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display Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI 15 euro (4 numeri)

ITALIA

BIMESTRALE DI POP - RETAIL - TRADE MARKETING | N.24 • PRIMAVERA 2017 •

èMagazine

Euroshop 2017: gli highlight POP POS MATERIALS Shopfitting Papermaking design RAW MATERIALS VISUAL MERCHANDISING DIGITAL SIGNAGE RETAIL & MASS MARKET


Appassionati nel design

Design Lab

Innovatori nella sostenibilità

Green Lab

Efficienti nella supply chain

Logistics

Strategici nel management

Strategic Business Unit

Rivoluzionari nella tecnologia

Digital Lab

Eurodisplay Design in Progress

Nuova Corporate Identity Nuove Strategie Creazione di Divisioni Specializzate Innovazioni nel mondo della Comunicazione Digitale Sostenibilità e Progettazione Green Nascita della S.B.U. per la Gestione Integrata della Commessa Queste sono solo alcune delle importanti novità della grande rivoluzione in casa Eurodisplay Design in Progress. Dopo 30 anni di successi e di riconoscimenti è maturata la condizione per un vero e proprio salto di qualità. Lo spirito innovativo e la continua ricerca saranno sempre al fianco dei grandi clienti.

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FOTO DI COPERTINA Allestimento Studio Zerouno Arch. G. Cascino per ITAB - La Fortezza

EDITORIALE Marco Oltrona Visconti

L`EUROKARMA CHE CI OFFRE ILLUMINAZIONE E TENDENZE DEL RETAIL

È un numero estemporaneo quello che vi apprestate a leggere. Quindi non tratteremo il display espositivo di un settore merceologico specifico come da linea editoriale. Per due motivi. Il primo. A marzo si è svolto Euroshop 2017, l`evento fieristico più determinante per comprendere le tendenze nel mondo del retail, in tutti i suoi segmenti e sfaccettature. Senza pretese di esaustività (erano 2000 gli esponenti da tutto il mondo sotto lo sguardo di 100,000 vistatori!) proponiamo svariate case history raggruppate per macrotematiche. In questo senso segnaliamo che la digitalizzazione dello scaffale inizia ad avere delle linea guida. Orientamenti goveranati anche da operatori italiani, tra i primi a sviluppare soluzioni in questa direzione. Non si dimentichi però che queste nuove tecnologie al momento supportano quelle già esistenti che sono ben lungi dall`essere rottamate.. anzi, a queste ultime non vi si può rinunciare. Si parli quindi di integrazione. Il secondo motivo. Ad aprile è stato il turno di Euroluce 2017. Allorché il Salone del Mobile, come accade ogni due anni, ha proposto un focus sul mondo dell`illuminotecnica. In questa sede, il nostro approfondimento si è rivolto alle aziende che mettono a disposizione le proprie competenze dell`arredo espositivo per il punto di vendita. Le tematiche concernono l`impiego del led sempre più frequente in alternativa alle lampade alogene e a incandescenza. E poi la progettazione di dispositivi di illuminazione sempre più facili da impiegare per operatori come i visual merchandiser. L`illuminotecnica tra l`altro ha offerto numerosi spunti anche a Euroshop. Due in sintesi: l`integrazione dei sistemi di illuminazione con i materiali espositivi (pop e shop fitting) per la comunicazione di marca e per il marketing distributivo E poi lo sviluppo ulteriore di una componente scientifica già da tempo perseguita. Ossia quegli studi che ricercano le migliori performance estetico-espositive durante l`illuminazione del prodotto. Per cui ogni categoria merceologia, soprattutto nei freschi, per ben apparire in store, deve essere corredata della sua specifica tipologia di luce. Ne va delle performance commerciali. Oltre ai consueti articoli dedicati ai raw material e alle vetrine (su questo numero parliamo di quelle presenti nell`Aeroporto di Roma Fiumicino) a rappresentare una bella curiosità vi sono pagine dedicate ai sistemi di riconoscimento facciale che crediamo possa essere una tecnologia futuribile. Comunicazione di servizio. Al nostro sesto anno di attività la nostra pubblicazione passa da una cadenza trimestrale a quella bimestrale, grazie a un settore in fermento e in salute: quello del display, che, lo ricordiamo, riguarda l`esposizione fisica e visiva di brand e insegne dal punto di vista degli specialisti del design industriale. È il nostro posizionamento! O meglio ancora, il nostro karma.

Marco Oltrona Visconti

Direttore Responsabile Display Italia éMagazine ATI

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EDITORIALE L’eurokarma che ci offre l’illuminazione e le tendenze del Retail

Marco Oltrona Visconti

POP NEWS Trocart, Rodeca, KikiLab, Politecnico e Comieco, Decorkrom

dalla Redazione

RETAIL NEWS Amazon & droni, Adigeo di ECE, Coelux, Ocado e SoMa, Spaces, ChekBonus

dalla Redazione

EUROSHOP 2017 highlights

Marco Oltrona Visconti

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EUROSHOP Digital Signage

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EUROSHOP Video Shelf

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EUROSHOP Shelf Evolution

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EUROSHOP Lighting

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EUROSHOP Retail Design

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EUROSHOP Pop Design

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EUROSHOP Raw Material

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EUROSHOP Shopping Cart

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EUROSHOP Click & Collect

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n. 2

SOMMARIO segue EUROLUCE 2017 Giochi di luce per il Retail

Marinella Croci

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RETAIL SPOT Molo E a Fiumicino: selezione fotografica

Anna Cugini

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MATERIALI Semilavorato, perché no?

Alberto Luca Stasi

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DIGITAL SIGNAGE Il Retail che guarda in faccia il cliente

Michele De Gennaro

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PACKAGING Dove va il Packaging?

Greta Beretta

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BIMESTRALE DI POP - RETAIL - TRADE MARKETING | • N.24 Primavera 2017 •

Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI abbonamento: 15 euro anno (4 numeri)

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èMagazine Ati www.displaymagazine.it numero di ROC 20639

20129 - Milano - Italy via Ippolito Pindemonte 2 telefono +39 02 56568097 amministrazione@displaymagazine.it

Direttore Responsabile: Marco Oltrona Visconti 340 3142015 - marco@tinteunite.it Coordinamento Redazione Barnaba Barattieri 3450101366 - barnababarattieri@yahoo.it Art Director Alvise Oltrona Visconti 333 6498830 - aov@tinteunite.it http://alvise.oltronavisconti.it Progetto grafico e Copyright: Alvise e Marco Oltrona Visconti Stampa Editoria Grafica Colombo www.edgcolombo.it info@edgcolombo.it/ Postalizzazione Nuova EffeA http://www.nuovaeffea.it/ Collaborano: Barnaba Barattieri Anna Cugini Michele De Gennaro Marco Maggioni (Marco Maggioni Design) Sergio Monsorno (C2C) Nicoletta Buora Marinella Croci Greta Beretta Alberto Luca Stasi Pino Saggiomo ( Graphic Designer )

Prealpi srl I - 21043 Castiglione Olona (VA) via Arno 4 tel. +39 0331 850601 prealpi@prealpi.com www.prealpi.com

Responsabile Marketing Gabriella Cosso 348 7321532 - 02 4691292 gabriellacosso13@gmail.com Pubblicità Alessandra Mazza 02 56568097 marketing@displaymagazine.it

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in primo piano

NOTIZIE DEL SETTORE

a cura della Redazione

POP NEWS

Minipallet: così Trocart rivoluziona la pedana del display Stop ai pallet in legno per appoggiare gli espositori cartotecnici (e non) soprattutto nelle zone promozionali in grande distribuzione. Lo specialista Trocart, in un`ottica di uniformazione, ha infatti brevettato il sistema Minipallet in polipropilene stampato a iniezione, per rendere la pedana d`appoggio dei display e dei pallet box esteticamente piacevole e ordinata. Disponibile in tre misure corrispondenti agli standard dei pallet convenzionali in legno (ottavo di pallet 40x30cm, quarto di pallet 60x40 cm e il terzo di pallet 80X40 cm), rispetto a questi ultimi offre innumerevoli vantaggi quali per esempio: la compatibilità con i reparti alimentari dove le basi in legno per questioni di igiene devono essere fumigate b) l`ecocompatibilità: essendo costituito da un materiale plastico già riciclato, infinitamente riciclabile ed eventualmente disponibile anche in polipropilene vergine c) Migliore stoccabilità, in quanto si tratta di un prodotto impilabile per risparmi di spazio sino al 70% rispetto ai vecchi sistemi. Resistente fino a una pressione esercitata da un peso di 1.000 Kg, può essere colorato a piacimento e per l`ancoraggio è dotato di fori passanti per tappi in plastica. Insomma una novità assoluta funzionale alle esigenze di GDO e GSS e predisposta per il trasporto con transpallet.

Slide&Show: puzzle in policarbonato alveolare Gli stadi di Zagabria e di Sidmonds in Australia, l`aeroporto di Vienna e tante altre grandi strutture nel mondo presentano facciate allestite con i pannelli in Policarbonato di Rodeca. In genere si tratta di pannelli spessi 40 mm e larghi 500 mm, con incastro maschio-femmina collaudato. I vari modelli si differenziano per il numero di pareti interne il cui spessore varia da 40 mm a 1,4 a circa 1,1W/m²K secondo la norma DIN EN ISO 10077-2 e determinando il valore U, cioè il coefficiente di trasmittanza termica.I profili sono disponibili sia nella versione con taglio termico sia nella versione senza taglio termico. Un nuovo prodotto di questa serie disponibile dall`inizio dell`anno è rappresentato dai pannelli SLIDE&SHOW che permettono di realizzare superfici pubblicitarie anche di grandi dimensioni ( da 1mq a centinaia di mq). Le principali caratteristiche di questo item sono: modularità del sistema, installazione rapida, sostituibilità delle immagini grazie a una pellicola semitrasparente, protezione delle immagini dai raggi UV, retro illuminabilità. Un prodotto versatile che può essere utilizzabile anche per pareti interne e stand fieristici,La foto si riferisce a un pannello con larghezza 500mm.

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Kiki lab Il prossimo 27 giugno si terrà il convegno Horizontal Retail 1 per un nuovo format di Kiki lab in cui lo studio di consulenza per il retail del circuito di Ebeltof Group presenterà una ricerca globale sul Retail. Nello specifico il contenuto proposto verterà sulle dinamiche che vedono il consumatore come protagonista dello shopping, grazie a una serie di contributi del network olandese in cui tutti i 24 membri hanno messo a disposizione il proprio expertise.

A condurre lo speech sarà sempre il fondatore di Kiki lab Fabrizio Valente, il cui intervento per quanto riguarda l`Italia sarà supportato dalle testimonianze di imprenditori e manager retail: Ernesto delle Rive e Alessandro Messina, rispettivamente Presidente e Responsabile Area Politiche Sociali Novacoop, Daniele Lago, Amministratore Delegato Lago Marco Mozzon, Direttore Marketing Bricocenter

Prima edizione della ricerca di Ebeltoft presentata da Kikilab con casi internazionali di retail orizzontale. Davide Dattoli, Co-Fondatore Talent Garden Alessandro Rimassa, Direttore e Co-Fondatore TAG Innovation School

Packaging Naturalmente tecnologico Su progetto scientifico e coordinamento editoriale a cura di Barbara del Curto ed Eliana Farotto, 336 pag. Edizioni Dativo, il testo “Packaging Naturalmente tecnologico” è un compendio di innovazioni sostenibili per il food packaging a base di carta e cartone. Come spiega nella prefazione Piera Attoma,Presidente di Comieco, che insieme a Politecnico di Milano ha collaborato per la redazione del testo, si tratta di una rassegna di interventi di più autori versata a favorire lo sviluppo dell`economia circolare nel comparto del packaging. Un tema ormai strategico per gli operatori del settore che perseguono ricerca, sviluppo e aggiornamento intorno ai concetti di sostenibilità e senza trascurare un corretto rapporto tra convenienza produttiva e qualità. Durante la lettura,i numerosi casi pratici conducono a formare l`idea di “smart packaging “ che, il Delegato del Rettore al trasferimento tecnologico alla valorizzazione della ricerca del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, introduce e definisce quale approccio integrato oggi necessario nella filiera alinetare. Un processo logico che, attraverso l`applicazione della disciplina del “foodengineering” eleva l`accezione di packaging a mezzo che, utilizzato eticamente, può contribuire alla soluzione della ben più ampia problematica della sostenibilità alimentare ed energetica.

Display allo specchio Creare materiali e arredi espositivi con superficie a specchio a prezzi accessibili?Da oggi con Decorkrom di GrafAdhesiveè possibile.Facilmente applicabile su diverse superfici (compreso MDF) questo materiale a base PVC è personalizzabile in serigrafia e con sistemi digitali uv. Intagliabile sia con le fustelle tradizionali che con plotter. Tra gli effetti di questa linea ci sono:similmetallo, argento, oro, canna di fucile, bronzo e rame lucido. Le dimensioni delle bobinesono da 140 cm. x 25, 50, 100 ml. Le bobine campionemisurano da 3,0 m. In generale ladimensione dei fogli è di70 x 100 cm, pacchi da 50 pezzi, spessore 300 my, dotato di protezione

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NOTIZIE DEL SETTORE

a cura della Redazione

RETAIL NEWS

in primo piano

PRIMAVERA 2017

Piani Amazon: click&collect e droni Secondo organi di stampa statunitensi, Amazon è pronta ad aprire a Seattle e nella Silicon Valley quattro spazi dedicati al click&collect, dove gli utenti possono ritirare la spesa grocery ordinata e pagata on line da 15 minuti a 2 ore prima. Il cliente potrà acquistare anche altri prodotti attraverso i tablet collegati on line nella waitingroom della location per il ritiro della spesa, tra cui anche superalcolici. Ma il colosso dell’e-commerce sta pensando anche all’utilizzo di droni per vere e proprie consegne volanti.Già prima dello scorso Natale Amazon aveva divulgato un video che documentava la prima consegna effettuata con un drone nell’ambito della sperimentazione in atto nell’area di Cambridge, nel Regno Unito.

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A Verona il nuovo Adigeo di ECE Ha aperto i battenti il 30 marzo scorso: 130 negozi su una superficie di circa 47.000 mq con un mix di marchi internazionali e italiani, ma anche numerose offerte gastronomiche nella foodlounge. Parliamo di Adigeo, il centro commerciale dal design ricercatorealizzato da ECE in collaborazione con lo sviluppatore di strutture commerciali CDS Holding e CDS Costruzioni nella veste di general contractor, nell’ambito di un vasto progetto di valorizzazione del quartiere a sud di Verona. ECE ha investito circa 170 milioni di euro nel progetto e sarà ECE Italia a gestire e a occuparsi a lungo termine dell’affitto degli spazi commerciali, già occupati al 100%. Globalmente Adigeo creerà circa 1000 posti di lavoro.

A Pero il Würth Superstore Lo scorso aprile il gruppo tedesco Würth, leader mondiale nella distribuzione di materiali per il fissaggio e il montaggio, ha inaugurato a Pero (Mi) un nuovo concept di rivendita esclusivamente dedicato al mondo elettrico e termoidraulico, WürthSuperstore. Nello store lombardo un assortimento di circa 2.000 prodotti Würth si sposa, per la prima volta in un punto vendita firmato dal gruppo, con 10.000 articoli plurimarca. Oltre ai prodotti in-store, il punto vendita garantisce la possibilità di attingere ad altri 200.000 articoli ordinabili a catalogo, per un’offerta tra le più ampie sul mercato. Lo store si estende su 2.250 mq con reparti self-service e assistenza di un team qualificato, arricchiti da uno spazio convegni utilizzabile per riunioni e momenti di formazione, più un’area ristoro / relax.


Spaces, la nuova business community di Milano Dopo Olanda, Inghilterra, Australia e Stati Uniti, lo spazio di lavoro internazionale Spaces sbarca ora in Italia e sceglie Milano per lanciare una nuova fase di espansione del brand, con uno spazio in Bastioni di Porta Nuova 21 di oltre 5.000 metri quadri, 8 meeting room e un business club. Il format si presenta come un modo nuovo di lavorare, creativo e collaborativo, dove imprenditori e aziende affermate entrano in una community, in grado di generare cultura e innovazione. Un ambiente di lavoro accogliente e ospitale, in cui design e lifestyle concorrono a creare un ecosistema ispirato ai principi della collaborazione e dell’inclusività. Il nuovo concept, aperto in preview per la settimana della Design Week milanese, ha attivato un’azione di video mapping con una particolare forma di realtà aumentata che gioca sull’illusione ottica tra la superficie reale e la sua seconda “pelle” virtuale, alterando la percezione visiva ed arricchendo la percezione sensoriale umana attraverso videoproiezioni.

