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Periodico mensile â Anno VI, numero 48/2016 â âŹ
Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI
3,50 â Canton Ticino chf 7,00 GENNAIO 2016
MAGAZINE
LA SALUTE NATURALE RACCONTATA DAGLI ESPERTI
n. 48 MAGAZINE
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VISCHIO & CO. Erboristeria e oli essenziali per lâinverno
EXTRA VERGINE DâOLIVA Al netto delle frodi è un vero toccasana
BIOFOTONI Gli indumenti che attivano la luce della vita
Dossier
Balavidya, una pratica che lavora su voce e corpo
ARRIVA LâINFLUENZA Câè anche il âvaccinoâ omeopatico
UNA SVOLTA SUL DOLCE
RIMEDI PER LA TOSSE
MIELE, GULAMERAH DI BALI E TUTTI I TRUCCHI PER LIMITARE LO ZUCCHERO
PRONTO SOLLIEVO CON BLOCCATI DAGLI EVENTI LE GIUSTE ERBE: GRINDELIA, TRAUMATICI? UN NUOVO DROSERA E LIQUIRIZIA METODO PUĂ RISOLVERE
SOMATIC EXPERIENCING
IL GIRAMONDO. Verso la guarigione: le favole di potere degli sciamani dellâAltaj
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Sommario NUTRIZIONE NATURALE pag. 12 Una svolta dolce pag. 18 La Stevia come
rimedio naturale
pag. 20 La vera marcia in piĂš
dellâextravergine
IL MONDO DELLE ERBE pag. 24 Erboristeria
per lâInverno pag. 28 Secca o grassa?
Vincere la tosse con i rimedi naturali
LE ALTRE MEDICINE
OMEOPATIA pag. 64
Previeni e cura lâinfluenza con il vaccino omeopatico
pag. 68
Una bambina âleaderâ con dolori gastrointestinali
pag. 56 Somatic Experiencing pag. 60 Biofotoni, la luce come principio di salute
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pag. 42
DOSSIER
Pratica vocale Balavidya La voce come strumento dellâanima Il Corpo, cassa di risonanza LâEnergia del suono: la respirazione Lo Stantuffo del suono: gestire il diaframma La Puntina del suono: lâemissione ll Motore del suono: non sprecare energia La Marcia del suono: lâsstensione
RUBRICHE
Compiti applicati allâemissione: la psichicitĂ del suono
Il periscopio pag. 8
Psicoterapia per tutti i giorni pag. 10
Ci salverĂ un fiore pag. 32
Aromaterapia pag. 36
Scoperte in soffitta pag. 40
Prepariamolo in casa pag. 72
Il giramondo pag. 74
Le ricette del mese pag. 80
Il mercato della salute pag. 83
Libri e web trend pag. 86
Annunci olistici pag. 90
Lâultima domanda pag. 98
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Nutrizione naturale
La vera marcia in piĂš dellâEXTRAVERGINE (al netto delle frodi) I recenti casi di cronaca richiedono un approfondimento. Che differenza câè tra i vari oli dâoliva? E perchĂŠ lâextravergine è considerato uno degli alimenti piĂš importanti per la salute? Fabio Fioravanti uando diciamo âolioâ la mente corre subito ai grassi. Il termine âgrassoâ fa drizzare le antenne a molti ma i grassi sono pur sempre necessari per il nostro organismo. Sta di fatto che, da almeno una decina dâanni, lâinteresse dei nutrizionisti è tornato prepotentemente sullâolio extravergine dâoliva che, in veritĂ , noi abbiamo sempre consumato, magari solo per il fatto che era il piĂš âbuonoâ e quello che circolava in famiglia.
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Ora tutti scoprono le sue proprietĂ Il âritornoâ allâolio dellâulivo si deve anche agli americani che, dispiegando la potenza dei loro media, hanno âscopertoâ la dieta mediterranea di cui lâoliva, col suo grasso, resta uno degli attori principali: comprimete unâoliva e avrete un olio, insieme a tante altre cose. Si vedono grandi titoli, in particolare sui media statunitensi o del nord dâEuropa: consigliano addirittura di pren-
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derne tutti i giorni due o tre cucchiaini tutti i giorni (persino nello yogurt!). Insomma, lo vedono come un integratore mentre per noi resta un ottimo condimento. Che cosa è successo? Per molti anni si è parlato di questâolio solo perchĂŠ contiene un grasso monoinsaturo, ovvero lâacido oleico. Ă quello che ci serve per condire l'insalata o per preparare la salsa rossa al pomodoro da cospargere sugli spaghetti (ottimo alimento). Tuttavia, si è vi-
sto che, in questa spremitura, sono presenti composti che si classificano tra le molecole naturali piĂš interessanti dal punto di vista nutrizionale.
