AngelicA 15 - Festival Internazionale di Musica - 2005

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Festival Internazionale di Musica quindicesima edizione Arresto & Domicilio

Bologna • Modena 8 >15 maggio 2005


Angelica Festival Direzione: Mario Zanzani Direzione artistica e organizzativa: Massimo Simonini Organizzazione: Sandra Murer Ufficio stampa e promozione: Daniela Tripputi Distribuzione “i dischi di angelica”: Andrea Martinelli Immagine e progettazione grafica: Massimo Golfieri Produzione: Davide Rossi Documentazione sonora: Massimo Carli Tecnici del suono: Dino Carli, Massimo Carli, Enrico Dall’Oca Documentazione fotografica festival: Massimo Golfieri, Gianni Gosdan Web master: Eric Vleugels - www.binario1.it

Traduzioni: Roberta Reali Progetto grafico catalogo: Concetta Nasone, Massimo Golfieri Stampa: Tipografia Fanti - Imola (BO)


Luoghi • Teatro San Leonardo via San Vitale 63 - Bologna • Teatro Comunale di Modena Corso Canalgrande, 85 Modena • Link via Fantoni 21 - Bologna • La Feltrinelli Librerie piazza Galvani 1/h - Bologna • Ufficio Festival c/o Teatro San Leonardo via San Vitale 63 - Bologna t+f 051.240310 • Sede Organizzativa via Gandusio 10 - Bologna t+f 051.240310 info@aaa-angelica.com www.aaa-angelica.com


+ INDICE

Prager 8 Jonathan Ritratto Luc Ferrari

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CONCERTO MODENA 9

LUNEDI h 21.00 TEATRO COMUNALE

John Zorn 8 Eletric Masada

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Gianni Gebbia+Lukas Ligeti 8 Non-Euclidean Variations 1

Curran 8 Alvin +Domenico Sciajno

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Ritratto incrociato, a Luc Ferrari

8 M.ar.e+Banda Magnetica

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Un percorso italiano

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MERCOLEDI h 21.30 TEATRO SAN LEONARDO

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GIOVEDI h 18.30 TEATRO SAN LEONARDO

concerti per ACUSMONIUM • Cinéma pour l’oreille pag

concerti per ACUSMONIUM • Cinéma pour l’oreille

pag

Definizione e Destino

John Zorn Cobra

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MERCOLEDI h 18.30 TEATRO SAN LEONARDO

GIOVEDI h 21.30 TEATRO SAN LEONARDO

Honsinger 8 Tristan +Eugenio Sanna

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Le Bon Ton

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8

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pag

8 Massimo Simonini

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DOMENICA h 21.30 LINK

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8

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pag pag

Mario Zanzani 8 Istruzioni per un Festival

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CONCERTI BOLOGNA

pag

INTRO

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PROGRAMMA

8 Barre Phillips

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Fete Foreign


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8 8

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VENERDI h 21.30 TEATRO SAN LEONARDO

Charlotte Hug Neuland

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Stefano Scodanibbio

8 Mirko Sabatini

L’invisibile corpo dell’oggetto

pag

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8

60

62

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INCONTRI E ASCOLTI 12

Stefano Scodanibbio +FontanaMIX Ensemble

8

58

SABATO h 21.30 TEATRO SAN LEONARDO

Archetti+Bo Wiget 8 Luigi Low Tide Digitals

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Stefano Zorzanello Piccolo solo

Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini Messa Acusmatica

pag

pag pag

46

pag

8

44

8

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Maurizio Martusciello

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SABATO h 18.30 TEATRO SAN LEONARDO

pag

13

pag

8

pag

pag

concerti per ACUSMONIUM • Cinéma pour l’oreille

42

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VENERDI h 18.30 TEATRO SAN LEONARDO

pag

13

8

GIOVEDI h 12.00 LA FELTRINELLI LIBRERIE

Alvin Curran

DOMENICA h 18.30 TEATRO SAN LEONARDO

FontanaMIX Ensemble Antennae DOMENICA h 21.30 TEATRO SAN LEONARDO

Caric&Venitucci

Archie Schepp +Barre Phillips

Conduce Franco Fabbri

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8

SABATO h 12.00 LA FELTRINELLI LIBRERIE

Stefano Scodanibbio

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8

DOMENICA h 12.00 LA FELTRINELLI LIBRERIE

Barre Phillips


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Per fare le cose bene un festival musicale deve muoversi su diversi piani. Un livello di “movimento” che segue la creatività nel suo farsi, le linee di ricerca, i tentativi e gli abbozzi, con un occhio particolare ai talenti locali. Per appassionati settori di pubblico. Un livello di selezione, di evidenza, di visibilità, di polarizzazione sui capisaldi: quello che è si è sedimentato nel tempo. Per ampliare l’area dell’ascolto e la familiarità con i suoni di oggi. E’ molto utile una buona capacità produttiva e uno staff all’altezza della situazione: semplice efficiente appassionato. Ora non siamo in grado di fare bene tutte queste cose insieme. Cercheremo di farle separatamente, a segmenti, in diversi periodi dell’anno. Con tutte le relazioni e alleanze necessarie e possibili. Con incisività, forza della proposta. Angelica quindici sarà quindi un importante momento di passaggio nella storia del Festival.

Istruzioni per un Festival

Mario Zanzani

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L'evoluzione di ogni singolo essere, di una qualsiasi entità, prevede il confluire Definizione e Destino di molti eventi, accadimenti che, piacevoli o spiacevoli, necessari e non, sono utili alla comprensione, e dovrebbero servire per avanzare; qualche volta diverse persone condividono lo stesso progetto, così diversi segnali, segni, si manifestano, portandoti a riflettere su come procedere come rivedere questo progetto. Il limite che ti viene offerto oggi è forse opportuno per (il) domani. Molte energie si dedicano a un festival, soprattutto se nelle intenzioni di chi organizza c'è la volontà, il desiderio, l'impegno di portare qualcosa che sia di qualche utilità, che stimoli la vita musicale, offrendo se possibile una nuova visione su come approcciarsi alla musica, su come affrontare i problemi che la riguardano: mettendo in comunicazione differenti realtà, rimuovendo il ristagno esistente, scambiando contesti; non per provocazione ma per necessità, per un impulso creativo che chiede di fare, di mostrare quello che ancora non c'è, chiede di cambiare. Per Angelica si è chiuso un ciclo, e se ne apre un altro: che ad ogni fine segua un nuovo inizio. Dopo aver visitato molti luoghi della città,

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(Galleria d'Arte Moderna, Cinema Lumière, Aula Absidale di Santa Lucia, Multisala, Galleria Neon, Teatro San Leonardo, Cimes - Via Guerrazzi 20, Teatro Testoni, Link, Salara, Sala Mascarella, Palazzo dei Notai, Cinema Teatro Manzoni, Teatro Comunale di Bologna, Palazzo Re Enzo, tpo, Sala Borsa, Teatro Comunale di Modena, Raum, Cimitero della Certosa, Colombario, Basilica di San Petronio, Chiesa di San Martino, ...)

si presenta la necessità di continuità e insieme di cambiamento: Angelica nel tempo è stato un teatro mobile, portatile, ora cerca casa. Immagino uno spazio, fisico, dove poter depositare il tesoro e la tradizione di Angelica, che colma un vuoto forse ormai chiaro a tutti; un luogo che parli di musica, dove idealmente possano convivere tanti musicisti: un laboratorio permanente di ricerca (definizione che vuole comprendere tutte le forme musicali che negli anni ha cercato di presentare), una dimensione più "istituzionale" che possa offrire progettualità e lavoro, uno spazio di riferimento per la musica, frequentato dalla scena internazionale; questo è il suo potenziale espressivo. Transizione e al tempo stesso stagione stabile. Angelica si ripresenta come "Festival Internazionale di Musica" ma quasi per prendere le distanze ed evidenziare i limiti di una formula che appare come esaurita, consumata, se non viene rivisitata. Un 'nuovo' progetto di Festival che corrisponde alle esigenze attuali è stato preparato, ma non trova ancora il sostegno sufficiente, quel sostegno che hanno 'festival affini', anche molto più giovani di Angelica, che è

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l'unico e il solo Festival Internazionale di Musica a Bologna da 15 anni, 15 edizioni, e riconosciuto come tale nel resto del mondo. Angelica rivela la forza e la fragilità del suo progetto: elementi indispensabili per la comprensione di una storia, una realtà, che non riguarda solo questa entità, ma riguarda la musica e i musicisti. In questa edizione molte sono le presenze italiane, i musicisti che vivono a Bologna, quasi a sottolineare le esigenze di una Italia invisibile, che qui è in relazione ad altre realtà di altri paesi, in progetti dal diverso e ritrovato carattere, in cerca di comunicazione autentica, quasi a mostrare quello che si potrebbe fare se. Apre COBRA, uno dei 'game pieces' di John Zorn, è la prima volta che viene presentato in Italia. Si tratta di un gioco (serio, come viene praticato dai bambini) musicale che vedrà Zorn alla direzione di un folto, misto, gruppo di musicisti, già ospiti del programma di Festival, che si uniranno per rispondere alla tentazione di COBRA. Un insieme unico che (è la prima volta che questi musicisti si presentano sullo stesso palco, e che questa miscela di diversità si confronta nel gioco) attraverso segnali di ogni tipo, del direttore, comporrà nuova musica istantaneamente. Zorn all'interno di un breve, ma significativo, workshop che terrà prima del concerto trasmetterà i suoi intenti agli ospiti di questa formazione. Divertente e agguerrito, urlante e rilassato, si tratta di qualcosa di inaudito dove diverse sono le direzioni musicali secondo la tradizione di Zorn.

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Segue a Modena, Electric Masada ultima formazione di John Zorn, riunione di "amici virtuosi": ormai esiste un rapporto telepatico tra loro, negli ultimi 20 anni hanno suonato insieme in tantissimi progetti e Zorn li ha scelti pensando alla musica che ha composto e alle caratteristiche che questi possono offrire in una dimensione live, dove l'improvvisazione è parte integrante nello sviluppo di un suono che caratterizza un ensemble. Si tratta di un progetto musicale dove rigore e rivoluzione interagiscono creando forme musicali variegate che riportano a un tema: Masada. Parola usata in diversi progetti di Zorn, tutti con un registro che riporta alla cultura ebraica: Radical Jewish Culture, come la chiama lui; una revisione della storia e una rappresentazione di una comunità secondo la sua visione, che ha caratterizzato un'ampia parte del suo prolifico lavoro di compositore, arrangiatore, improvvisatore e produttore discografico della scena internazionale.