CoeLux® vince l’E.I.P.R. Tutti pazzi per lo shopping con CheckBonus La tecnologia CoeLux®, già premiata in numerosi contest internazionali dedicati all’innovazione per la sua capacità di proporre una fedele ricostruzione artificiale del cielo e del sole indoor, è stata selezionata come unico vincitore dell’European Innovation Prize for Retail 2017 conferito dal German Council of Shopping Centers (GCSC), il consiglio dei centri commerciali in Germania. I prodotti premiati dalla giuria si distinguono per la capacità di riprodurre fedelmente sia la luce sia lo spazio pressoché infiniti creati in natura dalla presenza di una finestra o di un grande lucernario a cielo aperto.L’esperienza sensoriale ed emozionale permette al cliente di non interrompere il dialogo naturale, fisico e chimico con il benessere del sole anche all’interno di centri commerciali o in condizioni atmosferiche avverse, ma anche nelle stagioni più buie.

I robot SoMa nei negozi Ocado

Ocado, l’azienda che sta rivoluzionando il settore della vendita alimentare con negozi esclusivamente sul web, sta valutando la possibilità di utilizzare i robot del progetto europeo SoMa, al quale l’Italia partecipa con l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e l’Università di Pisa, per confezionare frutta e verdura. Obiettivo del progetto è realizzare mani ‘morbide’ capaci di riconoscere gli oggetti, che siano bicchieri, fragole o pacchi di pasta, e manipolarli con le dovute attenzioni. Per testarne le capacità Ocado ha annunciato l’inizio di una serie di test di SoMa che si troverà alle prese con la ricostruzione fedele di una delle sue catene di distribuzione. I test prevedono difficoltà crescenti, partendo dal prendere singoli frutti dai cesti usati nelle catene di distribuzione fino a operare in situazioni sempre più complesse.

CheckBonusè un’applicazione mobile che incentiva lo storetraffic premiando i consumatori che entrano in negozio. L’app per gli amanti dello shopping permette di guadagnare buoni sconto e gift card semplicemente entrando ed esplorando i punti vendita convenzionati. La startup fondata da Pierluigi Casolari e YuriCeschin nel 2013 collabora con oltre 2.000 negozi convenzionati appartenenti a ben 10 gruppi commerciali tra i più importanti in Italia che hanno scelto di affidarsi a questo sistema di marketing di prossimità. L’applicazione, disponibile per iOs e Android, si basa su un principio semplice: più tempo trascorri nei negozi, più punti vendita visiti tra quelli convenzionati, più accumuli punti chepermettono di acquisire sconti attraverso buoni acquisto e gift card, oltre a ottenere offerte e promozioni esclusive.


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Display magazine presenta una selezione di casi proposti marzo durante Euroshop da specialisti del settore italiani ed esteri. La rassegna è divisa secondo le seguenti aree tematiche: digital signage, video shelf, shelf evolution, lighting, retail design, pop design, raw material, shoppin cart.

L`intento del reportage è la segnalazione delle case history che la redazione ha ritenuto corredate da un giusto compromesso tra novità, funzionalità e applicabilità, nell`ambito di un maremagnum fieristico dedicato al settore ricco di proposte alla luce di: 2229 espositori (il 10% italiani) per un impegno di 116.000 mq e 109.496 visitatori

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Marco Oltrona Visconti

DIGITAL SIGNAGE 1

Alla ricerca del negozio del futuro! È questo il motto che ha mosso gli oltre 100.000 operatori del retail accorsi alla Düsseldorf Messe in marzo per nutrire

la propria mente creativa di novità in termini di tecnologia, design e marketing distributivo. Ma il retail, come tutto, è sempre in evoluzione e, una volta che

risulteranno standardizzati i processi di innovazione in corso, dopo tutto appunto: spinte ulteriori al cambiamento sorgeranno di nuovo.

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direttamente sul profilo delle mensole (foto 1 e 3) e con tutte le potenzialità per l`interattività, grazie a dispositivi smart connection wi fi (4G, cloud, VPN eccetera) Tra l`altro, ogni modulo di Smart Shelving Display di Cefla è già dotato di pratici attacchi magnetici da 24 volt per l`alimentazione, di iBeacon (denominati Smartlink), con alimentazione tipo satellite, canale blue tooth low Energy (BLE) e di illuminazione a led integrata (linea Luminette). Di concerto è stata scelta Visual Trays, data la compatibilità dei suoi cablaggi con gli scaffali. A breve infatti verrà lanciata una versione perfettamente integrata allo scaffale per un utilizzo di serie a tutti gli effetti. Spiega il Managing Director di Cefla Andrea Ventura: «Il web ha cambiato le opzioni che determinano le decisioni di acquisto del cliente, motivo per cui retailer e operatori stanno perfezionando soluzioni che integrino il negozio fisico -il cosiddetto spazio brick & mortar - con i sistemi digitali», quali sono per esempio gli ormai diffusi sistemi e-commerce e click&collect. Nuovi paradigmi per cui il solo retail design non è più idoneo alla soddisfazione del consumatore che seleziona velocemente su smartphone le proprie scelte e i luoghi di acquisto, alla ricerca di store experience sempre nuove. Un`esigenza a cui i retailer rispondono mettendo in scena una sorta di processo di “gourmettizzazione del

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Nel frattempo a tenere banco sono la digitalizzazione dello scaffale e del processo di engagment del cliente. Il tutto è sintetizzabile nella locuzione proximity marketing. A proporre l`argomento fieristicamente e in maniera tecnicamente applicabile e ready to market è CEFLA, azienda forlivese attiva dal 1932 tra i leader nella produzione degli scaffali grazie a un organico di 1.900 persone, 26 sedi nel mondo di cui 13 stabilimenti produttivi. La sua divisione Shop fitting di recente ha iniziato a integrare ai suoi scaffali standard, denominati “Smart shelving system”, il Visual Trays di EuroDisplay Design in Progress, una barra che nella versione Extrawide presenta 12 monitor da 2,6 pollici ad alta definizione (per un totale di1,33 cm). Tale è applicabile

punto di vendita” in cui tutti i segmenti merceologici, anche nel mass market (non food incluso), vengono spettacolarizzati con un`immagine di alto posizionamento accostabile metaforicamente a un ristorante stellato. Insomma Oscar Farinetti docet! E come ha più volte il patron di Eataly: il prodotto gourmet per giustificarne il prezzo più elevato va supportato con una narrazione. In questo senso sono svariate le soluzioni proposte da Cefla a Euroshop 2017. Al di la delle tecnologie per la virtualizzazione del rapporto con il cliente sviluppate dall`azienda (helmet, kinect eccetera, foto 7), tutto ruota intorno alle tecnologie mobile e in particolare alle tecniche di “geofencing” sviluppate con Join tag e già impiegate in Italia per esempio con Vegè. Tali sistemi ingaggiano


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il cliente tramite geolocalizzazone dell`automobile che abbia il cellulare del guidatore collegato al vivavoce blue tooth del veicolo, per informarlo sulle promozioni legate ai prodotti di suo interesse, e tramite un app autorizzata. Dopodiché alcuni trasmettitori beacon quando rilevano la presenza del consumatore in store, richiamano la sua attenzione e attraverso il cellulare per indirizzarlo verso lo scaffale che si presume di interesse (info ricavate dalle

carte fedeltà), inviando coupon digitali con sconti e informazioni ulteriori. La funzionalità del geofencing si può dunque riassumere in tre fasi: Near store, In Store, Near product. Geofencing a parte, l`approfondimento sul prodotto e sulla sua tracciabilità nella filiera, può essere conseguito dal consumatore in diversi modi. Per esempio inquadrando il QR scanning (foto 5-6-7, reparti libreria e acque), per scaricare documenti digitali redatti per

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lo storytelling. Nei suoi reparti concepiti per l`abbigliamento (foto 2) esistono anche dei monitor lcd interattivi con funzione di specchio digitale, tipo selfie, per inquadrare l`avventore e magari fotografarlo con i capi-prova indossati. Immagine fotografica che poi può essere girata sulla casella di posta elettronica dell`utente come memo o come contenuto per i social network. In questi contesti multicanale (più canali di comunicazione) e omnicanale (comunicazione coordinata attraverso più canali), spiega Ventura: «Abbiamo allargato la nostra competenza in termini di partnership con il retailer fornendo delle soluzioni che si adattino a questo momento storico specifico per diminuirne le innumerevoli complessità dettate dalla digitalizzazione». Una prospettiva di advisory che a livello B2B è ormai diffusa e come spiega l`Architetto Andrea Tempesta di Eurodisplay Design in Progress che ha sviluppato Visual Trays insieme al suo staff:

meet a need

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«L`applicazione dei dispositivi per la digitalizzazione dello scaffale introduce una tematica legata ai costi, che restano accessibili quando la soluzione è richiesta dai retailer nell`ambito di investimenti strutturali su ampia scala. Mentre se le soluzioni sono indirizzate al category management dell`industria di marca, in genere, è preferibile una soluzione temporanea», come quelle già messe in scena in questo ultimo triennio da Unilever, Heineken, Colgate e Mattel nell`ultimo triennio. In questo campo tra i retailer pionieri nella sperimentazione di questi dispositivi in Italia sono stati Esselunga e Carrefour: «La spinta alla digitalizzazione del punto di vendita è soggetta al banco di prova di due principali variabili socioeconomiche. La prima, generazionale, dal momento che le nuove -generazioni -come i millenialhanno più familiarità con la tecnologia. La seconda, puramente commerciale, riguarderà la validità dello strumento di promozione in senso stretto, quindi la profittabilità di questi nuovi mezzi, nell`andare incontro alle esigenze di sell out di chi le impiega». La prima necessità piuttosto evidente per questo futuro ormai imminente saranno dunque le piattaforme software in grado di gestire l`interno processo attraverso una piattaforma open source, univoca e possibilmente proprietaria. Plus di cui per altro sia Cefla che Eurodisplay dispongono.

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VIDEO SHELF 1

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Soluzioni di enfatizzazione dello scaffale fondate su tecnologie digitali sono altresì quelle presentate da HMY, multinazionale francese operativa nel mondo del furniture at retail sin dal 1960 e oggi presente in 160 Paesi in forza di 15 di stabilimenti e 90 uffici sul globo. In fiera ha mostrato alcune possibili modalità di digitalizzazione dello scaffale mettendo in scena alcune ambientazioni per i marchi Desperados, Nutella e Coca Cola grazie ad alcuni profili (foto 1-2-3) implementati dalla società

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californiana AWM (Adroit Worldwide Media). In sostanza le funzionalità di questo prodotto denominato Fascia sono tre: a) la spettacolarizzazione dello scaffale attraverso un sistema a led che funziona anche da etichetta digitale per la proiezione in tempo reale di messaggi, prezzi e promozioni caricabili anche da remoto; b) il monitoraggio orario dello stock a scaffale attraverso alcune fotocamere grandangolari; c) l`automatizzazione del processo di audit di planogramma per mantenere il posizionamento ottimale dei prodotti e massimizzare le vendite. Anche in questo caso la ricerca sullo scaffale è versata al principio di modularità. Non a caso questa soluzione implementata da HMY offre svariate possibilità di decorazione mediante pannelli in PVC della linea Zenith System e sistemi di illuminazione plug and ight`s sviluppati insieme al partner Lledo. Non è mancata la presentazione di progetti fondati sull`olografia che al momento gli operatori considerano una tecnologia dal sicuro effetto wow, al momento più adatta agli eventi e per il flagship store.

Di sicura utilità e per la sicurezza del personale e per integrità del cliente è LoadAdvisor (foto 11), il sistema LoadAdvisor che monitora la gondola e il suo equilibrio da entrambi i lati dell`esposizione dove potrebbero essere assortiti prodotti con pesi specifici diversi (per esempio da una parte e biscotti dall`altra) determinando uno sbilanciamento dell`arredo. Il sistema offre diversi servizi come: soglia di allarme personalizzabile il limite di squilibrio secondo i parametri standard TÜV. E la governabilità da remoto, nonché la manutenzione periodica, infine il funzionamento a batteria per una durata 2 anni con utilizzo autonomo. Un altro sistema visto a Euroshop per la digitalizzazione dello scaffale è quello che corredava gli scaffali di 7Concepts (foto 4 approfondimento a pag 26). Attualmente l`applicazione della linea Retail & Tech è in via di definizione con alcuni retailer per un accessorio che ha le seguenti caratteristiche e misure secondo il numero di monitor: 3 LCD: W350 x H80 x D30 mm, 6 LCD: W700 x H80 x D30 mm, 9 LCD, W1050 x H80 x D30 mm. Tra gli accessori il CD 4.2” HD la SD card USB e software integrato

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Ci sono poi le soluzioni Magic box come amano definirle alcuni operatori. In pratica si tratta di un vetro animato (Foto 5 e 6) costituito da un monitor lcd sottile e trasparente in cui la parte hadware non è visibile, mentre lo stesso monitor viene posto di fronte a una nicchia con i prodotti al suo inteno. La tedesca MMT è diverso tempo che lavora su questa tecnologia sviluppata intenamente che è stata denominata Hiperbox. In alluminio, l’unità contenitiva

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dispone di un media player e di un PC integrato. Volendo supporta anche Android e Mac. Il particolare meccanismo di apertura permette di accedere all’interno della teca frontalmente. In questo modo, una volta installata l’unità, è possibile cambiare facilmente i prodotti e i contenuti interattivi, mentre la teca resta occultata e perfettamente integrata nel design del negozio come una cassaforte a muro. La definizione è full hd.

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Lo stesso prodotto, sempre sviluppato internamente, ma focalizzato sulla refrigerazione è proposto da Intertouch di Roma (Foto 7-8). Il frigorifero animato (Transparent Fridge Wall) sul portello è programmato per svolgere diverse interessantissime funzioni. Intanto durante le promozioni focalizza l`attenzione su un determinato prodotto nascondendo gli altri. Il materiale offre diverse informazioni in tempo reale, dalle rotture di stock alle temperature.

Si controlla con lo smartphone e se applicato su un prodotto food per esempio può raccontarne la composizione chimica e le info sulla tracciabilità. Il vetro animato può anche funzionare da etichetta elettronica per esporre i prezzi che possono essere modificati in diretta. Infine la tedesca MMT propone anche il magic mirror (foto 10) un totem con specchio digitalizzato con altissima risoluzione (3840x2160 px @ 60 Hz / 16:9). La caratteristica saliente del magic mirror però è il suo complesso software di interazione con il cliente che soprattutto nel mondo dell`abbigliamento è in grado di consigliare look e abbinamenti, non di meno in sinergia con il gestionali dei magazzini.

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5 Tra le notizie emerse a Euroshop c`è senz`altro l`entrata di La Fortezza nella galassia del Gruppo ITAB (21 stabilimenti in 70 Paesi), fatto per altro avvenuto a ottobre 2016. Lo si è potuto notare già dell`ingresso dello stand. Ha spiegato il Marketing Manager Giorgio Venturi: «Alla nostra già cospicua offerta di arredi per l`in store e la grande distribuzione aggiungiamo le competenze di ITAB nell`illuminotecnica e di tutta la parte tecnologica legata al controllo degli accessi, nel selfscanning per le casse automatiche che oggi è una tendenza veramente crescente». Ma a stupire è la nuova linea di arredi per il punto di vendita che per l`occasione è stata presentata con una veste cromata e effetti di luce progettate dall`Architetto Giuseppe Cascino dello studio Zerouno (foto dalla 1 alla 7). La vorremmo tutti vedere in store in Italia, ma l`unica case history riguarda il punto di vendita Lituano a insegna Senukai, con la differenza che nelle rifiniture della versione di Düsseldorf oltre a nuove

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linee di arredo sono state utilizzate diverse tipologie di verniciatura: dalla cromatura tradizionale all`aggiunta di una vernice trasparente che ne imita gli effetti e che si altrena con le lucidature a specchio dei componenti in acciaio Inox. La vernice trasparente si riscontra anche sul manichino che esibisce un

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effetto laccato e, per quanto riguarda la destinazione d`uso, lascia intendere a una propensione futura al tessile da parte dell`azienda. In generale ne emerge una scenografia degna delle suggestioni retrofuturistiche che ricordano il famoso designer-architetto Norman Bel Geddes che ha fatto della

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cromatura uno dei suoi tratti distintivi. Forse però nessuno aveva mai pensato a un processo di nobilitazione di tale portata per lo shop fitting e in particolare per la GDO. Progetto ancora una volta differente dagli ultimi format di La Fortezza che hanno fatto tendenza di: Unieuro Roma Muratello, Expert lLe Cotoniere di Sommacampagna, Bricoman di Verona e Leroy Merlin Solbiate Arno, Il resto delle suggestioni è determinato dalla luce grazie a un sistema di campiture a telaio con passi diversi per il cablaggio e in cui è previsto anche l`alloggiamento della fibra ottica. Una sorta di americana che in futuro potrebbe essere proposta anche in GDO. I faretti impiegati sonon di luce fredda generata da Led Nord Light. In termini di prodotto sono da segnalare le scaffalatura monofondo e quelle con le forature. Poi per l`adattabilità, gli scaffali open source e quelli con il fondo ridotto per guadagnare spazio corsia per corsia.