Il buon grasso dellâoliva Prima però torniamo al âgrassoâ dellâoliva: di cosa si tratta? Ă un grasso che non
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Marche alla sbarra: chi è coinvolto?
Lâaccusa avanzata dal giudice Raffaele Guariniello a una decina di marche riguarda il reato di frode in commercio. A ciò si aggiungono sette istruttorie avviate dallâAntitrust per pratiche commerciali scorrette. â Le marche coinvolte sono Carrefour Classico, Cirio 100% italiano, De Cecco Classico, Prima Donna Lidl, Pietro Coricelli Selezione, Santa Sabina e tre marche del gruppo spagnolo Deoleo, che ora gestisce Bertolli, Carapelli e Sasso. Le aziende rigettano le accuse e chiedono verifiche. â La Coldiretti, intanto, ricorda che lâItalia è ÂŤil secondo produttore al mondo dopo la Spagna ma anche il primo importatore di oli dâoliva che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, sotto la copertura di marchi storici magari ceduti allâestero, una parvenza di italianitĂ da sfruttare sui vari mercatiÂť.
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Nutrizione naturale
I benefici dei polifenoli dellâoliva â Negli ultimi anni, in continuazione, emergono nuovi dati sui polifenoli dellâoliva che aiutano a proteggere le cellule dal danno ossidativo. Da tempo è noto il contributo che può dare lâextravergine nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, dallâinfarto allâictus.
â PiĂš di recente, alcune ricerche anche italiane (Istituto Mario Negri) suggeriscono che il buon olio abbia un effetto protettivo contro vari tipi di tumore. Inoltre, sono stati segnalati benefici per la salute delle ossa (contro lâosteoporosi) e persino sulle funzioni cognitive che tendono a deteriorarsi con lâavanzare degli anni.
â Per questi motivi, al di fuori dei paesi del Mediterraneo, si guarda sempre di piĂš allâolio extravergine come a un toccasana. Noi che lâabbiamo sempre avuto in casa e che sappiamo come produrlo, dobbiamo valorizzarlo e proteggerlo dai soliti... furbetti.
impatta sui tanto temuti livelli di colesterolo nel sangue. Certo, come sempre, non si deve esagerare ma non ha il deleterio effetto che riscontriamo nei grassi âsaturiâ, soprattutto quelli di origine animale (burro, strutto, o anche semplice bistecca e formaggio) o i âsaturiâ vegetali come lâolio di palma, oggi molto utilizzati dallâindustria alimentare. Ă un grasso fondamentalmente âneutroâ sulla colesterolemia.
Che cosa câè in piĂš nellâoliva? Il vero valore aggiunto dellâextravergine, però, è un altro. Si è scoperto che contiene antiossidanti fenolici
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estremamente attivi, almeno nove tipi diversi. Due di questi, il tirosolo e lâidrossitirosolo, in un olio di qualitĂ non dovrebbero superare il 4-5% del contenuto totale di polifenoli. In particolare, sono emerse le proprietĂ dellâoleocanthale: un potente fenolo antinfiammatorio e sappiamo che lâinfiammazione cronica è una delle prime cause di malattie degenerative, ovvero tumori, artriti, demenze, coronaropatie e molte altre: le cosiddette malattie del benessere, di cui ci ammaliamo con lâavanzare dellâetĂ . Lâattenzione, quindi, si è spostata dai grassi alle altre sostanze contenute nellâoliva e che finiscono nel suo olio. Lâoleocanthale ha un potere antinfiammatorio analogo allâibuprofene, uno dei farmaci piĂš venduti in Italia, in assenza però di effetti collaterali alle stesse dosi. Lo dice la rivista Nature, non noi.
Tutti parlano dellâoleuropeina Unâaltra molecola su cui si incentra lâattenzione è lâoleuropeina: in natura si trova solo lĂŹ, nellâulivo, che infatti i botanici chiamano Olea europea. Il nome dice tutto: è il nostro olio, lâolio europeo, quello che si estrae dal frutto dellâulivo. Lâolio a volte sembra un poâ amaragnolo? Si deve allâoleuropeina, e per questo gli intenditori fanno la âprova dellâamaroâ sul palato per capire se è buono o no. Ă il principale polifenolo presente nellâolio extravergine. La lista degli effetti sul nostro organismo è lunghissima, sebbene ancora da comprovare con studi clinici: antiossidante, antinfiammatorio, anticancro, neuroprotettivo, epatoprotettivo... potremmo continuare a lungo.
