi; questo è, infatti, un fucile eccezionalmente ben fatto, costruito, appunto, ancora con le tecniche anteguerra per cui tutte le sue parti più importanti sono ricavate da materiali di alta qualità, lavorate dal pieno per asportazione di truciolo ed assemblate in maniera eccellente, con tolleranze molto basse. Queste lavorazioni, impensabili al giorno d’oggi, rendono quest’arma uno dei fucili semiautomatici più precisi ed affidabili in assoluto tra quanto costruito nell’immediato dopoguerra ma anche tra i più costosi. L’ottimo progetto e la qualità della lavorazione fanno sì che quest’arma risulti solida ma anche pesante per il fante che si deve portare a spasso i suoi 4 chili e mezzo abbondanti di arma carica oltre al peso non indifferente del suo munizionamento. L’Argentina, infatti, all’interno di un programma di ammodernamento, nel 1962, sotto la diretta supervisione della FN, fece modificare i suoi SAFN tramite sostituzione delle canne con altre in calibro 7.62 NATO ed i caricatori con altri da 20

La guardia del grilletto: indicata dalla freccia in alto, la leva della sicura mentre la freccia in basso, indica il recesso dal quale spunta l’avvisatore di cane armato

Essendo completamente racchiuso entro la meccanica, l’unico modo infatti per conoscere la situazione del cane, ovvero se armato oppure no è sufficiente sfiorare la guardia del grilletto ed accertarsi che il pin sia fuori o dentro. Questo può ovviamente essere fatto anche al buio

colpi, in modo da aumentarne l’autonomia di fuoco. Quest’arma è comunque un progetto che concettualmente risale agli anni Trenta e qualsiasi modifica non può cambiare questo fatto: il SAFN è più similarmente paragonabile ai Tokarev SVT 38 e SVT 40 russi o al Garand M1 americano (anch’esso concettualmente arretrato, con il suo caricatore a lastrina), che non ai moderni veri fucili d’assalto. E questo fatto rende difficile capire come mai, nonostante i tedeschi avessero fatto scuola, dimostrando al mondo quale sarebbe stato l’indirizzo futuro delle armi leggere da spalla per la fanteria, con la sola

eccezione dell’Unione Sovietica, tutti i Paesi abbiano continuato a procedere in maniera miope e ostinata sulla strada dei grandi e pesanti fucili, camerati per munizioni ultrapotenti, ormai inutili nel panorama normale di combattimento nella guerra moderna. Volendo, però, essere onesti, gli si deve riconoscere che con la sua bella calciatura in legno di noce (e per questo definito propriamente “l’ultimo degli eleganti”) il SAFN rappresenta uno degli anelli di collegamento tra i vecchi grandi fucili anteguerra e i nuovi piccoli fucili d’assalto a tiro selettivo: la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova. M C

EX ORDINANZE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


154-159Akm romeno6@001 1

02-MAR-11 21:07:41

Non solo russo

Un AKM romeno affidabile e robusto, destinato al mercato degli appassionati civili di Philip Arena Jr., foto di Arena e US DoD.

L

a costituzione del Patto di Varsavia portò a una quasi totale standardizzazione del sistema degli armamenti per le nazioni aderenti che si videro indirizzate, in uno spazio più o meno limitato di tempo, all’adozione della munizione M43 in calibro 7,62x39 e del Kalashnikov come arma individuale per le proprie truppe. Il passaggio produttivo e adottivo a questo sistema d’arma-munizione fu iniziato con l’ausilio di tecnici e macchinari sovietici per poi successivamente proseguire in forma nazionale autonoma inserendo talvolta delle variazioni, più o meno significative, al progetto originale. Nella maggior parte dei casi il processo di adozione si articolò

su tre fasi: la prima consisteva in esemplari prodotti in Unione Sovietica, la seconda nell’assemblaggio di armi sovietiche nella nazione di destinazione e l’ultima nella produzione nazionale vera e propria. Le armi delle due prime fasi, particolarmente ricercate dai collezionisti, sono facilmente riconoscibili in quanto tutti i componenti hanno i punzoni di controllo sovietici e i

marchi di arsenale sulla culatta della nazione di destinazione. La terza fase ha avuto periodi temporali differenti a seconda della nazione, e in alcuni casi è stata appoggiata con spedizioni di materie prime o semilavorati prima di Sezione schematica dell’AK/AKM tratta da un manuale tecnico sovietico degli anni Sessanta

AKM ROMENO MODELLO SAR-1

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


154-159Akm romeno6@002 1

02-MAR-11 21:07:42

155

Il tagliafiamme impiegato su alcuni AKML con visore notturno; nel riquadro la filettatura con le tacche di bloccaggio

tenzione del grande pubblico occidentale l’AK47 come arma simbolo delle forze comuniste grazie alle immagini e ai filmati delle agenzie di stampa.

Vista laterale sinistra e destra dell’AKM 47 romeno SAR 1

diventare totalmente locale. Il primo vero prolungato test valutativo, in condizioni di combattimento, per L’AK 47 fu il secondo conflitto indocinese nel quale grandi quantitativi di varie produzioni furono utilizzati da regolari nord vietnamiti, vietcong e consiglieri del Patto di Varsavia. Tra l’elevato numero di esemplari di AK catturati dalle forze sud vietnamite e dagli

alleati occidentali apparvero infatti esemplari non solo sovietici, ma anche cinesi, nord coreani e di nazioni dell’Est europeo. L’arma si delineò subito come robusta, di facile utilizzo, con caricatori solidi e meno sensibile degli esemplari occidentali alle dure caratteristiche ambientali proprie dell’area geografica del conflitto. Inoltre, questo conflitto, per primo, portò all’at-

Gli AK prodotti in Romania I primi AK 47 romeni entrati in servizio nelle Forze armate romene erano esemplari importati dall’Unione Sovietica, verso la fine degli anni Cinquanta, a quali seguirono esemplari assemblati ed il primo modello di produzione locale che si rifaceva fedelmente all’originale sovietico, tipo 3, provvisto di castello in acciaio forgiato e fresato. All’incirca verso la fine del secondo anno di produzione nazionale fu introdotta una prima variazione consistente, in questo caso, nell’aggiunta di un’impugnatura a pistola sul guardamano anteriore inferiore. L’impugnatura realizzata tramite lavorazione di un unico componente in legno, divenne una caratteristica tipica degli esemplari romeni ed era finalizzata a rendere l’arma più controllabile

EX ORDINANZE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


154-159Akm romeno6@003 1

02-MAR-11 21:08:45

156

Rimosso il copriculatta possiamo notare il gruppo porta otturatore con molla di recupero, la parte superiore del cane e la sicura laterale

durante il tiro automatico. Nella versione per truppe da fanteria questa impugnatura anteriore è curvata lievemente in avanti, mentre sui modelli con calciolo ripiegabile, destinati ad unità blindate ed aerotrasportate, risulta essere curvata verso l’indietro. La transizione in Unione Sovietica all’AKM (Automat Kalashnikova

Modernizirovannia) in lamiera stampata, volta a semplificare il processo produttivo e ridurne il peso, fu seguita anche dagli altri Paesi del Patto, Romania compresa. Dagli anni Settanta in poi iniziò una ulteriore diversificazione nei modelli romeni concernenti specifici esemplari oltre a modifiche riguardo i calcioli ripiegabili, le im-

pugnature anteriori e le sigle identificative principalmente dovute alle produzioni per l’esportazione di assistenza militare verso nazioni più o meno apertamente appoggiate dal Patto di Varsavia. I calcioli ripiegabili dei primi esemplari erano identici a quelli dell’AKS 47 sovietico, mentre i successivi si rifacevano a quel-

L’AKM in configurazione tiratore scelto La Romania ha prodotto sia SKS sia AKM in configurazione da tiratore scelto: gli AKM erano prodotti in due versioni una con la canna lunga 415 mm (versione come l’AKM normale) e l’altra con canna lunga 485 mm. Riguardo alla calciatura era utilizzata sia quella standard sia quella

L’ottica romena LPS con ingrandimento 4x24 montata sulla slitta laterale dell’AKM

dell’FPK, mentre le ottiche consistevano principalmente nell’LPS romeno (copia della PSO-1 sovietica) modello 2 con ingrandimento 4x e illuminazione del reticolo, nelle ore notturne, tramite un elemento circolare di tritium posto all’interno dell’ottica. Dato che l’ottica LPS dispo-

AKM in configurazione tiratore scelto con calciatura tipo FPK ed ottica LPS 4x24

ne di regolazioni a tamburo calibrate per la munizione 7.62x54R l’impiego con la munizione 7,62x39 prevede che l’utilizzatore sviluppi una propria tabella con fattori di correzione per il tiro in riferimento ad arma e lotto di munizionamento d’impiego. La calciatura dell’FPK, grazie alla sua conformazione, con

la parte superiore rialzata, fornisce al tiratore un appoggio per la guancia più confortevole ed un migliore posizionamento durante l’impiego del sistema ottico. Nel tiro con l’ottica LPS, sempre con solo appoggio frontale su sacchetto di sabbia, sono state sviluppate a 200 metri rosate di circa 7,5 centimetri.

AKM ROMENO MODELLO SAR-1

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


154-159Akm romeno6@004 1

lo dell’ MPi-KMS prodotto nella Germania Est. Per gli AK/AKM di produzione militare romena il numero di matricola o parti di esso sono stampigliate sulla culatta, sul copri culatta, sull’otturatore, sul tubo recupero gas, sulla guardia del grilletto e sulla leva della sicura. Riguardo alla matricola sulla culatta, posta sul lato sinistro, questa è – di norma – preceduta dall’anno di fabbricazione a quattro cifre e da una o due lettere indicanti la serie di produzione; tuttavia sono state notate una serie di variazioni per le quali vi rimandiamo al box matricole. Le lettere di riferimento per il selettore di fuoco sono “S” per sicura, “FA” per tiro automatico ed “FF” per tiro semiautomatico riferite alla versione militare romena, oppure “S”, “A” e “R” (medesimo ordine delle funzioni di utilizzo precedenti), inoltre alcune versioni per l’esportazione militare erano contrassegnate anche da “1” , “2” e “3” (medesime funzioni di utilizzo precedenti); la versione civile invece, che qui di seguito osserveremo, presenta solamente due posizioni “S” per sicura e “F” per tiro semiautomatico, identiche alla versione civile presente sul mercato statunitense. Sul mercato statunitense le armi militari di fabbricazione romena sono talvolta identificate con la sigla AI per AK47, AIS per AKS47, AIM /S per AKM/S47; mentre esemplari prettamente destinati al mercato civile con S.A.R. od altre sigle. Le variazioni romene ai progetti originali sovietici concernenti l’AK47 (in produzione militare fino agli anni 90) sono identificabili, in ambito locale, a seguito del calibro e dell’anno di produzione come, ad esempio, P. Mitraliera modello

La parte inferiore dell’arma con il vano caricatore e la leva di sgancio

02-MAR-11 21:08:47

157

Il tubo recupero gas provvisto nella parte anteriore di piccoli fori circolari per lo sfogo dei gas

Mire aggiuntive al tritium montate su un AK47

1963, modello 1965, modello 1990 mentre per l’AK74 quale Pusca Automata modello 1986 e seguenti. Negli anni recenti la Romania ha partecipato, con le forze Nato, alle operazioni in Iraq e Afghanistan e ha fornito un discreto numero di armi tra cui anche AKM, in varie versioni, alle nuove Forze armate afgane. AKM SAR-1 L’esemplare di SAR-1 scelto per la prova è un esemplare nuovo destinato al mercato degli appassionati civili e si rifà fedelmente, per quanto è possibile a norma di legge, al progetto originale AKM. L’arma è stata smontata completamente per la rimozione del grasso di conservazione e per un’attenta valutazione

di ciascun componente. La lavorazione è buona e denota una certa rifinitura totale dei componenti; si riscontra inoltre un assemblaggio di elementi prodotti secondo specifiche militari uniti assieme ad altri destinati al mercato civile. Il castello è in lamiera stampata caratterizzato dalle piccole guide per il caricatore, ricavate sui fianchi in fase di stampaggio, e prodotto appositamente per il mercato civile come anche alcune delle parti interne, la copertura in lamierino è provvista di nervature. La canna è cromata, dotata di freno di bocca a “fetta di salame”, costruita su specifiche militari e probabilmente acquisita da riserve strategiche non più in uso, come probabilmente anche otturatore e gruppo armamentopistone-recupero gas, che forniranno all’appassionato tiratore una possibilità di uso decisamente prolungata nel tempo. L’estremità anteriore del tubo contenente il pistone d’armamento è contraddistinto da piccoli tagli semicircolari per lo EX ORDINANZE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


154-159Akm romeno6@005 1

02-MAR-11 21:08:45

158 sfogo dei gas specifici della serie AKM. La mira frontale è costituita da un “palo” verticale, regolabile in altezza e deriva protetto lateralmente da alette curve, mentre la mira posteriore a “ V ” è caratterizzata da una posizione da combattimento e da un alzo graduato con intervalli di mira da 100 a 1000 metri. Le mire possono essere dotate facilmente di inserti di riferimento al tritium per tiro in situazioni di scarsa visibilità. Calcio, impugnatura a pistola e copricanna sono di buona fattura e rispecchiano anch’essi la produzione di ordinanza romena. Nella parte posteriore della calciatura, coperta da guscio in metallo con finestra, è ricavato un alloggiamento per il kit di pulizia fornito in dotazione con l’arma, mentre l’asta dello scovolo è posizionata sotto la canna. Nel kit di pulizia è presente un apposito accessorio per la regolazione della mira frontale, talvolta non presente in quello di produzione di altre nazioni. Il grilletto è liscio, abbastanza largo e con una curvatura regolare; lo scatto è buono, ma contraddistinto, come tutte le serie AK, da una precorsa piuttosto lunga

La slitta laterale per il montaggio di vari sistemi ottici

prima di uno scatto rapido che tende a cogliere di sorpresa chi non ha mai utilizzato quest’arma: con un po’ di pratica ci si adatterà facilmente. Il fuoco è facilmente controllabile e l’estrazione decisa anche dopo un impiego prolungato e con presenza di residui; la vampa alla bocca non è eccessiva. Per quanto riguarda la manutenzione dell’arma si consiglia la normale pulizia di tutti i componenti dopo l’impiego

prestando parecchia attenzione al tubo recupero gas (specialmente in caso di utilizzo di munizioni corrosive) un elemento trascurato da molti utilizzatori. Questo AKM romeno è inoltre provvisto di una slitta laterale, modello 2, posta sul lato sinistro del castello per il montaggio di eventuali vari sistemi ottici quali l’1P29 (esemplare similare al trilux britannico), ottiche della serie PSO-1, red dot PK-A e i sistemi di visione notturna 1PN34,

L’arma con la sicura inserita, sono visibili chiaramente le due posizioni: sicura (S) e fuoco (F)

AKM ROMENO MODELLO SAR-1

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


154-159Akm romeno6@006 1

02-MAR-11 21:08:45

159 AKM SAR-1 Modello: AKM SAR-1 Calibro: 7.62x39 Funzionamento: semiautomatico Lunghezza canna: 415 mm Lunghezza arma : 875 mm Alimentazione: caricatore bifilare Sicura: manuale a due posizioni Mire frontale: palo protetto con regolazioni in alzo e deriva Mira posteriore: tacca a V con incrementi da 100 a 1000 metri Numero di catalogo: 14023 Stato produttore: Romania Distributore: TFC (codice prodotto del listino TFC n. CP025903), www.tfc.it

NSP3 e similari. La versione militare di AKM con visore notturno 1PN34 o NSP3, definita con la sigla sovietica di AKML, veniva dotata di un apposito tagliafiamme di forma allungata, al posto del freno di bocca normale, in modo che la fiammata dello sparo fosse ridotta per essere meno visibile dall’avversario e anche deflessa per non “accecare” il sistema notturno. Questo apposito tagliafiamme, inoltre, tende ad “alzare” lievemente la curva di gittata del proiettile e per tale ragione è necessario modificare le regolazioni di tiro dell’ottica se impostate sul compensatore standard. Gli AKML videro largo impiego da parte di unità speciali sovietiche durante le operazioni di Chechnya ed in altre aree di crisi. Per le prove a fuoco sono state impiegate sia munizioni di vari produttori quali Barnaul, Fiocchi, MFS e Sellier & Bellot oltre a munizioni appositamente Copertura in lamierino, molla recupero e gruppo portaotturatore-pistone recupero gas

Le matricole dell’AKM Ecco alcuni esempi di matricole d’arma posizionate sul lato sinistro della culatta riscontrate su AKM di produzione romena; il logo di arsenale, quando è presente, corrisponde ad una freccia, con la punta verso l’alto, posta all’interno di un triangolo (le x minuscole indicano numeri) . Sugli esemplari civili è aggiunta la scritta sul lato sinistro del castello “ROMTEHNICA Mod. AK SAR 1”: • Logo arsenale 1985 PM 6xxx : (anno fabbricazione dopo logo) produzione militare e civile • AA 1xxx 1993 : (anno di fabbricazione finale) produzione militare • DU 37xx - 8xx – 1975 : (anno di fabbricazione finale) AKMS produzione militare • 5x - 9xxxx - x5 AKM : produzione civile

ricaricate. Per le munizioni ricaricate si è scelta la polvere Vithavuori N120, in vari caricamenti come da manuale, provvisti di palle sia FMJ sia SP con pesi di 122 e 123 grs, bossoli in ottone Winchester e Lapua e inneschi CCI, inoltre sono stati ricaricati anche bossoli in ottone e in lega metallica provvisti di inneschi Berdan 5,5 mm RWS tipo 5620. Al poligono Nelle prove di tiro abbiamo anche impiegato palle Lapua G477 da 100 grs ed anche queste, pur essendo .308, hanno dato dei buoni risultati. Alcune fonti citano l’impiego in forma sperimentale di munizioni con palle da 100 e 110 grs (diametro .310) appositamente destinate per l’impiego su armi per tiratore scelto in calibro 7,62x39. Durante le varie prove non abbiamo potuto reperire le suddette palle, ma ci riserviamo per il futuro, dopo averle utilizzate, di mettervi a conoscenza dei risultati ottenuti. L’AK romeno è stato sottoposto ad un breve

rodaggio iniziale prima di passare alla prova vera e propria, ma comunque ha sempre funzionato alla perfezione, con tutte le munizioni impiegate senza alcun inceppamento. Tutte le prove sono state eseguite in ambito diurno durante mesi invernali con umidità piuttosto elevata e luminosità corrispondente al periodo; per il tiro mirato, con il solo appoggio frontale su sacchetto di sabbia, si è scelto di sparare gruppi di cinque colpi con il vario munizionamento a disposizione, in più sessioni di tiro, e valutare le rosate ottenute. A 50 metri, con le mire in dotazione, le rosate migliori ottenute erano comprese in un diametro di circa tre centimetri, per passare poi a cinque centimetri a cento metri. Nel tiro rapido in piedi, l’arma è facilmente controllabile, come anche semplice l’acquisizione di bersagli, tipo mezzobusto, posti a venticinque e cinquanta metri; la velocità di acquisizione aumenta quando l’arma è dotata di mire al tritium. La lunghezza della calciatura è un poco corta per il tiratore medio occidentale attuale e necessita per alcuni di un po’ di pratica, eventualmente sono disponibili degli appositi poggiaspalla in gomma che allungano la calciatura di circa due centimetri e mezzo. In conclusione, l’AKM è considerato a livello generale una buona arma, dai costi contenuti, indirizzata ad unità di fanteria con soldati di medio livello; riguardo all’esemplare provato questo rispecchia la serie generale AKM e risulta anch’esso robusto, di facile utilizzo e manutenzione nonché adattabile a varie customizzazioni con gli innumerevoli componenti attualmente disponibili in commercio. Infine, la slitta laterale per sistemi ottici è un altro punto a suo favore che sicuramente soddisferà gli appassionati nel tiro in poligono od in cava. EX ORDINANZE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F

CM


160-165Breneke6@001 1

160

02-MAR-11 21:08:39

Original Brenneke Ideato nel 1898, il proiettile Brenneke è uno dei più diffusi e conosciuti, tanto che per molti cacciatori il nome dell’inventore tedesco è sinonimo di cartuccia slug. Diversi produttori offrono munizioni caricate con quei proiettili, che oggi sono realizzati a Langenhagen insieme a una completa gamma di cartucce per armi lisce e rigate. Vi proponiamo quelle tradizionali per la caccia al cinghiale col fucile a canna liscia di Vittorio Balzi

A

nche se la carabina semiautomatica ha fatto passi da gigante quanto a diffusione, molti dei cacciatori che, lungo lo Stivale, insidiano il cinghiale, utilizzano e continueranno ad utilizzare il fucile a canna liscia caricato con munizioni a palla asciutta. La denominazione probabilmente prende le mosse dall’epoca in cui anche per le cartucce degli shotgun il proiettile era sferico, tipologia questa assai poco indicata per quanto riguarda precisione anche a distanze medio-brevi, portata effettiva (conseguenza della precisione scarsa ma anche della rapidità di ritardazione conseguente all’attrito dell’aria), capacità di penetrazione e potere invalidante. L’Idea di Brenneke Diversi sono stati i tentativi per realizzare un valido proiettile da sparare nelle canne lisce ma la ricetta migliore fu quella di Wilhelm Brenneke che nel 1898 realizzò il proiettile che porta il suo nome e che, a meno di modifiche di dettaglio, è giunto sostanzialmente

La Brenneke Classic è proposta nei calibri 12, 16 e 20, sempre con bos-

invariato fino a noi. solo da mm 70. Il proiettile ha un peso “canonico”, ovvero 31,5 grammi Nel corso degli anni, a nel 12, 27 grammi nel 16 e 24 grammi nel 20. Tutte queste munizioni dispetto del temporaneo sono accreditate di una rosata di 5 colpi a 50 metri pari a cm 5 successo di proiettili “alternativi”, come ad esempio gli Stendebach e i Blondeau (entrambi “tradizionali” come appunto i Brenneke e i assimilabili a grossi rocchetti, col primo cavo Foster (e le rispettive evoluzioni e imitazioe dotato internamente di alette), solo le palle ni) hanno poi dovuto fronteggiare la conFoster, ideate nel 1931 da Karl Foster, hanno correnza di quelli sotto calibrati, che hanno costituito una valida alternativa, diventanricevuto un certo impulso dal diffondersi, do molto utilizzate soprattutto negli Stati negli USA, degli shotgun a canna rigata. Uniti. Non che negli USA le Brenneke non Questi si prestano molto bene all’uso sulle siano utilizzate, al contrario, ma se si deve maggiori distanze e negli USA godono fare una classifica delle preferenze possiamo anche del divieto o del contingentamento affermare che negli USA le Foster sono più all’uso di carabine imposti dalle diffuse delle Brenneke, mentre nel Vecchio Continente accade esattamente l’opposto. I proiettili

24 grammi a 430 m/sec con bossolo da 70, questo il “ritratto” flash della Brenneke Classic in calibro 20, cartuccia per chi vuole precisione e penetrazione ma, allo stesso tempo, alla potenza bruta preferisce leggerezza e migliore gestibilità

LA CARTUCCIA BRENNEKE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


160-165Breneke6@002 1

02-MAR-11 21:09:49

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


160-165Breneke6@003 1

02-MAR-11 21:09:44

162 normative venatorie di diversi Stati della Federazione a stelle e strisce. Il fucile del 12 con canna rigata (e in misura minore quello, assai meno diffuso, del 20) consentono un deciso incremento della portata utile, che per alcuni proiettili di ultima generazione viene stimata intorno ai 160-170 metri, contro i 75 metri che si possono mediamente considerare come la portata utile effettiva a caccia di un fucile del 12 a canna liscia caricato con palla asciutta. Ma il fucile del 12 a canna rigata perde quelle doti di maneggevolezza (le canne sono più lunghe e massicce) che lo fanno preferire in Italia, dove la caccia al cinghiale assai difficilmente richiede tiri lunghi, mentre sono assai frequenti i tiri di stoccata contro bersagli in rapido movimento a distanze brevi e brevissime. E poi l’Italia non è l’America neppure come terreni di caccia e i grandi spazi aperti sono una rarità, mentre Oltreoceano sono spesso la norma. Anche se non ha mancato di rivolgere la sua attenzione ai caricamenti più recenti e pur utilizzando una certa quantità di cartucce con proiettile Foster, il cacciatore italiano (e in buona misura quello europeo) resta soprattutto un utente di Brenneke, siano queste “originali” o si tratti di cartucce che, come ad esempio la Palla Gualandi, possono esserne considerate una derivazione. Ma come si spiega il successo ormai ultrasecolare del proiettile ideato da Wilhelm Brenneke? Bastano due parole: precisione ed efficacia terminale. Vediamo come è possibile.