(Libertà Difficile ... c'è anche una vita tradizionale che non consiste semplicemente in una sopravvivenza conservativa, la continuazione costante delle proprietà culturali e spirituali di una comunità ... Ci sono aspetti della tradizione che sono celati sotto i detriti dei secoli e la giaccionoin attesa di essere scoperti e riutilizzati per un buon uso ... C'è come una specie di caccia al tesoro dentro la tradizione, la quale crea una relazione viva con la tradizione e alla quale è indebitato parte del migliore pensiero ebraicocontemporaneo, perfino dove era - ed è - dichiaratamente al di fuori del quadro dell'ortodossia. Gershom Scholem).

Due serate straordinarie coprodotte da, e che consolidano, due diverse realtà: L'Altro Suono e Angelica; esprimendo la volontà di collaborare su progetti speciali di rara visibilità e fortemente caratterizzati sul piano

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musicale e sociale, mostrando aspetti diversi dello stesso autore anche attraverso l'interazione con il tessuto e le potenzialità del luogo che lo ospita, bilaciando il senso di questa operazione anche secondo la tradizione di Angelica: dare voce. Torna ad Angelica (dopo 12 anni) Gianni Gebbia, con un compagno d'avventura particolare: Lukas Ligeti, un cognome che vive con la musica, una nuova generazione che avanza; un duo che per la prima volta, per Angelica, tra il concettuale e l'astrale, rivede una musica immaginaria, quella di uno scultore (Eric Zann); un motivo per far splendere un'idea, per far scattare una scintilla comune a questo duo; aperti nei rispettivi pensieri musicali: la geometria descrive, il triangolo non va considerato se non in riferimento al terzo autore, invisibile. Parla di pittura e scultura Ritratto Incrociato: Luc dipinge Alvin dipinge Luc; un incontro inedito tra Alvin Curran e Luc Ferrari; Luc ritrova i suoi archivi e Alvin li scopre e scolpisce; uno incontro aperto dove il 'mettersi in gioco', è parte integrante della musica; c'è aria fluxus, per un risultato che, riprendendo composizioni già scritte, porta il tutto altrove: Alvin riscrive Luc riscrive Alvin suona Luc suona Alvin guarda Luc guarda Alvin scopre Luc scopre Alvin ama Luc ama Alvin ama..... (Luc Ferrari ha dovuto rinunciare al concerto per ragioni di salute; pronta guarigione Luc.) Nasce un nuovo duo allora: Alvin Curran e Maryanne Amacher, presenza misteriosa, studiosa del suono;

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un altro Ritratto Incrociato. Ma anche Marianne, all’ultimissimo momento, deve rinunciare per un’importante lavoro che deve preparare a Berlino in quei giorni. Così Alvin e Domenico Sciajino, da tempo suo collaboratore e compagno di avventure sonore, faranno un ritratto incrociato a Luc Ferrari. Due caratteri quasi contrari seppur vicini: Eugenio Sanna, meditativo, legato al fuoco che divampa, e Tristan Honsiger, inquieto e legato all'aria, al vento; entrambi attori della musica, all'improvviso si aprono alla recitazione che nasce dall'ignoto; risuonano qui insieme per la prima volta; l'improvvisazione è il loro regno; imperdibile è il sapore di questi incontri che riportano al futuro con tanto passato, solo quello di quel momento è importante: il presente. Ritorna la Scuola Popolare di Musica Ivan Illich sempre dalla dimensione workshop e questa volta insieme al CRAMS di Lecco, realtà analoga, ormai rare nel panorama italiano, per intenti e vitalità; Barre Phillips, dopo un workshop biennale che conflusice in questo concerto, cerca di creare ordine, di far convivere; con Fete Foreign ripensa la diversità (tanto cara ad Angelica) come armonia e potenziale espressivo; non hanno solo strumenti i musicisti che compongono questa orchestra di 27 elementi, ma anche personaggi, distinti e inventati, da 'vestire', per caratterizzare ulteriormente la situazione, dove ognuno cercherà di spingersi oltre se stesso nell'interpretazione anche fisica di svariati caratteri: gabbiano, satellite, nuvola,

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little white dog, mamma, my violin, figlio che deve ancora nascere, rosso, elastico.... Aria da camera e di archi mobili, caratterizzano il suono della serata seguente. Stefano Zorzanello con Piccolo solo porta il suo strumento (l'ottavino; 'piccolo' in inglese) verso un repertorio pensato e composto, anche attraverso l'improvvisazione, per rivedere quelle che sono le sue qualità, caratteristiche; una revisione dello strumento: circolare è il flusso, La-conico il contatto, le dimensioni sono minute, gli acuti grandi (a volte punge). Charlotte Hug esplora (Neuland), è attenta a quello che il suono trova; il suo strumento è la viola ma il suono non è suo, appartiene alla natura; il luogo non è più quello in cui siamo, è più ampio, è aperto a quello che si cerca, seppure con il timore e la tensione che ci può cogliere nell'essere in uno spazio sconosciuto. Stefano Scodanibbio e il suo contrabbasso, inseparabili: strumento come estensione, prolungamento, del musicista; Stefano si presenta con un programma dove molti di quelli che sono i suoi aspetti musicali, ma non solo, di oggi, si possono ascoltare: Sequenza XIV, musica di Luciano Berio, versione per contrabbasso di Stefano Scodanibbio, è una re-invenzione, su richiesta di Berio, che Stefano ha realizzato dopo 8 mesi di studio, affrontando con emozione questa pagina musicale, emozione che viene anche dal confronto e relazione che lui ha avuto con Berio; l'impegno è premiato dal suono e dal risulato ottenuto: un viaggio sulle corde, una lunga camminata, ricca di fughe in luoghi lontani, (lontani anche dal mondo della musica

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contemporanea), in quindici minuti, in un largo riassunto, la musica di Berio è più vicina a Scodanibbio. Dall'esecuzione alla direzione delle sue musiche: FontanaMIX diretto da Stefano Scodanibbio; sei archi, ospite una chitarra elettrica; la famiglia di archi è al completo, Stefano si sente a casa, trasmette il suo linguaggio agli altri archi; echi, ricordi e reminescenze, si intrecciano con la sua trama; il repertorio è una prima assoluta che nasce a Bologna con forze e musicisti della città, una anteprima di due delle scene (Amores e Je m'en allais) che costituiranno la sua prima e prossima opera di teatro musicale con la drammaturgia di Giorgio Agamben e la scenografia di Gianni Dessì: Il cielo sulla terra. LOW TIDE DIGITALS è il progetto di Luigi Archetti e Bo Wiget, la loro musica tende alla precisione, si apre all'illusione, ma subito si concretizza in molte forme riconducibili a 'tempi tecnologici' in cui si usavano i computer; non è oggi, era ieri: tutto ritorna per portaci a rivedere chi eravamo; c'è qualcosa di romantico e insieme desertico, come non sia rimasto nulla, solo noi a guardarci senza sapere come sia potuto succedere, ma poi la musica si apre ed ecco torna la speranza. E' risaputo che i danzatori, per quanto così vicini alla musica, abbiano un approccio così diverso da quello dei musicisti, che, specialmente quando scrivono per la danza, si possono trovare in grande difficoltà, in particolare sul problema del tempo: qui il tempo è relativo e i danzatori suonano e con l'invisibile corpo dell'oggetto, Mirko Sabatini, dopo un workshop che ha diretto al Teatro Valdoca, si avvicina al regno

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dell'invisibile amplificando oggetti, giocattoli e altro, insieme a 6 danzatori, che per una volta diventano musicisti, e a Davide Tidoni, ricercatore di musica; i contesti di espressione cambiano, sono come invertiti, e il ritmo così importante per la danza non ha cadenza stabile, è aleatorio e multiforme come il mondo degli oggetti; è l'invisibile danza dell'oggetto, è il danzatore invisibile nell'oggetto; è l'oggetto che parla e la danza (dello spirito) lo guida; un'orchestra elettronica di oggetti danzanti. Due duo diversi, uno dopo l'altro. Aleksandar Caric & Luca Venitucci parlano del nulla, trovano trasparenza; il pensiero ti porta qualcosa e si esprime, il cuore non ha paura del vuoto che avanza, anzi è un motivo musicale che ci apre a quello che viene dopo: una canzone ai limiti della semplicità, musica contemporanea neo romantica, folk minimale, una musica per sbaglio; confrontandosi si trova, si evolve; non bisogna riempire per forza il silenzio, è lì per invitarci all'ascolto, a sentire. Archie Shepp, insieme a Barre Phillips per la prima volta, ha un nome che parla, è un classico per altri festival, ospite particolare per Angelica: in questa veste è come spoglio, siamo più vicini al musicista, quasi intimamente, qui più lontano dalla sua 'forma ufficiale' che lui stesso ha 'formato'; canta e suona il pianoforte e si avvicina al tenore; forse non è un cantante, forse non è un pianista, comunque non è per questo che si è fatto conoscere, ma forse è proprio questo l'interesse di questo concerto, vedere qualcuno in

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una dimensione di (apparente) maggiore fragilità, che canta la sua storia attraverso la musica. Barre Phillips 'accompagna', suona da molto vicino; dopo Fete Foreign, ecco un'altro mondo: quello di due uomini pieni di storia, e diversa, pronti a parlarsi, nella semplicità di un incontro dove si cerca di essere. E' questo il concerto di chiusura di questa 'ultima' edizione. Un ulteriore motivo di ascolto è l'ACUSMONIUM, orchestra di altoparlanti, che prevede la diffusione di musica attraverso diversi, sia come numero che caratteristiche, altoparlanti posizionati tra il pubblico; Jonathan Prager, docente, compositore e interprete di 'musica acusmatica', presenterà un programma-ritratto di Luc Ferrari e ne curerà la diffusione. Banda Magnetica e M.ar.e, hanno portato l'Acusmonium per la prima volta a Bologna: Un percorso italiano è una passeggiata nel novecento dal sapore nuovo, una selezione di musiche tra il 1956 e il 2005, dove si potranno ascoltare, anche con altre modalità di diffusione rispetto al periodo che sono state composte, composizioni che ritroveranno spazio. Maurizio Martusciello chiuderà questa tre giorni con l'acusmonium caratterizzata da ascolti molto differenti l'uno dall'altro, curando la diffusione di sue composizioni, in parte mai ascoltate prima: siamo nel mondo di un percussionista che si è traferito a casa dell'elettronica, prendendo con sè tutto ciò che poteva, piatti compresi.