Che cosa intendiamo per extravergine? Ahinoi, dobbiamo anche parlare di ciò che è accaduto recentemente. Di questi tempi â dopo le accuse di frode e âinganno ai consumatoriâ mosse dalla Procura di Torino ad alcune marche â occorre fare un distinguo. Se parliamo di extravergine (EVO), bisogna che sia veramente tale. Che cosa si intende, allora, per extravergine? E dovâè il valore aggiunto rispetto al semplice olio dâoliva? La differenza sta nel lavoro di chi lo estrae. Per essere extravergine lâolio deve essere estratto con spremitura meccanica (spremere e basta), senza alcun tipo di manipolazione chimica e senza calore aggiunto: questo tipo di produzione conserva nellâolio le sostanze naturalmente presenti nellâoliva. Un poâ meno nellâolio che si definisce âver-
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gineâ in cui lâaciditĂ può essere piĂš elevata: per legge lâaciditĂ dellâolio extra non deve superare lo 0,8%.
Strane miscele di oli Se, invece, per estrarre lâolio si usano altri metodi â che comprendono lâuso di solventi e calore â non si può dichiarare âvergineâ o âextravergineâ ma solo
âolio d'olivaâ. Va anche detto, però, che certi oli, oggi spacciati per extravergine, potrebbero essere in realtĂ miscele di diversi oli. Di soia, di canola o anche dâoliva, ma meno pregiato dellâextravergine. Il prodotto finale è meno buono al gusto e meno ricco delle sostanze naturalmente presenti nelle olive, quelle che dovrebbero esserci e, a volte, non ci sono.
IL PRODUTTORE
In che cosa consiste la produzione del vero extravergine? Unâeccellenza italiana da tutelare. Diversi piccoli produttori, che continuano a svolgere onestamente il loro lavoro, rischiano di vedersi danneggiati dalla presenza sul mercato di marche che propongono oli a piĂš basso costo ma con la stessa dicitura in etichetta: si tratta davvero di extravergine? Per capire meglio, abbiamo incontrato in Umbria i responsabili di una piccola azienda italiana produttrice di un extravergine bio di altissima qualitĂ : lâazienda agricola Le macine del Trasimeno. Qual è il primo step dopo la raccolta delle olive? ÂŤPer la produzione dellâolio attualmente vengono usati due differenti sistemi: quello tradizionale con macine di pietra (âa freddoâ) e lâestrazione definita âcontinuaâ, attuata mediante frangitori. La nostra azienda mette in atto il primo sistema, secondo il quale
lâolio ricavato può essere definito come âolio di prima spremitura a freddoâ. Con il sistema continuo invece si ottiene un olio che non può definirsi ricavato da âspremituraâ bensĂŹ semplicemente da âestrazione a freddoâÂť. Poi che cosa accade? ÂŤUna volta ottenuta la pasta di olive dalla prima fase di lavorazione meccanica il ricavato viene fatto sostare allâinterno di unâimpastatrice definita gramolaÂť. Che cosâè la gramola? ÂŤĂ una vasca lunga e stretta munita di lame in rotazione continua e lenta. Qui le molecole oleose si aggregano, in preparazione alla fase successiva. CosĂŹ si facilita la separazione dellâolio dal contenuto acquoso della pasta. Il tutto è mantenuto a temperatura costante, mai superiore a 27° come previsto dalla normativa per la denominazione âa freddoâÂť.
CosĂŹ abbiamo estratto tutto lâolio delle olive? ÂŤNo, lâestrazione è appena cominciata! La pasta viene spremuta in un macchinario chiamato decanter. Da qui uscirĂ il mosto che viene fatto passare attraverso un separatore. In questa fase avviene la separazione definitiva tra componente acquosa e olioÂť. E la sansa? Che cosâè? ÂŤĂ la parte secca residua del materiale spremuto nel decanter. Si invia ai sansifici che provvedono a un'altra estrazione a partire dai residui oleosi, con lâausilio di solventi chimici. Non è olio
definibile come âextra vergineâÂť. Ma che cosa significa realmente âextra vergineâ? ÂŤSi fa riferimento a un olio ottenuto unicamente attraverso procedimenti meccanici e che presenti allâesame chimico una percentuale di aciditĂ inferiore allo 0,8%. Infine deve essere, sempre per legge, un olio piacevole al gusto secondo la valutazione di una commissione. Un olio che presenti unâaciditĂ a norma ma un gusto rancido non potrĂ mai ottenere la dicitura di extra vergineÂť.