una vite che trattiene il borraggio, costituito da due dischetti di cartone con in mezzo una borra di feltro. Questo borraggio riduce il colpo di ariete che i gas propellenti somministrano al proiettile quando iniziano a spingerlo in avanti e allo stesso tempo assicurano la tenuta dei gas, che non trafilano nella canna andando a sopravanzare il proiettile: in questo modo vengono ad essere evitate perdite di velocità e turbolenze che potrebbero alterare il volo del proiettile. Ma il borraggio non serve solo a quello, perché ha anche la funzione di “allungare” il proiettile, spostandone ulteriormente in avanti il centro di massa rispetto a quello di forma e aumentandone così la stabilità naturale in volo. La parte anteriore del proiettile è massiccia non solo per spostare in avanti il peso ma anche per aumentare la densità sezionale e, quindi, anche la capacità di resistere alla ritardazione dell’aria (conservando così più a lungo la velocità), e favorendo altresì la penetrazione. E sempre a proposito della parte anteriore, è da notare che questa è conformata in modo da “fustellare” il bersaglio, così da produrre un canale di ferita più ampio, favorendo la perdita di sangue da

I motivi del successo Il fucile a canna liscia non ha rigature nell’anima e di conseguenza i suoi proiettili necessitano di una qualche forma di stabilizzazione. Il sistema più semplice consiste nello spostare in avanti il centro di massa rispetto a quello di forma, così da ottenere in volo una stabilità naturale; nelle Brenneke ciò avviene perché la parte anteriore è spessa e robusta e il corpo risulta parzialmente cavo in quanto ospita uno stelo sul quale è avvitata

parte dell’animale colpito. Il proiettile Brenneke può espandere all’impatto ma la sua efficacia non si basa sull’espansione bensì sulla creazione di un canale di ferita quanto più lungo e ampio possibile, così da raggiungere con maggiore facilità organi vitali. Inoltre, la massa notevole e la costituzione robusta (tale da ridurre al minimo i rischi di frammentazione del proiettile) rendono maggiormente probabili effetti significativi a carico di ossa importanti. Una carriera ricca d’idee Wilhelm Brenneke non ha al suo attivo soltanto il proiettile slug concepito nel 1898 e il suo nome è legato anche a una serie di cartucce e proiettili per arma lunga rigata. La sua attività come inventore e tecnico balistico ebbe ufficialmente inizio nel 1895 con la fondazione, a Lipsia, della fabbrica di fucili e munizioni che porta il suo nome e che ancora oggi è proprietà degli eredi del geniale Wilhelm. Quella che è ora la “Brenneke Gmbh”, con sede a Langenhagen, produce un’ampia e articolata gamma di cartucce e proiettili per fucili a canna rigata e a canna liscia, gamma tutta basata su proiettili ideati da Wilhelm Brenneke e continuamente agLa Gold Magnum prende il suo nome dal rivestimento protettivo sul proiettile, rivestimento reso necessario dall’alta velocità e dal forzamento nella rigatura. Si tratta infatti della proposta Brenneke per armi rigate del calibro 12

LA CARTUCCIA BRENNEKE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


160-165Breneke6@004 1

02-MAR-11 21:09:45

163

Il Benelli M2 viene proposto nell’allestimento con canna slug da cm 61 e, sempre nella stessa lunghezza, con canna rigata. In questo fucile la Brenneke Gold Magnum ha fatto registrare 456 m/sec, con una corrispondente energia di 4055 Joules. Anche lo M2 ha calciatura Comfort che riduce rinculo e rilevamento, “dettaglio” particolarmente apprezzabile quando si ha a che fare con energie e quantità di moto come quelle erogate dalle Brenneke Gold

Brenneke propone anche caricamenti con proiettili sottocalibrati come RubinSabot e SuperSabot, il primo, utilizzabile anche in canne strozzate, è accreditato di 5 colpi in cm 4 a m 50, ha un peso di 28 grammi e raggiunge i 460 m/sec di velocità iniziale in bossolo da mm 70 mentre la velocità sale a 510 m/sec con caricamenti magnum. Il SuperSabot, da sparare preferibilmente nelle canne rigate e mai in quelle strozzate, è basato su un peculiare proiettile da 31,5 grammi (senza piombo) che nei caricamenti 12/70 viene spinto a 429 m/sec, mentre in quelli 12/76 raggiunge i 465 m/sec

giornati o su proiettili sviluppati dalla Brenneke Gmbh nei suoi laboratori. La Brenneke vende i suoi proiettili a diversi produttori di munizioni, sia lisce sia rigate, e per quanto riguarda in particolare i proiettili slug sono veramente molti i produttori di munizioni che scrivono sul tubo della cartuccia “origi-

nal Brenneke” a sottolineare che le loro cartucce sono caricate con proiettili originali Brenneke. Le parole “Original Brenneke” sono diventate quasi un marchio di qualità e accanto alla miriade di caricamenti che usano i proiettili slug realizzati a Langenhagen troviamo anche una gamma di cartucce che è più “Original Brenneke” delle altre: si tratta della gamma di cartucce slug prodotte proprio dalla Brenneke Gmbh e distribuite in tutto il mondo per caccia e tiro. I proiettili Original Brenneke sono utilizzati da molti produttori di munizioni per fucili a canna liscia. Nella foto vediamo un proiettile Brenneke estratto da una cartuccia di altro fabbricante e un proiettile Brenneke estratto da una Brenneke Classic, cambiano le coppette premipolvere e sul proiettile estratto dalla Classic i dischetti sono in polimero. Il proiettile è identico, ed è quello che da oltre un secolo tiene banco tra i cacciatori che sparano a palla col fucile a canna liscia

La gamma Brenneke La Brenneke propone una gamma di cartucce che spazia sui calibri 12, 16 e 20, con munizioni caricate in bossolo standard o magnum, sia a pieno calibro sia dotate di sabot. La gamma Brenneke comprende i modelli Classic, Super Magnum, Camo, Rubin Sabot, Super Sabot, KO CleanSpeed, Gold Magnum, tutti importati in Italia da Paganini (www.paganini.it) con l’eccezione, almeno per ora, delle Camo e delle KO CleanSpeed. Tutti i modelli sono accreditati di una notevolissima precisione e oltre a quelli che sono basati su proiettili “classici” ve ne sono alcuni che utilizzano proiettili del tutto nuovi ideati e sviluppati proprio dalla Brenneke. Si tratta dei sotto calibrati Super Sabot e Rubin Sabot, il secondo con proiettile da 28 grammi a velocità iniziale di 460 m/sec e il primo con proiettile da 31,8 grammi a 430 m/sec. Il Rubin Sabot è utilizzabile in canne lisce o rigate, mentre il Super Sabot è destinato esclusivamente alle canne rigate. I nuovi proiettili (e i relativi caricamenti) sviluppati da Brenneke sono stati ben apprezzati sui vari mercati,“complice” anche la notevole precisione che sono in grado di esprimere, visto che il Super Sabot è accreditato dal produttore di rosate da cm 6 per 5 colpi a 100 metri, mentre per il Rubin MUNIZIONI

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


160-165Breneke6@005 1

02-MAR-11 21:09:45

164 Le Brenneke Classic e Super Magnum del calibro 12 sono state provate col Benelli Criocomfort, dotato di calciatura comfort e corredabile di ottica grazie alla disponibilità di foderi opzionali dotati di fori filettati per il montaggio di basi Weaver. Il fucile della prova era equipaggiato con ottica Burris Fullfield 3,5-10x50. Si tratta di un’ottima ottica da carabina installata per avere un buon ingrandimento e molta luminosità(per informazioni www.beretta.it, www.burrisoptics.it)

Sabot il produttore indica rosate da cm 4 per 5 colpi a 50 metri. Le cartucce sottocalibrate Brenneke hanno grande potenzialità e prossimamente saranno oggetto di un test, ma questa volta abbiamo preferito concentrare l’attenzione sulle munizioni con proiettile a pieno diametro, ovvero Classic, Super Magnum e Gold Magnum. Le Brenneke Classic sono proposte nei calibri 12, 16 e 20, tutte con bossolo da mm 70 e tutte garantite in grado di mettere 5 colpi in cm 5 a 50 metri. Nel calibro 12 il proiettile pesa 31,5 grammi ed è spinto ad una V0 di 430 m/sec; nel calibro 16 il proiettile pesa g 27 ed ha una V0 di 415 metri al secondo; per il calibro 20 il proiettile pesa 24 grammi e viaggia a 430 metri al secondo. Per le Classic Brenneke suggerisce una portata effettiva intorno a m 50, che salgono a 75 per le Super Magnum. Queste sono caricate in bossoli da mm 76 e vengono proposte nel calibro 12, con proiettile da 39 grammi a 450 m/sec, e nel calibro 20 con proiettile da 28,4 grammi a 450 metri al secondo. Il proiettile Classic è realizzato in una lega che lo rende più duro della maggioranza dei concorrenti, il proiettile Super Magnum è ancora più duro del Classic ed essendo anche più pesante (e leggermente più veloce) garantisce canali

di ferita ancora più lunghi e una maggiore efficacia quanto a balistica terminale. Inoltre, avendo una superiore velocità iniziale, la maggiore durezza del proiettile diminuisce il rischio di impiombature della canna. Il proiettile Super Magnum si differenzia da quello Classic anche per il borraggio, non più in feltro e cartoncino ma in polimero. Il nuovo borraggio del Super Magnum è stato così

realizzato perché assicura una superiore tenuta dei gas, che nelle cartucce magnum raggiungono pressioni più elevate.

Le Gold Magnum La Gold Magnum condivide la tipologia di borraggio con le Super Magnum e prende il suo nome dal particolare rivestimento del proiettile, studiato per ridurre i rischi di impiombatura della canna anche a fronte di una maggiore velocità inziale: questa cartuccia, proposta solo in calibro 12/76, vanta infatti un pro39 grammi di peso, un iettile da 39 grammi spinto borraggio in polimead una V0 di 463 metri al ro differente da quello secondo. La Gold Magnum tradizionale e una lega è una cartuccia specifica per piuttosto dura per aul’impiego nelle canne rigate mentare la penetrazioe in queste canne vanta rone e non impiombare le sate da 5 colpi in 7 centimecanne sono il biglietto tri a 100 metri. Da notare da visita del Brenneke che mentre le nervature dei SuperMagnum calibro proiettili Classic e Super 12/76 per il quale il proMagnum sono destrorse, duttore vanta una V0 di quelle delle Gold Match 450 m/sec. Questo tipo sono sinistrorse, particolare di caricamento è proche secondo il produttore posto anche in 20/76, contribuisce alla grande con un proiettile da 28,4 precisione di tiro nelle grammi anch’esso a 450 canne rigate del calibro 12. m/sec di V0 Le nervature che vediamo sui proiettili Brenneke non

LA CARTUCCIA BRENNEKE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


160-165Breneke6@006 1

02-MAR-11 21:09:45

165

Il Remington 870 è una validissima alternativa “a pompa” per chi preferisce le armi a ripetizione invece di quelle semiautomatiche. Viene proposto anche nella variante con canna rigata, catalogata in Italia e ottimale per munizioni come le Brenneke Gold . Sia il fucile sia le munizioni sono distribuite in Italia dalla ditta Paganini di Torino (www.paganini.it)

Velocità ed energie rilevate Brenneke Classic 12/70 – proiettile gremmi 31,5 – arma Benelli Criocomfort Canna cm 50: Velocità Media 1355 fps / 412 m/sec - Kgm 273 (J 2673) Canna cm 55: Velocità Media 1390 fps / 423 m/sec - Kgm 288 (J 2818) Canna cm 61: Velocità Media 1405 fps / 427 m/sec - Kgm 293 (J 2872) Brenneke Super Magnum 12/76 – proiettile grammi 39 – arma Benelli Criocomfort Canna cm 50: Velocità Media 1366 fps / 415 m/sec - Kgm 343 (J 3358) Canna cm 55: Velocità Media 1390 fps / 423 m/sec - Kgm 356 (J 3489) Canna cm 61: Velocità Media 1435 fps / 436 m/sec - Kgm 378 (J 3707) Brenneke Gold Magnum 12/76 – proiettile grammi 39 – Arma Benelli M2 canna rigata Canna cm 61: Velocità Media 1500 fps / 456 m/sec - Kgm 414 (J 4055)

sono, come alcuni credono, destinate a imprimere agli stessi un moto rotatorio di stabilizzazione. La stabilizzazione è dovuta alla forma del proiettile e alla presenza del borraggio/impennaggio e le nervature hanno invece lo scopo di deformarsi al passaggio attraverso le strozzature, consentendo così l’impiego di quei proiettili anche in canne diverse da

quelle slug e dotate di strozzatura. Al riguardo si deve dire che si possono sparare proiettili Brenneke anche con canne strozzate a una stella, ma si tratta di una pratica che personalmente mi sento di sconsigliare, soprattutto quando si utilizzano armi un po’ datate. Inoltre è bene ricordare che strozzature superiori a *** possono diminuire la precisione del tiro, cosa che invece di norma Da sinistra verso destra: il proiettile della Classic (con relativa coppetta premi polvere), quello della Super Magnum e quello della Gold Magnum. I due magnum pesano 39 grammi e hanno la borra che funge anche da impennaggio in polimero

non avviene (almeno non in modo significativo) se la strozzatura è uguale o inferiore a ***. Le Gold Magnum sono studiate espressamente per le canne rigate e il loro impiego nelle canne lisce non è previsto ma le si possono comunque utilizzare, magari mettendo in conto una perdita di precisione ed evitando le canne più strozzate. Abbiamo potuto verificare di persona la grande precisione che le cartucce Brenneke sono in grado di esprimere; questo però è possibile solo con canne slug e mire adeguate, non ci si può invece attendere una simile precisione quando si utilizzano fucili nati per il tiro a pallini. Non per difetti del fucile o della munizione, ma per il tipo di mire. Se poi viene utilizzata una doppietta o un sovrapposto il discorso si complica perché i tubi dei fucili a due canne sono regolati in modo che, nel tiro a pallini, i centri di rosata si sovrappongano ad una data distanza, in genere 35 metri. Sparando a palla avremo una balistica interna ed esterna diversa da quella della munizione a pallini e subentreranno in genere problemi di “giustezza” perché, a seconda delle distanze, con una doppietta dovremo mettere in conto spostamenti verso destra o a sinistra rispetto al punto mirato, con un sovrapposto gli spostamenti rispetto al punto mirato saranno più in alto o più in basso. Niente di tragico quando si tira di stoccata e tanti cacciatori utilizzano per il cinghiale lo stesso fucile con cui insidiano gli uccelli, ma questa precisazione era doverosa perché a volte si sente dire che quella data cartuccia non è precisa, mentre la “colpa” è del fucile o meglio del tiratore che non usa un’arma adatta. M C

MUNIZIONI

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


166-167 lettere legali armi (2)@001 1

166

02-MAR-11 21:09:50

Questione… di legge I nostri esperti risponderanno alle domande - inerenti questioni legali - ritenute più interessanti e/o di interesse generale. I contatti rimangono invariati: potete inviare lettere in redazione (C.A.F.F. Editrice Armi Magazine - via Sabatelli 1, 20154 Milano), mandare una mail (redazione@armimagazine.it) oppure spedire un fax (02 34537513) Ancora sulla catalogazione sportiva Sono giunte in redazione altre richieste da parte di detentori d’armi che in origine erano catalogate “armi sportive” (o comuni), mentre successivamente alla revisione legislativa del 1999 rientravano tra quelle “a modesta capacità offensiva” e dunque di libera vendita ai soggetti di maggiore età. A completamento di quanto già risposto sullo scorso numero (vedi pag. 124) si precisa che le Case costruttrici delle armi predette sono in grado di rilasciare all’intestatario della denuncia una “Dichiarazione di verifica”. Il predetto documento viene emesso solo a seguito della verifica tecnica dell’arma e in caso di riscontro positivo certifica la sua conformità alle caratteristiche (balistiche e funzionali) prescritte dal D.M. 9-8-2001 n° 362. La “Dichiarazione di verifica” stabilisce che l’arma in oggetto è a modesta capacità offensiva, minore di 7,5 joule ai sensi della legge 21-12-1999 n° 526; il costruttore appone sull’arma il punzone di fabbrica e il numero di conformità rilasciato dal ministero dell’Interno. Superata con successo la verifica e con il documento rilasciato dal fabbricante, è possibile ottenere la cancellazione dell’arma dalla denuncia di detenzione, liberando in tal modo un posto tra le armi (sei sportive e tre comuni) che è possibile detenere senza licenza di collezione. La procedura sarà di grande interesse soprattutto per chi possiede armi fabbricate in Italia e consente di non seguire la trafila burocratica di presenta-

In aereo in Inghilterra Vi chiedo una delucidazione sulla possibilità di trasportare armi in aereo. Dovendomi recare in Inghilterra a cacciare il capriolo e il cervo, vorrei sapere se, e con quali regole, è possibile imbarcare sull’aereo la propria carabina con le rispettive munizioni. Resto in attesa di una vostra risposta che penso interessi anche altri lettori. Ringrazio anticipatamente. Lodovico e-mail L’argomento, di grande interesse generale, è stato da me trattato su Armi Magazine all’indomani del recepimento delle nuove direttive comunitarie da parte delle varie agenzie preposte alla regolamentazione dei voli civili (l’ENAC per l’Italia). Nonostante i pessimismi iniziali, il trasporto in stiva di armi da caccia e sportive (con relative munizioni) continua ad essere possibile ed è regolamentato in via generale delle apposite circolari, in via particolare dalle regole del vettore aereo. Ciascuna compagnia può dunque adottare un proprio regolamento circa le modalità di prenotazione, i termini da osservare e le formalità da adempiere. Per avere conferma e fugare ogni dubbio ho avuto un esauriente colloquio con Luigi Stabile dell’agenzia Viaggi di Caccia (www.viaggi-di-caccia.it), che di frequente deve risolvere queste problematiche perché si occupa in modo professionale di viaggi venatori in Inghilterra, Scozia, Sudafrica e America. Nel Regno Unito, nonostante i limiti legislativi sulle armi corte (pistole e revolver), le armi da caccia e sportive non rappresentano un problema per il cacciatore che desidera portarle appresso per l’attività venatoria. La corretta iscrizione dell’arma sulla carta europea delle armi da fuoco è sempre necessaria; per il trasporto aereo uno dei consigli che posso dare è utilizzare le compagnie principali (ad esempio British Airways). I fucili ad uso caccia non semiautomatici e non a pompa (a colpo singolo, doppiette, sovrapposti, express, a otturatore girevole/scorrevole) non necessitano permessi particolari ma devono essere segnalati al momento della prenotazione dei biglietti. British Airways richiede un preavviso di almeno 72 ore e la presentazione al check-in almeno 2 ore prima della partenza, oltre ad un contributo spese per costi logistici e gestione servizi. I dati dell’arma (marca, modello, matricola, calibro e tipologia), l’abbinamento al passeggero e i dati del porto d’armi devono essere segnalati tramite codici OSI. Meglio chiedere questi dettagli tecnici sulla prenotazione alla compagnia aerea, che le sarà di aiuto nella procedura di prenotazione dei biglietti. Eseguita la prenotazione del volo, ogni singola arma (scarica e smontata) dovrà essere imballata in una custodia, che costituisce un collo di bagaglio da stiva. Come già detto, armi e munizioni non possono essere portate in cabina. La munizioni hanno una franchigia limite di peso di 5 chilogrammi per passeggero e devono essere imballate in una scatola, preferibilmente posta all’interno di un contenitore non identificabile dall’esterno come contenente materiale esplosivo. Se possibile scelga un volo diretto, senza transiti tra diversi aeroporti, perché per il transito di armi sono previsti tempi piuttosto lunghi e procedure specifiche di trasporto. Spero di esserle stato utile, al ritorno ci racconti com’è andata. avvocato Fabio Ferrari – ferstudio@libero.it

LETTERE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


166-167 lettere legali armi (2)@002 1

02-MAR-11 21:09:53

167

Il dilemma dei colpi Gentile redazione, si sente molto parlare (in maniera discordante) delle capacità dei caricatori estraibili nelle armi da caccia e a volte anche negli stessi servizi riportati dalla rivista si fa riferimento, in sede di catalogazione, a limitazioni per un massimo di cinque colpi. Posseggo una carabina Browning Bar Longtrac calibro 30.06, recante numero di catalogo 14446, che definisce il sistema di alimentazione con caricatore a pacchetto estraibile e 10 è il numero dei colpi. La legge 157/92 pone limiti solo per le armi ad anima liscia e nella Regione Calabria, ove risiedo, attualmente non vi sono regole che limitano il numero dei colpi nell’arma rigata. Domando se posso svolgere, nei periodi consentiti, la caccia, ovvero effettuare in aperta campagna il tiro informale utilizzando il caricatore con dieci colpi. Diversamente, quale normativa lo vieta? Ringrazio. Gianni e-mail Come già da lei anticipato, le opinioni sui caricatori non sono univoche. Per quanto riguarda la possibilità di tiro (al di fuori dall’attività venatoria) con la sua arma, riterrei che non ci siano problemi di sorta, a maggior ragione se la stessa è catalogata con caricatore da dieci colpi. Per quanto riguarda la caccia, il discorso è più complesso e dibattuto: laddove, come nella sua regione, non vi sia uno specifico divieto, l’utilizzo di tale numero di colpi sembrerebbe consentito, posto che effettivamente la legge 157/92 non ne fa menzione. Secondo altra teoria, sostenuta tra l’altro dall’autorevole opinione del dottor Edoardo Mori nel suo “Codice delle Armi”, deve ritenersi automaticamente recepita anche in Italia la convenzione di Berna del 19.09.1979, resa esecutiva con legge 05.08.1981; questa normativa impone anche per la canna rigata il limite massimo dei due colpi che possano essere contenuti nel caricatore. avvocato Enrico Garelli P. e.garellipachner@avvocatigarellimartelli.it

zione delle medesime al Banco Prova di Gardone V.T. È infatti il costruttore che verifica in prima persona la sussistenza dei requisiti tecnici richiesti dalla legge, come accade peraltro per tutte le armi comuni da sparo in tutti quei Paesi che non sono dotati di un Banco nazionale di prova armi (vedi USA e Svizzera). avvocato Fabio Ferrari Custodia & ricarica Vi scrivo per avere certezze su due quesiti. Il primo: sono in possesso di licenza per uso caccia e detengo le armi nel garage del condominio dove vivo. Il numero civico è lo stesso di quello riportato nella denuncia; le armi sono custodite in una cassaforte all’interno di una stanza chiusa a chiave. È lecito? Secondo quesito: ricaricare il 9 x

21 in casa è consentito? Ho in denuncia 2 kg di polvere ma la questura a cui io faccio capo mi ha ammonito verbalmente, sostenendo che non è cosa regolare. In pratica posso ricaricare solo i calibri da caccia. Cosa posso fare? Comprare ogni volta 200 colpi è molto oneroso... Vi ringrazio anticipatamente e vi faccio i complimenti per la rivista e il vostro impegno! Andrea e-mail Gentile Andrea, la disciplina delle armi, oltre ad essere complessa, spesso è molto indefinita e soggetta a interpretazioni più o meno giustificate e comunque differenti da parte dei funzionari del ministero, delle Autorità di P.S. e, in ultima battuta, dai magistrati. Una delle materie più dibattute e ricche di casistica è proprio la custodia di armi, posto che l’art. 20 legge 110/1975 prescrive genericamente che la custodia delle armi “deve essere assi-

curata con ogni diligenza nell’interesse della sicurezza pubblica”, mentre l’art. 20 bis mira ad impedire l’impossessamento di armi da parte di minori, incapaci, tossicodipendenti, eccetera... In sostanza, è onere del detentore di armi fare sì che non sia possibile per i terzi (compresi eventuali minori appartenenti alla stessa famiglia del detentore) un “facile impossessamento dell’arma”. Per quanto riguarda la custodia di armi in casa, la Cassazione ha più volte affermato che le comuni abitazioni di per sé debbono ritenersi luoghi idonei alla custodia di armi, con ciò contraddicendo certe interpretazioni delle questure secondo cui sarebbe addirittura obbligatoria la custodia in cassaforte. È ovvio che nell’ambito dell’abitazione sarà indispensabile la custodia con buon senso: una pistola sarà detenuta correttamente in un cassetto chiuso a chiave, o magari occultata in luogo non accessibile, non lo sarà su un tavolo con la finestra aperta. Nel suo caso, la custodia in un garage di pertinenza della sua abitazione, chiuso a chiave e munito di vano blindato, mi pare difficilmente riconducibile ad una custodia incauta; per mettersi al riparo anche da eventuali interpretazioni “malevole” (che prima di essere respinte dovrebbero comunque essere sottoposte al vaglio di un giudice) potrebbe essere utile che l’accesso al garage sia possibile solo a lei o comunque ad una cerchia ristretta di soggetti. Quanto alla questione ricarica, quanto riferitole dalla Questura mi lascia piuttosto perplesso e sarebbe interessante che lei chiedesse lumi sulla normativa che i relativi funzionari ritengono applicabile, posto che la legge non prevede in alcun modo la ricarica casalinga e quindi non può vietarne alcuni aspetti. Anche una circolare del Ministero del 1999 ha confermato (senza distinguere tra calibri da caccia o no) che “l’attività di ricarica, pur non essendo espressamente disciplinata, non incontra specifici divieti normativi”. Tutto ciò, ovviamente, purché ricorrano tutti i requisiti imposti dalla legge per la detenzione della polvere e tenendo conto che se la ricarica non è più casalinga ma a fini commerciali è necessaria la licenza prefettizia. avvocato Enrico Garelli P. e.garellipachner@avvocatigarellimartelli.it LEGALE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F