Altre interessanti evoluzioni dello scaffale che si discostano dagli schemi lineari classici per andare incontro a esigenze dettate da lay out incentrati sull`ottimizzazione dello spazio, sono state presentate dall`azienda Umbra Bizzarri group. A colpire per l`originalità della forma, siffatta per motivi funzionali, è Ruota (foto 8), l`arredo in metallo pensato per esporre l`ortofrutta in spazi ridotti. Un materiale che, come la ruota panoramica di un luna park, monta otto “scaffali a dondolo” ognuno dei quali può ospitare due cassette di circa mezzo metro cubo per stipare frutta e ortaggi freschi pronti alla vendita e per un assortimento che può esibire fino a 24 diverse referenze in cesta, in un ingombro di poco più di un metro quadrato. Il dispositivo ha anche un discreto tasso interattività, in quanto il cliente risulta divertito nell`azionare la rotazione del dispositivo, in tutta sicurezza, durante il reperimento del prodotto. Forme non convenzionali sono anche quelle progettate per gli scaffali di Mago, specialista di Nadarzyn in Polonia, che in fiera ha messo in evidenza un materiale (foto 13 e 12) misurante 1330 mm di lunghezza, : 600 mm di profondità e 1800 mm in altezza dotati di mensole inclinabili in vetro temperato con spessori di circa mezzo cm, all`interno di un`elegante struttura in faggio trattato, profili hidesign illuminati con led lineari e piedini in acciaio. I diversi accessori, quali i cesti in vimini o i contenitori in legno, lo rendono un arredo versatile adatto quindi a esporre smartphone, prodotti bakery o anche gioielleria. Nella versione ridotta (foto 12) questo item si presta anche per l`esposizione massificata. Sempre di Mago, nella (foto numero 9), è raffigurato uno scaffale in acciaio con moduli standard (da: 665, 1000, 1250 and 1333 mm), molto utilizzato in Francia, Russia e in alcuni punti di vendita italiani, ma quello presentato a Euroshop ha le mensole lunghe mezzo metro con spessori ridotti: in origine di 2,7 cm e oggi nelle due nuove versioni da 17 a 10 mm, per un risparmio in termini di peso, di materia prime; e per un plus nell`ottimizzazione degli spazi commerciali. L`innovazione dello scaffale non significa solamente progettare nuove strutture, ma altresì nuovi accessori. È il caso di VKF Renzel con sede a Isselburg e un cospicuo catalogo per l`arredo del punto di vendita. L`azienda tedesca a Düsseldorf ha lanciato il Led Regal Topper (Foto 10), la soluzione in acciaio con crowner fornito di telo personalizzabile e retroilluminato.

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Un sistema che per l`ancoraggio e illuminazione dei ripiani prevede strisce adesive e magnetiche. L`illuminazione LGP è caratterizzata da LED circolare.. Per quanto riguarda le misure del modulo: la larghezza è 1250 mm, l`altezza è 385 mm, la profondità 417 mm mentre l`inserto è di 1.245 x 508 mm. Adatta per creare effetti luminosi indiretti, spiega il Responsabile Italia dell`azienda Claudio Goi: «Oggi è essenziale configurare lo spazio di vendita in modo piacevole. Quindi l’illuminazione a mensola svolge un ruolo sempre più importante per facilitare la decisione di acquisto»

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Da menzionare senza ombra di dubbio la soluzione di Sidac particolarmente idonea per tutte le referenze del comparto elettronica di consumo (Foto 18). Questo sistema di shelving con teca per l`esposizione in store è denominato Security Display Cabinets with RFID access control. E, in virtù di specifici tag per radiofrequenza di cui è corredato,

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lo store manager può gestire da una specifica postazione ogni accesso al prodotto ivi posizionato, che quindi può essere lasciato al “libero tocco” del cliente. Al di la dell`evidente guadagno in sicurezza, il sistema permette di redigere statistiche di ogni genere in merito ai comportamenti del cliente rispetto al prodotto, non ultima la classifica degli item

più osservati all`interno della teca per l`implementazione di politiche commerciali di offerta/assortimento selettivo. Anche in questo caso la struttura è in lamiera d`acciaio e offre innumerevoli possibilità di integrazione in fatto di accessori quali per esempio: appenderie, porta prezzi, dispositivi attenzionali eccetera.

Si potrebbe anche definire rivoluzionaria sotto il profilo dell`esposizione, la cassetta Wood Effect di Polymer Logistics (foto da 14 a 17) che crea appunto attraverso un materiale plastico un elegante effetto legno. Un materiale che esprime la giusta combinazione tra praticità, modularità, qualità espositiva e compatibilità sanitaria. Come è noto, per motivi igienici, nei reparti della grande distribuzione il legno non è accettato se non sottoposto a fumigazione, con conseguenti costi da sostenere per un materiale in genere monouso. Maneggevole ed ergonomica, Wood Effect ha il suo tratto tecnico saliente nel sistema Active-Lock che ne assicura facilità di montaggio e di ripiegamento per lo stoccaggio determinando: la possibilità di riutilizzo e nel contempo la problematica dello smaltimento, nonché l`ottimizzazione degli ingombri durante la fase logistica a vuoto: richiusa infatti è spessa pochi centimetri. Sono questi vantaggi, ormai riconosciuti a livello globale, degli imballi in plastica riutilizzabile afferenti alla categoria RPC (Reusable Plastic Crate), cui appartiene questo prodotto. Disponibile in 7 differenti misure per capacità che vanno dalle 17 alle 40 libre (da 7 a 20 Kg) e peso specifico dalle 2 alle 5 libre, sotto il profilo espositivo permette molteplici composizioni arredo-espositive. Tanto che nelle nuove versioni è stata corredata di superfici piane o inclinate, per offrire ulteriori qualità espositive a supporto di altri segmenti merceologici anche non food. Per queste fattispecie Wood Effect è stata resa disponibile in altre due colorazioni, bianca e nera, all`insegna della sobrietà e della neutralità cromatica.


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A ogni prodotto la sua luce soprattutto per freschi e freschissimi. Era questo il fil rouge dei padiglioni dedicati all`illuminotecnica durante Euroshop. In questa direzione vanno le nuove tecnologie presentate da Osram per supportare l`illuminotecnica nelle superfici retail. Ovviamente cambiano alcuni paradigmi come spiega, Jürgen Diano, Sales Channel Manager OEM di Osram: «Il Feeling of Contrast Index –FCI- è un nuovo modo di concepire resa cromatica in alternativa al tradizionale Indice di Resa Cromatica –CRI- che non ha mai messo d`accordo gli operatori in quanto a fronte di un`ottima saturazione dei colori non corrisponde una buona resa dei bianchi». Con i sistemi di regolazione del fascio luminoso proposti da Osram si raggiunge un giusto compromesso tra le due esigenze. Ciò significa prodotti freschi o confezionati a scaffale risalteranno meglio sottoposti a tali sistemi (Foto 2-3): «Nei progetti di illuminotecnica di ultima generazione –Continua Diano- la componente software rappresenta il punto di partenza». Per cui in primo

luogo vengono decisi funzioni ed effetti che si vogliono ottenere e che sin dal primo momento vengono codificate in un`app per poi procedere nella fase d`ingegnerizzazione. Così funzioni ed effetti diventano controllabili tramite table e smartphone. Un vantaggio per chi propone sistemi di comunicazione integrata. Non a caso Osram ha lanciato anche la pluripremiata tecnologia Einstone che combina infrastruttura illuminotecnica con i Beacon finanche sotto il profilo dell`alimentazione energetica, per progetti di localizzazione in store.

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Un approfondimento sull`illuminotecnica per segmenti merceologici è stato proposto altresì dalla svedese Bäro (foto 1) il cui motto è “Esistono diversi tipi di luce perché esistono diversi tipi di prodotti” un concetto che si è tradotto nella cosiddetta tecnologia ibrida secondo cui la luce artificiale è scomponibile in 12 tonalità possibili. Inoltre la vasta gamma di sorgenti a Led è stata dotata di una speciale lente in silicone 3D, per far si che la quantità di luce sia contingentata per eliminare l`effetto alone per raggiungere i prodotti in modo omogeneo, anche ottimizzando i colori naturali. Questa teoria è stata dimostrata in fiera mediante alcune nicchie che contenevano facing con prodotti differenti (bakery, ham, fruit eccetera) ognuno dei quali è stato illuminato con la luce ritenuta ottimale per esaltarne le qualità cromatiche. Un lavoro di segmentazione è stato fatto anche sul catalogo di cui segnaliamo le linee ID Pendenti elegantemente rifinite nel design, con colorazioni metallizzate in RAL, rame, cromo e oro. Sempre a Dusseldorf l`Italiana di Linea Light, ha raccontato la sua inclinazione per il concetto di sostenibilità nell`illuminotecnica. Tra le aziende pioniere del risparmio energetico infatti è stata antesignana nell`uso dei led per il contract retail. Non è un caso che all`ingresso dello stand per asseverare la sua propensione per il green lighting sia stato allestito un giardino verticale (foto 4) in una scaffalatura da 10 metri con 150 piante aromatiche 90 di edera a caduta e 20 di ortaggi, dunque dimostrando che il connubio tra tecnologia e natura è possibile grazie a nuove linee di diodi. Tecnicamente molto interessante per le vetrine anche la linea Angular che illumina il prodotto senza che l`avventore percepisca la provenienza della fonte luminosa.

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2 1 Lasciamo aprire questa parte di rassegna dedicata al retail design a un progettista di casa qui a Düsseldorf, Schwitzcke, con un`installazione del suo stand concettuale di cui riportiamo un`immagine il cui soggetto sono alcuni tubi che spuntano da basso, ognuno a rappresentare una delle molteplici vie del retail. Attenzione però il tubo in primo piano propone un quesito importantissimo. Per chi non riuscisse a leggerlo la domanda è: Qual è il ruolo gioca il negozio fisico per te? Una frase da cui si presume il consumatore al centro e una diversa funzione del negozio magari vista l`emergente multicanalità. Non strologhiamo: chi vivrà vedrà. Intanto tra i temi che i gli specialisti di retail design si aspettano di incrementare in termini di repliche di format è doveroso menzionare la caffetteria (foto 5 e 7). Spiega il responsabile commerciale di Costagoup Giovanni Bussi: «Il caffè è un prodotto trasversale rispetto a tutte le forme di ristorazione. Si consuma a tutte le ore da fast food al livello goumet». Una sorta di passepartout dal momento che uno specialista desidera approcciare la ristorazione a catena. Mentre in una fiera come Euroshop presentarsi con un format di caffetteria è il giusto biglietto da visita per esprimere l`identità italiana, o meglio lo stile made in Italy. Se lo può permettere un operatore come Costagroup che per l`esperienza potrebbe essere definito il “retail dressmaker” del nostro Paese. illy caffè, Autogrill, Eataly sono solamente alcuni marchi e insegne conosciute nel mondo che si sono avvalse della consulenza progettuale dell`azienda di Franco Costa.

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«Ma stavolta -continua Bussi- la caffetteria la abbiamo presentato alla nostra maniera, in modo sfidante andando a proporre un`immagine artigianale da roastery». Una scelta azzeccata quella di accordare un visual ad laboratorio-bottega insieme a Caffé Toraldo, torre fattore di casa nostra, tra i più attivi all`estero. L`intento, decisamente riuscito, è quello di proporre il prodotto accanto alla sua fonte produttiva. Sicché, in questa “fantacaffetteria” il caffè viene tostato, macinato e serviti in loco e in tempo reale. Cosa ch,e forse non tutti sanno, fa anche Starbucks che a maggio inaugurerà il suo primo store a Milano. La bottega artigiana non è semplicemente un esercizio di stile, bensì una tendenza che potremmo definire “tailoretail” e che caratterizzerà il retail design nei prossimi anni, non solamente in ambito food e horeca. Si tratta di un`operazione che non necessità di materia prime troppo costose, ma di tanta creatività e memoria storica nel progetto. La vetrina sul bancone (foto numero 8) è un vero tocco di originalità che la dice tutta su un altro trend: la disponibilità del prodotto a vista food a vista alla stregua di un accessorio fashion e, perché no, accessibile al tocco, quando possibile e per il self-service.

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Si potrebbe dire che in store si possa fare anche salotto. Ciò è evidente negli arredi nelle immagini nella pagina qui accanto (foto 2-3-4) in cui si nota un sofà integrato in una scaffalatura per la pasta. Siamo probabilmente entrati in una nuova era che potrebbe essere definita “comfort retail” inaugurata da Modern Expo, lo specialista ucraino che si qualifica come: European low cost shopfitter. Ma c`è di più perché in due immagini l`ibridazione di due funzioni dell`arredo riguarda la categoria merceologica per garantire il più classico dei meccanismi di complementarietà dell`assortimento. In questi casi specifici: il frigo delle acque in testa alla gondola per l`home decor, poi le birre accanto ai palloni da calcio come a richiamare un convivio dopo la partita di calcetto (Heineken docet!). Tra i clienti più importanti dell`azienda si può annoverare Carrefour. Nelle immagini dalla 9 alla 14 sono riportate le case history di ELEA azienda bresciana molto attiva nel comparto distribuzione moderna. Tra le sue ultime case history del segmento non food gli shop in shop di ottica realizzati per Coop, una decina di punti di vendita che riprendono l`esperienza già collaudata con Conad e Ottiche Lama. Il particolare che emerge nell`immagine 10 è la back light delle scaffalature sullo sfondo e nelle vetrinette incastonate in pareti che

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anno ha allargato le sue competenze al mondo del retail design. Un esempio dei concept proposti è l`enoteca-birroteca (foto 16) in cui il prodotto concorre a costituire gli arredi, con i fusti per esempio. Il che consente di ottenere il massimo in termini di disponibilità di referenze a scaffale e senza creare quella confusione che determinerebbe indecisione nel consumatore. Vi sono poi il Vitable e Yourtable (foto1517) mobili di grande versatilità e modularità, in virtù delle mensole basculanti, reclinabili che favoriscono la presentazione del prodotto e l`utilizzo di numerosi accessori per la comunicazione. I pannelli decorativi hanno una decina di texture raffiguranti immagini materiali come legno e mattoni per mensole in varie misure, o vere proprie parti in legno, sempre con la possibilità di personalizzazione. Your table ha in più l›opzione per inserire parti vetrina.

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Non poteva mancare un riferimento al banco del pesce, una sorta di incubo per molti retailer per le difficoltà di gestione (cattivo odore, deperimento del prodotto, impiego del ghiaccio eccetera). Il modello proposto da HMY (foto 18) è ovviamente semovente. E grazie ai materiali plastici utilizzati diminuisce la velocità di scioglimento del ghiaccio. Essendo la vasca inclinabile diminuisce il tempo di carico e scarico dei liquidi. È dotato di un elemento per la spazzatura separato ed è estremamente leggero e anch`esso modulabile. Tutte queste caratteristiche rendono più confortevole l`interazione tra il dispositivo espositivo e il personale addetto, tanto da velocizzarne tutte quelle operazioni di gestione più complicate che questo reparto provoca fisiologicamente. Un risparmio in termini di redditività che non è da trascurare soprattutto nei giorni di punta. Di altra natura i concetti presentati da Grottini (foto 22) nei suo stand grazie al designer Alessandro Luciani per una collaborazione ormai consolidata nel tempo. Un luogo quello di Düsseldof che porta subito la mente a pensare a un sistema solare o meglio a una galassia adatta ad accogliere i millenial, gli shopper del futuro in un ambiente che prima di tutto deve essere fotografato per essere condiviso taggabile, linkabile e socializzato. In alto pianeti che ricordano Saturno, benché il designer specifichi come il seme e l`ellisse siano figure archetipiche, che riconducono l`uomo alla sua vera natura. Concentratevi insomma, perché nella loro circolarità questi simboli ricorrono in tutti gli arredi in un percorso in cui si può fare un pieno di energia: sicuramente al tavolo (foto 21), sempre ellittico, dotato di torretta per tutti i tipi di alimentazione dello smartphone. La lounge di Alitalia, i negozi di Luxottica e gli store di Piazza Italia alcuni dei format realizzati da Grottini in tanti decenni. Insieme alle altre “case

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history” che si incontrano lungo il percorso nello stand. Ognuna, riportata sopra un pannello che somiglia a un portale, e che viene raccontata in un itinerario scandito da retail storytelling. Per quanto riguarda la scelta dei colori, il blu riferisce ai social e il verde è quello dell`immagine aziendale Grottini. Diverso il tiro di iGuzzini che introduce il tema della luce in 12 ambientazioni (foto 19-20) retail, presentate facendo leva sulla verticalità e grazie a cui ha

presentato View, il proiettore sviluppato in collaborazione con Arup, che utilizza tecnologia Opti linear con riflettore in alluminio anodizzato superpuro per illuminare le superfici verticali con estrema uniformità e ottica flood, wide flood e wall washer. Un bell`esercizio di visual merchandising che può fare tendenza.