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Aromaterapia
Pino silvestre, non solo albero di Natale Lâabete è uno dei simboli tradizionalmente legati al Natale: ma le tradizioni piĂš antiche, risalenti agli antichi
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Stefania La Badessa
romani volevano che fossero corone e rami di pino (Pinus sylvestris) a rallegrare le case a scopo propiziatorio durante le Calende di gennaio o i âSaturnaliaâ, che i romani festeggiavano proprio a fine dicembre. â Lâaroma penetrante e balsamico di questi alberi
sempreverdi appartenenti alla stessa famiglia â quella delle Conifere â pervade da secoli lâatmosfera di festa che caratterizza gli ultimi giorni di dicembre e i primi di gennaio. Nota per le sue proprietĂ balsamiche, lâessenza possiede sorprendenti proprietĂ toniche, capaci di rigenerare sia la forza
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Essenze di Buon Anno Gli aromi che riscaldano lâatmosfera
O
ltre a rileggere o rivedere uno dei classici piĂš belli â âCanto di Nataleâ di Charles Dickens â magari avvolti in un plaid sul divano, sorseggiando una bevanda calda allâarancia, anice e cannellaâŚdisponiamo di alcune buone essenze adatte allo âspirito del Nataleâ. Diffuse nellâambiente, magari miscelate insieme in mix personalizzati secondo il gradimento personale, questi aromi possono favorire il relax, riscaldare lâatmosfera rendendola gioiosa e accogliente, richiamare alla memoria ricordi lontani.
Cannella nellâaria Quando si pensa al Natale lâaroma di biscotti alla cannella (Cinnamomun verum) sembra pervadere gli angoli piĂš remoti della casaâŚla cannella, con il suo aroma caldo e avvolgente, è quindi lâessenza regina del Natale. La si può utilizzare in casa o in ufficio aggiungendone 7-8 gocce nel diffusore e miscelandole con un cucchiaino dâacqua per ambienti di medie dimensioni. Ci si ritrova
Dei veri e propri âclassiciâ: ma oltre alla loro capacitĂ di risvegliare in noi lo spirito delle feste, sono anche utili contro i disturbi di stagione. Compresi gli eccessi a tavola. fisica sia lâumore: oltre a riattivare la forza vitale, questâaroma è indicato per ritrovare coraggio, tenacia e voglia di vivere, favorendo il ridimensionamento dei piccoli e grandi problemi che possono affliggere la vita di tutti i giorni. â Particolarmente benefico per la salute delle vie
respiratorie, grazie alle sue proprietĂ antisettiche, antinfiammatorie, balsamiche ed espettoranti, rappresenta un ottimo rimedio nel trattamento di tosse, mal di gola e raffreddore: rende il respiro subito piĂš ampio e profondo, favorisce una pronta eliminazione del catarro.
COME LO USIAMO? â Lâessenza di Pino silvestre si usa negli appositi evaporatori e umidificatori per ambiente, alla dose di 3-4 gocce in poca acqua. â Oppure, ne approfittiamo per massaggi e frizioni, dopo opportuna diluizione al 10% in olio base (ad esempio di mandorle). Da effettuare sulla schiena e sul torace.
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Aromaterapia
Una bevanda sotto lâalbero
INGREDIENTI Succo spremuto di 1 arancia, 1 bicchiere dâacqua, 50 g di zucchero o miele, 1 bastoncino di cannella, 1 stella dâanice, 2 chiodi di garofano, fettine di arancia tagliata a ârondelleâ buccia inclusa, succo di limone q.b. PREPARAZIONE Mettere lâacqua, le spezie, il succo di limone e le rondelle di arancia sulla fiamma e far bollire per 5 minuti. Abbassare la fiamma al minimo e aggiungere il succo dâarancia e lo zucchero, sciogliendo bene senza far bollire. Filtrare e servire, lasciando una fetta dâarancia per ogni tazza.
ideale contro il gelo delle giornate invernali. Ma le note aromatiche dei chiodi di garofano riescono a âscaldareâ lâatmosfera, lâanimo e la mente, anche quando diffuse nellâambiente: stimolano positivamente la sfera emotiva e mentale, risvegliando lâintraprendenza e la voglia di fare e riattivando il coraggio di âtuffarsiâ in nuove imprese. Lo scacciafreddo Per unâefficacia âantifreddoâ garantita la si può mescolare nel diffusore per aromi alla dose di 5 gocce a 3-4 gocce di olio essenziale di cannella.