LM


168-173FanzoJ6@001 1

02-MAR-11 21:09:47

Classe austriaca di Marco S. Scipioni

È

La disamina di questa splendida doppietta express Johann Fanzoj fornisce all’autore lo spunto per una riflessione sugli sviluppi stilistici dell’arma da caccia europea di alta classe

un dato di fatto che il mondo delle armi civili e da caccia sia estremamente tradizionalista ed evidenzi un’evoluzione tecnica lentissima, specie se paragonata agli altri settori dell’industria meccanica. Nessuno oggi si sognerebbe di considerare attuale un’automobile degli inizi del ‘900, o qualsiasi altro mezzo di locomozione, macchinario o attrezzo. Però il mercato delle armi corte è tuttora in larga misura presidiato dalla Colt modello 1911 e dai suoi numerosissimi cloni, le carabine da caccia bolt action artigianali più raffinate sono costruite su meccanica Mauser mod. 1898, gli archetipi delle doppiette da caccia, i due modelli considerati tuttora insuperati sia meccanicamente sia esteti-

Seni di bascula e chiave d’apertura: la testa di un lupo nero simboleggia lo spirito della caccia, che deve pervadere l’uomo cacciatore dal momento che apre e carica il fucile

DOPPIETTA EXPRESS JOHANN FANZOJ

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


168-173FanzoJ6@002 1

camente sono quelli di James Purdey e di Holland & Holland, entrambi risalenti al 1880 circa, mentre il sovrapposto più ricercato ed ammirato è il Boss del 1909. Se fosse il settore armiero molto avanti rispetto al suo tempo o se sia rimasto come “congelato” per mancanza di spunti e nuove idee originali, è un quesito di assai difficile soluzione e tutto sommato abbastanza accademico. Presentando all’ammirazione del lettore questo lussuosissimo express di Johann Fanzoj desideriamo invece focalizzarci sull’evoluzione stilistica avvenuta negli ultimi decenni nel comparto delle armi di pregio. Fino a circa trent’anni fa, erano ben individuate in Europa tre distinte scuole tecnico-stilistiche:

02-MAR-11 21:10:52

"Per quanto riguarda l'evoluzione stilistica avvenuta nel comparto delle armi di pregio, fino a circa trent’anni fa erano ben individuate in Europa tre distinte scuole tecnicostilistiche: la britannica, la belga e l’austro-germanica" la britannica, la belga e l’austro-germanica. Quella inglese coniugava al meglio l’inarrivabile classe delle sue realizzazioni, sia come realizzazione meccanica sia come linea e perfezione dei singoli particolari e del tutto, con delicate e tradizionali incisioni “rose & scroll”, dal disegno tipico per ciascuna grande Casa, che rendeva subito riconoscibile la marca stessa agli occhi dell’appassionato intenditore. La scuola

belga, pur in grande declino in quegli anni come numero di ditte costruttrici, presentava morbidezze di volumi e particolari ricercatezze formali, unite ad incisioni ad ornato più fantasiose ed appariscenti. La scuola austro-germanica era rappresentata dopo la guerra prevalentemente dagli artigiani di Ferlach (ridente cittadina della Carinzia, che sta all’Austria come Gardone Val Trompia sta all’Italia), dato ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


168-173FanzoJ6@003 1

02-MAR-11 21:10:45

170 che la regione tedesca della Turingia, con il centro armiero di Suhl, culla dell’industria delle armi da caccia, era rimasta al di là della Cortina di ferro, con tutte le nefaste conseguenze derivanti da un regime comunista, che aveva lasciato sopravvivere praticamente una sola fabbrica, che sotto il nome “Merkel” produceva sostanzialmente tre tipologie di armi, un drilling, una doppietta ed un sovrapposto, declinate in vari gradi di finezza. Fino a non molti anni fa, gli artigiani di Ferlach costruivano le loro quasi infinite varietà di armi a pallini, a palla e miste a palla e pallini basandosi tutti su meccaniche (di regola: chiusure Kersten, batterie Blitz) e linee dettate sostanzialmente dalla Merkel e da altri grandi nomi tedeschi degli inizi del ‘900. Imperavano quindi linee abbastanza spigolose, che mi piace definire “neo-gotiche”, con volumi tendenzialmente massicci, avvolti da incisioni abbastanza profonde, eseguite a ricciolo e/o a scene di caccia con animali talvolta sbalzati quasi a bassorilievo, quando non rimessi in argento o in oro. In Italia il panorama era molto variegato: negli anni ’60 molte ditte (ad esempio Gamba, Piotti, Zoli) si

Schiena di bascula: teste di orso e di lupo, entrambi competitori nella caccia ma entrambi consapevoli e rispettosi della forza dell’altro

ispiravano ai sovrapposti Merkel, altri (ad esempio Franchi con le sue doppiette) si rifacevano a linee belghe, Beretta seguiva una sua propria strada, che darà origine ad una celebre dinastia di sovrapposti. Dagli anni ’70 in poi si radicarono però in Euro-

pa due tendenze estetiche ben precise: l’incisione italiana a bulino e le linee inglesi. L’arte dei nostri incisori bresciani, in virtù dell’enorme gradimento riscosso ovunque, ma in particolare nel fondamentale mercato statunitense, ha costretto persino le

Piastrina destra: il lupo e l’orso sono alla caccia del maestoso cervo che avverte con i sensi l’arrivo dei cacciatori ed intuisce che la sua ultima ora è arrivata

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


168-173FanzoJ6@004 1

02-MAR-11 21:10:48

171

Piastrina sinistra: il bramito del cervo è un inno alla vita, gli occhi di ghiaccio del cacciatore sullo sfondo stanno a significare “morte”

superbe e ultra-tradizionaliste Case inglesi a decorare le loro preziose armi secondo gli stilemi dettati da Brescia, mentre le eleganti linee inglesi hanno convinto praticamente tutti i più blasonati costruttori europei a rifarsi alle forme di Londra.

Coccia del calcio: la caccia è finita, il lupo bianco sta per azzannare la preda, l’uomo cacciatore sta per sparare il colpo mortale

"L’arte dei nostri incisori bresciani, in virtù dell’enorme gradimento riscosso ovunque, ha costretto persino le superbe e ultra-tradizionaliste Case inglesi a decorare le loro preziose armi secondo gli stilemi dettati da Brescia" La “North Hunt” Tangibile prova di quanto andiamo esponendo è la stupefacente doppietta express del costruttore di Ferlach Johann Fanzoj, oggetto di queste note. Le sue linee di bascula copiano – pur con qualche minima reminescenza delle pregresse spigolosità neo-gotiche – quelle dell’express di Holland & Holland, mentre la spettacolare incisione, opera di Ritchi Maier, porta quasi all’esasperazione le novità e la minuziosa e perfetta realizzazione tecnica della scuola italiana del bulino, e segnatamente si rifà all’estro ed all’arte di Manrico (Memo) Torcoli, che è stato il primo in assoluto a proporre ed a creare incisioni che si possono definire fantastico-oniriche, con un’inventiva ed un senso della composizione che hanno dell’incredibile. La lussuosissima doppietta express, in calibro .375 HH Magnum, è stata battezzata da Fanzoj con il nome di “North Hunt”, sia per la selvaggina raffigurata (cervo, lupo ed orso bruno), sia in omaggio al cliente russo che ha ordinato l’arma. ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


168-173FanzoJ6@005 1

02-MAR-11 21:10:52

172 La Johann Fanzoj E’ una delle più antiche ditte di Ferlach, che dichiara come anno di fondazione il 1790. Il suo più illustre cliente è stato l’imperatore d’Austria e di Ungheria Francesco Giuseppe, grande ed appassionato cacciatore, per il quale la Fanzoj ha costruito molte armi, in particolare carabine basculanti ad un colpo a cane esterno, a piastra e molla indietro, che l’imperatore preferiva in assoluto e che da allora in suo onore vengono chiamate “Ischler Stutzen” dal nome della sua principale residenza estiva di caccia di Bad Ischl. Anche il dittatore jugoslavo Tito, altro grande cacciatore, è stato importante cliente della Fanzoj, dalla quale ha comprato ben sette fucili.

Il titolare attuale Johann Fanzoj ha accumulato moltissime esperienze di caccia in tutto il mondo, per cui conosce bene e condivide le esigenze dei suoi clienti. E’ coadiuvato in modo molto valido dalla figlia Daniela, una delle poche signore attivamente coinvolte nel mercato delle armi fini, e dal più giovane figlio Patrick, nonché da alcuni esperti operai. Obbiettivo della ditta è di arrivare a costruire in casa quanti più componenti possibile ed allo scopo è in fase di ultimazione un nuovo edificio a fianco della preesistente officina. La produzione, concentrata su fucili di gran lusso come quello qui presentato, con caratteristiche scelte dal cliente al momento dell’ordi-

ne, è di circa 15/20 pezzi all’anno, che possono essere di qualsivoglia tipologia: carabine ad otturatore tipo Mauser (è stata recentemente introdotto un modello con otturatore ed azione in titanio), monocanna basculanti, express sia giustapposti sia sovrapposti, drilling, combinati, eccetera. L’estate scorsa, durante una mia visita a Ferlach, mi è stato esibito un drilling con tutte e tre le canne in calibro 9,3 x 74 R e con acciarini tipo Holland, appena completato e pronto per la consegna. La clientela, ovviamente molto ma molto ricca, è soprattutto composta da russi e statuni-

tensi, ma non mancano clienti dell’Europa occidentale ed anche qualche italiano. Del resto i Fanzoj, ed in particolar modo Daniela Fanzoj, sono spesso a Gardone Val Trompia, anche perché uno degli incisori di fiducia della Casa è il nostro maestro incisore Stefano Muffolini, che ha creato e continua a creare anche per loro le splendide incisioni per le quali è famoso. (M.S.S.)

Johann Fanzoj “North Hunt”

La Doppietta Express aperta evidenzia la pregiata lavorazione delle canne

Costruttore: Johann Fanzoj, www.fanzoj.com Tipologia: doppietta express bigrillo Calibro: .375 Holland & Holland Magnum Canne: lunghe 61 cm, assemblate a demiblock Estrattori: automatici Acciarini: tipo Holland, piastrine con perni integrali, non visibili all’esterno Piastrine: nessuna vite di giunzione visibile; possono essere smontate solo tramite un apposito strumento Torx Ramponi: non passanti e quindi non visibili nella schiena della bascula Chiusura: triplice (o meglio, quadruplice) chiusura a testa di bambola tipo Westley Richards Calcio: in radica di noce di prima qualità, finito ad olio e costruito su misura Cannocchiale: Swarovski 1 – 6 x 24 Z6i Attacchi: speciale incastro a piede di porco con tre piedini Taratura: tiro regolato a 75 metri

DOPPIETTA EXPRESS JOHANN FANZOJ

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


168-173FanzoJ6@006 1

02-MAR-11 21:10:48

La cassetta: mancano gli aggettivi per definire la sontuosità di questa cassetta, che completa degli accessori costa da sola come un fucile di grande pregio

"La lussuosissima doppietta express, in calibro .375 HH Magnum, è stata battezzata da Fanzoj con il nome di “North Hunt”, sia per la selvaggina raffigurata (cervo, lupo ed orso bruno), sia in omaggio al cliente russo" Riepiloghiamo a parte le specifiche tecniche e lasciamo alle fotografie ed alle didascalie correlate la descrizione dell’incisione, che in sintesi vuole rappresentare, riuscendoci molto bene, le relazioni di vita e di morte, il perenne ciclo cacciatore/preda, che ha luogo nelle immense foreste di conifere del nord Europa russo fra il cervo, l’orso ed il lupo, individuando nel lupo il più spietato, mortale e perfetto cacciatore. Quanto poi incisioni dal disegno così pervasivo da quasi sovrastare i volumi ed i

profili della bascula siano del tutto in sintonia con il perfetto equilibrio fra le diverse componenti che dovrebbe essere precipua virtù di un fucile della più alta classe, è giudizio che lasciamo al discernimento ed al gusto del raffinato conoscitore. Una cassetta spettacolare Il fucile è presentato in una altrettanto lussuosissima cassetta di quercia e cuoio, con gli interni rivestiti di preziosa seta moirè nera, munita di scomparti

contenenti un coltello full integral (cioè con lama, guardia e codolo ricavati da un unico blocco di acciaio) con guancette in avorio fossile di mammouth ed incisioni pure eseguite da Ritchi Maier con raffigurati l’orso ed il lupo sempre in veste di “cacciatori del Nord”, cacciaviti ed altri accessori di pulizia con manico in avorio e fornimenti in alpacca. Il coperchio della cassetta ha al suo interno un divisorio imbottito, che cela e protegge un quadro ad olio di un quotato pittore, sistemato dove di norma si trova l’etichetta della ditta costruttrice, che raffigura ancora una testa di lupo – il perfetto cacciatore del Nord! – che con i suoi occhi gialli e gelidi fissa chi sta in quel momento guardando la cassetta ed il suo contenuto. M C

ARMI LUNGHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


174-179Vicenza6@001 1

174

02-MAR-11 21:11:57

In 27mila per la caccia di Gianluigi Guiotto

L’Hunting Show di Vicenza, giunto alla quinta edizione, ha confermato il successo di pubblico con 27mila presenze in tre giorni di manifestazione. Erano presenti le principali aziende armiere, di abbigliamento e accessori italiane con molte novità dedicate al mondo venatorio

V

icenza, dal 19 al 21 febbraio, è stata la capitale della caccia e della pesca. Una folla numerosa ha visitato i padiglioni dove sono state protagoniste, oltre alle armi da caccia e alle attrezzature per le attività legate alla pesca a mosca e allo spinning, anche le realtà e le peculiarità del mondo faunistico e venatorio regionali. Presenti i maggiori marchi nei settori della produzione di armi, di munizioni e di ottiche; ma anche l’area degli accessori e degli articoli per la caccia ha offerto una ricca vetrina di prodotti (dall’abbigliamento alle calzature, dagli

accessori di sicurezza agli articoli per cani e uccelli da richiamo, dal turismo venatorio all’editoria di settore). Tra le novità, l’area dedicata al Softair e gli eventi in outdoor e le gare sportive, che hanno coinvolto anche le donne, come per esempio la Ladies Cup, gara di tiro al piattello organizzata da Fiera di Vicenza in collaborazione con Beretta al poligono di tiro di Montebello. Grande entusiasmo hanno suscitato gli eventi che hanno coinvolto attivamente il pubblico, in particolare le prove delle armi da caccia, una delle novità molto apprezzata dai visitatori. CM

Fratelli Poli esponeva il modello Ruby, lussuoso fucile a cani esterni con bascula tipo Holland Holland; realizzato a mano su specifiche del cliente, è disponibile nei calibri 28, 32 e 410

Lo stand della nostra Casa editrice è stato visitato da numerosi lettori appassionati di caccia e delle numerose riviste dedicate all’arte venatorie che edita (oltre naturalmente ad Armi Magazine)

Suzana Holtz, addetta stampa di BWMI, distributrice in Italia dei marchi Browning, Miroku e Winchester, imbraccia il Browning Bar Zenith Prestige Wood Affût, disponibile in calibro 30-06 (canna da 56 cm), 270 WSM (canna da 58), e .300 WM (canna da 61)

Quattro splendide doppiette di Bernardelli, tutte in calibro 12. Dal basso: Mira Adamas, Mira, Hemingway De Luxe e Roma 6

Nella foto Paolo Bulla con la moglie Silvana, titolari dell’azienda Bulla, produttrice di casseforti; mostreranno le loro novità all’Exa 2011

HUNTING SHOW 2011

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B


174-179Vicenza6@002 1

02-MAR-11 21:12:00

Benelli esponeva il fucile semiautomatico Executive: nella foto è ritratto l’Executive Incisione 2 calibro 12 con bindella ventilata, che ha inciso sul lato destro della carcassa la scena del volo di due pernici stanate da un setter. Il funzionamento è il Benelli Inertia System con gruppo scatto a geometria variabile

Chiara Pivato del Marketing Department Beretta mostra un SV10 Perennia III; nel grande stand dell’azienda gardonese spiccavano, oltre all’A400 Xplor Light, l’SV10 Perennia I e il 686 Silver Pigeon I, versioni entry level degli omonimi sovrapposti in versione III. Parte dello stand era dedicata ai vini delle Agricole Gussali Beretta

Allo stand del Consorzio Armaioli Italiani, un incisore mostrava la tecnica ai visitatori

Lo stand della Breda. I suoi sovrapposti e i suoi semiautomatici hanno attirato numerosi visitatori

La ditta Bornaghi era presente con un caravan opportunamente adattato per ospitare clienti e visitatori

Da Cheddite una nuova cartuccia dedicata al tiro a volo, la Trap Oro, per la quale è stato scelto un piombo dorato con il 5% di antimonio che ne diminuisce la densità, così da incrementare sensibilmente nelle cartucce 24 e 28 g la quantità di pallini, ottenendo una rosata più uniforme e aumentando la probabilità di colpire il bersaglio

Da Bignami, grande varietà di marchi a disposizione dei visitatori; abbiamo fotografato questa carabina Sauer con ottica Zeiss. Fino ad esaurimento scorte la Sauer 202 Classic + ottica Zeiss. Duralyt 3-12x50 + attacco fisso ERA con montaggio e prova Bignami, è proposta a partire da 3280 euro (carabina con calibro standard)

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_B

EVENTI

175


174-179Vicenza6@003 1

02-MAR-11 21:11:54

176 Appuntamento imperdibile lo stand di Denis Fontana, con le sue ammiratissime doppiette

Lo stand Crispi con le novità dedicate alla caccia; il militare ritratto in realtà è un giocatore di Softair (l’area dedicata era distante pochi metri)

Allo stand Fiocchi erano esposte le nuove cartucce dedicate al Trap: FBlack ed FBlu, entrambi disponibili da 24 g e da 28 g. La nuova polvere FBlu insieme con la borra già utilizzata per la gamma Official così come i pallini selezionati al 5% di antimonio garantiscono prestazioni di livello superiore rispetto alle tipo 3. La FBlack è dedicata agli estimatori della cartuccia Top Black

Lo stand di Erredi Trading di Poli Nicoletta: armi, ottiche e accessori per assecondare anche il cacciatore più esigente Novità di Effebi il fucile a palla Terminator in calibro 6,5x57 R: unisce grande robustezza a precisione di tiro grazie alla canna conica rigata ottenuta per martellatura a freddo

Giovanna Fausti mostra al nostro obiettivo il bel sovrapposto Class Round Tema 1, disponibile, con bascula dedicata, dal calibro 16 al 410

La Elos di Fabarm occupava con le sue varianti (AL 20, He Paradox, Trap e 20 Black Diamond) una teca nello stand dell’azienda

Allo stand Falco abbiamo ammirato le versioni Colt Lusso del (partendo dal basso) monocanna, sovrapposto e della doppietta; tutti sono disponibili in calibro 9 Flobert, 9 Centrale e 8, mentre per il monocanna è disponibile anche il .410

HUNTING SHOW 2011

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet4_W1_F


174-179Vicenza6@004 1

02-MAR-11 21:12:00

177 Il Franchi Predator Camo è adatto alla caccia in ambienti molto inospitali: calibro 12, ha canne da 61 o 66 cm, calcio a pistola e finitura Camo. Nella foto, dall’alto, le versioni Camo TMB, Camo Max4 e Camo APG

A Vicenza era presente anche la Armi Magap di Maurizio Piotti, specializzata in piccole produzioni di armi su misura

Alla Davide Pedersoli erano esposti questi tre 1886/71 Lever Action (calibro .45-70), destinati alla caccia con fucile ad avancarica e dotati di una slitta per il montaggio di un’ottica moderna

Allo stand Mapiz di Zanardini & C. abbiamo fotografato questa superba doppietta mod. Oxford in cal. 500 e 416 (al centro)

Da Nikon abbiamo potuto provare il nuovo binocolo 3D EDG; in promozione l’offerta del Nikon Kit Hunting (nella foto) che comprendeva un binocolo Monarch 8x42, uno Spotting Scope RA III 65 WP con oculare variabile e un telemetro Laser 1000 AS

Alla Fratelli Pietta un espositore era dedicato alle diverse interpretazioni della linea best-seller dell’azienda, lo Zephyrus, semiautomatico dotato di una meccanica di grande affidabilità

Dedicate al tiro a volo (specialità Trap e Skeet), le Nobel Sport N S I Q u a t t ro Diamond sono in calibro 12 con grammature da 24 e da 28 g

EVENTI

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


174-179Vicenza6@005 1

02-MAR-11 21:11:54

178 Da CD Europe - Marocchi una delle novità proposte per il 2011, il semiauto a recupero di gas Sg12 grado 1, caratterizzato da un nuovo sistema di valvola brevettata da Marocchi La nuova linea di cartucce Camouflage di RC Cartridges è particolarmente indicata per tiri estremi a qualsiasi tipo di selvaggina. La polvere esclusiva RC vanta un’ottima stabilità balistica alle più svariate condizioni climatiche: la borra è in plastica con contenitore a più tenute, ma è il piombo super-temperato, anch’esso esclusiva RC, il vero punto di forza della nuova linea

Allo stand di Northwest era esposta la ricca produzione dedicata alla caccia

Lo stand di Siace, fabbrica d’armi di pregio e riparazioni

Ottiche di grande qualità allo stand Swarovski

Molto ampio anche lo stand di Perazzi con le proposte per il tiro a volo

RA Sport ha lanciato EOS, una nuova linea di sovrapposti di buona fattura e prezzi molto concorrrenziali (intorno ai 1.000 euro); disponibili in calibro 12, 20, e 28 con canna di varie dimensioni (60, 66 e 70 cm per la caccia, 70 e 76 cm per Trap e Sporting)

HUNTING SHOW 2011

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


174-179Vicenza6@006 1

02-MAR-11 21:12:00

179 Molti i fucili esposti allo stand Rizzini; in questo pannello di express, dal basso, ci sono il Pyrrum cal. 30R Blaser, lo Small cal. 8x57 JRS, il 92S cal. 30R Blaser e il Round Body Small cal. 8x57 JRS

Tra le novità 2011, lo spazio dedicato al Softair, organizzato da Alpha 22 Shooting Club, associazione dilettantistica sportiva di Albettone (Vicenza)

Lo stand della Metalk, specializzata nella costruzione di armadi blindati corazzati

La RFM Armi di Fausti Maria, in attività dal 1956 con la produzione di fucili doppiette e sovrapposti da caccia e da tiro, esponeva questo pannello con quattro sovrapposti: dal basso, il modello 183 (bigrillo calibro 12), il modello SK, in calibro 410, 20, e 12

Quattro belle doppiette di Vima, diverse versioni del modello Anson e una a cani esterni

Molto ammirato il modello Exclusive di Zoli, disponibile in tutti i calibri; nella foto monta un’ottica Leupold VXII 4-12x50

EVENTI

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


LONG LONG RANGE RANGE 180

180-185 Long Range (6)@001 1

02-MAR-11 21:11:58

Le regine della mouche P

er una volta le intenzioni della redazione sono state in qualche modo anticipate dalla cortesia e dalla disponibilità di un tiratore – Alessandro Castelli – e dal presidente dell’associazione Shooting Club Carrù. Il primo ci ha messo a disposizione tre delle sue armi da tiro, con le quali ha disputato numerose gare: diciamo subito che si tratta di armi “vincenti”, nel senso che se alimentate e usate in modo corretto offrono la possibilità di entrare nella

Abbiamo avuto la possibilità di provare tre carabine custom di diverso calibro – BCM F-Class calibro 6,5x47 Lapua, GAC hunter calibro 30BR e Kelbly bench-rest calibro 6 PPC – dedicate al tiro di precisione mid e long – range, accomunate da due caratteristiche: sono costruite in modo superlativo e sparano alla grande!

di Fabio Ferrari - ferstudio@libero.it

parte alta della classifica, e in taluni casi di prevalere sugli altri concorrenti. Castelli, che è un bravo tiratore, ha vinto diverse gare e in molte altre si è piazzato tra i primi tre-

cinque classificati; io cercherò di fare del mio meglio ma soprattutto tenterò di trasmettere al lettore le precise sensazioni che ha il tiratore sparando con questi gioielli.