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La Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio, con il coordinamento di Lelio Camilleri, ha ricostruito una Messa, una MESSA ACUSMATICA, lasciando a ciascun interprete la ricostruzione, la ricomposizione di ogni movimento che segue la drammaturgia della celebrazione, il corso della MESSA; non siamo in chiesa, ma stiamo evocando quella dimensione per trovarne un'altra. Dopo il Canada 'rappresentato' nella scorsa edizione, FontanaMIX, diretto da Yoichi Sugiyama, con ANTENNAE riceve il Giappone, un occasione di scambio e di relazione con i compositori invitati, ma soprattutto un motivo per scoprire musica altrimenti difficile da ascoltare; un motivo musicale costruttivo, in costruzione; nuove conoscenze si prospettano, come si è detto in passato. Franco Fabbri conduce gli incontri & ascolti: incontra i musicisti, per noi che ascoltiamo: dimensione domestica, approfondimenti degli autori, ascolti inediti. Nel corso degli anni qualcuno ha parlato di un effetto Angelica; succedeva che alcuni contrattempi misteriosi non consentivano il normale svolgimento del concerto o del festival (non mi riferisco a quei problemi che si incontrano ogni giorno organizzando un festival), oppure si apriva una porta, che appariva chiusa, dando la possibilità di fare cose altrimenti impossibili.

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Sii come sei e vedrai che sarai. Angelica omeopatica.

E' mezzogiorno c'è aria di tramonto come inebriato dall'alto dei suoi anni alla fine dei suoi giorni la testa tace il cuore parla è un nuovo arrivo di un'antica storia

Arresto & domicilio, definizione e destino, sosta evolutiva e casa celeste. I piedi, le mani: ieri, domani. Angelica dal 1991. Saturno ora.

Massimo Simonini

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# prima assoluta

* prima italiana BOLOGNA • MODENA


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CONCERTI


BOLOGNA

LINK

8 DOMENICA

ore 21,30

Angelica in co-produzione con Teatro Comunale di Modena - Festival L'Altro Suono con la collaborazione di Link Associated

8 John Zorn

Stati Uniti, Brasile, Giappone, Italia

#

Cobra Alvin Curran

Alberto Capelli

Joey Baron

Jamie Saft

Trevor Dunn

Lukas Ligeti

Luca Venitucci

Vincenzo Vasi

Mirko Sabatini

Fabrizio Puglisi

Francesco Dillon

Ikue Mori

Stefano Scodanibbio

Eugenio Sanna

Cyro Baptista

tastiere, campionamenti pianoforte elettrico, organo tastiere

tastiere, sintetizzatori analogici elettronica

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chitarra elettrica

chitarra elettrica basso elettrico basso elettrico violoncello

contrabbasso percussioni

batteria batteria batteria

John Zorn direzione


Apre COBRA, uno dei game pieces di John Zorn, ed è la prima volta che viene presentato in Italia. Si tratta di un gioco (serio, come viene praticato dai bambini) musicale che vedrà Zorn alla direzione di un folto, misto, gruppo di musicisti, già ospiti del programma di Festival, che si uniranno per rispondere alla tentazione di COBRA. Un insieme unico che (è la prima volta che questi musicisti si presentano sullo stesso palco, e che questa miscela di diversità si confronta nel gioco) attraverso segnali di ogni tipo, del direttore, comporrà nuova musica istantaneamente. Zorn all’interno di un breve, ma significativo workshop che terrà prima del concerto trasmetterà i suoi intenti agli ospiti di questa formazione. Divertente e agguerrito, urlante e rilassato, si tratta di qualcosa di inaudito dove diverse sono le direzioni musicali secondo la tradizione di Zorn.

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MODENA

9 LUNEDI

TEATRO COMUNALE

ore 21,00

Angelica in co-produzione con Teatro Comunale di Modena - Festival L'Altro Suono

8 John Zorn

# Electric Masada Stati Uniti, Brasile, Giappone

Marc Ribot

Cyro Baptista

Jamie Saft

Joey Baron

Ikue Mori

Kenny Wollesen

Trevor Dunn

John Zorn

chitarra elettrica pianoforte elettrico, organo elettronica

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basso elettrico

percussioni batteria batteria

sax alto, direzione, composizioni


Electric Masada è l'ultima formazione di John Zorn riunione di "amici virtuosi": ormai esiste un rapporto telepatico tra loro, negli ultimi 20 anni hanno suonato insieme in tantissimi progetti e Zorn li ha scelti pensando alla musica che ha composto e alle caratteristiche che questi possono offrire in una dimensione live, dove l'improvvisazione è parte integrante nello sviluppo di un suono che caratterizza un ensemble. Si tratta di un progetto musicale dove rigore e rivoluzione interagiscono creando forme musicali variegate che riportano a un tema: Masada. Parola usata in diversi progetti di Zorn, tutti con un registro che riporta alla cultura ebraica: Radical Jewish Culture, come la chiama lui; una revisione della storia e una rappresentazione di una comunità secondo la sua visione, che ha caratterizzato un'ampia parte del suo prolifico lavoro di compositore, arrangiatore, improvvisatore e produttore discografico della scena internazionale. Libertà Difficile ... c'è anche una vita tradizionale che non consiste semplicemente in una sopravvivenza conservativa, la continuazione costante delle proprietà culturali e spirituali di una comunità ... Ci sono aspetti della tradizione che sono celati sotto i detriti dei secoli e la giacciono in attesa di essere scoperti e riutilizzati per un buon uso ... C'è come una specie di caccia al tesoro dentro la tradizione, la quale crea una relazione viva con la tradizione e alla quale è indebitato parte del migliore pensiero ebraico contemporaneo, perfino dove era - ed è - dichiaratamente al di fuori del quadro dell'ortodossia. Gershom Scholem

Due serate straordinarie (Cobra + Electric Masada) coprodotte da, e che consolidano, due diverse realtà: l'Altro Suono e Angelica; che esprimono la volontà di collaborare su progetti speciali di rara visibilità e fortemente caratterizzati sul piano musicale e sociale. Cobra è una prima italiana come progettto e prima assoluta come formazione. Electric Masada è una prima italiana per il repertorio che verrà presentato. 25


BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

ore 18,30

concerti per ACUSMONIUM • Cinéma pour l’oreille Angelica in co-produzione con Banda Magnetica, in collaborazione con M.ar.e e Motus; su Acusmonium M.ar.e

11 MERCOLEDI

8 Jonathan Prager Francia

*

Ritratto Luc Ferrari Promenade symphonique dans un paysage musical (1978), Un jour de fête à El Oued en 1976 Archives génétiquement modifiées (2000), Exploitation des Concepts 3 Jonathan Prager

interprete

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Musiche di: Luc Ferrari


Promenade symphonique dans un paysage musical In originale versione audiovisiva con fotografie di Nasser Edin Ghénifi. Il suono del paesaggio, le voci, ilparlato, il mercato, la festa fanno una sinfonia che ricostruisce una giornata di gita nella regione di El Oued e collocano la musica nel suo ambiente reale. Archives génétiquement modifiées Questa composizione é realizzata con gli stessi elementi musicali dell'Exploitation des concepts 1, il cui titolo era Archives Sauvées des Eaux. Questo per dire che l'idea di utilizzazione [exploitation] mi consente di tornare su suoni ed anche sequenze già utilizzate ma sempre con idee differenti ed un punto di vista compositivo irriconoscibile. Del resto io sento il diritto di utilizzare le idee tanto quanto i miei suoni. Io ascolto, e costruisco del presente ricco di una certa memoria. Anche questi archivi sono profondamente ed anche forse geneticamente modificati. Réalisation Atelier Post Billig

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BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

11 MERCOLEDI

ore 21,30

Ligeti 8 Gianni Gebbia+Lukas # Italia, Stati Uniti

Non - Euclidean Variations 1 the music of Eric Zann

Gianni Gebbia

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sax alto, oggetti sonori

Lukas Ligeti

batteria, percussioni varie


Improvvisazioni polimetriche, confusione e linguaggio dei patterns, scotomi musicali, configurazioni caleidoscopiche, proliferazioni melodiche ed altri incubi non euclidei direttamente dalla casa di Eric Zann in Rue D'Auseil...

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BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

11 MERCOLEDI

ore 21,30

Sciajno 8 Alvin Curran+Domenico # Stati Uniti

Ritratto Incrociato, a Luc Ferrari

Alvin Curran

campionamenti shofar (corno di montone) pianoforte

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Domenico Sciajno elettronica


Ritratto incrociato Per circa 40 anni ho registrato i suoni di tutto ciò che mi è possibile vedere e udire, e talvolta anche di cose che non posso vedere. Come un fotografo ho catturato i suoni della gente, dei luoghi, dei momenti e delle cose, ovunque io sia stato. Molte di queste registrazioni, che includono lo spregevole, il pericoloso e il sublime, sono diventate la mia musica. Intuitivamente ho ricontestualizzato (ricomposto) questi suoni, sia in performance dal vivo, come contrappunto alle mie linee vocali, strumentali ed elettroniche, sia considerando i suoni stessi di per sé, come una sorta di materiale grezzo dal quale io ricavo un “cinema per le orecchie” altamente personalizzato (Sound Art) – che talvolta si presenta come installazione sonora sia su grande che su piccola scala. Tra i miei progetti più recenti, ho iniziato a creare dapprima una serie di suoni “ritratto” di festival musicali e concerti: TOTO DONAUESCHINGEN è stato realizzato per celebrare il settantacinquesimo anniversario di questo nuovo e celebre festival musicale; WEFT WARP AND PURL era un ritratto della Knitting Factory in NYC, e TOTO ANGELICA era pure una performance dal vivo (ora un CD rimixato) che si serve di frammenti selezionati da dieci anni di storia registrata del Festival Angelica di Bologna. A partire da questi progetti in larga scala, ora ho cominciato ad allestire una serie di “ritratti” più intimi assieme ad altri artisti con i quali sento una particolare affinità. Così per me RITRATTO INCROCIATO è di fatto un “doppio 31


ritratto” – una performance appariamo in concerto con i nostri colori e le tele vuote; ognuno con le proprie macchine, i propri archivi sonori, il proprio modo particolare di fare performance. 23.3.05 Ecco quello che è accaduto: Luc Ferrari ed io dovevamo venire ad Angelica. Due individui un po’ attempati che, nonostante si assomiglino e condividano molti interessi – il comporre musica, i vestiti, la vita, il cibo, e soprattutto il suono, il suono di qualsiasi cosa, di chiunque e ovunque – non avevano mai trovato l’occasione di esibirsi insieme: quest’ultima edizione di Angelica si presentava come un’eccitante opportunità. Tuttavia, nel frattempo, Luc si è ammalato: sfortunatamente ha dovuto operarsi ed essere a lungo ricoverato, tanto da non poter essere presente al concerto. Quindi, con chi avrei potuto eseguire ora il “doppio ritratto” – un dipinto sonoro dal vivo, in cui ogni artista crea la sua propria musica nello spirito dell’altro performer? Dal punto di vista spirituale, sì, certo, Richard Teitelbaum, con il quale ho fatto musica per oltre quarant’anni, dai nostri inizi come fondatori del gruppo Musica Elettronica Viva fino ad oggi. Ma Richard, per complesse ragioni di programmazione non avrebbe potuto partecipare alla serata. Un “mi dispiace mi sarebbe piaciuto ma...” è arrivato anche da Jim O'Rourke, che in tempi più recenti ha rappresentato l’onnipresente forza connettiva tra il rock d’avanguardia (avantrock) e gli scenari della musica sperimentale, praticamente in ogni luogo... e con il quale desideravo collaborare da molto tempo. 32