Zenzero, il digestivo ideale avvolti nel suo calore inconfondibile, al tempo stesso dolce e speziato, capace di allontanare il freddo e di riportare lâallegria: tipiche di questa essenza sono infatti le sue proprietĂ antidepressive, che la rendono capace di mitigare anche la mancanza di calore affettivo, allontanando la sensazione di solitudine e isolamento. Favorisce la creativitĂ , ha unâazione stimolante sul fisico e sulla psiche, consente di ritrovare â anche a fine giornata â tono ed energia. Qualche cautela Lâolio essenziale di corteccia di cannella può provocare irritazioni importanti sulla pelle. Per uso esterno va quindi necessariamente diluito in olio base. Ne viene comunque sconsigliato lâuso in gravidanza, allattamento e nei bambini al di sotto dei 12 anni.
Chiodi di garofano, lo scaldatutto Dai fiori in boccio essiccati dellâEugenia caryophillata, albero sempreverde originario delle iso-
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le piĂš lontane, come le Antille, le Seychelles e le Mauritius â del tutto simili a piccole miniature âlegnoseâ che ricordano nellâaspetto sia i chiodi sia i garofani â si ottiene per distillazione lâessenza di chiodi di garofano. Tipico il sapore di questâolio essenziale: piccante, e subito dopo proviamo una sensazione di âanestesiaâ alla lingua. Rientra tra gli ingredienti fondamentali del âvin brulèâ, rimedio
Spezia legata al periodo natalizio in quanto ingrediente fondamentale dei âgingerbread cookiesâ o âomini di pandizenzeroâ, biscotti tipici della tradizione anglosassone, lo zenzero ha un aroma caratteristico e un sapore decisamente piccante. Lâessenza ha innegabili proprietĂ digestive, riscaldanti e stimolanti. Le sue proprietĂ antisettiche ne fanno un buon rimedio nella prevenzione delle malattie infettive,
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ma â utilizzato per via interna, alla dose di 1-2 gocce sciolte in un cucchiaino di miele, per due volte al giorno â è in grado di stimolare i processi digestivi e alleviare crampi, nausea, aerofagia e flatulenza. Può diventare quindi il rimedio indicato per aiutare il nostro apparato gastrointestinale durante le feste, messo a dura prova dallâalimentazione abbondante. Per raffreddamenti e dolorini Il carattere caldo e stimolante dello zenzero può tornare utile per contrastare malanni tipicamente invernali come lâinfluenza e il raffreddore: una goccia in aggiunta a una tisana calda. Utile anche contro dolori reumatici e contratture (1 goccia di zenzero in 10 ml di olio base, con lâaggiunta di 1 goccia di origano e 1 di rosmarino).
Arancio amaro: raggi di Sole in gocce Il profumo delle essenze agrumate porta un raggio di sole nelle giornate piĂš fredde, riscalda i cuori e ben si accorda alla voglia di allegria e di stare insieme che contraddistingue il periodo delle feste: dal Citrus bigaradia, albero sempreverde di origini orientali, si ottiene lâessenza di arancio amaro, dallâaroma fresco e pungente. Interessante per le sue proprietĂ sullâapparato gastrointestinale (spasmi gastrointestinali, flatulenze, costipazione) lâessenza di buccia di arancio è in grado di rischiarare i pensieri, allontanando la malinconia e i pensieri tristi. Ă unâessenza solare, capace di favorire serenitĂ e buonumore, le relazioni sociali e consentire un riposo piĂš tranquillo. Inoltre, 2-3 gocce insieme ad 1-2 di essenza di mandarino, rappresenta il ri-
medio ideale per favorire il sonno dei piĂš piccoli, elettrizzati dallâarrivo imminente di Babbo Natale. Un altro digestivo per le feste Prima dei pasti, assumere 2-3 gocce di olio essenziale di arancio amaro mescolate in mezzo cucchiaino di miele può favorire la digestione, mentre la stessa dose aggiunta a una tazza di camomilla o di melissa è unâeccellente bevanda dopopasto.