TRE CARABINE CUSTOM A CONFRONTO

La GAC calibro.30BR in primo piano e dietro la Kelbly calibro 6 PPC

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


180-185 Long Range (6)@002 1

02-MAR-11 21:12:00

181

Verso Carrù Per raggiungere il campo di tiro di Carrù è consigliabile percorrere parte delle Langhe, zona piacevole del Piemonte molto conosciuta per i grandi vini, quali il Barolo, celebrato in autunno da numerose sagre che creano una forte attrazione turistica; il nostro polo di attrazione erano invece la BCM (www. bcmeuropearms.it) La massiccia azione BCM ricaF-Class calibro 6,5x47 vata dal pieno e l’altrettanto imLapua, la GAC (www. ponente cannocchiale Nightforgrandearmeriacamuce Benchrest 8-32x na.it) hunter calibro 30BR e la Kelbly (www. kelbly.com, www.varidecicognani.com) bench-rest calibro 6 PPC. Della prima si è detto e scritto molto negli ultimi mesi, e ha rappresentato una delle novità tra le armi vincenti nelle gare a lunga distanza del 2010. Il calibro 6,5x47 è diventato uno degli antagonisti più accreditati rispetto all’altro “seipuntocinque” che fino a un paio di anni fa sembrava non dovesse avere rivali (stiamo ovviamente parlando del 6.5-.284 Norma). Ciò dimostra che La calciatura F-Class della nota l’evoluzione di queCasa americana McMillan preste armi custom può senta un’astina ampia e piatta e essere così rapida che il calcio regolabile non appena qualcuno ritiene di avere creato l’arma vincente, qualcosa di diverso si affaccia all’orizzonte, mettendo in discussione tutto quanto. Con l’effetto di creare più di una incertezza al tiratore, spesso dubbioso su quale sia il calibro giusto per prevalere; un’altra delle innumerevoli “tribolazioni” del tiratore long-range. Questa BCM Europearms è la gemella di quella porUna dimostrazione delle potenziatata in gara lità della carabina è questa rosata a da Gian600 yard, che è valsa a Castelli il 3° mattia Moposto nella gara di Coazze; l’arma lina e anche “gemella” nella medesima gara ha quest’ultimo conquistato la prima posizione ha riportato vittorie e T TA A INRZ A T I R O A L U N GSAODFI S

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


180-185 Long Range (6)@003 1

02-MAR-11 21:12:52

182 Una taratura preliminare

risultati degni di all’ottica della BCM F-Class nota; entrambe sono e siamo pronti per ingaggiamodelli F-Class Open re i bersagli con le munizioni fornite con la calciatura in 6,5x47 Lapua McMillan a pala dritta e appoggia guancia regolabile. La parte inferiore dell’astina, di ampiezza conforme al regolamento ICFRA per le gare di categoria Farquarson, e la pala del calcio sono sagomate per “tracciare il rest” e il cuscino posteriore con alette. Rest anteriore e cuscino tipo bench-rest posteriore sono, infatti, gli unici appoggi ammessi in F-Class Open, mentre per concorrere nella categoria F T/R Restricted servirebbe anche un calibro tra quelli ammessi (tipicamente il .308 W) e un’astina di diversa conformazione - più stretta e arrotondata - in quanto il rest anteriore è vietato e cede il posto al bipiede. Le canne Border di profilo pressoché cilindrico di queste due armi sono entrambe di notevole lunghezza (circa 71 cm); Alessandro dice di avere sempre privilegiato carabine con canne relativamente lunghe, anche laddove le “mode” del momento suggerivano soluzioni opposte. BCM Europearms ha comunque catalogato differenti lunghezze di canna, per cui ogni esigenza del tiratore potrà trovare soddisfazione. Gruppo di scatto in comune Il discorso sui gruppi di scatto è forse l’unico che può essere trattato in maniera unitaria per le tre armi in prova: Jewell da bench rest, senza sicura. Il motivo ci è stato spiegato del proprietario, e va ricercato (secondo lui) nella mancanza di vere alternative per costo, prestazioni, affidabilità e reperibilità. In verità non mancano gruppi di scatto concorrenti con buone prestazioni, ma il loro costo è sempre molto vicino ai Jewell e quindi Alessandro ha preferito andare sul sicuro; come vedremo, però, il modo di interfacciarsi con le differenti azioni porta a sensazioni ben distinte e ben percepibili. Non è quindi vero che il medesimo gruppo di scatto abbia lo stesso feeling e la stessa resa su qualsiasi carabina; saranno distinzioni sottili e forse anche soggettive, ma ci sono. Per il nostro test possiamo chiudere l’argomento, dicendo che la sensazione trasmessa dalla BCM è di avere uno scatto prontissimo e secco, a rottura di vetro, come molti dicono. La percussione è potente e si sente sull’arma sparando “in bianco”. Di questo modello

La vista dell’azione della Kelbly permette di apprezzare la “porta” di caricamento ricavata sul lato sinistro e la finitura complessiva dell’arma

abbiamo ampiamente dissertato in altri articoli; qui vogliamo aggiungere che slitta e anelli da 30 millimetri, prodotti dalla medesima ditta di Roletto, trattengono un cannocchiale Nightforce serie Precision Benchrest 8-32x56 con la correzione del parallasse sulla campana anteriore e regolazioni da 1/8 di MOA. Il reticolo, illuminabile, è invece di tipo tattico NP, identico

a quelli che tutti abbiamo visto sulle ottiche della serie NXS. Passando alla Kelbly, la sensazione è di avere uno scatto con un’incredibile sensazione di morbidezza; non ci sono vibrazioni trasmesse o indotte, o se ci sono sono smorzate in modo molto efficace dal complesso azione-percussorecalcio. Anche per questo motivo ritengo che la Kelbly sia l’arma più facile da gestire, grazie anche al suo calibro, e l’unica delle tre che sembra perdonare qualcosa al tiratore, anche se il responso finale sulle rosate non dice esattamente così...

TRE CARABINE CUSTOM A CONFRONTO

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


180-185 Long Range (6)@004 1

02-MAR-11 21:12:54

183

I l l a t o d e s t ro dell’azione monocolpo è completamente chiuso e riporta di dati identificativi del modello e del costruttore

L’azione è incassata a regola d’arte nel calcio, composto da strati di fibra alternati e accoppiati fra loro. La finitura lucida non è un vezzo estetico, ma consente un miglior tracciamento del rest e del cuscino

La GAC rimane nel mezzo, con una sensazione allo scatto molto neutra e misurata. Stiamo ovviamente parlando delle reazioni che percepisce il tiratore dal complesso gruppo di scatto – percussore, non delle reazioni dell’arma sotto sparo, che sono differenti. Per continuare l’esame delle parti che compongono le nostre carabine diremo che le canne della GAC e della Kelbly sono Krieger, di profilo conico “hunter” con volata ridotta a 17 mm la prima e bull barrel la seconda, di lunghezza notevole (61 cm) per un’arma da bench-

rest. La Kelbly è stata acquistata in Francia da Peter Hammerich (German Bench-rest Center) che vende tanti prodotti interessanti; è assemblata su azione Stolle Grizzly II in acciaio, del tipo RHLP (right-hand left-ported) che indica un’azione destra con apertura per inserire ed estrarre il colpo situata sulla sinistra. Questo è d’importanza relativa nelle nostre gare, mentre nel bench-rest alcuni tiratori la preferiscono perché può velocizzare la ripetizione del colpo; con una mano si riarma l’otturatore e con l’altra si estrae il bossolo, introdu-

cendo un nuovo colpo. Numerose gare e diversi record di bench-rest sono stati realizzati con sequenze di colpi velocissime, ampiamente sotto il minuto primo; altroché 15 colpi in 10 minuti del nostro “sniper challenge”. Questo per tentare di sparare l’intera serie nelle condizioni di vento e di luce il più possibili uguali fra loro, il che solitamente permette risultati più omogenei. Anche la calciatura è Kelbly, e contiene un contrappeso metallico rimovibile, per passare dalla categoria “light” alla “heavy”. La GAC è stata assemblata presso la Grande Armeria Camuna di Niardo su azione BAT e calcio Mc Millan HBR; l’ottima azione mantiene leva di armamento e porta dell’otturatore sul lato destro, ma poiché l’arma è dedicata alle nostre “gare cacciatori” il requisito della velocità di ripetizione del colpo è importante ma non essenziale. La colorazione del calcio in bianco opaco e grigio chiaro (una specie di camo winter) è stata chiesta da Alessandro. Al fine di completare il discorso sulle ottiche di puntamento, sulla Kelbly troviamo una coppia di sottili anelli in alluminio che contornano un classico Leupold Competition 40x con reticolo cross-hair e regolazioni su torretta micrometrica da 1/8 di MOA, mentre sulla GAC troviamo uno Swarovski Z6 5-30x50 di eccezionale luminosità, con reticolo distanziometrico forse più adatto a una carabina tattica e click e da 0,5 cm-100 metri. T TA A INRZ A T I R O A L U N GSAODFI S

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


180-185 Long Range (6)@005 1

02-MAR-11 21:12:54

184 Rosata di 3 colpi a 300 metri con la BCM 6,5x47 Lapua: l’aggregato misura meno di 20 mm dai bordi più lontani

Le regine della mouche alla prova pratica La prova in poligono è avvenuta nelle peggiori condizioni di luce possibili, con un forte riverbero e un abbondante miraggio; come tocco finale gli ultimi 30 metri delle linee di tiro a 300 metri sono coperte da una ventina di centimetri di acqua stagnante. Abbiamo sparato con la BCM solo alla distanza maggiore (300 metri) mentre le altre due sono state provate a 200 metri. Castelli dice che se una carabina spara bene al campo di tiro di Carrù, sparerà bene ovunque (vento permettendo) e basta guardare attraverso le ottiche per sposare questa affermazione: spesso si ha l’impressione di sparare alla cieca, e i reticoli dei costosi cannocchiali s’impastano sui bersagli che appaiono fluttuare nell’aria come fossero appesi a palloncini in balia del vento. Si inizia con la BCM che dimostra reazioni allo sparo molto contenute; il peso dell’arma non è trascurabile, e le ricariche sono state tenute su valori medi, visto che useremo questa carabina a circa metà della distanza minima delle gare F-Class. Il bossolo Lapua contiene 36 grani di Vihtavuori N550 sotto un’ogiva Scenar 139 grani. Il fucile arretra sui cuscini come se fosse su una rotaia, senza scomporsi minimamente in senso laterale e senza accenni di impennaggio; è sempre bene mantenere un solido contatto con la spalla perché il calibro non è comunque il più adatto al free recoil, ma siamo convinti che con una minima esperienza si potrebbe sparare in stile benchrest senza alcun pericolo. Il responso sul bersaglio non si fa attendere: visto che sul

Rosata di 5 colpi a 300 metri con la BCM F-Class

La rosata tirata da Castelli a 200 metri con la Kelbly 6 PPC, perfettamente centrata sul bersaglio (punti 50/1 – 23 mm)

bersaglio con dot di colore arancio non si vede nulla, decido di abbassare gli ingrandimenti a 26x e ingaggio al secondo tentativo il riquadro bianco e nero da benchrest usando come riferimento la linea di demarcazione. Tre colpi a segno, di cui due accoppiati, esattamente sulla linea, e il terzo di pochi millimetri nel bianco: siamo intorno ai 20 mm scarsi dai bordi esterni, a 300 metri e in condizioni difficili. Riprovo una rosata da 5 colpi sfruttando l’ultima visuale intonsa (questa con riferimento arancio) e questa volta prende forma una rosata discreta e regolare, che mostra le notevoli potenzialità del fucile anche a distanze ben maggiori di quella

del test. Visto che in queste condizioni diventa impossibile proseguire il tiro a 300 metri, passiamo alla carabina in calibro 6 PCC alla distanza di 200 metri: in due parole potrei sintetizzare “piacere totale” e chiudere qui l’articolo. In verità questa Kelbly è una delle armi in assoluto più facili e più precise; anche qui il peso non è contenuto e le reazioni sotto sparo sono molto ridotte. Inutile sparare centinaia di colpi nella speranza di trovare un migliore affiatamento: dopo tre string da 5 colpi sono pronto per la rosata finale, convinto che solo un mio grossolano errore potrà non confermare la bontà della carabina. Nel frattempo Castelli aveva tirato un 50/1 sul bersaglio cacciatori, giusto per mettere le cose in chia-

TRE CARABINE CUSTOM A CONFRONTO

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


180-185 Long Range (6)@006 1

02-MAR-11 21:12:55

La rosata dell’autore con la 6 PPC, sparata nelle medesime condizioni e sul medesimo cartello, mostra un punteggio minore ma un diametro più stretto (punti 47 - 19 mm)

185 Due coppie di colpi doppiati e uno finito di poco in alto; nonostante il risultato la GAC.30BR si è dimostrata l’arma più difficile da interpretare e meno istintiva

Rosate come questa (verticalizzazione dei colpi) indicano solitamente un errore di impostazione della testa e dell’occhio del tiratore rispetto all’asse dell’ottica

ro! Replico con una rosata molto regolare, dove Alessandro mi dice che la carabina “chiama una correzione in alto”; questa non l’avevo ancora sentita, ma fidandomi del mio spotter che conosce l’arma alla perfezione correggo l’ultimo tiro di un filo in alto, e completo la rosata. Siamo a 19 millimetri scarsi dai bordi, e se nel punteggio Alessandro mi avrebbe “bastonato”, mi prendo una piccola rivincita con una rosata più stretta di circa 4 millimetri. In assenza di vento mi chiedo quali siano le reali possibilità di questa Kelbly; sarà merito delle munizioni, che sfruttano le ottime ogive Bart’s Bullets da 70 grani (la ditta è di proprietà del tiratore Bart Sauter); sarà il contributo della polvere Hodgdon H322 in quantità di 27 grani, che dovrebbe

impartire alla palla una velocità di 3.000 fps, ma siamo prossimi alla perfezione. La polvere H-322 è ottima nel 6 PPC, dove è probabile che abbia vinto più titoli di tutte le altre messe insieme, ma eccelle in altri calibri più comuni presso i tiratori, come il.223 Remington. L’ultima arma testata è stata la GAC in calibro .30BR; ho già parlato in un precedente articolo di questo interessante calibro e non andrò a ripetermi; nato negli Stati Uniti per la gare a punteggio di categoria hunter, ha conosciuto una limitata diffusione anche qui da noi. Quest’arma è stata la più complessa da interpretare: il calibro – benché per nulla esasperato – provoca reazioni di tutto rispetto in termini di assetto sotto sparo e di rinculo avvertito dal tiratore. Tutto ciò è

merito (o colpa) delle ricariche allestite da Alessandro, che si collocano verso i massimi valori delle tabelle di ricarica e sfruttano l’ogiva Berger a base piatta da 110 grani, spinta a 3.000 fps, una velocità di tutto rispetto; il bossolo di partenza è un Lapua 6mm .BR opportunamente espanso nel colletto per ospitare la palla di diametro maggiore. La cameratura realizzata alla perfezione consente una lunga vita operativa del bossolo, e il peso complessivo della carabina è stato mantenuto appena al di sotto di quello consentito dai regolamenti. Allo sparo la GAC spinge decisa contro la spalla del tiratore e la canna, fortemente rastremata verso la volata da 17 millimetri, s’impenna di pochi centimetri. Sparare con le tecniche da benchrest non è impossibile ma richiede un certo affiatamento; per le prime sedute di tiro meglio affidarsi a prese più consone e più “ferme”, se si desidera sfruttare fin da subito l’eccellente precisione del fucile. I colpi sparati con la GAC sono stati nel complesso pari ai colpi tirati con le altre due armi, ma questa volta non sono bastati a instaurare un pieno feeling con la carabina, che avrebbe meritato una lunga seduta in poligono interamente dedicata a conoscerne e a gestirne le reazioni. Le ultime due rosate sul bersaglio tipo hunter sono state tirate mirando a lato del barilotto e usando il ramo orizzontale del reticolo per allinearsi con la mouche. È un sistema che molti tiratori utilizzano quando il calore e l’effetto miraggio rendono meno nitida la visione del barilotto, non consentendo una perfetta collimazione “centro a centro”. LM T TA A INRZ A T I R O A L U N GSAODFI S

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


186-189Ottica doctor4@001 1

0186

02-MAR-11 21:13:01

Vocazione sportiva di Fabio Ferrari

La valvola per il riempimento con azoto viene sigillata dal tappo a vite marcato N2 visibile in basso

Dopo i successi nelle ottiche dedicate al cacciatore, la tedesca Docter Analytik Jena propone una serie di cannocchiali indirizzati al tiro a segno: vediamo il modello maggiore, che arriva a 25 ingrandimenti

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


186-189Ottica doctor4@002 1

02-MAR-11 21:13:01

0187

L

L’ottica è piuttosto lunga ma il peso è contenuto (775 grammi), nonostante il diametro frontale dell’obiettivo da 50 mm

a tedesca Docter ha sempre proposto strumenti ottici di precisione dalle eccellenti prestazioni, e i loro cannocchiali di puntamento si sono distinti soprattutto nel campo venatorio. Nel 1991 Docter ha acquisito la storica Carl Zeiss di Jena operando investimenti per consolidare l’azienda e nel 1997 il nome della società è cambiato in Analytik Jena AG. Uno dei prodotti che ha reso notorietà a livello mondiale al marchio è stato il punto rosso Docter Sight che offre buone prestazioni con dimensioni estremamente ridotte, tanto da essere installabile su molti tipi di arma corta, con una decina di basette dedicate alle varie pistole, oltre che su fucili e carabine. Il Docter Sight ha rappresentato una specie di rivoluzione e ha dato fiato alla corsa alla costruzione di red-dot ad alte prestazioni di dimensioni... lillipuziane. Tra le ottiche occorre ricordare la serie Unipoint, introdotta nel 2006, che offre uno strumento polivalente al cacciatore, dotato di reticolo diurno di tipo 4-0 sul primo piano focale con punto rosso sul secondo piano focale (illuminato tramite un controllo digitale) che non varia la dimensione

La lunghezza del tubo da un pollice di diametro lascia spazio in abbondanza per ogni tipo di anello porta ottica

al variare degli ingrandimenti. L’interruttore Tipcontrol concentra sulla terza torretta la batteria e il reostato digitale. Per completare la gamma è stata introdotta la linea Docter Sport con tubi da un pollice di diametro e reticoli sul secondo piano focale; per un utilizzo “sportivo” i due modelli più interessanti per l’appassionato sono il 4,5-14x40 e il modello in prova, l’8-25x50. Entrambi hanno la regolazione del parallasse a ghiera sull’obiettivo.

Il Docter Sport 8-25x50 Il modello oggetto del nostro test è un’ottica di notevoli dimensioni ma di peso non eccessivo (inferiore agli 800 grammi); la ghiera che regola gli ingrandimenti è ben dimensionata e rivestita interamente in gomma, di eccellente scorrevolezza. Il tiratore può vedere il fattore d’ingrandimento settato sulla ghiera dalla posizione di tiro, cosa non sempre possibile con i prodotti concorrenti. La ghiera anteriore è meno cedevole, a garanzia della impossibilità di un movimento accidentale, e

“La Docter Sport 8-25x50 è un’ottica di notevoli dimensioni ma di peso non eccessivo (inferiore agli 800 grammi); la ghiera che regola gli ingrandimenti è ben dimensionata e rivestita interamente in gomma, di eccellente scorrevolezza” OTTICHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


186-189Ottica doctor4@003 1

02-MAR-11 21:12:58

0188 La regolazione micrometrica di alzo e deriva è a click da 1/8 di MOA (circa 3,5 millimetri a 100 metri)

compensa gli errori di parallasse da 50 a 1.000 metri, oltre alla posizione di infinito. Tutte le scritte e gli indici – di colore bianco – sono chiari e ben leggibili; lo spazio a disposizione per gli anelli porta ottica è notevole: ben 79 mm verso la campana anteriore e 56 mm verso l’oculare, rivestito in gomma e con un’ampia regolazione diottrica (± 2,3 diottrie). Non molto estesa ma sufficiente la scelta dei reticoli: uno di tipo German a tre post con croce centrale (più indicato per la caccia), un classico Plex di medio spessore, buono per la caccia e per il tiro fino a 200/250 metri e un reticolo fine (crosshair) con minuscolo dot centrale, il più adatto al tiro di precisione alle lunghe distanze. Coloro che sono interessati a quest’ultimo aspetto sarà bene che prendano in considerazione un utile accessorio: le torrette alte Target che risultano pressoché indispensabili per facilitare le tarature alle varie distanze che s’incontrano nei poligoni e sui campi di

“Le ottiche Docter sono assistite da una garanzia di 30 anni: durante i primi 5 anni qualsiasi difetto di materiale e/o assemblaggio viene coperto dalla garanzia (compresa la mano d’opera per porre rimedio)” che spesso causano lievi “sbavature” di colore ai bordi. Svitati i coperchi (in metallo), il tiratore trova due classiche ghiere interne con l’intaglio per una monetina; la meccanica di tale dispositivo è ben realizzata, ma le regolazioni manuali sono pressoché impossibili, e questo è un ulteriore motivo che depone a favore delle torrette alte Target. Superata questa iniziale perplessità, la taratura si è dimostrata rapida: solo in questo modello della gamma Docter le tarature avvengono su click da un ottavo di MOA e risultano molto precise e ben udibili. L’escursione dell’alzo non è molto estesa, e chi desidera affrontare i tiri lunghi dovrà prendere in considerazione l’acquisto di una basetta inclinata di almeno 20 MOA al posto di quella standard priva di vantaggio. Ciò non rappresenta un difetto: basta saperlo, visto che il costo della La ghiera di compensazioslitta è pressoché identico ne del parallasse ha riferiper entrambi i modelli e menti da 50 a 1.000 metri sul mercato ne esistono numerosi modelli, di vari costruttori, per soddisfare ogni esigenza. La compensazione dell’alzo dovrebbe es-

tiro. In genere, sui cannocchiali da 25 e più ingrandimenti le torrette da tiro si trovano di serie anche su prodotti di modesta qualità, ben inferiore alle doti del nostro Docter Sport che è chiaro e definito su ogni tipo di bersaglio, anche su quelli fluorescenti di colore arancio,

CANNOCCHIALE DOCTER SPORT 8-25X50

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


186-189Ottica doctor4@004 1

02-MAR-11 21:12:59

0189 Docter Sport 8-25x50 Produttore: Analytik Jena AG, Eisfeld, Germania,www.docter-germany.com Distributore: Adinolfi, tel. 039 230.07.45, www.adinolfi.com Modello: cannocchiale di puntamento Sport 8-25x50 Ingrandimenti: da 8x a 25x Tubo dell’ottica integrale: 1” di diametro Diametro obiettivo: 50 mm Pupilla d’uscita: da 6,3 a 2,0 mm Campo visivo: da 4,4 a 1,5 m (a 100 metri di distanza) Regolazione diottrie: ± 2,3 Tarature micrometriche: in alzo e deriva, click da 1/8 di MOA Finitura: nero opaco Lunghezza totale: 410 mm Peso: 775 grammi Note: sistema ottico a 4 lenti trattate multistrato, torrette alte tipo Target optional Prezzo: 1.185 euro

sere comunque sufficiente per tiri fino a circa 300 metri di distanza per un calibro con una traiettoria similare al .308 W. Trenta anni di garanzia Le ottiche Docter sono assistite da una garanzia di 30 anni: durante i primi 5 anni qualsiasi difetto di materiale e/o assemblaggio viene coperto dalla garanzia (com-

Al poligono Per la prova al TSN di Somma Lombardo abbiamo montato il Docter Sport 8-25x50 sulla nostra carabina “Urban Sniper” (alias Remington 700 SPS Tactical presa la mano d’opera per porre rimedio) + calcio Accuracy AICS) tramite una e la Docter si riserva il diritto di provvedecoppia di anelli Leupold PRW. Dopo re alla sostituzione del prodotto con uno una sommaria taratura ho sparato un privo di difetti se la riparazione dovesse colpo di prova sul bersaglio posto a risultare impossibile o troppo onerosa. Per 100 metri (un foglio bianco con un dot i successivi 25 anni tale garanzia coprirà reattivo di colore arancio): verificata unicamente i costi dei materiali, restando a la corrispondenza fra punto mirato e carico del cliente la mano d’opera. punto di impatto ho dato un paio di L’oculare è rivestito in gomma e la ghiera dello zoom ha i click sull’alzo e ho riferimenti che sono visibili anche dalla posizione di tiro sparato il primo colpo per testare la variazione delle tarature e il ritorno allo “zero”. Ho spostato verso destra il reticolo di 30 scatti e ho sparato un secondo colpo, poi in basso e a sinistra; infine, ho riportato l’ottica alla taratura originaria con 30 click in alto. Il quinto colpo è entrato esattamente nel primo foro, allargandolo di poco! In conclusione, questo cannocchiale ha doti di luminosità e nitidezza rimarchevoli, cui si aggiunge la precisione meccanica delle regolazioni in alzo e deriva. M Il bersaglio di prova: il colpo contrassegnato dal bollino giallo è quello preliminare di taratura. I punti di impatto del primo e del quinto colpo sono sovrapponibili