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2 Per quanto concerne i materiali POP durevoli, in queste pagine trattiamo i display Durevoli (o POP-POS che dir si voglia) in due principali aree produttive. La prima è quella dei materiali personalizzati. La seconda riguarda i materiali modulari e più in generale standardizzati. Non affrontiamo il terzo segmento produttivo che è quello della cartotecnica che in questo settore rappresenta una buona parte del mercato e in questa sede richiederebbe un discorso più ampio legato alle tecniche di stampa,

all`alta concorrenzialità sul piano delle materie prime e dell`offerta, e che che già da tempo compete all`interno del territorio comunitario. Inoltre l`intensificarsi delle logiche di lean organization ha comportato processi di esternalizzazione di alcune attività non core, quali tra l`altro gli uffici acquisti deputati alla comunicazione in store. Ebbene in questo settore, da qualche anno, gli specialisti di questo segmento si trovano a competere, o a collaborare, con le compagnie di procurement (ex uffici acquisti) che allungano il canale

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commerciale ponendo la competitività sull`attività di intermediazione, sul piano dei prezzi e dei costi. Un fenomeno che alcuni specialisti grazie alle elevate competenze sul servizio (produzione, logistica, condivisione dei tool, marketing advisory) riescono ad aggirare o meglio a sostenere senza per questo essere costretti a lavorare sottocosto “per tenere le macchine in movimento”. Un fenomeno che incide meno sulle attività dei materiali durevoli, un campo sul quale, tuttavia, i confini nazionali sembrano essere diventati effettivamente più sottili. E questo vale per tutti iPaesi Ue. Difficilmente le imprese deldurevole lavorano “oltre continente”se non posseggono una sede in loco. Soprattutto nel mercato americano in cui la relazione diretta è molto richiesta se non in casi specifici dettati per esempio dall`esclusività del servizio e dalle sinergie intercontinentali delle multinazionali. Questo specificando che è cosa diversa dal far produrre in Cina… A livello europeo invece, soprattutto da Est si stanno affacciando nuovi player. Polonia, Romania sono solamente alcuni dei Paesi nei quali per motivi di aumento della ricchezza procapite, i display producer ricevono grandi commesse. Ovviamente si tratta di aree geografiche in cui l`industria di marca non si trova ad affrontare mercati saturi. È bensì a uno step precedente rispetto ai top 5 UE (Francia, Italia, Spagna Germania e, prima della Brexit, UK) che ancora prevede la formazione dell`awarness e magari dei processi di advocacy. Il riferimento territoriale non riguarda solamente le grandi città bensì anche le cosiddette province in cui l`aumento della ricchezza determina una nuova disponibilità di quote di mercato per l`industria di marca altresì in termini di indotto. L`obbiettivo è quello di assicurarsi l`attenzione e la fedeltà del consumatore. Si ricerca quindi un effetto wow attraverso investimenti sul design e sulle materie prime con

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5 l`obbiettivo di enfatizzare la referenza e la corporate. Caratteristiche ben evidenti nei display da banco della rumena Digital Grafix. Si tratta horeca glorifier dedicati a ben note etichette del beverage (foto 6-7-8-9). Quello di Coca-Cola per esempio è stato prodotto in 3.000 unità per il centenario. BBS Display (foto 5) è invece un`azienda turca specializzata in cosmetica e farmacia e arriva a produrre 200.000 soluzioni durevoli all`anno anche in metallo e legno. Particolarmente elevato il posizionamento di Atelier Archiand. L`azienda lecchese calca il canale dell`alto posizionamento (foto 1-2-3-4) in cui è evidente come il materiale richiami un`immagine precisa spesso rigorosamente fedele e coordinata con quella istituzionale, per riferirsi un look e gli ambienti di lusso che rappresentano modelli di vita ben identificati.

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dorate a seguito di un processo di galvanica. A produrli da oltre 80 anni è Lansa azienda svizzera appartenente alla galassia di Pac Team. Tra i prodotti proposti da Lansa anche portanelli e supporti in rilievo in genere. Tra i clienti più noti ad avvalersene Marc Jacob, Swarovski, Damiani, Gucci, Victorinox, Michael Kors, El Corte Inglés, Manor, Coop, Richemont Group, Swatch Cartier, Montblanc, De Beers, Bulgari, Gucci, Boucheron, Breguet, Omega, Tissot, Vacheron et Constantin.

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I materiali espositivi che seguono sono dedicati agli articoli per fumatori (foto 11-12-13) un settore con forti limiti per quanto concerne la possibilità di pubblicizzazione del prodotto. Per esempio in Italia la normativa vieta la pubblicità che con messaggi diretti riconduce ai brand di questa categoria merceologica, purtuttavia non negando l`enfatizzazione dei pack. Ecco perché la azienda belga 7Concepts propone meccanismi promozionali fondati su tecniche di visual merchandsing: dalle cornici colorate che evidenziano parti dell`assortimento (foto 13), al pacchetto con calamite equilibrate che viene tenuto in sospeso in un campo di forza elettromagnetico

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finanche con la possibilità di ruotare. Per i sigari vengono create vere e proprie microscenografie (foto 11) che evidenziano le qualità estetiche del prodotto e gli accessori. Materiali espositivi che si ritrovano in vari canali quali aeroporti, tabaccai, duty free shop e, all`estero, nel mass market. 7Concepts opera in 50 Paesi e in Francia serve la totalità dei tabaccai 33.000 punti di vendita specializzati Un altro specialista del settore proveniente dalla Serbia è Propulzija (foto 15) Tra i materiali più classici un breve inciso va fatto sulle etichette portaprezzo, o price display (foto 17-18) con i numeri componibili, un sempreverde particolarmente utilizzato nel canale del lusso e degli accessori, più precisamente di occhiali, orologi, gioielli e scarpe. In plastica iniettata sono altamente persolaizzabili. Di base si parte da due linee la più accessibile esclusivamente in ABS (in colori bianco nero e trasparente) e la Prestige con rifiniture

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A Euroshop era presente anche Plasticolor lo specialista in materiali temoformati (foto 15-16. L`offerta è veramte ampia e totalizzante. Per citare alcune tipologie di materiali, si spazia da: poster, cartelli vetrina, cartello da banco, crowner, espositori, rendiresto, evidenziatori da scaffale (dondolini, reglette, tappetini, stopper), targhe, rotair, lavagne, segnaorario, orologi, termometri, maxi pack. L`azienda di Calenzano gestisce in house tutte le fasi del processo produttivo, a partire da stampa, termoformatura fino ad arrivare al confezionamento avvengono all’interno dello stabilimento. Ogni articolo è personalizzabile a seconda della richiesta del cliente, comprese le applicazioni di accessori come led, ventose, biadesivo, piedini in cartone. In tutti i casi il materiale speciale utilizzato per la termoformatura è lo Slex che può essere lavorato in fogli fino a una dimensione massima di 67x97 cm. Unendo due fogli è possibile ottenere anche particolari più alti mentre tramite il processo di elettro-saldatura vengono creati materiali espositivi bifacciali come mockeup o rotair a due facce. Per citare alcuni nomi ai quali lo spacialista toscano offre il suo expertise sono da mezionare Menarini, Bayer, Sanofi, Recordati, Montefarmaco etc. Heineken, Ferrero, Nestlè, MSC Crociere Coca Cola, Ursus, Ferrero, Perfetti, Danone, JTI, BAT, Carrefour, Baiersdorf, Royal Canin etc.

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Materiali che sono senz`altro da segnalare in quanto identificano una tendenza specifica, che è quella di integrare un sistema di illuminotecnica negli espositori durevoli, è quella esibita dall`azienda turca TMT. Che inserisce vere e proprie insegne internamente illuminate in strutture espositive di vari materiali. L`effetto scenografico è assicurato e decisamente efficace (foto 19).

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In questa pagina sono presenti i materiali standardizzati e modulabili Visti a Euroshop 2017. Freestanding (foto 30 e 31) per esempio è una soluzione per vetrine della linea Ledmag prodotta da Tecnostyl di Segrate (Mi), con cornici magnetiche retroilluminate a led con una struttura autoportante in acciaio cromato, libera da ogni tipo di installazione, che alimenta ogni elemento attraverso il trasformatore alla base, a bassa tensione. Le cornici formato A4, grazie al loro pratico aggancio magnetico, possono essere posizionate a orientamento verticale e orizzontale, il solo contatto con la struttura ne consente l’accensione. È possibile applicare le cornici su entrambi i lati della colonna,

aumentando così il numero di messaggi da esporre.Le immagini da inserire all’interno di ogni elemento sono facilmente sostituibili rimuovendo e riposizionando l’accessorio magnetico in dotazione. Nella versione standard possono essere alimentate fino a 8 cornici A4 alla vota oppure 4 in formato A3 o 2 misuranti 50x70 o in dimensione A2. La base misura cm 25x45 e l’altezza standard è di 200 cm.tra i formati a disposizione anche 50x140 verticale e orizzontale. Gli accessori a disposizione sono i ripiani luminosi dotati di magneti per il fissaggio e la doppia illuminazione, sia superiore che inferiore e a catalogo nei due formati, 35x22,5 e 49x29 cm. Poi le cornici luminose inclinabili formato A4 verticale e orizzontale e A3 orizzontale. Infine Logo Frame a specchio retroilluminato a led. Dotato di magneti per il fissaggio offre la possibilità di personalizzazione. Oltre al sistema autoportante la linea Ledmag può essere inversione a cavo, a muro e a finestra. Il prodotto è brevettato dal 2013 e per quanto riguarda i tempi di consegna è sufficiente una settimana per un ordinativo di 100 pezzi e tre per il migliaio di unità. Si tratta di un prodotto molto utilizzato dalle agenzie immobiliari. Una novità che, è proprio il caso di dirlo, snellisce in maniera consistente gli

ingombri, i costi della comunicazione digitale e l`implementazione di reti di Digital Signage, è la soluzione A-Frame ideata da Xplace (foto 2526). La caratteristica saliente che salta all`occhio di questo monitor piatto con supporto è lo spessore delle due versioni disponibili: appena 3,5 cm o 4 cm. La prima corrispondente a 32 pollici ha una risoluzione di 768X1366 pixel per un peso di 9,6 kg. La seconda, 42 pollici pesa circa il doppio e presenta una risoluzione 1080X1920 pixel per sistema operativo Android. Entrambi hanno connessioni Lan/wi-fi e 3G per la “messa in rete”. Per quanto riguarda la gestione dei contenuti, l`upload può essere effettuato da remoto tramite software BeeCeen o in locale tramite porta USB. Se privata di alimentazione la struttura garantisce un`autonomia energetica di 8-10 ore. Il supporto sul quale viene montato per la comunicazione verticale è robusto e discreto nel contempo. Grazie a un case impermeabile questa soluzione può essere utilizzata anche in esterni per impieghi che nel complesso vanno dal canale horeca e hotellerie, alle strutture per eventi oltre a tutti i tipi di le location dedicate al retail e al canale museale. Tra i player del settore che presentavano soluzioni modulari standardizzate c`era anche la svedese Mark Bric (foto 23) che in Italia viene distribuita ufficialmente

da Litoart di Bernate Ticino. In particolare segnaliamo ISOframe forse il sistema più funzionale della sua gamma e con garanzia per decennale. In pratica i materiale si compone mediante due strutture tipo banner, fisse, su cui vengono montati i classici pannelli. La particolarità è che la struttura base è composta da due portabanner che grazie ad alcuni elementi calamitati insieme a un terzo elemento possono diventare un wall. Curiosità. La pratica sacca di trasporto può diventare anche un tavolino cilindrico con poggiapiedi. Per le misure e gli accessori, davvero numerosi, consigliamo il sito internet che consente anche operazioni di configurazione. (www.isoframe.com). Tra le soluzioni più suggestive viste a Düsseldorf non si può tralasciare di mettere in evidenza i sistemi Neo Modular Glass System (foto 20-21-22) che si compongono con pannelli di vetro infrangibili di circa mezzo metro quadrato, con inserti magnetici e illuminazione interna che viene prodotta da centinaia di lampade a incandescenza installate all’interno di un telaio in metallo.

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POP DESIGN

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Il sistema non ha pali metallici o travi metalliche a vista, questa la caratteristica che rende la composizione molto attraente. La soluzione prevede anche innovativi pannelli in vetro curvato “Di Mare”. Questo consente di allestire corner espositivi di di dimensioni medio piccole cosi come veri e propri chioschi di svariati metri quadrati anche per l`outdoor. Il prodotto può essere noleggiato èd è realizzato con materiali testati e certificati progettati e prodotti in Europa. Tra gli utilizzatori per esempio Nike, Red Bull Samsung, Asus.

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L`espositore durevole automontante (foto 27-28-29) della tedesca Garreis non è una novità ma resta un sempiterno di Euroshop. Per tanto è bene segnalarlo in quanto per comodità e leggerezza e robustezza non è secondo a nessun altro. Molto comodi sono anche i cosiddetti espositori Inflatable, ossia gonfiabili. A Euroshop nel sono stati presentati svariati e in innumerevoli misure. Quella che ha incuriosito maggiormente la ha presentata Scandic in versione cornice (foto 32)corredata di grandi misure adatte ad alloggiare diversi manifesti per la comunicazione anche in PVC.

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Hanno destato parecchia curiosità le wall unit prodotte dalla tedesca ACR (foto 24). La loro particolarità è che emanano calore. Oltre a essere sistemi di comunicazione altamente personalizzabili, attraverso svariate tecniche di stampa. Fondamentalmente in tela sintetica possono essere impiegati come sistemi di riscaldamento dell’ambiente.


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RAW MATERIAL 2

1 La raw material development ossia la scienza dei materiali insieme all`illuminotecnica, rappresenta oggi la maggiore componente di innovazione nel campo dei materiali POP o POS (Point of Purchase o Point of Sale) ovvero del canale Display. In questo campo vi sono principalmente varie necessità dettate dalla committenza che nella maggior parte dei casi è rappresentata dall`industria di marca. La prima necessità è quella di

risparmiare senza per questo perdere la componente estetica, tenendo presente che in gdo per la campagna di un singolo prodotto possono essere posizionati anche 10.000 materiali espositivi che esauriscono la propria funzione solamente in 2 settimane, ossia nel tempo medio di una campagna in questo canale. Non affrontiamo in questa sede il capitolo del riciclo dei materiali espositivi che, ne retail ne industria, sembrano voler affrontare tanto che tutti gli espositori non-durevoli (short term material) di norma finiscono nella raccolta indifferenziata, quando invece si potrebbe agire sin dalla fase di progettazione affinché i monomateriali possano essere riutilizzati e quelli plurimateriali scomposti. Quindi proponiamo alcune valide alternative alla cartotecnica che comunque resta il materiale più utilizzato in questo settore e che riteniamo intramontabile. La prima è il Laminil lo stesso materiale utilizzato per produrre i display di Large Format. (foto 4) L`azienda trevigiana con la collaborazione del partner Isonova di Torino, fornitore di pannelli di varie misure, tratta questo materiale di fatto composto da uno strato di polistirene espanso estruso ad alta densità che poi viene accoppiato con differenti tipi di carta. Le caratteristiche del Laminil in generale, che lo differenziano dagli

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altri materiali, sono: a) Leggerezza pesa in media intorno ai 430 gr al mq, circa 2/3 del peso del cartone ondulato e la metà del peso del cartoncino teso ed un settimo dei materiali simil-forex; b) La facilità di taglio (fustellabilità) dopo essere stato sottoposto alla pressione della fustella meccanica infatti ritorna subito alla sua forma originale mantenendo così bordi puliti e precisi; c) Tenuta termica, nel packaging, a favore del prodotto all’interno oppure per l’isolamento ed arredo di stanze. D) La versatilità, nella formula Isoprint è un supporto più rigido con carta per ottima risoluzione di stampa mentre nella vesione Gold lam/Silver lam è un supporto pastificato in PET metallizzato ideale per stampa diretta su supporti o packaging di lusso. Una novità che ha riguardato la lavorazione delle materie prime è stata è quella proposta da Massivit 3D, in Italia rappresentata da NTG digital, che ha presentato le potenzialità della stampa 3D grazie alla stampante 3D Massivit 1800. In questa sede il Product Manager, Sharon Rothschild, ha tenuto una sorta di focus dal titolo “3D Printing Innovations and Applications for effective Retail Promotion and Exhibitions Design”, per dimostrare alcune applicazioni di prossima generazione, nonché le modalità di razionalizzazione dei cicli di produzione con tempi di risposta rapidi

3 nell`utilizzo di questo avanguardistico dispositivo capace di produrre oggetti con dimensioni 180H x 150L x 120P cm. Un macchinario sicuramente adatto per la prototipazione in grande formato e la produzione di mockeup (foto 1-2-3). Sono questi prodotti sempre più richiesti dalla committenza per esposizioni dall effetto wow, o altresì come strumento di valutazione prima di procedere a produzioni su vasta scala. Nel campo delle pavimentazioni non si può non tener conto dell`offerta di Montecolino. L`azienda dell`hinterland milanese offre un`ampia varietà di moquette agugliate, moquette tufting, pavimenti in pvc, erbe sintetiche, pavimenti stampati mediante serigrafia,


6 luce nella lastra. In totale gli effetti e le colorazioni disponibili sono sei e variano secondo l’angolo visivo. Il prodotto arriverà in Italia nei prossimi mesi importato dalla rappresentante Formula 8 di Caronno Pertusella (Va). E probabilmente completerà l`assortimento di lastre e pannelli che lo specialista utilizzerà nelle sue strutture componibili a snodi che lo hanno reso celebre nel settore, anche a livello internazionale.