Certamente, Maryanne Amacher, una delle più brillanti autrici di musica elettronica mai sentite e icona musicale di un’intera generazione di giovani performer elettrici. Fin dal nostro primo incontro a New York, nei tardi anni Sessanta, Marianne è stata una misteriosa fonte d’ispirazione, poiché poteva udire ed immaginare cose che nessuno conosceva. La sua intuizione spontanea dell’energia nucleare contenuta in una molecola di ambiente sonoro allo stato naturale era stupefacente e la sua abilità di “udire” e riprodurre lo spazio, sia nell’accezione geografico-architetturale che psico-acustica, era assolutamente strabiliante... Nel 1970 si è unita al gruppo MEV (Frederic Rzewski, Teitelbaum e io stesso) durante la nostra prima tournée negli USA, insieme a Anthony Braxton e Serge Tcherepnin. Questa tournée ha lasciato un ricordo indelebile in ciascuno di noi, poiché la musica che abbiamo eseguito catalizzava e rifletteva al tempo stesso l’immagine della rivoluzione giovanile che proprio allora stava facendo il giro del pianeta. In una parola, la musica che il gruppo MEV ha eseguito in quella breve serie di concerti era come lava fusa. Era un’estasi totale. Se qualcuno me lo chiedesse, direi che Maryanne è la musa stessa, una sorta di Santa Cecilia geneticamente modificata, i cui occhi diventano seconde orecchie. Ed inoltre è per me un piacere, malgrado la sventura che ha colpito Luc, riallacciare in questa occasione la nostra lunga amicizia musicale. Ma anche Maryanne all’ultimissimo momento deve rinunciare per un importante lavoro che deve preparare a Berlino in quei giorni. Così con Domenico Sciajno da tempo mio collaboratore, faremo un ritratto incrociato a Luc Ferrari. alvin curran, 20 aprile 05

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BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

ore 18,30

concerti per ACUSMONIUM • Cinéma pour l’oreille Angelica in co-produzione con Banda Magnetica, in collaborazione con M.ar.e e Motus; su Acusmonium M.ar.e

12 GIOVEDI

Magnetica 8 M.ar.e+Banda # Italia

Un percorso italiano Ritratto di città, (2004); Luciano Berio, Bruno Maderna Réflexe I, (2004); Franco Degrassi Serenata III, (1961); Bruno Maderna Voci, (2005); Doria Cantatore Giocodramma, (2004); Silvana Gaeta M.ar.e + Banda Magnetica

interprete

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BrACe, (2001); Giuseppe Monopoli Notturno, (1956); Bruno Maderna


Cinema per l’orecchio, Cinéma pour l’oreille è la metafora con cui in Francia viena abitualmente chiamata la diffusione acusmatica, la pratica dell’ascolto pubblico, in concerto, di musica elettronica “pura”, senza elementi dal vivo, voci, strumenti, immagini, etc. Ascoltare in sala da concerto della musica già bell’e pronta su CD, e diffusa da 2 o 4 coppie di altoparlanti, spesso in condizioni peggiori di un ascolto hi-fi casalingo (rumori di fondo, riverberi dovuti all’ampiezza della sala) è sempre stato trovato piuttosto deprimente dal pubblico, e la pratica non ha mai preso piede, almeno in Italia. Qual è stato dunque il “trucco” escogitato dai francesi per ridare spazio e autonomia a questo genere di musica, spesso, per le ragioni di cui sopra, asservito ad altri tipi di suggestioni, per lo più visive, più o meno live? Semplice: moltiplicare i punti di diffusione. Se due, quattro, otto altoparlanti vi sembran pochi, proviamo a metterne 20, 40, 80, o più, un’orchestra d’altoparlanti! E non tutti uguali, ma piccoli, medi, grandi, tagliati per fasce di frequenza come lo sono i diversi strumenti di una stessa famiglia – violino, viola, violoncello... E immaginiamo di poter costruire, con questi altoparlanti, più spazi sonori, non più il solito left/right o avanti/dietro a cui siamo abituati, ma veri e propri spazi virtuali, statici, in movimento, anche molto complessi ma sempre rispondenti a concrete realtà percettive, non casuali, ma legati alla musica che si sta eseguendo. 35


Secondo trucco, opzionale, ma a nostro parere altrettanto importante: restituire al concerto l’elemento umano, l’interprete che dal vivo gestisce questi spazi sonori attraverso la proiezione del suono in sala, semplicemente (si fa per dire) alzando e abbassando i cursori del mixer che governa gli altoparlanti, il volume, di ogni altoparlante. Questo interprete, come qualsiasi strumentista, dovrà acquisire dunque una tecnica, svilupparla, ma per le scelte interpretative dovrà come qualsiasi musicista affidarsi al suo intuito e alle sue qualità musicali. Tutto qui. Banda Magnetica propone al pubblico di Angelica un piccolo viaggio nel mondo dell’acusmatica, attraverso tre concerti tenuti sull’unico acusmonium (=orchestra d’altoparlanti) oggi esistente in Italia, quello dell’associazione M.ar.e. di Bari, a 24 punti di diffusione. Il primo concerto è un ritratto di Luc Ferrari, classe 1929, uno dei rappresentanti storici dell’acusmatica francese, e sarà tenuto da Jonathan Prager, considerato il maggior esperto oggi di interpretazione acusmatica, colui che, anche come didatta, ne ha sviluppato le caratteristiche come pratica autonoma, non necessariamente legata alla composizione. Il secondo invece è la proposta di una via italiana all’acusmatica, a partire da classici come Berio e Maderna fino ad alcune recentissime composizioni espressamente pensate per acusmonium. Nell’ultimo concerto, infine, Maurizio Martusciello interpreterà all’acusmonium alcune sue composizioni. Buon viaggio! Doria Cantatore

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BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

12 GIOVEDI

ore 21,30

Sanna 8 Tristan Honsinger+Eugenio # Stati Uniti, Italia

Le Bon Ton

Tristan Honsinger

violoncello

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Eugenio Sanna

chitarra elettrica, motorini, palloncini, lamiere metalliche


“Vorrei che mi potessi disabituare a tutto e ricominciassi da principio a vedere , ad ascoltare, a sentire. L’abitudine rovina la nostra filosofia.“ (Georg Christoph Lichtenberg da“ Osservazioni e pensieri“)

Tristan Honsinger ed Eugenio Sanna si collocano nella musica e soprattutto nella pratica della improvvisazione, come dei trompe l‘oeil e trompe l’oreille, specie di lampi a ciel sereno, di “tuoni fecondanti la terra“ per usare una metafora cara ai cinesi. Occorre fare piazza pulita della musica che non serve, gettare ciò che è inutile e fare spazio ma per andare in questa direzione, bisogna disabituarsi a tutto, rompere le nostre abitudini, ricominciare a vedere, ascoltare e sentire da capo. La musica del duo è come una meteora che passa in un attimo in un cielo stellato. Ha la velocità della luce, va e viene in un‘altalena giocosa e gioiosa; cerca di far disabituare la gente a quanto finora ha tentato di consolidare. Bisogna sempre sciogliere quello che è stato coagulato, dissolvere per passare ad altri stati, ad ulteriori trasformazioni e emanazioni. Nel “Bon Ton“ non c’è un centro ma c’è un movimento, un moto perenne e frenetico che con la sua energia vibratoria mette in azione ogni molecola vivente. Allora forse la vita risiede all’origine e si sposta falsamente verso un futuro. “Buona creanza“ e “Decoro“ sono dei concetti rovesciati: l’energia vibratoria del duo potrebbe mettere in moto un vento depuratore capace di scompigliare le capigliature più acconciate da gel e brillantine alla moda, alzare le gonne delle più avvedute e riguardose signore, o sdrucire le giacche di uomini corpulenti e sofferenti d’afa alla ricerca, chissà, di qualche buon condizionatore d’aria.

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BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

12 GIOVEDI

ore 21,30 Angelica in co-produzione con le Scuole Popolari

8 Barre Phillips #

di Musica Ivan Illich e CRAMS-Provincia di Lecco Fete Foreign, 'risultato' del workshop diretto da Barre Phillips alle Scuole Popolari di Musica Ivan Illich (Bologna) e CRAMS (Lecco)

Stati Uniti, Italia

Fete Foreign Maurizio Aliffi

Stefano Cortese

Mauro Gnecchi

Giulia Panzeri

Walter Belloni

Silvia De Carlini

Nicola Guazzaloca

Sergio Papajanni

Luca Bernard

Giorgio Degasperi

Chris Iemulo

Claudio Parodi

Daniele Bove

Enrico Fagnoni

Andrea Manno

Sergio Prada

Paolo Calzavara

Yves Favier

Nadia Ongarato

Angelo Sicurella

Andrea Caprara

Francesca Gattullo

Mattia Palagi

Stefano Tampellini

Lello Colombo

Filippo Giuffre

Salvatore Panu

Barre Phillips

chitarra elettrica contrabbasso contrabbasso batteria

Moog Prodigy sax

sax tenore

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tromba flauto

clarinetto

basso acustico trombone

violoncello;

chitarra elettrica

percussioni pianoforte

chitarra classica sax alto

clarinetto

basso elettrico fisarmonica

violino

chitarra elettrica feedback

chitarra elettrica voce sax

contrabbasso, direzione


Fete Foreign È l’incontro tra diversi personaggi provenienti da varie regioni del mondo e dell’oltremondo che gareggiano dialogando e raccontando le loro storie. Tutti siamo diversi e parliamo lingue differenti all’interno dello stesso linguaggio. Fete Foreign è il posto dove tutte queste lingue vivono insieme in armonia e disarmonia. Barre - 28 Febbraio 2005 Al progetto partecipano musicisti italiani e francesi che si sono coagulati in due gruppi: a Lecco (sotto il coordinamento del CRAMS) e a Bologna. Barre Phillips partecipa al progetto sia come conduttore che come come musicista. Il progetto Fête Foreign si articola in due anni. Primo anno Ogni partecipante sceglie un ruolo da suonare, come in un pezzo teatrale. Ogni musicista può essere chi e cosa desideri per il pezzo, un personaggio ( un turista tedesco, un macellaio, una prostituta, qualche personaggio della vita reale) un personaggio inventato (l’uomo che uccise lo sceriffo, un marziano, un fantasma) o una cosa (una macchina, una cabina telefonica etc.) oppure un animale, un insetto, un virus, qualsiasi cosa che ci viene in mente e che ci piacerebbe essere. Il prossimo gradino per ognuno dei musicisti è creare la musica del proprio personaggio improvvisando. Ciò significa che dobbiamo limitare ciò che suoniamo ad un certo vocabolario musicale e, poi noi lavoreremo su quel vocabolario individuale sviluppandolo durante l’intervallo di tempo tra il primo anno ed il secondo. Faremo anche il nostro proprio costume per il personaggio. Secondo anno Metteremo tutto insieme per fare una performance che potrà essere nei luoghi più diversi, in teatro, all’esterno, dovunque. L’idea è mostrare come le persone sono differenti e possono stare insieme felicemente.