C

OTTICHE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


190-193 Museo Greco (4)@001 1

190 190

02-MAR-11 21:12:59

Memorie condivise testo di Matteo Brogi, foto del museo della Guerra e del ministero della Difesa greco

Ad Atene, il museo della Guerra consente di fare un’incursione nella millenaria storia della cultura ellenica. E di vedere, da una diversa prospettiva, eventi che riguardarono la nostra nazione, quando era a capo di un “Impero”

S

IL MUSEO DELLA GUERRA DI ATENE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


190-193 Museo Greco (4)@002 1

02-MAR-11 21:13:07

La collezione Saroglos fu donata negli anni Venti da un ufficiale d’artiglieria che aveva raccolto un immenso patrimonio di armi individuali

Una panoramica dell’area espositiva dedicata alle vicende ottocentesche dello Stato balcanico

Il museo L’idea di costruire un museo della guerra fu formalizzata nel 1964 dal governo greco per mantenere viva la memoria dei tanti combattenti caduti per la patria e venne realizzata il 18 luglio 1975, quando la struttura fu inaugurata alla presenza del presidente della Repubblica e del ministro della difesa nazionale. Obiettivi del museo sono la raccolta, la salvaguardia, lo studio, la documentazione e l’esposizione al pubblico di cimeli e reperti militari che documentino la “sacra lotta” della Nazione greca per l’indipendenza così da preservare la memoria nazionale e la continuità storica con l’ellenismo. Pezzo forte dell’esposizione è la collezione permanente, intitolata a Petros Saroglos. Espone una selezione significativa di armi individuali, alcune di valore inestimabile e di notevole rarità, ed include una significativa raccolta di mappe e incisioni. Questa mole di materiale interessantissima fu donata al Circolo ufficiali da Saroglos – ricco ufficiale d’artiglieria – alla sua morte, avvenuta nel 1920. Nome: Museo della guerra Indirizzo: Vassilissis Sophias Ave. & Rizari 2, 10675 Atene, Grecia Telefono: +30-210-7252974 Sito web: www.warmuseum.gr Orari d’apertura: dalle 9 alle 14 dal martedì al sabato, dalle 9.30 alle 14 la domenica e i giorni festivi, chiuso il lunedì Biglietto: 2 euro

All’esterno del museo sono disposti sistemi missilistici, d’artiglieria e velivoli utilizzati dall’esercito e dall’aviazione

C U LT U R A

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F

191


190-193 Museo Greco (4)@003 1

02-MAR-11 21:13:00

192 Armi da taglio orientali

Armi fini europee del XVII secolo

Pistole e revolver del XIX e XX secolo dalla collezione Saroglos

In alto, esemplari di carabina e fucile Mannlicher Schoenauer M1903 che armarono l’esercito greco tra il 1907 e il 1941. Sotto, fucile francese Lebel 1886, modello M1868 greco, revolver Nagant 1898 e revolver Lebel 1892

Revolver britannico appartenuto al principe Alberto, marito della regina Vittoria

IL MUSEO DELLA GUERRA DI ATENE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


190-193 Museo Greco (4)@004 1

02-MAR-11 21:12:53

193 La campagna italiana in Grecia L’avventura italiana in Grecia iniziò il 28 ottobre 1940 e si protrasse fino alla fine di aprile dell’anno successivo quando – con l’aiuto determinante della Wehrmacht tedesca – fu definitivamente piegata la resistenza dell’esercito ellenico. La vittoria delle potenze dell’Asse fu celebrata il successivo 3 maggio con una parata ad Atene. I rapporti tra l’Italia e il Paese balcanico si erano normalizzati dopo molte incomprensioni nel 1928 con la firma di un trattato di amicizia tra i due Paesi. Con l’annessione da parte dell’Italia dell’Albania, nel 1939, la Grecia decise di non rinnovare il trattato così da garantire la propria neutralità; Mussolini, spinto dal legame che univa Grecia e Regno Unito e dalla necessità di garantirsi il controllo di alcuni punti strategici per la supremazia nell’Adriatico, fece presentare al Soldati greci su un carro armato M13/40 itagoverno nazionalista di Metaxas un ultimatum. Dopo poche ore, le truppe del liano catturato sul fronte albanese Regio esercito varcavano i confini greci dalle proprie basi in Albania, decretando l’inizio delle ostilità. Il conflitto procedette per pochi giorni con esito favorevole alle truppe italiane poi, già dal 2 novembre, l’imprevista e fiera reazione dell’esercito greco portò a scontri durissimi e ad una controffensiva che, complice il maltempo, si protrasse fino al marzo 1941. In questa fase, le truppe italiane furono costrette ad arretrare perdendo posizioni anche all’interno del territorio albanese. Il successivo stallo si protrasse fino a primavera, quando le truppe regie lanciarono una seconda offensiva (9 marzo) e, il 6 aprile, ricevettero l’aiuto delle forze tedesche che avevano iniziato le operazioni belliche contro la Jugoslavia ed entrarono in Grecia dal confine con la Bulgaria. In breve, le truppe greche furono accerchiate e si arresero. L’Italia potè così occupare quasi la totalità della Grecia continentale, le isole di Zante, Corfù e Cefalonia, la parte orientale di Creta e consolidare la presenza nel Dodecanneso. La Macedonia, la parte orientale di Creta, le isole dell’Egeo settentrionale e Atene furono occupate dalla Germania mentre la Bulgaria ottenne la Tracia. Si calcola che durante la campagna – costellata da ritardi di preparazione, carenze logistiche ed improvvisazione – morirono 13.755 soldati italiani, oltre 50.000 rimasero feriti, più di 25.000 furono dispersi e un numero significativo patì sindromi da assideramento. Nei combattimenti, per quanto riguarda la parte italiana, si distinsero la divisione alpina Julia e varie divisioni di fanteria, tra cui i Lupi di Toscana. Anche i greci si batterono con onore e fierezza patendo altrettante perdite.

Un’esposizione di armi americane e tedesche utilizzate durante il secondo conflitto mondiale

Uniforme della prima unità femminile dell’esercito greco

LM

C U LT U R A

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


TIRO ATIRO SEGNO A SEGNO

194-196 Tiro a segno (3)@001 1

194

02-MAR-11 21:12:59

A Monaco, giovani in grande evidenza N

essun podio azzurro all’IWK di Monaco, la competizione internazionale dedicata alle specialità a 10 metri che apre tradizionalmente la stagione internazionale. La nazionale azzurra si è presentata in Baviera con una squadra numerosa, composta da più di trenta atleti tra juniores e seniores, anche perché questo incontro doveva definire la squadra per gli Europei di Brescia.

Dario Di Martino, Andra Burlacu, Barbara Gambaro e Dino Briganti finalisti nelle gare juniores dell’incontro internazionale bavarese per le specialità a 10 metri di Fabrizio Nicoletta

Quattro azzurri finalisti I migliori risultati sono stati raccolti dagli atleti più giovani. Quattro juniores azzurri hanno disputato una finale, pur non riuscendo a salire sul podio. Dario Di Martino Dario Di Martino in un’immagine di repertorio. Il giovane napoletano ha raggiunto la quinta posizione nella prima prova di Pistola a 10 metri juniores maschile

ha raggiunto la quinta posizione conclusiva nella prima prova di P10 juniores, mettendo a segno 570 punti in qualificazione e 99,7 nell’appendice conclusiva, secondo miglior risultato di finale, dopo quello dell’americano Will Brown (571 + 100,4). Lo statunitense ha concluso in seconda posizione alle spalle del russo Nikolai Kilin (574 + 99). Nel corso della giornata successiva è stata Barbara Gambaro a cimentarsi nella finale di Carabina juniores femminile. L’atleta altoatesina ha concluso in ottava posizione con 395 punti in gara e 101,5 in finale. Irraggiungibile, in testa alla graduatoria

L’altoatesina Barbara Gambaro si è piazzata all’ottavo posto in una delle due prove di C10 juniores donne

IWK A MONACO DI BAVIERA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


194-196 Tiro a segno (3)@002 1

02-MAR-11 21:13:00

195

Gli sponsor per gli Europei di Brescia

Una curiosa immagine di Andra Burlaci, quinta nella P10 juniores donne

Settimo posto per Dino Briganti nella seconda gara di Pistola a 10 metri juniores

si è insediata la croata Tanja Perec (399 + 102,8). Quinto posto conclusivo nella finale di P10 femminile per Andra Burlacu, grazie ai 378 punti accumulati in gara ed ai 96,7 raccolti negli ultimi 10 tiri. Vincitrice di questa prova è stata la bulgara Welislava Dushanova (383 + 98,4). Nella prima prova Andra Burlacu si era piaz-

Rispetto a quanto disponibile al momento della compilazione dell’articolo di presentazione dei Campionati europei (vedi Armi Magazine marzo 2011), l’elenco degli sponsor della manifestazione (che si è conclusa il 7 marzo) è stato così modificato e completato. Partner commerciali: • AAMS - Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato - gioco legale e responsabile; • Anschütz - armi sportive; • ASICS - abbigliamento sportivo; • Davide Pedersoli - riproduzioni armi da caccia e tiro e repliche armi storiche; • UBI - Banco di Brescia; • SIUS - bersagli elettronici; • Centrale del latte di Brescia; • Feinwerkbau - armi sportive; • Grana Padano - Consorzio Tutela Grana Padano; • Il Giorno - quotidiano di Milano; • Franco Bosi - argenti. Partner istituzionali: • Coni; • Regione Lombardia; • Provincia di Brescia; • Comune di Brescia; • Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Brescia; • Brixia Expo - Fiera di Brescia. • Walther - armi sportive.

GARE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


194-196 Tiro a segno (3)@003 1

02-MAR-11 21:13:06

196

zata dodicesima a quota 373. Nella seconda prova di Pistola a 10 metri è stato Dino Briganti (574 + 96,3) a mettersi in evidenza, concludendo in settima posizione la finale vinta dal ceko Jindrich Dubovy (575 + 99,1). In questa prova, Di Martino è rimasto fuori dalla finale per un punto, classificandosi undicesimo.

Franz Schreiber nuovo segretario generale ISSF La International Shooting Sport Federation (ISSF) ha eletto il tedesco Franz Schreiber come nuovo segretario generale. Il Consiglio Direttivo della Federazione internazionale, riunitosi in gennaio, si è espresso all’unanimità scegliendo Franz Schreiber per l’importante ruolo, occupato fino alla scomparsa, nello scorso gennaio, da suo padre Horst G. Schreiber. Franz Schreiber, quarantanovenne, dopo gli studi in legge, ha iniziato nel 1984 a lavorare nello staff della ISSF e negli ultimi due anni ne era il direttore esecutivo.

Weithaler e Comi sfiorano la finale Sfortunato anche Simon Weithaler (590), nono in graduatoria nella prova Carabina a 10 metri vinta dal tedesco Alexander Bederke (595 + 102). Nell’altra prova era stato Lorenzo Bacci (590) a sfiorare la finale terminando al decimo posto. Tra i seniores il miglior risultato lo Due vittorie nelle due proha fatto registrare Arianna Comi, ve di P10 donne per Olena nona in classifica nella prova di Kostevych P10 donne disputata il 27 gennaio. L’azzurra ha totalizzato 384 punti nella gara vinta dall’ucraina Olena Kostevych con 391 in gara e 102 in finale. In campo maschile, l’azzurro che si è avvicinato maggiormente ad una finale è stato il campione europeo Mauro Badaracchi, tredicesimo con 581 punti nella gara di pistola a 10 metri dominata dal serbo Andrija Zlatic (589 + 100,5). Nell’altra prova la vittoria è andata all’ucraino Oleg Omelchuk (588 + 101,5). Nella prima finale di Carabina si era imposto Peter Sidi, mettendo a segno 598 punti nei 60 colpi e 103,7 in finale.

Franz Schreiber, a sinistra, con il presidente della federazione mondiale di tiro a segno, Olegario Vázquez Raña

Gli altri vincitori L’altra finale di carabina è stata vinta dal norvegese Are Hansen con 599 + 103,6. La campionessa di casa, Sonja Pfeilschifter, entrata in finale al terzo posto con 399 punti, ha superato di una lunghezza la compatriota Beate Gauss, grazie ad una finale da 105,1 punti. Anche Katerina Emmons Kurkova (399 + 104,3) si è aggiudicata un oro, imponendosi nella seconda prova proprio ai danni della Pfeilschifter. Olena Kostevych già vincitrice della prima competizione di Pistola a 10 metri ha fatto il bis nella seconda, collezionando ancora 391 punti nei 40 tiri di qualificazione e 103 in finale: uno in più rispetto alla gara di due giorni prima. LM

© 2010 ISSF / Photo by W. Schreiber

Sonja Pfeilschifter, vincitrice della prima prova di Carabina donne e seconda in graduatoria, dietro a Katerina Emmons, nella successiva

IWK A MONACO DI BAVIERA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


197 Tiro a segno (1)@001 1

02-MAR-11 21:13:05

Klimova e Matsuda tiratori del 2010 Due atleti di arma corta ai vertici della speciale classifica stilata dai giornalisti specializzati. Sono la russa Kira Klimova ed il giapponese Tomoyuki Matsuda. Il nostro Niccolò Campriani, campione del mondo di C10, ha raggiunto la seconda posizione

Kira Klimova

di Fabrizio Nicoletta - fotografie © 2010 ISSF / photo by W. Schreiber

G

razie alle ottime prestazioni ottenute durante la stagione agonistica 2010, la tiratrice russa Kira Klimova (65 voti) e l’atleta giapponese Tomoyuki Matsuda (67 voti) sono stati eletti dall’International Association of Shooting Sports,

una speciale commissione dell’AIPS (International Sports Press association), come “Tiratori dell’anno” per il 2010. Il tiratore azzurro Niccolò Campriani, con i 56 voti ottenuti, si è piazzato al secondo posto della graduatoria alle spalle di Matsuda.

Tomoyuki Matsuda Trentacinquenne poliziotto giapponese di Yokohama, è stato uno dei grandi protagonisti della stagione 2010, imponendosi all’attenzione degli appassionati di tutto il mondo con la doppia vittoria mondiale di Monaco. Il tiratore nipponico, infatti, si è aggiudicato gli allori mondiali di Pistola a 10 metri e Pistola Libera. Il primo ad essere sorpreso del risultato raccolto nell’ultima rassegna mondiale è stato proprio lui. Ha confessato Tomoyuki Matsuda in aziodi essersi ne durante i Mondiali di posto come Monaco nella gara di 10. obiettivo la Sulla distanza più corta il finale, per giapponese utilizza una cercare di Steyr, mentre nelle prove aggiudicarsi di Pistola Libera usa una una carta Morini olimpica. Non prevedeva sicuramente di diventare campione del mondo di entrambe le specialità. A rimarcare il fatto che il suo non è stato un exploit isolato, dopo i Matsuda sul poMondiali, il giapponedio della finale di se ha confermato la Coppa del mondo sua ottima condizione collezionando due medaglie di bronzo alla finale di Coppa del mondo, svoltasi ancora in Baviera, salendo sul podio nella PL e nella P10. Matsuda ha anche raggiunto il bronzo agli Asian Games.

197

LM

Ventottenne di Mosca, prima del 2010 non era mai salita sul podio di una manifestazione ISSF, ma il 2010 è stato davvero il suo anno. Dopo due argenti conquistati in Coppa del mondo a Fort Benning, si è presentata in gran forma ai Mondiali, vincendo la prova di Pistola Sportiva. Kira aveva scalato la parte alta della classifica dopo essere partita dal terzo posto. La tiratrice russa, che si è aggiudicata anche una carta olimpica, ha poi concluso nel migliore dei modi la stagione, salendo sul gradino più alto del podio nella Pistola a 10 metri femminile alla finale di Coppa del mondo di Monaco. Kira Klimova in gara a Monaco nella gara di P10. I mpugna u n a S t ey r L P. Nelle prove di Pistola Sportiva, di cui è campionessa mondiale, utilizza l’italiana Benelli MP90

La tiratrice russa sul podio della finale di Coppa del mondo dopo la vittoriosa gara nella Pistola a 10 metri

ATTUALITÀ

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


198-199 fondazione uits-2@001 1

198

02-MAR-11 21:13:45

Gare: istruzioni

per... l’uso

Avete assistito a una gara di tiro a segno e vi è rimasto qualche dubbio sull’attribuzione di un punteggio o sullo svolgimento? Vi proponiamo un breve compendio per capire come si svolgono le gare di carabina a cura dell’Unione Italiana Tiro a Segno

D

urante le gare di qualificazione di carabina, i tiri vengono effettuati verso un bersaglio a 10 cerchi: da 1 a 10. Durante le finali gli 8 concorrenti competono tirando un colpo dopo l´altro su comando. I 10 cerchi del bersaglio vengono divisi in dieci zone di punteggio“decimali” (da 1,0 a 10,9); il punteggio maggiore è pari a 10,9. Al fine di determinare il vincitore si procede sommando il punteggio delle finali con quello delle qualificazioni.

Carabina libera 3 posizioni, 50 metri uomini Ciascun concorrente effettua 40 tiri in posizione prona, 40 in piedi e 40 in ginocchio colpendo un bersaglio posto a 50 metri di distanza. Prima del primo tiro di gara, per ogni

posizione, è possibile effettuare un numero illimitato di tiri di prova. La carabina utilizzata deve essere di piccolo calibro 5,6 mm (.22 LR) e monocolpo, avente un peso massimo totale pari a 8 kg e un calcio ben sagomato, comprensivo di varie regolazioni che soddisfino le singole esigenze, incluso un calciolo regolabile per l´appoggio alla spalla, nella posizione a terra ed in ginocchio è consentito l’utilizzo di una cinghia da tiro che vincola l’arma al braccio, mentre nella posizione in piedi è consentito soltanto un appoggio per la mano, senza vincoli. Il dieci centrale ha le dimensioni di una moneta da dieci centesimi, la distanza di tiro è di 50 metri ed il tempo di gara complessivo è di 3 ore con un limite di tempo di 45 minuti nella posizione prona, 75 minuti nella posi-

zione in piedi e 60 minuti nella posizione in ginocchio, compresi i colpi di prova. I migliori otto concorrenti del programma di apertura si qualificano per le finali che consisteranno in 10 tiri nella posizione in piedi da effettuarsi a comando entro un limite di tempo di 75 secondi a tiro. Ciascun tiro verrà valutato in decimali e verrà sommato al punteggio ottenuto nel programma di qualificazione Carabina libera a terra, 50 metri uomini Nella posizione prona vengono effettuati 60 tiri. Prima del primo tiro della competizione è possibile effettuare un numero illimitato di tiri di prova. La durata della competizione, inclusi i tiri di prova, è pari a 75 minuti. La distanza dal bersaglio, le

Il fiorentino Niccolò Campriani imbraccia una Feinwerkbau 700

Una Feinwerkbau 700 anche per Elania Nardelli, atleta pugliese che gareggia con i colori della Marina Militare

Marco De Nicolo, finanziere di Legnano, imbraccia una Walther KK300 dotata di calciatura MEC GE 600

Giuliana Molteni, campionessa italiana di Arma Libera a terra femminile

“CAPIRE” UNA GARA DI CARABINA

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


198-199 fondazione uits-2@002 1

02-MAR-11 21:13:44

199 dimensioni del centro e la carabina sono uguali a quelli impiegati nelle gare di carabina da 50 metri in 3 posizioni. I primi otto qualificati accedono alla finale. Durante la finale, vengono effettuati 10 tiri singoli a

comando entro un limite di tempo pari a 45 secondi a tiro in posizione “prona”. Ai fini della determinazione del vincitore il punteggio decimale viene aggiunto a quello ottenuto durante la gara di qualificazione.

UOMINI - CARABINA LIBERA A TERRA Arma

carabina cal. .22 LR

Peso massimo

kg 8

Distanza

50 metri

Diametro 10 mm

10,4

Tempo di gara (bersagli elettronici)

1h 15’

Gara

sei serie di 10 colpi nel tempo di gara, prova compresa

UOMINI - CARABINA LIBERA 3 POSIZIONI Arma

carabina cal. .22 LR

Peso massimo

kg 8

Distanza

50 metri

Diamentro 10 mm

10,4

Gara e tempo

40 colpi a terra in 45’ 40 colpi in piedi in 1h 15’ 40 colpi in ginocchio in 1h prova libera entro il tempo di gara prima di ogni posizione

UOMINI - CARABINA A 10 METRI Arma

carabina ad aria o gas compresso cal. 4,5 mm

Distanza

10 metri

Peso

kg 5,5

Diametro 10 mm

0,5

Tempo di gara

1h 45’

Gara

sei serie di 10 colpi nella posizione in piedi, nel tempo di gara, prova compresa

DONNE - CARABINA SPORTIVA 3 POSIZIONI Arma

carabina cal. .22 LR

Peso

kg 5,5

Tempo di gara (bersagli elettronici)

2h 15’

Distanza

50 metri

Diametro 10 mm

10,4

Gara e tempo

20 colpi nella posizione a terra 20 colpi nella posizione in piedi 20 colpi nella posizione in ginocchio prova entro il tempo di gara prima di ogni posizione

DONNE - CARABINA A 10 METRI Arma

carabina ad aria o gas compresso cal. 4,5 mm

Distanza

10 metri

Peso

kg 5,5

Diametro 10 mm

0,5

Tempo di gara

1h 15’

Gara

4 serie di 10 colpi, prova entro il tempo di gara

Carabina sportiva 3 posizioni, 50 metri donne Ciascuna concorrente effettua 20 tiri nelle posizioni prona, 20 in piedi e 20 in ginocchio. Il limite di tempo previsto per tutte e tre le posizioni, inclusi i tiri di prova, è pari a 135 minuti. Per le gare viene utilizzata la stessa carabina di piccolo calibro impiegata nelle gare maschili, avente tuttavia un peso massimo pari a 6,5 kg. Anche in questo caso i tiri vengono effettuati su un bersaglio delle stesse dimensioni di quello degli uomini con il centro avente le dimensioni di una moneta da dieci centesimi, da una distanza di 50 metri. Durante le finali, le migliori otto concorrenti effettueranno 10 tiri singoli a comando nella posizione in piedi entro un limite di tempo pari a 75 secondi a tiro. Il punteggio verrà valutato in decimi. Il punteggio finale ottenuto sarà quindi sommato al punteggio della gara di qualificazione ai fini della determinazione del risultato totale. Carabina ad aria compressa, 10 metri uomini e donne Le carabine ad aria compressa hanno un calibro di 4,5 mm (.177 pollici) con un peso massimo pari a 5,5 kg. I pallini sono propulsi per mezzo di aria compressa attraverso una leva esterna, oppure attraverso un cilindro ad aria pre-compressa. L’impugnatura dovrà garantire il massimo comfort, tuttavia le dimensioni e le caratteristiche dell’impugnatura, dei mirini e della stessa carabina sono soggette a numerose limitazioni ai sensi delle vigenti norme. Sono consentiti soltanto i mirini “metallici” e non ottici. Durante la gara di qualificazione, vengono considerati soltanto i punteggi interi da 1 a 10. Durante le gare maschili i concorrenti effettuano 60 tiri entro un arco di tempo di 105 minuti. Nelle gare femminili, vengono effettuati 40 tiri entro un limite di tempo massimo pari a 75 minuti, inclusi i tiri di prova. I tiri vengono effettuati nella posizione in piedi verso un centro molto piccolo (“ testa di spillo” ) pari a 0,5 mm, ad una distanza di 10 metri. Alla finale che segue, vengono ammessi i primi otto tiratori. Dovranno tirare 10 colpi singoli a comando ed hanno soltanto 75 secondi per effettuare ciascun tiro. Il punteggio ottenuto viene calcolato in decimali da 1.0 a 10.9. I risultati della gara di qualificazione, sommati a quelli della finale, determinano il vincitore e la classifica. SO REGOLAMENTO

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


200-201 Armeria del mese 2@001 1

200

02-MAR-11 21:13:46

Uniformi, che passione

di Simone Bertini

Militaria Collection è una ditta giovane e dinamica; in soli sedici anni di attività, si è ritagliata un ruolo leader nel settore delle riproduzioni militari

“L

e riproduzioni più belle per il collezionista esigente”, questo è il motto del responsabile, Luigi Bellomo. In effetti, giungendo nello showroom in provincia di Padova, si rimane a bocca aperta; in un attimo ci si ritrova catapultati indietro di parecchi decenni, all’epoca della Seconda guerra mondiale. Gli appassionati di ricostruzioni storiche, delle repliche di armi (dalla spada di Giulio Cesare ai giorni nostri), uniformi, bandiere e distintivi dell’esercito italiano e tedesco della Seconda guerra mondiale (e del fante italiano del primo conflitto mondiale), trovano migliaia di articoli che soddisfano le loro esigenze di collezionismo e militaria. Mentre la pubblicità sulle riviste specializzate (come la“consorella” Armi Shop) permette la vendita delle repliche di armi, le uniformi (uno dei fiori all’occhiello della ditta) si possono trovare su internet. “Realizzare un’uniforme è un’operazione complessa”– mi spiega Bellomo –“perché i clienti sono collezionisti attenti, preparati ed esigenti”. I prodotti realizzati sono infatti della massima qualità, ma presentano

L’entrata dello showroom, a San Martino di Lupari (PD)

La figlia Laura e la dipendente Renata

Il titolare, Luigi Bellomo

prezzi accessibili; gli articoli originali sono spesso molto difficili da reperire, a prezzi salatissimi. Elevato anche il rischio di acquistare un prodotto che in realtà è una replica (talvolta anche mal fatta) spacciata per originale. Le uniformi Le uniformi sono confezionate nel modo più accurato e su misura del cliente, con la qualità italiana che è famosa in tutto il mondo. Splendide le mostrine, i fregi, i bottoni, le decorazioni e le spalline ricamate a mano in filo di alluminio (canutiglia). Nel complesso, moltissimi fornitori italiani e stranieri servono il negozio, gestito da Luigi, sua figlia Laura e dall’impiegata Renata. La fama del negozio è tale che pervengono

alcune richieste dal mondo del cinema o della TV (Rai e Mediaset) od in seguito a rievocazioni storiche; ad esempio, l’uniforme del colonnello Stauffemberg della Panzer Division (interpretato da Tom Cruise) nel film“Operazione Valchiria”, è stata oggetto di numerosissime richieste dopo l’uscita del film nelle sale. Naturalmente, se viene programmato un film ambientato nell’antico West o nell’antica Roma, nei giorni successivi all’uscita aumentano le richieste di articoli relativi a quel periodo. Molto gettonate sono anche le spade leggendarie, quali le spade dei Templari, del periodo romano o la celeberrima Excalibur. Tornando alle uniformi, una difficoltà ulteriore è rappresentata dai materiali, che sono ovviamente diversi rispetto a settanta anni fa: Bellomo non utilizza i materiali tecnici moderni, sebbene il filo utilizzato per le confezioni attuali sia il sintetico. Non mancano però gustosi aneddoti: un cliente ha voluto far riprodurre alcuni berretti con spagnolette di filo dell’epoca e con la fodera ottenuta da vecchi scampoli, per dare ancora più risalto all’originalità. Un altro cliente ha voluto far

MILITARIA COLLECTION A S. MARTINO DI LUPARI (PD)

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


200-201 Armeria del mese 2@002 1

02-MAR-11 21:13:52

201

Uniformi sui manichini; le sarte locali confezionano delle repliche assolutamente fedeli alle originali Repliche di armi da sparo ed armi bianche

Qualche curiosità

In questa foto si può apprezzare il dettaglio nelle mostrine

confezionare una tuta da sci riproducendo la tuta degli alpini tedeschi; in questo caso è stato quasi obbligatorio far ricorso a materiali traspiranti, onde permettere al cliente di utilizzare il prodotto con soddisfazione nell’esercizio della sua passione sportiva.