Incenso, il rappacificatore Che cosa câè di piĂš natalizio dellâeroma dâincenso? Il vero incenso è la gommoresina raccolta dalla corteccia di piante appartenenti alla specie Boswellia â come le varietĂ âcarteriâ o âserrataâ â originarie dellâIndia, del Mar Rosso e della Cina. Lâolio essenziale ha un profumo balsamico, dolce e caldo. Lâaroma dellâincenso eleva la mente alla meditazione e alla calma, favorendo cosĂŹ la capacitĂ di ridimensionare qualsiasi problema, anche quelli che sembrano piĂš insormontabili. Ă indicata quando si vogliono ridurre ansia e depressione, alleviando al tempo stesso le âpene dellâanimaâ. Particolarmente indicato quindi per tutti coloro che, proprio nel periodo natalizio, si sentono afflitti da pensieri tristi e opprimenti.
CANNELLA
antisettica e contro i gonfiori
Grazie alla sua azione antisettica e, al tempo stesso, stimolante sul sistema immunitario, lâessenza di cannella riduce la diffusione di germi infettivi nellâambiente e, utilizzata in aggiunta (1-2 gocce) a una tisana calda di tiglio, può esercitare un effetto benefico anche a livello dellâapparato gastrointestinale, allontanando gonfiori e flatulenza, calmando crampi e coliche.
Bagno antistress ai CHIODI
DI GAROFANO
Volendo allontanare i pensieri negativi, ritrovare il buonumore e ravvivare la mente, si possono versare su un cucchiaio di sale grosso da cucina 3 gocce di chiodi di garofano, 2 di salvia sclarea e 1 di bergamotto. Mescolare poi il sale allâacqua del bagno, rimanendo immersi 10-15 minuti.
Teniamo i virus alla larga Non va trascurata lâefficacia antisettica di questâolio, che lo rende ideale nel trattamento dei disturbi dellâapparato respiratorio (bronchite, tosse). Come espettorante e sedativo della tosse â ma anche per limitare la diffusione degli agenti infettivi in inverno basta mettere 6-7 gocce negli appositi diffusori, con lâaggiunta di 2 gocce di essenza di limone.
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Dossier
Pratica vocale
BALAVIDYA La voce come strumento dellâanima Barbara Barbarani
Come al solito, a noi piace sperimentare: un conto è la teoria, un altro la pratica. 42
Ă quello che ha fatto anche lâautrice di questo dossier, per risolvere i suoi
problemi di voce. Lei ha fatto tesoro della sua esperienza di insegnante Yoga
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Pratica vocale Balavidya
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Il corpo come cassa di risonanza
La puntina del suono, lâemissione
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Energia del suono, la respirazione
Il motore del suono, non sprecare energia
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Lo stantuffo del suono, gestire il diaframma
La marcia del suono, lâestensione pag. 54
Compiti applicati allâemissione, la psichicitĂ del suono
Pensiamo al corpo come alla cassa risonanza di un violino. I suoni escono liberi se la cassa non è ostacolata nella sua capacità di vibrare. Lo stesso per la voce.
e della passione per il canto e la recitazione che la animano. Ne è scaturito un
metodo innovativo di lavoro sulla voce che si propone anche come uno
strumento di risoluzione su tensioni muscolari e blocchi emotivi. Ecco i primi passi. 43
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Le altre medicine
Somatic Experiencing In âcongelamentoâ dopo aver subito un trauma: se ne esce con una tecnica innovativa che aiuta superare le ferite emotive e le âcicatriciâ che segnano la vita. Patrizia Pascucci 56
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Un lavoro radicato nellâesperienza corporea Rispetto agli approcci piĂš squisitamente psicologici o anche rispetto a certe tecniche piĂš catartiche ed espressive, Somatic Experiencing⢠offre unâopportunitĂ dolce ma allo stesso tempo profonda e potente per rielaborare le esperienze traumatiche e rinforzare le risorse e il senso di efficacia personale delle persone. Non si focalizza principalmente sulla rielaborazione di ricordi e pensieri, ma lavora con le sensazioni che emergono istante per istante dentro di noi, in riferimento a situazioni o esperienze vissute. Il tipo di lavoro è quindi fortemente radicato nellâesperienza corporea ma prevede anche lâintegrazione di questâultima nel nostro piĂš ampio sistema di credenze, di valori, di modelli di comportamento. Le modalitĂ di intervento ideate da Peter levine (nella foto qui sopra, ndr) sono molto concrete e agiscono a piĂš livelli sul nostro intero organismo. Nella mia pratica clinica ho trovato estremamente interessante lâidea di introdurre un simile approccio e i risultati sono stati eclatanti. Il recupero di unâattenzione delicata, lenta, accogliente alle esperienze corporee â anche quelle piĂš penose â è necessario e imprescindibile nel percorso verso la salute e il benessere di ciascuno di noi.