5 stampa digitale transfer e stampa a getto d’inchiostro. Molto utilizzate da arredatori e visual merchandiser per vetrine, sgabuzzini, ingressi ma anche per esempio all’interno di negozi di abbigliamento o calzature, da griffe del calibro di Laperla, Ferragamo Gucci. A Düsseldorf l`accento è stato posto sui prodotti stampati in particolare modo sulle moquette rapid e granito stampate mediante tecnologia transfer e al logoprint plus utilizzate come rivestimento per pareti (foto 8). Presente sul mercato dal 1975, oggi Montecolino vanta una struttura di 54.000 mq. su un area di 120.000 mq., un potenziale produttivo di oltre 15 milioni di metri quadrati e oltre 4.000 clienti in 30 nazioni nel mondo. Trecento gli articoli a catalogo e altissimo il livello di personalizzazione garantito dall`avanzato sistema di stampa Logoprint Plus. Il parco industriale di Montecolino comprende anche 2 impianti fotovoltaici per oltre 300 KW e all’attivazione di un processo di riduzione dei consumi energetici interni di oltre il 20 % (espresso in Tep: tonnellate equivalenti di petrolio).

luminosa sono in grado di generare pattern particolari (foto 6-7) grazie a un procedimento di propagazione della

Sono cinque gli scenari presentati che comprendono tutte le novità 2017 di Slide affiancate da prodotti iconici (foto 5). ln primis lo scenario POP (inteso come art)composto da arredi per la casa o per il contract sempre in polietilene, gli oggetti di design colorati con cui dare

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7 personalità ad angoli anonimi, come l’ironico pouf Summertime a forma di spirale. Con lo scenario Bright invece si va sulle luminose e divertenti lampade dalle forme geometriche e astratte. Poi c’è lo scenario Soft che offre una rivisitazione, pensata per il mondo contract. Storici di questa linea sono, Slide Cubo e Snake, e poi lo sgabello Gelée e il pouf Gelée Grand, che ricordano la forma delle caramelle. Segue lo scenario Icons che è l’avanguardiala quale scaturisce dalla collaborazione con designer di fama internazionale: Karim Rashid e Taeke Halma, con il tondeggiante e versatile Blos Low Table che si può trasformare nel vaso e contenitore Blos Pot. Poi l’avvolgente Rap Chair, oltre all’elegante libreria modulare Hexa. Ultimo scenario è Design of love che oltre ai classici include la famiglia creata dai designer Moro e Pigatti.

Tra i contenuti dell`evento del retail per antonomasia si possono annoverare gli effetti speciali garantiti da Octa Mesh di Ocatanorm, i pannelli polimerici di origine plastica che sovrapposti davanti a una fonte

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SHOPPING CART 2

1 Se il carrello è il simbolo dello shopping per eccellenza, Wanzl è il suo maggiore “interprete” con una produzione di oltre 2 milioni di carrelli (e blocca carrelli) ogni anno in oltre 20 Paesi. Spiega Renato Andreazzo, Key account dell`azienda di origine tedesca: «È questo un mercato che dipende molto dall`apertura di nuovi supermercati e ipermercati. E per quanto riguarda l`Italia abbiamo un terreno costituito soprattutto da superfici medie». In questo senso un supermercato con una superficie di 2500 metri quadrati può contare un parco carrelli di 150 unità. È poi bene considerare che il tasso di sostituzione di un carrello è molto

lento e va anche oltre 10 anni per ogni “flotta”: «Non c`è proprio una regola fissa,, diciamo che il deterioramento di un carrello dipende dal terreno su cui viene condotto il carrello». Obsolescenza a parte, a determinarne la sostituzione sono piuttosto il furto o l`abbandono e questo succede soprattutto nelle zone in cui gli ipermercati del grandi centri commerciali sono dislocati in prossimità di caseggiati o grandi quartieri residenziali: «In queste aree vengono sostituiti anche cento carrelli all`anno. Così come in quei punti di vendita in cui il terreno è sconnesso, per cui le ruote si danneggiano». Tanto che la riparazione e la manutenzione sono contrattualizzabili

3 e la garanzia in genere è di un anno sul corpo e arriva fino a tre sulle ruote. «I carrelli di ultima generazione –dice Andreazzo- sono in plastica come Salsa -(foto 2) ultimo modello lanciato a Düsseldorf con design sospeso-, anche se al momento rimane superiore la richiesta di quelli prodotti in filo di acciao». Il vantaggio della plastica risiede in una maggiore possibilità di colorazioni e di maggiore resistenza alle intemperie. Inoltre in fase di produzione la lavorazione del filo metallico è più complessa in quanto va ripiegato, mentre per produrre una serie in plastica basta uno stampo. Di recente molti hanno parlato dell`introduzione di dispositivi di tracciamento del carrello tuttavia è bene specificare che con l`avvento degli smartphone diventa sempre meno importante monitorare il consumatore tramite il carrello, in quanto “rotelle e gambe” fanno percorsi

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spesso differenti. Tra i produttori Italiani sono da menzionare i carrelli di Plastimark che sui prodotti in plastica e polimerici in genere ha fondato il suo core business, ma sempre con molta attenzione all`ambiente e a una proposta con un`ampia scelta nelle misure. Per esempio in fiera ha lanciato il cestino Plastimark-W (foto 3) per la spesa in fibra di legno mista a materiale plastico, completamente riciclabile, per andare incontro a quei retailer che hanno un posizionamento e una mission fondata su tematiche green. Assolutamente di frontiera è invece il carrello Plastimark-S con un`impugnatura che riduce in maniera consistente la carica microbica sul manubrio, fino a 2000 volte (foto 1-4).


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CLICK & COLLECT

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Non a casa, non nel supermercato ma nel locker. L`argomento del click & collect cioè compro on line e ritiro il prodotto in una struttura tipo bancomat con diverse cassette di sicurezza, la abbiamo approfondita più di due anni fa sul numero 15 quando i locker iniziavano a essere posizionati presso le pompe di benzina. Si pensi che Mc Kinsey stima che oggi già 18 milioni di italiani utilizzano abitualmente o hanno provato questo sistema. Whole food Market usa questo strumento già da tempo per la consegna della spesa. E con l`intensificarsi del e-commerce i locker si diffonderanno più in fretta. In fiera sono state presentate svariate soluzion. Segnaliamo quella della polacca Pan Hoston, di design anche nella parte di elettronica. Ma a prendere il proscenio di questi dispositivi in fiera è stata ITAB a presentando un locker con sistema di refrigerazione incorporato per la consegna di prodotti freschi e freschissimi, grazie al sistema External Grocery Lockerernal (foto 1 e 4). Restano poi da segnalare le soluzioni di Modern Expo (foto 2) con un design sobrio e minimal.

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CLICK & COLLECT Argos, Selfridge, Westfield e Tesco sono le insegna più evolute in questo senso. E sempre McKinsey segnala i vantaggi rispetto ai sistemi di spesa tradizionali o con consegna a domicilio: minori costi per l’acquisto di furgoni, lo stipendio del personale alla guida e il carburante; maggiore facilità nella gestione degli ordini, anche per le insegne alimentari più piccole.

Innovativi Imballaggi e Soluzioni Espositive in Plastica Effetto Legno

E non ultimo margine medio superiore del 30% rispetto al sistema di consegne a domicilio. In questa ultima immagine l azienda polacca Pan Oston propone un sistema che al pick up (ritiro) integra uno schermo touch screen ( foto 4 ) direttamente sul locker da cui l avventore può navigare sul web per effettuare acquisto.

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La scelta integrata che crea Valore Aggiunto alla Filiera Logistica ed al Reparto Ortofrutta del Punto Vendita www.polymerlogistics.com 039642601

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EUROLUCE

EURO LUCE 2017 di Marinella Croci

AGGIUNGERE NOTE DI COLORE, METTERE IN RISALTO DETTAGLI E OGGETTI ATTRAVERSO L`ILLUMINOTECNICA, UNA DISCIPLINA CHE, TRA TECNOLOGIA E SAPERE ARTIGIANALE, ESPRIME METAFORE VISIVE. UNA SPECIE DI MAGIA CHE ALCUNI OPERATORI INTERVISTATI A EUROLUCE 2017 SANNO BEN PRATICARE ANCHE NEL RETAIL.

Giochi di luce per il retail

IL PUNTO LUCE DI GIOVANNI SELA*

Lo sapevate che la quantità di illuminamento si misura in lux (lumen per metroquadrato) e che in molti supermercati si riscontano in media il doppio dei lux che nelle altre superfici commerciali ? Il motivo è semplice. In neurologia è noto ormai da tempo che il tono dell’umore dell’uomo migliora all’intensificarsi della luce. Ergo in teoria sarebbe maggiormente disposto all’acquisto: sempre che il prodotto proposto sia presentato sotto la luce ottimale, perché in base alla sorgente luminosa utilizzata, la resa cromatica e il fascio luminoso cambiano la visione dell’oggetto esposto, Giovanni Seia, Lighting con la conseguenza che certi elementi, per esempio di un Consultant NCS Illumina. pack, possono essere messi in risalto o velati. Ovviamente ci sono dei termini di legge che regolamentano riguardanti l’emissione e la quantità luminosa nelle superfici commerciali, cui è necessario attenersi. A proposito si veda la normativa EN12464. Le più utilizzate continuano a essere gli ioduri metallici e le alogene, magari miscelate, al fine di dare una resa cromatica ottimale. Tuttavia, a parità di qualità cromatica, il LED permette risparmi energetici anche del 70% perciò è molto richiesta» L’illuminazione a LED è la più adatta sorgente per gli ambienti retail grazie alla capacità di soddisfare tutte le esigenze richieste. E’ una sorgente che si può controllare facilmente, si può dimmerare, può essere addirittura colorata per adattarsi maggiormente all’emozione che i prodotti debbono creare nel cliente. Può creare zone di luce e zone d’ombra, barriere o inviti. Rispetto alle sorgenti tradizionali è anche risparmio energetico (50W tradizionali corrispondono circa a 5W a LED) che implica una ridottissima manutenzione e una durata media di 50.000 ore. n maniera specifica l’illuminazione a Led di alta gamma prodotta in Italia e non importata dall’Oriente ha rese cromatiche molto elevate che permettono di identificare in maniera perfetta, come se si fosse in presenza della luce del sole, la corretta tonalità del colore dei prodotti esposti. Il colore della luce varia dai colori caldi (2700K) ai colori intermedi (3000K) ai colori naturali (4000K) ai colori freddi (5500K) con indici di resa cromatica superiori a 90.Tutte queste modulazioni tecnologiche permettono la personalizzazione dell’illuminazione e la capacità di creare emozioni. Nei nuovi stores, ad esempio, si applicano differenti intensità luminose tra il piano vendite e le superfici verticali, aumentando il contrasto e ponendo maggior enfasi sul merchandise.

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Il progetto luce del ristorante Aqua Crua dello chef Giuliano Baldessari, a Barbarano Vicentino, è stato sviluppato da Davide Groppi insieme a Daniele Sprega.

Le prime lampade firmate Davide Groppi venivano prodotte in un piccolo laboratorio nel centro storico di Piacenza. Siamo alla fine degli anni Ottanta e da allora, grazie alla sua creatività svincolata dalle consuetudini, il designer ha sviluppato numerosi progetti originali, scaturiti dal cuore e dalla mente, intuizioni che affiorano da un certo modo di essere e di pensare. Lampade e progetti di luce, ricchi di emozioni e caratterizzati da semplicità e leggerezza, non nascono mai come semplici lampade ma scaturiscono dall’esigenza di dare forma a una necessità o a un significato.

Si ispirano frequentemente all’arte, al ready-made, alla magia, alla voglia di fare le cose con le mani o semplicemente al desiderio di giocare e scherzare con la luce.La luce, per Davide Groppi, è una meravigliosa occasione per sedurre ed emozionare. E le idee sono condivise con un affiatato team di collaboratori. Tra le aziende di design con cui ha collaborato nel corso degli anni per sviluppare progetti e allestimenti figurano De Padova, Boffi, Paola Lenti e Christofle.


Lo Spazio Esperienze di Davide Groppi è pensato come luogo in cui sperimentare il senso di appartenenza e nutrire il desiderio di ritornare.

I lavori realizzati nel mondo riguardano abitazioni, negozi, musei. Particolarmente dinamica l’attività nel mondo dell’ospitalità, grazie ad alcuni chef stellati che hanno sceltola luce di Davide Groppi per i propri ristoranti:Massimo Bottura, Massimiliano Alajmo, Moreno Cedroni, Giancarlo Perbellini. Pubblicazioni e riconoscimenti non sono mancati, come il premio Edida nel 2011 per la lampada Sampei, il Premio Design Plus nel 2014 per la lampada Neuro, il doppio XXIII ADI Compasso d’Oro nel 2014 per le lampade Nulla e Sampei e il prestigioso premio XXIV ADI Compasso d’Oro Menzione d’Onore nel 2016 alla lampada TETATET.

E poi mi piace pensare che la luce nei punti vendita sia dinamica, sartoriale, flessibile. Ricordo sempre che l’etimologia di negozio è negazione dell’ozio ovvero un luogo dove si lavora e dove le cose… cambiano.”Per Davide Groppi la luce a diodi rappresenta il futuro per la sua capacità di essere minima, economica ed estremamente adattabile dal punto di vista qualitativo e quantitativo. “Consiglio di usare la luce – conclude - non solo come strumento tecnico ma anche come occasione per costruire metafore e ‘teatri’, alla base dell’attività

narrativa e quindi commerciale. ” A dicembre 2012 è stato inaugurato a Piacenza quello che viene definito Spazio Esperienze di Davide Groppi, un luogo aperto in cui mostrare che le lampade non nascono per magia, ma sono il risultato di ingegno, fantasia, lavoro, organizzazione, passione, cuore e cervello. Un luogo in cui sperimentare il senso di appartenenza e nutrire il desiderio di ritornare…

Lo Spazio Esperienze di Davide Groppi, a Piacenza, è un luogo aperto in cui mostrare che le lampade non nascono per magia, ma sono il risultato di ingegno, fantasia, lavoro, organizzazione, passione, cuore e cervello.

Vivere esperienze “Credo che un negozio moderno debba essere un luogo in cui le persone abbiano la possibilità di vivere delle esperienze – afferma Davide Groppi, fondatore dell’omonima azienda -, oltre al luogo e addirittura oltre la merce. Per questo motivo la luce ha un ruolo fondamentale nell’attività di seduzione e convincimento.” E prosegue: “La luce dovrebbe essere dedicata al prodotto, cioè messa esattamente dove è posizionato il prodotto stesso, con la giusta intensità e tonalità.Personalmente preferisco la luce diretta, non necessariamente pensata per riprodurre fedelmente un oggetto, ma per costruire un racconto. Un problema comune a molti storeè che l’ambientazione del prodotto non permette di usare la luce nel modo corretto. Non mi piace la luce generalista e l’illuminazione naturale non è‘commercialmente’ valida.