L’attività commerciale La nascita di Militaria Collection risale a sedici anni or sono, anche se già in precedenza Luigi Bellomo gestiva un’attività commerciale; attualmente nel locale si possono trovare più di 3.000 articoli, dagli orologi raffiguranti personaggi storici alle repliche (molto realistiche per peso e dimensioni) delle armi. Nel locale fanno mostra di sé anche accessori quali fondine, cinture, decorazioni e picRepliche di armi corte

1) Diverse uniformi realizzate dalla Militaria Collection si trovano nei musei italiani ed esteri (ad esempio New Orleans e Sidney). 2) Il negozio ha anche preparato una replica delle uniformi delle guardie svizzere (complicatissime) dello Stato Pontificio, in seguito a richieste particolari di alcuni clienti. 3) Un cliente spagnolo ha voluto riprodotta l’uniforme di Stalin, altri clienti hanno chiesto (e ottenuto) l’uniforme di Arafat, Pinochet e Peron. Insomma, per tutti i gusti e… colori politici!

militaria. Lo showroom è piuttosto piccolo come estensione (sebbene vi sia un annesso magazzino), ma la gran parte degli affari viene condotta sulla rete. Le spedizioni avvengono rapidamente e senza alcun problema, in quanto si tratta di articoli da collezione. Per le spedizioni all’estero, vengono adottati anche tutti gli accorgimenti di legge (ad esempio la dichiarazione di Washington riguardante il divieto di impiego di pelli di animali rari per le confezioni). L’utilizzo di internet ha fatto sì che Militaria Collection abbia abbandonato il catalogo cartaceo nel 2000; in compenso il catalogo elettronico viene aggiornato ogni settimana con nuovi ed interessanti prodotti. E non pensiate solamente ad un commercio “limitato” agli italici confini; data la spinta specializzazione della ditta, gli articoli sono richiestissimi anche all’estero, sia dai collezionisti, sia in occasioni di rievocazioni storiche, a testimonianza del realismo dei prodotti, in grado di ben figurare in qualsiasi occasione. Certamente questo successo è da ascrivere alla qualità delle repliche, ma anche al costante aggiornamento del titolare, tramite riviste specializzate e libri; per riuscire bisogna studiare, una regola che vale (quasi) sempre! Prima di congedarmi

proposito, sessant’anni veramente ben portati), non posso fare a meno di apprezzare le numerose e perfette vignette che sono in bella mostra sulle pareti del negozio. Luigi è un bravissimo disegnatore e – in particolare – riproduce vignette di Tex Willer, il famoso ranger del West che ha raggiunto la fama con Aurelio Galeppini e Gianluigi Bonelli. Da appassionato lettore di fumetti – e di Tex Willer in particolare -, un plauso al… disegnatore. Luigi ci spiega quale sia la sua soddisfazione maggiore: “servire collezionisti preparatissimi, che ci inviano lettere di ringraziamento e di lode per l’alta qualità dei nostri prodotti; ma anche quella di vedere i nostri articoli indossati da attori famosi in qualche film”. Un libro ricolmo di lettere di clienti entusiasti conferma quanto detto. Per informazioni Militaria Collection via Roma 169 35018 - San Martino di Lupari (PD) tel. e fax 049 9461311 www.militariacollection.com info@militariacollection.com

L’ARMERIA DEL MESE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F

JL


TIRO PROVEPROVE DI DITIRO

202-203 Circuito NE (2)@001 1

02-MAR-11 21:13:49

Trofeo 2011: si parte! Con le gare di Tarcento e Godega, il trofeo del Circuito Nord-Est dà il via alla stagione 2011 a cura dell'organizzazione del Circuito Nord-Est

C

ome tradizione, il Circuito Nord-Est apre le danze per il 2011 con le due gare a Tarcento, suddivise per categorie: Caccia ed Ex Ordinanza il 18, 19 e 20 marzo, mentre Caccia, Sport e Sniper gareggeranno il 25, 26 e 27 marzo. Entrambe le gare si svolgeranno al poligono di tiro dell’Associazione Sportiva Tiro a Segno Tarcento (via Dei Fagnà 37/b, vicino al campo sportivo Toffoletti), venerdì, sabato e domenica, dalle 8 alle 12.30 e dalle 14 alle 20. Le premiazioni avranno luogo domenica al termine della gara di tiro. Le iscrizioni saranno accettate solamente durante i giorni sopraelencati presso il poligono di tiro, i concorrenti andranno in linea seguendo il numero progressivo ricevuto al momento dell’iscrizione; gli eventuali rientri saranno accettati in base al tempo disponibile e al numero dei partecipanti. Tempo massimo di tiro: 10 minuti; quota di partecipazione: 10 euro (rientri 10 euro). Per qualsiasi informazione, è possibile chiamare il numero 0432 792.991.

Il regolamento di Tarcento Categoria Sport. Nessuna limitazione di arma, calibro, e ingrandimenti dell’ottica. Posizione di tiro seduti con appoggi anteriori e posteriori forniti dal poligono o personali, bersagli tipo Hunter 100 metri; 5 colpi in gara, uno per ogni bersaglio (la mouche deve essere asportata completa-

mente per essere conteggiata), sul 6° bersaglio in alto a sinistra si possono eseguire i colpi di taratura senza limitazione, ovviamente rientrando nel tempo a disposizione per la gara. Categoria sniper. Sono ammessi soltanto fucili in dotazione all’esercito e ai corpi di polizia; l’ottica deve avere un massimo di 10 ingrandimenti, le ottiche variabili devono essere bloccate a ingrandimenti uguali o inferiori, il peso dello scatto non inferiore a 1,360 kg, con un appoggio unico anteriore fornito dal poligono. I bersagli sono tipo Hunter 100 metri; 5 colpi in gara, uno per ogni bersaglio (sul 6° bersaglio si possono fare i colpi di taratura senza limitazione, sempre rientrando nel tempo a disposizione per la gara); la parte posteriore del calcio non può tassativamente toccare il bancone. Categoria caccia. Sono ammesse le carabine uso caccia con vivo di volata uguale

o inferiore a 17 mm con ottica fino a 8 ingrandimenti, le ottiche variabili devono essere bloccate a ingrandimenti uguali o inferiori, il peso dello scatto libero, un appoggio unico anteriore fornito dal poligono. Bersagli tipo Hunter 100 metri, 5 colpi in gara, uno per ogni bersaglio (sul 6° bersaglio in alto a sinistra si possono fare i colpi di taratura senza limitazione, dovendo rientrare nel tempo a disposizione per la gara); la parte posteriore del calcio non può tassativamente toccare il bancone. Categoria ex-ordinanza tacche di mira. Rientrano tutti i fucili prodotti per gli eserciti fino al 1944. L’arma deve essere del tutto originale, è consentito soltanto la sostituzione del mirino e il peso dello scatto non deve scendere sotto 1,5 kg. Appoggio unico anteriore fornito dal poligono; 8 colpi di gara tutti validi, non ci sono colpi di taratura; la parte posteriore del calcio non può tassativamente toccare il bancone.

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


202-203 Circuito NE (2)@002 1

02-MAR-11 21:13:51

CIRCUITO NORD-EST

CALENDARIO CIRCUITO NORD-EST 2011 Località e data di svolgimento gara

Referente gara

Categorie

1

Tarcento (UD) 18-19-20 marzo 2011

Info@armeriaa191.com, tel. 0432 792991

Caccia - Ex ordinanza

2

Tarcento (UD) 25-26-27 marzo 2011

Info@armeriaa191.com, tel. 0432 792991

Caccia - Sport - Sniper

3

Godega (TV) 16-17 aprile 2011

Vanzella Francesco, cell. 335 8095773

Caccia - Sport Ex ordinanza - Sniper

Toni Negri, cell. 348 8441015

Caccia - Sport Ex ordinanza - Sniper

Dobbiacco (BZ) 4 07-08 maggio 2011 5

Farra D’Alpago 14-15 maggio 2011

Vanzella Francesco, cell. 335 8095773

Caccia - Stport Ex ordinanza - Sniper

6

Alleghe (BL) 21-22 maggio 2011

Dal Pian Roberto, cell. 347 7182384

Caccia - Sport Ex ordinanza - Sniper - 500 mt

7

Tramonti (PN) 04-05 giugno 2011

Mascherin Silvano, cell. 347 0553002

Caccia - Sport Ex ordinanza - Sniper

8

Spilimbergo (PN) 18-19 giugno 2011

Panzarin Giuseppe, cell. 339 6781140

Caccia - Sport Ex ordinanza - Sniper - 500 mt

Rigon Augusto, cell. 348 0831267

Caccia - Sport Ex ordinanza - Sniper - 500 mt

Gallio (VI) 9 Trofeo Swarovski 500 mt 25-26 giugno 2011 10

Vittorio Veneto (TV) 16-17 luglio 2011

Vanzella Francesco, cell. 335 809-57-73

Caccia - Sport Ex ordinanza - Sniper

11

Enego 27-28 agosto 2011

Fulvio Tognon

Da definire

Il regolamento per la prova di Tarcento sarà esposto al poligono

Classifica. Saranno stilate quattro classifiche (una per ogni categoria). Per i primi tre classificati di ogni categoria, se il punteggio e le mouche sono uguali, a fine gara sarà deciso con uno spareggio.

Disposizioni di sicurezza. I partecipanti dovranno tenere l’arma in un’apposita custodia, scarica fin dentro le linee di tiro. L’Associazione sportiva tiro a segno di Tarcento e il personale organizzatore non

sono responsabili per danni provocati dal tiratore al proprio fucile o a persone, soprattutto derivanti dal munizionamento ricaricato. Il tiratore, durante la permanenza esterna e interna del poligono di tiro, sarà responsabile della custodia della propria arma. La gara di Godega L’Associazione cacciatori e tiratori vittoriesi propone “Primavera in Campardo”, che costituisce la terza tappa del Circuito Nord-Est. È una gara di tiro con carabina inserita nel programma della tradizionale fiera degli uccelli organizzata nel Comune di Godega S. Urbano (TV). Nei giorni 16 e 17 aprile 2011, la prova che si svolgerà alle ex cave Campardo, nel Comune di Cordignano (TV), è divisa nelle seguenti categorie: Caccia, Sport, Ex ordinanza, Ex ordinanza open, e Sniper. La quota d’iscrizione è di 10 euro. È, inoltre, prevista una prova su cinghiale corrente alla distanza di 50 metri, divisa in due categorie: canna liscia con ottica o senza e canna rigata con ottica o senza (quota d’iscrizione di 5 euro). Modalità di tiro Vige il regolamento del Circuito NordEst. La categoria Ex-ordinanza open è libera a tutti, esclusi 6 PPC, 220 Russian, 6-7 Br, con fucili ex ordinanza senza alcuna limitazione di organi di mira, ottica esclusa. Si spara su bersaglio tipo pistola libera, 8 colpi di cui 5 validi. A parità di punteggio verranno valutati il 6°, 7°, e 8° tiro. Per raggiungere le ex cave, dall’uscita Conegliano dell’autostrada VE-BL, bisogna prendere la statale n°13 Pontebbana, direzione Udine. Superato l’abitato di San Fior al primo semaforo girare a sinistra, e seguire le indicazioni per le Cave Campardo. Per informazioni: Vanzella Francesco (cell. 335 809.57.73), Marcon Maurizio (tel. 0438 553.073), Piccin Carlo (cell. 338 136.51.60); è possibile pernottare all’Hotel ristorante Primavera, a Godega S. Urbano (tel. 0438 38122). M

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B

L

203


SPAZIOBRITALIA SPAZIO BR ITALIA

204-205 br italia 2@001 1

02-MAR-11 21:13:50

Tiratori e cacciatori a Colle di Val d’Elsa

A

Colle di Val d’Elsa (provincia di Siena) si svolgeranno due trofei che hanno obiettivi diversi. Per i tiratori, esaltare le capacità del singolo di gestire la propria arma e le proprie munizioni al meglio sulle tre distanze canoniche di 100, 200 e 300 metri, il tutto con la possibilità di gestire le prove nell’arco delle tre gare previste, con la possibilità di ottenere sulla singola distanza il massimo risultato. Per i cacciatori, viceversa, si cerca di esaltare la capacità di gestire la propria arma impegnando due bersagli posti a 100 e 200 metri con pochissimo tempo a disposizione, simulando quindi una situazione che spesso si presenta in una battuta di caccia, quella di trovarsi l’obiettivo a distanze diverse e dover tirare utilizzando l’arma senza possibilità di effettuare troppe prove, il che riesce bene solamente a coloro che conoscono a fondo la loro arma e ne sanno sfruttare le potenzialità in tempi rapidissimi. Entrando nei dettagli, il“Trofeo del Colle 100 - 200 - 300 metri” si svolgerà a Colle di Val d’Elsa nei giorni 16 – 17 aprile, 7 – 8 maggio e 18 – 19 giugno prevede le 4 categorie classiche del BRItalia: Open, Sniper,Varmint e Custom (vedi box relativi) e prevede che in ogni singolo appuntamento i tiratori possano impegnarsi su una o più distanze con massimo tre rientri per ogni distanza, per arrivare ad ottenere al termine delle tre gare una classifica basata sulla somma dei tre migliori risultati sulle tre distanze, classifica che indicherà i vincitori del trofeo, premiati, dall’Associazione con ricchi cesti di prodotti enogastronomici della Val d’Elsa. I bersagli utilizzati per le gare a 100 e 200 metri sono composti di 12 visuali, di cui due di prova e 10 di gara sulle quali andrà tirato un solo colpo mentre

Per il 2011 l’Associazione BR Italia ha deciso di concentrare i suoi sforzi per l’attività di Grosso Calibro in due trofei ufficiali e demandare all’organizzazione dei singoli poligoni - a cui fornirà tutto l’appoggio organizzativo necessario - la gestione di gare con carattere più locale e basate su eventi limitati ad una giornata o ad un weekend, con premiazione al termine della gara di Ferdinando Gangitano

La sagoma della volpe, con il 10 posto in corrispondenza del cuore del selvatico, che misura 20 mm

per quelle a 300 metri sono composti di 6 visuali di cui uno di prova e cinque di gara sulle quali andranno tirati due colpi; in caso di più colpi su di una visuale di gara sarà conteggiato il punteggio inferiore senza ulteriori penalità. I punteggi saranno calcolati con i decimali del 10, indicati sui bersagli, ed in base a questi verrà redatta la classifica: punti più totale decimali del 10 realizzati. In caso di ex-aequo verrà valutato il colpo peggiore ed in caso ex-aequo sul punteggio massimo 100/100 verrà disputato uno spareggio su un minimo di 3 colpi e con tempo limitato. Nelle stesse date il trofeo

“Il BRItalia e la caccia” si articolerà su due categorie: Caccia e Selezione (vedi box relativi) e prevede la Combinata per la quale i tiratori dovranno, in 20 minuti, tirare sia al bersaglio a 100 metri sia a quello a 200 metri nell’ordine che preferiscono, conseguendo un punteggio pari alla somma delle due prestazioni, con la possibilità di effettuare un massimo di due rientri per ogni gara. La classifica finale del trofeo e i relativi premi enogastronomici andranno ai tiratori con la miglior classifica basata sulla somma dei due migliori risultati sui tre disponibili. I bersagli utilizzati saranno a 100 metri (la

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


204-205 br italia 2@002 1

02-MAR-11 21:13:54

SPAZIO BR ITALIA

Le categorie del “Trofeo del Colle”

Categorie “Il BR Italia e la caccia”

Open: rientrano in questa categoria tutte le armi di grande serie (per grande serie si intendono gruppi industriali che dedicano la loro attività principale alla produzione carabine per uso di caccia in grandi quantità nei tre principali componenti, ovvero canna, azione e calciatura) del tipo bolt action, basculanti e semiautomatiche dotate di affidabile sistema di scatto meccanico ad azionamento manuale e con larghezza massima dell’astina, per tutta la sua lunghezza, non superiore a 64. Sono esclusi tutti i calibri specifici del tiro di precisione, in particolare 222, i calibri PPC (22 e 6), calibri BR (22, 6, 7, & Norma, e) ed i calibri 30 Short (30x39, 30x41, 30x42, eccetera). L’arma può essere soggetta a modifiche e/o accuratizzazioni che ne mantengano inalterati le caratteristiche di fabbricazione, in particolare sono ammessi interventi sullo scatto, mentre non è ammessa la modifica o sostituzione della calciatura originale (con calciature aftermarket) e la sostituzione della canna. In questa categoria dovrà essere utilizzato il solo appoggio anteriore fornito dall’Associazione. Il tiratore dovrà mantenere l’arma sull’appoggio anteriore senza far toccare il calciolo posteriore sul bancone e senza utilizzare alcun tipo di guanto. Sniper: rientrano in questa categoria tutte le armi previste per la categoria Open, armi che saranno utilizzate in doppio appoggio. Varmint: rientrano in questa categoria tutte le armi di serie del tipo bolt action, basculanti e semiautomatiche dotate di affidabile sistema di scatto meccanico ad azionamento manuale e con larghezza massima dell’astina, per tutta la sua lunghezza, non superiore a 64 mm. Sono ammessi tutti i calibri. L’arma può essere soggetta a tutte le modifiche e/o accuratizzazioni che ne mantengano inalterati i requisiti originali e di sicurezza; a titolo di esempio sono ammessi sostituzione dello scatto, bedding e pilar bedding oltre alla sostituzione della calciatura originale e della canna. L’astina non potrà essere totalmente piatta (come quella della categoria Custom) a meno che non si tratti di un’arma di serie con calciatura originale prodotta in quella configurazione. Custom: rientrano in questa categoria tutte le carabine bolt action e semiautomatiche dotate di affidabile sistema di scatto meccanico ad azionamento manuale con caratteristiche libere e con larghezza massima dell’astina non superiore a 76,2 mm (3”). N.B. Per tutte le categorie non vi sono limiti nel fattore d’ingrandimento dell’ottica utilizzata.

Un bersaglio a 100 metri dell’Associazione BR Italia

Caccia: rientrano in questa categoria tutte le armi di grande serie del tipo bolt action, basculanti e semiautomatiche dotate di un affidabile sistema di scatto. Sono esclusi tutti i calibri specifici del tiro di precisione, in particolare il 222, i calibri PPC (22 e 6), calibri BR (22, 6, 7, & Norma, etc) ed i calibri 30 Short (30x39, 30x41, 30x42, eccetera). L’arma può essere soggetta a modifiche e/o accuratizzazione che ne mantengano inalterati i requisiti di sicurezza, in particolare sono ammessi: accuratizzazione dello scatto, bedding e pilar bedding. Selezione: rientrano in questa categoria tutte le armi con le caratteristiche della categoria Caccia con vivo di volata del diametro massimo di 17 mm. N. B. Non vi sono limiti nel fattore d’ingrandimento dell’ottica utilizzata

sagoma della volpe di misura 42 per 30 cm con il 10 posto in corrispondenza del cuore del selvatico, che misura 20 mm, e la mouche di 10 mm) e a 200 metri (la sagoma del capriolo misura 83 per 76 cm, con il 10 posto in corrispondenza del cuore del selvatico di misura ovale, 8 x 9 cm, e la mouche di 2 cm; bersagli già utilizzati con successo nel Trofeo Swarovski 2010). Oltre ai premi ai vincitori del trofeo in ognuno dei tre appuntamenti con regole in via di definizione, saranno premiati i vincitori delle singole gare, con oggetti offerti dall’armeria Dragone di Roma, dall’armeria Paoletti di Capolona (Arezzo) e dall’armeria Pro Hunter di Montecchio (Reggio Emilia). L’Associazione si augura di poter annunciare, prima dell’inizio delle gare, l’arrivo di altri sponsor che arricchiranno il già valido montepremi. JL Informazioni Vi ricordiamo che tutti coloro che vogliono seguire l’attività dell’Associazione BR Italia, e in particolare leggere bandi e regole dei trofei di Colle di Val D’Elsa, lo possono fare consultando il sito www.britalia.it.

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B

205


TIRO DINAMICO TIRO DINAMICO

206-209 tiro dinamico (4)@001 1

206

02-MAR-11 21:13:51

INTERVISTA A GAVINO MURA

Sempre più grandi!

I

l 2010 è stato un anno ricco di soddisfazioni per la Federazione italiana tiro dinamico sportivo (Fitds), con eccellenti risultati ottenuti dagli atleti azzurri nei Campionati europei in Serbia: ancora una volta, l’Italia è stata la prima nazione continentale per il numero di medaglie vinte. Anche il 2011 sarà un anno ricco di appuntamenti, con il clou della stagione sportiva rappresentato dai Campionati del mondo che si disputeranno a Rodi (Grecia) nei primi 10 giorni del mese d’ottobre, in occasione dei quali la Federazione internazionale ha assegnato ben 72 “slots” all’Italia. Il 2010 è stato anche l’anno in cui si sono intensificati gli appuntamenti dedicati alle gare di tiro dinamico con le armi Softair. La divisione Airsoft della Fitds, coordinata da Sandro Rizza, ha organizzato una decina di gare in tutto il territorio italiano, cui hanno partecipato moltissimi giovani under 18, ai quali è precluso l’uso delle armi da fuoco: con le armi Softair hanno potuto apprezzare il divertimento insito nella pratica del tiro dinamico.

