Gefitinib nel trattamento in prima linea dell'adenocarcinoma polmonare EGFR mutato

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Nei pazienti con malattia allo stadio II, in buone condizioni generali e con buona ripresa fisica dopo l'intervento, le linee guida internazionali convergono nel suggerire una chemioterapia adiuvante contenente platino per 4 cicli di trattamento.

Nello stadio IIIa la possibilità di eseguire un intervento chirurgico deve tener conto dell'entità dell'estensione del tumore primario e del grado di interessamento linfonodale. Se il linfonodo metastatico è singolo ed è possibile resecare sia il tumore primitivo che il linfonodo, l'intervento chirurgico può essere effettuato insieme ad una linfoadenectomia mediastinica. Nel caso di malattia N2 diagnosticata preoperatoriamente con TC, PET e confermata con agobiopsia transtracheale-transbronchiale, la chirurgia da sola ha indicazioni limitate. In questi pazienti è stato proposto il trattamento neoadiuvante mediante chemioterapia o l'associazione di chemioterapia e radioterapia ai fini di ridurre le dimensioni della neoplasia a ricondurre la malattia ad uno stadio chirurgico. I dati relativi a questo tipo di trattamento indicano un vantaggio in termini di sopravvivenza. Questi pazienti dovrebbero quindi essere trattati con protocolli clinici basati sulla combinazione del Platino con i farmaci di ultima generazione (Gemcitabina o Vinorelbina o Taxani) o con i vecchi farmaci come Mitomicina C, Vinblastina, Ifosfamide o Etoposside.

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