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BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

ore 18,30

concerti per ACUSMONIUM • Cinéma pour l’oreille Angelica in co-produzione con Banda Magnetica, in collaborazione con M.ar.e e Motus; su Acusmonium M.ar.e

13 VENERDI

Martusciello 8 Maurizio # Italia

unsettled line, (2000) Non dice, (2000) Dissectio, (2003) musiche di Maurizio Martusciello Maurizio Martusciello interprete

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MartuxM lavora essenzialmente su sensazioni ritmiche, dinamiche, temporali, tattili e cinetiche, utilizzando indifferentemente sia il canale sonoro che quello visivo. Un incremento di sensorialitĂ : sensazioni di materia; velocitĂ movimento: elementi non codificati di linguaggi. Una interzona perturbante tra cinema impuro e architetture sonore, attraversamenti, dislocamenti, alla ricerca di tensioni desideranti, un incontro sessuato che recide i dualismi, rimescola le differenze, trasloca i concetti. Campionamenti visivi, melodie cromatiche, frame come sequenze, reiterate, ripetitive, immagini che delimitano ambienti musicali, memorie di cose irriconoscibili, duplicazioni, ombre, annientamenti, nello smarrimento di un viaggio nelle sue molte ibride visioni.

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BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

13 VENERDI

ore 21,30

8 Stefano Zorzanello Italia

Piccolo solo Respiroidale 01 Monolineare 01 AffinitĂ e Divergenze sulla Conferenza degli Uccelli, musica di Dave Holland / Stefano Zorzanello Stefano Zorzanello

ottavino

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Respiroidale 02 (La-Conico)


È il mio ultimo lavoro interamente dedicato a questo strumento. L'ottavino -"the piccolo" è uno strumento poco esplorato nella tradizione solistica contemporanea, e se da un lato nella musica di derivazione accademica esistono diverse composizioni per piccolo solo, al di fuori di essa, (dove presumibilmente mi trovo…) un programma per ottavino solista non credo sia mai stato affrontato. All'ottavino siamo abituati a pensare come un fratello minore del flauto al quale vengono affidati brevi passaggi per lo più coloristici nel repertorio sinfonico, oppure l'ottavino è, peggio ancora, relegato nel nostro immaginario a strumentino da banda, per marcette militari da guerra di secessione. Nel jazz qualche sparuto multistrumentista (anche se della levatura di un Roland Kirk) l'ha imboccato saltuariamente, ma certo non lo ricordiamo come uno strumento tipico di questa tradizione. Facciamo una gita tra le frequenze sinusoidali acute e acutissime dell'ottavino, una gita che può facilmente prendere il sapore dell'avventura alpina: a queste altezze dove l'aria è rarefatta ci si può ritrovare senza accorgersene a scalare un picco difficile e vertiginoso, quindi attenzione, bisogna essere preparati, è pericoloso! 45


BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

13 VENERDI

ore 21,30

Angelica con la collaborazione di CCS Centro Culturale Svizzero di Milano e Pro Helvetia, Fondazione Svizzera per la Cultura

8 Charlotte Hug Svizzera

*

Neuland

for viola solo and live-electronics

musiche di Charlotte Hug Charlotte Hug

viola, elettronica

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Neuland narra la ricerca della forma e dell’identità, un’esplorazione che conduce i pellegrini in un percorso con molte svolte, molti bivi e molti ingressi che si spalancano su stanze sconosciute. Per Charlotte Hug, improvvisare significa viaggiare su questa strada, bussare alle porte ed esplorare nuovi spazi. Così Neuland si configura come un’avventura musico-spazial-visuale, un viaggio che si addentra in un mondo di nuovi tipi di suono e rumore. L’artista entra in dialogo anche con i segni visuali. Le improvvisazioni di Charlotte Hug e le sue cosiddette Son-Icons (Icone Sonore) servono da supporto associativo e sismografico per le ulteriori improvvisazioni. In tal modo l’identità musicale delle parti performative scaturisce dal dialogo tra l’acustico e il visuale.

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BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

13 VENERDI

ore 21,30

8 Stefano Scodanibbio Italia

Sequenza XIV, musica di Luciano Berio, versione per contrabbasso di Stefano Scodanibbio (2004) Stefano Scodanibbio contrabassso

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“Ho conosciuto Berio per almeno dieci anni. Dopo avermi ascoltato diverse volte in concerto, nel 1999 mi chiese di andarlo a trovare nel suo studio a Firenze per mostrargli alcune possibilità del contrabbasso, soprattutto in senso ritmico-percussivo. Mostrò un grande interesse per le mie opere per strumenti ad arco e da allora mi chiese di inviargli partiture e registrazioni. Ricordo, con emozione, quando, dopo aver ascoltato i miei Sei Studi per contrabbasso solo, mi chiamò lasciando un messaggio nella segreteria telefonica in cui esprimeva il suo interesse e la sua ammirazione. Sin dal 2000/2001 Berio parlava di una Doppia Sequenza per violoncello e contrabbasso, la sua prima idea era che si eseguissero una di seguito all’altra. Scrisse poi la Sequenza per violoncello (XIV) che, nella sua versione finale, fu eseguita da Rohan De Saram nel 2003. Berio mi spedì la partitura nell’aprile dello stesso anno chiedendomi di “reinventarla” (usò esattamente questo termine) per contrabbasso. Non voleva una trascrizione, questo era del tutto chiaro. Mi chiese espressamente di farne una versione per contrabbasso usando quelle nuove tecniche ascoltate nei miei pezzi. Dovevamo incontrarci in giugno per lavorare insieme e ne abbiamo parlato al telefono un paio di volte prima della sua morte, alla fine del maggio 2003. Ho lavorato otto mesi su questa “reinvenzione”, studiando a fondo le altre tredici sequenze, le sue partiture e testi, ascoltando molti dei suoi lavori e delle sue interviste. Ho composto un quartetto d’archi sui Madrigali di Monteverdi dedicato “In memoria Luciano Berio” (Berio fu un Maestro nel reiventare compositori del passato –Schubert, Boccherini, Puccini,etc.). Questo è il lavoro che avrei voluto suonare per lui cercando di rispettare quelli che, a mio parere, erano i suoi desideri, il suo stile e le sue idee.” Stefano Scodanibbio

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BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

13 VENERDI

ore 21,30

8Stefano# Scodanibbio+FontanaMIX Ensemble Italia

Amores, (2005), per chitarra elettrica e 6 archi; Scena IV da Il cielo sulla terra Je m'en allais, (2004), per 6 archi e nastro; Scena I da Il cielo sulla terra musiche di Stefano Scodanibbio Gianluca Gentili

chitarra elettrica

Stefano Scodanibbio

direzione

Valentino Corvino

Sebastiano Severi

Corrado Carnevali

Emiliano Amadori

Nicola Baroni

Milko Merloni

violino viola

violoncello

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violoncello

contrabasso

contrabbasso


Amores e Je m'en allais sono due parti delle sei che costituiscono l'opera di teatro musicale Il cielo sulla terra. Con la drammaturgia di Giorgio Agamben e la scenografia di Gianni Dessì sarà eseguita nel maggio 2006 a Stoccarda e, nel luglio dello stesso anno, a Macerata. Il lavoro è una riflessione sull'utopia nel '900 attraverso i movimenti giovanili. Dalla Beat Generation al‚ 77 italiano passando per Berkeley e il maggio parigino. Un‚interpretazione del sogno ad occhi aperti attraverso la musica che è, di per sé, “una spedizione nell’utopia“ (Ernst Bloch).

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BOLOGNA

14 SABATO

TEATRO SAN LEONARDO

ore 18,30

Scuola di Musica Elettronica Conservatorio di Musica G.B. Martini in collaborazione con Angelica

di Musica Elettronica del 8 Scuola Conservatorio G.B. Martini, Bologna Italia

#

Messa Acusmatica

Regia del suono a cura degli autori delle composizioni.

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Coordinamento del progetto Lelio Camilleri

Kyrie; Nicola Baroni Gloria; Emanuela Turrini Graduale; Roberto Napolitano Alleluia; Lucia Di Maso Credo; Alessandro Ratoci Offertorio; Chiara Farolfi Communio; Enrico Battisti Sanctus; Marco Mezzini Agnus Dei; Franco Venturini


Il progetto della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di realizzare una messa completamente acusmatica nasce dall’interesse verso un importante forma musicale che ha attraversato i secoli e gli stili. Non è un caso che Francis Dhomont nel suo brano Novars, composizione che celebra la musique concrète di Pierre Schaeffer, utilizzi dei materiali derivanti dalla Messe de Notre Dame di Guillame de Machaut, opera fondamentale dell’Ars Nova. Il progetto vuole sviluppare la drammaturgia propria dei singoli movimenti della messa nel contesto del linguaggio musicale elettroacustico, il cui medium permette un accesso totale al mondo sonoro; i suoni strumentali/vocali oltre quelli del mondo reale. In questo modo, oltre a utilizzare gli elementi verbali, propri di ogni singolo movimento, gli autori potranno articolare il discorso musicale relativo allo spirito delle differenti parti della messa avendo a disposizione la totalità del mondo sonoro. La Messa Acusmatica si articola in dieci movimenti, derivanti sia dal Proprium che dall’Ordinarium. La Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio di Musica G.B. Martini vuole ringraziare le cantanti Sara Gamarro, Milena Pericoli e il tenore Masamitsu Fujimaki, per la fattiva collaborazione e per aver prestato la loro voce.