Presidente, qual è lo stato di salute del tiro dinamico in Italia? Gavino Mura (G.M.) Ottima, direi: i numeri indicano una crescita continua e danno molta soddisfazione a noi che ci occupiamo della Federazione. A oggi sono oltre 4mila gli atleti iscritti alla Federazione e la nostra segreteria è oberata dalle richieste provenienti dai campi di gara che intendono ospitare una tappa del Campionato italiano. Inoltre, da quando il tiro dinamico è divenuto una disciplina sporti-

di Gianluigi Guiotto

A pochi giorni dall’inizio del Campionato italiano di tiro dinamico, abbiamo incontrato il presidente della Federazione tiro dinamico sportivo, Gavino Mura, con il consigliere in rappresentanza degli atleti, Paolo Ravizzini, e il responsabile della divisione Airsoft, Sandro Rizza

Da sinistra (fotografati nello studio di Gavino Mura): Sandro Rizza, responsabile della Division Airsoft della FITDS, Gavino Mura, presidente della FITDS, e Paolo Ravizzini, consigliere federale FITDS

va associata al Coni, stiamo attraversando una fase di riqualificazione degli istruttori federali che si stanno adeguando alle disposizioni previste dalla Scuola dello sport del Coni: dal 2010, è operativo il Sistema Nazionale delle Qualifiche dei tecnici sportivi (SNaQ) come modello generale di riferimento per tutte le federazioni sportive nazionali e le discipline Sandro Rizza mostra con orgosportive associaglio la maglia della Division Aite. Lo SNaQ fa rsoft che ha mosso i primi passi da riferimento nel 2008 e quest’anno avrà il priper la formaziomo campionato nazionale ne delle figure tecniche. Ed è

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


206-209 tiro dinamico (4)@002 1

02-MAR-11 21:13:50

TIRO DINAMICO Calendario gare ed eventi F.I.T.D.S. 2011 Campionato Italiano e Federale Assoluto di Eccellenza (fascia A)

Campionato Italiano e Federale di Area (fascia B) riservato per l'assegnazione del titolo di Campione Federale alle Classi di Merito A, B, C, D nonché per l'accesso degli stessi più meritevoli al National Macroarea 1 Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino, FriuliVenezia Giulia, Emilia Romagna, Veneto

Macroarea 2 Toscana, Marche, Lazio, Campania; Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia

1a Prova Airo Mazzano

1a Prova Bitonto (Ba)

26/27 marzo

1a Prova - Steel Challenge Gualtieri

1a Prova - Steel Challenge Terni

02/03 aprile

2a Prova Medeuzza (Ud)

2a Prova Cecina (Li)

1a Prova Pentimele (Rc)

2a Prova - Steel Challenge Calvisano

2a Prova - Steel Challenge Giuliano

1a Prova - Steel Challenge Triqueta

Data

12/13 marzo

1A GARA SHOTGUN - LE MARMORE (TR)

19/20 marzo

Pagamento diretto all'organizzatore senza iscrizione prioritaria

09-10 aprile

EXA Brescia

16/17 aprile

1a Prova Campionato Eccellenza “A” XVI° Trofeo D'Ascia, Castelvolturno (Ce)

Il calendario gare dei prossimi mesi: sul sito della Federazione (www.fitds.it) si puà trovare il calendario completo e aggiornato

fuor di dubbio che per avere buoni tiratori la disponibilità di buoni istruttori è un requisito ineludibile. Infine, vorrei ricordare che l’Italia si è aggiudicata il terzo posto nel ranking mondiale, che viene definito considerando vari parametri (medaglie d’oro del presidente, gare organizzate eccetera).

Macroarea 3 Calabria, Sicilia

Macroarea 4 Sardegna

1a Prova - Steel Challenge Sardara

Come sarà organizzato il Campionato FITDS 2011? Paolo Ravizzini (P.R.) Il Campionato federale 2011 sarà suddiviso in due “fasce”, una “A” di Eccellenza, e una fascia “B” dedicata al Campionato federale di area. Il calendario prevede sette gare del campionato federale di Eccellenza, Alcuni stage e l’attrezzatura del giudice per una gara di tiro dinamico Airsoft: la tipologia è la stessa di quelli per le gare con armi da fuoco, adattati però alla (notevolmente) minore potenza della armi

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F

207


206-209 tiro dinamico (4)@003 1

208

02-MAR-11 21:13:51

INTERVISTA A GAVINO MURA

distribuite su tutto il territorio nazionale (assegnerà gli slot per partecipare ai Campionati del mondo), mentre quelle di fascia B saranno 40, 10 per ognuna delle quattro Aree in cui è diviso il nostro territorio. Ci sarà poi il National Handgun 2011 e tre gare “Steel Challenge” per ognuna delle quattro Aree più il National 2011. Infine, sono in programma due gare del Campionato federale di Shotgun, che si concluderanno con il National 2011. Alla fine del campionato sarà assegnato il titolo di campione federale 2011 a quei tiratori delle varie divisioni che avranno raggiunto il miglior risultato secondo il Regolamento Sportivo 2011. G. M. La scelta di dividere il Campionato in due fasce risponde all’esigenza di contenere le spese legate agli spostamenti che altrimenti gli atleti dovrebbero affrontare. Non solo: più date su più località significa distribuire maggiormente gli atleti ed eliminare il problema dell’affollamento alle gare.

Gavino Mura non è certo un presidente solo “da scrivania”, visto che gareggia con successo: qui lo vediamo in azione

la possibilità anche agli adolescenti di confrontarsi nella pratica del tiro dinamico. Punto fondamentale della formazione dei ragazzi è l’attenzione alla sicurezza: le armi da Softair vengono trattate esattamente

come fossero armi da fuoco e i giovani tiratori imparano da subito le procedure di sicurezza che saranno poi centrali nell’esercizio del tiro dinamico con le armi Paolo Andrea Ravizzini ha vinto il National di Tiro dinamico Sportivo nel 2010, categoria Open

Parlavamo d’istruttori e giovani tiratori: quale ruolo è destinata a svolgere la giovane division Airsoft nell’attirare i ragazzi allo sport del tiro dinamico? Sandro Rizza (S.R.) Ha un ruolo molto importante. Nel nostro Paese i minorenni non hanno accesso alle armi da fuoco e, finora, l’accesso alla disciplina del tiro dinamico avveniva ben oltre i 18 anni. Nella division Airsoft sono utilizzate le armi di tipo Softair (quindi con energia cinetica inferiore a 1 Joule) per affrontare stage di gara opportunamente adattati alla potenza inferiore delle armi. Per il resto le gare sono del tutto simili a quelle con armi da fuoco: c’è un percorso da fare a tempo con alcuni bersagli e ostacoli che impegnano il tiratore a diversi livelli. In questo modo diamo

Festeggia i 40 anni di Jimny e scopri la gamma Suzuki 4x4 in limited edition con: 4 anni di assistenza stradale, 2 anni di manutenzione Suzuki e finanziamenti con possibilità di aderire a 5 anni di furto e incendio totale e parziale senza costi assicurativi aggiuntivi*. Gamma Suzuki: Consumo ciclo combinato da 5,6 a 9,7 l/100 km - Emissioni CO2 ciclo combinato da 122 a 225 g/km. *Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per ulteriori informazioni e condizioni contrattuali si rinvia agli Avvisi e Fogli Informativi a disposizione presso i punti vendita. Salvo approvazione Agos Ducato S.p.a. - Suzuki Finance. Offerta valida fino al 31/12/2010 o salvo esaurimento stock, presso le concessionarie aderenti.

di Umberto Piva

C O N C E S S I O N A R I E •A B B I A T E G R A S S O - M I

via Dante, 71 • Abbiategrasso • tel. 02 94.64.039 e-mail: piva@piva-auto.it • www.piva-auto.it

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B

SPONSOR UFFICIALE


206-209 tiro dinamico (4)@004 1

02-MAR-11 21:13:46

TIRO DINAMICO Una pistola Softair impiegata nelle gare della Division Airsoft

da fuoco (ricordiamo che il loro mancato rispetto comporta la squalifica dalla gara, ndr). P.R. Chi ha assistito a un gara di tiro dinamico spesso si appassiona perché entrano in gioco molte componenti: lo sforzo fisico, la precisione, la velocità, l’abilità; trovo che il tiro dinamico sia una disciplina molto coinvolgente: con le armi Softair, anche i ragazzi potranno cimentarsi negli stage che costituiscono le gare. Dopo aver organizzato alcune gare nel 2010, quest’anno ci sarà un campionato Airsoft? S.R. Sì, quest’anno avremo il nostro primo campionato sperimentale della division Airsoft. Le date sono ancora da precisare, ma ci saranno una decina di tappe, su tutto il territorio nazionale. Questo mi fa molto piacere perché in alcuni giovani tiratori ho visto emergere una straordinaria propensione naturale al tiro: quelli che poi passeranno alle armi da fuoco, saranno certamente i tiratori del futuro.

Sandro Rizza durante una gara: si è avvicinato al tiro dinamico dopo aver praticato a lungo il tiro a segno

Presidente, ha un messaggio per gli atleti di tiro dinamico? G.M. Li invito a partecipare numerosi alle competizioni: noi della Federazione abbiamo preparato un fitto calendario gare che darà loro modo di frequentare senza doversi accollare costosi trasferimenti. E ci sono sempre più campi da tiro che chiedono di essere presi in considerazione per le gare. Da quest’anno, poi, la procedura d’iscrizione alle gare avverrà completamente on line, direttamente dal sito della FITDS: stiamo perfezionando gli ultimi dettagli e a breve sarà attivo il sistema che ha una gestione davvero complessa. Arrivederci, dunque, sui campi da tiro. LM

di Umberto Piva

C O N C E S S I O N A R I E •A B B I A T E G R A S S O - M I

SPONSOR UFFICIALE

via Dante, 71 • Abbiategrasso • tel. 02 94.64.039 e-mail: piva@piva-auto.it • www.piva-auto.it TIRO DINAMIC0

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B

209


SOFTAIR SOFTAIR

210-213-Softair (4)@001 1

02-MAR-11 21:13:55

Solo per 100 Realizzato in tiratura limitata di 100 pezzi, questo M4 della taiwanese Ace of Spades è ben realizzato e non mancherà di affascinare chi è alla ricerca di un fucile d’assalto di qualità con cui distinguersi di Fabrizio “Rha” Bucciarelli

AOS M4A1 RAS DELUXE VERSION

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


210-213-Softair (4)@002 1

02-MAR-11 21:14:54

211

Arretrando l'asta di armamento si accede alla finta camera di sparo per regolare l' Hop Up

Il Gear Box con relativo numero stampato

SOFTAIR

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


210-213-Softair (4)@003 1

02-MAR-11 21:13:53

212

N

lel 1957 l’US Army richiese Il Softair in mostra a Ferrara all’Armalite Division della Fairchild Aircraft CorporaMigliaia di presenze, lo scorso 12 e 13 febbraio, con lunghe file alla bition lo sviluppo di un fucile d’assalto glietteria fin dal primo mattino, testimoniano l'interesse per tutto questo calibro .22” basato sull’AR10 7,62 e ciò riflette anche un contesto generale italiano che vede lo sport del Nato ideato da Eugene Stoner. Nel Softair sempre più diffuso e praticato ai vari livelli. Anche noi di Armi Ma1958 Armalite consegnò i primi gazine abbiamo accolto al nostro stand (vedi foto) numerosi interessati AR15 camerati per la nuovissima che si fermavano per chiedere se tra le nostre pagine si trattava l'argo.223 Remington, sviluppata insieme mento Softair. Ovviamente presenti i rappresentanti dei club e le associaal fucile, ma solo un anno dopo la Faizioni che li organizzano, e cioè Sport Nazionale (GAS-Gruppi Autonomi Softair), ASNWG, lo CSEN. rchild cedette tutti i diritti relativi al proSempre più numerose le realtà commerciali con i propri spazi espositivi traboccanti di repliche getto AR15 alla Colt. Nel 1960 anche StoASG ed equipaggiamenti di ogni genere tra cui l’Emporio Ferrari di Carpi (ferrarilibri.it), che occuner passò alla Colt e proprio in quell’anno pava un’intera ala del grande padiglione, e poi l'ex ASG Era, oggi Free Shot Srl (freeshot.it), e tanti l’US Air Force ordinò i primi 8.000 AR15; altri. Al nostro stand abbiamo ricevuto uno dei personaggi più noti a livello imprenditoriale del Sofnel 1962 il Dipartimento della Difesa actair europeo, lo sloveno Robert Rupnik, che ci ha annunciato la sua fuoriuscita dall’azienda distriquistò altri 1.000 AR15 per valutazione butrice AS GUN e il suo nuovo “ingaggio” alla Tolmar D.o.o. (hobyguns.com), nel ruolo di general sul campo in Vietnam. I primi grandi manager. Sempre dall'estero, e cioè dalla lontana Danimarca, abbiamo avuto il piacere di salutare contratti di fornitura risalgono al 1963, Henrik Grobelnik, il sale manager della sempre più interessante ASG (Action Sport Game, actioncon la denominazione ufficiale di M16, sportgames.com). Poche, purtroppo, le vere novità a destinata a diventare M16 A1 nel 1967 proposito di queste ultime, anche a causa dell’assenza con l’implementazione di alcune modifidei principali distributori italiani. Marui sempre più rara mentre si sono potuti ammirare repliche di King Arms che tra le quali il forward assist. A dispete Ares. Inutile nascondere, però, la sempre pressante to di tutti i problemi iniziali l’M16A1 rimase in linea fino a quando fu sostituito presenza del middle&low cost cinese che sta, ad onor dalla versione M16A2, ancora in servizio, del vero, raggiungendo livelli e rapporti qualità-prezzo versione alla quale sono stati affiancati davvero notevoli. Tra queste val la pena ricordare il prima l’M16A3 e successivamente l’M4, bellissimo Sten Full Metal della AGM, la splendida che è la versione compatta dello M16A3: pistola mitragliatrce britannica della Seconda guerra canna più corta (15”), e calcio telescomondiale presentata in anteprima da Emporio Ferrari e Il poligono di tiro allestito alla Fiera pico regolabile su quattro posizioni, era il “papà” dei fucili d'assalto, il germanico Sturmgewehr di Ferrara è stato molto frequentato disponibile come M4 ed M4A1; il primo 44 in metallo e legno proposto da Free Shot srl. consente il tiro a raffica controllata di tre colpi, già introdotto sullo M16A2, oltre a quello semiNumero progressivo anautomatico, il secondo può che sotto il RAS. L'orgasparare in semiautomatico o no di mira è regolabile e a raffica libera. del tipo Flip Up in metallo Proprio a quest’ultimo si rifà il fucile realizzato dalla taiwanese Ace of Spades, marchio distribuito in Italia da T&T che propone prodotti che di certo non possono lasciare indifferenti

Il silencer in acciaio ha inciso al laser il marchio di AOS e il numero progressivo

Curatissimi i dettagli: basti pensare a l m a rc h i o stampato anche sullo Sling Attachment

AOS M4A1 RAS DELUXE VERSION

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


210-213-Softair (4)@004 1

02-MAR-11 21:13:57

213 Anche il falso otturatore porta il numero che ne determina la Limited Edition

anche i più esperti tra i praticanti il Softair. Questo interessantissimo M4A1 RAS in versione Deluxe, realizzato in tiratura limitata in soli 100 pezzi, riproduce piuttosto fedelmente una delle tante elaborazioni del classico, e prossimamente in via di sostituzione, Colt M4. È un Full Metal di pregevolissima fattura con numerazione progressiva incisa al laser sul silenziatore in metallo e sull’Upper e Lower Receiver e con il bel marchio della AOS in bella vista, anch’esso realizzato allo stesso modo. Cura quasi maniacale per i dettagli, senza una sbavatura o un eccesso di vernice e dotato di un calcio tipo LMT, comodo ed efficiente, mire tipo flip up abbattibili, hand guard in alluminio CNC e, ovviamente, un ampio RAS dove sistemare ogni ulteriore tipo di

AOS MOD. M4A1 RAS DELUXE

sistema ottico di mira o di acquisizione bersaglio. Il silenziatore del tipo AAC, realizzato in acciaio, tra l’altro, funziona davvero anche se negli ovvi limiti del possibile per le ASG e il rumore dello sparo risulta più ovattato e meno rilevabile rispetto ad altri acquistabili separatamente. Il peso del fucile, quasi 3 kg, conferisce al brandeggio un piacevole realismo e la sensazione di avere tra le mani l’arma

Costruttore: Ace of Spades, Taiwan (www.aostactical.com) Distributore: T&T Srl, Cardano al Campo (VA), tel. 0331 734.205 www.tacticaltechnology.it Destinazione d’uso: fucile d'assalto Calibro: 6 mm Lunghezza: 845 mm Mire: Flip Up regolabili Materiali: acciaio, alluminio, ABS Tipologia: elettrica Magazine: 300 BB's Peso: 2.800 g Selettore: a tre posizioni Sicura: sì Hop Up: sì Certificazione del Banco di Prova: sì Prezzo: 390 euro

Il caricatore dell’AOS M4A1 da 300 bb's

vera che, rispetto alla nostra a uso Softair, non può avvantaggiarsi di un caricatore standard da 300 bb’s. All’ interno troviamo un gear set ad alta velocità, anch’esso con il numero progressivo di serie inciso al laser, testa a pistone su cuscinetti per alte prestazioni e un sistema Hop Up ingrassato al punto giusto e dignitosamente valido e alla cui regolazione si accede arretrando Anche sul lato sinistro l’asta di armamento. La del receiver è presente canna interna ci risulta l'aggressivo marchio lunga 275 mm e, pur di fabbrica e il numero non essendo specifica stampato al laser per il tiro di precisione, stupisce per l’accuratezza di realizzazione e l’efficienza nel tiro. A proposito di quest’ ultimo, questo “giocattolino” spara che è un piacere, con un elevato ROF che, se utilizziamo per esempio una batteria tipo Li.Mn 11.1 V 1500 MAH, può arrivare fino a 1530 colpi per minuto. Niente male davvero. E a un prezzo assolutamente ragionevole per questa “classe” di ASG. E di classe, in questo Ace of Spades, ce n’è da vendere. N G

SOFTAIR

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


214-215 prod 2@001 1

Produttori

A.D.C. Armi Dallera Custom via Michelangelo, 64 25063 Gardone V. T. (BS) tel. 030/8911562 www.adccustom.com

ACCURACY INT Portsmouth, Hampshire

PO3 5SJ Box 81 (UK) tel. +44 23 92/671225 www.accuracyinternational.com Importatore Majerna

AIR ARMS

Hailsham East Sussex BN27 3SF (GB) tel. +44 13 23 845853 www.air-arms.co.uk Importatore Domino srl

AMADINI SANDRO & C. via X Giornate, 14 - 25063 Gardone V. T. (BS) tel. 030/8911295 amadini@lumetel.it

via A Grandi 10, 25030 Torbole Casaglia (BS) tel. 030 2151094 bernardelli@bernardelli.com www.bernardelli.com

BETTINSOLI TARCISIO

via 1 Maggio 116, 25068 Sarezzo (BS) tel. 030 8901294

BLASER D-88316 Isny,

Ziegelstadel 1, (D) tel. +49 7562 7020 www.blaser.de Importatore: JAWAG snc

www.crosman.com Importatore: FRANCHI

CZ CZ - 688 27 Uheersky Brod. Svatopluka Checa 1283 (CZ) tel. +42 633655000 www.czub.cz Importatore: Bignami

DAISY Manufacturing PO Box 1896 CT

06508 Bew Heaven USA tel. +1 2032871638 www.daisy.com

DIANAWERK

BOND ARMS INC www.bondarms.com

D-76437 Rastatt, Karlstrasse 34 (D) tel. +49 72227620 www.diana-airguns.de Importatore: Paganini sas

BREDA Meccanica Bresciana

DUMOULIN Herstal B-4040 Herstal,

AMERICAN WESTERN ARMS www.awaguns.com

via Lunga 2, 25126 Brescia tel. 030 37911 info@otomelara.it www.otomelara.it

Rue du Tige 13 tel.+32 42288960 www.dumoulin-herstal.com Importatore: Bignami

ANICS Group 103062 Moscow 7,

BROWNING International

EFFEBI F. Beretta & C snc

Vorontsovo Pole (RUS) www.anics.com Importatore: TFC

ANSCHÜTZ

D-89079 Ulm, Daimlerstrasse tel. +49 731 40120 www.anschuetz-sport.com Importatori: Armeria Bersaglio Mobile, Bignami

ARMI MAGAP

di Piotti Maurizio s.r.l. via Provinciale, 49 -fraz. Brozzo 25060 Marcheno (BS) tel. - fax 030 861404 e-mail armimagap@libero.it

ARMI SPORT DI CHIAPPA SILVIA E C. SNC Via Milano 2, 25020 Azzano Mella (BS)

tel. 39+030+9749065 www.armisport.com e-mail info@armisport.com

Parc Industriel des Hauts-Sarts, 3ème Avenue, 25, B-4040 Herstal - Belgio tel. 0032 800 784171 www.browningint.com

via Borsellino 43, Concesio (BS) tel. 030 2751955 info@effebisnc.it - www.effebisnc.it

BSA Guns Birmingham B11 2PX, Armoury Road - GB tel. +44 121 7728543 www.bsaguns.com

via Europa 174/C, 25062 Concesio (BS) tel. 030 2751725 info@euroarms.net www.euroarms.net

BUL Transmark

FABARM spa

10 Rival St, Tel Aviv 67778 www.bultransmark.com Importatore: ATP

CARL GUSTAF Importatore C.D. Europe CAESAR GUERINI srl via Canossi 18/F 25060 Marcheno (Bs) tel. 030 8966144 www.caesarguerini.it

AUTO-ORDNANCE CORPORATION William ln, West Hurley,

C.D. Europe srl

NY 12491 USA www.auto-ordnance.com

via Galilei, 6 - 25068 Sarezzo tel. 030/801014 info@classicdoubles.com www.marocchiguns.com

BAIKAL www.baikalinc.ru

CHARLES DALY www.charlesdaly.com

worldlinks@baikalinc.ru Importatore Prima Armi

BARRETT FIREARMS 1916 Southeast 50th Av, Portland OR 97215 USA tel. 001 503 233 5838 www.barrettrifles.com

BATTAGLIA MAURO ARMI via Dismano 181, 48020 S Stefano (RA) tel. 0544 497879 www.maurobattaglia.com

Listino

BERNARDELLI Vincenzo srl

02-MAR-11 21:14:41

BENELLI Armi Spa

via della Stazione, 50 Urbino (Ps) tel.0722/3071 www.benelli.it

BERETTA Pietro Spa

via Pietro Beretta, 18 -25063 Gardone V. T. (BS) tel. 030/83411 www.beretta.it

CHARTER ARMS 2000

www.charterfirearms.com

EUROARMS Italia srl

via Averolda, 31zona ind 25039 Travagliato (BS) tel. 030/6863632 info@fabarm.com www.fabarm.com

F.A.I.R. srl

via Gitti, 41 Marcheno (BS) tel. 030/861162 - 8610344 info@fair.it - www.fair.it Distributore Prima Armi

FALCO srl

via Gilli 37, 25060 Marcheno tel. 030 86 1194 www.falcoarms.com falco@intred.com

FAMARS srl

di Abbiatico & Salvinelli via Valtrompia, 16/18 25063 Gardone V.T. (BS) tel. 030/8912122 www.famars.com

COBRA ENTERPRISES INC www.cobrapistols.com

FANZOJ Jagdwaffen

COLT

FAVS Armi

A-9170 Ferlach, Griesgasse,3 tel. +43 42 2492

POBox 1868 Hartford CT 06144 USA tel. 001 860 236 6311 www.colt.com Importatore: Prima Armi

via Nazionale 35 10050 Villar Focchiardo (To) tel. 011 9645006 www.favsarmi.com

COSMI Amerigo & figlio

Costruzione armi di precisione Cascina Cuccagnino, 23 28060 Vinzaglio (NO) tel. 0161/317265

via Flaminia 307, Torrette (An) tel. 071 888208 cosmi@cosmi.net www.cosmi.net

CROSMAN Routes 5&20, Est Bloomfield NY

14443 USA tel. 001 716 657 6161

FARÉ Flavio

FAS DOMINO

via Galilei 1 - 20010 Cornaredo (Mi) tel. 02 93562222 fasdomino@katamail.it www.fasdomino.com

FAUSTI Stefano srl

via Martiri dell’Indipendenza 70 25060 Marcheno (BS) tel. 030/8960217 www.faustistefanoarms.com

FEINWERKBAU

D-78727 Oberndorf, Neckarstrasse 43 (D) tel. +49 74238140 www.feinwerkbau.com Distribuito da Domino S.r.l.