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Le altre medicine
S
olitamente, quando pensiamo a un trauma, la mente recupera immagini di eventi fortemente drammatici: un incidente, unâaggressione, la perdita dolorosa di una persona cara. Tuttavia, possono costituire esperienze traumatiche anche episodi o situazioni di vita ritenuti normalmente âcomuniâ. Quello che caratterizza la drammaticitĂ e il potenziale scioccante di un evento, infatti, non è lâevento in se stesso, ma dipende da come noi lo percepiamo e dalla nostra capacitĂ di farvi fronte, con le risorse psicofisiche a nostra disposizione in quel momento. Ciò che può turbare profondamente una persona in una certa cultura, ad esempio, può lasciare quasi indifferente unâaltra appartenente a un contesto diverso. Quello che fa la differenza è il bagaglio di potenzialitĂ e di risposte che lâindividuo ha a sua disposizione per far fronte a quanto accade, nel momento in cui accade.
Cambiare le nostre reazioni Il trauma è, di fatto, una delle piĂš frequenti cause di sofferenza. Ma spesso, proprio perchĂŠ sottovalutato o non riconosciuto, non viene preso in seria considerazione nei percorsi di cura. Qualcuno potrebbe obiettare che, quando unâesperienza è stata fatta, ha poco senso âlavorarci suâ. Niente di piĂš sbagliato: non è la natura o il ricordo dellâesperienza a poter essere cambiato, ma il nostro modo di guardare e di reagire ad essa. Unâesperienza dolorosa non elaborata può addirittura sfociare in un disturbo psichico importante: il Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS). Succede che la persona, a distanza di almeno un mese dallâevento critico, sperimenta ricordi
spiacevoli e ricorrenti, evitamento degli stimoli associati al trauma, iperattivazione, irritabilitĂ , difficoltĂ di concentrazione e del sonno. La possibilitĂ , nel presente, di riuscire a far fronte in modo diverso allo stato di attivazione generato dallâevento critico può cambiare notevolmente la qualitĂ della vita di una persona, ridonandole serenitĂ , senso di padronanza e di efficacia personale.
Come mai noi sĂŹ e gli animali raramente? A fronte di un pericolo o di una minaccia lâessere umano, come tutti gli altri mammiferi, reagisce con una risposta di allerta (orientamento e valutazione di ciò che sta accadendo), di mobilizzazione (attacco o fuga) o di immobilizzazione (freezing) e di successivo rilascio dellâenergia accumulata. Questâultima fase, di scarica energetica, è fondamentale per la risoluzione funzionale della risposta alla minaccia. Si tratta di un normale processo biologico, che nel mondo animale si ripete quotidianamente, nel consueto susseguirsi di vicissitudini legate alla sopravvivenza. Tuttavia, raramente in natura capita di incontrare animali traumatizzati. Che cosa differenzia lâessere umano dal resto dei mammiferi? Nel caso dellâuomo accade a volte che la fisiologica risposta al pericolo sia inibita, per ragioni di natura culturale, sociale o psicologica (razionalizzazioni, vergogna, condizionamenti educativi, ecc.).
Troppe minacce: entriamo in congelamento Nellâessere umano la grande attivazione dellâorganismo, quindi, non riesce a trovare uno sfogo e rimane âbloccataâ andando ad alimentare continuamen-
Caso clinico LA STORIA DI DANTE Dante è un artigiano di 40 anni, sposato e con una figlia piccola. La sua vita, piena di soddisfazioni, si è come âcongelataâ a seguito della morte prematura del padre, per malattia, avvenuta piĂš di un anno fa. Da allora Dante ha cominciato ad avere attacchi dâansia penosissimi e a sviluppare il timore di morire per qualche problema di salute che a suo avviso era la causa di un suo frequente senso di costrizione al petto. Assieme, introducendo elementi di Somatic Experiencing ⢠nel corso del nostro lavoro, abbiamo individuato che ciò che ha scioccato Dante durante la malattia del padre è stato un episodio in cui egli lo ha visto, poco prima di morire, in preda a una crisi respiratoria. Dante, in quel momento, non ha saputo gestire la sua pena, il suo senso di impotenza, ed è come se abbia âvissuto sulla sua pelleâ il dramma del genitore, facendolo proprio. Con lentezza, calma e attenzione, ho accompagnato Dante a contattare, nel qui o ora, piccoli frammenti di quellâesperienza. Dante ha via via imparato a tollerare anche le sensazioni piĂš difficili, ha sperimentato come poterle contenere e far fluire. Nel giro di pochi incontri ha visto sparire i suoi timori e sintomi, ha recuperato un senso di pienezza e di potere personale, e ha potuto andare avanti serenamente con la sua vita.