Esile ed essenziale, la lampada a sospensione Miss, ideata da Omar Carraglia nel 2006, illumina il tavolo rettangolare del ristorante Aqua Crua.

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EUROLUCE Illuminazione puntuale “L’illuminazione retail rappresenta un mondo eterogeneo, caratterizzato dalle differenti esigenze dei clienti sul mercato. E i prodotti LED ben rispondono alle richieste di efficienza energetica, customizzazione dei prodotti nonché di controllo e regolazione della luce – spiega Erika Montini, Lighting Consultant del Gruppo Status -. Nel retail l’illuminazione è puntuale, per mettere l’accento sui prodotti o su zone specifiche del negozio. La luce diventa così lo strumento principale per portare l’attenzione del consumatore sull’oggetto esposto, esaltandone le colorazioni e valorizzandone le caratteristiche.”

La lampada da incasso da soffitto Nulla di Davide Groppi, Compasso d’Oro ADI 2014, è stata scelta per rappresentare la cucina ideale. La luce profonda sul piano è generata da uno speciale sistema ottico con tecnologia LED.

Tra magia e illusione Davide Groppi ha sviluppato numerosi progetti per il retail, soprattutto nel settore dell’abbigliamento e dell’arredamento, per marchi conosciuti e punti vendita locali, ma anche per la ristorazione.

Vincitrice del Compasso d’Oro ADI 2014, Nulla è stata affiancata dalla lampada a sospensione Miss, esile ed essenziale, ideata da Omar Carraglia nel 2006.

Da oltre quarant’anni il Gruppo Status progetta, produce e commercializza apparecchi d’illuminazione ad alto contenuto tecnologico e di design fornendo risposte alle esigenze di architetti e lighting designer, progettisti e installatoricon grande attenzione al risparmio energetico. I prodotti, disegnati e realizzati dalle divisioni Status e Altis si adattano a differenti applicazioni, dalla residenza privata al luogo di lavoro, dallo showroom al retail, vantando collaborazioni con svariati brand come Moreschi, Marina Rinaldi, L’Oreal e Champion. “Il progetto nasce dall’esigenza del cliente – prosegue Erika Montini - e fino alla sua realizzazione vede la partecipazione di professionisti e tecnici del settore che si interfacciano, proponendo soluzioni alle differenti aree funzionali del punto vendita: scaffalature, vetrine, camerini e altre zone di prova, ingresso e casse, ognuno di questi elementi deve rispettare

una gerarchia che vede al vertice i prodotti esposti. Concept fondamentale è oggi la flessibilità del sistema di illuminazione,adattabile in funzionedelle modifiche del layout espositivo.”

Optare per il LED Tra i progetti firmati Status troviamo l’illuminazione dello store Marina Rinaldi con l’apparecchio a incasso Cinquanta50, progettato da Claudio Bignazzi nel 2015. Caratterizzato da cinque gruppi ottici orientabili, con ottica composita ad alto rendimento per garantire elevata nitidezza. La parte di flusso luminoso più intenso passa attraverso la lente che ne concentra il fascio, mentre la parabola recupera il flusso luminoso laterale aumentando così i livelli di illuminamento e attenuando gli effetti di luce parassita. Per questa installazione si è optato per la versione senza bordo esterno, con sorgenti LED COB. Per lo store Moreschi è stato scelto l’apparecchio lineare a soffitto e parete Tiger Basic, progettato dal Centro Stile Status. Construttura in alluminio e finitura in alluminio anodizzato, è dotato di sorgenti Micro LED SMD e schermo in policarbonato. “In futuro nel campo retail – conclude Erika Montini - si potrà giocare sempre più con soluzioni di illuminazione di dimensioni ridotte in grado di mimetizzarsi, ad alto rendimento ed efficienza e con rese cromatiche elevate che permettono ai prodotti esposti di essere valorizzati e illuminati in modo ottimale.”

“Abbiamo illuminato noti ristoranti sviluppando soluzioni dedicate. In fondo anche i ristoranti sono negozi.” Tra i progetti luce figura quello sviluppato insieme a Daniele Sprega per il ristorante Aqua Crua dello chef Giuliano Baldessari, a Barbarano Vicentino, pensato ‘senza barriere’, con la cucina in sala così come la cucina è il cuore della casa, dove è un piacere sedersi a tavola, secondo i ricordi e il pensiero dello chef. Nulla, lampada da incasso da soffitto, è stata individuata come la soluzione che meglio rappresentava questa cucina ideale: uno speciale sistema ottico con tecnologia LED per generare luce profonda sul piano.

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L’illuminazione dei flagship store Twin Set è stata personalizzata da Panzeri, che ha industrializzato una lampada in tessuto su disegno esclusivo.


Personalizzazione vincente Panzeri è un’azienda versatile che copre svariate tipologie d’installazione, dai grandi uffici fino a piccole residenze private. Caratteristica principale è la produzione di articoli sia architetturali sia decorativi, con grande cura nei dettagli. “Da sempre il retail si muove con la farettistica - afferma l’uffico stampa dell’azienda - . Per noi di Panzeri è un mercato ‘nuovo’, che approcciamo con una selezione di prodotti specifici che abbiamo inserito a catalogo per rendere la proposta sempre più completa. Il nostro punto di forza sta nell’avere a catalogo alcuni articoli in grado di caratterizzare lo spazio espositivo, creando un luogo di attrazione per il visitatore. Nonostante sia un settore in sviluppo, abbiamo acquisito alcuni progetti proprio grazie alla possibilità di creare prodotti personalizzati e di realizzare articoli ex-novo richiesti dalla committenza. E’ il caso dello store Twin-Set, per il quale siamo partiti da un loro concept per ingegnerizzare e produrre una lampada il cui obiettivo era quello di rafforzare l’immagine del brand all’interno dello store. Il risultato è stato ottimo. Il futuro pensiamo sia sempre più rivolto alla ricerca di personalizzazione, almeno di una parte del progetto. In questo siamo bravi e veloci e possiamo davvero aiutare chi intende creare un ambiente unico. ” Un chiaro esempio di lavorazioni personalizzate è il progetto realizzato per i flagship store Twin Set by Simona Barbieri, le cui collezioni sono distribuite attraverso 74 punti vendita tra boutique a marchio proprio, store in franchising e corner nei grandi magazzini. Panzeri ha

arrivi a destinazione integro e senza imperfezioni.Il risultato finale è una reinterpretazione della lampada Twin Set con il medesimo impatto estetico di quella originale.

Per lo store Marina Rinaldi Status ha scelto l’apparecchio a incasso Cinquanta50, progettato da Claudio Bignazzi nel 2015 e caratterizzato da cinque gruppi ottici orientabili, con ottica composita ad alto rendimento per una elevata nitidezza.

industrializzato una lampada in tessuto su disegno esclusivo, trasformando l’idea originale di lampada in corpo illuminante senza che si perdesseil connotato decorativo, rendendola inoltreignifuga e conforme alle vigenti norme antincendio. Il corpo illuminante è stato semplificato nella parte tecnologica e nel montaggio. E’ stato sviluppato anche un apposito imballaggio dotato di un particolare sostegno per evitare che il tessuto si sgualcisca e assicurare che il prodotto

Fasi della preparazione della lampada Panzeri per Twin Set Il corpo illuminante della lampada personalizzata da Panzeri per Twin Set è stato semplificato nella parte tecnologica e nel montaggio.

Lo store Moreschi è illuminato con l’apparecchio lineare a soffitto e parete Tiger Basic, progettato dal Centro Stile Status. Con struttura in alluminio e finitura in alluminio anodizzato, è dotato di sorgenti Micro LED SMD e schermo in policarbonato.

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La rotta del lusso passa per il molo E

RETAIL SPOT Anna Cugini

Lo scorso 21 dicembre 2016, è stato inaugurato il nuovo Molo E a Fiumicino. L’aeroporto Leonardo da Vinci, grazie a questa nuova struttura sorta all`interno del Terminal 3, cresce e raddoppia l’area degli imbarchi internazionali per i voli extra Schengen. 390 milioni di euro la cifra investita, per 90mila metri quadrati di struttura che, si stima, ospiterà 6 milioni di passeggeri in più ogni anno rispetto ai 41,6 totali già registrati nel 2016 dall`aeroporto romano che alla luce delle cifre è il più grande dello stivale. Il nuovo terminal progettato interamente da SPEA Engineering va considerato tra le opere italiane più avanguardistiche e sostenibili in italia. in quanto, attraverso le trasparenze della struttura e il soffitto completamente in vetro, sfrutta al massimo la luce naturale con evidenti risparmi in termini energetici. Innovazione e attenzione all`impatto ambientale sono dunque i denominatori di questa grande opera che nel contempo valorizza l’importanza dello shopping e della ristorazione, grazie alla creazione di una galleria con 40 punti vendita dove la presenza di brand del lusso made in Italy è significativa, accanto a 10 punti di ristoro. Display Magazine propone una selezione fotografica dei negozi afferenti al segmento del lusso, che accoglieranno passeggeri da tutto il mondo, all’interno di questa nuova struttura.

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Moncler Lasciate fuori il freddo voi che entrate. Questo punto vendita Moncler sembra un grande emporio per gli amanti delle temperature rigide, con tutto l’occorrente per resistere al gelo dell’inverno. Piumini, sciarpe e valigie sono posizionati all’interno di scaffalature in legno scuro tipici delle architetture ad alta quota, in montagna s’intende. Più di 700 le boutique del gruppo francese nel mondo.

Dolce&Gabbana Mettetevi comodi e lasciatevi avvolgere dal lusso. Così, lo store della coppia di stilisti più famosa d`Italia, sembra invitare i passanti a entrare.

Sempre in stile barocco come da cliché della casa di moda, si tratta di un negozio tutto d’oro all’esterno e a specchio all’interno. Un invitante divano subito nell’ingresso, dove sedersi e indossare scarpe da sogno, magari da abbinare a una borsa molto raffinata. Un vero lusso. 26 le superfici di vendita in Italia mentre sono circa 300 le boutique oltreconfine.

Valentino La maison Valentino opta per il marmo grigio sia per l’esterno che per l’interno dello store. La freddezza e l’effetto austero si dissolvono di fronte alla nuova collezione primavera-estate delle borse dai colori caldi, avvolgenti e assolutamente delicati. Niente distrazioni quindi per i clienti, orientati unicamente al prodotto. 1200 i negozi Valentino in 70 Paesi

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RETAIL SPOT Diesel Pelliccia per me, pelliccia per voi, pelliccia per le vacanze. Questo il messaggio sulla vetrina di Diesel. Sia nella vetrina esterna, che negli allestimenti interni, capeggia un piccolo omino peloso con corna dorate. Il linguaggio scelto da Diesel, sempre volutamente provocatorio, nulla toglie alla qualità e alla continua ricerca di questo brand internazionale, amato forse soprattutto per questo suo essere trasgressivo. Una quarantina i negozi del gruppo di Breganze in Italia.

Pandora Bianco panna, quasi neutro il pattern cromatico scelto per il punto di vendita danese. Delle cornici bianche lungo le pareti non celano, al loro interno, dipinti o ritratti, bensì orecchini, collane, braccialetti della collezione Pandora. Dal soffitto scendono anche sei lampade che rievocano i noti pendenti che hanno reso celebre il brand. Più di 10.000 i negozi dislocati in 80 paesi d el gruppo che fa capo alla famiglia Ribezzo.

Burberry

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La cornice nera esterna al negozio riesce a rendere incisivo il contrasto con la luminosità voluta per l’interno. Benvenuti nel salotto Burberry. Il pavimento, come il mobilio utilizzato per l’esposizione dei prodotti, richiamano una calda e accogliente atmosfera casalinga, sempre chiaramente lussuosa ed elegante. Borse, sciarpe e altri accessori, sono disposti quasi ci trovassimo nella living room di un barone inglese all’ora del tea. Una quindicina i punti di vendita in Italia. Anche qui ovviamente i prodotti sono garantiti dalla Royal warrant, l`attestato che spetta alle attività commerciali che hanno prestato servizio per la corona inglese.


Ermenegildo Zenga e Tod`s Due tra i più famosi marchi del Made in Italy, scelgono allestimenti differenti nei colori e nei materiali ma decisamente simili nel concetto. In entrambi i negozi sin dall`ingresso si ha l`impressione di accedere nella cabina-armadio di un uomo di classe. Pareti in mogano, giacche, camicie, abiti rigorosamente ripiegati e ordinati. Da Zegna, la disposizione è talmente accurata da sembrare l`esito di un rituale. Da Tods un armadio scarpiera raffinato ed elegante accoglie l`avventore. Un ambiente dalle dominanti bianco e argento dove le calzature sono disposte singolarmente su preziose scaffalature, per esaltarne al massimo fattura ed eleganza. Nel mezzo anche qualche indumento o calzatura da donna che rimangono un dettaglio, quasi fuori posto, proprio come lo sarebbero nella stanza di un uomo. Oltre 120 i negozi Tod`s di cui una quindicina in franchising, Tra Asia America ed Europa. Oltre 500 i punti di vendita Zegna di cui circa la metà a gestione diretta.

Gucci Gli antichi bauli da viaggio avevano un’imbottitura all’interno, per contenere oggetti delicati e di valore durante i trasferimenti per terra o per mare. A questo antico contenitore si ispira l`immagine dello store Gucci, come a evocare un luogo che durante il viaggio è adatto a conservare le sue preziose creazioni tutte da scoprire durante la sua apertura. Borse, zaini, orologi poggiano sopra comodi scaffali rossi o neri bauli dal coperchio in vetro. Oltre 300 i negozi della maison di origine fiorentina nel mondo.

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Bvlgari Tra i più rappresentativi nel segmento del lusso, il marchio con sede in via Condotti a Roma e oggi partecipato dal gruppo LVMH, pur abbracciando sempre con stile la modernità nelle sue creazioni, mantiene intatta la sua tradizione nella scelta dello stile dello store per riprendere il più classico degli allestimenti: un insieme di teche in vetro, di differenti misure e modelli, all’interno delle quali vengono esposti gioielli da ammirare e da indossare. Sono circa 300 le boutique di Bvlgari nel mondo.

Hermes Già dall’esterno dello store, l’inconfondibile nuance del marrone, lascia poco spazio all’incertezza. Hermes, brand attento alle nuove tendenze, mantiene intatte le caratteristiche che fin dall`inizio dell`800 lo hanno reso così amato, come i tipici richiami all’oriente e la passione per i profumi, che infatti si trovano all’ingresso del negozio. Uno stile che viene ripreso in circa 50 Paesi e nei cinque continenti in cui è presente.

Bottega Veneta Oltre alle vetrine principali, Bottega Veneta sceglie di proporre i suoi prodotti anche in piccoli oblò laterali, nicchie che tutte da scoprire che portano alla focalizzazione del prodotto. All’interno, gli accessori vengono distribuiti su classici scaffalature, oppure sopra basse pedane in centro alla sala, a portata di sguardo. L’effetto è sicuramente molto elegante e sobrio. Oggi Bottega Veneta che è parte del gruppo Gucci-Kering è presente in department store e monomarca in 27 Paesi tra Asia Europa e Nord America

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Furla

La casa di moda fondata dalla famiglia Furlanetto gioca sull’illuminazione delle vetrine all’interno dello store che mettono in risalto la nuova collezione di borse in vendita: un segmento di offerta inaugurato negli anni settanta. Le luci sono calde e rendono l’atmosfera molto accogliente nonostante l’arredamento, in generale molto minimal. Il retailer oggi è presente con i suoi negozi in 64 Paesi.

Montblanc

Il colore dominante del noto marchio tedesco Montblanc, è il nero, che insieme al bianco compongono l’inconfondibile fiore che rende riconoscibile tutti i prodotti di questo brand tutto al maschile. Penne, orologi, borse. Alla fine il nero vince, ma ben accompagnandosi con il legno utilizzato per scaffali

e cassetti. L’effetto è sempre elegante e di gran classe. Dal 2012 il numero di negozi nel

mondo ha superato le 450 unità

Pinko Questa azienda dallo stile giovane oggi conta 150 negozi monomarca nel mondo, 1400 clienti multibrand e 8 outlet store in Italia dove l`identità di marca viene espressa anche negli allestimenti. Gli store Pinko, infatti, hanno spesso ampie entrate, per permettere il continuo passaggio di pubblico, e per consentire un facile spostamento all’interno. Anche i manichini sono in movimento quasi a declinare l’obbligo di ingresso per coloro che passano davanti ad un negozio Pinko. All’interno come all’esterno spiccano sempre il visual delle campagne sempre fresche e giovani del brand.