FRANCHI spa

via Artigiani, 1 25063 Gardone VT (Bs) tel. 030 8341850 info@franchi.com www.franchi.com

FREEDOM ARMS

USA-Freedom, Wyoming 83120, 314 Highway 239 tel. +1 307 8832468 www.freedomarms.com

GAMBA RENATO BREMEC via Artigiani, 93 - 25063 Gardone V. T. (BS) tel. 030 8911640 infocomm@renatogamba.it www.renatogamba.it

GAMO

E-0883 Sant Boi de llobregat, Barcelona Box 16 (E) tel. + 34 936407248 www.gamo.com Importatore Adinolfi Fulpa

GLOCK

A-2232 Deutsch-Wagram, Nelkenstrasse 3 tel. +42 2247903000 www.glock.com Importatori: Paganini sas, Bignami spa Bersaglio Mobile

HAMBRUSH

A-9170 Ferlach, Gartengasse 4 tel. +43 4227 2262 www.ferlacherjagdwaffen.at/ hambrusch Importatore Bignami spa

HÄMMERLI

ISRAEL MILITARY INDUSTRIES www.imi-israel.com Importatore: TFC

INFINITY Strayer Voigt inc. 3435 Roy Orr Blv, 200, Grand Prairie, TX 75050 USA tel. 001 -800-928-1911 www.sviguns.com Importatore Armeria Fracassi

INVESTARM spa

via Zanardelli 210, 25060 Marcheno (BS) tel. 030 8960105 investarm@lumetet.it www.investarm.it

ITHACA Guns 901 State Route 34B, King Ferry NY13081 USA tel. 001 315 364 7171 www.ithacagun.com

KAHR ARMS

630 Route303 Blauvelt NY 10913 USA tel. 001 914 353 5996 www.kahr.com

KEL-TEC INDUSTRIES INC

PO Box 3427 Cocoa FL 32924 USA tel. 001 407 631 0068 www.kel-tec.com

KIMBER

1 Lawton Str, Yonkers NY 10705 USA tel. 001 914 964 0771 www.kimberamerica.com Importatore ATP srl, Prima Armi

KONGSBERG

www.kme.no Importatore: Bignami

KORRIPHILA Intertex

D-73054 Eislingen Ludwigstrasse 24-28 tel. +49 7161984050 www.korriphila.com Importatore: Bignami spa

KORTH www.korthwaffen.de Importatore: Bersaglio Mobile

CH-5600 Lenzburg, Seonerstrasse 37 tel. +41 628882222 www.hammerli-us.com Importatore Bersaglio Mobile

KRIEGHOFF GmbH D-89079 Ulm Boschstrasse 22

HECKLER & KOCH D-78727 Oberndorf a.N.,

L.A.R. Manufacturing

HEYM Waffenfabrik D-98646 Gleichamberg,

LEBEAU-COURALLY

HI-POINT FIREARMS 5990 Philadelphia Dr

LLAMA

Beffendorfer strasse 1 tel. +49 7423790 www.heckler-koch.de Importatore Bignami spa

AmAschenbach 2 tel. +49 3687563300 www.heym-waffenfabrik.de Importatore Prima Armi

Dayton OH 45415 USA tel. 001 877 425 4867 www.mkssupply.com

I.A.B. s.r.l. via Matteotti, 311

25063 Gardone (BS) tel. fax 030 8912366 info@iabarms.com www.iabarms.com

tel. 0049 91802780 www.krieghoff.de Importatore Hubertus

4133 West Farm Rd West Jordan UT 84088 USA, tel. 001 801 280 3505 www.larmanufacturing.com B-4000 Liege 386 rue Saint Gilles tel. 0032 42524843 www.lebeau-courally.com Importatore: Bignami tel. 732-493-0333 info@bersafirearmsusa.com www.bersa-llama.com Importatore: Prima Armi

M.A.G. Italia di Giani & C. s.r.l. via Dante 163 25068 Ponte Zanano (BS) tel. 030 61 54 814

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


214-215 prod 2@002 1

PARDINI Armi

MANURHIN

PEDERSOLI Davide & C.

7110 University Av N.E. MN 55432 USA tel. 001 763 574 1868 www.magnumresearch.com www.chapuis-armes.com tel. 04 77 50 06 96

M.A.P.I.Z.

via C. Goldoni 34 25063 Gardone V. T. (Bs) tel. 030 8912314 info@zanardini.com www.zanardini.com

MARLIN Firearms

100 Kenna Dr North Heaven CT 06473 USA tel. 001 203 239 5621 www.marlinfirearms.com Importatore: Bignami

MAROCCHI

via Italica, 154/A - 55043 Lido di Camaiore (LU) tel. 0584/90121 info@pardini.it - www.pardini.it

via Artigiani, 57 - 25063 Gardone V.T. (BS) tel. 030/8915000 www.davide-pedersoli.com

PERAZZI Armi spa

via Fontanelle 1-3 - 25080 Botticino Mattino (BS) tel. 030/2692591 www.perazzi.it

PETERS STAHL

Steittiner strasse 42, Padeborn D-33106 Germany tel. 0049 5251 750025 www.petersstahl.com Importatore Bersaglio Mobile

SAVAGE Arms

100 Springfield Rd Westfield MA 01085 USA tel. 001 413 568 7001 www.savagearms.com Importatore Prima Armi

SIG-SAUER

vedi sauer JP & Sohn

SILMA srl

via I Maggio 74 - 25060 Zanano di Sarezzo (Bs) tel. 030/8900505 info@silma.it - www.silma.net

SMITH & WESSON

2100 Roosvelt Av Springfield MA 01104 USA tel. 001 413 781 8300 www.smith-wesson.com Importatore Bignami

SPRINGFIELD Armory

Prodotto da C.D. Europe srl 25068 Sarezzo (BS) tel. 030/801014 www.marocchiguns.com

PIETTA F.lli F.A.P.

via Mandossola 102 25064 Gussago (BS) tel. 030 3737098 www.pietta.it - fap@spidernet.it

420 West Main Str Geneseo Il 61254 USA tel. 001 309 944 5631 www.springfield-armory.com Importatore Prima Armi

MAUSER

POLI Armi F.lli

STEYR MANNLICHER Sport

D-88316 Isny Ziegelstadel 1 Germany tel. 0049 75627020 www.mauser.com Importatore: Bignami

MAVERICK Arms

7 Grasso Av North Heaven CT 06473 USA tel. 001 203 230 5300 www.mossberg.com Importatore: Bignami

MERKEL

www.merkel-waffen.de Importatore: Bignami

MORINI

CH-6930 Bedano CP 92 tel. 0041 919453944 www.morini.ch Importatore Bersaglio Mobile

MOSSBERG 7 Grasso Av North Heaven CT

06473 USA tel. 001 203 230 5300 www.mossberg.com Importatore: Bignami

NORICA

Avda Otasola, 16 Eibar Guipuzcoa 200600 Spagna tel. 0034 943 207445 www.norica.es Importatore: TFC spa

NORTH AMERICAN Arms 2150 South 950 East Provo UT 84606 USA tel. 001 810 374 9990 www.naaminis.com Importatore: Bignami

OLYMPIC ARMS

PARA ORDNANCE

980 Tapscott Rd Scarabough Ontario M1X 1C3 CANADA tel. 001 416 297 7855 www.paraord.com Importatore: Paganini

PIOTTI F.lli F.A.P. snc via Cinelli, 10/12 - 25063 Gardone V.T. (BS) tel. 030/8912578 www.piotti.com

REMINGTON Arms Co Inc 870 Remington Dr Madison NC 27025 USA tel. 001 336 348 8523 www.remington.com Importatore Paganini

RIZZINI srl Rizzini Battista & C.

via 2 Giugno, 7/7 bis - 25060 Marcheno (BS) tel. 030/861163 www.rizzini.it - rizzini@rizzini.it

A-4400 Steyr Manlicherstrasse 1 Post 1000 Austria tel. 0043 72528960 www.steyr-mannlicher.com Impo.: Bersaglio Mobile, TFC

STI International

114 Halmar Cove Georgetown TX 78628 USA tel. 001 800 959 8201 Importatore Bignami

STURM RUGER & CO Vedi Ruger

SUHLER JAGD

D-98527 Suhl Schutzenstrasse tel. 0049 36818540 www.merkel-waffen.de Importatore Jawag

TANFOGLIO F.lli

Prodotto e distribuito da Fausti Stefano srl

via Valtrompia, 39/41- 25063 Gardone Val Trompia (Bs) tel. 030/8910361 www.tanfoglio.it

RÖHM

TAURUS

RIZZINI Emilio

D-89567 Sontheim/Brenz, Heinrich-Rohm-Strasse 50 Germania tel. 0049 732516326 www.roehm-rg.de Importatore Bersaglio Mobile

RUGER

200 Ruger Rd Prescott AZ 86301 USA tel. 001 520 341 8820 www.ruger-firearms.com Importatore: Majerna

SABATTI spa

via Volta, 90 - 25063 Gardone tel. 030 8912207 www.sabatti.com - info@sabatti.it

SAKO

FIN-11100 Riihimali Sakonkatu 2 Finlandia tel. 00358 197431 www.sako.fi Importatore: Pietro Beretta spa

SAUER JP & Sohn D-24340 Eckernfore Sauer Strasse 2-6 Germania tel. 0049 43514710 www.sauer-waffen.de Importatore: Bignami

BR-91360 Porto Alegre RS Av do Forte 511 tel. 0055 512 402244 www.taurus.com Importatore: Prima Armi

THOMPSON / Center Arms Company

PO Box 5002 Rochester NH 03867 USA tel. 001 603 332 2394 www.tcarms.com Importatore: Bignami

TIKKA

FIN-11100 Riihimali PoBox 149 tel 00358 19743218 www.tikka.fi Importatore: Beretta

TOZ

Importatore: Bersaglio Mobile

TRUVELO

RSA-0140 Lyttleton 107 Box 14183 tel. 0027 113141405 www.truvelo.co.za

via Artigiani, 1 - 250603 Gardone Val Trompia (Bs) tel.030/8341800 www.ubertireplicas.com

UMAREX

Donnerfeld 2 Arnsberg D-59757 Germany tel 0049 2932 63801 www.umarex.com Importatore: Bignami

BERSAGLIO MOBILE

via Zacchetti, 14 42100 (RE) tel. 0522/518344 www.bersagliomobile.com

BIGNAMI spa via Lahn, 1 - 39040 Ora (BZ) tel. 0471/803000 www.bignami.it

VALTRO spa

BRIXIA SHOOTING STORE

VERNEY- CARRON

B.W.M.I. s.r.l.

via Italia 76, Villa Carcina (BS) tel. 0308982687 valtro@ltigroup.it F42000St Etienne Cedex 1 54 Blvd Thiers BP 72 tel. 0033 477791500 www.verney-carron.com Importatore TFC

VOERE

A-6333 Kufstein Untere Sparchen 56 tel. 0043 537262547 www.voere.at Importatore A-Z Tech s.r.l

WALTHER CARL GmbH

Donnerfeld 2 Arnsberg D-59757 Germany tel. 0049 2932 63801 www.carl-walther.de Importatore: Bignami

WEATHERBY Inc

3100 El Camino Real Atascadero CA 93422 USA tel. 001 805 466 1767 www.weatherby.com Importatore: Bignami

WEBLEY & SCOTT

Franckey Ind Prk Tay Road Birmingham UK B4S )PA GB tel. 0044 0121 453 1864 www.webley.co.uk

WEIHRAUCH & WEIHRAUCH D-97638 Mellrichstadt Ind 11 tel. 0049 977681220 www.weihrauch-sport.de Importatore: Bignami

WINCHESTER

B-4040 Herstal ZI Des Hauts Sarts 3 Av 25 tel. 0032 42405211 www.winchester-guns.com Distributore: Browning

via Lecco, 10 25125 Brescia tel. 030/3531038 www.brixiashooting.it via Parte 33 25060 Marcheno (Bs) fax 030 8960236 bwmi@bwmi.it

Cicognani Varide via Trentola 80 - 47100 Forlì tel. e fax 0543 477034 varide@varidecicognani.com www.varidecicognani.com

DBG Import srl

via dei Ronchi, 51/H 10091 Alpignano (TO) tel. 011/9780959 www.dbgimport.com info@dbgimport.com

DIAMANT sas

via degli Scavi 39 47100 Forli tel. 0543 725100 www.diamant-sas.it

DOMINO srl

P. O. 108 - via IV Nov 54, Settimo Mil. (MI) tel. 02/33512040 www.dominoguns.com

FRACASSI Armeria sas Strada Nuova112, 27100 Pavia tel. 0382 22364 www.armeriafracassi.com

JAWAG snc

via Palade 9, Marlengo (BZ) tel. 0473 221722 www.jawag.it

Majerna srl

Piazza XVIII Dicembre, 3 c 10122 Torino tel. 011/5621332

W.R di Saleri William snc

PAGANINI & C C.so Regina Margherita,

ZANARDINI P & C

PARINI F.lli

via Zanardelli 231 25060 Marcheno (BS) tel. 030 8610005 www.wrsaleri.it Vedi Mapiz

ZOLI Antonio spa

via G. Zanardelli 39 - 25063 Gardone Val Trompia (Bs) tel. 030 8912161 www.zoli.it

IMPORTATORI ADINOLFI - Fulpa via Brennero 10, 20052 Monza (MI) tel. 039 2300745 www.adinolfi.com

19 bis 10124 (Torino) mail@paganini.it www.paganini.it

via E. Fermi, 12 - 20019 Settimo Milanese (MI) tel. 02/33501265 www.parini-caccia-pesca.it info@parini-caccia-pesca.it

PRIMA ARMI srl

V.le Kennedy, 8 Pinerolo (To) tel. 0121321422 www.primarmi.it

T.F.C (The Four Company) spa via Marconi, 118/b 25069 Villa Carcina (BS) tel. 030/8983872 www.tfc.it

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F

Listino

624 Old Pacific Higway Southest Olympia WA 98513 USA tel. 001 800 228 3471 www.olyarms.com Importatore: ATP

via Matteotti 163, 25063 Gardone VT (BS) tel. e fax 030 8912779 www.intred.it/poli

UBERTI A. srl

Produttori-Importatori

MAGNUM RESEARCH

02-MAR-11 21:14:41


216-219 ASH 4@001 1

02-MAR-11 21:14:53

Le armerie di Le proposte di questi clienti le trovate sulla rivista “Armi Shop”

in edicola dal 15 marzo

P.za delle Betulle, 1 - loc. S. Maria 05017 Monteleone d’Orvieto (TERNI) Telefono / Fax 0763 835403 www.armeriaideasport.it e-mail morena_cherubini@libero.it

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


216-219 ASH 4@002 1

02-MAR-11 21:14:58

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


216-219 ASH 4@003 1

02-MAR-11 21:15:00

Armeria Ricotti

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


216-219 ASH 4@004 1

02-MAR-11 21:14:54

Le armerie di

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


220-221 mercatino 2@001 1

02-MAR-11 21:14:48

Mercatino I Vostri Annunci

Gli annunci che seguono riguardano la cessione, l’acquisto o lo scambio di armi, accessori o articoli di militaria consentiti dalle leggi vigenti. La pubblicazione avverrà secondo l’ordine di ricevimento e comunque nel primo numero raggiungibile della rivista. L’invio di dati inesatti, alterati o illeggibili solleva la redazione da ogni responsabilità.

Cedo fucili Carabina Winchester del 1910, modello 1892, cal. 44-40, tutta originale e non ribrunita, con canna tonda da 20”, in buone condizioni, a 2.000 euro. Per informazioni: 06 99674394 Orazio Carabina Carl Gustav sniper 41 B, dotata di ottica Ajack, arma in buone condizioni e molto precisa. Per info: 333 6526698 Giorgio

Doppietta Damas Boston cal. 12 con cani interni, a 200 euro. Per informazioni: 339 4620731 Giacomo Carabina Enfield, trasformata per uso caccia cal. .303, praticamente nuova, canna a 5 righe perfetta e molto precisa, a 280 euro. Per informazioni: 333 6874368 (zona Piemonte/ Liguria) Darne mod. Plume R11 cal. 20,

Carabina Gamo Stuzen a canna fissa, con il calcio che copre la canna in tutta la lunghezza (donandole un aspetto stile fucile Mannlicher), con canna fissa, calcio impreziosito da zigrinature antiscivolo e calciolo in gomma. Mire regolabili con inserti in fibra ottica e scina per attacco ottica da 100 mm, peso 2.900 grammi, a 350 euro. Per informazioni 345 9703347

con bindella affossata perfetta e funzionante. Valuto offerte da 4.000 euro in su. Per informazioni: 347 6076871 (contattare dopo le ore 16.30) Pennsylvania cal. 45, dotato di doppio grilletto con stecher, molla a v, acciarino tartarugato, rampa e tacca di mira regolabili in elevazione. Lunghezza canna 61 cm, peso 2.600 kg, ancora imballato, per caccia grossa, a 350 euro. Per informazioni: 345 9703347

Carabina Sig-Sauer Ssg 3000 tenuta benissimo, calibro .308 Win, con ottica Svarowski 6-18x50, correttore parallasse, bipiede Burris e calciatura in legno, a 3.200 euro. Per informazioni: 339 8029098 Giovanni

Inviando il vostro annuncio via email a redazionecaccia@caffeditrice.it i tempi di attesa per la pubblicazione saranno più brevi FUCILI CEDO

PISTOLE VARIE

ÿ ÿ ÿ

FUCILI CERCO

PISTOLE VARIE

ÿ ÿ ÿ

FUCILI CAMBIO

PISTOLE VARIE

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B

ÿ ÿ ÿ


220-221 mercatino 2@002 1

02-MAR-11 21:14:44

I Vostri Annunci Carabina semiautomatica Zastava LKP 96A cal. .308 Win, condizioni pari al nuovo, calcio in noce, caricatore a 5 colpi, freno di bocca, ottica 6x42 su attacco originale, corredato di una scatola di colpi, documenti e scatola originali, a 600 euro. Per informazioni: 335 7810080 Marco

Cosmi cal. 12, del 2007, sparato solo 50 colpi, a 7.200 euro non trattabili. Per informazioni: 347 6076871 (contattare dopo le ore 16.30) Sovrapposto Beretta S3 EE LL dell’ottobre 1981, canne da 71 cm, ***/*, con chiave traforata, corona oro, incisione al bulino firmata Guerini, legni in radica, in dotazione valigetta extra lusso, a 11.500 euro. Per informazioni: 335 230466 Stefano

Carabina Sig 550 Sniper per tiratori scelti, cal. 223 Remington, con ottica Hensoldt 1,5x6x42, completa di tutti gli accessori. Per informazioni: 347 5790348 Mauro

Doppietta Holland & Holland Royal in cassetta, con canne leggermente alesate. Arma da collezione, a 8.500 euro. Per info: 335 7335722 oppure giardigi@omniway.sm

Sabatti Rover 870 Custom cal. 6,5x55. Per informazioni: 347 1764563 Anacleto (Roma) Bernardelli modello Holland Corona Extra, nuovo in collezione, incisione grado 20, inglesina di Rizzini, canne da 68 cm, mai sparato, a 9.000 euro. Per informazioni: 335 367077 Paolo Sovrapposto da caccia Beretta S686 Special cal. 12, da ****/**, canne da 68 cm, nuovo a 800 euro. Per informazioni: 388 3612681 Tommaso Ak 47 M4, usato solo per prova, a 600 euro trattabili. Per info: 335 6954323 Renato

Cerco fucili Acquisto vecchi semiautomatici a canna liscia. Per informazioni: 340 3590573 Paolo Fucile automatico cal. 20 a recupero di gas (non a molla) a modico prezzo. Per informazioni: 347 7277517 Daniele

I.A.B. Sharps, splendida replica cal. 20 Mag, unico esemplare esistente, canne half octagonal da 71 cm, castello e leva incisi a mano a firma di Cremini, come nuovo, a 1.300 euro. Per info: 090 334668

Cedo pistole

Franchi VS 12 con strozzatori interni, calciolo in gomma a espansione largo e scatola, ancora nuovo. Trattativa riservata. Per informazioni: 333 8059131-062040377 Alberto

Revolver Ruger Blackhawk cal. 357, nuovo, a 500 euro e pistola North American Arms Guardian cal. 9 corto (380 ACP), a 600 euro trattabili. Se acquistate entrambi, si cedono a 1.000 euro. Per informazioni: 349 3165927 (provincia Aq) Mauser P08 originale cal. 9x21 anno 1940 assemblata 1998 monomatricola, in edizione limitata, con grilletto, estrattore, espulsore e sicura dorati, dotata di valigetta, libretto e garanzia, a 1.800

euro. Per info: 339 5285941 Replica Remington 1858 ad avancarica a tamburo, 6 colpi cal. 44 Magnum lucida, prezzo a richiesta. Per informazioni: 339 8161343 Paolo Bernardelli Practical cal. 9x21 satinata, come nuova, a 800 euro. Per informazioni: 348 5450692 Giorgio (Reggio Emilia)

Cerco pistole Toz cal. 22 Lr, per il tiro a segno, si richiede usata ma in buone condizioni. Per informazioni: 328 3040101 Achille

Cambio pistole Glock modello 23 CC cal. 40 SW con due canne compensate, rod artigianale e caricatori da 15, arma comune cambio con altra 40 SW classificata sportiva: Tanfoglio, Kimber, CZ o altre sportive. Per informazioni: 347 2786748

Cedo varie Calcio in legno, di alta qualitĂ , per carabina Zoli 1900 Alpen, con attacchi per cinghia, a 250 euro. Per informazioni: 0746 940512 Giuseppe Ottica Weaver T36 Crosshair 1/8 completo di accessori. Per informazioni: 335 5928375 Piero Pattada T. Fogarizzu, a 180 euro. Per informazioni: 333 1092219 Roberto

JL

MERCATINO

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


222-223 abb armi 2@001 1

02-MAR-11 21:15:08

Set Pic Nic con coltello e forchetta in acciaio inox e manico in legno palissandro con fodero

PER ABBONARSI: carta di credito, vaglia postale o bollettino conto corrente postale N. 48351886 intestato a STAFF gestione abbonamenti riviste C.A.F.F. indicando nella causale la rivista richiesta e l’indirizzo dove ricevere la rivista. Per informazioni tel.02-45702415 VALIDO SOLO PER L’ITALIA

ABBONAMENTO 24 NUMERI CON REGALO:

A È indispensabile compilare il modulo in ogni sua parte e inviarlo per fax VALIDO SOLO PER L’ITALI a CAFF Editrice 02 34 53 75 13, allegando copia del pagamento, per assicurarsi l’invio dell’articolo scelto

PACCHETTO A 139 euro SET PIC NIC IN PALISSANDRO

PACCHETTO E 179 euro

OROLOGIO CH-47 Cavalleria dell’Aria

PACCHETTO B 135 euro TORCIA FENIX TK-11 R2 285

MAGAZINE 0

4

/

2

0

1

1

PACCHETTO C 159 euro PACCHETTO D 162 euro CANNOCCHIALE KONUSPOT-65

SCARPONE CRISPI SPLÜGEN HTG Taglia N° scarpe ___

Pagamento con:

carta di credito

vaglia

Numero di carta di credito

CV2

c.c.p.48351886

Scadenza

Codice di tre cifre sulretro dellacarta

Mese

Data di nascita

anno

giorno

mese

anno

Nome e Cognome ________________________________________________________________________________ Via ________________________________________________________________________CAP ________________ Città ____________________________________________________________________ Provincia ______________ Telefono _______________________________________ Firma _________________________________________

I prodotti sono spediti e garantiti direttamente dal produttore

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


222-223 abb armi 2@002 1

02-MAR-11 21:16:09

• Led: Cree Premium R2 con ciclo vitale di 50,000 ore • Output: due output luminosi costanti, regolati digitalmente e selezionabili ruotando la testa turbo: 285 lumens costanti per 2.7 ore - normale: 64 lumens costanti per 12 ore • Portata: Throw fino a 200 metri • Dimensioni: 135 mm x 34 mm • Peso: 152 g • Accensione: Pulsante posteriore tattico in colore nero + uno di ricambio in colore arancio fluorescente (visibile al buio) con funzione momentary-on • Lente: in vetro indurito con trattamento anti riflesso • Corpo: in alluminio anodizzato Premium Type III con finitura anti abrasione • Note: resistente all’acqua - segnale di batterie in esaurimento • Accessori inclusi: fodero in nylon, anello tattico amovibile per un grip migliore, lacciolo da polso, due o-ring di ricambio, pulsante posteriore di ricambio di colore arancio

• Treppiede da tavolo in dotazione • Borsa in tessuto in dotazione • Adattatore foto reflex in dotazione • Ottiche multitrattate • Gambe regolabili in altezza • Ingrandimento: 15-45x zoom • Diam. obiettivo: 65 mm • Campo visivo a 1000 m: 38 m a 15x - 20 m a 45x • Pupilla d’uscita: 4 mm a 15x - 1,3 mm a 45x • Peso: 670 g • Lunghezza: 444 mm

Nuovolo Modelede Treppi

• Cronografo elettronico miyota con funzione 24 ore • Cassa dual satinata/lucida - acciaio impermeabile 5 atmosfere • Quadrante: bianco ghiaccio con lavorazione interna • Cinturino con regolazione rapida e chiusura di sicurezza diametro 42 mm

• Tomaia in pelle naturale conciata dalle migliori aziende italiane di tradizione conciaria • Pelle di spessore 2.4 mm con trattamento idrorepellente. • Fodera in Gore Tex Insulated Comfort Footwear • Ganci chiusi a scorrimento rapido nella parte frontale della tomaia • Ganci aperti nella parte superiore della tomaia • Cuciture con filo idrorepellente con alto livello di resistenza all’abrasione • Sottopiede a struttura differenziata con inserti nella parte anteriore per regolamentare la flessione e la stabilità ideale nelle salite e nelle discese impervie e accidentate. • Suola in gomma con disegno autopulente e mescola morbida per un grip ottimale su terreni umidi e secchi • Taglie disponibili dal 39 al 48. Solo numeri interi

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_B


224 Armi Shop@001 1

02-MAR-11 21:15:51

armi-magazine_k48_2066_Trimboxes_sheet5_W1_F


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.