Bergamo Coldiretti

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Quote latte

Preoccupano i dati relativi alla campagna in corso Cala del 5% il numero delle aziende lattiero-casearie

tedesche Diminuisce il numero di stalle in Germania, con un calo del 5% rispetto all’anno precedente.

Secondo le indagini dell’Ufficio statistico federale (Destatis), in Germania nel passato semestre (a inizio novembre 2012) il patrimonio bovino ha registrato un aumento dello 0,2 per cento, per un totale di circa 12,5 milioni di capi. Il numero delle vacche da latte è rimasto quasi costante a 4,2 milioni di esemplari, che vengono allevati in 82.865 aziende lattiero-casearie: il cinque per cento in meno rispetto all’anno precedente.

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ATTUALITà SINDACALE

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dopo 3 anni torna il rischio multe

opo tre anni torna il pericolo multe per le quote latte, con la produzione nazionale che rischia di superare il fatidico tetto dei 10 milioni e 883mila tonnellate assegnato dall’Unione Europea all’Italia, oltre il quale scatta il cosiddetto splafonamento e le sanzioni conseguenti. È l’allarme lanciato da Coldiretti sulla base dell’andamento della produzione di latte in Italia nel 2012/2013. I dati relativi alla campagna in corso indicano un aumento della produzione e, nonostante gli effetti sugli allevamenti della siccità e del caldo estivi, si rischia seriamente di oltrepassare il limite oltre il quale scattano le “multe” dell’Unione Europea, come nel passato. A metà campagna, in particolare, si registra un incremento di circa il 2 per cento rispetto a quella precedente, con un esubero di 150 mila tonnellate, che si tradurrebbe in un prelievo nazionale pari a 40 milioni di euro. Questa è la terz’ultima campagna lattiera in cui vige il regime delle quote che secondo l’Unione Europea sparirà nel 2015. La questione quote latte è iniziata 30 anni or sono nel 1983 con l’assegnazione ad ogni Stato membro dell’Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori. All’Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Il 1992, con la legge 468, poi il 2003, con la legge 119, e infine il

2009, con la legge 33, sono state le tappe principali del difficile iter legislativo per l’applicazione delle quote latte. Per ultimo con la legge di stabilita’ è stata introdotta una efficace norma per la riscossione coattiva, che prevede di affiancare all’Agea (Agenzia per l’erogazioni in agricoltura) l’esperienza e la capacita’ operativa di Equitalia e della Guardia di Finanza. Dei quasi 4.000 milioni dovuti complessivamente per la multa, 1.700 milioni sono stati versati dallo Stato per sanare il periodo 19841996. Il prelievo complessivamente richiesto ai produttori per il periodo successivo ammonta a 2.264 milioni di euro, di cui ne sono stati riscossi solo 246 e altri 346 milioni sono in rateizzazione con la legge n. 119/2003. 175 milioni sono ormai irrecuperabili per fallimento, per incapacita’ definitiva di versare, per sentenza di annullamento. Restano quindi da riscuotere circa 1.500 milioni, di cui 700 non sono al momento esigibili a causa di sospensive giurisdizionali mentre 800 sono esigibili. L’Agea ha intimato il pagamento del prelievo esigibile ai circa 2.000 produttori coinvolti. 600 di loro devono pagare somme superiori a 300.000 euro, cioè la gran parte del debito. La stragrande maggioranza dei circa 40mila allevatori presenti in Italia, nel corso degli ultimi anni si è invece messa in regola acquistando o affittando quote. Luigi Carminati


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