Paper/store

Un`insegna che si distingue per il connubio tra cultura e raffinatezza. Libri, souvenir, tabacchi, prodotti dolciari, cartotecnica e giornali il mix di offerta. Questo negozio presenta volutamente uno stile minimal, neutro, che mette al centro il prodotto, evitando distrazione. L’ingresso richiama le ante scorrevoli Shoji dalle quali si poteva vedere attraverso grazie alle pareti in carta.

Prada

Una delle innovazioni evidenti in questo nuovo store di Prada sono le due vetrinette che precedono l”ingresso agli ambienti di vendita, come una sprta di anticamera che introduce in un mondo specifico. Il pavimento a scacchi in bianco e nero è un deciso richiamo agli anni 6O-7O, così come l”illuminazione costituita da neon su tutto il soffitto senza soluzione di continuità. Il bianco e il nero dominano alternandosi in una sorta di dualismo costruttivo come a richiamare l”ambivalenza uomo-donna. A destra gli accessori femminili, a sinistra quelli maschili. La neutralità delle pareti riposa l”occhio dallo stacco bi-cromatico, conferendo un tocco di eleganza in più alla composizione.

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MATERIALI

Alberto Luca Stasi

I semilavorati utilizzati nel settore del display e del retail sono materiali che inizialmente erano stati sviluppati e messi a punto inizialmente per diverse applicazioni in settori differenti come per esempio quelli riguardanti l`isolamento termico e sonoro. Per questi materiali l’aspetto estetico è predominante ed è già di per sè definito e caratterizzato dai materiali stessi: sono quasi sempre utilizzati senza postlavorazioni particolari e decorative, se non quelle richieste dalla realizzazione costruttiva o installazione in negozi o aree espositive. Un semilavorato molto interessante in questo ambito sono i pannelli Varia® commercializzati dalla

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Semilavorato, perché no!?

Una categoria di materiali relativamente nuova per quanto riguarda l’impiego nel settore del display. Tra i primi a sperimentarne caratteristiche funzionali e valore estetico Bencore e 3form azienda americana 3form costituiti da Ecoresin®. Il materiale contiene il 40 % di polimero riciclato. E questo è solo un aspetto di ecosostenibilità promosso dall`azienda che, con il programma Full Circle, ne promuove la cooperazione per quanto riguarda

l’approvvigionamento degli inserti naturali o tessili inglobati nelle lastre, grazie alla collaborazione con artigiani in varie parti del mondo, naturalmente attraverso retribuzioni adeguate e programmi sociali dedicate alle aree di produzione, spesso tra le più povere del pianeta. I pannelli Varia sono costituiti da lastre trasparenti di PETG di riciclo, che vengono accoppiate a caldo ponendo tra due lastre degli inserti di diversa natura: fibre naturali, tessuti, metallo e vetro per esempio. Pur essendo un processo industriale, vi è un`importante componente manuale poiché gli inserti in molti casi sono collocati e distribuiti a mano, uno a uno. Ecco perché di fatto le lastre sono diverse una dall’altra. La resina base che costituisce i pannelli Varia è il PETG, un poliestere modificato abbastanza recente; le prime lastre in questo materiale sono comparse sul mercato italiano una quindicina di anni fa, acquisendo sempre più fette di mercato a

scapito del metacrilato antiurto e, soprattutto, del segmento del policarbonato. Come si evince dal nome, esso deriva dal più noto PET che è un polimero semicristallino. Il PETG, invece è un copoliestere modificato con glicole per offrire ottime caratteristiche di trasparenza e brillantezza, resistenza agli urti anche a basse temperature. Anch’esso è idoneo, come il PET, al contatto alimentare. Questi tre aspetti, uniti alla estrema facilità di lavorazione, ne hanno imposto l’uso in diverse applicazioni nel settore del display e dei punti vendita ad esempio nel campo degli espositori per alimenti anche nella catena del freddo. Il PETG è amorfo e non cristallizza: pu® essere quindi termoformato con estrema facilità mantenendo le sue ottime proprietà ottiche e meccaniche. Specificatamente ai pannelli in questione della serie Varia® la scelta del PETG è particolarmente


pannelli Varia sono disponibili anche con pattern superficiali anche complessi (come quello mostrato in figura) che rendono ancora più ampia la scelta di possibilità di messa a punto di pannelli (anche di uno solo in realtà, cosa abbastanza inusuale per questi semilavorati) estremamente personalizzati.

La questione della trasparenza

Chroma (lastra metacrilche ad alto spessore). Oltre alla possibilità di avere superficie goffrate o satinate, i

efficace in quanto è un polimero estremamente duttile con una temperatura di rammollimento a caldo di circa 85 °C. In questo modo il materiale scaldato e sottoposto a compressione, ed è in grado di inglobare il materiale che costituisce l’inserto senza eccessivi stress meccanici e termici. Questi inserti infatti possono avere anche avere spessori di qualche millimetro come nel caso di pannelli con alcune fibre naturali all’interno del pannello: un processo a caldo che sarebbe di difficile realizzazione con il metacrilato. Le ottime proprietà meccaniche del PETG inoltre (che si collocano sommariamente a metà tra il metacrilato e il policarbonato)

consentono la realizzazione di pannelli resistenti e di lunga durata. La superficie dei pannelli Varia® per altro viene proposta con differenti goffrature o satinature, che risolvono o limitano il problema della resistenza al graffio. Tra l`altro è stato messo a punto un efficace sistema di gestione del colore per mezzo film che vengono utilizzati nel processo di realizzazione di stampaggio a compressione del pannello, che prevede una ampia gamma di colori di base ma che nel caso di particolari esigenze, consente di combinare fino a tre colori diversi per la realizzazione di un colore specifico. Lo stesso sistema di gestione del colore viene applicato alla gamma

Anche se non è possibile in questa sede entrare in dettagli, vale la pena illustrare brevemente quelle che sono le proprietà importanti dei materiali utilizzati in questo settore con caratteristiche di trasparenza o translucenza come quelli qui descritti. Probabilmente quello più utilizzato è il metacrilato apprezzato per le eccellenti proprietà ottiche anche per manufatti che prevedano l’utilizzo di lastre di alto spessore per esempio dai 8,10 mm in su. Il metacrilato inoltre è tra i polimeri trasparenti quello più resistente al graffio, proprietà meccaniche e la resistenza all’urto più basse , ma presenta una rigidità più alta, aspetto questo a

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volte non trascurabile in alcuni casi. Inoltre l’offerta di gamma colori standard per questo materiale è senza dubbio la più ampia e più disponibile. Relativamente invece alla realizzazione di espositori per alimenti, il PETG nelle sue versioni standard è certificato per contatti con gli alimenti, inoltre ha il vantaggio di mantenere le sue proprietà antiurto e la resistenza alla frattura a bassa temperatura, caratteristica interessante per applicazioni nel settore del freddo.

La messa a fuoco

Chiunque abbia avuto modo di allestire grandi aree espositive aperte al pubblico conosce bene la limitazione che alcune materiali presentano in tema di classificazioni al fuoco: il metacrilato ha un comportamento al fuoco negativo: a prescindere dal comportamento che hanno la maggior parte dei materiali plastici in caso di incendio, la normativa europea e la relativa classificazione lo penalizza fortemente rispetto al Policarbonato e al PETG, per i quali

invece si certifica un comportamento molto migliore. Ovviamente nel caso di espositori classici questo aspetto è trascurabile ma diventa importante quando questi materiali sono utilizzati in notevole quantità per allestire spazi commerciali ed espositivi. Il riferimento è alla norma EN 13501 ma è bene specificare che ogni Paese ne sviluppa il contenuto in specifiche regolamentazioni nazionali e per cui la disciplina varia con specificità su base nazionale. Un altro aspetto di cui tener conto nella scelta del materiale tra quelli sopra citati che vengono utilizzati

in questi settori è l’aggressione chimica, conseguente in qualche caso, alle operazione di pulizia o di contatto con il prodotto commercializzato: i detergenti

pannello composito Bencore Hexaben nelle versione Mirror (lastra esterna acrilico specchio con trattamento specchio verso l’interno del pannello)

pannello composito Bencore Starlight

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3form pannello Varia con pattern superficiale 3form pannelli Varia e Chroma in combinazione


contengono alcune sostante aggressive per il materiale che costituiscono l’espositore. Va detto che una possibile criticità raramente è solamente per contatto ma anche in presenza di condizioni di sforzi all’interno del materiale indotti sia nelle condizioni di utilizzo che dalla postlavorazione (caso tipico metacrilato e alcool): il tema dell’aggressione chimica e di come i materiali abbiamo diversi comportamenti in presenza di agenti aggressivi come i prodotti per pulizia o con prodotti (profumi tanto per citare un esempio tipico) sarà oggetto di approfondimenti nei prossimi numeri della rivista.

Composito non guasta

Altri interessanti semilavorati, che pur essendo stati messi a punto per il settore dell’interior design trovano anche applicazioni nel retail, sono i pannelli compositi prodotti dalla azienda italiana Bencore. Questi

pannello composito Bencore Lightben nella versione Kaos (interno in tubolari in policarbonato con disposizione random)

pannelli di spessore minimo 20 mm sono pannelli caratterizzati da una ben definita connotazione estetica, associata a leggerezza ed elevata rigidità. Il concetto chiave dei pannelli compositi è unire materiali o lastre con caratteristiche diverse in maniera tale da esaltarne le proprietà in maniera sinergica: in questa definizione (derivata dai materiali compositi ) nell’ambito che trattiamo, gli aspetti estetici sono importanti quanto quelli prestazionali. I pannelli sono realizzati utilizzando acrilico (PMMA), PETG e PC trasparenti colorati, satinati, goffrati in diverse possibilità. L’anima del pannello composito è costituita da Policarbonato, materiale con proprietà meccaniche eccezionali e come già detto con buone proprietà di comportamento al fuoco e propagazione alla fiamma: partendo da una lastra compatta di policarbonato, tramite un processo brevettato di formatura a caldo e aspirazione a vuoto si ottiene un core a nido d’ape appunto di spessore molto più elevato e quindi più rigido della lastra di partenza (molto sommariamente a parità di altri

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LA CITTÀ

VISIBILE 12/14 OT TO B R E O C TO B E R

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29a Mostra Convegno Internazionale di Comunicazione Visiva

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3form pannello Varia Anche in questo caso le superficie versione Birch esterne possono essere in

metacrilato, PETG e Poliarbonato in funzione dei requisiti richiesti, di parametri la rigidità di un manufatto vari colori e con superfici satinate anche specchiate la parte a dipende da unadi potenza di 3 dello cente in termini ottimi risultati dell’indice dio gradimento da parte(con dei consumatori. specchio rivolta verso l’interno del spessore). Quali i risultati delle feste della birra? pannello per creare ulteriori effetti È questo il caso del pannello I risultati ci danno buoni riscontri, con incrementi nell’ordine dellla doppia cifra ridi riflessione) Starlight: a questa struttura spetto alla norma, complice quest’anno la concomitanza delle feste della birra legate al Quelli descritti in questo articolo vengono incollate le cosiddette fischio d’inizio dei campionati europei di calcio.sono Il tutto unito all’attività promozionale materiali realizzati e sviluppati pelli alla checomunicazione possono essere costituite legata in store, degustazione e omaggi di gadget di varia natura. in modo tale da declinare in da pannelli in PMMA PETG o PC a moltissimi modistrumenti trasparenza e di incentivaseconda delle applicazioni e requisiti Quali sono gli altri translucenza: le foto rappresentano oltre le teatralizzazioni? desiderati, secondo quanto riportato zione I gadget si confermano essere plus solo alcune possibilità maunè evidente sopra. Laddove sia richiesta una dall’appeal vincenteeper i clienti: sonosin da che progettare sperimentare certificazione di comportamento oltre che uno strumentoladiluce comunicazione subito utilizzando sia naturale al fuoco la scelta cadrà su lastre delche singolo marchio anche un elemento artificiale è essenziale per esterne o pelli in PETG o PC: dove di fidelizzazione efficace. Da diversi anni valorizzare oggetti che si vogliono invece questo requisito non si renda in maniera ormaigliconsolidata offriamo ai ottenere e molto spesso con nostri consumatori zaini-borse nelrisultati corso di necessario, la scelta potrà essere inattesi. estive e, grazie anche alla collafatta su lastre esterne in PMMA che attività borazione con Heineken, Inbev e Carlsberg, consentono una più ampia gamma di omaggiamo asciugamani da mare, racchetwww.alstasi.com scelta e colori e finiture superficiali. te da beach tennis. Dalla stessa azienda sono prodotti altri panelli compositi con valori di È riuscita la GDO a destagionalizzare i rigidità più bassa del primo (ma per consumi? contro sono più leggeri), realizzati Indubbiamente il clima che caratterizza con un core in alluminio a forma esagonale (Hexaben) o da cilindri in il territorio che presidiamo con i punti di vendita per i superstore 3formOasipannello Varia e Tigre per i policarbonato (Lightben) supermercati, aiuta a superare l’empasse

Duraframe Note consente di scrivere direttamente sull’inserto o sul modulo da compilare

NOTE

versione Birch

della stagionalità consolidando un trend importante: oggi le vendite della categoria birra registrano ottime performance durante tutte le dodici mensilità.

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www.durable.it


IL RETAIL CHE GUARDA IN FACCIA IL CLIENTE

DIGITAL SIGNAGE

Michele De Gennaro

IL FACE RECOGNICTION O RICONOSCIMENTO FACCIALE È TRA I TREND TECNOLOGICI DEL RETAIL. OMRON PROPONE UN TECNOLOGIA PROPIETARIA GRAZIE A UNA PIATTAFORMA HARDWARE E A UN SOFTWARE DENOMINATO OKAO CHE CONTA GIÀ 10 MILIONI DI LICENZIATARI Ormai le telecamere sono dappertutto, parte integrante degli spazi pubblici interni ed esterni di una città. Se in passato gli umani si adattavano alle macchine, oggi, tramite software di riconoscimento, sono le macchine che si adattano agli umani, riconoscendone le caratteristiche e le reazioni e prendendo quindi delle consequenziali decisioni operative. Tra i leader mondiali nello sviluppo di queste tecnologie e sistemi, la giapponese Omron ha da poco lanciato anche sul mercato europeo la versione più veloce del proprio modulo di riconoscimento facciale

credit: www.columbia.edu

HVC, che offre oggi una velocità massima di risposta fino a dieci volte maggiore rispetto al modello preesistente. Una soluzione che permette a

tutti gli sviluppatori embedded di aggiungere ai loro sistemi delle funzioni di riconoscimento facciale senza bisogno di confrontarsi con gli algoritmi sottostanti né con il

GABRIELE FULCO progetto della parte ottica. Il nuovo modulo, esposto a Monaco durate electronica 2016, si presta a molteplici applicazioni, in campo medicale, nell’automazione industriale, pubblicità digitale, sicurezza e molti altri. «Omron HVC-P2 B5T – spiega Gabriele Fulco, European product marketing manager sensors di Omron Electronic Components Europe – è caratterizzato da dieci principali funzioni: rilevamento di un viso, di una mano o di un intero corpo umano; riconoscimento facciale e di genere; stime relative a età, umore, mimica facciale, direzione dello sguardo e

Credits: www.techrunch.com

AL FASTFOOD BASTA UN SORRISO

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Il riconoscimento facciale è stato già introdotto in un ristorante della catena di fastfood KFC (Kentucky Fired Chikchen) a Pechino. Quando molto semplicemente i clienti si specchiano davanti a un grande schermo, il software riesce a riconoscere i volti dei clienti abituali, ne individua la fascia d’età e anche lo stato d’animo del momento. Subito dopo la rilevazione di tutti i parametri, il sistema propone al cliente un menu ideato in base ai dati raccolti: per esempio hamburger, alette di pollo fritte e Coca Cola per un ventenne, o un più leggero e digeribile porridge e latte di soia se il cliente è un ultra cinquantenne.