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BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

14 SABATO

ore 21,30

Angelica con la collaborazione di CCS Centro Culturale Svizzero di Milano e Pro Helvetia, Fondazione Svizzera per la Cultura

8 Luigi Archetti+Bo Wiget Svizzera

*

Low Tide Digitals

Luigi Archetti

chitarra elettrica, elettronica;

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Bo Wiget

violoncello, elettronica


Luigi Archetti e Bo Wiget, rispettivamente chitarrista e violoncellista, generalmente usano i loro strumenti come sorgenti di rumori evitando quasi completamente i suoni naturali della chitarra e del violoncello. Equipaggiati con dispositivi elettronici e apparecchi per effetti musicali, i due distorgono elegantemente le sonorità originali oltre la soglia del riconoscimento. I risultati sono traducibili in modi istantanei, ritmi bizzarri, fragili strutture rumoristiche che consentono ad un improvviso violoncello melodico o a frammenti chitarristici di comparire inframezzandosi. Il limitare tra il suono ed il rumore è adoperato in forma di relazione discorsiva. I rispettivi paesaggi sonori rimandano a complessi e altisonanti edifici architetturali. 55


BOLOGNA

14 SABATO

TEATRO SAN LEONARDO

ore 21,30

8Mirko Sabatini #

Angelica con la partecipazione di Teatro Valdoca Il concerto è il 'risultato' del workshop diretto da Mirko Sabatini,al Teatro Valdoca, con danzatori

Italia, Francia

L'invisibile corpo dell'oggetto

Marta Bichisao Mara Cassiani Alessio Cavallucci Giusy Pignotti Vincenzo Schino Davide Tidoni Florent Vaudatin Mirko Sabatini

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}

oggetti, giocattoli elettronici, microfoni a contatto e magnetici, piccoli circuiti modificati


L’invisibile corpo dell’oggetto: il suono come materia, la materia come suono. Concerto seminario con i danzatori del teatro della Valdoca Questo ensemble nasce da un seminario di 6 giorni tenuto nel dicembre 2004 Seminario che come obbiettivo aveva quello di guidare ed introdurre i partecipanti alla costruzione e manipolazione di oggetti, meccanismi, giocattoli ed elettronica di basso costo al fine di concretizzare un set laboratorio di elettroacustica ed elettronica elementare. Ogni singolo partecipante attraverso la pratica e l’esplorazione del proprio set, la discussione di gruppo e l’analisi di differenti forme di “composizione” in arte, ha affrontato e dato forma a quella che si può definire una esperienza sonora perpetuata attraverso l’improvvisazione/composizione istantanea, trattando il suono come materiale da costruzione, con l’obbiettivo finale e primario di dare vita a delle performances sonore. I materiali che verranno usati per i concerti oltre ad un adeguato impianto voci saranno i più disparati e varieranno da oggetti della vita comune a piccoli circuiti elettronici modificati, microfoni a contatto ed elettromagnetici, giocattoli, il tutto a pura discrezione dei singoli partecipanti al progetto. 57


BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

15 DOMENICA

ore 18,30

Un progetto di FontanaMix e Angelica

8 FontanaMIX Ensemble Italia, Giappone

#

Antennae Intermezzi I per pianoforte (2000); musiche di Yoichi Sugiyama Variation (1997); musica di Sachiyo Tsurumi Intermezzi II per pianoforte (2000); musiche di Yoichi Sugiyama Nuovo lavoro (2005); musica di Yoshifumi Tanaka Intermezzi III per pianoforte (2000); musiche di Yoichi Sugiyama Nuovo lavoro (2005); musica di Sunao Isaji Intermezzi IV per pianoforte (2000); musiche di Yoichi Sugiyama 58

Nuovo lavoro (2005); musica di Fumio Tamura


Stefano Malferrari

pianoforte

Yoichi Sugiyama

direzione

Valentino Corvino

Nicola Baroni

Antonella Guasti

Sebastiano Severi

Corrado Carnevali

Emiliano Amadori

Silvia Ricciardi

Milko Merloni

violino violino viola viola

violoncello violoncello

contrabasso

contrabbasso

Angelica e FontanaMIX Ensemble presentano per il secondo anno il progetto "Antennae", uno spazio dedicato alle nuove generazioni di compositori provenienti da altri paesi. Dopo la serata canadese della passata edizione, quest'anno il progetto "Antennae" è dedicato al giappone con la presenza delle musiche di cinque compositori emergenti non ancora quarantenni, e la direzione musicale dell'ensemble FontanaMIX affidata a Yoichi Sugiyama, giovane musicista da tempo attivo in Europa sia come compositore che come direttore. Grazie al progetto "Antennae" il FontanaMIX Ensemble ha l'occasione di conoscere e presentare realtà musicali molto differenti fra loro, attraverso il diretto contatto con i musicisti invitati. Quest'anno il programma del concerto, dedicato alla musica per archi, vede la presenza di quattro opere in prima esecuzione assoluta. 59


BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

15 DOMENICA

ore 21,30

8 Caric & Venitucci Iugoslavia, Italia

Aleksandar Caric

chitarra classica mandolino voce oggetti

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Luca Venitucci

fisarmonica pianoforte voce oggetti


Tutte le nuvole passano nel cielo, e ogni nuvola che passa è visibile.Il tasto è premuto, la corda è pizzicata, la gola emette suoni. Ma chi fa che cosa? Chi, o forse sarebbe meglio dire che cosa, sta suonando cantando e parlando? Una folla di ance, plettri e voci si è sostituita ai nostri organi e ai nostri pensieri, e noi non facciamo che osservare e ascoltare. È così piacevole non avere nient'altro da fare! C&V propongono un concerto-performance in cui il confine tra musica e azione scenica non è mai precisamente definito. I musicisti sono allo stesso tempo dei personaggi e loro stessi spinti in una realtà più cristallina e limpida. Ciascuna esibizione del duo rappresenta un evento estemporaneo e irripetibile in cui dei materiali precedentemente elaborati - canzoni, musica, testi parlati - vengono dissolti e disarticolati in un flusso imprevedibile all’interno del quale ogni suono, gesto o parola, e finanche il modo stesso di proporsi al pubblico, concorre a creare una situazione ambigua nella quale tutto ciò che sembra ricondurre a una dimensione familiare e riconoscibile è destinato infine a rimanere disatteso. Attivi come duo dal 2000, Caric & Venitucci hanno tenuto concerti, partecipato alle attività del collettivo artistico multimediale Arturo, hanno collaborato dal vivo con la compagnia di danza Travirovesce (La curva della vecchia, 2002) e realizzato le musiche per il documentario televisivo F for Fontcuberta (regia di Daniele Villa e Gerardo Panichi, Citrullo International 2005). 61


BOLOGNA

TEATRO SAN LEONARDO

15 DOMENICA

ore 21,30

8 Archie #Shepp+Barre Phillips Stati Uniti

Archie Shepp

sax tenore pianoforte voce

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Barre Phillips contrabbasso


Archie Shepp insieme a Barre Phillips per la prima volta ha un nome che parla, è un classico per altri festival, ospite particolare per Angelica: in questa veste è come spoglio, siamo più vicini al musicista, quasi intimamente, qui più lontano dalla sua 'forma ufficiale' che lui stesso ha 'formato'; canta e suona il pianoforte e si avvicina al tenore; forse non è un cantante, forse non è un pianista, comunque non è per questo che si è fatto conoscere, ma forse è proprio questo l'interesse di questo concerto, vedere qualcuno in una dimensione di (apparente) maggiore fragilità, che canta la sua storia attraverso la musica. Barre Phillips 'accompagna', suona da molto vicino; dopo Fete Foreign, ecco un altro mondo: quello di due uomini pieni di storia, e diversa, pronti a parlarsi, nella semplicità di un incontro dove si cerca di essere. È questo il concerto di chiusura di questa ultima edizione. 63


8

INCONTRI E ASCOLTI


Conduce Franco Fabbri


BOLOGNA

LA FELTRINELLI LIBRERIE

12 GIOVEDI 14 SABATO 15 DOMENICA

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ore 12,00

Angelica con la partecipazione di La Feltrinelli Librerie

8 Alvin Curran 8 Stefano Scodanibbio 8 Barre Phillips


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I DISCHI DI ANGELICA


70 Ain’t Nothin’ But A Polka Band, Audience, Banda Roncati, Band Is Woman, Mark Dresser, Ecoensemble, Fred Frith, Paolo Grandi Le Terre Silenziose, Gerry Hemingway, Guy Klucevsek, Phil Minton, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Stephen Drury e Franco Sebastiani, Bob Ostertag, John Oswald, Rohan De Saram, Claudio Scannavini, Stefano Scodanibbio, John Zorn, Audience

(CAICAI 006) Angelica ‘94 compil.

Directed and compositions by Domenico Caliri

(CAICAI 005) Specchio Ensemble Suite no. 1 per quintetto doppio

All Dax Band, Han Bennink, Steve Beresford, Lindsay Cooper, Tom Cora, Dietmar Diesner, ensemble Eva Kant, Fred Frith, Gianni Gebbia, Lars Hollmer, Catherine Jauniaux, Peter Kowald, Ikue Mori, Butch Morris, Hans Reichel, Riciclo delle Quinte, Wolter Wierbos, Audience

(CAICAI 004) Angelica ‘93 compil.

P.A.P.A. Quartet, Popoli Dalpane Ensemble, Looping Home Orchestra, Lindsay Cooper e l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Franco Sebastiani, Stefano Scodanibbio, Gianni Gebbia, Gruppo Ocarinistico Budriese, Fred Frith, Lars Hollmer, Que d’la Gueule, Audience

(CAICAI 003) Angelica ‘92 compil.

Compositions by Tiziano Popoli, Roberto Monari, Massimo Simonini

(CAICAI 002) N.O.R.M.A.

Mary Iqaluk + Nellie Echaluk, Joseph Racaille + Daniel Laloux, Quartetto Vocale Giovanna Marini,Tom Cora, Catherine Jauniaux, Shelley Hirsch, David Weinstein, Lol Coxhill The Inimitable, Carles Santos, Ernst Reijseger, Laboratorio Musica & Immagine, Phil Minton + Veryan Weston, Fred Frith Keep the Dog (OUT OF STOCK)

(CAICAI 001) Angelica ‘91 compil.


Otomo Yoshihide, Trio Magneto, Ground-Zero, Diane Labrosse + Martin Tétreault, Stock, Hausen & Walkman, Bob Ostertag, Chris Cutler p53, Tenko + Ikue Mori, Dagmar Krause + Marie Goyette, House of Discipline, Jean Derome, Uchihashi Kazuhisa, René Lussier, Mirko Sabatini, Andrew Sharpley, Matt Wand, Mike Patton

(IDA 013) Angelica ‘97 compil.