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te, in un circolo vizioso, il disagio e i sintomi della persona. Ciò spesso accade quando a fronte di una minaccia, non avendo possibilitĂ di lottare o scappare, rispondiamo con la sola strategia che ci rimane: il âcongelamentoâ (freezing). In natura molti animali, in circostanze estreme (ad esempio quando percepiscono di non poter scampare a un predatore) si âfingono mortiâ. In realtĂ , non si tratta di una simulazione intenzionale e strategica, ma di una precisa e funzionale risposta del sistema nervoso, che rende lâanimale meno âappetibileâ al predatore e lo mette in una sorta di âstand-byâ. Qualcosa di simile accade anche a noi. Se tuttavia quellâenergia bloccata non viene poi rilasciata, il nostro sistema nervoso ne risente, perchĂŠ è come se continuasse a rispondere a una minaccia costante.
Il fondatore di Somatic Experiencing Ă proprio osservando gli animali in natura che il dottor Peter Levine, fondatore di Somatic Experiencing â˘, ha compreso come il trauma fosse collegato alla risposta di congelamento e alla mancata scarica dellâenorme energia attivata in risposta a una minaccia. Nel corso della sua vita, per oltre quarantâanni, Peter Levine si è occupato degli effetti dello stress sul sistema nervoso e sul corpo umano, arrivando a sviluppare un metodo efficace e scientificamente fondato, frutto della sua grande esperienza e dello studio multidisciplinare di biologia, psicologia, etologia, neuroscienze. A livello biologico, spiega Peter Levine, ciò che conta è la sopravvivenza, indipendentemente da come la si raggiunga. Se nĂŠ la lotta nĂŠ la fuga sono in grado di garantirla, subentrano lo shock, lâimmobilitĂ , la dissociazione. Il metodo da lui sviluppato si occupa proprio di liberare e reintegrare i livelli di energia e i vissuti rimasti bloccati, in modo graduale e sicuro. â In Italia la divulgazione e la formazione rispetto a questo approccio è portata avanti dallâAssociazione Progetto Somamente (www.traumahealing.it ). Il dottor Levine ha scritto diversi testi tra cui in traduzione italiana: âTrauma e shock emotiviâ (Macro Edizioni), âIl trauma visto dal bambinoâ e âSomatic Experiencingâ (Ed. Astrolabio).
Come funziona Somatic Experiencing⢠Concretamente, il lavoro con Somatic Experiencing⢠(SEâ˘) prevede lâintervento di un facilitatore che, allâinterno di un contesto relazionale accogliente, sicuro ed empatico, âguidiâ il cliente. Questâultimo è invitato a riconoscere, ascoltare, seguire le tracce delle sue sensazioni corporee e viene aiutato a âscongelareâ gradualmente e a favorire la scarica delle risposte rimaste bloccate. Lâobiettivo di ogni sessione è quello di âallenareâ la persona a contattare, contenere ed elaborare piccoli parti dellâesperienza traumatica, rinforzando le sue risorse, senza ricadere in una ritraumatizzazione ma potenziando invece le innate capacitĂ di autoguarigione del suo sistema. Ciò che accade lavorando con SE⢠è che la persona acquisisce gradualmente e delicatamente una maggiore capacitĂ di sentire, di tollerare le proprie reazioni rispetto a situazioni anche critiche; aumenta il suo senso di efficacia, di integritĂ , riappropriandosi della propria innata capacitĂ di autoregolazione. In termini piĂš tecnici, ciò che accade è che aumenta la resilienza del soggetto, ovvero la sua capacitĂ di far fronte alle difficoltĂ che inevitabilmente la vita, prima o poi, pone dinnanzi.
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