<<< credit: www.columbia.edu

riuscirebbe comunque a ricomporli e quindi a ricostruire i lineamenti del volto di una persona. «Gli impieghi di un sistema di riconoscimento facciale altamente performante come il nostro – spiega Fulco – sono davvero tanti. Gestire il risparmio energetico, in base alla presenza e alla collocazione delle persone in un ambiente di lavoro pu® essere modulata l’erogazione sia di luce che di aria condizionata; garantire la sicurezza degli spazi pubblici; riconoscere i clienti abituali e quindi i loro gusti; verificare la soddisfazione del cliente in un movimento delle palpebre. Per tutti questi parametri il modulo fornisce un valore corredato da una valutazione di attendibilità, permettendo così al programmatore di configurare la reazione appropriata per ogni singola applicazione». Rispetto al modello precedente, questo modulo include una maggiore velocità e affidabilità della risposta, l’aumento della distanza massima di acquisizione delle immagini, dimensioni più ridotte e una maggiore risoluzione della telecamera. «Per facilitarne l’integrazione – aggiunge Fulco – il modulo viene

fornito in due parti: una scheda principale di 45x45 mm e una scheda di 25x25 mm che ingloba la telecamera. Il prodotto è poi disponibile in due versioni: una per lunghe distanza di rilevamento, con un angolo di visione di 40°x50°, e una dotata di un angolo di visione più ampio, 70°x90°. Con l’attuale aggiornamento, infine, è ora anche possibile scegliere tra interfaccia Uart e Usb». Il sistema si basa sul software di visione OKAO della stessa Omron. Venduto da oltre dieci anni in Giappone per un totale di oltre 10

milioni di licenze, si tratta di un insieme di collaudatissimi algoritmi per il riconoscimento delle immagini, utilizzati in oltre 500 milioni di fotocamere digitali, telefoni cellulari e robot di sorveglianza in tutto il mondo. E la piattaforma hardware HVC è specificamente ottimizzata proprio per questo software, in termini di progetto digitale e ottico. Un prodotto intelligente anche dal punto di vista del rispetto della privacy: il software, infatti, rileva vari punti del viso e va a salvare dei dati grezzi, che innanzitutto sono già protetti di per sé. Anche se un hacker avesse accesso a questi dati non

punto di vendita studiandone il suo comportamento nello spazio dello store; nel digital signage per customizzare un messaggio pubblicitario in base a chi passa davanti un totem comunicativo

PRESTO ANCHE SUI TELEFONINI Credits: www.howtobackupiphone.co.uk

La prossima frontiera dei futuri iPhone e iPad, dopo il lettore di impronte digitali alla base del Touch ID, potrebbe essere proprio l’inserimento negli apparecchi di un avanzato sistema di riconoscimento facciale, come dichiarano molti analisti specializzati nell’osservazione della produzione della società di Cupertino. Lo sviluppo per inserire questa tecnologia nei nuovi prodotti sarebbe per® ancora in fase embrionale e potrebbe quindi non essere già utilizzata per il nuovo iPhone 8, la cui uscita è attesa per l’anno in corso. Ma è ormai certo che la compagnia guidata da Tim Cook stia lavorando proprio per utilizzare il riconoscimento facciale come parte integrante dei prossimo melafonini.

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multimediale e interattivo; contare le persone per fare una stima dei flussi e della tipologia dei clienti; riconoscere persone con handicap e garantire la sicurezza a bordo delle automobili, attivando un segnale qualora il sistema riconosca la perdita di attenzione o l’assopimento di chi sta guidando; gestire e velocizzare le pratice di check in/out nelle reception di grandi aziende e comparto alberghiero». Si tratta poi di una sistema adatto a tutte le esigenze e molto semplice da gestire, alla portata di tutti, e tramite un server è possibile coordinare molteplici apparecchi HVC posizionati in più punti all’interno di uno spazio e condividere così tutte le informazioni raccolte. «In futuro – conclude Fulco – HVC sarà ampliato per un utilizzo in campo medicale, per la sorveglianza e il monitoraggio dei pazienti, in ospedale o direttamente a domicilio. Inoltre breve verrà rilasciata la versione HVC-F, con una lente a 360° fish eye, e software per riconoscere forma testa e spalle con una rilevazione dall’alto».

PER 54 UN’ESPERIENZA Display italia

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DI SHOPPING SEMPRE PIU’ COINVOLGENTE «Abbiamo cominciato a utilizzare le tecnologie per il riconoscimento facciale con due nostri clienti e sono certo che in futuro le impiegheremo sempre più di frequente, in quanto si integrano perfettamente con altri sistemi di analisi del traffico e della comunicazione sul punto vendita». Così Massimo Petrella, presidente di OneVision e Tailoradio, solution provider per la realizzazione MASSIMO PETRELLA di progetti di comunicazione in store per grandi brand, radio in store, Digital Signage, multisensorialità, store traffic Analytics e Proximity Marketing. «Abbiamo utilizzato telecamere intelligenti – spiega Petrella - per il controllo presenze e mappare un punto di vendita, e telecamere a soffitto che identificano le sagome dall’alto, non riprendendo i volti. Quindi abbiamo impiegato il riconoscimento facciale anche per l’identificazione di genere, età e il riconoscimento delle espressioni facciali, verificando lo stato emozionale dell’utente alla lettura di un certo messaggio su un totem touch e andando a modificare il messaggio in base alla sua reazione. Un’altra opportunità è poter incrociare i dati riferiti agli accessi in un punto di vendita con quelli del riconoscimento facciale effettuato sugli utenti che si fermano a guardare la vetrina dello stesso punto vendita, riuscendo così ad analizzare la relazione tra transito e walk-in. Insomma, un sistema prezioso per creare un’esperienza di shopping sempre più nuova e coinvolgente».

credit:www.technologyreview.com


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PACKAGING Greta Beretta

Dove va il packaging?

LA FILIERA DEL PACKAGING OGGI SECONDO IL RACCONTO DI TRE OPERATORI: INTERVISTE CON APP, FUTUREBRAND E PASUBIO

Un supermercato medio offre circa 45.000 possibilità di scelta e un cliente quando fa la spesa seleziona circa 50 articoli in 50 minuti. Sono questi i dati registrati da Centromarca, l’associazione che promuove l’affermazione dei valori del Sistema Marca nel mercato e nella società, e a riportarli è Laura Barreiro, Sustainability and Stakeholders Engagement per Asia Pulp & Paper Europe, azienda leader per la produzione di carta e cellulosa. “Ovviamente – spiega Barreiro – il cliente utilizza una scorciatoia mentale per affrettare il processo di scelta tra l’infinità di prodotti”. E in questa fase decisionale il packaging ricopre un ruolo centrale. Per questo Display Magazine inaugura con questo numero una rubrica dedicata al packaging, un appuntamento fisso con gli esperti

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del settore per scoprirne tendenze e novità. “Il packaging – continua Barreiro – gioca un ruolo di primo piano nel processo di branding: veicola infatti l’identità di marca attraverso l’uso di loghi, la scelta di colori e del design. E modificarne design o formato è sempre un rischio che può avere risvolti positivi o negativi. Melegatti, il famoso marchio di dolci per le festività, nel 2012 cambiando l’imballo dei propri panettoni ha ottenuto un +22% di vendite nel periodo natalizio. Mentre Tropicana, il celebre marchio di succhi, in un tentativo di cambiamento del proprio logo nel 2009 ha registrato un calo del 20% sulle vendite, tanto che il New York Times titolò un articolo ‘Tropicana ha scoperto che alcuni consumatori sono appassionati di packaging’”. Non vi è dubbio quindi che la confezione del prodotto sia un dettaglio da non trascurare. Ma cosa chiedono le aziende ai produttori di packaging? “Principalmente si chiede praticità e rispetto per l’ambiente” risponde Laura Barreiro. “I produttori devono cercare un equilibrio tra aspetti diversi, quali la salvaguardia del prodotto, delle esigenze sanitarie e dell’ambiente, rispettando allo stesso tempo le normative in materia e includendo tutte le informazioni necessarie sul contenuto. Tutto ciò deve inoltre combinarsi con una capacità di differenziazione della marca, per dare un valore aggiunto al consumatore che permetta anche di ottenere benefici in un ambiente industriale altamente competitivo. Si punta sull’efficienza


della protezione, del trasporto e dell’esposizione del prodotto, oltre che sull’efficienza dello smaltimento e del

riciclo”. Il mercato di questo settore è guidato dalla tendenza all’innovazione: si sperimentano nuovi materiali, nuove

texture, soluzioni anti-contraffazione. E quando si parla di prodotti di lusso emergere diventa una priorità assoluta, a scapito della sostenibilità. “Il lusso è una branchia in forte sviluppo” racconta Davide Grandi, responsabile commerciale della zona nord-est per lo Scatoloficio Pasubio di Schio (VI). “La maggior parte delle richieste che riceviamo ha a che fare con la qualità del prodotto. E noi puntiamo tutto su questo aspetto che – a mio avviso – rappresenta l’evoluzione”. Fondato 35 anni fa dai tre soci che tuttora gestiscono l’azienda, lo Scatolificio Pasubio si è inizialmente presentato sul mercato come una risposta alle esigenze delle numerose aziende della zona vicentina, per poi ingrandirsi e declinare la sua specializzazione in servizi di cartotecnica alla produzione di espositori e di packaging di lusso. “L’azienda negli anni ha sviluppato due differenti famiglie di prodotti” - spiega Davide Grandi. “Accanto alle semplici scatole in cartone liscio o con onde, realizziamo infatti packaging più nobili e lussuosi. La tecnologia di cui disponiamo ci consente di giocare con i materiali e creare prodotti ibridi che abbinano cartoni semplici a cartoni con onde, a superfici in plexiglass e molto altro ancora”. Questo grazie all’attrezzato parco macchine di cui l’azienda dispone: accoppiatrici, fustellatrici automatiche BOBST e macchine da stampa offset KBA di grande formato popolano i tre stabilimenti di 100.000 mq totali in cui avviene tutta l’attività produttiva per mano di un team di circa 50 addetti, esperti e aggiornati sulle ultime tecnologie. “Gli articoli più particolari e pregiati sono i display luxury” - spiega Grandi. “Qui, come anche nei cofanetti, si abbina cartoncino teso o accoppiato, oppure si realizzano prodotti ibridi e pertanto più nobili, con parti rivestite. Nel lusso capita spesso di scegliere materiali più durevoli, come il legno o l’MDF”. Lo showroom aperto a Cinisello Balsamo nel milanese svela la vasta produzione dello Scatolificio Pasubio. Si va da packaging realizzato per case farmaceutiche a quello per aziende di meccanica, dal food alla cosmesi,

dal tessile alla telefonia. Il luxury è richiesto principalmente per i cosmetici, per i vini, per la tecnologia o per i campionari che possono essere realizzati sotto forma di valigette, bauletti, couvette o automontanti, con manici, comodi e pratici per chi ha esigenza di presentare al meglio il proprio prodotto a potenziali clienti. “Scegliamo le migliori materie prime che ci sono sul mercato, rispettando le esigenze del cliente e puntando ad ottenere il miglior risultato. Inoltre ci piace sperimentare, provare nuovi materiali o nuovi abbinamenti di materiali, anche a costo di essere meno economici” continua Davide Grandi. Il servizio che offre lo Scatolificio Pasubio può dirsi letteralmente “chiavi in mano”. In altre parole il prodotto viene pensato, progettato, realizzato interamente in azienda, e dall’azienda arriva direttamente nelle mani del cliente. “Non è cosa da tutti” - afferma Grandi. “Tante altre aziende infatti dislocano alcuni servizi, delegandoli spesso a società estere. Questo può sì abbassare i costi, ma a rimetterci è soprattutto la qualità, caratteristica alla quale noi non rinunciamo mai”.

Le stigmate della progettazione

Qualità e approccio strategico sono i capisaldi su cui FutureBrand ha costruito la sua storia. “L’azienda – spiega Alessandra Iovinella, Managing Director di FutureBrand Italia – è un network internazionale di matrice americana che oggi, grazie a una politica di acquisizione di società di branding, conta circa 25 sedi nel mondo, tra cui l’Italia, dove è presente dal 1999”. FutureBrand è una società di consulenza di marca che affianca i propri clienti nella definizione delle loro strategie di marca corporate e consumer. Iovinella racconta nel dettaglio il modus operandi di FutureBrand: “Partiamo sempre da un approccio strategico che cerca di cogliere gli aspetti più interessanti e rilevanti per proiettare le marche nel futuro. Essere parte di un network internazionale – continua - significa avere la possibilità di disporre di un osservatorio privilegiato nel mondo che

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monitora tutto ciò che accade nel campo del branding per offrire una consulenza esperta e orientata al futuro: dalla strategia alla manifestazione creativa in una esperienza seamless di marca in ogni circostanza. Questo approccio viene applicato in modo sartoriale a seconda dei progetti che ci vengono affidati”. Ne è un esempio il lavoro compiuto per Canali, il brand che dal 1934 crea collezioni per uomo e per cui FutureBrand ha sviluppato il posizionamento riflesso nell’immagine di marca creando un mondo visivo esclusivo, all’altezza della storia e della fama di un brand del lusso come questo. “Per creare la nuova identità visiva di Canali, che oggi sta conquistando i mercati dei Paesi emergenti, siamo partiti dalle sue origini e dai valori esclusivi del brand: il suo sapere artigianale, l’ingegno, la cura che dedica a ogni dettaglio e l’istinto per il bello. ‘Gesti di stile’, che si traducono in quella che è a tutti gli effetti l’essenza del Made in Italy di alta qualità” - racconta Gianni Tozzi, Executive Creative Director di FutureBrand. “Abbiamo coinvolto nel progetto Canali anche un calligrafo e un illustratore di fama internazionale. È nato così il nuovo logo, composto da un monogramma e dalla scritta, che richiamano l’abilità manuale e l’eleganza della casa. Abbiamo creato una nuance di giallo ad hoc, partendo dalle tonalità tipiche dell’architettura milanese, e una texture proprietaria, ispirata all’intrecciarsi di un ago in un tessuto prezioso”. Il lavoro non si è fermato al restyling del logo, ma ha coinvolto anche tutto il set di strumenti per la comunicazione del brand, ovvero etichette, cartellini, shopper, l’immagine coordinata e il manuale d’uso. È stato anche realizzato un video istituzionale di cui FutureBrand ha firmato l’art direction. L’intervento di FutureBrand ha rafforzato quella che già era l’identità del brand Canali, un marchio per connoisseurs che conoscono il valore di piccoli segni distintivi, che si distanziano da tutto ciò che è ordinario. La nuova veste grafica di Canali dialoga oggi con eleganza contemporanea con il proprio target. “Il settore del lusso è un territorio in cui i brand come Canali possono far valere per intero il valore della propria tradizione, expertise e unicità, utilizzando strumenti di comunicazione raffinati e su misura, proprio come sono i prodotti che offrono in tutto il mondo” - chiosa Tozzi. Il mercato del lusso è un settore in forte sviluppo che ha registrato negli ultimi anni un trend positivo. Così riportano i dati di uno studio condotto da Monitor Bain e Altagamma. Parlando

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di beni personali di alta gamma, nel 2015 il mercato globale si è attestato su un valore di 253 miliardi di euro, registrando una crescita del 13% a tassi correnti. E anche nei prossimi anni si prevede uno sviluppo a tasso moderato guidato dalla crescita della Cina e dei consumatori cinesi. Alla luce di questi dati, chiediamo a FutureBrand quale importanza assume il lusso nell’azienda. “Il lusso è un segmento che stiamo approcciando negli ultimi anni” – risponde Alessandra Iovinella. “E ci interessa molto perché è un segmento patrimonio del nostro Paese e poter amplificare il valore di brand iconici è una sfida appassionante da raccontare in ogni più piccolo dettaglio”. A questo proposito, continua Iovinella “il packaging ha un ruolo fondamentale nell’acquisto di prodotto è ciò che rende il prodotto distintivo e unico nel racconto di marca e lo aiuta a comunicare i propri punti di forza. Oggi è un tutt’uno: fronte, retro e lati sono espressione completa di comunicazione per stabilire relazioni empatiche con il consumatore. Chiare gerarchie di informazione e storie autentiche coinvolgono e informano in modo preciso, toccando le emozioni. Il packaging è a tutti gli effetti l’elemento centrale per comunicare marca e prodotto, la trasparenza delle informazioni rafforza il dialogo e la fiducia anche grazie ad esperienze collegate con contenuti digitali esterni attivabili dal consumatore, per esempio QR code e/o piattaforme sociali.” Attenzione al consumatore, sostenibilità ambientale, ricerca della qualità ed efficacia sono solo alcuni dei pilastri su cui si fondano i mercati. Altre tendenze e novità avremo modo di scoprirle questa primavera a Milano, dove dal 16 al 18 maggio debutterà Packaging Première, un evento di portata internazionale che si stima attirerà migliaia di esperti del settore.

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Lo sviluppo della nuova immagine di Recarlo, l’azienda di Valenza Po che dal 1967 crea gioielli e seleziona i diamanti più belli, è stato guidato dal concept “regalità piemontese”. FutureBrand, oltre ad un piccolo restyling del logo e alla declinazione della brand identity, ha disegnato il nuovo packaging dei gioielli Recarlo e il loro sistema di display, entrambi in velluto blu.


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