(IDA 012) Vakki Plakkula ...una barca

Guus Janssen, Palinckx, Carlo Actis Dato, Henneman String Quartet, Guus Janssen Septet, Michel Waisvisz, Tristan Honsinger, This, That and the Other, Janssen + Glerum + Janssen, Misha Mengelberg Pollo di Mare

(AI 011) Angelica ‘96 compil.

Compositions by Misha Mengelberg Misha Mengelberg, Ed Boogaard, Ernst van Tiel, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

(AI 010) Misha Mengelberg

Compositions by Tristan Honsinger

(AIAI 009) Tristan Honsinger This, That and the Other Sketches of Probability

(second edition)

(AIAI 0082) Terry Riley+Stefano Scodanibbio lazy afternoon among the crocodiles

Lol Coxhill Before My Time; Jon Rose + Otomo Yoshihide Budget Shopping, Maarten Altena Ensemble Songs & Colours, Steve Beresford +Otomo Yoshihide + Jon Raskin, Phil Minton + Veryan Weston Ways Past, Steve Adams + Pat Thomas, Rova, Specchio Ensemble, Oban Sax Quartet; N.O.R.M.A. + Chris Cutler + Phil Minton, Heiner Goebbels Die Befreiung des Prometheus, Mike Cooper + Lol Coxhill + Chris Cutler + Edoardo Marraffa + Luigi Mosso + Larry Ochs + Jon Raskin + Pat Thomas

(AI 007) Angelica ‘95 compil.


72 live at Angelica & l'Altro Suono

(IDA 021) Ilaiyaraaja's Music Journey

a work made from selected samples of the recorded history of Angelica 1991 - 2001

(IDA 020) Alvin Curran Toto Angelica

(volume 1)

(IDA 019) Ilaiyaraaja Wings

(IDA 018) Phil Minton & Veryan Weston .....past

Directed and compositions by Domenico Caliri

(IDA 017) Specchio Ensemble Porcyville

with playground ensemble + Michael White, Mike Patton, Tim Young, Tucker Martine, Evan Schiller

(IDA 016) Eyvind Kang Virginal coordinates

with soloists, choir and orchestra

(IDA 015) Giovanna Marini Requiem

Occasional Ensemble...

(IDA 014) Fred Frith Stone, Brick, Glass,Wood, Wire Graphic Scores 1986-96 (double disc) & the International


(volume 2)

(IDA 023) * Ilaiyaraaja Wings

(IDA 022) * Antonio Della Marina Fades-Dissolvenze

next:

[IBA 002] ò LEODOM Z-2004 (volume 1)

i dischi di angelica via gandusio 10 • 40128 Bologna italy • f +39+51 240310 • dischi@aaa-angelica.com • www.aaa-angelica.com distributed by:

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LE ANGELICHE

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76 Jon Rose / Otomo Yoshihide Budget Shopping; N.O.R.M.A. ospiti Chris Cutler, Phil Minton; Oban Sax Quartet; Lol Coxhill Before My T ime; Phil Minton / Veryan Weston Ways Past; Maarten Altena Ensemble Songs & C olour s; Rova; Specchio Ensemble; Heiner Goebbels Die Befreiung des Prometheus; Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Peter Rundel esegue Suite für Sampler und grosses O rchester di Heiner Goebbels; Impro Notte con Bruce Ackley, Steve Adams, Steve Beresford, Domenico Caliri, Mike Cooper, Lon Coxhill, Chris Cutler, Giorgio Fabbri Casadei, Edoardo Marraffa, Luigi Mosso, Larry Ochs, Jon Raskin, Jon Rose, Pat Thomas, Roger Turner, Otomo Yoshihide, Vincenzo Vasi, Stefano Zorzanello

quinta edizione * 2-7 maggio 1995 tutto cangia

Ferdinand Richard Arminius, Paolo Grandi Le Terre Silenziose ospite Ouassini Jamal, Guy Klucevsek, Stefano Scodanibbio / Rohan de Saram, Bob Ostertag Say No More, Holly Small / Bill Coleman / Laurence Lemieux / John Oswald, Ain't Nothin' But A Polka Band Polka From T he Fringe, Fred Frith / John Zorn / John Oswald / Bob Ostertag / Mark Dresser / Phil Minton / Gerry Hemingway, Stephen Drury esegue C arny di John Zorn, Ecoensemble diretto da Franco Sebastiani esegue A ngelus Novus di John Zorn, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Stephen Drury e Franco Sebastiani esegue For Your Eyes O nly di John Zorn, C amelot di Claudio Scannavini e Orchestral Tuning Arrangement di John Oswald e Linda Catlin Smith, Stefano Scodanibbio esegue Endurance di Fred Frith, Ensemble da "Band Is Woman" diretto da Franco Sebastiani esegue A cupuncture di John Oswald, Ensemble EVA KANT esegue Pacifica di e diretto da Fred Frith

quarta edizione * 24-29 maggio 1994 ...funghi...

Riciclo delle Quinte ospite Wolter Wierbos, A ll Dax(ophone) Band, Dietmar Diesner, Peter Kowald, Wolter Wierbos, Butch Morris, Steve Beresford, Hans Reichel, Tom Cora, Han Bennink, Butch Morris C onduction 31 (con Hans Reichel, Dietmar Diesner, Wolter Wierbos, Han Bennink, Steve Beresford, Peter Kowald, Tom Cora), The Goose, Vibraslaps, Butch Morris C onduction 32 con l'ensemble Eva Kant

terza edizione * 13-18 maggio 1993 vedo nudo

Popoli Dalpane Ensemble, Looping Home Orchestra, Lindsay Cooper e l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Stefano Scodanibbio, Gianni Gebbia, Fred Frith, Lindsay Cooper, Lars Hollmer, Gruppo Ocarinistico Budriese, Q ue de la gueule, Workshop e Concerto condotto e diretto da Fred Frith.

seconda edizione * 27 maggio - 4 giugno1992 per ogni malattia c’è una melodia

Mary Iqaluk / Nellie Echaluk G iochi Vocali Inuit, Joseph Racaille / Daniel Laloux, Quartetto Vocale Giovanna Marini, Tom Cora, Caterine Jauniaux, Shelley Hirsch / David Weinstein, Lol Coxhill T he Inimitable, Carles Santos, Phil Minton / Veryan Weston, Ernst Reijseger, Laboratorio Musica & Immagine, Mike Westbrook Orchestra Big Band Rossini.

prima edizione * 5-9 giugno 1991 la lingua mi cercava le parole


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John Tilbury (Michael Parsons, Dave Smith, Howard Skempton), Fred Frith Tense Serenity, Evan Parker C o nic Sectio ns, John Russell + Roger Turner duo improvisatio ns, Phil Minton + Veryan Weston .....past (da una mo ltitudine di diversità di canzo ni: Robert Schumann, Joe Zawinul, Sir Edward Elgar, Hubert Parry, Freddy Fender, Claudio Monteverdi, Hank Williams, Anton Carlos Jobim, Phil Minton + Veryan Weston...), Paolo Angeli linee di fuga, Lol Coxhill Standard C o nversio ns, Steve Beresford Signals fo r Tea +, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Stephen Drury solisti: Fred Frith, Phil Minton, Maggie Nicols, ospiti: Chris Cutler, John Edwards, Lol Coxhill (Giorgio Casadei, Tiziano Popoli, Stefano Zorzanello, Giorgio Magnanensi, Fred Frith, Lindsay Cooper arrangiamenti di Veryan Weston), Mike Cooper + Pat Thomas Tri Stereo System, Kaffe Matthews to w hite, The Recedents, Fred Frith + Bill Laswell + Charles Hayward Massacre, Steve Noble + Pat Thomas, AMM, Cornelius Cardew The G reat Learning Paragraph 7 for any number of trained or untrained singers

nona edizione, 18-23 maggio 1999 domestic flights

Coro delle mondine di Correggio, Stephen Drury (Frederic Rzewski), Lucia Bova + Luca Sanzò(Fernando Mencherini, Franco Donatoni, Lucio Garau), Aleks Kolkowski & Media Luz My G arden Makes Me G lad, acco land (Lucio Garau, Franco Donatoni, Mario Pagliarani), Gino Robair Singular Pleasures, Ossatura, Fausto Bongelli + Massimo Mazzoni (Giacinto Scelsi, Fernando Mencherini, Franco Donatoni), Edoardo Ricci + Eugenio Sanna graffi di gatto e ur la di cani, Specchio Ensemble A sh-can School, Sonia Turchetta + Rocco Filippini + Oscar Pizzo (Salvatore Sciarrino Vanitas), Greetje Bijma, Louis Andriessen + Greetje Bijma G ran Duo, Rudiger Carl + Hans Reichel Buben plus, Quartetto Vocale Giovanna Marini Par tenze - vent’anni dopo la mor te di Pier Paolo Pasolini, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Stephen Drury solista Gary Gorczyca (Fernando Mencherini, Louis Andriessen, Franco Donatoni, Lucio Garau, Paolo Grandi, Olivia Bignardi). Impro: Rudiger Carl, Hans Reichel, Aleks Kolkowski, Elio Martusciello, Maurizio Martusciello, Edoardo Ricci, Eugenio Sanna, Fabrizio Spera, Gino Robair, Fabrizio Puglisi, Guglielmo Pagnozzi, Luca Venitucci, Matt Wand.

ottava edizione, 11-17 maggio 1998 mamma acustica

Otomo Yoshihide Memor y Disorder, Trio Magneto, Tanaka Yumiko Gidayu Shamisen Solo, Ground-Zero Revolutionar y Pekinese O pera+Play Standard, Diane Labrosse+Martin Tetrault Parasites’ Paradise, Stock, Hausen & Walkman C hild Bearing Hits, Vakki Plakkula, Bob Ostertag, Tornando Menù, Chris Cutler p53, Tenko+Ikue Mori Death Praxis, Jean Derome+René Lussier Les Granules, Dagmar Krause+Marie Goyette, Zygmunt Krause T he Last Recital, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Pedro Alcalde e Franco Sebastiani esegue O rchestral Tuning A rrangement di John Oswald / Linda Catlin Smith, Folk Music di Zygmunt Krause, C lassic di John Oswald, Shor t C ut no.1 for orchestra+no.2+no.3 di Marie Goyette, Mike Patton+Bob Ostertag+Otomo Yoshihide House of Discipline; Impro con: Chris Cutler, Jean Derome, Marie Goyette, Uchihashi Kazuhisa, Diane Labrosse, René Lussier, Ikue Mori, Bob Ostertag, Mike Patton, MircoSabatini, Andrew Sharpley, Tenko, Martin Tetreault, Matt Wand, Otomo Yoshihide

settima edizione, 6-11 maggio 1997 al ladro

Guus Janssen, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Ernst van Tiel esegue Passevite e Keer di Guus Janssen, C oncer to per sassofono e orchestra (solista Ed Boogaard) e O nderweg di Misha Mengelberg, Palinckx, Misha Mengelberg, Carlo Actis Dato, Henneman String Quartet, Guus JanssenSeptet, Michel Waisvisz O peration LiSa, Tristan Honsinger T his, T hat and the O ther, Tristan Honsinger, Janssen/Glerum/Janssen, Misha Mengelberg Pollo di Mare

sesta edizione, 7-11 maggio 1996 caos lirico


78 O pera Mobile: Tristan Honsinger + Ermanno Cavazzoni + Ensemble Opera (Cristina Zavalloni, Sabina Meyer, Cristina Vetron, Vincenzo Vasi, Carolina Talon Samperi, Kathleen Delaney, Marie Goyette, Enrico Sartori, Olivia Bignardi, Edoardo Marraffa, Riccardo Pittau, Lauro Rossi, Aleks Kolkowski, Erica Scherl, Tristan Honsinger, Pierangelo Galantino, Lullo Mosso, Franca Pampaloni, Fabrizio Puglisi, Christian Carcagnile, Mirko Sabatini, Fabrizio ‘Abi’ Rota, Jochem Hartz, Ilaria Honsinger, Gayla Freed, Lidija Kolovrat, Massimo Simonini), Dietmar Diesner Saxophon-actor, Aleks Kolkowski Por trait in Shellac, Olivia Block hi-lo eyehull, Margareth Kammerer Noch Einmal, an O rpheus, Hester Boverhuis+Cristin Wildbolz+Riccardo Massari Spiritini Speechwater, Sven Ake Johansson+Sten Sandell Bahn und Boot, Peter Brötzmann+Hamid Drake, Misha Mengelberg Solo Songs, Marie Goyette+Aleks Kolkowski Stone Flower, Hisako Horikawa, Ijnveïq de Ernestine Une porcelaine dans un magasin d’éléphants (Mauro Manzoni, Emiliano Rodriguez, Diego Frabetti, Raffaele Jaquinta, Giammaria Matteucci, Fabrizio Colonna, Maurizio Rolli, Alberto Corelli, Pierpaolo De Gregorio, Alfredo Impullitti)

dodicesima edizione *13>18 maggio 2002 galleria san francesco

Joan La Barbara T hree Voices (Morton Feldman), Shelley Hirsch States, Dorothea Schurch + Ernst Thoma cour se in different directions, Massimo Simonini + Fabrizio 'Abi' Rota paesi piatti & pianeti possibili, Kaffe Matthews + Andy Moor matter, Peter Cusack Green Parrot, Broken Glass, Domenico Sciajno + Barbara Sansone O bjectable, Pierre Bastien & Mecanium, Alvin Curran Toto A ngelica, Shelley Hirsch + Anthony Coleman A Tribute to Tributes, Margaret Leng Tan T he A r t of T he Toy Piano (John Cage, John Lennon/Paul McCartney arr. Toby Twining, Stephen Montague, Jerome Kitzke,, Philip Glass, Alvin Lucier, Julia Wolfe, Guy Klucevsek), MIMEO Music In Mouvement Electronic O rchestra T he Hands of C aravaggio + John Tilbury, Pierre Bastien Meccano O rchestra, Jean-Pierre Gauthier C ommodity and C ommotion, playground ensemble T he Sonic Playground (Alvin Curran,, ensemble)

undicesima edizione *15>20 + 12>20 maggio 2001 antichi astronauti

John Zorn Bar Kokhba special edition for Angelica, Terry Riley, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Jurjen Hempel soprano Julie Liston (Domenico Caliri, Massimo Semprini, Diego Stocco, Guus Janssen, John Zorn: commssioni di Angelica; Morton Feldman), La Monte Young The Forever Bad Blues Band, Eyvind Kang G ar land of V irginal C o-ordinates con playground ensemble ospiti Michael White, Eyvind Kang, Mike Patton, Timothy Young, Tucker Martine, Evan Schiller: commissione di Angelica, Cecil Taylor, Mirko Sabatini MK O rchestrin, Edoardo Marraffa, Guus Janssen Quartet, Tibor Szemzõ Tractatus, Invisible Stor y con The Gordian Knot Music Company, Mike Patton vs The X-ecutioners, Ensemble Modern diretto da Peter Eötvös solisti Omar Ebrahim, Hermann Kretzschmar, David Moss (Frank Zappa - G regger y Peccar y & O ther Per suasions), Ensemble Modern diretto da Sian Edwards (Conlon Nancarrow arr. Yvar Mikashoff, Heiner Goebbels, Helmut Lachenmann)

decima edizione * 5-13 maggio + 5-6 luglio 2000 zorro


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Charlemagne Palestine Schlingen Blângen for Organ Rinascimentale Non Temperato + Strumming, John Tilbury Well, well, Cornelius (Howard Skempton), Chico Mello & Fernanda Farah do lado da voz (Chico Buarque, Herivelto Martins, Noel Rosa, Lupicínio Rodrigues, Carlos Careqa, Kaper, Webster, Fernanda Farah, Chico Mello), Luigi Ceccarelli Tupac Amaru + Aracne + Exsultet, Steffen Schleiermacher The Mystic Modernists - Ruggles & Rudhyar, Phil Minton Feral Choir, Antonio Della Marina Fades – Dissolvenze , Fausto Bongelli Preludi ostinati (Tonino Tesei), Yoshida Tatsuya + Shibasaki Yukifumi + Takahashi Hideki Zubi Zuva, Tiziano Popoli SPIRITUS, The Reveries Blasé Kisses (Eric Chenaux + Ryan Driver + Doug Tielli), Dr. Ilaiyaraaja Ilaiyaraaja's Music Journey (Ilaiyaraaja + Bhavatharini + Preeti uttam + Madhu + Chinmayi + Murari + Nepolean + Rajendra Singh + Murali + Prabhakar + Jayachander + Sekar + Bharanidharan + Shashank + Madhav + Purushothman + Uttam singh), Coro da camera di Bologna + Coro Euridice di Bologna + Pierpaolo Scattolin Convivium (Giacinto Scelsi, Krzysztof Penderecki, Olivier Messiaen), Cornelius Cardew di Philippe Reignez, Pandit Pran Nath: In Between the Notes di William Farley, LA VOCE MEDIATA Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio - G.B. Martini, Bologna (Lelio Camilleri, Sara Lenzi, Davide Falconi, Mara Vapori, Silvana Gaeta, Doria Cantatore, Luigi Vichi, Giovanni Maselli, Mario Barbuti, Sara Ramarro, Franco Venturini, Enrico Battisti, Nicola Baroni, Lucia Dimaso, Marco Mezzani, Alessandro Ratoci, Emanuela Turrini), construction sonor ( Steinbrüchel, Bernd Schurer, Günter Müller, Tomas Korber), FontanaMIX (Thuridur Jonsdottir + Giambattista Giocoli + Marco Bontempo + Stefano Malferrari + Franco Venturini + Nunzio Dicorato + Valentino Corvino + Antonella Guasti + Corrado Carnevali + Nicola Baroni + Emiliano Amadori) Antennae of a new mythology (Peter Hannan, Michael Oesterle, Rodney Sharman, Andre’ Ristic, Giorgio Magnanensi, Juliet Palmer, Jean Lesage, Peter Hatch, Doug Schmidt, Howard Bashaw), Iceberg Laboratori Suoni e Luoghi (Ijnveiq de Ernestine, Abril Padilla, Angelo Sturiale, Enrico Gabrielli & Mariposa, Davide Tidoni, Alfredo Impullitti): Ensemble Vocale della Cappella Musicale di San Petronio + Michele Vannelli + FontanaMIX (Thuridur Jonsdottir + Mario Gigliotti + Raffaele Jaquinta + Liuwe Tamminga + Nunzio Dicorato + Valentino Corvino + Antonella Guasti + Corrado Carnevali + Silvia Ricciardi + Nicola Baroni + Emiliano Amadori + Francesco La Licata)

quattordicesima edizione * 9>16 + 21>23 maggio ++ 3 giugno 2004 mosaico & miraggio

Karlheinz Stockhausen AVE (Suzanne Stephens, Kathinka Pasveer) + GESANG DER JÜNGLINGE + ORCHESTER - FINALISTEN (Asko Ensemble: Kathinka Pasveer, Marieke Schut, Hans Colbers, Alban Wesly, Jan Harshagen, Hendrik Jan Lindhout, Toon van Ulsen, Tjeerd Oostendorp, Jan Erik van Regteren Altena, Bernadette Verhagen, Doris Hochscheid, Pieter Smithuijsen) + OKTOPHONIE, Joëlle Léandre + Mat Maneri + Joel Ryan + Christian Marguet, Giancarlo Schiaffini + Walter Prati, Gail Brand + Phil Durrant + Pat Thomas + Mark Sanders, Stephan Wittwer, Frances-Marie Uitti, Irene Schweizer, Sylvie Courvoisier + Ikue Mori + Susie Ibarra, Pauline Oliveros, Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna (Lelio Camilleri, Nicola Baroni, Mario Barbuti, Enrico Battisti, Doria Cantatore, Davide Falconi, Chiara Farolfi, Lucia Di Maso, Silvana Gaeta, Giovanni Maselli, Marco Mezzini, Maria Chiara Prodi, Alessandro Ratoci, Antonio Salluce, Emanuela Turrini, Franco Venturini)

tredicesima edizione * 13>18 maggio 2003 abissale & aderente


Angelica 2005 è presentato da:

In collaborazione con:

PIERROT LUNAIRE Con il sostegno di:

• Pro Helvetia, Fondazione Svizzera per la Cultura

• Ministero per i Beni e le Attività Culturali • Regione Emilia Romagna - Servizio Cultura Provincia di Bologna Assessorato alla Cultura Invito in Provincia

Comune di Bologna Settore Cultura

• Scuola Popolare di Musica Ivan Illich e CRAMS - Provincia di Lecco • Link Associated • Scuola di Musica Elettronica Conservatorio di Musica G.B. Martini • Banda Magnetica e M.ar.e • Teatro Valdoca • RAI Radio 3 Con l’aiuto di: • Radio Città del Capo • Radio Città Fujiko

In co-produzione con: • Teatro Comunale di Modena Festival L'Altro Suono




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